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Confagricoltura 
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Imu, Guidi (Confagricoltura): ad oggi gli agricoltori hanno pagato almeno il doppio della vecchia Ici

“Il problema non è chi ha torto o ha ragione sulle cifre, anzi ci auguriamo di esserci sbagliati. Il problema è se il settore agricolo potrà sopportare questo incremento di fiscalità”. Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi risponde al sottosegretario allo Sviluppo Economico Vieri Ceriani, che oggi ha diffuso i dati relativi al gettito Imu.

“Attendiamo di vedere a quanto ammonterà il carico fiscale per le imprese agricole a dicembre – continua il presidente di Confagricoltura – quando sarà stata versata l’imposta anche per i fabbricati rurali non accatastati. A quel punto tireremo le somme. L’unica cosa certa, ad oggi, è che gli agricoltori hanno pagato di Imu dal doppio a tre volte della vecchia Ici”.
Fonte Confagricoltura

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07/07/2012, 17:10
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“Obiettivo centrato” per il gettito Imu che a giugno si attesta a 9,5 miliardi. Lo spiega il sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, spiegando che dunque le aliquote, che il governo poteva ritoccare entro dicembre, “restano quelle che sono, non c’é nessuna necessità di intervenire”.

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08/07/2012, 17:39
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ORGANIZZAZIONE NAZIONALE INTERPROFESSIONALE DELL’OLIO D’OLIVA

Roma, 10 luglio 2012
OLIO: CONFERMATI I VERTICI DELL’INTERPROFESSIONE. “ANDARE AVANTI CON SPIRITO UNITARIO”

Pina Romano (Confagricoltura) e Claudio Ranzani (Assitol) sono stati riconfermati rispettivamente presidente e vice presidente dell'Interprofessione olivicola-olearia italiana. Oltre al rinnovo delle cariche, l'incontro è stato l’occasione per confermare la volontà di andare avanti in spirito unitario per affrontare la difficile congiuntura in cui si trova l'olivicoltura italiana.

Più che la demagogia delle enunciazioni e delle iniziative propagandistiche che non risolvono alla radice le questioni in campo, ci vuole – per l'Interprofessione olivicola-olearia - un percorso virtuoso e costruttivo che non può essere finalizzato a privilegiare o colpevolizzare una categoria nei confronti di un'altra, ma che deve affrontare con sano realismo i vari problemi che il settore registra, a partire dai prezzi del prodotto italiano, che hanno raggiunto livelli assolutamente non accettabili per i produttori.

Il salto di qualità deve iniziare anche dalla ristrutturazione delle aziende olivicole, in un'ottica di razionalizzazione e qualificazione delle produzioni, anche attraverso iniziative di aggregazione di supporto e di servizi. Grande rilievo per l'Interprofessione olivicola-olearia italiana rivestono le Organizzazioni dei produttori, la cui missione non può che essere finalizzata alla concentrazione dell'offerta. Da questo punto di vista l'Interprofessione italiana si è impegnata ad affrontare e proporre ipotesi di lavoro per fare “un salto di qualità” ed essere competitivi con le altre produzioni di pregio che l'olivicoltura mondiale comunque sta realizzando.

L'Interprofessione olivicola-olearia ha anche rilevato come l'Italia, per merito delle aziende del settore, abbia una leadership internazionale, una delle poche in mani italiane in tutto il settore agroalimentare, che oggi è invidiata ed insidiata da altri Paesi produttori di olio d’oliva. Per mantenerla c'è bisogno di “fare sistema” per affrontare i problemi con la massima forza, a vantaggio di tutte le componenti della filiera e, in definitiva, del nostro Paese.

Sull'etichettatura, l'interprofessione è convinta che ci sia bisogno di iniziative per rendere veramente consapevoli i consumatori attraverso un forte progetto di formazione/informazione, a cui tutta la filiera olivicola-olearia si candida a lavorare concretamente, unitamente alle organizzazioni rappresentative dei consumatori. “Solo fidelizzando e rendendo consapevoli gli utenti c'è la possibilità di sconfiggere coloro i quali giornalmente danneggiano l'immagine di tutto il settore, compromettendo il buon nome della produzione italiana”.

Ben vengano i controlli, per l'Interprofessione olivicola-olearia, ma bisogna evitare iniziative vessatorie che non puntino a colpire veramente i malfattori, da qualunque parte essi si trovino. Per fare ciò c'è bisogno di una regia illuminata. Da questo punto di vista l'Interprofessione olivicola-olearia è disponibile a dare al Mipaaf tutta la collaborazione possibile.

I rinnovati vertici dell'Interprofessione hanno chiesto un incontro al ministro Catania per costruire un percorso comune per la razionalizzazione ed il rilancio del settore.

Fonte Confagricoltura

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10/07/2012, 14:03
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Suolo rubato all'agricoltura: plauso di Agriturist al ministro Catania

“Stiamo consumando suolo destinato all'agricoltura a un ritmo incompatibile per un paese che vuole avere cura di sé e delle generazioni successive" aveva dichiarato a fine aprile il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania, in occasione della presentazione dell’Inventario nazionale delle foreste. Detto fatto: Catania, presenterà a Roma, il prossimo 24 luglio, il primo Rapporto ministeriale su “Consumo di suolo e agricoltura in Italia” in un incontro dal titolo molto significativo: “Costruire il futuro: difendere l’agricoltura dalla cementificazione”.
E incassa il plauso della presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio: “Da anni poniamo all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica l’allarmante sottrazione all’agricoltura dei terreni migliori, e il crescente sfregio ai paesaggi che dovrebbero sostenere il turismo italiano… Questa iniziativa del ministro Catania è davvero una novità importante, capace di coinvolgere l’Italia migliore intorno ad un obiettivo basilare di crescita economica e culturale”.
I dati, ancora provvisori, del Censimento dell’Agricoltura 2010 - rileva Agriturist - evidenziano che, in dieci anni, sono “spariti” 300 mila ettari di terra coltivata (Superficie agricola utilizzata) e 1,5 milioni di ettari di terra nella disponibilità degli agricoltori (Superficie agricola totale). Un terzo di questi terreni (500 mila ettari) è finita sotto il cemento di abitazioni, strade, centri commerciali, capannoni industriali, o è stata “intrappolata” fra le costruzioni compromettendone l’uso agricolo (220 mila ettari).
Il “bello” - denuncia Agriturist – è che abbiamo un eccesso enorme di costruzioni: secondo alcune stime, le case sfitte o inutilizzate e i capannoni abbandonati, sarebbero due milioni; altre stime parlano addirittura del doppio! Eppure si continua a costruire sui terreni migliori, invece di riqualificare e utilizzare razionalmente il patrimonio edilizio esistente e conservare all’agricoltura suolo per produrre. E’ indispensabile che tutti i Comuni italiani aderiscano alla campagna lanciata dal “Forum dei movimenti per la terra e per il paesaggio” per un censimento nazionale di tutti gli immobili inutilizzati cui dovrà seguire una rigorosa politica di protezione del territorio dalla cementificazione.
“La grande opera più urgente - aggiunge la presidente di Agriturist - è quella di arrestare il consumo di suolo agricolo e conservare i preziosi paesaggi agrari che tutto il mondo ci invidia. Ha fatto benissimo, il ministro Catania, a coinvolgere su questo tema, ormai delicatissimo, i colleghi dell’Ambiente, dei Beni Culturali e della Coesione territoriale. Ci auguriamo che anche il ministro del Turismo, Piero Gnudi, prenda nettamente posizione in difesa di risorse che sono indispensabili per il rilancio dell’Italia sul mercato delle vacanze”.

Destinazione del suolo in Italia - Confronto 2000-2010 - Milioni di ettari
Destinazioni d’uso del suolo20002010Superficie Agricola Utilizzata13,2112,88 Alberi da legno e bosco 4,74 3,20 Fabbricati strumentali e terreni inutilizzati 1,66 1,20 Superficie Agricola Totale19,6117,28 Boschi, arbusteti, aree protette pubbliche 5,94 7,55 Superficie “verde” 25,5524,83 Naturale non modificabile 0,38 0,38 Urbanizzata e rurale semiurbanizzata 4,20 4,92 Superficie nazionale Italia30,1330,13 Elaborazione Agriturist su dati ISTAT, Inventario nazionale delle foreste, ISPRA

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10/07/2012, 18:58
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ASSEMBLEA ANBI, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “SI TORNA A PARLARE DI EMERGENZA IDRICA NELLE CAMPAGNE DEL NORD,
L’ACQUA C’È MA NON E’ DISPONIBILE”

“I consorzi di bonifica sono indispensabili. L’opinione pubblica e gli operatori se ne rendono conto ancor più in questi giorni di grande caldo e siccità. Gli enti consortili gestiscono un bene fondamentale per l’agricoltura italiana e per tutto il Paese che è l’acqua”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo a Roma all’Assemblea dell’Associazione Nazionale delle Bonifiche (Anbi).

Guidi ha quindi evidenziato i cambiamenti repentini in atto. “C’è – ha proseguito - l’impellente necessità di favorire la crescita del sistema-Paese per la quale è necessaria una maggiore attenzione al mondo delle imprese che è il motore dello sviluppo. Si impone un forte ammodernamento del Paese, una crescita, che deve essere economica e sostenibile, che coinvolge tutti i soggetti pubblici e privati, ed anche i consorzi di bonifica”.

Il presidente di Confagricoltura ha quindi ricordato come si torni a parlare di emergenza idrica nelle campagne che necessitano di irrigazioni di soccorso. “La situazione paradossale – ha osservato - è che c’è una crisi irrigua pur in presenza di riserve idriche. I laghi alpini e prealpini sono al massimo livello, poi le nevi si sono sciolte in ritardo e quindi non vi è stata dispersione di acqua a maggio e giugno e sono state copiose le piogge nell'alto Piemonte e in parte della Lombardia. Insomma l’acqua nell’Italia settentrionale c’è ma è non è disponibile”.

“Il problema è che i detentori dell'acqua non intendono cederla soprattutto per questioni turistiche legate al livello dei laghi – ha proseguito Guidi -. Auspico quindi un sollecito intervento dei ministri dell'Ambiente e dell'Agricoltura, al fine di individuare un soggetto con funzioni e poteri adeguati che possa intervenire con autorevolezza per la gestione delle riserve idriche, valutando le priorità”.

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11/07/2012, 17:17
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PACCHETTO QUALITA’, CONFAGRICOLTURA: IMPORTANTI NOVITA’, MA RESTANO DIVERSE LACUNE

“Un pacchetto che non si conquista ancora la promozione piena: bene la lotta alla contraffazione, ma ‘pesa’ sulla valutazione il mancato inserimento degli strumenti di gestione dell’offerta”. Questo il commento di Confagricoltura in occasione della conferenza stampa del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania e del presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro per la presentazione del “Pacchetto qualità” approvato a Bruxelles.

Per l’organizzazione degli imprenditori agricoli, è positivo il richiamo alla protezione obbligatoria che gli Stati membri devono dare alle denominazioni d’origine, attraverso il sistema ex officio che ogni Paese Ue dovrà realizzare. “Vengono così rafforzati anche gli strumenti per combattere l’agropirateria – sottolinea Confagricoltura -. La definizione di “prodotti di montagna”, inoltre, può aiutare a promuovere le tradizioni alimentari delle aree marginali, mentre il nuovo marchio “prodotto di fattoria” rischia, invece, di creare solamente confusione nei consumatori sulla genuinità e sulla provenienza.”

“Tra crisi e post terremoto i nostri prodotti di qualità stanno attraversando una fase estremamente difficile e non giova perdere tempo e rimandare le soluzioni ad altre sedi – conclude Confagricoltura -. Nel “Pacchetto” avrebbe dovuto essere valorizzata soprattutto la programmazione dell’offerta, insisteremo ulteriormente nel corso del negoziato dell’Ocm unica affinché le nostre richieste vengano accolte”.

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11/07/2012, 17:29
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AGEA, GUIDI (CONFAGRICOLTURA) SULLA NOMINA DI TAMPIERI A DIRETTORE GENERALE DELL’AGENZIA: “OTTIMA SCELTA, E’ PERSONA DI ALTA COMPETENZA CHE SAPRA’ RENDERE L’AGENZIA FUNZIONALE ED EFFICIENTE”

Confagricoltura ha accolto con viva soddisfazione la nomina di Guido Tampieri a direttore generale di Agea.

«Quella effettuata dal ministro è stata un’ottima scelta – ha commentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi –. Tampieri è una persona di alto profilo e elevata competenza. La lunga ed importante esperienza a contatto del mondo agricolo gli permetterà di rilanciare un’agenzia come Agea che deve diventare funzionale ed efficiente. Confagricoltura è fin da ora a disposizione per rendere più efficace il sistema».

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11/07/2012, 19:39
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GOVERNO, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “ILMINISTRO GRILLI SAPRA’ GUIDARE CON AUTOREVOLEZZA IL SUO DICASTERO SULLA STRADA DEL RISANAMENTO E DELLA CRESCITA”

Gli auguri di buon lavoro al nuovo ministro dell’Economia Vittorio Grilli, sono giunti dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

«Grilli, con Monti titolare del dicastero, in questi mesi ha gestito i dossier più delicati, assicurando il massimo dell’autorevolezza nel difficile confronto europeo ed internazionale – ha commentato Guidi –. La sua nomina garantisce continuità all’azione ministeriale lungo la strada del risanamento e della crescita”.

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11/07/2012, 19:52
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RINNOVABILI, CONFAGRICOLTURA: “COSI’ LA GREEN ECONOMY NON CRESCE. I NUOVI DECRETI PENALIZZANO GLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE AGRICOLE”

“Vogliamo comprendere se il Paese crede davvero nella green economy e nel ruolo indispensabile che hanno le imprese agricole per lo sviluppo dell’energia alternativa”. Lo afferma Confagricoltura in relazione ai decreti sui nuovi regimi di incentivazione per le fonti rinnovabili elettriche e per il fotovoltaico, pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

“Nonostante il lavoro svolto in Conferenza unificata per migliorare i provvedimenti proposti dai ministeri competenti, i risultati non sono positivi – rileva Confagricoltura -. La nuova regolamentazione, che oltretutto giunge con un inaccettabile ritardo di dieci mesi rispetto a quanto indicato dal decreto legislativo 28/2011, ha apportato solo limitati e marginali miglioramenti. Il ministero per le Politiche agricole non avrebbe dovuto avallarla”.

Ad avviso di Confagricoltura nei decreti emanati si discriminano le imprese agricole. L’Organizzazione fa alcuni esempi: nel V conto energia i fabbricati rurali, ai fini dell’accesso alle tariffe, non sono equiparati agli altri edifici; le serre fotovoltaiche subiscono un’ulteriore restrizione sulla superficie ricopribile da pannelli, che scende dal 50% al 30%; le tariffe onnicomprensive e quelle premio per l’energia consumata in sito non sono convenienti neppure per i piccoli impianti, ovvero quelli che interessano maggiormente il settore primario; e per i piccoli impianti agricoli non c’è più la priorità di accesso al registro.

Per quanto riguarda il decreto sulle altre fonti rinnovabili, per Confagricoltura permangono una serie di problemi legati: alle tariffe base, comunque insufficienti per realizzare gli investimenti; ai premi, che richiedono tecnologie non facilmente applicabili agli impianti di potenza inferiore ad 1 MW; alle procedure di accesso, sia in relazione al registro, sia alla tipologia di alimentazione dell’impianto (nella categoria sottoprodotti rimane il vincolo di poter utilizzare solo il 30% di coltivazioni dedicate). E ancora una volta vengono penalizzati proprio i piccoli impianti, come quelli a biogas, fondamentali per il settore agricolo.

“Quando si parla di green economy il pensiero va al ‘futuro’, senza tener conto del ‘presente’ e dell’attività più ‘green’ che già c’è, cioè quella agricola – conclude Confagricoltura -. Al di là delle singole misure dei due decreti, è inaccettabile la disattenzione complessiva verso le imprese agricole, non favorendo il loro ruolo e trascurando i benefici che ne deriverebbero per l’ambiente e per la collettività. Occorre cambiare atteggiamento, e lo deve fare prima di tutti il ministero per le Politiche agricole, e riconsiderare il ruolo che ha, e sempre più deve avere, il settore primario per la costruzione di una green economy degna di questo nome”.

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12/07/2012, 13:20
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TERREMOTO, IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA GUIDI A MODENA: “IL RITORNO ALLA NORMALITA’ DEVE AVVENIRE IN TEMPI RAPIDI.
LE AZIENDE AGROALIMENTARI NON POSSONO ATTENDERE”

“Nei territori sconvolti dal sisma, ad alta densità imprenditoriale, c’è voglia di ‘normalità’, di voltare pagina. Più di 6.500 imprese agricole, colpite con danni che superano i 700 milioni di euro, tenendo conto delle strutture e delle attrezzature danneggiate nel solo settore agricolo a cui occorre aggiungere quelli del comparto del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano che superano i 200 milioni di euro”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che è ritornato a Modena per fare il punto sulla situazione e sugli interventi necessari per la ripresa nelle aree terremotate.

“Confagricoltura – ha ricordato Guidi - ha attivato una task force per dare assistenza tecnico-legale agli associati ed ha presentato una serie di puntuali indicazioni e richieste perché la politica recepisca le reali ed inderogabili necessità dell’agricoltura”.

In primo piano, nell’incontro promosso dalla Confagricoltura a Modena una serie di temi che hanno grande importanza per le imprese: i contributi e gli sgravi fiscali per agevolare una pronta ricostruzione e ristrutturazione dei fabbricati rurali, gli interventi per le strutture produttive e le certificazioni di agibilità sismica che rischiano di rallentare la ripresa delle attività; i finanziamenti ed il credito agevolato; il ricorso ad ammortizzatori sociali; le agevolazioni procedurali per delocalizzazioni temporanee e definitive; la sospensione di versamenti e adempimenti fiscali; i rinvii delle scadenze normative, le deroghe per la costruzione e ricostruzione degli impianti per le energie rinnovabili.

In base a queste problematiche è stato esaminato il lavoro fino ad ora svolto a Montecitorio in relazione alla conversione in legge del decreto 74/12, prendendo atto che sono stati fatti positivi passi avanti con la legge approvata ieri alla Camera (che passa ora al Senato) in cui sono stati accolti diversi emendamenti sollecitati da Confagricoltura; rimangono comunque non soddisfacenti le misure per sgravi fiscali e previdenziali.

“Abbiamo chiesto – ha detto Mario Guidi - che venga compiuto ogni sforzo, attivando l’opportuna corsia di emergenza, perché il ritorno alla normalità in tempi rapidi non sia solo una chimera. Sotto le macerie c’è il cuore del made in Italy agroalimentare, ovvero la produttività, i posti di lavoro e il futuro di un intero indotto. Questo non va dimenticato”.

“Per tale motivo – ha concluso il presidente di Confagricoltura – occorre mantenere viva l’attenzione attraverso la determinante attività dei Commissari, chiamati a svolgere il delicato ruolo di coordinamento sul territorio per garantire un’omogeneità di intervento nel rispetto di procedure semplificate, celeri e meno vincolanti. Tenendo anche presente che la ricostruzione può essere un’occasione per ammodernare le strutture”.

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12/07/2012, 14:19
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