Dazi, Confeuro: “Vittoria protezionismo Trump su frammentarietà Europa”
“Apprendiamo che Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto un nuovo accordo sui dazi, con un’intesa fissata al 15% siglata in occasione dell’incontro tra il presidente Trump e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in Scozia. Ancora una volta – dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro – siamo di fronte alla amara vittoria del neo-protezionismo di marca Trumpiana su un’Europa che, invece di rilanciare il proprio ruolo strategico, incassa il colpo e paga il prezzo di anni di inefficienza amministrativa e frammentarietà politica. Il rischio più concreto adesso è che a farne le spese siano, come sempre più spesso accade, i cittadini europei e in particolare il mondo delle piccole e medie imprese del comparto agroalimentare, cuore pulsante del Made in Italy.
La nota positiva – prosegue Tiso – è che questo accordo dovrebbe porre fine a un lungo periodo di instabilità produttiva e incertezza commerciale a livello globale. Tuttavia, attendiamo di conoscere i dettagli dell’intesa per valutare con precisione le ripercussioni sul nostro settore primario e sui prodotti italiani, che già operano in un contesto economico difficile. Rimane però l’assioma principale: se l’Unione Europea non cambia rotta – rivedendo il proprio modello di sviluppo, recuperando competitività strategica e superando le divisioni e il nazionalismo interni – non potrà mai giocare un ruolo da protagonista nello scenario globale. Serve una scossa, prima che sia troppo tardi”, conclude il presidente Confeuro Tiso.
Incendi, Confeuro: “È allarme, sistema Italia carente: più monitoraggio e prevenzione”
“Un’estate letteralmente di fuoco per il nostro Paese. Quella degli incendi è una questione delicata e complessa, diventata ormai una vera e propria emergenza nazionale da affrontare con urgenza e determinazione. Dopo gli ultimi devastanti roghi – in particolare in Sardegna e Sicilia – l’attenzione mediatica e istituzionale si è nuovamente accesa su questa realtà tanto annosa quanto drammatica. Le cause sono molteplici: eventi naturali, azioni dolose, caldo estremo, incuria, criminalità, cambiamento climatico, scarsa prevenzione. Ma ciò che appare evidente, secondo Confeuro, è la necessità di un approccio più coordinato, sistemico e multifattoriale, che coinvolga autorità nazionali, comunità locali e cittadini. In tal senso. ad esempio, il settore primario e gli agricoltori potrebbero svolgere una funzione strategica nella tutela del territorio rurale, soprattutto nelle zone interne meno presidiate e popolate.
In molte regioni, gli agricoltori potrebbero essere chiamati ad agire come veri e propri custodi del territorio, impegnandosi volontariamente in attività di sorveglianza, segnalazione dei focolai, decespugliamento, creazione di fasce parafuoco e pratiche colturali preventivamente anti‑incendio. Più in generale, poi, dalle istituzioni competenti servono azioni concrete e misure mirate: maggiore sensibilizzazione pubblica, più cura del territorio, controllo delle attività umane, pianificazione urbana responsabile. È inoltre fondamentale potenziare il sistema di sorveglianza, sfruttando tecnologie avanzate, e destinare più risorse economiche all’assunzione di personale nei Vigili del Fuoco e negli enti preposti al presidio del territorio.
Se vogliamo davvero contrastare il fenomeno degli incendi dobbiamo affrontare la questione con decisione e lungimiranza. Il sistema Italia, oggi, è ancora troppo fragile e inadeguato. Infine, non possiamo ignorare il ruolo cruciale che il cambiamento climatico gioca in questo scenario. Le estati sempre più lunghe, calde e secche creano le condizioni ideali per la propagazione degli incendi, alimentando un pericoloso circolo vizioso ambientale”. Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
“Il nuovo rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico in Italia restituisce un quadro estremamente preoccupante: rispetto al 2021, il territorio nazionale soggetto a pericolo è aumentato del 15%, e ben il 94,5% dei comuni italiani risulta esposto a rischio frana o alluvione. Sono numeri che non possiamo ignorare”. Lo afferma Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, commentando la pubblicazione del IV Rapporto ISPRA sul “Dissesto idrogeologico in Italia – Edizione 2024”. “Confeuro considera questi dati allarmanti e sottolinea la necessità di un cambio radicale nell’approccio alla gestione del territorio: non possiamo più limitarci agli interventi emergenziali, occorre investire con decisione nella prevenzione. È fondamentale mappare e proteggere fin da subito le aree più vulnerabili del nostro Paese, tanto più in un contesto di mutamenti climatici sempre più estremi e di tropicalizzazione del clima. L’Italia è un territorio sempre più fragile – prosegue il presidente Tiso – e senza una programmazione lungimirante e integrata si rischia di arrivare impreparati di fronte a eventi meteorologici violenti e imprevedibili. Occorre un piano strutturale, basato su manutenzione, prevenzione, monitoraggio e anche sulla valorizzazione del ruolo dell’agricoltura sostenibile come presidio del territorio. È tempo di affrontare il dissesto idrogeologico con la serietà che merita, mettendo al centro la sicurezza delle comunità e la tutela del patrimonio naturale”, conclude Tiso.