Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
09/06/2025, 14:34
PIANO AREE INTERNE E LO "SPOPOLAMENTO IRREVERSIBILE" DA ACCOMPAGNARE, UNCEM: SI INVESTA NEL MODO GIUSTO CON LA NUOVA PROGRAMMAZIONE EUROPEA 28-34
"Sta facendo molto discutere il titolo del paragrafo del Piano nazionale per le aree interne per l'accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile di alcune aree interne del Paese. Quel paragrafo del Piano varato dal Ministro Foti alla presenza anche di Uncem un mese fa, deve essere eliminato per il bene del Paese, per la sua coesione alla quale tutti e tutte lavoriamo. Ma per stralciarlo, azzerare quel punto, occorre sciogliere un nodo importante. L'ho scritto al Ministro. Ovvero, quanto investiremo in termini di milioni e miliardi di euro sulle aree interne e montane dal 2026 al 2034, in questa e nella nuova Programmazione comunitaria, andando oltre le 73 più 43 aree interne sperimentali, unendo SNAI a Strategia delle Green Community a Strategia per la Montagna, favorendo gli investimenti pubblici e per le imprese, evitando che le strategie siano solo per il Mezzogiorno, e che le sperequazioni territoriali siano viste solo tra nord e sud del Paese, individuando strumenti per la riorganizzazione istituzionale, la governance e il lavoro insieme dei Comuni, favorendo la managerialità negli Enti locali che condividono funzioni e servizi sulla stessa valle e sull'ambito territoriale ottimale, modificando norme nazionali in particolare su scuole e sanità che permettano di potenziare servizi pubblici decisivi. Come esiste l'Agenda Urbana, il Ministro Foti e il Vicepresidente della Commissione UE Fitto possono individuare finalmente una Agenda europea e nazionale per la Montagne e per le Aree interne. Solo così evitiamo lo spopolamento. Che, secondo Uncem, non è irreversibile".
Lo ha scritto il Presidente Uncem Marco Bussone in una lettera al Ministro Foti.
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
09/06/2025, 14:49
BANCHE CHIUDONO NEI PICCOLI COMUNI, UNCEM: DAL CNEL PROPOSTA DI LEGGE DANNOSA E CONTROPRODUCENTE CHE PENALIZZA POSTE, UNICO PRESIDIO RIMASTO
"È stupefacente la proposta di legge del CNEL contro la desertificazione bancaria. Dovrebbe agire sugli istituti di credito, che in modo dannoso e unilaterale chiudono gli sportelli in nome della crisi demografica e dei servizi digitali. Una spirale che le banche hanno preso forti del loro potere, delle loro volontà insindacabili, di utili milionari e miliardari a danno dei territori, spondati da forti sistemi. Il CNEL in modo molto poco efficace, in un ddl di pochi articoli, mette in crisi un punto avanzato raggiunto con la legge dei piccoli Comuni, 158/2017. Quella che fermò la chiusura degli uffici postali nei paesi, che aumentò i servizi di Poste, portando poi a Polis, che permise ai Comuni di affidare la tesoreria a Poste italiane senza gara. Proprio su questo ultimo punto l'articolato CNEL fa un assurdo e dannoso passo indietro, comprensibile solo guardando al forte potere delle banche insieme. Il ddl CNEL dice che le gare vanno fatte, e solo se vanno deserte si può fare da parte dei Comuni affidamento diretto a Poste. Incredibile. Al posto di dire quello che devono fare le banche per rispettare paesi, utenti, cittadini, realtà montane e intere dell'Italia, si blocca una importante iniziativa finalizzata a evitare che i Comuni restino senza tesoreria, dato che le banche, negli ultimi quindici anni, di tesoreria non hanno mai voluto occuparsene, ritenendolo un servizio agli Enti locali in perdita e inutile. Per loro. Al posto di dire che le banche devono contribuire allo sviluppo sociale ed economico dei territori montani e delle aree interne, il CNEL dice che Poste non può avere la tesoreria diretta affidata dai Comuni. Uncem resta senza parole".
Così il Presidente Uncem Marco Bussone, oggi sul Sole 24 Ore.
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
10/06/2025, 13:32
PREMIO UNCEM PER LE TESI DI LAUREA SU MONTAGNA E GREEN COMMUNITY: PERCORSO PER METTERE IN CAMPO NUOVE IDEE E PROGETTI
Uncem nell'ambito del progetto ITALIAE del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, promuove un premio per le migliori tesi di laurea sui temi collegati allo sviluppo delle aree montane, alle Green Community, alla riorganizzazione degli Enti locali, con particolare riferimento alle risposte dei territori alla crisi climatica e alla crisi demografica nei territori alpini e appenninici.
Gli studenti devono aver discusso la tesi di laurea a conclusione del corso di studi triennale, specialistico o magistrale nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 15 agosto 2025. Il termine per la presentazione del materiale è il 30 agosto 2025. Uncem individua, a seguito delle tesi scelte dalla commissione giudicatrice, quattro Premi in denaro del valore di 500 euro.
Il Premio è finalizzato a riconoscere l'importante attività di studio, analisi, approfondimento, dialogo, ricerca svoltasi per l'elaborazione della tesi e a incoraggiare l'interesse per la ricerca e l'approfondimento del neo-laureato sui temi relativi allo sviluppo sociale ed economico delle aree montane, alle green community, allo sviluppo locale, alla riorganizzazione istituzionale degli Enti locali, alle riforme e alla collaborazione tra Comuni ed Enti, alle trasformazioni scientifiche, tecnologiche, economiche e sociali nelle zone alpine e appenniniche italiane, anche a confronto con altri Paesi. "Riteniamo molto importanti questi percorsi - evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem - che con gli studenti, gli Atenei, i Docenti, permettono di mettere in campo nuove idee e progetti. Le Green Community in costruzione, con 130 milioni di euro di PNRR, in 30 territori, e altre 160 che attendono i finanziamenti, ne hanno molto bisogno, a vantaggio del contrasto delle crisi climatica e demografica".
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
13/06/2025, 13:23
UNCEM CON SYMBOLA A MANTOVA. BUSSONE: PATTO DEI PICCOLI COMUNI CON LE CITTA' PER CRESCERE INSIEME
"Non c'è un Comune da solo, forse anche contro l'altro, per accedere a fondi o partecipare a bandi. I Comuni insieme di una valle, di una Comunità montana, di una comunità marina, di una Unione montana attraverso la Strategia delle aree interne e attraverso la Strategia delle Green community rispondono alle grandi sfide in un quadro europeo molto più attento. L'unica opportunità è quella di un patto con le città che non si voltano dall'altra parte e che guardano ai territorio urbani e montani come una grande opportunità di crescita insieme, congiunta. Vale per tutte le città dell'appennino come per le città del fondo valle alpino, e anche al di là delle Alpi. Una sinergia che già a partire dalle Olimpiadi riscopriamo: Milano-Cortina, e quello che c'è in mezzo, e tutto l'Appennino in una logica di interdipendenza e connessione". Lo ha detto Marco Bussone, presidente Uncem a Mantova alla giornata di apertura del Seminario Estivo di Fondazione Symbola.
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
13/06/2025, 13:25
NUOVO BANDO PNRR PER GREEN COMMUNITY, UNCEM: STRADA GIUSTA PER I TERRITORI E I COMUNI INSIEME
"Siamo molto soddisfatti per la pubblicazione da parte del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri di un nuovo bando per Strategie territoriali di Green Community. Ringraziamo il Ministro Calderoli, il Capo Dipartimento D'Avena e il Direttore Generale Rana per questo impegno. Che va nella direzione giusta. Il PNRR ha nelle Green Community la strategia del NOI, per unire, per affrontare su territori omogenei le sfide del futuro. È importantissimo. Vi sono altri 12 milioni di euro disponibili e altre risorse siamo certi verranno individuate sul PNRR e sui nuovi fondi della coesione. La strada è quella giusta. Lavorare insieme, vedere integrate le soluzioni per lo sviluppo locale di un territorio rurale, montano, in dialogo con le aree urbane, che scambia opportunità, idee, servizi ecosistemici. Molto bene questo nuovo Avviso. Siamo certi che dopo i primi 35 territori italiani finanziati dal PNRR nel 2023, altri potranno accedere a risorse e definire una strategia che unisca sistema pubblico, scuole, imprese, terzo settore. La comunità dunque, nella sostenibilità".
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
17/06/2025, 11:53
Scuole montane: il Consiglio di Stato fissa un limite alla chiusura degli istituti
Il Consiglio di Stato tutela le scuole montane: chiusura possibile solo in casi eccezionali, per garantire istruzione e coesione nei territori alpini.
Con la sentenza n. 2202 del 2025, il Consiglio di Stato ha ribadito un principio fondamentale: le scuole montane possono chiudere solo in casi del tutto eccezionali. La decisione risponde alla necessità di garantire il diritto allo studio nelle aree interne e meno accessibili, salvaguardando al contempo il tessuto sociale e culturale delle comunità montane.
Nel caso esaminato, il Consiglio di Stato ha preso in esame la soppressione di un istituto scolastico collocato in un comune di montagna. I giudici hanno sottolineato che la normativa di settore riconosce il valore particolare di questi contesti territoriali. Le scuole in montagna non svolgono solo una funzione educativa: rappresentano un presidio fondamentale per la coesione sociale e per il contrasto allo spopolamento.
Il Collegio giudicante ha richiamato espressamente l'articolo 44 della Costituzione italiana, che prevede "provvedimenti a favore delle zone montane". Questo principio ispira tutte le politiche pubbliche che mirano a colmare il divario tra territori centrali e periferici. Chiedere ai bambini e alle famiglie di affrontare spostamenti lunghi e difficili per raggiungere una scuola distante contrasta con lo spirito di questa norma.
Uncem ha chiesto in diverse occasioni al Ministro Valditara di organizzare un tavolo di alto livello con esperti, Amministratori, rappresentanti delle Istituzioni per ripensare il modello organizzativo delle scuole nei piccoli Comuni, nei territori montani e interni del Paese. Anche alla luce della Strategia Aree interne e della prossima nuova legge sulla Montagna. Uncem ha richiamato l'importantissimo lavoro di INDIRE per riorganizzare il sistema scolastico nei territori, alla luce della crisi demografica. In questa direzione conta ed è decisiva l'organizzazione istituzionale dei Comuni sui territori. Il modello organizzativo va ripensato insieme, oltre i municipalismi e i campanilismi. Il piano organizzativo, con un "pensiero a prova di futuro" sulla scuola, deve essere nazionale, del Ministero coinvolgendo le migliori teste e guardando politicamente alle migliori pratiche mosse negli ultimi quindici anni sui territori.
Uncem allega alla presente la sentenza del Consiglio di Stato e le lettere trasmesse al Minisro dell'Istruzione e a Indire
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
20/06/2025, 15:21
GIUBILEO DEGLI AMMINISTRATORI, UNCEM: LA SPERANZA PER ANDARE VERSO IL "NOI"
Domani e domenica a si terrà il Giubileo dei Governanti e Uncem ci sarà, con i Sindaci e gli Amministratori dei Comuni montani italiani, dei piccoli e dei grandi Comuni. La forza del Giubileo della Speranza - ci ha ricordato nei giorni scorsi a Mantova il card. Zuppi - è decisiva per rendere vivi i territori più complessi del Paese, per dare nuove opportunità ai piccoli Comuni, per costruire nuovo Dialogo tra Sindaci, nel quale la logica del NOI supera quella dell'IO. La "Laudato Si" e la "Fratelli tutti" sono un faro anche per il Cammino dei Sindaci e degli Amministratori locali. Insieme, livelli di Governo diversi, possono riscoprire la bellezza del "Camminare insieme", che rigeneri comunità e territori. La dimensione comunitaria appunto è quella "sinodale". Anche i Comuni hanno bisogno di "Camminare insieme", anche i Sindaci devono essere condotti non solo su nuove opportunità di lavoro intercomunale, che superi disuguaglianze e sperequazioni. Abbiamo la necessità anche di vivere un nuovo umanesimo che il Giubileo può rigenerare. "Gettiamo ponti", ci dice Papa Leone XVI. C'è una bella canzone degli anni '70 del Gen Verde che afferma: "perché non costruiamo ponti sopra i fiumi, così ci reincontriamo". Ancora: "è già nata l'unità tra i popoli, generata da Uomini Nuovi". Ottimi impegni anche per noi.
Molti di noi nel fine settimana saranno al Santuario di Loreto, altri a Roma. Anche in chi sarà a casa, impegnato in iniziative e azioni nel proprio paese, nella propria città, crediamo si possa vivere questa dimensione di Speranza che ci nutre. La Chiesa con il Sinodo cerca oggi una "nuova Primavera", secondo lo stile e la bellezza del Vangelo, spinta del Concilio Vaticano II. Così i Comuni e gli Enti locali, tutte le istituzioni: Uncem crede da tempo che abbiano bisogno di rigenerarci partendo dalla nuova tensione all'unità, alla comunione. Si parte dai paesi, per evitare nuovi centralismi, nuove disuguaglianze. La montagna è Comuni che hanno imparato, sanno lavorare insieme. Questi legami tra territori e centri di diverse dimensioni possono crescere. Sono fondanti per una nuova economia, una nuova società, un nuovo vivere "gli uni per gli altri" nei nostri paesi, nelle realtà urbane come nelle realtà montane e rurali dell'Italia e dell'Europa. Questi sono i valori che ci animano. Consapevoli che le virtù di ciascuno, giovano a quelle dell'altro. E che "sono molto più le cose che ci uniscono, rispetto a quelle che dividono".
Per noi, il Giubileo della Speranza è questo. Non solo sabato o domenica. Ma dovremo viverlo, in una nuova "carità" tra noi ogni giorno. È un bell'impegno, sicuramente. Vogliamo farlo nostro per non sprecare una nuova tensione all'unità. Che fa bene a ciascuno, e a tutti, a tutto il Paese. Uniti al Presidente della Repubblica, a tutte le Istituzioni, in un momento storico così complesso, preghiamo anche noi per la Pace. La costruiamo a partire dai nostri spazi di vita, tra vicini, a scuola, in municipio, nel posto di lavoro. La Pace che parte da noi. Ci crediamo profondamente.
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
20/06/2025, 22:00
SMART CIG SOTTO I 5000 EURO, UNCEM: BENE RESTI PER SEMPRE. MA SISTEMA ACQUISTI RICHIEDE MENO CARICO BUROCRATICO
UNCEM da gennaio 2024 chiedeva ripristino permanente degli "smart CIG" e di eliminarne l'obbligo di CIG per gli acquisti sotto i 5.000 euro. Oltre che di semplificare l'intero sistema di richiesta CIG che oggi vede sulle piattaforme certificate, come il MEPA "Acquisti in rete", un generale caos e troppe lungaggini ai danni degli uffici comunali. Ora arriva la possibilita di smart CIG, consentita per sempre - salvo modifiche - come i Comuni chiedevano. "Benissimo - afferma Marco Bussone, Presidente Uncem - È stato fatto un buon lavoro con ANAC e ringrazio il Presidente Busia. Ora però bisogna agire su check list pazzesche, portali per acquisti on line che sono ancora fragili, sistemi che non si parlano tra Comuni. Zero benaltrismo. Portiamo piuttosto lo smart CIG fino a 40mila euro. E sincronizziamo le procedure di affidamento. Abbiamo bisogno di sistemi che facciano perdere meno tempo ai Comuni. Oggi per una check list di un progetto europeo, per pochi euro affidati, si perdono giorni. Per compilare carte su carte. Non bastano le grandi continue modifiche al codice dei contratti. Si agisca su cose anche piccole, come pure sulla paura della firma che molti continuano ad avere. Abbiamo sempre detto che era positivo aver tolto l'abuso di ufficio. Ora si intervenga per evitare che carichi di carte, compilate, ci si blocchi aspettando firme e autorizzazioni ai pagamenti. Quello della casa e delle attese di soldi spesi continua a essere la vera emergenza per i Comuni. Non a causa loro, meno smart di come vorremmo".
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
20/06/2025, 22:00
RAPPORTO MONTAGNE ITALIA 2025: LA PRESENTAZIONE A ROMA IL 24 GIUGNO, POI DOMODOSSOLA, LUSERNA SAN GIOVANNI E VARALLO. DATI E ANALISI PER CAPIRE I TERRITORI E LE GREEN COMMUNITY
La prima presentazione del Rapporto Montagne Italia 2025 si terrà a Roma, all'Università Mercatorum di piazza Mattei, martedi 24 giugno ore 10,30. Poi un primo tour di incontro sui territori da parte di Uncem, che ha realizzato il volume edito da Rubbettino, a Domodossola (27 giugno), Varallo (1 luglio) e Luserna San Giovanni (28 giugno). Fino a fine luglio, oltre venti presentazioni del Rapporto che Uncem torna a realizzare dopo le prime edizioni dal 2015 al 2017.
900 pagine di dati, non solo per Regione ma per ambito territoriale, analisi e approfondimenti. Di economisti, sociologi, amministratori, dirigenti pubblici. A scrivere il rapporto, coordinato da Luca Lo Bianco, sono Giampiero Lupatelli, Aldo Bonomi, Nando Pagnoncelli, Fabio Renzi ed Ermete Realacci, il Commissario Guido Castelli, Antonio Nicoletti, Giovanni Cannata. Prefazione del Presidente Uncem Marco Bussone. Introduzione del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli.
Il Rapporto 2025 nasce nell'ambito del Progetto italiae del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei ministri e attuato da Uncem per descrivere come si manifesta la contemporaneità nelle montagne italiane tra criticità, opportunità e nuovo protagonismo. Le montagne italiane raccontate attraverso la illustrazione delle dinamiche socioeconomiche che le caratterizzano e le strategie territoriali che le attraversano. Nella prima parte, mappe e dati servono a evidenziare i caratteri della montagna e la geografia delle comunità territoriali, e le loro caratterizzazioni economiche e sociali, evidenziando i processi associativi in atto. Un quadro completato dalle riflessioni argomentate e informate sul percorso fatto dalla Strategia delle Aree Interne e sulla novità dei processi in atto connessi alla Strategia delle green Community, precedute da un approfondimento sui temi dello spopolamento e del neopopolamento che molto hanno a che fare con entrambe le strategie. All'analisi delle strategie si connette anche l'approfondimento dedicato ai temi della governance, ulteriore affondo nella tematica delle green community, per esaminare le esperienze di governance in atto, inquadrare le politiche in un approccio più ampio e sistemico (il progetto Appennino Parco d'Europa) e quello relativo alla geocomunità delle piattaforme montane italiane che guarda anche alle differenze tra le Alpi e gli Appennini per evidenziare faglie e giunture e ragionare sulla prospettiva. Completano il quadro l'illustrazione di una articolata indagine sulla opinione degli italiani riguardo la montagna. Il Rapporto è arricchito da box tematici (a partire da quello sulle fragilità e sul dissesto) e commenti, oltre che da tre appendici con testi di Papa Francesco e del Presidente Mattarella.
"Materiali e riflessioni offerti alla politica, agli amministratori, ai territori impegnati a costruire futuro attraverso le Green Community e a tutti coloro che sono chiamati a decisioni importanti nell'allocazione di risorse, definizione di strumenti di governance e assetti istituzionali che riguardano il futuro della montagna e con ciò quello dell'intero Paese", evidenzia il Presidente Uncem Bussone.
Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
24/06/2025, 8:18
SPOPOLAMENTO, UNCEM: EVITIAMO DIVENTI UN MUST. NON ALLE SEMPLIFICAZIONI. IL RAPPORTO MONTAGNE ITALIA 2025, CHE DOMANI VERRA' PRESENTATO A ROMA, MOSTRA LA "STAGIONE DELL'ACCOGLIENZA"
Gli ultimi tre quinquenni, quello più lontano da noi dal 2009 al 2013, quello intermedio dal 2014 al 2018, e quello più recente dal 2019 al 2023 (che ci annuncia segnali inattesi), possano essere etichettati - guardandoli dall'Osservatorio della Montagna Uncem - rispettivamente come la "stagione dell'accoglienza", la "stagione del ripiegamento" e la "stagione del risveglio".
Sono questi i punti fermi che domani a Roma, presso l'Università Mercatorum, verranno analizzati nel corso della Presentazione del Rapporto Montagne Italia 2025, realizzato dall'Uncem nell'ambito del Progetto ITALIAE ed edito da Rubbettino. Eccolo: https://uncem.it/uncem-presenta-il-rapp ... alia-2025/
Il lavoro di 800 pagine, tra numeri, analisi, dati, approfondimenti, è stato curato, con la Fondazione Montagne Italia e Uncem insieme, da Luca Lo Bianco e Marco Bussone, e gli autori - da Giampiero Lupatelli a Nando Pagnoncelli, da Aldo Bonomi a Fabio Renzi, da Antonio Nicoletti a Guido Castelli, sino a Giovanni Vetritto e il Ministro Calderoli - raccontano la montagna che cambia.
"Una montagna cne non è quella dello "spopolamento" - evidenzia il Presidente nazionale Uncem, Marco Bussone - Uncem dice no alle semplificazioni, alle letture senza numeri, ai must buoni per convegni e comizi. E nel Rapporto - con analisi divise in "comunità territoriali", area per area, in tutte le Alpi e gli Appennini. Territori vivi. Dove i numeri sono sorprendenti".
Tra il 2009 e il 2013, le 387 comunità territoriali della montagna italiana vengono uniformemente investite da un flusso di immigrazione di medio-lungo raggio di popolazione straniera che registra l'ingresso "netto" nel territorio montano di oltre 150 mila immigrati. L'ingresso di stranieri è in questa fase ampiamente in grado di compensare il flusso in uscita dal territorio montano che nel complesso interessa oltre 110 mila cittadini italiani.
Negli anni tra il 2014 e il 2018 l'afflusso migratorio di popolazione straniera nelle comunità territoriali della montagna italiana si raffredda significativamente. Il suo apporto totale scende a meno di 60 mila individui, dunque riducendosi praticamente a poco più di un terzo rispetto al periodo precedente. Per converso il flusso in uscita della popolazione di cittadinanza italiana dalla montagna continua rispetto al periodo precedente, registrando un saldo negativo più contenuto, di 67 mila unità.
Negli anni 2022-2023, dopo che la pandemia da Covid-19 è stata arrestata e sconfitta, dobbiamo allora registrare innanzitutto un saldo tra i movimenti della popolazione in ingresso e in uscita dalla montagna che torna a essere positivo e che assume dimensioni assai più significative di quanto non si sia registrato nei momenti migliori del passato. Quasi 100 mila ingressi oltre le uscite, più del 12 per mille della popolazione. Certo, è ancora una ripresa che investe il Paese in modo diseguale: sono 250 su 387, quasi il 65%, le comunità territoriali che si collocano in territorio positivo; di queste 136 lo fanno con valori decisamente significativi che vanno oltre il 20 per mille. Questa disomogeneità segna per di più una frattura rilevante tra le regioni del nord e del centro, tutte sistematicamente con apporti migratori positivi, e quelle del sud dove il segno meno, pur circoscritto e non generalizzato, appare ancora con una certa frequenza. La discontinuità più forte con il passato è tuttavia determinata dalla composizione del flusso migratorio riguardo alla cittadinanza, rispettivamente italiana e straniera. Non solo la popolazione italiana della montagna presenta - ed è una novità assoluta - un saldo positivo tra ingressi e uscite, ma questo, forte di quasi 64 mila unità, sopravanza nettamente quello della popolazione di cittadinanza straniera che con meno di 36 mila unità si riduce ulteriormente (quasi si dimezza) rispetto ai valori del quinquennio precedente, portando in evidenza la tendenza ormai presente in tutto il Paese a una progressiva riduzione dell'interesse verso l'Italia da parte dei flussi migratori di lungo raggio.