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Confagricoltura 
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“I giudici amministrativi hanno riconosciuto la correttezza degli atti regionali”
Caccia, Miari Fulcis (Confagricoltura): “Bene il via libera del Tar al calendario venatorio della Regione”

Il presidente Confagricoltura Toscana: “è un passo in avanti, ma per tutelare le nostre produzioni servono misure strutturali”


Firenze, 18 ottobre 2018 - “Siamo soddisfatti come agricoltori che il Tar della Toscana abbia respinto il ricorso delle associazioni animaliste dichiarando legittimi e fondati gli atti della Regione Toscana con cui è stata anticipata la stagione venatoria. I giudici amministrativi hanno mostrato ancora una volta competenza e equilibrio di fronte a un tema che va affrontato con raziocinio e buon senso fuggendo anzitutto da posizioni fondate sul pregiudizio”, così Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana, commenta la decisione del Tar della Toscana di respingere la richiesta di varie associazioni ambientaliste e animaliste di sospendere il calendario venatorio deciso dalla Regione Toscana e in particolare la parte che prevede una apertura anticipata della caccia.

“La Regione con i dati dell'Ispra ha mostrato che la propria decisione era tutt'altro che infondata – spiega Miari Fulcis – e le nostre aziende agricole ben sanno quanto sia pesante la pressione esercitata sulle nostre produzioni”.

“L'auspicio adesso è che si trovi una soluzione strutturale e definitiva per ristabilire l'equilibrio di tutte quelle specie che a causa della loro crescita abnorme e incontrollata oramai rappresentano un danno sistematico a cui tutti gli agricoltori ogni anno devono far fronte. Non è possibile cioè che i danni alle culture provocati da questi animali incontrollati e fin qui incontrollabili sia diventata una voce di costo fisso per centinaia di aziende. E' tempo quindi che la Regione adotti misure certe e efficaci che diano alle imprese agricole che i propri investimenti sono adeguatamente tutelati” conclude il presidente di Confagricoltura Toscana.

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18/10/2018, 12:17
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Le aziende più colpite nella provincia di Livorno e Grosseto
Maltempo, Confagricoltura Toscana: “Già 5 milioni di danni”

Miari Fulcis: a rischio il 40% della raccolta di olive, serve intervento della Regione

Firenze, 30 ottobre 2018 - “Fare una stima esatta dei danni è difficile perché siamo ancora nella fase del rispristino delle condizioni minime di sicurezza dei luoghi, tuttavia da un confronto con i nostri associati al momento abbiamo già superato i 5 milioni di danni diretti”, questa è la cifra (“stimata al ribasso”) che Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana, quantifica dopo il maltempo che da domenica sera ha attraversato la Toscana.



“Serve un'azione immediata della Regione – chiede Miari Fulcis – perché, appena sarà passata l'emergenza, gli agricoltori e gli allevatori toscani possano subito rimettersi in piedi”

“La situazione è particolarmente grave nelle province di Livorno e di Grosseto – aggiunge Paolo Rossi, direttore Confagricoltura Livorno e Grosseto - dove sono state colpite centinaia di aziende. Abbiamo situazioni in cui le case coloniche non sono più abitabili e anche le stalle non sono più in grado di offrire adeguato riparo agli animali. I tetti scoperchiati dal vento non si contano più, ma addirittura ci sono stati interi capannoni strappati via dal terreno”.

“Al momento – spiega Rossi – non c'è una produzione particolarmente a rischio se non quella olivicola. Qui la situazione è più delicata perché eravamo nel pieno della raccolta e stimiamo che ci fosse ancora un 40% di olive sugli alberi che dovevano essere raccolte”.

“Ora serve la piena disponibilità della Regione Toscana – conclude Miari Fulcis - e anche un gesto di attenzione da parte del sistema bancario. Abbiamo bisogno di garantire liquidità e risorse finanziarie alle imprese e anche mutui agevolati per la risistemazione degli immobili, dalle case alle stalle, ai capannoni. In maniera tale da consentire alle aziende colpite di riprendere il prima possibile la propria attività” conclude il presidente di Confagricoltura Toscana.

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30/10/2018, 19:11
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Incendio nel pisano, Confagricoltura Toscana: “soldi per il Serra? Polemica inutile”
Miari Fulcis: "serve innovazione e prevenzione per ricostruire un vero presidio nei boschi"

Firenze, 9 novembre 2018 - “Non ho mai visto un Governo o un'altra istituzione pubblica risarcire un incendio. Questa dei soldi negati dal Governo dopo l'incendio sul Monte Serra mi pare una polemica inutile e sterile che serve solo a questo o a quel politico a farsi un po' di pubblicità sui media” così Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana, commenta la mancata decisione da parte del Governo di decretare lo stato di emergenza e stanziare i relativi fondi a seguito dell'incendio che ha distrutto il Monte Serra nel pisano.

“L'unica strada percorribile – spiega Miari Fulcis - potrebbe essere il riconoscimento di una RC per risarcire i danneggiati veri da parte di chi ha appiccato il fuoco o da chi ha mal gestito (e molte volte non per sua incapacità) il bosco stesso. Un incendio è solo la fine prevedibile di una lunga serie di cause negative: dai terreni incolti alle costruzioni abusive. Una volta c'era la Forestale che presidiava il territorio, era a fianco degli agricoltori per suggerire la miglior pratica per la gestione del bosco e che interveniva sulle parti pubbliche direttamente con migliorie e gestioni”.

“È sparita la prevenzione. Oggi manca proprio questo controllo costante e puntuale. Più che versare inutili lacrime dopo, serve ripristinare il principio per cui un bosco è a tutti gli effetti un coltivo agricolo con i suoi cicli produttivi e redditi conseguenti. quindi è necessario un presidio costante delle superfici boscate che devono ritornare ad essere viste in un'ottica economica con supporto di Guardie Forestali capaci di suggerire e controllare le imprese locali nel loro fare e pronte a emettere provvedimenti severi nei confronti di malintenzionati. Oggi la tecnologia, se ben applicata, può essere di enorme supporto. Chiedo quindi un intervento pilota diverso dallo stato di emergenza che possa permettere una nuova visione del bosco non come entità statica verde ma come luogo per il lavoro con un presidio serio e innovativo. In questo può essere visto anche il recupero delle cose disastrate conclude Francesco Miari Fulcis.


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09/11/2018, 13:50
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Anga Giovani Confagricoltura Toscana insieme all’Istituto di Fisica di Sesto Fiorentino e Verifood Ltd per una nuova tecnologia
Una super etichetta per l’olio di oliva: il progetto tra Italia e Israele è rivoluzionario

Firenze, 9 novembre 2018 - Una tecnologia fotonica per un’etichetta rivoluzionaria. E l’olio d’oliva non ha più segreti. E’ il nuovo progetto nato da una collaborazione tra Italia e Israele, che chiama in campo l’Istituto di Fisica Applicata "Nello Carrara" di Sesto Fiorentino rappresentato dalla dott.ssa Anna Grazia Mignani e dal dott. Leonardo Ciaccheri, un’azienda oleicola affiliata a Anga - Giovani Confagricoltura Toscana e Verifood LTD, partner tecnologico israeliano all’avanguardia nella progettazione, realizzazione e commercializzazione di scanner basati su tecnologie spettroscopiche. Il progetto, presentato lo scorso 27 settembre a Losanna nel corso del convegno Optical Fiber Sensors, è stato realizzato grazie al Ministero per gli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.

La nuova tecnologia consente di integrare in etichetta quello che all’apparenza sembra un classico Qrcode, ma va ben oltre il comune strumento di mobile marketing che si limita a informazioni sulla qualità, la provenienza e le tecniche produttive. QR4OIL racchiude invece informazioni nutrizionali specifiche dell’olio imbottigliato con un’analisi immediata del prodotto, senza bisogno di processi chimici o interventi che possono alterare o distruggere il prodotto.

Le informazioni, ad esempio le percentuali dei principali acidi grassi, i perossidi e i polifenoli, sono ottenuti mediante un innovativo processo di elaborazione di dati ottici ricavati dal moderno strumento di Verifood Ltd. Tali valori, caricati nella banca dati del produttore al momento dell’imbottigliamento, vengono resi disponibili al consumatore attraverso la scansione del QR code.


“E’ un concetto di etichettatura rivoluzionaria - spiega Clemente Pellegrini presidente Anga Giovani Confagricoltura Toscana - perché si lega in maniera unica al prodotto, a garanzia dei consumatori e a vantaggio dei produttori che hanno a cuore la qualità del loro olio. Un progetto che nasce dall’unione di forze internazionali, eccellenze nei campi della ricerca, della tecnologie e dell’agricoltura toscana e siamo orgogliosi di esserne parte. L’uso del Qr4oil è molteplice e facile, utilizzabile anche per i controlli da parte degli organi proposti che avrebbero a disposizione in tempo reale informazioni sul contenuto della bottiglia senza dover effettuare lente e costose analisi chimiche”

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09/11/2018, 14:27
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Inviata una lettera al Ministero
Maltempo, i vivaisti al Governo: “Subito il tavolo per l'emergenza alberi”
Mati: “alleanza fra imprese e istituzioni per sanare il disastro del verde pubblico”

Firenze, 12 novembre 2018 - “Occorre aprire un confronto operativo tra Istituzioni centrali e regionali e mondo imprenditoriale per definire una strategia di medio e lungo periodo sia sulla produzione del materiale utile alla forestazione delle aree colpite che sulla valutazione delle operazioni da pianificare nelle città per una corretta riqualificazione del patrimonio arboreo urbano ormai esaurito e da rinnovare” è sulla base di questa richiesta che Francesco Mati, Presidente del Distretto Rurale Vivaistico-Ornamentale, e presidente della sezione prodotto florovivaistico di Confagricoltura, ha chiesto al Governo un tavolo straordinario di tutti i soggetti interessati.

“Abbiamo scritto sia al Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo Gianmarco Centinaio che al Sottosegretario Franco Manzato - spiega Mati – perché alla luce dei recenti avvenimenti legati al maltempo e alle gravi conseguenze provocate al patrimonio arboreo forestale ed a molte delle alberature urbane sono convinto che sia urgente convocare il Tavolo Nazionale della Filiera Florovivaistica per una riunione straordinaria. Nel Tavolo di filiera sono presenti infatti Associazioni e Distretti del settore che tra i loro associati annoverano le aziende più importanti del Paese che possono contare su conoscenze tecniche, capacità ed esperienza già utilizzati sul territorio nazionale ed estero”.

“Per noi florovivaisti – precisa il Presidente del Distretto Rurale Vivaistico-Ornamentale - è essenziale che anche le istituzioni pubbliche sia nazionali che locali si rendano conto dell'importanza di agire correttamente e con le giuste competenze sulle complesse tematiche da affrontare, ciò anche per evitare l’effetto degli “pseudo esperti” che ha prodotto mostri come nel caso della Xylella fastidiosa in Puglia”.

“Quel tavolo è necessario perché vi partecipa la quasi totalità della filiera florovivaistica e dell’indotto che alimenta, le Università e le Regioni con una presenza del settore di tutto rilievo e sono convinto che potrebbe fornire sicuramente un supporto tecnico specifico che non ha eguali a livello nazionale” conclude Mati.

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12/11/2018, 13:16
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Verde pubblico, Confagricoltura Toscana: “Stop a gare al massimo ribasso. Servono nuove norme”
Mati: “Il nostro patrimonio verde abbandonato, i buoni propositi non bastano più, occorre cambiare la legislazione”

Pistoia, 10 dicembre 2018 - “Con l'arrivo dell'anno nuovo siamo abituati a riempirci di buoni propositi. Purtroppo lo fanno troppo spesso anche quelli che hanno il diritto-dovere di governare la Res Publica. Adesso però le belle parole e le buone intenzioni non bastano più. Il nostro patrimonio verde sta letteralmente cadendo a pezzi e ci serve una legislazione che renda possibile un forte intervento pubblico di risanamento e cura sistematica” così Francesco Mati presidente sezione prodotto florovivaistico Confagricoltura Toscana interviene sulla nuova “strage” di alberi che ha colpito la Toscana anche in questo weekend a causa del forte vento.

“Non è colpa del destino cinico e baro se basta un po' di vento per buttare a terra i nostri alberi nelle nostre città mettendo in pericolo la sicurezza delle persone e dei loro beni – spiega Mati -. E' colpa di un sistema che non regge più. Si tratta infatti di piantagioni urbane risalenti a 50 anni fa che non sono state adeguatamente curate (vedi capitozzate prive di logica) e che anche per questo hanno esaurito il loro ciclo vitale e non riescono più a garantire il minimo lavoro di pulizia dell'aria o di alberi impiantati una trentina di anni fa in modo totalmente sbagliato sia per la pianta scelta che per il luogo dove è stata messa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e non regge al confronto con la qualità del verde delle città europee.

“Siamo ai limiti dell'emergenza – continua il presidente sezione prodotto florovivaistico Confagricoltura Toscana – perché si tratta di piante molto grandi e molto pesanti che crollano e/o cadono come fossero stuzzicadenti e che si trovano spesso nei nostri centri urbani sia delle grandi città che dei comuni medi e piccoli”.

“Come vivaisti siamo pronti oramai da tempo – spiega Mati – per rispondere alle nuove esigenze qualitative e quantitative contenute nelle schede Qualiviva, il documento tecnico-scientifico del Ministero dell'Agricoltura e Foreste dedicato agli uffici tecnici comunali per aiutarli proprio a scegliere le piante più adatte a ogni luogo e a gestirle nel migliore dei modi. Il problema è che poi i comuni sono obbligati a scegliere la strada delle gare a massimo ribasso il che spesso significa premiare chi punta tutto sul taglio dei costi (della qualità del prodotto e della qualità del lavoro) e svantaggia le imprese che investono su qualità e professionalità.

“ Il risultato è che così sulle teste dei cittadini abbiamo un sistema di alberature pubbliche pericoloso e insufficiente, ma anche uno spreco di soldi pubblici perché poi i lavori fatti male e/o percicolosi devono essere continuamente rimessi a posto” conclude Mati.

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10/12/2018, 16:30
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Xylella in Toscana, Mati (Confagricoltura): “I nostri vivai non sono a rischio”
Il presidente dei florovivaisti: “Toscana all'avanguardia nel sistema di prevenzione, ma purtroppo in Europa siamo una eccezione”

Pistoia, 12 dicembre 2018 - “E una notizia che non ci coglie di sorpresa perché sappiamo che vengono effettuati periodicamente controlli su tutto il territorio. Ed è proprio grazie a questa azione di prevenzione che è stato individuato e prontamente isolato il problema con una cintura di salvaguardia di 5 chilometri come prevede la normativa europea. Per fortuna possiamo contare su un servizio fitosanitario della Regione Toscana davvero all'avanguardia. E di questo vogliamo ringraziare l'assessore Marco Remaschi e il dott. Lorenzo Drosera responsabile del servizio. La cattiva notizia è che questa scoperta conferma ciò che da tempo diciamo, e che cioè oramai l'Europa è sotto attacco da fitopatologie provenienti dall'altra parte del mondo a causa di uno scarso controllo entro i confini europei delle merci in entrata” così Francesco Mati, presidente sezione prodotto florovivaistico Confagricoltura Toscana commenta il ritrovamento nella zona di Monte Argentario di un focolaio di “xylella fastidiosa”.

“Voglio tranquillizzare le nostre aziende e i nostri clienti – continua Mati -, perché la zona vivaistica di Pistoia è salvaguardata dato che siamo costantemente sottoposti come vivaisti a controlli a tappeto e questo ritrovamento è proprio la riprova che questi controlli vengono fatti con scrupolo e in maniera non episodica. Quando mandiamo le nostre piante all'estero, oramai copriamo 56 Paesi nel mondo, abbiamo la certezza di esportare piante di totale qualità anche sotto il punto di vista fitosanitario”.

“La Toscana è probabilmente al top in questo tipo di azioni preventive - aggiunge il presidente sezione prodotto florovivaistico Confagricoltura Toscana -. Purtroppo però non si può dire la stessa cosa per altre realtà europee nelle quali i controlli sono fatti in maniera sporadica. Non a caso abbiamo presenza di xylella in Corsica e in altre parti della Francia e della Spagna. E' un problema che non va sottovalutato perché stiamo assistendo a una espansione in tutto il continente europeo”.

“Per quanto riguarda i nostri prodotti e le nostre produzioni siamo tranquilli perché il sistema fitosanitario della Regione ci garantisce che questo ceppo di xylella non solo è diverso dal ceppo pugliese, ma è già stato isolato e prontamente, così ci è stato garantito, sarà debellato assieme alle piante infette che saranno abbattute e distrutte” conclude Mati.

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12/12/2018, 18:41
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Crisi del latte ovicaprino, Confagricoltura: “Siamo soddisfatti della scelta della Regione Toscana di investire sulla valorizzazione del settore”



Firenze, 21 dicembre 2018 - “Siamo soddisfatti della scelta fatta dalla Regione e speriamo possano essere definitivamente superate le difficoltà legate alle recenti disdette dei contratti di fornitura di latte che hanno visto coinvolti 99 produttori”, commenta così Francesco Miari Fulcis, presidente Confagricoltura Toscana la decisione della Regione Toscana che ha accolto le istanze degli allevatori e con una variazione al bilancio 2019 ha investito 2 milioni di euro in interventi di sostegno ai produttori di latte ovicaprino e alla promozione del prodotto toscano, sia sui mercati interni che su quelli internazionali.

“Apprezziamo il lavoro dell’Assessorato all’Agricoltura – continua Miari Fulcis - che ha voluto analizzare da vicino la crisi del settore e ha incontrato i diversi soggetti operanti della filiera, comprese le due imprese industriali coinvolte nelle disdette dei contratti e i caseifici toscani pronti a valorizzare il latte che rischiava di essere ‘lasciato a terra’”. Una politica di investimento nella produzione toscana di eccellenza è la strada giusta per garantire il mantenimento di un'attività a valenza economica certo, ma che è anche un presidio territoriale”.

Confagricoltura chiede ora di mettere un’attenzione in più al problema dei danni ingenti causati dagli attacchi predatori.

“Serve ora affrontare il problema del randagismo – prosegue Miari Fulcis – che è conseguenza dell’ibridazione della specie del lupo che danneggia gli allevamenti. È ora che i proprietari che abbandonano i cani paghino per i danni causati. Aspettiamo che abbiano un seguito gli interventi promessi in sinergia con l’assessorato alla Sanità della Regione”.

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Tonioni: «Il futuro delle nostre aziende dipende dalla variabile climatica»

Ortofrutta, scesa del 20% la produzione di pomodori e pesche nel 2018

Un anno da dimenticare per le coltivazioni toscane: segno meno anche per angurie e meloni. Prosegue il crollo dei consumi: negli ultimi tre mesi la domanda di mele e pere è calata del 10%



Firenze, 27 dicembre 2018 – Piogge intense, venti inusuali e ritmi stagionali alterati. I cambiamenti climatici hanno dettato legge anche nei campi e nei frutteti toscani, imponendo un segno meno a produzioni, ai consumi e, di conseguenza, ai ricavi. Il bilancio di Confagricoltura Toscana parla chiaro: il 2018 è stato un anno da dimenticare per le coltivazioni.

Scendendo nel dettaglio, sono state le ortive a risentire maggiormente degli squilibri meteorologici. I trapianti di pomodori, meloni e angurie in primavera hanno subito un rallentamento a causa delle intense precipitazioni. E la relativa produzione, calata di un 20%, si è concentrata soprattutto in agosto, risultando così eccessiva per la domanda del mercato e causando un notevole invenduto.

Le cose non sono andate meglio per le produzioni di frutta, funestate anche da un incremento delle fitopatie: -20% per le pesche nettarine, -10% per pere e mele. L'alternanza di pioggia e sole ha migliorato la qualità organolettica del prodotto, ma la presenza di funghi e piccole macchie ne ha compromesso l'estetica e inficiato la resa sui mercati.



«Quello che caratterizza la Toscana è una situazione a macchia di leopardo» spiega Antonio Tonioni, presidente della sezione di prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana - Non tutte le zone sono state penalizzate allo stesso modo dai capricci del clima. La costa è indubbiamente quella che ha sofferto e sta soffrendo di più. Il maltempo ha distrutto serre e abbattuto alberi. Inoltre, anche la raccolta di olive è diminuita del 50%, mentre in alcune aree interne, come l'Aretino, è stata da record».



La crisi economica continua invece a colpire indistintamente. «Da metà ottobre abbiamo avvertito una flessione importante dei consumi, un 10% in meno, in particolare per pere e mele» aggiunge Tonioni.



E nel 2019, che cosa accadrà? Difficile prevederlo. Comunque, molte aziende non hanno recuperato gli investimenti o non hanno avuto utili, e questo potrebbe indurle a ridurre la superficie di coltivazione. «Tutto dipenderà dall'andamento della Primavera» conclude Tonioni. «La variante climatica sarà determinante in termini di produzione, ma anche di consumo visto che le temperature incidono direttamente sul consumo di un prodotto piuttosto che di un altro».

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27/12/2018, 13:55
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Lo studio di Confagricoltura sulle strutture italiane
Agriturismo, Toscana al top: prima in Italia per accoglienza e fatturato

4 milioni di presenza l’anno, più della metà stranieri. La presidente di Agriturist Toscana, Cresti: “Manteniamo la nostra autenticità per essere sempre competitivi”

Firenze, 10 gennaio 2019 - Toscana regina delle vacanze in agriturismo. Sempre in vetta alle classifiche nel report del Centro Studi di Confagricoltura (dati 2017). “Tendenza confermata anche nel 2018 dai nostri operatori”, dichiara la presidente di Agriturist Toscana, Laura Cresti. Quasi un terzo del totale di chi si vuole godere la vacanza a contatto con la natura sceglie la Toscana, per un totale presenze (pernottamenti dei turisti) che sfiora il tetto dei 4 milioni l’anno. Gli arrivi, ossia i turisti accolti, sono quasi 890mila, il 27% del totale. Siamo anche la regione che offre di gran lunga il numero di posti letto maggiore: più di 62.700, il 24,8% del totale.

A livello nazionale, l’accoglienza in agriturismo fattura 544 milioni di euro. La Toscana conquista una bella fetta di questa torta, la più grande, con 138milioni di euro

“La Toscana - dichiara la presidente Cresti - attrae ancora per l’ unicità del suo paesaggio rurale, la bellezza delle sue aziende agrituristiche e la genuinità del cibo offerto. E’ rimasta tra le mete preferite anche nel periodo di crisi di qualche anno fa, quando le presenze crollarono. Oggi possiamo dire con sollievo che la tendenza si è invertita. Gli stranieri sono ancora i turisti che maggiormente apprezzano la permanenza negli agriturismi toscani pernottando più a lungo nelle strutture rispetto agli italiani”

Secondo lo studio, infatti, gli stranieri sono il 67% sulle presenze totali e il 54% sugli arrivi e qui la Toscana si guadagna un secondo posto, seconda solo alla provincia autonoma di Bolzano.

Gli italiani scelgono l’agriturismo per trascorrere week end o i ponti oppure a luglio e agosto per una vacanza più lunga.

La durata media di un soggiorno in Toscana è di 4 giorni, quasi 2 in più per gli stranieri, contro la media nazionale di poco meno di 4 giorni

“La concorrenza tra strutture è sempre più forte e altre regioni stanno diventando molto richieste e competono con le strutture toscane. Per stare al passo - continua la presidente Agriturist Toscana - la parole d’ordine è innovarsi e proporre sempre servizi nuovi. Penso ai soggiorni esperienziali. In campagna più queste esperienze sono autentiche ed uniche e più viene apprezzata la vacanza. Per conservare il nostro primato, le strutture toscane dovranno mantenere la loro autenticità, non cedere alla tendenza dell’omologazione, perché è nella diversità che sta la forza di un settore che nel tempo si è affermato ed è apprezzato nel mondo”.

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