Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è 20/04/2024, 13:18




Rispondi all’argomento  [ 829 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56 ... 83  Prossimo
Confagricoltura 
Autore Messaggio
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Buone le performance di mele, pere e pesche
Clima impazzito, l'allarme di Confagricoltura Toscana: «Danni stimati per il 20% delle produzioni ortofrutticole, ma qualità organolettiche eccellenti»

Pioggia, grandine e caldo eccessivo hanno colpito le coltivazioni di zucchine e insalate. Tonioni: «E ora si teme per la raccolta dei pomodori da sugo»

Firenze, 31 agosto – Bombe d'acqua, grandinate e poi di nuovo sole e temperature oltre la media stagionale. Tutti fenomeni tipici del clima tropicale che non hanno risparmiato la Toscana in questo scorcio d'estate, colpendo in modo particolare il settore agricolo e danneggiando circa il 20% dei prodotti ortofrutticoli made in Tuscany. A lanciare l'allarme è Confagricoltura Toscana, impegnata in un monitoraggio costante delle produzioni e delle raccolte. «Questo clima così imprevedibile e inusuale non ci permette di fare previsioni a lungo termine, il rischio maltempo non è di certo finito» dichiara Antonio Tonioni, presidente della sezione di prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana.

Intanto, la fotografia di quanto è avvenuto finora è piuttosto nitida. Le forti piogge hanno colpito a macchia di leopardo, penalizzando soprattutto le zone interne della regione. Tra le aree più danneggiate, quella di Castiglion Fiorentino nella Val di Chiana, dove si producono prevalentemente ortaggi.

«Le produzioni più delicate, come quelle di zucchine e insalate, sono andate in parte distrutte. Per questo è ipotizzabile che nei prossimi giorni saranno meno disponibili sul mercato, con un conseguente aumento dei prezzi e dei prodotti provenienti dalle altre regioni» spiega ancora Tonioni.

Messi a dura prova anche i coltivatori di pomodori. «Le piogge hanno provocato un aumento delle malattie funghigene. Inoltre, la raccolta dei pomodori da sugo, che avviene proprio in questo periodo, potrebbe subire una battuta d'arresto, visto che i macchinari impiegati non possono lavorare sui terreni bagnati» prosegue Tonioni.

Ma il clima tropicale non porta solo conseguenze negative. A beneficiarne è soprattutto il comparto frutticolo. «È vero che pioggia e grandine danneggiano i prodotti, li segnano e spesso li distruggono, ma per quelli che rimangono illesi e proseguono nel loro processo di maturazione,l'alternanza di acqua, luce e calore regala livelli organolettici di qualità eccezionale. Inoltre, l'escursione termica di questi giorni inciderà positivamente sulla colorazione dei frutti e sulla concentrazione di zuccheri».

Dunque, a settembre arriveranno sul mercato pesche, mele e pere toscane dolci e profumate. «La produzione di questi tre frutti ha un valore tra i 25 e i 30 milioni di euro» aggiunge Tonioni. «È un po' presto per capirne il valore di mercato. La vendita delle mele è partita molto bene, mentre per la pesca ha già registrato un 10% in più rispetto al 2017».

Quindi, prodotti più buoni, ma in quantità ridotte. E i margini di guadagno degli agricoltori si riducono sempre di più. «Ormai chi coltiva la terra deve fare i conti non solo con il mercato e con la burocrazia, ma anche con il cambiamento climatico così difficile da interpretare e da prevedere» conclude Tonioni.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


31/08/2018, 14:29
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Olio, in Toscana calo nella produzione del 30 per cento
Ottima la qualità, ma le avverse condizioni climatiche hanno ridotto la quantità. Miari Fulcis: “Necessari cambiamenti per far fronte alle avversità”

Firenze, 3 settembre 2018 - Sarà un olio d’oliva di alta qualità, ma ridotto nella quantità: si stima un calo medio del 30% per un totale di 170mila quintali prodotti, con differenze da un’area all’altra della regione a causa delle bombe d’acqua e della gradine delle ultime settimane, con criticità maggiori nelle zone interne. E’ quanto rilevato da Confagricoltura Toscana.

“Sul fronte della qualità siamo ottimisti - afferma il presidente Francesco Miari Fulcis - il temuto parassita Bactrocera oleae, la cosiddetta mosca delle olive, non desta preoccupazione. Dall’altro lato, quello produttivo, purtroppo sembra non ci sia da gioire a causa soprattutto delle particolari condizioni climatiche”. Le basse temperature registrate alla fine di febbraio con punte di oltre -9 gradi hanno, in molte zone olivicole, compromesso buona parte della chioma delle piante e contribuito alla scarsità dei frutti. Inoltre la grandine unita a bombe d’acqua in alcune aree della regione ha accelerato la cascola delle olive. “Problemi si registrano anche su varietà molto diffuse come il Frantoio - continua il presidente - dove si sono registrati problemi di allegagione, mentre ha retto bene la varietà Moraiolo”.

I repentini cambi climatici sono ormai sempre più frequenti e impongono un cambio di visione. “L’olivicoltura moderna deve saper far fronte a queste avversità - spiega il presidente Miari Fulcis - I dati su varietà resistenti al freddo per esempio sono incoraggianti, non possiamo quindi che condurre un impostazione moderna dell’olivicoltura con impianti innovativi, specializzati e laddove ce ne sia la possibilità colturale, anche intensivi”.

Altra questione, l’abbandono dei terreni. “Registriamo una forte contrazione del settore dovuto all’abbandono di terreni soprattutto nelle aree interne - osserva il presidente di Confagricoltura Toscana - La Toscana ha necessità di rinnovarsi molto in questo settore strategico perché l’olivo è una caratteristica del nostro paesaggio, ma non può essere considerata immutabile alla stregua di una bella cartolina.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


03/09/2018, 15:17
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
L’allarme dopo che il Tar ha sospeso il piano di controllo dei caprioli
Ungulati, Confagricoltura Toscana: “Nell’aretino ogni anno danni per 600mila euro

Arezzo, 7 settembre 2018 - Danni alle coltivazioni, ai boschi e ai vigneti. “In un anno si stima una perdita pari a 600mila euro e con la popolazioni di caprioli in aumento di almeno il 25 per cento, le cose non possono che peggiorare”, dichiara Simone Ciuffi, responsabile settore Caccia di Confagricoltura Toscana. E’ l’allarme che parte dai territorio del Valdarno, Valdichiana, Valtiberina e Casentino, di cui Confagricoltura Toscana si fa portavoce, dopo che il Tar ha sospeso il piano di controllo dei caprioli accogliendo il ricorso presentato dall’associazione URCA.

“La preoccupazione è alta - continua Ciuffi - soprattutto per le conseguenze che l’aumento della popolazione avrà sui boschi e sulle altre colture di pregio, in particolare la vite. E’ stato presentato ricorso da un’associazione del mondo venatorio che, al contrario di come vorrebbe apparire, non ha nulla di ambientale o di etico, ma che produrrà solo effetti disastrosi che si ripercuoteranno sulle aziende del settore. Crediamo invece che sia fondamentale reintrodurre l’abbattimento oltre che in inverno anche in estate, per fermare davvero la sovrappopolazione”

La sentenza del Tar è attesa per la prossima settimana. “Ci auguriamo - continua Simone Ciuffi - che tutti gli sforzi fatti fino ad ora, anche dalla Regione Toscana, non siano vanificati e si proceda a risolvere il problema riportando in equilibrio l’ecosistema che allo stato attuale risulta fortemente compromesso”

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


07/09/2018, 13:11
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Vendemmia 2018, Confagricoltura Toscana: "Vino più tipico grazie al ritorno delle 'mezze stagioni'"

Firenze, 12 settembre 2018 – Un vino più tipico, con più aromi e profumi. Grazie, anche, al ritorno delle 'mezze stagioni'. Francesco Colpizzi, presidente federazione vitivinicola di Confagricoltura Toscana fa il punto della situazione di un'annata 2018 che ha visto il ritorno delle "mezze stagioni", di una primavera più fresca e dei temporali tipici dei mesi estivi: "Queste caratteristiche climatiche implicano un diverso lavoro in vigna, strutturato per garantire l'alto livello qualitativo richiesto dai mercati: se nella torrida estate dello scorso anno serviva mantenere il più possibile le foglie sulle chiome per ombreggiare i grappoli e scongiurare scottature ed appassimenti degli acini, quest'anno il lavoro è stato opposto e nelle fattorie, i viticoltori, dopo essere intervenuti con diradamenti per togliere dal vigneto il prodotto di troppo, stanno ancora terminando di "sfogliare" le viti per tenere i grappoli migliori il più possibile esposti all'aria ed evitare di incorrere in eventuali malattie. ".

La vendemmia 2018 in Toscana è iniziata da poco. Dopo le uve bianche aromatiche, quelle per la produzione delle base spumante, la Vernaccia ed il Merlot ( la cui raccolta è ancora in corso in questi giorni), la prossima settimana sarà la volta dell' inizio della vendemmia del sangiovese, a partire dalle zone più meridionali della Toscana, dalla Maremma Grossetana e da Bolgheri, per poi arrivare nelle zone del Chianti, del Chianti Classico, del Brunello. La raccolta delle uve quest'anno è tornata su una tempistica più tradizionale, con una decina di giorni in ritardo rispetto alla vendemmia 2017 che era stata però straordinariamente anticipata..

"Ancora l'uva è per gran parte nei vigneti e sarà bene aspettare la fine della raccolta per esprime un giudizio definitivo. Ci aspettiamo di avere grazie alle caratteristiche di questa annata – continua Colpizzi – vini, più "tipici", comunque ben strutturati, probabilmente meno potenti ma più equilibrati rispetto al millesimo 2017. L'escursione termica tra il giorno e la notte di questi giorni contribuirà a conferire più aroma e profumo ai vini. Attualmente le uve sono ottime. Poi, come sempre, saranno determinanti le condizioni meteo delle prossime settimane".

La quantità delle uve del "Vigneto Toscano" inoltre sarà quest'anno senz'altro maggiore del 20% rispetto al 2017 quando - è bene ricordarlo - era venuto a mancare il 40% della produzione, "ma – aggiunge il presidente della federazione vitivinicola di Confagricoltura – avremo comunque una quantità inferiore rispetto alla norma. Le condizioni di gelo e la siccità dello scorso anno hanno lasciato le viti indebolite e le conseguenze le scontiamo ancora quest'anno".

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


12/09/2018, 15:17
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Caprioli, il TAR respinge il ricorso: riparte il piano di controllo. Confagricoltura: “Una vittoria per gli agricoltori e per l’ambiente”

Caccia di selezione sospesa per quasi un mese. Il presidente Miari Fulcis: “Il danno all’agricoltura è stato fatto e l’associazione Urca deve prendersi le sue responsabilità.

Firenze, 12 agosto 2018 – “Una vittoria per tutti gli agricoltori toscani e per l’ambiente”. Commenta così Francesco Miari Fulcis, presidente Confagricoltura Toscana, la decisione del TAR che ieri con un suo decreto ha rigettato il ricorso presentato dall'associazione Urca e che di fatto riattiva il piano regionale di controllo di femmine e piccoli di capriolo.

“Il danno all’agricoltura è stato comunque compiuto, abbiamo perso un mese fondamentale per il piano di controllo” aggiunge Miari Fulcis. Considerata infatti la sospensione dal 24 agosto all’11 settembre e che il termine del periodo di caccia è fine mese “Urca deve prendersi le sue responsabilità per i problemi che ha causato e sta causando alle aziende. Ciò che emerge da questa vicenda è che l’associazione Urca ha una visione non in linea con le indicazioni regionali e, in generale, con il settore agricolo toscano e pertanto non possiamo considerarla un interlocutore attendibile”

La decisione del Tar sblocca una situazione che poteva diventare molto seria. “Abbiamo rischiato di vanificare gli sforzi fatti per risolvere la questione. A lungo termine, ci sarebbero stati gravi danni per il settore agricolo oltre che per l’ecosistema - continua Miari Fulcis - La sovrappopolazione di caprioli è un problema che necessita di soluzioni adeguate, urgenti e continuative. Dobbiamo riportare un equilibrio nella densità di questi animali, per preservare la biodiversità e il paesaggio”

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


12/09/2018, 17:15
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Il presidente Miari Fulcis: «Pronti a collaborare per l'avvio delle procedure di candidatura»
Bistecca patrimonio dell'umanità: Confagricoltura Toscana dice sì al comitato promotore

L'associazione si schiera a favore della proposta del sindaco Nardella per inserire questo taglio di carne nella lista dell'Unesco

Firenze, 13 settembre 2018 - «La bistecca alla fiorentina è un caposaldo della nostra tradizione, rappresenta la storia e la cultura gastronomica della nostra città, e ha contribuito a trasmettere in tutto il mondo il nostro stile di vita e la passione per il gusto, la semplicità e la sostenibilità» dichiara il presidente di Confagricoltura Toscana, Francesco Miari Fulcis all'indomani della proposta lanciata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, di inserire questo taglio di carne nell'elenco dei patrimoni dell'umanità.

«Come associazione di categoria siamo pronti a fornire il nostro supporto per la costituzione del comitato promotore, così come ipotizzato da Nardella, in previsione dell'incontro del 4 ottobre con il presidente dell'ufficio italiano dell'Unesco, Franco Bernabé» prosegue Miari Fulcis.

Il primo cittadino fiorentino, dopo aver comunicato all’ambasciatrice d’Italia presso l’Unesco a Parigi, Vincenza Lomonaco, l’intenzione del Comune di Firenze, in accordo con l’Accademia della Fiorentina, di avviare la relativa procedura di candidatura, ha infatti auspicato la creazione di un “comitato promotore”.

«Confagricoltura Toscana è pronta a fare la sua parte» conclude il presidente. «Tutelare questo piatto significherà anche affermare e promuovere il rispetto di principi fondamentali come la sostenibilità e la tipicità dei prodotti delle nostre terre».

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


13/09/2018, 18:12
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Peste suina, l'allarme di Confagricoltura: “Toscana a rischio, serve un intervento immediato”
Miari Fulcis: “Serve subito un intervento della Regione su cinghiali e animali selvatici”

Firenze, 15 settembre 2018 - “Stiamo correndo un rischio enorme, se la Regione non si muove subito sarà un disastro per molte delle nostre produzioni”, così il presidente di Confagricoltura Toscana Francesco Miari Fulcis lancia l'allarme peste suina dopo la conferma da parte della Commissione europea della notifica da parte del Belgio di due casi di peste suina africana nella città di Etalle.

“Purtroppo abbiamo avuto la conferma che i due casi riscontrati in Belgio sono proprio della nuova peste suina, la pesta suina africana molto più contagiosa e letale di quella classica - spiega Miari Fulcis - . Altri paesi Ue, come Francia e Lussemburgo si sono subito mossi per bloccare il contagio, da noi invece è tutto fermo. Già abbiamo sollecitato il Governo a predisporre un piano straordinario di controllo, ma la Regione non può certo attendere notizie da Roma. Il Presidente Rossi si deve muovere subito o sarà troppo tardi perché la Toscana è un'area particolarmente a rischio”.

Il motivo del pericolo che sta correndo la nostra regione è facilmente spiegabile. Da una parte c'è una popolazione di ungulati e in particolare cinghiali enorme e oramai sfuggita al controllo, “e sono proprio questi animali i portatori della nuova peste suina” specifica Miari Fulcis. Dall'altra, a differenza di altri territori, in Toscana molti allevamenti di suini si caratterizzano per essere allo stato aperto al fine di garantire una qualità e una salubrità della carne assai più elevata. “Due elementi che ci espongono più di altri – commenta il presidente di Confagricoltura – se da parte della Regione non ci sarà l'immediata e adeguata consapevolezza di ciò che sta avvenendo e se non interverrà subito”.

“E' necessario quindi che tutte le autorità, Regione in testa, si attivino per l'immediato contenimento della fauna selvatica coinvolgendo anche le associazioni venatorie e le organizzazione degli agricoltori e degli allevatori” conclude Miari Fulcis.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


15/09/2018, 11:57
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Miari Fulcis: «Un danno ingente. Adesso vicini a chi deve ricostruire»

Sul Monte Serra 150 ettari di olivi in fumo

Confagricoltura Pisa traccia una prima stima dei danni provocati dall'incendio "Persi 900 quintali di olio"

Pisa. 27 settembre 2018 – L'incendio che per tre giorni ha devastato il Monte Serra è stato finalmente domato. E Confagricoltura Pisa ha già avviato una prima ricognizione dei danni subiti negli oliveti coinvolti dal rogo.

«Circa 150 ettari di piante sono andati in fumo sul versante che va da Caprona a Cascina, in particolare nelle località di Crespignano, Noce e Lugnano» sintetizza Alessandro Stassano, presidente di Confagricoltura Pisa. «Una perdita notevole, che si ripercuoterà a lungo sui produttori della zona, soprattutto sulle realtà più piccole e meno strutturate. Considerando che ogni ettaro produce circa 25 quintali di olive per una resa di olio intorno ai 6 quintali, si capisce che l'impatto economico di questo incendio sarà importante con la perdita di circa 900 quintali di olio».

«Il danno ambientale è ingente se pensiamo ai più di mille ettari di bosco che sono andati distrutti, oltre agli oliveti, ai campi di seminativo, ai castagneti, senza dimenticare che le fiamme hanno lambito anche alcuni agriturismi» interviene Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana. «È ancora presto per stilare un bilancio definitivo in quanto il danno di ripercuoterà per lungo tempo.

La nostra associazione si è già messa in moto per sostenere e aiutare i produttori a far ripartire le loro attività agricole».

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


27/09/2018, 18:03
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
E adesso si teme l'aumento dei prezzi al consumo

Pomodoro da salsa, Confagricoltura: «Produzione in calo del 40%, persi oltre 5 milioni di euro»

Troppe piogge in primavera hanno impedito una maturazione ottimale

Firenze, 3 ottobre 2018 – Il raccolto non è ancora terminato, ma il risultato finale non presenterà grandi sorprese per i coltivatori di pomodoro da salsa, che in Toscana si concentrano prevalentemente sulla costa tra Livorno e Grosseto. Si stima infatti che il prodotto lordo vendibile possa arrivare a 126 mila quintali: il 40% in meno rispetto al 2017.

«Un calo significativo che si traduce in una perdita di fatturato di circa 5,4 milioni di euro» denuncia Antonio Tonioni, presidente della sezione di prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana. «Grazie al prolungamento dell'estate, la raccolta si è potuta protrarre fino a settembre inoltrato, ma questo non sarà sufficiente a compensare i danni di una primavera eccessivamente piovosa».

A causa delle abbondanti precipitazioni di aprile e maggio, le piantine di pomodoro sono potute andare a dimora solo a giugno. Il ciclo produttivo dunque è stato troppo corto, e molti pomodori non hanno raggiunto la giusta maturazione.

«I pomodori rimasti verdi sono una perdita totale perché non possono essere commercializzati, rimangono sull'impianto di produzione» spiega ancora Tonioni.

Il danno dunque è notevole per l'agricoltura toscana, soprattutto se si pensa che la coltivazione di pomodori da salsa, cioè quelli destinati all'industria della trasformazione per sughi e pelati, copre 1800 ettari e rappresenta oltre il 90% della coltivazione totale di pomodori. Anche il consumatore ne risentirà. «La scarsità del prodotto, infatti, potrebbe portare ad aumento del prezzo finale» conclude Tonioni.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


03/10/2018, 13:49
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67551
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Florovivaismo, Mati: “Bene il bonus verde anche per il 2019”

Il presidente dei florovivaisti di Confagricoltura: per il distretto pistoiese è una occasione da non sprecare



Pistoia, 17 ottobre 2018 - “Siamo soddisfatti perché si tratta di una misura che non costando nulla alle tasche dei cittadini da una parte aiuta il settore florovivaistico e dall'altra spinge verso una riqualificazione delle città e delle periferie, dove anche la presenza di giardini privati contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone riqualificando l'ambiente in cui vivono”, così Francesco Mati, presidente sezione prodotto florovivaistico di Confagricoltura Toscana e Nazionale, saluta la decisione del Governo di rinnovare il bonus verde inaugurato lo scorso anno, anche per il 2019. Il che significa che viene rinnovata per un altro anno la detrazione al 36% per interventi di cura, ristrutturazione e irrigazione del verde privato e pubblico.

“E' un risultato importante – aggiunge Mati – che abbiamo ottenuto grazie all'azione coordinata con gli altri rappresentanti delle aziende florovivaistiche, ma in particolare con l'impegno di Nadia Forbici di Assoflora Lombardia e il coordinamento nazionale filiera Florovivaismo e paesaggio”.

“Per tutto il distretto di Pistoia – aggiunge Mati – si tratta di una occasione da sfruttare a pieno e so che i nostri associati stanno già investendo sulla qualità sie del prodotto che dei sistemi di produzione. Del resto gli stessi dati della ricerca della Banca CR Firenze sui distretti economici e produttivi della Toscana ci dicono che l'export del florovivaismo pistoiese è in crescita e quando vai bene all'estero dove la concorrenza è particolarmente agguerrita vuol dire che hai prodotti e capacità per stare sul mercato da protagonista”.

“Adesso sarebbe auspicabile – conclude Mati – che Governo e Parlamento riducano l'Iva dal 22% al 10-5% per i giardinieri e per coloro che operano nella gestione e nella manutenzione del verde. L'abbassamento dell'Iva infatti farebbe emergere il lavoro sommerso che ancora oggi caratterizza, purtroppo, parte del nostro settore, aumentando così anche l'incasso per l'erario che invece oggi viene evaso”.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


17/10/2018, 14:44
Profilo WWW
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 829 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56 ... 83  Prossimo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
POWERED_BY
Designed by ST Software.

Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO

Informativa Privacy