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Confagricoltura 
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Flavescenza dorata: il 15 marzo convegno di Confagricoltura all’auditorium Antinori
Confagricoltura organizza il convegno “Flavescenza dorata: una fitopatia da conoscere e contrastare”, che si terrà il 15 marzo alle 10.30 all’Auditorium Antinori, nella prestigiosa cantina nel Chianti Classico
La Flavescenza dorata è una problematica che desta grande preoccupazione agli operatori del settore vitivinicolo, vista anche la diffusione crescente che rischia di compromettere il potenziale viticolo di interi areali di produzione in Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, che sono ad oggi le zone viticole più colpite. Anche in Toscana sono stati segnalati di recente nuovi focolai.

Negli ultimi anni si è verificata una preoccupante recrudescenza e un aumento dell’incidenza della fitopatia per molteplici cause, fra cui la difficoltà a contenere l’insetto vettore, dovuta anche alla presenza di superfici vitate incolte che di fatto fungono da serbatoi di infezione. I produttori sono particolarmente allarmati per le conseguenze che il mancato contenimento di questa fitopatia potrà avere sulla viticoltura nazionale, in considerazione anche dei danni economici già causati dalla Flavescenza sono sempre più ingenti e insostenibili non solo dai singoli, ma anche dal sistema vitivinicolo locale interessato.

Ad intervenire al convegno, oltre ai presidenti di Confagricoltura Toscana e l’Union Agricoltori di Firenze, saranno Elisa Angelini del CREA Viticoltura ed Enologia; Claudio Ioriatti e Mario Pezzotti del Centro di Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach; Federico Castellucci, presidente della FNP Vino di Confagricoltura; il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Mirco Carloni; il direttore generale del CREA Stefano Vaccari e Stefania Saccardi, assessore all’Agricoltura della Regione Toscana.

A concludere i lavori saranno il Presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il sottosegretario al MASAF Patrizio Giacomo La Pietra.

La partecipazione all’evento richiede iscrizione obbligatoria: immagine@confagricoltura.it.

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14/03/2023, 14:29
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Siccità, Confagricoltura Toscana: “Troppa burocrazia, sbloccare subito invasi”

Il presidente Neri: “La Toscana ha un piano ma attende il via libera del Governo. Sui piccoli invasi troppe norme”




Firenze, 22 marzo 2023 - “Per risolvere il problema siccità in modo strutturale è necessario fare grandi invasi e togliere la burocrazia”.

A dirlo è il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri.


“La pioggia degli ultimi giorni ci ha fatto tirare un momentaneo sospiro di sollievo - dice Neri - perché ha salvato tante colture. Ma il problema è a monte e riguarda l'accumulo di acqua in previsione dell'estate. La Regione Toscana si è mossa predisponendo un piano di grandi invasi, unica soluzione di sistema, come insegna il caso di Bilancino, ma il Governo ancora non ha dato il via libera. Ci auguriamo che arrivi presto, perché la questione non è più rinviabile”.


“C’è però bisogno - continua il presidente di Confagricoltura Toscana - anche di piccoli invasi aziendali. E qui il nemico è la burocrazia. Le aziende vorrebbero anche dotarsi di strutture del genere o usufruire di strutture già esistenti, ma vengono stoppate da due problemi: le tante, troppe, norme e vincoli e gli alti costi della progettazione. Serve un’opera di snellimento delle procedure”.

“Il problema della siccità - conclude Neri - sarà una costante dei prossimi anni se non interveniamo subito. Spero che il messaggio arrivi forte e chiaro al Governo e al Parlamento”.

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22/03/2023, 18:03
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Agricoltura, Francesco Colpizzi nuovo presidente dell'Unione Agricoltori di Firenze
Eletto questa mattina: “Siccità, aumento del costo di energia e materie prime, ungulati sono le emergenze da affrontare”. Nuovo direttore Marco Anchinico
Firenze, 1 aprile 2023. Francesco Colpizzi è il nuovo presidente dell'Unione degli Agricoltori di Firenze. Nel mondo degli agricoltori da oltre 30 anni, alla guida di due aziende (a Firenze e in Maremma) e di due cooperative nei settori del vino e dei servizi all'agricoltura, vicepresidente del Consorzio Chianti Classico, Colpizzi è stato eletto presidente ieri al termine dell'assemblea dell'Unione. Vicepresidenti sono stati eletti Giovanni Busi, Valeria Bruni Giordani, Francesco Miari Fulcis.

La nuova elezione segue di poche settimane la nomina del nuovo direttore, Marco Anchinico, profilo con esperienza pluriennale all'interno dell'Unione e dottore commercialista revisore dei conti, tanto da ricoprire anche la carica di capo servizio tributario fiscale all'interno dell'associazione.

“La presidenza dell'Unione degli agricoltori è una bella sfida – ha spiegato Colpizzi -. I temi a cui dare attenzione sono tanti, a cominciare dalla siccità. Se andiamo a conteggiare i dati pluviometrici dell'ultimo anno con quelli di 20 anni fa in realtà non è che piove di meno, il problema è che sta piovendo peggio: tutto è concentrato in alcuni momenti. Io credo che occorrerà rivedere tutta la politica dell'acqua, perlomeno a livello regionale, rendendo più facile la realizzazione dei bacini artificiali, solo che oggi realizzare anche un piccolo invaso collinare determina tutta una serie di adempimenti che sono fortemente dissuasivi”.


Per quanto riguarda il vino, continua Colpizzi, “i problemi sono connessi all'aumento del costo dell'energia e delle materie prime. Il 2022 si è chiuso con condizioni di incrementi importanti che hanno riguardato i vini della provincia di Firenze ma anche tutti i vini toscani: tuttavia dalla fine di dicembre c'è stata una riduzione delle vendite sia nel canale tradizionale ma pure in quello moderno. L'olivicoltura poi risente della mancanza totale di investimenti, è un po' come la viticoltura degli anni '50. Ricordiamoci che la nostra collina senza ulivo perde gran parte dei connotati estetici e territoriali”.

Tra i temi su cui fare attenzione, sottolinea ancora Colpizzi, “ungulati e lupi che minano in maniera pericolosa le attività di tutti i nostri allevamenti. Ho la sensazione che si stia scontando un ecologismo molto di facciata e che poco ha a che vedere con un approccio di sostenibilità ambientale corretto”.

“Il nostro interlocutore istituzionale - conclude Colpizzi - è la Regione Toscana. Qui devo dire che abbiamo un interlocutore diretto, Stefania Saccardi, che è persona attenta, disponibile all'ascolto e con la volontà di risolvere i problemi”.

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01/04/2023, 13:18
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PASQUA IN AGRITURISMO, CONFAGRICOLTURA BOLOGNA:
“PRENOTAZIONI IN FORTE CRESCITA, 75% DELLE STRUTTURE AL COMPLETO.
POLITICHE PROMOZIONALI PIU’ ATTENTE AL COMPARTO”

(Bologna, 3 aprile 2023) – Analizzando le prenotazioni arrivate sino ad oggi si può già parlare di una Pasqua positiva negli agriturismi della provincia di Bologna, con numeri che si stanno riavvicinando a quelli pre-pandemia. Secondo un’indagine di Confagricoltura Bologna, infatti, il 75% delle strutture è al completo per il pernottamento, mentre si registra in molti casi il tutto esaurito per i pranzi di Pasqua e Pasquetta.

“La ripresa c’è e questa è la notizia più bella - commenta Marco Casali, vice direttore e responsabile del settore agriturismo di Confagricoltura Bologna - Già in occasione delle precedenti festività natalizie i numeri erano stati positivi ma, in questo caso, il trend è in continua crescita quando ancora mancano diversi giorni al Ponte Pasquale. Questi dati certificano come oggigiorno le persone siano sempre più alla ricerca di attività da svolgere all’aperto per un turismo di tipo di tipo immersivo o esperienziale. Il cittadino infatti vuole vivere un’esperienza unica, a stretto contatto con la natura e con le aziende agricole, apprezzando così le eccellenze della produzione enogastronomica locale. Si tratta di un modello turistico rispettoso dell’ambiente, della biodiversità e dei territori”.

La soddisfazione è grande anche per molte aziende associate a Confagricoltura Bologna. Tra queste figura l’Agriturismo Rio Verde di Sasso Marconi, che già da oltre 20 giorni ha esaurito tutti i posti a pranzo e per dormire. “Per ora il risultato è ben oltre le più rosee aspettative: i 120-130 coperti per i pranzi e le cene sono tutti prenotati, così come anche le camere”, dichiara Roberto Borruso, uno dei titolari dell’azienda rilevata due anni fa e che continua a essere la meta di tanti turisti stranieri - principalmente tedeschi, svizzeri e americani - ma anche italiani. “La nostra realtà è inserita in un ambiente collinare molto suggestivo. I nostri clienti, che amano passeggiare tra i prati e gli alberi da frutto apprezzandone i colori e i profumi, sfruttano anche le diverse attività che proponiamo durante il corso della giornata. Inoltre siamo soliti effettuare anche degustazioni dei prodotti biologici che produciamo, come l’olio di oliva e il miele. Le persone sanno che qui da noi possono soggiornare immersi nella natura e, nello stesso tempo, vivere e conoscere l’attività agricola che viene portata avanti con passione e cura di ogni dettaglio”.

Non sono però tutte rose e fiori. Se il numero delle prenotazioni porta inevitabilmente fiducia, tra gli imprenditori continua a destare preoccupazione l’alto costo delle materie prime e delle bollette, nonché la difficoltà nel trovare personale qualificato.

“Purtroppo per una realtà come la nostra, ma la stessa situazione la vivono anche tanti colleghi, i rincari generalizzati pesano parecchio sulla gestione aziendale: gli aumenti delle utenze, specialmente nel periodo invernale, si sono fatti sentire – conclude Borruso - Dalle attività in campagna al servizio in agriturismo è davvero difficile reperire personale qualificato e nuove professionalità per ampliare e diversificare la nostra proposta”.

Per Confagricoltura Bologna la dinamica positiva delle prenotazioni da una parte e le difficoltà che vivono gli imprenditori dall’altra, dovrebbero suggerire alle istituzioni di affrontare il comparto agrituristico con un approccio nuovo. “Non siamo noi a dire che il mondo dell’agriturismo meriterebbe più attenzione, ma lo evidenziano i numeri e le scelte dei turisti – rileva il vice direttore di Confagricoltura Bologna – Purtroppo manca una promozione complessiva sulle attività degli agriturismi o altre iniziative che valorizzino appieno il territorio bolognese in tutte le sue sfaccettature, compresa quella del turismo esperienziale e agrituristico. Dobbiamo cercare di utilizzare tutte le nostre risorse per supportare un turismo che resta fonte di reddito per gli imprenditori agricoli – conclude Marco Casali – e che incontra il favore dei turisti, caratterizzando il nostro territorio e interpretando il grande trend del viaggiare sostenibile”.

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03/04/2023, 17:06
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Gelate, Confagricoltura Toscana: “Colpo di coda inverno mette a rischio un quarto della produzione”

Il presidente Neri: “Le gelate tardive di questi giorni possono tradursi in danni consistenti”


Firenze, 6 aprile 2023. “Il colpo di coda dell’inverno, con temperature destinate ad abbassarsi drasticamente tra oggi e il lunedì dell’Angelo, può mettere a serio rischio almeno un quarto della produzione agricola. L’ennesima stagione caratterizzata da caldo anomalo, infatti, ha fatto già sbocciare i germogli che adesso, con le gelate, possono andare persi”.
A dirlo è il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri, commentando il repentino cambiamento climatico in corso.

“Le correnti fredde che arrivano dai Balcani – aggiunge – determinano una situazione di profonda instabilità per tutta la filiera dell’agricoltura, dagli ortaggi agli alberi da frutto, senza dimenticare i vigneti che, anzi, rappresentano la porzione più vulnerabile delle nostre colture. Nella grande maggioranza dei casi le gemme si sono già dischiuse e il freddo sotto zero di questi giorni potrebbe inibirle, fino a renderne impossibile il recupero. Uno scenario che auspichiamo di scongiurare a tutti i costi, memori dei danni che abbiamo patito nel recente passato”.

Al momento, si evidenzia, l’unica contromisura possibile consiste nel mettere al riparo, per quanto possibile, tutte le colture che possono soffrire maggiormente lo sbalzo termico: “Ma ovviamente – conclude Neri – in molti casi questo non può accadere per via dell’estensione dei terreni. Per fare un bilancio, comunque, dovremo attendere che le temperature tornino a salire. C’è da augurarsi davvero che questa scia lunga dell’inverno non comprometta il nostro lavoro”.

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06/04/2023, 17:29
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GELATE NEL FORLIVESE, CONFAGRICOLTURA:

“NON TUTTI I PRODUTTORI HANNO POTUTO DIFENDERSI”

Le tanto temute gelate tardive hanno colpito il territorio forlivese. Nell'ultima notte, quella tra mercoledì e giovedì, le temperature sono scese fino a -5° C, come risulta da un monitoraggio di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. E' in corso una prima ricognizione dei danni: in questo periodo le gelate rischiano di compromettere la produzione dei frutteti, in particolare peschi, albicocchi, peri, susini, ciliegi, kiwi, ma creano problemi anche ai vigneti.

“Soprattutto se il gelo, come è accaduto nell'ultima notte, si protrae per molte ore – rileva Alberto Mazzoni, presidente della circoscrizione di Confagricoltura Forlì – Gli agricoltori si sono attivati per difendere le proprie coltivazioni, ma non sempre è stato possibile”.

“Nel nostro territorio i sistemi di difesa attiva più diffusi sono i cosiddetti ventoloni e gli impianti antibrina, ma questi ultimi hanno bisogno di acqua per funzionare – interviene Michele Ghetti, presidente di Anga Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini e frutticoltore forlivese – Con tanti impianti attivati sul territorio, però, non sempre c'è stata una pressione costante per tutti e se diminuisce la pressione cala anche l'efficacia del sistema. Inoltre con i prezzi dell'acqua che sono esplosi, parliamo di un aumento dell'80% dal 2021 ad oggi per gli agricoltori forlivesi, difendersi dal gelo è diventato ancor più oneroso”.



Per vedere gli effetti dannosi delle gelate occorrerà aspettare qualche giorno. Quella dell'ultima notte è stata una gelata per irraggiamento, tipica delle notti con cielo sereno e assenza di vento, alimentata dalle correnti fredde arrivate da Nord e da Est: condizioni che hanno portato a un repentino raffreddamento dell'areale romagnolo e nel forlivese si sono registrati tra i più importanti picchi negativi della Romagna.

“Nella centralina meteo del mio frutteto a Pieve Corleto, vicino alla via Emilia in zona Cosina, siamo arrivati fino a -5°C per oltre tre ore – puntualizza Ghetti – Anche a Villafranca le condizioni sono state molto rigide: ma a parte i picchi, le gelate dell'ultima notte sono state generalizzate, dalla collina, dove le temperature sono state leggermente più miti, fino alla pianura. Una situazione simile a quella del 2020, un'annata passata alla storia per i danni alle produzioni frutticole”.

“Il clima cambia e ormai questi fenomeni non sono più isolati – sottolinea Mazzoni – tanto da mettere una seria ipoteca sul nostro lavoro. A non cambiare, però, sono le condizioni con cui i produttori agricoli si trovano ad operare: ci sono difficoltà per trovare le coperture assicurative e dotarsi di una difesa passiva degna di questo nome, mancano poi regole certe nel funzionamento del Fondo AgriCat sulle avversità catastrofali in agricoltura. Sul fronte della difesa attiva, invece, ci sono tanti agricoltori che contribuiscono con una tassa annuale al funzionamento del Cer e del Consorzio di Bonifica ma poi non hanno la possibilità di poter usufruire dell'acqua per i sistemi antibrina e successivamente per l'irrigazione, un aspetto che crea disequilibri sul territorio e una mancata competitività delle imprese agricole coinvolte. Siamo in un territorio dove l'acqua c'è ma ha costi importanti, così come importanti sono le differenze tra le tariffe di Forlì-Cesena e Ravenna – conclude Alberto Mazzoni – Differenze dovute a come la risorsa idrica arriva in azienda, ad esempio se con i canali o in pressione, ma è sempre più necessario ragionare sull'efficienza di distribuzione. Ne va della competitività del nostro sistema agricolo”.

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06/04/2023, 17:33
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GELATE TARDIVE, CONFAGRICOLTURA BOLOGNA:
“PRIME STIME DOLOROSE, PERSO IL 50% DELLA PRODUZIONE FRUTTICOLA
POSSIBILI RIPERCUSSIONI ANCHE SULL’ECONOMIA E SUL MERCATO DEL LAVORO"

(Bologna, 6 aprile 2023) Quello di oggi è stato un risveglio amaro se non addirittura drammatico per molti agricoltori della provincia di Bologna, in special modo nella zona della Valsamoggia. Per la seconda notte consecutiva la temperatura è scesa sottozero: le gelate tardive si sono abbattute su albicocchi, ciliegi, peschi, susini e piante di kiwi. I danni, secondo le prime ricognizioni di Confagricoltura Bologna, sono consistenti: per alcune specie frutticole si stima una perdita del 50% della produzione. Per le albicocche, frutto il cui danno è immediatamente riconoscibile, i numeri sono ancora più elevati: ci sono aree dove è andato perso circa il 70% del potenziale produttivo.

“È una situazione complicata da descrivere, anche perché i danni sono rilevanti e stanno diventando sempre più evidenti con il passare delle ore” commenta Alberto Tomesani, proprietario dell’Azienda Agricola Tomesani Alberto, situata a Calcara di Valsamoggia. “So già per certo che ho perso gran parte delle albicocche, che non hanno sopportato il gelo delle ultime notti, specialmente quest’ultima che è stata la più difficile. Anche le ciliegie e le pesche hanno sofferto molto e sono state colpite duramente. Posso già stimare che le albicocche perse sono abbondantemente oltre il 75% del raccolto per una perdita economica come vendita di circa il 30% del mio fatturato. Per le ciliegie e le pesche bisognerà aspettare ancora qualche giorno, ma sono pessimista”.

Uno scenario cupo per i frutticoltori bolognesi, che arriva dopo un inverno caratterizzato dalla forte siccità e da una primavera sempre più anomala, che alterna caldi quasi estivi a freddi invernali, come quelli degli ultimi giorni. Il pericolo adesso è che le gelate tardive possano ripetersi anche nei prossimi giorni.

“Questi eventi purtroppo non rappresentano più un’eccezione ma stanno diventando sempre più la regola ogni anno, impattando in maniera importante sulle attività dell’agricoltore, che è alle prese con un meteo sempre più imprevedibile. Inoltre hanno un riflesso generale anche sull’economia e sul mercato del lavoro: la frutta da raccogliere e da lavorare sarà minore e quindi sarà minore anche la richiesta di lavoratori da impiegare in tutta la filiera” analizza Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna. “Per combattere le gelate tardive di questi giorni sono state prese tutte le precauzioni possibili. Chi ha gli impianti antibrina è riuscito in qualche modo a limitare i danni, ma molte altre aziende agricole, che hanno utilizzato strumenti diversi come teli o ventole, hanno subito ingenti danni. La situazione pertanto è critica anche perché si rischia di vivere una nuova annata di sofferenza per le produzioni frutticole - continua Garagnani -. Richiediamo quindi il massimo supporto alle Istituzioni per un aiuto immediato agli imprenditori che hanno perso gran parte dei futuri profitti per via delle gelate e la possibilità di allargare ulteriormente i bandi già in vigore per permettere gli agricoltori di dotarsi di metodi di difesa ancor più performanti e di ultima generazione".

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06/04/2023, 17:34
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Agriturismi, Confagricoltura e Agriturist Toscana: “Il no della Consulta è un colpo per il settore agricolo”
Il presidente Neri e la presidente Maccaferri commentano l’impugnazione della norma della Regione che consentiva agli agriturismi di recuperare volumetrie abbandonate. “La norma regionale dava respiro al mondo agricolo”

Firenze, 20 aprile 2023 – “Il no della Consulta è un colpo per l’intero settore agricolo. Gran parte delle aziende agricole vivono di attività connesse, tra cui gli agriturismi”.

A dirlo sono il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri e la presidente di Agiturist Toscana Daniela Maccaferri dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la legge regionale che permetteva di trasferire volumi esistenti su altri fondi.

“La norma regionale dava respiro al mondo agricolo, uno dei settori trainanti dell’economia toscana. Va considerata la trasformazione che stanno vivendo le aziende agricole e la necessità di recuperare molti fabbricati abbandonati, immagine che sicuramente non costituisce un bel biglietto da visita per la nostra regione - spiegano Neri e Maccaferri -. La legge regionale coniugava l’aspetto ambientale, sociale e la sostenibilità economica. Si sarebbero potuti recuperare piccoli spazi in più, utili soprattutto se si considera che, in un periodo così difficile, l’attività agrituristica è quella che consente alle imprese agricole di stare in equilibrio economico. In Toscana ci sono oltre 52mila aziende agricole e più di 4mila agriturismi molti dei quali a conduzione familiare, possiamo soltanto sperare che la norma bocciata dalla Consulta possa essere recuperata a livello nazionale”.

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20/04/2023, 14:05
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Giornata della Terra, Confagricoltura Toscana: “Le coltivazioni sono investimento per tutela del pianeta”

Firenze, 21 aprile 2023 – Investire in sistemi produttivi più sostenibili aiuta a investire nella tutela del pianeta. Lo sostiene Confagricoltura Toscana in occasione della Giornata Mondiale della Terra, evento annuale che si celebra il 22 aprile per fare luce sulle questioni ecologiche più urgenti come la crisi climatica, il riscaldamento globale e il consumo di suolo. Il tema di quest’anno è “Invest in our Planet”: gli agricoltori da sempre investono su questo bene vitale, sanno quale dono sia la Terra e quante responsabilità comporti la sua coltivazione o, al contrario, il suo abbandono per le generazioni future. Il loro impegno è produrre cibo sano per tutti preservando le risorse naturali.

I primi risultati del 7° Censimento generale dell'Agricoltura diffusi nel 2022 da Istat registrano in Toscana una Superficie agricola utilizzata di 640.110 ettari e una Superficie agricola totale di 1.107.468 ettari.

“L'agricoltura ha cuore la salvaguardia della Terra, ogni giorno dell'anno e investe in sostenibilità, per produrre consumando e scartando il meno possibile, preservando la biodiversità avendo cura dei suoli e del paesaggio”, dice il presidente di Confagricltura Toscana Marco Neri.

In Toscana sono oltre 52.000 le imprese agricole attive sul territorio a garantire, con il loro lavoro quotidiano, la tutela del patrimonio boschivo e delle biodiversità colturali attraverso pratiche benefiche per l’ambiente e modelli di produzione sempre più evoluti. Lo dimostra il report di AGRIcoltura100, il progetto che Confagricoltura e Reale Mutua portano avanti da anni per la misurazione del livello di sostenibilità del settore primario.

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21/04/2023, 17:02
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MATTARELLA A CESENA, CONFAGRICOLTURA:

“UN MESSAGGIO DI FIDUCIA, IL SETTORE PRIMARIO NE HA BISOGNO”


(Cesena, 27 aprile 2023) “La visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Cesena riveste per noi agricoltori un significato particolare: in un momento molto difficile per il settore primario, con gli imprenditori agricoli provati dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalle sfide di un mercato condizionato da un fenomeno inflattivo dalla portata storica, l'attenzione che ci riserva il Capo dello Stato è un segnale gradito, testimonia una vicinanza positiva, un messaggio che dà fiducia e speranza”. Lo sostiene Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.


“L'ortofrutta ha spesso segnalato come il mondo istituzionale rimanesse troppo lontano da un comparto che vale alla produzione oltre 15 miliardi di euro, il cui export supera i 5 miliardi e che alimenta una filiera strategica, con un indotto fatto di tecnologia e innovazione che tutto il mondo ci invidia – aggiunge il presidente dell’organizzazione - La Romagna e Cesena sono stati precursori dello sviluppo del settore e ancora oggi il nostro territorio e le nostre imprese possono avere un'importante voce in capitolo e segnare la nuova rotta dell'ortofrutta”.


“I quarant'anni del Macfrut e la visita di Mattarella di martedì 2 maggio rimettono al centro l'ortofrutta, danno a noi agricoltori l'opportunità di ricordare a tutta Italia il nostro ruolo di produttori di cibo sano, salubre e sostenibile, ma anche di chiedere quell'attenzione che meritiamo – interviene Matteo Brunelli, vicepresidente interprovinciale di Confagricoltura e presidente della Circoscrizione di Cesena dell’associazione - non per scaricare sulle spalle altrui i nostri problemi, ma perché da noi passa la tenuta del sistema alimentare. E negli ultimi anni abbiamo visto quanto questa non sia affatto scontata. L'agricoltura, e l'ortofrutta in particolare, è un'industria a cielo aperto e anche nelle ultime settimane abbiamo visto come il clima possa avere conseguenze terribili e imprevedibili sulle produzioni: gelate tardive, grandinate, ma anche la siccità che ancora incombe. Vogliamo sfruttare questo momento per ribadire come sia necessario rafforzare la competitività delle imprese agricole: i costi di produzione delle imprese, la spinta inflattiva, l’emergenza idrica e le sfide di ammodernamento tecnologico e digitale del settore primario sono impegni che necessitano di un convinto supporto istituzionale e del sistema Paese. Vanno affrontati con questa logica, senza lasciare soli gli agricoltori, anche davanti a certe forzature dell'Unione Europea, affinché l'agricoltura italiana possa continuare a svolgere il suo prezioso lavoro”.


“Confagricoltura si sta battendo per rafforzare la posizione negoziale dei produttori agricoli nella fase di formazione dei prezzi nella filiera agroalimentare, in modo che il prezzo riconosciuto ai produttori agricoli sia allineato sui costi di produzione – conclude Carlo Carli- è una sfida di civiltà e di progresso. Siamo certi che il presidente Mattarella sarà vicino a noi agricoltori”.

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