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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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Buongiorno a tutti.
Dunque, ci ho messo un paio di giorni a leggere tutta questa sezione: dalle schermaglie iniziali tra idee opposte con toni che mai avevo letto qui, a una disquisizione più serena. Letto tutto, dicevo, ma non ho però trovato risposta alle mie domande. Piccolo appezzamento accanto alla mia casa (in Liguria): ulivi, clima mite, un pò di vento, terra ricca di sassi. L'anno scorso è stato il primo in cui mi sono cimentato nell'orto (a uso personale) e sono soddisfatto. Ho usato solo letame e pellettato. Non ero però soddisfatto del metodo. Poi ho scoperto in rete quello di cui si sta parlando e sono davvero affascinato. A me è la pratica che interessa insomma. Dato per assodato che formerò i bancali, che pacciamerò, che doterò tutto di irrigazione a goccia, non sono riuscito a trovare nè qui nè in rete come funzionino e come si praparino i semi nelle palline di argilla. Nè la pratica nè il principio. E allo stesso modo, non riesco a trovare da nessuna parte come piantare le patate sotto paglia. Come. Perchè davvero o sono tonto io o in rete non si trova nulla di specifico. E il periodo per le patate è imminente. Ho visto che qui ci sono persone che ne sanno parecchio. Posso avere da voi qualche delucidazione in merito? Sareste molto gentili e, nel caso, avrei anche altre domande.
Grazie davvero a tutti.


08/02/2010, 18:04
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Ciao Gino, il metodo Fukuoka è detto anche il metodo del non fare e molte delle cose da te elencate rientrano in questo assunto. La prima cosa da fare è suddividere la superficie in appezzamenti dove si impianta un prato polifita prediligendo graminacee resistenti al calpestamento lungo i viali, mentre nelle particelle si consigliano leguminose come medica etc. Successivamente si passa allo sfalcio del prato e utilizzare la biomassa prodotta per pacciamare le colture arboree e le ortive che si intende coltivare a filare. Per esempio: La semina delle patate va preceduta dalla pacciamatura della fila per un paio di mesi, successivamente viene tolta la pacciamatura, fatti i fori, seminate le patate e ricoperta con la pacciamatura. Quando le patate sono nate viene aggiunta altra pacciamatura intorno alle piantine. Per ulteriori domande sono atua disposizione, tempo permettendo.
Cordiali saluti.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


10/02/2010, 13:27
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Grazie Pallinof. Temo sia tardi per le patate se devo pacciamare per un paio di mesi. Invece, una cosa che non ho avuto modo di trovare da nessuna parte è come si semina con le palline di argilla. Ne leggo abbastanza abbondantemente ma non ho ancora capito bene il procedimento e, soprattutto, se è possibile realizzarlo con tutte le specie che si vanno a seminare.
Grazie


10/02/2010, 16:52
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Scusa Pallinof, ma le patate sotto cartone di cui ho già letto? Perchè io sto cominciando ora questa tipiologia di coltura naturale e devo preparare il terreno per tutto. Dovrò quindi ararlo e arricchirlo di letame e di lolla per renderlo piu soffice. Per poi non calpestarlo più. Insomma, sto preparando tutto adesso. Le patate le ho sempre messe nei tradizionali solchi, ma non mi soddisfa tutto l'iter di rivoltamento della terra. Mi chiedo se posso arare e poi seminare le patate in superficie coprendo con pacciamatura per esempio di cartone con buchi e paglia sopra. Ho visto che qualcuno lo fa ma prima di provare preferisco chiedere. I contadini qui intorno... figuuuuuurati.
Grazie


10/02/2010, 16:57
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Se si vogliono sfruttare le dinamiche biologiche per la coltivazione è necessario attenersi ai tempi necessari per le diverse operazioni colturali. Il mio consiglio è di seminare il prato e questo è il mese più indicato. Se possiedi della biomassa da utilizzare per la pacciamatura puoi coprire le file delle patate già seminate e preparare le file per i trapianti dei pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, cetrioli, etc. che verranno fatti successivamente. Non sono d’accordo sulla pacciamatura con cartone perché è una tecnica troppo invasiva e non capisco perché Federico non usi tutto quel ben di dio che si vede nelle foto per coprire il terreno. La pacciamatura verde oltre che impedire la crescita di piante competitive con le nostre colture svolge altri compiti importanti tra cui la strutturazione del terreno e la fertilizzazione necessarie per la coltura.
Ricordo che le due operazioni fondamentali sono lo sfalcio del prato per contenere le specie che si propagano da seme e la pacciamatura per preparare il terreno per la coltura.
Per quanto riguarda le ortive preferisco il trapianto alle palline di argilla, tecnica da utilizzare prevalentemente per semi piccoli. In commercio puoi trovare molte specie di ortive con seme confettato come lattughe, basilico, etc.
Un saluto.

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11/02/2010, 20:11
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CIao Pallinof,
Sono nuovo del Forum e apprezzo molto i tuoi discordi e soprattutto l' amore che dimostri per la terra e per la natura.
Premetto che io pratico agricoltura biologicae qualcosa di biodinamica.
Scrivo dal sud della Sardegna e vorrei chiederti alcuni consigli su un nuovo impianto di alberi da frutta che vorrei fare.
Partiamo dalla descrizione del terreno:
1 ettaro circa coltivato per 20 anni con metodi convenzionali e da circa 5 con biologico e biodinamico.
Io essendo giovane ho visto si gli ultimi anni del convenzionale che il biologico.
il terreno ha una forma rettangolare e sul lato nord è presente una siepe autoctona di almeno 200 anni composta da olivastri, lentischi apsragi selvatici. metre sul lato ovest ho piantato io una siepe di 'Phiracanta' (che dici ho fatto BENE?).
tali siepi servono per la protezione contro il maestrale che qua in Sardegna soffia parecchio.
Il terreno è stato sempre arato con una profondità di circa 25/30 cm.
Su questo terreno l' acetosella regna.
Attualmente su una parte c è seminato favino da sovescio (8000m) mentre nella parte ovest del terreno, quindi protetto dalle 2 siepi vorrei piantare delle piante da frutto (circa 2000 m).
In questa parte è nato oltre all' acetosella il grano cappelli seminato l' anno scorso e altre erbe endemiche.
Ora la mia idea è questa:
Appena possibile sfalcio del prato.
Poi visto che la stagione delle pioggie continua solo fino a maggio, stavo pensando di seminare il prato; composto da medica trifoglio e altre graminacee e leguminose.
d' estate bisognerebbe irrigarlo oppure aspettare alle nuove piogge che ricresca?
Ora una volta cheil prato ha attecchito bene, l' anno prossimo verso ottobre, appena iniziala stagione delle piogge pernsavo di sfalciare il prato, preparare le buche e appena possibile piantare.
Logicamente l' erba dello sfalcio la metto attorno alle piante.
Ora i miei dubbi sono, va bene come procedimento?
per piantare il prato devo utilizzare il metodo pallline di argilla?oppure hai qualcos altro da consigliare?
Visto che oltre al frutteto vorrei piantare anche ortaggi, quale densità consigli tra le piante.
Io pensavo 10 metri di distanza tra le file e 6 tra pianta, potrebbe andare bene?
Vorrei aquistare solo piante antiche, ora vedo un pò se riesco a trovare qualche specie resistente alla siccità.
Tu hai qualcosa da consigliare?

Grazie per tutto ciò che scrivi.


12/02/2010, 12:50
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Io posso dare consigli sulla realizzazione delle palline di argilla, meno sul metodo Fukuoka, visto che l'anno scorso ho fallito miseramente. Ho sbagliato quando ho deciso di personalizzare le tecniche riportate nel libro, ma non demordo e riprovo.
Allora queste palline...se ne servono parecchie è meglio usare una vecchia betoniera alla quale dovrete togliere i rebbi, che sono quei ferri che si trovano all'interno del "bicchiere". Se la betoniera è vecchia saranno avvitati e semplici da togliere, se è recente saranno saldati, quindi prima difficoltà. Una volta tolti questi ferri miscelatori ricordarsi di chiudere i fori delle viti rimettendole al loro posto. Mettere nella betoniera mezzo chilo di semi e inumidirli con una pompa a zaino per anticrittogamici caricata ad acqua, il tutto mentre la betoniera gira. Quando i semi sono umidi spolverarci sopra bentonite in polvere, far girare un po' inumidire nuovamente e rispolverare e via cosi fin che le palline avranno raggiunto almeno un cm e mezzo di diametro.
Si dovrà fare attenzione al giusto equilibrio tra acqua e bentonite: bagnando troppo si formeranno agglomerati composti da tanti semi, bagnando poco l'argilla (bentonite) non aderirà bene ai semi e rimarrano sul fondo del "bicchiere" minuscole palline parassite, che sarà bene separare con un setaccio. Il procedimento dura circa un'ora per infornata e per avere un'idea del volume dei semi trattati si pensi che mezzo chilo di semi di riso, una volta confettati a cm 1,5 di diametro, riempie la betoniera.
Se non sono seminate subito, andrebbero asciugate all'ombra.


13/02/2010, 1:54
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alessandrovinassa ha scritto:
Senza fare il sofista anche se la spiegazione dice "in parte reciclati" la carta ha comunque produzione industriale e non è fatta con spinaci bio ;) Inoltre c'è la colla che a meno che non l'abbia fatta tu non potrai mai sapere con che cosa è fatta. Si parla di inchiostro ma è un metodo dolce per chiamare la vernice. A meno che i cartoni non derivano da un uso prettamente alimentare, ma deve essere scritto, i loro consumatori usano prodotti più economici e sicuramente tra l'inchiostro in quanto tale e la vernice sintetica c'è una bella diversità di costo. Se vuoi utilizzare cartoni usa quelli da derivazione alimentare che non hanno materiali pericolosi.
Comunque sia "L’articolo 11 della direttiva EC 94/62, recepita a livello nazionale dal Decreto Ronchi, indica i livelli totali di concentrazione di Cadmio, Cromo esavalente, Piombo e Mercurio presenti negli imballaggi o nei loro componenti; tali valori, espressi come contenuto globale di metalli, sono riportati nella tabella 3. I criteri con cui sono stati individuati questi limiti si fondano su principi di salvaguardia dell’ambiente.
I metalli sono eventualmente presenti negli imballaggi che confluiscono normalmente in discariche pubbliche, negli impianti di incenerimento o che, purtroppo abbastanza spesso, vengono abbandonati nell’ambiente, nel suolo, o immessi nelle acque superficiali. In altre parole, esiste un rischio di inquinamento possibile, anche se non necessariamente reale, che riguarda:
le emissioni in atmosfera come polvere, il suolo e di conseguenza le falde acquifere, le acque superficiali"
Per farti un'esempio la zona denominata "basse di stura" a Torino ha subito un aumento graduale della tolleranza degli inquinanti e cioè cosi come da decreto Ronchi sono stati alzati di almeno il triplo ( visto di persona le analisi ). Questo perchè non sarebbe stato possibile depurare ufficialmente l'acqua della Stura che è altamente inquinata di cromo esavalente essendo in quella zona le falde variabili tra i 4 e 6 metri senza contare che il fiume stesso passa a ridosso dei luoghi. Questo per dire di non fidarti delle disposizioni che si alzano e abbassano a seconda delle necessità
Non è una gara ma una constatazione. Nelle cassette bio ad esempio è vietata carta comune in quanto essa ha troppe sostanze "sospette".



d'accordo alessandro, ma il punto è che questi cartoni vengono usati una sola volta in tutta la vita dell'orto, una sola prima applicazione, poi non vengono piu usati, la quantità di metalli pesanti è veramente irrisoria e, comunque, si potrebbe tranquillamente usare altri tipi di cartone ad uso "alimentare" o agricolo disponibili in commercio.
quindi: ok quello che dici tu, ma essendo una sola applicazione, l'apporto di sostanze estranee è veramente ridotto.
ciao!

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Sapere Aude


14/02/2010, 22:59
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Ciao Muflix a grandi linee sono d'accordo sul tuo progetto anche se avrei continuato a impiantare la siepe di recinzione con le stesse essenze autoctone. Se inserisci nel prossimo messaggio una piantina dell'appezzamento con la posizione rispetto ai punti cardinali posso provare a buttare giù un progetto per un impianto promiscuo futteto-ortive. E insieme impostare un calendario dei lavori da svolgere, considerando che i tempi per la semina del prato sono abbastanza stretti per garantire la nascita e affrancamento delle piante che dovranno sopportare la siccità estiva.
Fammi sapere, a presto.

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16/02/2010, 12:02
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Una domanda, però, mi sorge spontanea riguardo l'irrigazione. Ovvero: se si consociano diversi ortaggi nello stesso appezzamento e si provvede a un'irrigazione col metodo a goccia, come si può far si che piante come il pomodoro che necessita di acqua in quantità relativa e a distanza di giorni sia fianco a fianco con piante come ad esempio la zucchina che invece ne ha bisogno in gran quantità? Insomma, secondo Fukuoka gli ortaggi consociabili si possono mettere a dimora insieme - d'accordo - ma non tutti i consociabili rispondono alla stessa necessità nell'irrigazione...
Grazie


16/02/2010, 18:24
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