Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è 25/04/2024, 4:37




Rispondi all’argomento  [ 830 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53 ... 83  Prossimo
Confagricoltura 
Autore Messaggio
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Ortofrutta, l'allarme di Confagricoltura Toscana
​:​ “Perso 50% produzione, attendiamo stato calamità”

Firenze, 1 dicembre 2017 - “Purtroppo rispetto alle previsioni, che già non erano rosee, il raccolto della stagione si è dimostrato ancora più ridotto. Anche le zone che sembravano essere state meno colpite
​ ​d​a gelate e siccità​ ​hanno registrato danni importanti e il raccolto è andato perduto. Stiamo parlando di un calo che riguarda la nostra regione di circa il 50% della produzione rispetto alla media stagionale con punte fino all'80%. Possiamo parlare di circa 250 mila quintali di produzione in meno che equivalgono a circa 25 milioni di euro persi. Il prodotto più colpito è la mela con il 35% di danni per la produzione di mele 'precoci' e il 60% per le mele tardive.”
E' quanto dichiarato da Antonio Tonioni, presidente della sezione di prodotto
​o​rtofrutta di Confagricoltura Toscana, che fa il bilancio del raccolto. “Attendiamo la formalizzazione dello stato di calamità da parte della Regione Toscana già molto in ritardo rispetto alla situazione ormai compromessa di numerose aziende del territorio.”

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


01/12/2017, 12:04
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Confagricoltura Toscana presenta i dati del settore vitivinicolo per il 2017. Chiesti al Governo, attraverso la Regione Toscana, il congelamento delle rate dei finanziamenti bancari e la sospensione dei contributi e delle imposte

Vino: per quantità, la peggior annata di sempre in Toscana. Meno 40%

Firenze, 19 dicembre 2017 - Sono 145 milioni di bottiglie di vino in meno rispetto all'anno scorso, che in termini economici si traducono in 480 milioni di euro persi. Questi sono solo alcuni dei numeri, presentati da Confagricoltura Toscana, che fanno dell'annata 2017 la peggiore di sempre in Toscana. È il risultato di tre fattori negativi: la gelata di aprile, la siccità da giugno a settembre e l'effetto ungulati. "Abbiamo avuto annate difficili in passato ma mai era capitato che questi tre fattori agissero in concomitanza – afferma Francesco Colpizzi, presidente Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana –. L'effetto è stato devastante per la produzione della nostra regione".

Nel 2016 erano stati prodotti 268.649.321 litri di vino, mentre nel 2017 si è scesi a 160.649.514 litri, esattamente il 40,37% di produzione in meno. A risentire maggiormente di questa diminuzione è stato il Morellino di Scansano, la cui produzione è più che dimezzata (-56,48%). Fra le altre denominazioni di orgine che hanno subito un forte calo troviamo il Rosso di Montepulciano (-53,21%), IGT Toscano (-48,46%), Maremma (-42,92%), Carmignano Rosso (-39,94%), Chianti (-39,91), Rosso di Montalcino (-39,71), Brunello di Montalcino (-34,86%), Nobile di Montepulciano (-31,64%), Chianti Classico (-27,62%), Vernaccia di San Gimignano (-25,69%) e Bolgheri (-25,24%).

Nonostante ciò il vino non mancherà sul mercato. Al 31 luglio 2017, grazie alla produzione delle annate precedenti, erano presenti nelle cantine della Toscana, circa 5 milioni di ettolitri di vino. Ma l'effetto disastroso del 2017 si farà comunque sentire, si stima un aumento di prezzo di compreso tra il 20 ed il 35%, in relazione alle diverse produzioni. "I viticoltori hanno dovuto sostenere dei costi imprevisti – spiega Francesco Colpizzi, presidente Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana – ad esempio per mitigare gli effetti della siccità si sono rese necessarie irrigazioni e particolari lavorazioni dei terreni. Queste spese saranno in parte assorbite dai produttori e in parte non potranno che ripercuotersi sul mercato". Nonostante i risultati negativi in termini quantitativi, l'annata 2017 ha prodotto però delle sorprese positive da un punto di vista qualitativo. Il vitigno sangiovese, che è il più tardivo e con il quale si producono tutti i grandi rossi toscani, beneficiando delle piogge dei primi di settembre, ha prodotto un vino di altissima qualità, equilibrato, con un buon corredo aromatico.

Lo scorso novembre si è tenuta una riunione con la Regione Toscana per discutere delle difficoltà del settore. "Abbiamo apprezzato l'impegno del presidente Enrico Rossi e dell'assessore all'agricoltura Marco Remaschi per sollecitare al Governo la dichiarazione dello stato di calamità – continua Colpizzi -. Purtroppo la situazione è drammatica, i viticoltori e gli agricoltori non chiedono contributi ma solo di essere messi nella condizione di recuperare i costi sostenuti. Questo può essere possibile solo attraverso una sospensione sia delle imposte e dei contributi del 2017, sia del pagamento delle rate dei finanziamenti bancari".


Allegati:
produzione vitivinicola 2017 Toscana.pdf [15.03 KiB]
Scaricato 54 volte

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)
19/12/2017, 16:57
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Crescono le richieste in Toscana per la fine dell’anno. Scelta apprezzata soprattutto da famiglie con bambini
La vacanza in agriturismo piace: aumentano le prenotazioni del 20%

Firenze, ​27 dicembre 2017 - Dopo Natale, la vacanza si fa in agriturismo. Un successo per il settore confermato dai numeri: un aumento del 20% delle richieste in Toscana rispetto all’anno scorso. Sono soprattutto famiglie con bambini, italiane, che decidono di concedersi una pausa tra relax e natura. La permanenza media è di due giorni e la scelta, nella maggior parte dei casi, è guidata da due fattori: l’offerta legata al benessere, come la presenza di terme e saune, e quella enogastronomica.

“Siamo vicini al tutto esaurito - commenta Valeria Bruni Giordani, presidente Agriturist di Firenze e Prato - L’aumento delle richieste di vacanze in agriturismo va di pari passo con la crescente attenzione delle persone al benessere e alla qualità. E’ una questione culturale. I clienti chiedono cibo di qualità, meglio se biologico, e apprezzano soprattutto la prossimità tra produttore e consumatore”. La scelta dell’agriturismo va per la maggiore anche per chi ha bambini. “La vacanza diventa anche un modo per avvicinare i più piccoli alla natura, educandoli al rispetto dell’ambiente e alla vita all’aria aperta”.

“In tutta la Toscana la tendenza a scegliere l’agriturismo, soprattutto per il cenone di Capodanno, è in aumento, con una permanenza breve - spiega Francesco Miari Fulcis, presidente Confagricoltura Toscana - Il connubio tra natura e relax risulta ancora una scelta apprezzata da molte persone, in particolare famiglie. In molti, però, tendono a prenotare a distanza di una settimana, condizionando la loro destinazione alle previsioni del tempo a lungo termine che spesso si rivelano errate causando non pochi disagi ai clienti e alle attività ricettive​.​”

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


27/12/2017, 16:24
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Allevamento bovino: -40 per cento di fieno (causa siccità) ma il settore è in buona salute

Confagricoltura: “La parola d’ordine è lavorare per garantire un approvvigionamento adeguato alla grande distribuzione e rendere i prezzi competitivi”

Firenze, 2 gennaio 2018– La siccità degli ultimi mesi ha inciso indirettamente anche sull’allevamento da carne bovina: quel 40 per cento in meno di fieno prodotto dalle aziende ha reso necessario il ricorso all’acquisto di fieno a cui si dovrà imputare un leggero aumento dei prezzi di vendita della carne.

“In generale però il comparto bovino toscano è in buona salute, con un aumento della vendita della chianina”, spiegano da Confagricoltura.

La Toscana può contare su oltre 20 mila capi di chianina, circa il 50% del totale degli iscritti al libro genealogico, e il numero sarà incrementato ancora nei prossimi due anni. Ma un buon riscontro lo ha anche il mercato dei selezionati di razza che servono agli allevamenti che vogliono incrementare il loro numero di capi e che si trovano principalmente in Italia Centrale.

"Quel che manca alla Toscana è una vera filiera – commenta Nicola Ciuffi, presidente regionale della sezione bovini di Confagricoltura - ognuno vende il suo prodotto senza che ci sia una organizzazione capillare che possa proporre sul mercato quantitativi importanti. Abbiamo in definitiva volumi che non possono garantire un approvvigionamento adeguato alla grande distribuzione. Concentrare l’offerta potrebbe invece aumentare i prezzi rendendo competitivi i nostri prodotti, dobbiamo lavorare per fare rete”.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


02/01/2018, 13:51
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Rincari frutta e verdura, Confagricoltura Toscana: “Le prime vittime sono gli agricoltori”

Il presidente Miari Fulcis: “I prezzi sono in calo da anni, a farne le spese sono i produttori che perdono redditività”

Firenze, 18 gennaio 2018 - Se 30 anni fa con il valore equivalente di 100 kg di grano si potevano acquistare 30 kg di pane, oggi se ne comprano solamente 8 kg. Un rapporto che ben spiega la distorsione tra prezzi al consumo e prezzi all’origine e che ha come vittime gli agricoltori. L’allarme lo lancia Confagricoltura Toscana che vuole fare chiarezza sulle notizie dei rincari dei generi alimentari.

“I prezzi all’origine delle produzioni agricole primarie sono in netto e costante calo da anni - precisa Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana - a farne le spese sono gli agricoltori che perdono redditività costantemente tutti gli anni”.

Secondo le rilevazioni Ismea e della Camera di Commercio di Bologna, i prodotti all’origine, dal 2012 al 2017, hanno subito una contrazione dei prezzi (indice di prezzo = 100) del 5% sulla frutta, da 136,6 a 129,35, del 3,5% sugli ortaggi, da 121 a 116,8, dell’8% per il frumento duro (prezzo €/t) da 250 a 230, del 28,8% per il frumento tenero (prezzo €/t) da 260 a 185. Questo al di là di alcuni picchi mensili, come per tantissimi prodotti di prima necessità.

Da questa analisi di mercato dei prezzi, “gli agricoltori - continua Miari Fulcis - risultano doppiamente penalizzati, da un lato l’inflazione dall’altro la contrazione di consumi dovuta a rincari alla distribuzione finale. Solo per fare un esempio: per fare colazione al bar (pasta e cappuccino) l’agricoltore deve allevare e vendere l’equivalente di un pollo intero. Gli agricoltori devono riappropriarsi della loro redditività che deve permettere la prosecuzione delle attività, effettuare gli investimenti necessari utili anche per il mantenimento del paesaggio e di tutto l’ambiente rurale”.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


18/01/2018, 18:23
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Laghetti collinari, Confagricoltura alla Regione Toscana​: “Serve una normativa “sostenibile” prima di qualsiasi contributo economico”



Firenze, 22 gennaio 2018 - I giovani agricoltori hanno bisogno di una normativa “sostenibile” per i piccoli invasi, fondamentali per affrontare le annate anomale sempre piu’ frequenti. L’appello alla Regione Toscana oggi competente delle regole, da rivedere, per i laghetti, che manca l’obiettivo promesso della semplificazione e si dimentca della valenza ambientale.

L’associazione nazionale giovani agricoltori della Toscana precisa il valore ambientale dei laghetti: “Le piogge nella nostra regione, anche se molto più abbondanti di altre zone (in un anno piovono circa 1000 litri a metroquadro) sono concentrate soprattutto nel periodo autunnale – spiega ClementePellegrini di Anga Confagricoltura Toscana – Realizzare, quindi, invasi per raccogliere le piogge autunnali è fondamentale: l’irrigazione di soccorso consente di coltivare, di mantenere la flora autoctona, di preservare il lavoro, di ridurre le necessità di concimazioni e di interventi. Inoltre aumenta, soprattutto nei terreni argillosi di molte colline toscane, la conservazione delle strutture dei terreni, riducendone l’erosione”.

Continua Pellegrini: “Pur con tutti vantaggi che offrono i laghetti collinari intercettando le acque superficiali sembrano essere visti ancora come un’opera di sfruttamento”.

La normativa non agevola chi si trova a gestire gli invasi, non incentiva nuove realizzazioni e il ripristino di quelli esistenti, dicono i giovani agricoltori. Le nuove norme sono fissate nel Regolamento 18/R2010 che attua la legge n. 64/09 modificata nel 2016 (che definisce il passaggio di competenze tra Provincia e Regione Toscana), una legge molto attesa che attua però solo alcune “semplificazioni” per gli invasi di una certa capienza (non superiore ai 20 mila metri cubi), che si trovano a una certa distanza da case, strade e infrastrutture e che sono utili in caso di incendi. Le deroghe concesse saranno valutate caso per caso, “per questi invasi nel Regolamento viene citato vagamente che sarà ridotto di un quarto il carico in procedimenti amministrativi”, spiega l’Anga.

La normativa prevede infine una classificazione dello stato di rischio degli impianti esistenti, da regolarizzare o autorizzare in sanatoria e chiede l’invio di tutta una documentazione per metterli in sicurezza o realizzarne di nuovi.

“Bisogna ben chiarire che l’acqua è una risorsa solo se ben gestita. Altrimenti diventa una minaccia, per la sua scarsità o per la sua abbondanza – chiarisce Pellegrini - Serve una normativa più sostenibile per gli agricoltori. È inutile finanziare nuove olivete o altro se non si rende sostenibile la realizzazione di piccoli invasi cui attingere acqua durante la stagione estiva”.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


22/01/2018, 15:18
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Oggi, domani e mercoledì a Firenze

“Meno burocrazia e più fiducia nella nostra terra e in chi la lavora” Ecco cosa chiedono gli agricoltori fiorentini alla politica: tre incontri di Agrinsieme con i candidati al Parlamento

Semplificazione della macchina fiscale e burocratica; incentivi strutturali per la crescita economica indirizzati alla ricerca e innovazione e allo svecchiamento delle aziende; rimozione di alcuni ostacoli tra cui la riduzione costo lavoro

Firenze, 19 febbraio 2018 - “La terra è di chi la lavora cantava una vecchia canzone di fine '800. Era un esplicito richiamo a riconoscere i diritti dei contadini e dei lavoratori agricoli, ma se tanta strada, per fortuna, da allora è stata fatta oggi rischiamo che i veri padroni della nostra terra non siano più gli agricoltori ma la burocrazia e il fisco. Un fardello oggi troppo pesante per chi deve anche lottare ogni giorno contro qualche presunta attenzione ecologica dotata di pesanti paraocchi e con le oramai consuete fake-news.” E' quanto dichiarato da Luca Giannozzi, presidente di Confagricoltura Firenze ed esponente di Agrinsieme (Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative, Copagri) che ha organizzato oggi, domani e mercoledì (ore 15, Unione Agricoltori Firenze - Viale Giovanni Amendola, 46 Firenze) tre incontri con i candidati al collegio di Firenze alle elezioni del prossimo 4 marzo. Oggi è il turno di Marco Stella (Forza Italia), domani l'appuntamento è con Gabriele Toccafondi (Civica Popolare) mentre mercoledì chiuderà Giovanni Donzelli (Fratelli d'Italia).

“Meno ostacoli – spiega Giannozzi - a chi vuole fare impresa limitando le pastoie burocratiche e i carichi fiscali, questo chiede il mondo delle imprese agricole a chi si appresta a rappresentare Firenze in Parlamento.”

Un mondo, quello agroalimentare che significa quasi il 17% del Pil italiano e il 10% del nostro export pari a quasi 40 miliardi in valore. Ma anche un mondo dove l'età media di chi fa impresa agricola è troppo elevata e rischia di non avere adeguato ricambio generazionale.

“Oggi solo l'8% di aziende è condotta da giovani, una media superiore al resto dell'Europa che è al 6% ma non certo adeguata. Il che concretamente chiede alla politica un cambio di passo per evitare che questo nostro settore nazionale perda valore e addetti lasciando campo agli agricoltori stranieri. Non si difende questo fetta della nostra economia che crea valore aggiunto e occupazione con un anacronistico protezionismo fatto di dazi, ma con un'autentica protezione dei nostri valori e della nostra qualità. Come? Ad esempio se l'etichetta sull'origine dei prodotti vale solo per i nostri prodotti e le nostre imprese è un aggravio che non difende noi dal resto dell'Europa e quindi va previsto un obbligo di indicazione di origine della materia prima valido per l’intero mercato unico europeo e quindi attraverso norme valide in tutta la Ue.”

“Occorre proteggerci dalle crescenti fake-news che raccontano di prodotti poco chiari o di allevamenti inquinanti che producono C02 mentre siamo noi che produciamo qualità anche dell'aria grazie alle nostre piante che ossigenano l'aria di tutti. Cioè se si vuole fare un passo in avanti, e se la politica vuole farlo, non serve bloccare la ricerca e l'innovazione, come nel caso delle culture Ogm, perché tanto quelle ricerche saranno fatte altrove e a noi in Italia non resterà che importarle dipendendo così dalla ricerca fatta all'estero. Ma soprattutto è tempo di superare la anacronistica distinzione fra coltivatore diretto e impresa agricola e disboscare, definitivamente, l'ipertrofia legislativa e la regolazione eccessiva che producono una frammentazione di attribuzioni e di competenze che ci complica inutilmente la vita (vogliamo usare il nostro tempo per coltivare e allevare non per riempire moduli) e rende lunghe e incerte le tempistiche sia dei procedimenti amministrativi sia di quelli autorizzativi sia di quelli previsti per la percezione dei contributi comunitari. Insomma se la politica vuole davvero aiutare chi fa impresa agricola dovrà agire lungo tre strade: semplificazione della macchina fiscale, incentivi strutturali per la crescita economi, rimozione di alcuni ostacoli burocratici. A nostro avviso si può fare se si vuole ed è questo che chiediamo a chi ha deciso di candidarsi in Parlamento.”

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


19/02/2018, 17:55
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
La novità interessa le 5.000 aziende toscane che producono grano duro
Nuove etichette su pasta, Confagricoltura Toscana: “Maggiore sicurezza alimentare, valorizzato grano toscano”

Firenze, 23 febbraio 2018 – Dalla Valdichiana, lo storico “granaio dell’impero romano”, dalla Maremma e dal Senese arriva il plauso alle nuove etichette per la pasta (e il riso) che consentono ai consumatori di conoscere il luogo di coltivazione del grano che devono essere ora indicate con chiarezza sulle confezioni.

La novità interessa le 5000 aziende toscane che producono grano duro, la coltivazione interessa circa 76 mila ettari di terreno nella nostra regione (dati Artea 2017).

“E’ un passo in avanti importante che chiedevamo da tempo – commenta Gianluca Ghini, di Confagricoltura Arezzo parlando dell’entrata in vigore dei decreti firmati dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda – una questione di trasparenza nei confronti del consumatore che può fare la sua scelta e che deve essere consapevole che in alcune coltivazioni all’estero sono ancora utilizzate sostanze nocive che da noi sono vietate”.

Per Confagricoltura Toscana le nuove etichette sono una questione di sicurezza alimentare: “Il grano toscano, tra le altre qualità dovute al nostro particolare microclima, ha un requisito indispensabile, è un prodotto sano”.

La nuova etichettatura potrebbe anche portare a una riduzione delle importazioni di grano e riso dall’estero con conseguenze dirette sulle aziende italiane: “Un modo indiretto di restituire valore al nostro prodotto”.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


23/02/2018, 14:58
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Ortofrutta, allarme di Confagricoltura Toscana: “Il gelo mette a rischio 1.500 ettari di pesche, susine e albicocche”

L’ondata di freddo siberiano potrebbe compromettere il raccolto di oltre 600 aziende toscane. Tonioni: “I danni maggiori sulla costa”

Arezzo, 26 febbraio 2018 - Il freddo siberiano mette a rischio le prime fioriture di albicocco, pesco e susino. In tutta la Toscana sono 1500 gli ettari di coltura, circa 600 aziende, che potrebbero venir danneggiati dall’ondata eccezionale di gelo. E’ l’allarme di Confagricoltura Toscana, che si fa portavoce delle preoccupazioni crescenti degli agricoltori.

Se le temperature si abbasseranno fino a meno 10 gradi nei prossimi giorni, come previsto, si aprirà una fase “di serio rischio. La situazione è grave - avverte Antonio Tonioni, presidente della sezione di prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana - Il freddo intenso potrebbe danneggiare le gemme e quindi compromettere irreparabilmente tutto il raccolto. I danni maggiori inizialmente saranno sulla costa per gli alberi di pesco, susino e albicocco, poi se la situazione perdurasse verrebbero coinvolti anche melo e pero”.

Un danno al momento non stimabile. Unica certezza è la mancanza di coperture assicurative. “Ad oggi - continua Tonioni - le compagnie non hanno aperto ancora le procedure assicurative e se anche lo facessero oggi per i primi 12 giorni non ci sarebbe copertura. Il danno poi verrebbe coperto solo per il 60 per cento, a fronte di un costo della polizza che supera il 20% del raccolto assicurato. Una situazione con cui gli agricoltori fanno i conti ogni anno e che sta diventando insostenibile”

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


26/02/2018, 16:51
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 67579
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
L’allarme lanciato un mese fa, ma le assicurazioni non hanno aperto le polizze

Maltempo, il gelo brucia i raccolti di carciofi e finocchi. Confagricoltura Toscana: “Agricoltori lasciati soli”

Si contano i danni anche per le piantagioni di frutta. Tonioni: “E’ un disastro annunciato”

Firenze, 1 marzo 2018 - Azzerati i raccolti di carciofi e finocchi e danni ancora da stimare per le piantagioni di pesche, albicocche e susine. Il freddo siberiano ha spazzato via tutto, gelando gemme e danneggiando irrimediabilmente interi raccolti. Un disastro annunciato da più di un mese da parte di Confagricoltura Toscana che ora denuncia: “Siamo stati lasciati soli, le assicurazioni non hanno aperto le polizze e adesso ci sono centinaia di aziende in ginocchio”. Parla così Antonio Tonioni, presidente della sezione di prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana, che si fa portavoce dell’allarme inascoltato di tanti produttori

Le aree della Toscana più colpite sono nelle province di Grosseto e Livorno, “ma è tutta la costa ad aver avuto i problemi maggiori. In queste ora stiamo stimando i danni, ma c’è poco da fare. E’ un disastro - continua Tonioni - L’intera rete associativa si è mossa già diverse settimane fa per chiedere alle assicurazioni di garantire la copertura danni, anche perché le previsioni meteo parlavano già chiaro”. L’ondata di gelo siberiano ha abbassato le temperature ben oltre lo zero, toccando punte anche di meno dieci. “Troppo per questo periodo dell’anno, quando le fioriture sono già pronte. Ora non resta che contare i danni”, conclude Tonioni

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


01/03/2018, 13:21
Profilo WWW
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 830 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53 ... 83  Prossimo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
cron
POWERED_BY
Designed by ST Software.

Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO

Informativa Privacy