Dazi, Confeuro: Troppa bilateralità rischia di minare coesione Ue contro Trump
“Abbiamo ascoltato con attenzione le recenti dichiarazioni del ministro Lollobrigida in merito al contesto agroalimentare globale, al rapporto con gli Stati Uniti, al tema delle carni americane e alla questione della bresaola. In un momento così delicato per il commercio internazionale, Confeuro ritiene fondamentale ribadire la necessità di una risposta unitaria, coesa e decisa da parte dell’Unione Europea di fronte agli annunci tariffari dell’amministrazione Trump”. È quanto dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, commentando il riaccendersi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Europa, in particolare nel comparto agroalimentare. “L’esperienza ci ha insegnato che guerre commerciali e dazi non fanno bene a nessuno – prosegue Tiso – ma a farne le spese sono soprattutto i piccoli e medi agricoltori, che rappresentano il cuore pulsante del nostro sistema agroalimentare e che esportano nel mondo prodotti d’eccellenza riconosciuti e apprezzati ovunque. Servono fermezza e visione comune: senza una linea condivisa all’interno dell’Ue, sarà impossibile contrastare efficacemente questa nuova ondata protezionista”.
Confeuro esprime inoltre preoccupazione per il rischio proliferazione di accordi bilaterali tra singoli Stati e gli Stati Uniti in merito ai dazi: “È assolutamente necessario chiarire come e quanto questi rapporti si integrino - o si scontrino - con il quadro politico ed economico dell’Unione Europea. Altrimenti - conclude il presidente nazionale Confeuro, Andrea Tiso – il rischio concreto è quello di fare il gioco di Trump, favorendo divisioni interne e indebolendo ulteriormente la già fragile coesione istituzionale europea”.
Anbi, Confeuro: “Troppi enti per gestione acqua. Basta rimpalli di responsabilità”
“L’acqua è una risorsa strategica e vitale per il nostro Paese, e proprio per questo la sua gestione non può più essere lasciata alla frammentarietà di enti e istituzioni che troppo spesso si sovrappongono”. È quanto dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, che sta seguendo con molta attenzione l’Assemblea nazionale 2025 di ANBI, in corso a Roma. “Siamo particolarmente preoccupati - prosegue Tiso - dalla confusione che ancora regna sul tema: oggi in Italia sono troppi i soggetti che si occupano di acqua, e questa dispersione di competenze rallenta o addirittura blocca la realizzazione delle infrastrutture necessarie. A nostro giudizio è urgente fare chiarezza, e istituire una nuova cabina di regia unica, composta non solo da rappresentanti del Governo, ma anche da Regioni, Autorità di Bacino e Consorzi di Bonifica.
Solo con un coordinamento efficace si potranno affrontare con serietà e tempestività le emergenze legate alla scarsità idrica”. Il presidente Confeuro Tiso lancia anche una critica al ruolo del commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica: “Allo stato attuale non abbiamo visto opere importanti e significative. Serve una discontinuità, e serve ora”. Infine, una riflessione sul continuo rimando dell’emergenza idrica ai tavoli europei: “Da più parti si invoca l’Europa, come se Bruxelles potesse risolvere una crisi che nasce da decenni di inerzia nazionale. Spostare il problema altrove è un alibi, non una soluzione. Serve un’assunzione di responsabilità vera da parte del Governo italiano, che ad oggi appare incapace di affrontare una delle questioni più gravi e urgenti del nostro tempo”, concluso Andrea Tiso.
Agroalimentare, Confeuro: “Bene dati Ismea ma non basta: puntare su Pac equa e forte”
“I dati pubblicati da Ismea nel nuovo numero del report AgriMercati, relativi al primo trimestre 2025, fotografano una congiuntura positiva per il settore agroalimentare italiano, e non possiamo che accogliere con favore questi segnali incoraggianti. Si tratta di un riconoscimento concreto alla solidità e alla resilienza del sistema delle imprese agricole italiane, frutto del lavoro quotidiano di migliaia di agricoltori”, dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro. “Tuttavia - prosegue Tiso - questi numeri non devono farci abbassare la guardia. Il trend positivo va consolidato con politiche strutturali e durature a sostegno delle piccole e medie imprese del comparto primario, che ancora oggi affrontano ostacoli enormi, soprattutto nell’accesso ai mercati internazionali e nella sostenibilità economica delle produzioni”. Secondo Confeuro, la vera sfida si giocherà con la futura Politica Agricola Comune post-2027.
“Alla Commissione europea ribadiamo la nostra netta contrarietà all’ipotesi di un fondo unico che accorpi le risorse della Pac – afferma Tiso –. Occorre invece un aumento deciso e sostanziale dei fondi europei destinati all’agricoltura. Solo una Pac forte e autonoma può garantire sviluppo, sicurezza alimentare e coesione territoriale. Serve inoltre – conclude il presidente di Confeuro – una redistribuzione più equa delle risorse attraverso misure efficaci di *capping* e di sostegno alle realtà più fragili, favorendo le piccole e medie aziende agricole. Va creato infine un pilastro assicurativo della Pac al fine di tutelare realmente il reddito dei pi
Dazi, Confeuro: Trump provocatorio e irresponsabile. Ue difenda suoi agricoltori
“Apprendiamo con grande preoccupazione che anche l'Unione Europea ha ricevuto, in queste ore, la comunicazione ufficiale da parte dell'ex presidente statunitense Donald Trump relativa all’imposizione di dazi del 30% sulle importazioni provenienti dall’UE a partire dal prossimo Primo agosto. Confeuro esprime la propria netta contrarietà a questa decisione unilaterale e provocatoria, che rischia di aggravare ulteriormente le tensioni commerciali internazionali, colpendo in primis gli agricoltori e i produttori europei, in particolare quelli italiani", dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. “L'atteggiamento della Casa Bianca in questa trattativa appare come una farsa unilaterale, in cui si fa e si disfa senza alcun rispetto per il dialogo istituzionale e diplomatico con la controparte europea. Siamo di fronte all'ennesima provocazione che trasforma il negoziato sui dazi in una pantomima sconcertante, utile solo a fini politici interni ma dannosa per le economie reali e per chi ogni giorno lavora la terra. Questa guerra commerciale non fa bene a nessuno, tanto meno ai piccoli e medi produttori agricoli italiani, che già affrontano sfide importanti legate ai costi di produzione, alla concorrenza internazionale e ai cambiamenti climatici. Ci aspettiamo dalla Ue una reazione ferma, razionale e costruttiva. È il momento di rafforzare la nostra autonomia strategica attraverso una PAC forte, equa e indipendente, e di aprirci con decisione a nuovi mercati internazionali alternativi. Condanniamo con forza il comportamento irresponsabile e inaccettabile di Trump e ribadiamo il nostro impegno nella difesa del lavoro degli agricoltori italiani, veri custodi del territorio e del made in Italy agroalimentare. Ora più che mai, l’Europa non può restare a guardare”, chiosa il presidente Tiso.
Dazi, Confeuro: “Ue abbia scatto d’orgoglio contro politiche Trump”
“Apprendiamo che la Commissione europea starebbe preparando contromisure su circa 72 miliardi di importazioni dagli Stati Uniti in risposta ai nuovi dazi del 30% annunciati dal presidente Trump. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni, ma una cosa è certa: il presidente Trump, con il suo atteggiamento irresponsabile e consapevole del peso economico che gli Stati Uniti esercitano sullo scenario globale, continua a dettare unilateralmente le regole, approfittando della fragilità politica e dell’assenza di una linea comune da parte dell’Unione Europea." Così Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, commenta le ultime tensioni commerciali tra Usa e Ue.
“L’Europa – prosegue Tiso – oggi appare timida, divisa, e ancora troppo invischiata in una corsa al compromesso che non è detto interessi agli Stati Uniti. Serve uno scatto d’orgoglio, un cambio di passo deciso, una visione politica nuova che dia finalmente all’Ue un’identità forte sul piano internazionale. Serve - conclude il presidente Confeuro, Andrea Tiso - una strategia comune, una politica fiscale condivisa, un debito unico europeo: strumenti reali di coesione che restituiscano all’Unione la capacità di essere protagonista nello scacchiere globale. Solo così potremo affrontare da pari a pari chi cerca di imporre logiche unilaterali a scapito dell’equilibrio e del rispetto reciproco tra le potenze economiche mondiali”.
Bilancio Ue, Confeuro: “Von der Leyen da bocciare e agricoltura dimenticata”
“Il bilancio pluriennale 2028-2034 della commissione europea presentato a Bruxelles è da bocciare senza ‘se’ e senza ‘ma’. Si tratta di un documento che penalizza il settore agricolo e nega alla Pac quella specificità e centralità che le sono sempre state riconosciute nella costruzione europea.” Lo dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, Confederazione degli agricoltori europei e del mondo. “La fusione dei fondi PAC con quelli di coesione in un unico contenitore finanziario non solo rischia di limitare lo sviluppo del comparto primario, ma potrebbe rappresentare un pericoloso precedente che mina l'efficacia delle politiche europee. Nonostante le forti opposizioni espresse da numerosi governi e dall'intero settore agricolo, la Commissione ha scelto di procedere in direzione opposta agli interessi degli agricoltori europei. È un segnale preoccupante, che mostra una scarsa attenzione per il mondo rurale, le giovani generazioni e le imprese agroalimentari che ogni giorno lavorano per garantire sicurezza alimentare, sostenibilità e coesione sociale.
Questo bilancio – continua Tiso – poi sembra ispirato più dalle derive nazionaliste che da una visione unitaria e progressista dell’Europa. Derive che non vorremmo stiano tentando di ‘de-europeizzare’ le politiche comuni, minando alla base lo spirito solidaristico che ha fatto della Ue un modello unico al mondo. Una prospettiva che Confeuro respinge con forza: oggi più che mai, serve un’Europa unita, forte e capace di affrontare in modo coeso le grandi sfide economiche, ambientali e geopolitiche del nostro tempo. Dunque, la logica di questo bilancio è miope e regressiva – conclude Tiso –, non rappresenta un passo avanti, ma un clamoroso passo indietro nella costruzione di una vera politica agricola comune. È ormai chiaro il dato politico: la presidente Ursula von der Leyen ha tradito la fiducia degli agricoltori e dei cittadini europei, smentendo con i fatti le promesse fatte al momento del suo insediamento. L’agricoltura merita di più”
Agricoltura, Confeuro: “E' il momento di interrogarsi sul futuro del primario”
“Il primo agosto si avvicina e con esso la concreta minaccia dei dazi annunciati da Donald Trump: una vera e propria spada di Damocle sul settore agroalimentare europeo e, in particolare, sul Made in Italy”. Così Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro - Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo - commenta le crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea. “L’ipotesi di un’imposta del 30% sulle esportazioni europee verso gli USA rischia di assestare un colpo durissimo all’agricoltura italiana - prosegue Tiso - proprio in un momento in cui anche l’Unione Europea sembra remare contro, con la presentazione del recente bilancio, che prevederebbe la recente riforma della PAC e la fusione dei fondi agricoli in un unico contenitore europeo che rischia di penalizzare proprio i produttori più virtuosi”. Per Confeuro, si tratta di una doppia minaccia: “da un lato la guerra commerciale con Washington, dall’altro le politiche comunitarie che depotenziano il settore primario, aprendo di fatto la strada all’aggravarsi di fenomeni distorsivi come l’Italian Sounding”.
“Attraversiamo un momento cruciale per l’Agricoltura Italiana ed Europea - incalza Tiso – è essenziale che l’Italia faccia sentire con forza la propria voce sia a Bruxelles che oltreoceano. La partita dei dazi si gioca anche sulle barriere non tariffarie che potrebbero creare non pochi problemi ai sistemi produttivi degli agricoltori Europei. E’ il momento di interrogarci su che tipo di Europa vogliamo perché la piega presa nell’ultimo mese è del tutto contraria ai principi che ci siamo dati in fase di costituzione. La PAC in realtà, volendone analizzare attentamente i risultati, ha sortito l’effetto di allontanare migliaia di produttori agricoli dalla terra, in Italia oggi abbiamo meno di un milione di Agricoltori. Molti ancora sono in difficoltà per via degli alti costi di produzione e dei bassi prezzi di vendita. Penso che il problema non sia soltanto il Fondo Unico ma bensì l’importanza e la rilevanza economia e sociale che diamo al settore Primario. E’ partita la mobilitazione contro questa proposta di bilancio, ma in realtà bisogna innanzitutto capire a chi vorremmo erogare questi fondi perché se continuiamo a pagare le macro imprese o le agroindustrie rischiamo di fare il gioco di chi vuole colpire il vero sistema produttivo ed identitario del nostro paese che sono i piccoli e medi agricoltori”, conclude Tiso.
Caldo, Confeuro: “Sicilia e Catenanuova esempio di mancato contrasto alla crisi idrica”
“Confeuro sta seguendo con estrema attenzione quanto sta accadendo in Sicilia, e in particolare a Catenanuova, la città più calda d’Europa situata in provincia di Enna. L’emergenza siccità e la crisi idrica non sono fenomeni nuovi per il territorio siculo: si tratta di un problema atavico che abbiamo più volte denunciato, purtroppo rimanendo inascoltati”, dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. “Ancora una volta – prosegue Tiso – si ripresenta in modo drammatico una crisi idrica che è il riflesso di un problema strutturale ben più ampio. Ciò che sta accadendo in Sicilia è la cartina di tornasole di una storica carenza politica e istituzionale: per anni sono mancate risposte concrete, nonostante le numerose sollecitazioni provenienti da territori, agricoltori e comunità locali. Oggi, il cambiamento climatico ne amplifica gli effetti, ma la risposta degli amministratori pubblici continua a essere debole e spesso disattenta”. Il presidente Confeuro conclude: “Serve un piano straordinario e strutturale per la gestione dell’acqua che parta dalle regioni più colpite ma coinvolga l’intero Paese. L’agricoltura, in particolare, non può continuare a subire le conseguenze di ritardi e inadempienze. Senza acqua, non c’è futuro né per la terra né per chi la lavora”.
Earth Overshoot Day, Confeuro: “Siamo in debito ecologico, cambiare stile di vita”
“Oggi, 24 luglio, l’umanità ha esaurito il budget ecologico annuale della Terra. Da questo momento in poi vivremo ‘a credito’, consumando più risorse naturali di quante il nostro Pianeta sia in grado di rigenerare. Questo significa aumentare il debito ecologico, accrescere gli scarti e le emissioni, e intensificare una pressione sull’ambiente ormai insostenibile”. A dichiararlo è Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, che commenta con preoccupazione l’Earth Overshoot Day 2025, la data che segna il superamento della capacità rigenerativa della Terra da parte dell’uomo. “Non possiamo più permetterci un modello di sviluppo che mette a rischio il futuro delle prossime generazioni. È tempo di scelte coraggiose, di azioni concrete e condivise. La transizione ecologica non è più un’opzione, ma una necessità storica e culturale”. Confeuro sottolinea la necessità di ripensare lo stile di vita collettivo, in favore di un equilibrio nuovo tra uomo, ambiente e produzione.
Secondo l’organizzazione, ci sono alcune direzioni fondamentali da intraprendere per invertire la rotta: “Promuovere una transizione ecologica reale, tutelare le risorse naturali, a partire dalla salvaguardia del suolo, dell’acqua e della biodiversità; ridurre sprechi e consumi e spingere per politiche ambientali globali più eque e responsabili, perché il cambiamento climatico non conosce confini. Come organizzazione che rappresenta il mondo agricolo - conclude Tiso crediamo in un futuro fondato su giustizia ambientale, equilibrio e responsabilità collettiva. L’Earth Overshoot Day non deve essere solo una data sul calendario, ma un monito potente e un punto di partenza. Il cambiamento è possibile, ma deve coinvolgere tutti: istituzioni, imprese, cittadini. Insieme, possiamo costruire un modello di sviluppo che non sacrifichi il domani per soddisfare l’oggi”.
Agricoltura, Confeuro: “Ok Coltivaitalia ma troppo frammentaria. Dubbi su ruolo CAA”
“Abbiamo seguito con attenzione la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge “Coltivaitalia”, collegato alla legge di bilancio, che negli intenti del governo Meloni e del ministro Lollobrigida punta a rafforzare il settore agricolo rendendolo più solido, sostenibile, giovane e tecnologico”, dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. “L’annuncio di investimenti per circa un miliardo di euro rappresenta certamente un segnale positivo e una boccata d’ossigeno per le piccole e medie imprese agricole italiane, oggi schiacciate da un contesto internazionale sempre più complesso, tra guerre commerciali, instabilità geopolitica e il pesante taglio da 80 miliardi alla PAC deciso dalla Commissione Von der Leyen”, prosegue Tiso. Che, poi, puntualizza: “Tuttavia, da una prima lettura, il provvedimento appare ancora troppo frammentario. Servirebbero invece misure strutturali, strategie di lungo periodo, interventi realmente incisivi per sostenere il comparto agricolo italiano e rafforzare il ruolo dei piccoli e medi produttori, cuore pulsante della nostra agricoltura”, sottolinea il presidente di Confeuro.
“Esprimiamo inoltre forti perplessità sull’articolo relativo alla semplificazione dei procedimenti amministrativi gestiti dai Centri di Assistenza Agricola. I CAA verrebbero ancora una volta caricati di nuove deleghe e responsabilità, senza che sia apparentemente previsto un adeguato potenziamento delle risorse e degli strumenti a loro disposizione. Si tratta di baluardi fondamentali per il presidio territoriale e per l’interfaccia tra amministrazione pubblica e aziende agricole, ma troppo spesso lasciate sole e sotto pressione, senza il riconoscimento che meritano. Su questo punto si sarebbe potuto certamente fare di più”, aggiunge Tiso. “Confeuro, dunque, auspica un confronto ampio e costruttivo affinché il provvedimento possa realmente rispondere alle esigenze dei territori e dei produttori agricoli. La nostra organizzazione è pronta a fare la propria parte, portando proposte concrete e lavorando in sinergia con le istituzioni per contribuire al miglioramento del disegno di legge e alla costruzione di un’agricoltura più equa, inclusiva e sostenibile”.