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Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani 
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PATRIMONIO EDILIZIO, UNCEM: DISPONIBILI A LAVORARE CON GOVERNO E PARLAMENTO SU NUOVI INCENTIVI PER EDIFICI ANTISISMICI, COSTRUITI CON MATERIALI DEI TERRITORI, SICURI E SENZA CONSUMO DI ENERGIA

"Uncem è disponibile a lavorare con il Governo, con il Parlamento, con le Professioni e le Imprese a nuovi strumenti economico-finanziari statali che incentivino la rivitalizzazione del vecchio e insicuro patrimonio edilizio italiano. Nelle città come nei paesi. Abbiamo bisogno di strumenti finanziari e incentivi economici, a fondo perduto o in prestito agevolato, che permettano di rendere immobili residenziali e per servizi più sicuri, antisismici, realizzati o ristrutturati con materiali a basso impatto e prodottti sui territori, a partire dal legno a metri 0, cemento e mattoni green, e che non consumino energia. Non basta sostituire una caldaia, qualche infisso, mettere polistirolo di cappotto, se poi l'edificio è insicuro e fragile. Troppo spesso finora è stato così. Altri Paesi europei dietro le Alpi hanno preso una seria viadi rivitalizzazione, da decenni. Qualità architettonica, programmazione, impatto ambientale e consumo energia zero. Dobbiamo riuscirci anche noi. Vale per il patrimonio pubblico, a partire dalle scuole, e a tantissime sono ancora poco sicure, vale per il patrimonio edilizio privato, a partire dall'edilizia convenzionata. Quello che deve essere abbattuto, venga rifatto. Con criteri ZEB. Zero consumo energetico, antisismici. Servono molte risorse, diverse decine di miliardi di euro. Servono per condomini come per unifamigliari e bifamigliari. Si può azzerare o comunque ridurre dell'80% il consumo energetico. Le certificazioni esistenti per gli immobili ci dicono come fare, hanno precisi disciplinari. Penso a Itaca, CasaClima, PassivHous, Leed. Seguiamoli. L'area del cratere sismico, prima di altre. E poi tutto il Paese. Un piano serio e duraturo per rigenerare il costruito, mettendo insieme le migliori università italiane a lavorarci. Archistar ma soprattutto giovani professionisti. Ci stanno entrambi nel Piano. Che non può aspettare".


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NUOVO PROTOCOLLO D'INTESA TRA L'ARMA DEI CARABINIERI E ARMA DEI CARABINIERI E UNCEM


L’Arma dei Carabinieri e Uncem, l'Unione nazionale dei Comuni e degli Enti montani hanno siglato un nuovo protocollo d’intesa che disciplina la reciproca collaborazione nella realizzazione di attività nell’interesse della collettività. In particolare, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi e il Presidente nazionale Uncem Marco Bussone hanno sottoscritto un'intesa che impegna i Carabinieri e l'Uncem ad intraprendere iniziative di sensibilizzazione, formazione e comunicazione per la conoscenza delle tematiche legate ai valori costituzionali, al rispetto della legalità e alla conoscenza del patrimonio culturale, naturale e della biodiversità dei territori montani. Tra gli obiettivi c’è anche un ulteriore rafforzamento del dialogo istituzionale già proficuamente attivo tra i Comuni, le Comunità, gli Enti montani e l’Arma, anche attraverso l’interazione di contenuti tra i rispettivi canali social e web.

L’Arma dei Carabinieri e l’Uncem opereranno insieme per la realizzazione di progetti di vicinanza e supporto alle comunità, specie quelle minori, favorendo presso i presidi dell’Arma il dialogo con i cittadini e l’informazione sui convergenti interessi istituzionali.

L'Arma interesserà, per le attività formative e informative, i Reparti dell’Organizzazione Territoriale nonché di quella Speciale e Forestale, con particolare riferimento ai Reparti dei Comandi Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, per la Tutela della Biodiversità e per la Tutela Forestale e dei Parchi. L’Uncem garantisce la partecipazione dei propri associati, mette a disposizione la propria rete di comunicazione per informare i Sindaci e le Comunità Montane, le Unioni montane e promuovere iniziative sulla legalità in collaborazione con l’Arma.

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02/03/2023, 13:50
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OPERE E INVESTIMENTI DEL PNRR, UNCEM: IMPOSSIBILE PER I COMUNI ANTICIPARE LE SOMME, SPENDERE, PAGARE LE IMPRESE, RENDICONTARE E ASPETTARE GLI ACCREDITI DEL MEF. IL MECCANISMO DI SPESA È GIA' BLOCCATO

"È impossibile per i Comuni montani e per quelli più piccoli, con meno di 5mila ma anche di 15mila abitanti, anticipare le somme per gli investimenti e le opere del PNRR. Sono stati previsti fondi statali per la progettazione delle opere, e un altro fondo per contrastare l'aumento dei costi di energia e delle materie prime, ma finora non è previsto un fondo rotativo, montato ad esempio da Cassa Depositi e Prestiti, per consentire ai Comuni di spendere, pagare le ditte che lavorano, rendicontare e poi serenamente aspettare gli accrediti da parte del Ministero. Oggi i Comuni, a ogni stato di avanzamento di opere PNRR, devono tirare fuori soldi della loro cassa, che molto spesso non hanno. E così tutto si blocca, per problemi contabili e finanziari. Un fondo rotativo da 500milioni di euro consentirebbe di ovviare al problema, che di fatto inceppa il PNRR".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, a margine dell'audizione in Senato sul PNRR.

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09/03/2023, 21:05
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SEGRETARI COMUNALI, UNCEM: RENDERLI VERI MANAGER DELLA PA, DEI COMUNI, DI UNIONI E COMUNITA' MONTANE [PAGATI]. RENDERE STABILE E SEMPRE POSSIBILE USARE VICESEGRETARI DOVE SEGRETARIO NON C'È O NON VUOLE ANDARE. VIMINALE SI AZIONI



Uncem nazionale, con tutte le Delegazioni regionali Uncem italiane, a partire dall'Emilia-Romagna, chiede a Parlamento e Governo di dare risposta alla carenza di Segretari per i piccoli Comuni attraverso, in primo luogo, la proroga da 24 a 36 mesi della durata dell’incarico temporaneo dei Vicesegretari, riconosciuto a funzionari con determinati requisiti. È una salvezza operativa per molti Comuni. Non solo. Per Unioni e Comunità montane, oltre a consentire l'utilizzo di Vicesegretari, Uncem chiede di eliminare la norma vigente che prevede la gratuità del ruolo. Dei Segretari degli Enti sovracomunali. Legge assurda, purtroppo vigente anche per gli Organi politici degli Enti. Non ha senso - secondo Uncem - che Presidenti e Segretari delle Unioni montane debbano lavorare gratis. E così per i Consorzi sociali. È svilente, si indebolisce il ruolo, e vi è una forte disparità ad esempio rispetto alle Circoscrizioni comunali - ove Presidenti e Giunte sono pagati, e bene - oltre ai grandi Comuni.

La normativa sui Segretari è tutta da rivedere. Devono essere manager della PA, meno immersi nelle burocrazie di delibere e determine, più capaci di progettare, pianificare, fare progetti comunitari, definire scenari su indicazione della Politica. Dove non ci sono, o dove non vogliono andare - anche quelli di prima nomina restano pochissimo tempo nei piccoli Comuni, approfittando di scatti di carriera passando a Enti più grandi, in contesti meglio retribuiti - si consenta di utilizzare, senza limiti temporali, i Vicesegretari. Finora sono stati una salvezza. Fanno quello che serve, costando meno, come un dirigente, dando operatività agli Enti.

Vanno risolte le situazioni nelle quali un solo Segretario arriva ad avere, con formule diverse, anche 10 o 15 Comuni. Situazioni ingestibili per tutti. Che danno benefici economici a chi le ottiene, ma che di fatto non agevolano la funzionalità degli Enti. Serve un intervento politico. E istituzionale. Anche per evitare che società private, esterne ai Comuni - fatte anche da Segretari comunali in quiescienza, ben formati e attivi -, gestiscano in outsourcing tanti servizi per tantissimi Comuni piccoli o medi. Che di fatto mettono tutto in esterno, non potendo - nonostante ogni buona volontà istituzionale - fare dentro, con poco o niente personale e Segretari presenti in quei Comuni due, tre, quattro ore al mese. I Sindaci hanno il cerino in mano. La necessaria revisione del TUEL - richiesta da Uncem, con il Presidente Marco Bussone, a tutti i Governi degli ultimi cinque anni, sui Segretari comunali deve agire senza miopia, e in fretta. Il Viminale si azioni positivamente, Uncem aiuterà il Ministero dell'Interno.

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16/03/2023, 10:51
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DELEGA FISCALE IN CONSIGLIO DEI MINISTRI, BUSSONE (UNCEM): OTTIMA OCCASIONE PER FARE UNA FISCALITA' DIFFERENZIATA E PECULIARE NEI TERRITORI MONTANI, PER ENTI E IMPRESE

"La Delega fiscale, la riforma del fisco che il Consiglio dei Ministri esamina oggi, e l'avvio dell'iter normativo parlamentare, sono la naturale cornice nella quale inserire una fiscalità peculiare e differenziata per le aree montane. Da vent'anni se ne parla, con pochi risultati. Si sono fatte invece zone franche nei porti, zone economiche speciali, zone economiche ambientali nei parchi naturali, qualche cosa hanno fatto le Regioni, in particolare sull'Irap, ma un piano organico nazionale di sgravi e differenziazione per chi vive e lavora in montagna, per negozi, imprese, cittadini, artigiani, non è stato fatto. È urgente. Una flat tax per le aree alpine e appenniniche? Ragioniamoci. Costa troppo, ci dicono i tecnici MEF? Qualche miliardo l'anno? Valutiamo piuttosto ricadute, benefici, in termini sociali e ambientali. Se non ci saranno spazi per la revisione del catasto, come ci viene detto, si accompagni piuttosto questa riforma per le zone montane inserita nella delega fiscale, con la definizione dei Livelli essenziali delle Prestazioni alla quale lavora il Ministro Calderoli nel quadro dell'Autonomia regionale differenziata. Sono certo che con il Ministro Giorgetti, che conosce benissimo il tema fiscalità peculiare per le zone montane, potremo fare un buon lavoro. E sin d'ora lo ringrazio. La delega consente spazi anche per ridefinire cespiti e riequilibrio per il sistema degli Enti locali montani, promuovendo un superamento delle sperequazioni e del sistema fiscale basato su rimesse dello Stato, sempre più basse, senza cespiti diretti manco per le Comunità e per le Unioni montane - che può lasciar spazio a valorizzazione di beni sul terrtorio, mantenendo ad esempio nei Comuni l'Imu di categoria D, oggi destinato allo Stato. Può portare anche alla valorizzazione dei servizi ecosistemici-ambientali, se si rimette in pista una delega in merito, caduta dopo il 2015. Sia per le imprese, sia per i cittadini, sia per gli Enti locali, vi è nella delega fiscale e nei decreti che seguiranno il contesto perfetto per riforma, riequilibrio, riconoscimento e attuazione della specificità dei territori montani. È il momento giusto".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem.

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16/03/2023, 17:20
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Il 17 luglio 2021, il Presidente Uncem trasmetteva ai nuovi vertici RAI una lettera aperta, rimasta senza risposta e senza incontri a seguire, con chi guida il servizio pubblico. I punti toccati, le proposte fatte, sono attualissime. E sono proposte utili alla Commissione di Vigilanza parlamentare sulla RAI, da poco rinnovata. La RAI sia tv per i territori, che unisce il Paese partendo dai territori.
A distanza di un anno e mezzo da quel luglio 2021 e da quella lettera aperta, Uncem la rilancia.
Non resti una mail tra le tante, anche per i Parlamentari. E per i vertici RAI in primis.



***




LETTERA APERTA UNCEM



ALLA PRESIDENTE
DELLA RAI
MARINELLA SOLDI

ALL'AMMINISTRATORE DELEGATO
DELLA RAI
CARLO FUORTES

AI MEMBRI DEL CDA
DELLA RAI
FRANCESCA BRIA
SIMONA AGNES
IGOR DE BLASIO
ALESSANDRO DI MAJO
RICCARDO LAGANA'


E ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE
DI VIGILANZA RAI





Oggetto: Dieci proposte per la Rai sui territori




La Rai è la più grande Azienda che produce cultura e intrattenimento in Italia. Assicura il Servizio pubblico radio-televisivo nel Paese ed è in rete con i più grandi broadcaster europei.

Uncem ha avviato negli ultimi anni un dialogo virtuoso con i Vertici Rai, rinnovati nei giorni scorsi, per comporre alcune urgenze che interessano i territori rurali, montani, interni del Paese. L'azione con il CTO Rai ing. Stefano Ciccotti ha permesso di definire un protocollo d'intesa, titolo "Rai per i territori montani" volto in particolare a sperimentazioni sulla diffusione del segnale radio-televisivo nelle zone alpine e appenniniche. Sperimentazione che prosegue oggi e che, per la prima volta, ha riaffermato la necessità di garantire migliore copertura a tutto il Paese, anche nelle zone più complesse mappate da AgCom e Co.Re.Com.

Uncem sottopone al Cda Rai, ai Vertici dell'Azienda appena nominati, alla Presidente e all'Amministratore Delegato, dieci proposte in questa lettera aperta. Se la Rai è vero servizio pubblico, e ci crediamo, il dialogo con chi rappresenta i Comuni e i territori montani deve proseguire e intensificarsi, nell'interesse delle comunità e della coesione nazionale, del patto tra grandi Imprese dello Stato ed Enti territoriali, per migliori servizi e interazione tra centri di cultura, pensiero, azione e zone rurali, montane, interne dell'Italia.
Dieci proposte di lavoro insieme.

Copertura del segnale radiotelevisivo
L'imminente cambio di frequenze non può essere affrontato solo con una campagna, sostenuta da risorse statali, per la sostituzione degli apparecchi televisivi. Che comunque va raccontata meglio nelle prossime settimane, in mezzo a molta distrazione dovuta evidentemente alla pandemia. Molti Enti territoriali montani - Comuni, Comunità montane, Unioni montane di Comuni - sono proprietari e gestiscono, fanno manutenzione a decine di impianti radio-televisivi per la diffusione del segnale. Non ci fossero sarebbero milioni gli italiani che non vedrebbero i canali Rai e l'intero bouquet televisivo. Gestiscono quei ripetitori nell'interesse dei cittadini, è chiaro, ma anche della Rai. Insieme dobbiamo individuare risorse - ad esempio dalla tassa di possesso sui televisori d'intesa con il Ministero dello Sviluppo economico - per la sostituzione di impianti obsoleti di proprietà degli Enti locali montani, per evitare l'interruzione di pubblico servizio a causa dell'impossibilità di manutenzione straordinaria sugli impianti. Le sperimentazioni avviate con la Direzione tecnica, con il CTO Rai, con Rai Way, con il Centro Ricerche devono continuare. E stanno proseguendo con ottima interazione di Uncem. Ma con Rai dobbiamo anche dare precise informazioni agli Enti proprietari di impianti e ripetitori per la trasmissione del segnale, affinché abbiano gli opportuni elementi per affrontare il nuovo switch-off del digitale terrestre dei prossimi mesi. Risorse economiche e (in)formazione vanno attivate subito, insieme.

Tgr in tempi raddoppiati
L'informazione regionale è importantissima per i territori e per gli Enti locali. È vero servizio pubblico che differenzia la Rai da altre aziende e crediamo che il Tgr possa essere esteso nei tempi, almeno nelle due edizioni delle 14 e delle 19,30. Come in alcune Regioni italiane, il tempo del Tgr è raddoppiabile, con maggior numero di servizi, approfondimenti, inchieste, analisi dei territori. Siamo a disposizione per unire contenuti, individuare notizie, coinvolgere gli Enti locali. L'informazione è la fonte della coesione.

Digitalizzazione
Il digital divide è una grande emergenza del Paese. Uncem lo denuncia da dieci anni. Gran parte del territorio montano italiano (il 54%) naviga in internet a velocità non adeguate e in linea con gli altri Paesi UE, oltre che molto più basse rispetto alle zone urbane. Lo abbiamo capito nel corso del primo lockdown tra telelavoro e dad, call e zoom. Ma le sperequazioni sono emerse con forza. Con Rai possiamo fare un lavoro congiunto per portare infrastrutture di rete e soprattutto una nuova digitalizzazione, nuove competenze e piattaforme. Dobbiamo vincere insieme quelle sperequazioni che diventano disuguaglianze. Diversi "segnali" per territori migliori e più uniti. Migliori piattaforme di diffusione, studiate ad hoc con l'obiettivo di superare il divario digitale territoriale. Lavoriamoci.

Per le lingue madri
Le minoranze linguistiche in Italia non sono sub-cultura. Sono emblematiche della storia e delle tradizioni di molti territori, in particolare montani. Le minoranze linguistiche sono "lingue madri". La Rai potenzi le trasmissione a diffusione locale in lingua minoritaria. Lo prevede la legge nazionale 482/1999, ma in un articolo mai attuato. È il momento giusto, per aumentare la vicinanza della Rai alle comunità dei territori.

Tgr Montagne e LineaBianca
Quando è stato chiuso Tgr Montagne, unico tg in Europa dedicato alla montagna e ai territori, Uncem avviò una mobilitazione inascoltata dai vertici Rai di allora. È stata una scelta grave, negativa. Tgr Montagne deve essere riattivato con uno spazio importante in prima o seconda serata, una edizione la settimana, un tg di approfondimento e storie. Non ne mancano e Uncem le può trovare con le redazioni regionali della Tgr. Anche LineaBianca deve essere parallelamente rafforzato. Ha innestato un buon modo di raccontare la montagna, parallelo a LineaVerde e a LineaBlu, e va reso stabile in tutto l'anno. Non solo neve e cime. Ma paesaggi, territori, comunità, futuro, borghi veri e vivi. LineaBianca e Tgr Montagne sono la Rai sui territori nei contenuti e nel racconto al grande pubblico.

Formazione informazione con Enti
Facciamo insieme formazione, oltre che informazione, agli Enti locali. Cosa è una notizia, cosa sono un racconto e una "storia"... Portiamo insieme, Rai e Uncem, questo dialogo con gli Amministratori locali per formarli e renderli protagonisti di un servizio pubblico che li ritiene al centro di un processo democratico. Abbiamo bisogno di formazione per Sindaci e Amministratori locali. Rai è azienda che fa cultura. E in questo sta un lavoro inclusivo che deve coinvolgere anche le Emittenti locali e regionali.

Sezione Borghi e Montagne sul nuovo sito rai di informazione
Il nuovo sito di informazione Rai, più volte annunciato, non potrà non avere una sezione "Borghi e Montagne". Uno spazio dedicato alle notizie e alle storie dei territori. Costruiamolo insieme. Storie e notizie non mancano.

Docufilm sulla vita e sul futuro delle montagne
Rai Fiction, Rai Cultura... produciamo insieme con Uncem e il supporto delle Film Commission (come previsto dalla legge nazionale sui piccoli Comuni 158/2017) un docufilm, o anche una "serie-tv" sui mestieri, sulla vita, sui borghi vivi e sul futuro delle montagne. Così usciremo da "Heidi" e dagli stereotipi che purtroppo annacquano la montagna troppo spesso raccontata come baite e gerani, boschi intoccabili fauna amica sempre, oppure alpinismo ed escursionismo, turismo un po' attempato e fighetto. I territori sono molto altro. Sono turismo di qualità, sostenibilità, green communities, economie difficili zootecniche e agricole, produzioni faticose agroalimentari di alta qualità, borghi da comporre e da rendere vivi, comunità che fanno cooperative e produzione, lavoro, riorganizzazione di servizi, nuove scuole, nuovi trasporti, nuova sanità territoriale affrontando la mancanza di medici e pediatri di base, impegno politico per plasmare norme e qualità di opportunità. Montagna è anche fuga di famiglie perché non ci sono asili nido, ritorno perché la crisi la vinciamo lì, funerali di "colonne" dei territori e nascite. Rai sa bene che "il vento ha fatto il suo giro" e i riflettori che dobbiamo accendere non sono quelli di una ricostruzione di un villaggio riprodotto a Cinecittà, bensì luci sui paesaggi plasmati dalla forza delle comunità sulle Alpi, sugli Appennini, nelle Isole. Raccontiamo la montagna vera, con le sue specificità territoriali, in un docufilm o in una serie-tv. Vinciamo così luoghi comuni e stereotipi. A farlo con noi vi sono decine di Enti e Università, Associazioni e gruppi: mai come negli ultimi dieci anni ne sono nati a si sono rafforzati. Cito Unimont, la Fondazione Montagne Italia, la Federazione delle Aree interne, Eurach, Formont, Istituto di Architettura Montana, Riabitare l'Italia... E moltissimi altri. Sono con noi nella partita che la Rai gioca per i territori montani, rurali, interni.

Sezione di film di montagna (non solo alpinismo) su RaiPlay
RaiPlay è una positiva piattaforma che non può non avere una selezione di film di montagna (non solo di alpinismo e alpinisti) al suo interno. Alcuni già ci sono. Altri possono essere aggiunti, anche con positive collaborazioni con il Trento Film Festival, con Nuovi Mondi Festival... e altre rassegne che stanno scrivendo la storia delle montagne sul piccolo e sul grande schermo. Non è banale. Cultura e servizio pubblico sono anche questo.

Un seminario annuale su informazione, comunicazione e territori
Insieme, Rai e Uncem, possono organizzare con il Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie di Palazzo Chigi, dove è insediata la Direzione Montagna, almeno un seminario annuale su informazione, comunicazione e territori. Un'occasione preziosa di approfondimento, analisi, che diventi modello internazionale di lavoro sul rapporto tra territori e cultura, coinvolgendo Soggetti pubblici e privati grandi e piccoli. La Rai guida un processo per capire come cultura e comunità stanno nella moderna comunicazione, nei flussi di dati e negli scambi, nelle aperture di territori che non sono riserve indiane, bensì luoghi della relazione, aperti.



Su tutto questo e su altri elementi, Uncem propone al Cda, alla Presidente e all'Ad neoeletti di fare un percorso insieme. Un incontro e un dialogo. Un lavoro per ricollocare la Rai sui territori.
Offriamo impegno e strumenti, scientificità e relazione con le Amministrazioni locali e le comunità. A beneficio, per quanto potremo, della coesione e della ripresa del Paese.

Con viva cordialità,


Marco Bussone
Presidente nazionale Uncem
Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani
con gli Organi dell'Associazione

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GIORNATA DELLE FORESTE, UNCEM: IMPEGNO TERRITORI CON LAVORO TRA COMUNI PER PIANIFICARE, GESTIRE, VALORIZZARE, CERTIFICAARE. ACCORDI DI FORESTA NEL PNRR SONO LA STRADA GIUSTA

"Le Unioni montane di Comuni, le Comunità montane, i Comuni insieme, grandi e piccoli, nella chiave delle Green Communities, sono impegnati a valorizzare, gestire, pianificare, certificare con PEFC ed FSC le foreste italiane. 11 milioni di ettari di Italia. Che ci rendono un Paese forestale evoluto e come molti altri in Europa, come scritto nel Testo Unico forestale del 2019 e nella Strategia nazionale forestale del 2022, oltre che in molte efficaci leggi regionali. Stiamo però investendo ancora troppo poco. Dovremo fare molto di più, come risposta ai cambiamenti climatici, per nuove opportunità da dare alle zone montane alpine e appenniniche. Molto di più è da fare e Uncem si impegna in questa direzione. Proprio oggi, con il Decreto sugli Accordi di Foresta che va in Gazzetta Ufficiale, e che saranno finanziati dal PNRR, apriamo un percorso virtuoso nuovo, da potenziare e sono certo che Governo e Parlamento potranno agire su questo fronte, affinché le foreste non siano marginali nelle politiche pubbliche".

Lo ha detto Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, a Bari, intervenendo al convegno sulle foreste e l'acqua, promosso anche dai Carabinieri Forestali.

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LAVORO INSIEME TRA COMUNI, UNCEM: CONDIZIONE IMPRENSCINDIBILE PER ATTUAZIONE PNRR. RECUPERIAMO PROGRAMMAZIONE SU AREE OMOGENEE



"Il lavoro insieme tra Comuni, non solo piccoli, ma anche con quelli grandi, è alla base della riuscita del PNRR. Lavorare insieme tra Comuni, recuperando pianificazione e programmazione. Vale per il miglioramento dei servizi, penso in primis agli asili nido. Vale per piano borghi, comunità energetiche, digitalizzazione. Finora ha prevalso una logica di campanile. Oppure aggregazioni ad hoc, in vista di un bando, occasionali. I Comuni più svegli, con i consulenti più efficaci, portano a casa risorse. Altri vicini restano indietro. È assurdo e stupido. Rende il Paese più debole, aumenta le sperequazioni Vale anche per il personale in più da assumere finora, chi ha vinto i progetti prende delle persone. A tempo determinato, che non servono e non si trovano. Dei Comuni vicini, poco importa a chi ha vinto quel bando. Non può essere così. La logica intercomunale, della quale ho recentemente parlato con il Sottosegretario agli Interni Wanda Ferro, è da incentivare, da sostenere, strutturale, evidenziando la capacità democratica e istituzionale di organizzarsi stabilmente insieme tra Comuni, in una logica di area omogenea che agisce superando confini amministrativi. Penso alle Comunità montane che dove esistono come in Lombardia sono l'ancoraggio per le politiche di sviluppo locale. Dove non ci sono più, come in mezzo Appennino, poco hanno i Comuni come riferimento. Molto spesso resta qualche studio esterno agli enti che partecipa per il Comune a questo o a quel bando. Altra assurdità, cessione all'esterno di uffici comunali. Invece, nel lavoro insieme si è più forti. Nessuno si salva da solo, neanche il Comune migliore, il capoluogo, il centro più bravo ed efficace. Perché se c'è qualcuno in fuga, c'è anche qualcun altro che soffre nella pancia del gruppo. E che resta attardato, indietro. Soffrono le comunità e alla solitudine dei Sindaci, anche dei più bravi, occorre sostituire una logica istituzionale di lavoro insieme. È lo Stato a dover guidare questo percorso, che per fondi PNRR e fondi della coesione vuol dire programmazione. Insieme si costruisce, insieme si pianifica, insieme si intercettano delle risorse. Oltre ogni logica di campanile, ottomila Sindaci e Sindache dei Comuni lavorano di più e meglio insieme. È difficilissimo, è una logica di sinergie che le imprese hanno compreso da tempo, che invece nella PA fatichiamo a mettere in atto. Lavorare insieme, per fare bene e fare meglio. Evitando qualcuno resti al palo. Lavoriamoci. Con tutti i Ministeri, per rinnovare il sistema degli Enti locali".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

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IDROELETTRICO, UNCEM: CANONI E SOVRACANONI AI COMUNI MONTANI, UNITI PER GARANTIRE SVILUPPO, SERVIZI, COESIONE

"Produzione idroelettrica e produzione di acqua potabile, grazie a invasi e dighe, vanno di pari passo. Ma le comunità locali non possono essere spettatrici, di fronte a multiutilities che utilizzano il bene. Canoni e sovracanoni idrici, ovvero le compensazioni monetarie, devono essere per i territori e per le comunità montane non solo quale ‘compensazione’ o risarcimento, bensì opportunità di sviluppo per territori fragili e dove si origina e si custodisce il bene acqua. Lo mettiamo a disposizione di tutti. Occorre garantire che quei sovracanoni vadano ai Comuni insieme, a Comunità montane e Unioni montane di Comuni presenti in Italia, togliendo di mezzo agenzie e altri soggetti parapubblici, per garantire grazie alle Istituzioni democratiche, migliori servizi e sviluppo. Siamo certi che il legislatore nazionale saprà definire un percorso virtuoso anche in vista del rinnovo delle concessioni di dighe e invasi. Serve un percorso che valorizzi il territorio, a partire dalle risorse naturali esistenti".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, in occasione della Giornata dell’Acqua.

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22/03/2023, 18:16
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