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Confagricoltura 
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Confagricoltura: “Inevitabile il rincaro delle verdure invernali”
Temperature sotto zero, a rimetterci in Toscana è la produzione di carciofo

Firenze, 11 gennaio 2019 - Le nottate di gelo e le temperature in picchiata dell’ultima settimana hanno dato un duro colpo alla produzione degli ortaggi toscani, in particolare al carciofo coltivato nelle zone interne della regione, tra Aretino e Senese dove il termometro ha toccato anche punte di -10 gradi.

Le gelate hanno danneggiato gli impianti e dimezzeranno il raccolto dei carciofi in queste aree mentre il problema per le altre coltivazioni invernali, come spinaci, bietole, rape, verze e cavoli è quello del rallentamento della crescita, sia nell’interno che nella costa.

“La conseguenza di una minore disponibilità di prodotto sarà un rincaro delle verdure - spiega Antonio Tonioni, presidente della sezione di prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana - che però non riguarda solo la Toscana ma tutto il territorio nazionale, in particolare in alcune zonel del Sud d'Italia più colpite dalle nevicate di questi giorni la situazione è più critica”.

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11/01/2019, 14:26
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Aggressione lupi in Maremma, Miari Fulcis (Confagricoltura Toscana): “Servono risposte vere contro i lupi”
Il presidente di Confagricoltura: “non vogliamo rimborsi ma la soluzione definitiva del problema”

Firenze, 28 gennaio 2019 - “Oramai le aggressioni da parte dei lupi nei confronti dei nostri allevamenti e del personale addetto sono sempre più frequenti, occorre una risposta vera e definitiva non possiamo più aspettare, quello che il mondo dell'agricoltura chiede non sono rimborsi e sussidi ma un atto di responsabilità da parte delle istituzioni” cosi Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana, commenta l'aggressione subita nei giorni scorsi da un uomo di 65 anni in Maremma mentre cercava di difendere un gregge di pecore dall'assalto di due lupi o predatori.

“La situazione è ormai intollerabile – spiega il presidente di Confagricoltura Toscana - e le indennità non servono a nulla, perché chi ha deciso di lavorare in questo settore deve essere messo in condizione di investire senza dover sottostare a pericoli che possono e devono essere prevenuti”.

“Con i rimborsi non si fa reddito – dice Miari Fulcis -, non vorrei che siano una scusa per giustificare la negligenza e l’approssimazione con cui viene affrontato il problema della predazione.” “O obblighiamo gli allevatori a vivere e lavorare dentro dei bunker – spiega Miari Fulcis - o le istituzioni devono assumersi la responsabilità di affrontare e risolvere questi problemi una volta per tutte. Come? Le soluzioni non sono più studi e ricerche, già effettuate e utili per capire l'effettiva presenza dei predatori. Oggi servono leggi speciali per abbatterli e due sono i piani su cui occorre intervenire: da una parte dobbiamo approvare definitivamente a livello nazionale il piano lupi, nuovamente finito dentro un cassetto e, contestualmente, in zone particolarmente soggette alla predazione, prevedere una legge speciale per abbattere gli ibridi. Così facendo non solo riusciamo a ridurre i danni alla zootecnia, ma interrompiamo l'ibridazione proteggendo la purezza della razza così come stabilito dalla direttiva habitat.”

“L'unica cosa che non possono permettersi di fare è continuare in questo atteggiamento di disinteresse, salvo poi cercare di rimediare con i rimborsi, verso una categoria che investe, produce e crea occupazione” conclude il presidente di Confagricoltura Toscana.

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28/01/2019, 16:31
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Ungulati, Confagricoltura abbandona il tavolo con la Regione “Basta veti dei cacciatori. Si deve fare sul serio.”

Firenze, 29 gennaio 2019 - “Non abbiamo più intenzione di perdere tempo, ci aspettiamo una profonda revisione della legge con maggiore tutela nei confronti dell’attività economica svolta dagli agricoltori. Basta essere sotto scacco di alcune lobby di cacciatori” così Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana spiega l'abbandono del tavolo convocato dalla Regione sulla nuova legge sugli ungulati.

Confagricoltura Toscana infatti ha abbandonato il tavolo di confronto convocato dall'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi per riproporre la legge 10, cioè la legge obiettivo sugli ungulati con scadenza a febbraio 2019.

“Un incontro a cui erano presenti gli ambiti territoriali di caccia, le associazioni di categoria degli agricoltori e dei cacciatori – spiega Miari Fulcis – ma che non ha prodotto alcun passo in avanti perché più che a tutelare gli investimenti e le produzioni degli agricoltori toscani la Regione pensa a come garantire ad alcuni la quantità voluta di prede da cacciare”.

“Gli assalti degli ungulati alle nostre colture sono un fatto accertato. Siamo in emergenza e di fronte a una situazione eccezionale si risponde con misure eccezionali, non come se si fosse in una fase di gestione ordinaria, ma questo in Regione non lo hanno ancora capito” conclude Miari Fulcis.


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29/01/2019, 19:06
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Pistoia, sale l'export del distretto florovivaistico. Mati (Confagricoltura) “Merito delle nostre imprese, ma ora risposte concrete dalla istituzioni”

Pistoia, 30 gennaio 2019 – "Nei primi nove mesi del 2018 le nostre esportazioni sono aumentate dell'1,4% pari a 2,6 milioni. Questo significa che il Florovivaismo di Pistoia sta crescendo e lo fa proprio laddove la concorrenza è più competitiva: all'estero" così Francesco Mati, presidente della sezione prodotto florovivaistico di Confagricoltura Toscana commenta i dati del monitor dei distretti ella Toscana realizzato dalla Direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze.

"Questo andamento positivo e incoraggiante significa che le nostre imprese stanno, nonostante le crescenti difficoltà, investendo e lavorando bene. Insomma stanno facendo il proprio dovere non senza sacrifici. Dopo la visita del Ministro all'Agricoltura Gian Marco Centinaio a Pistoia si sta muovendo qualcosa, che finalmente sia stata compresa la strategicità del nostro settore? C’è molto da fare, per esempio nella tutela delle aziende che esportano in paesi terzi e che spesso si vedono respingere le merci per motivi prettamente politici. Per aumentare i consumi in Italia è necessario investire nel verde pubblico e ampliare l’efficienza del Bonus Verde.”

“Sarebbe poi auspicabile far crescere la sensibilità nel mondo dell'opinione pubblica e dei media per la cultura del verde, troppo spesso ignorata a discapito ad esempio di uno spazio, forse in certi casi eccessivo, dedicato alla cultura del cibo, proprio in un Paese che lancia l’allarme sovrappeso nella popolazione...” conclude Mati.

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30/01/2019, 16:06
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“Servono strumenti più efficaci contro chi lavora al nero facendo concorrenza sleale alle nostre aziende”

Florovivaismo, Mati (Confagricoltura) in audizione al Senato: “Meno burocrazia e sostegno vero per le aziende come accade nel resto d'Europa”

Roma, 6 febbraio 2019 - “Meno burocrazia e più coraggio verde per favorire lo sviluppo del settore florovivaistico” questa è la ricetta che Francesco Mati, presidente del distretto florovavistico di Pistoia e presidente sezione prodotto florovivaistico di Confagricoltura ha presentato ai senatori nel corso dell'audizione in Commissione Agricoltura del Senato.

“Occorrono misure per diminuire la burocrazia – spiega Mati - e rendere le aziende maggiormente competitive. Perché noi ci confrontiamo con paesi come l’Olanda, il Belgio, la Germania che supportano attivamente il settore difendendone gli interessi e favorendone lo sviluppo”. Uno dei punti più sottovalutati eppure decisi è la corretta comunicazione. “E' necessario – aggiunge Luca Magazzini, consigliere di Confagricoltura Pistoia e neo presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani - comunicare maggiormente la cultura del verde. Nei media è troppo presente la cultura alimentare e poco quella dei fiori e dei giardini. Informare i cittadini significa ad esempio combattere l’ignoranza sugli agrofarmaci e diserbanti, favorendo un uso corretto, ampliando l’uso di prodotti destinati solo al settore agroalimentare anche a quello florovivaistico e stimolando le industrie a orientarsi maggiormente su prodotti sostenibili”.

Ma c'è anche tutto il lato del pubblico come agente economico. “C'è da rivedere le norme che regolano le gare d’appalto per opere a verde – puntualizza Mati -, oggi spendiamo molto, abbiamo molti vincoli come l'obbligo di SOA e altre certificazioni, che restringono la possibilità di partecipazione per aziende di piccole e medie dimensioni. Ma poi nonostante questi enormi sforzi in media abbiamo risultati scarsi e insoddisfacenti”.

Da qui le proposte delle imprese del settore florovivaistico ai senatori. “Prima di tutto – dice Mati – c'è da aumentare la preparazione tecnica degli uffici preposti al verde pubblico ad esempio facendoli supportare dal progetto ministeriale Qualiviva che farebbe fare un salto di qualità anche burocratica quando si tratta di voci di capitolato e schede tecniche. Poi si dovrebbe creare un network per Uffici Tecnici dove sia possibile condividere esperienze positive e negative. E infine c'è da rivedere i preziari attualmente utilizzati, uniformandoli”. “Senza dimenticare – aggiunge Magazzini – la questione irrisolta dei General Contractor che andrebbero sostituiti con appalti diretti sul verde alle imprese professioniste del verde”.

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07/02/2019, 8:06
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Latte, Confagricoltura Toscana: “Bene il sostegno della Regione agli allevatori”
Miari Fulcis: “Giusto il supporto ad un sistema di filiera che punta sulla qualità del latte e dei prodotti caseari”

Firenze, 13 febbraio 2019 - “La Regione Toscana conferma, anche con questa intesa, che è da sempre vicina agli allevatori ovicaprini di cui, anche noi di Confagricoltura, condividiamo le preoccupazioni e la necessità di avere certezze per predisporre seri piani di sviluppo. Oggi la Regione Toscana sta dando un segnale forte di supporto e appoggio a tutto il settore confermando una volta di più come sia importante che alcune filiere siano valorizzate all'interno della regione di produzione.” Così Francesco Miari Fulcis, presidente Confagricoltura Toscana commenta la firma del protocollo d'intesa per il rilancio del settore zootecnico regionale firmato oggi a Firenze dal presidente della Regione Enrico Rossi e dall'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi con le principali organizzazioni di categoria del settore. L’atto prevede interventi, in particolare, nel comparto ovi-caprino da latte attraverso la realizzazione di azioni comuni finalizzate a migliorare l'efficienza dei rapporti tra tutti i soggetti della filiera ovi-caprina e la Regione Toscana.

“Proprio per questo – prosegue Miari Fulcis - in futuro sarà fondamentale migliorare ulteriormente la qualità e sostenere la penetrazione e l'affermazione dei nostri prodotti nei mercati internazionali; sta qui, infatti, il valore aggiunto delle nostre produzioni agricole e alimentari. È necessario però che gli allevatori diventino una componente sempre più importante all'interno di tutta la filiera e in Toscana abbiamo tutte le potenzialità affinché ciò avvenga. Su questo tema abbiamo trovato positivo riscontro in Regione che ringraziamo per aver ascoltato il pensiero di tutti gli allevatori. Oggi deve essere l'inizio di un percorso che favorisca la necessaria internazionalizzazione di tutto il settore.”

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13/02/2019, 15:46
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Tra i suoi primi obiettivi, incrementare il numero delle sezioni e dialogare con l'Europa
Agricoltura, Lapo Gondi è il nuovo presidente dei giovani agricoltori di Confagricoltura Toscana

32 anni, olivicoltore a Calenzano, succede a Clemente Pellegrini

Firenze, 14 febbraio 2019 – I giovani agricoltori toscani hanno una nuova guida. È Lapo Gondi, che per i prossimi tre anni rivestirà il ruolo di presidente di Anga Toscana, l'associazione “under 40” di Confagricoltura. Classe 1986, già a capo di Anga Firenze, dal 2008 Gondi è amministratore unico della Fattoria di Volmiano, solida azienda sulle pendici di Monte Morello, a Calenzano, dedita all'olivocoltura, con 22mila piante di olivo, alla silvicoltura e all’agrituriamo.

«Abbiamo due aziende in famiglia: la Tenuta Bossi, nel Chianti Rufina, e la Fattoria di Volmiano, grande passione di mio nonno» racconta Gondi. «Da più di 10 anni ormai sono io a occuparmi di Volmiano. Come me, molti altri giovani agricoltori toscani che hanno scelto di proseguire il lavoro dei padri, oggi si trovano ad affrontare la sfida dell'ammodernamento della propria azienda. E per questo hanno bisogno di supporto e aiuti concreti, soprattutto dall'Europa».

Anga Toscana conta una settantina di iscritti, suddivisi in tre sezioni provinciali: Firenze, Siena e Grosseto. «Uno dei miei primi obiettivi» prosegue il neopresidente «sarà quello di estendere la rappresentatività della nostra associazione. A breve faremo partire una campagna per incrementare gli iscritti e aprire nuove sezioni».

Sul fronte economico, Gondi punterà a intensificare il dialogo con i parlamentari europei per portare alla loro attenzione le istanze dell'associazione. «Chiederemo maggiori contributi e agevolazioni, e linee di credito più favorevoli per le aziende gestite da giovani».

Gondi succede a Clemente Pellegrini, olivicoltore e viticoltore, consigliere di Chianti Classico e Greve Pesa. Insieme a lui, è stato eletto come vicepresidente Guido Pallini, presidente di Anga Grosseto.

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14/02/2019, 13:40
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Ungulati, Confagricoltura Toscana: "Le nostre richieste rimangono inascoltate"
Il presidente Miari Fulcis “Le norme non difendono gli agricoltori”

Firenze, 15 febbraio 2019 – Troppi caprioli, troppi cinghiali e le norme regionali , a vantaggio dei cacciatori, continuano a non risolvere i problemi che gli agricoltori si trovano a dover affrontare. Confagricoltura Toscana non nasconde la delusione per l'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi in Regione con le Associazioni Agricole, le Associazioni in rappresentanza del mondo venatorio e dal Coordinamento degli Ambiti Territoriali di Caccia toscani (ATC) convocato per discutere le future ipotesi per il rinnovo triennale della legge obiettivo per la gestione degli ungulati in Toscana, la n. 10/16 che è scaduta lo scorso 8 febbraio 2019.

“C'è chi vorrebbe riproporre una legge, nata come straordinaria, che senza i dovuti correttivi rischia di generare solo flussi economici dalla gestione della selvaggina abbattuta a vantaggio dei cacciatori, senza dare concrete risposte agli agricoltori” commenta Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana – “Abbiamo assistito a un altro atto di ingerenza da una parte del mondo venatorio che vorrebbe speculare sull’attività della caccia generando reddito attraverso la selvaggina di proprietà dello Stato”.

Confagricoltura Toscana chiede di ricondurre il tema al reale problema di eccessiva presenza, proponendo che venga destinata una parte importante di selvaggina abbattuta al volontariato: “Proponiamo - spiega Miari Fulcis - di sviluppare un percorso virtuoso anche a vantaggio delle mense per i meno abbienti, una iniziativa in parte realizzata ma non ancora su tutto il territorio regionale; l'ideale sarebbe mettere a sistema un percorso coordinato a livello centrale”.

Confagricoltura ha individuato inoltre come prioritari: A) la rotazione delle squadre di caccia; B) il coinvolgimento diretto delle imprese agricole per gli specifici interventi sui propri terreni; C) il risarcimento di tutti i danni subiti (senza limitazione del tipo di attività); D) Una migliore identificazione delle aree vocate agli ungulati all’interno delle quali non vi siano colture a disposizione della attività agricole e comunque il ripristino delle densità all’interno del range dei 2,5 capi/100 ha come da norme in essere. Gli uffici regionali, nonostante le pressanti volontà politiche, ben poco hanno recepito, lasciando così irrisolto il nostro malumore”, conclude il presidente di Confagricoltura Toscana che annuncia: “Fin quando non vedremo risultati concreti in tempi certi in linea con le nostre richieste Confagricoltura Toscana rimarrà critica e contrasterà le norme a difesa degli agricoltori e allevatori, quotidianamente impegnati a sviluppare lavoro, occupazione, presidio del territorio.

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15/02/2019, 18:19
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Maltempo, i vivaisti al Governo: “Serve tavolo per l'emergenza alberi. Non si può attendere oltre”
Mati: “alleanza fra imprese e istituzioni per sanare il disastro del verde pubblico”

Roma, 23 febbraio 2019 - “Non è più possibile attendere. Serve quanto prima aprire un tavolo operativo tra Istituzioni centrali, regionali e mondo imprenditoriale per definire una strategia di medio e lungo periodo sia sulla produzione del materiale utile alla forestazione delle aree colpite che sulla valutazione delle operazioni da pianificare nelle città per una corretta riqualificazione del patrimonio arboreo urbano ormai esaurito e da rinnovare” Dopo l'ondata di maltempo che ha riguardato il Lazio causando una vittima per la caduta di un albero, Francesco Mati, Presidente del Distretto Rurale Vivaistico-Ornamentale, e presidente della sezione prodotto florovivaistico di Confagricoltura, torna a chiedere con forza al Governo un tavolo straordinario di tutti i soggetti interessati per monitorare la situazione del territorio nazionale.

“A novembre avevamo già scritto sia al Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo Gianmarco Centinaio che al Sottosegretario Franco Manzato - spiega Mati – all'indomani delle gravi conseguenze provocate dal maltempo al patrimonio arboreo forestale ed a molte delle alberature urbane. Sarà questo uno degli argomenti che intendiamo porre al centro dell'agenda in occasione del prossimo tavolo di filiera florovivaistica convocato al Mipaaft la prossima settimana” Conclude Mati.

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23/02/2019, 19:10
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COLTIVIAMO L’APPENNINO CENTRALE: RISORSE E CRITICITA’

GIOVEDI’ 4 APRILE A PERUGIA IL CONVEGNO CHE VEDE RIUNITE LE REGIONI DI UMBRIA, TOSCANA, MARCHE, LAZIO ED EMILIA ROMAGNA
CON IL MINISTRO GIAN MARCO CENTINAIO E IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA NAZIONALE MASSIMILIANO GIANSANTI

L’appuntamento alle 9,30 all’Hotel Giò Wine per parlare di un nuovo modello economico produttivo del bosco e di una diversa gestione faunistico venatoria degli ungulati

L’Appennino Centrale, con le sue risorse -in particolare quella boschiva, importante opportunità di sviluppo locale- ma anche con le sue criticità, soprattutto quelle legate ad una non sempre adeguata gestione faunistico venatoria di ungulati e predatori, sarà il tema dell’incontro previsto per il prossimo 4 aprile a Perugia, all’Hotel Giò Wine (via Ruggero d’Andreotto, 19), al quale interverranno anche il Ministro delle Politiche Agricole alimentari forestali e del turismo Gian Marco Centinaio e il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

Il convegno coinvolgerà le cinque regioni dell’Appennino centrale –Umbria, Toscana, Marche, Lazio ed Emilia Romagna- con la presenza dei rispettivi assessori regionali all’Agricoltura, Fernanda Cecchini per l’Umbria, Marco Remaschi per la Toscana, Moreno Pieroni per le Marche, Enrica Onorati per il Lazio e Simona Caselli per l’Emilia Romagna.

Saranno gli stessi assessori ad esporre le situazioni locali, in un confronto fattivo alla ricerca di soluzioni comuni e condivise sulla gestione delle foreste, ma anche della fauna selvatica con gli esperti, Raoul Romano del Centro Ricerche politiche e bioeconomia CREA e Marco Apollonio, docente presso l’Università di Sassari.

Interverranno anche i presidenti regionali di Confagricoltura che hanno voluto e reso possibile l’incontro, Fabio Rossi per l’Umbria, Francesco Miari Fulcis per la Toscana, Giovanni Manzotti per le Marche, Sergio Ricotta per il Lazio ed Eugenia Bergamaschi per l’Emilia Romagna.

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29/03/2019, 20:49
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