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Confagricoltura 
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MALTEMPO NEL FORLIVESE, CONFAGRICOLTURA:

"GOVERNO DIMOSTRA VICINANZA.

ORA RICOSTRUZIONE E PREVENZIONE”



(Forlì-Cesena, 12 maggio 2023) “C’è un territorio ferito, che va curato al più presto. Ci sono persone che hanno perso tanto, anche la casa, e aziende agricole che hanno subito danni e vedono minacciata la propria sopravvivenza. Le istituzioni hanno capito sin da subito la gravità del problema e, da Roma a Bologna, si sono dimostrate reattive e vicine a cittadini e imprese. Una vicinanza che non si può non apprezzare, così come le prime risorse stanziate dal Governo e la visita prima del ministro della Sovranità Alimentare e oggi della Protezione Civile. Ora, però, bisogna tenere i fari accesi sugli effetti del maltempo nelle colline forlivesi: c'è un grande lavoro di ricostruzione da mettere in campo e poi si dovrà aprire una necessaria e profonda riflessione sulla cura del territorio e sulla prevenzione che si deve mettere in atto perché questo non accada più. E su questo il ruolo degli agricoltori che, lo ricordiamo ancora una volta, sono custodi del territorio, può essere importante. Ma devono avere tutti gli strumenti, a partire da quelli normativi, per poter agire nell'interesse della collettività". Lo dichiara Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.

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13/05/2023, 6:53
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FORTE GRANDINATA NEL BOLOGNESE TRA VALSAMOGGIA E CASTELMAGGIORE.
CONFAGRICOLTURA: “ALTRO DURO COLPO PER I PRODUTTORI.
DANNI E MORALE A TERRA”

(Bologna, 12 maggio 2023) – Una forte gradinata ha colpito oggi pomeriggio la provincia di Bologna, soprattutto nei territori di Valsamoggia e Castel Maggiore, ricoprendo di bianco le coltivazioni già messe a dura prova dalle violente piogge dei giorni scorsi. Sono stati segnalati danni rilevanti - soprattutto per quanto riguarda la frutta e le colture di bietole, girasole, orzo e grano - anche se per la stima precisa sarà necessario attendere la prossima settimana.

“Purtroppo non ci facciamo mancare nulla in questo periodo: ieri le gelate e l’alluvione, oggi la grandinata, domani chissà cosa accadrà - afferma Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna -. Confidiamo nel fatto che gli agricoltori si siano assicurati per tempo, ma da una prima ricognizione sui campi la situazione si presenta seria. L’ennesimo evento atmosferico avverso ci conferma come i produttori non hanno più certezze: un presente difficile e un futuro denso di incognite. Alcuni imprenditori agricoli hanno perso intere coltivazioni, mentre altri - complice l’alluvione della scorsa settimana - non possiedono più un’abitazione. Per il momento apprezziamo molto la vicinanza espressa dalle Istituzioni - aggiunge Garagnani - che sono venute a visitare i luoghi maggiormente colpiti e che hanno già attivato i primi aiuti economici di sostegno per il territorio. In ogni caso avremo bisogno di supporto anche per il futuro così da affrontare i danni indotti dal maltempo che si paleseranno in tutta la loro portata nelle prossime settimane. In questo periodo solitamente si eseguono i trattamenti fitosanitari, ma i campi sono inaccessibili e comunque le piogge continue li renderebbero inutili: il rischio è di trovarsi davanti a uno sviluppo anomalo delle fitopatie, sarebbe l’ennesima piaga a cui l’agricoltura dovrebbe far fronte, ormai con il morale a terra e – conclude il presidente di Confagricoltura Bologna - con le tasche bucate”.

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13/05/2023, 6:55
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MALTEMPO, CONFAGRICOLTURA: “CAMPI SOMMERSI, RACCOLTI A RISCHIO”

COSI' LA SITUAZIONE A FORLI', CESENA E RIMINI


I tecnici di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini in queste ore sono a stretto contatto con gli agricoltori associati per verificare le ripercussioni dell'ondata di maltempo che si sta abbattendo sul territorio. L'esondazione di fiumi e torrenti, unita a nuovi smottamenti, sta impattando anche sull'agricoltura. “Tanti campi sono finiti sott'acqua e la situazione è in rapido divenire – commenta Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – Ma quando nei prossimi giorni si arriverà a una stima precisa dei danni, purtroppo saranno consistenti: ci sono interi raccolti a rischio, dalle orticole a pieno campo ai seminativi, dai frutteti ai vigneti e oliveti. A metà maggio le varie colture sono in una fase cruciale della loro crescita, questa calamità è una seria ipoteca sull'annata agraria. E poi ci sono i danni alle infrastrutture aziendale: c'è chi ha subito smottamenti, chi si è trovato l'acqua nelle strutture aziendali. E purtroppo non è ancora finita: domani sarà un'altra giornata da bollino rosso”.

“Ci troviamo davanti a una emergenza che riguarda l'intero territorio – interviene Luca Gasparini, direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – La nostra struttura sta affiancando i soci in queste difficili ore e, appena saranno quantificati i danni, è pronta ad assisterli nelle varie richieste di indennizzo e nell'individuare i migliori percorsi per trovare un concreto aiuto dopo questa calamità”.



QUI CESENA


Il fiume Savio è l'osservato speciale, dopo l'esondazione che ha travolto la città, ma anche torrenti come il Pisciatello che a Calisese ha inondato i frutteti circostanti. “Il rischio è di andare in contro alla cosiddetta asfissia radicale, che può portare alla morte della pianta – sottolinea Matteo Brunelli, presidente della Circoscrizione di Cesena di Confagricoltura – Appena calerà l'onda di piena torrentizia le acque defluiranno nell'alveo del corso d'acqua, ma a causa della saturazione dei terreni, non dimentichiamoci le piogge della scorsa settimana, molte piante avranno danni irreversibili. Anche le coltivazioni di ortaggi sono a rischio: ci sono diverse aree allagate, come quelle circostanti a Ruffio, dove l'acqua ha sommerso le coltivazioni”.


QUI FORLI'


Il fiume Montone ha esondato in alcuni punti e le campagne sono state sommerse. Tra le aree più critiche quelle verso il faentino. “Ma ci sono stati segnalati tanti allagamenti e la situazione sta peggiorando – rimarca Alberto Mazzoni, presidente della Circoscrizione di Forlì di Confagricoltura – inoltre le zone collinari già martoriate dalle frane, come Modigliana, Dovadola e Predappio, stanno vivendo nuove criticità: ci sono aziende che rischiano di rimanere isolate e l'incubo è di avere nuovi smottamenti. Anche nella zona di San Lorenzo in Noceto registriamo vigneti e frutteti finiti sott'acqua, la speranza è che l'acqua possa defluire al più presto per evitare conseguenze ancora più negative. Allagamenti di questo tipo possono portare anche all'insorgenza di fitopatie che si possono sviluppare nelle prossime settimane. La situazione è grave”.


QUI RIMINI


“Rimini e Riccione sono andate in tilt per l'ondata di maltempo e in campagna la situazione non è certo migliore – afferma Nicola Pelliccioni, presidente della Circoscrizione di Rimini di Confagricoltura – Il Marecchia si è ingrossato nel giro di poche ore, così come altri torrenti, e ha sommerso i campi. Siamo in apprensione per le coltivazioni orticole tipiche del riminese, ma anche per i vigneti e gli oliveti, fortemente sotto stress”.

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16/05/2023, 17:51
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NUOVA ALLUVIONE A BOLOGNA E IMOLA, CONFAGRICOLTURA:
“SITUAZIONE TRAGICA, SI TEME IL PEGGIO PER MERCOLEDÌ.
DANNI A RACCOLTI E STRUTTURE IMPOSSIBILI DA STIMARE”

(Bologna, 16 maggio 2023) – Dalla città alla collina l’ondata di maltempo sta infliggendo il colpo di grazia all’agricoltura e al territorio. L’alluvione che sta colpendo in queste ore l'Area Metropolitana di Bologna si sta rivelando ancora più forte di quella precedente, che aveva messo in ginocchio l’intero territorio emiliano. Si registrano infatti nuove esondazioni, frane e smottamenti, con ulteriori danni al settore agricolo: con i campi sommersi i raccolti sono veramente a rischio. I tecnici di Confagricoltura Bologna, che stanno lavorando ininterrottamente da questa mattina, hanno individuato numerose criticità sul territorio bolognese e imolese.

Sull’Appennino Bolognese sono state segnalate diverse frane e smottamenti, che hanno costretto l’evacuazione in elicottero di alcune famiglie a Savazza e a Monterenzio, mentre il fiume Samoggia è esondato a Bazzano. Spostandosi verso Imola, invece, il fiume Idice è fuoriuscito a Mercatale con diverse abitazioni evacuate. A Villa Fontana e Medicina il torrente Gaiana sta esondando, mentre a Sesto Imolese i campi sono di nuovo totalmente allagati. È impossibile al momento stimare i danni e le perdite dei prodotti coltivati.

"E’ un evento epocale, purtroppo le previsioni meteo si sono rivelate corrette e la situazione è tragica, soprattutto nella zona collinare e dell’Appennino bolognese e nel circondario di Imola. Il peggio deve poi ancora arrivare: le previsioni parlano di altre copiose piogge e le piene dei corsi d’acqua si stanno manifestando in tutta la loro potenza riversandosi nelle campagne - commenta il presidente Guglielmo Garagnani – I danni sono evidenti anche gli occhi di un non esperto: ogni stima in questo momento sarebbe azzardata, ma ci sono danneggiamenti alle strutture aziendali e le coltivazioni sott’acqua non lasciano presagire a nulla di buono: le alluvioni mettono a rischio interi raccolti e il futuro di tanti imprenditori agricoli. Mi riferisco ai frutteti, ai vigneti, alle colture orticole e dei seminativi, che in questo periodo dell’anno sono in momento cruciale del loro sviluppo. Per non parlare poi dei danni alle strutture ed alle infrastrutture aziendali. Stiamo assistendo a qualcosa di davvero drammatico”.

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16/05/2023, 18:51
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MALTEMPO, CONFAGRICOLTURA FORLI'-CESENA E RIMINI:
“MIGLIAIA DI ETTARI SOTT'ACQUA, DANNI PER OLTRE 1,5 MILIARDI”


La Romagna è sott'acqua con i principali corsi d'acqua ancora in fase di piena ed esondazione. Le aree agricole adiacenti ai principali corsi d'acqua sono state sommerse, ma gli allagamenti riguardano migliaia di ettari coltivati tra le province di Forlì-Cesena e di Rimini, oltre che allevamenti e problemi sulle infrastrutture (capannoni, magazzini, strade poderali, canali, fossati...). Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini sta effettuando una ricognizione con gli associati sul territorio e la situazione è davvero tragica. “La priorità è mettere in salvo le persone e garantire la sicurezza della popolazione – dice il presidente Carlo Carli – Ci stringiamo attorno alle famiglie delle vittime e siamo vicini a chi ha perso la casa o l'azienda. Il settore primario è tra quelli più colpiti: ad oggi è ancora difficile stimare la portata dei danni per l'agricoltura, ma da una prima valutazione supererà 1,5 miliardi sul nostro territorio. Sono coinvolti tutti i comparti agricoli e purtroppo il conto è destinato a salire: nei prossimi giorni è attesa ancora pioggia, frane e smottamenti continueranno”.

A Cesena l'esondazione del Savio è stata epocale, a Forlì il Montone e il Ronco hanno rotto gli argini in più punti. E anche i torrenti della provincia di Forlì-Cesena sono nella stessa situazione. Lungo queste aste fluviali è molto importante la produzione agricola, con frutteti e seminativi.
Anche il Canale Emiliano-Romagnolo, infrastruttura chiave per l'irrigazione delle campagne, ha raccolto le acque esondate da Savio e Lamone (in provincia di Ravenna) ed è entrato in una anomala piena, uscendo dai suoi argini in diversi punti. A Rimini il Marecchia e l'Ausa sono esondati, ci sono stati allagamenti ai campi, ma in misura minore rispetto alle aree più a nord della Romagna.

“Un intero comprensorio è in ginocchio e il settore primario che sconterà danni epocali – rimarca Carli - E' l'ondata di maltempo più severa dal dopoguerra ad oggi. Quando l'acqua si ritirerà la conta dei danni sarà più precisa, ma dalle prime rilevazioni di Confagricoltura lo scenario appare in tutta la sua gravità. I campi di orticole tra Cesena e San Mauro Pascoli, colture di alto reddito, registrano un danno del 100%; ci sono grosse criticità nelle serre di fragole del cesenate, una coltura simbolo del territorio. E poi sono tantissimi i frutteti sommersi: le forti piogge hanno fatto emergere il limo nei terreni e quindi si rischia l'asfissia radicale, anche per le colture arboree. Il raccolto 2023 è compromesso, ma ci possono essere problemi anche per gli anni successivi. I seminativi, dai cereali ai foraggi, sono andati in grandissima parte persi. E siamo in grande apprensione anche per vigneti e oliveti. Anche i trasporti sono andati in tilt a causa del maltempo e delle strade interrotte, l'autostrada A14 è stata chiusa in alcuni punti, così come i caselli di Forlì e di Cesena. Una situazione che ha causato problemi nella spedizione dei prodotti agroalimentari e altre perdite per le aziende. Una volta messo in sicurezza il territorio – conclude Carlo Carli – servirà un grande piano per sostenere il tessuto economico, colpito in profondità da questo evento calamitoso: la nostra agricoltura rischia davvero grosso”.

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17/05/2023, 16:09
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Maltempo, Confagricoltura Toscana: “In Alto Mugello danni rilevantissimi, servono interventi subito”
Il presidente Neri e il direttore Confagricoltura - Unione Agricoltori Firenze Anchinico:
“Risorse per le aziende agricole danneggiate”

Firenze, 24 maggio 2023. “Le immagini dell’Alto Mugello sono impressionanti per gli effetti della devastante alluvione dei giorni scorsi: viabilità interrotta, movimenti franosi con instabilità dei versanti, danni alle colture che riguardano prevalentemente i comuni di Marradi, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio e parte San Godenzo”.

A dirlo è il direttore Confagricoltura - Unione Agricoltori Firenze, Marco Anchinico, parlando delle conseguenze dell'ondata di maltempo che ha colpito il Mugello.

“Ringraziamo il Presidente Eugenio Giani - aggiunge il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri - per la dichiarazione dello stato di emergenza regionale. Occorre tuttavia che siano avviate in tempi coerentemente rapidi le opere di messa in sicurezza delle aree, di ripristino della viabilità e delle infrastrutture e siano rese disponibili risorse per le aziende agricole danneggiate al fine di proteggere le attività economiche ed i lavoratori, attraverso la sospensione di ogni onere fiscale, previdenziale e del rimborso dei finanziamenti, fermo restando che saranno necessari anche ristori più puntualmente quantificabili nei prossimi giorni”.

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24/05/2023, 12:06
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“IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA: INNOVAZIONE, BIOTECNOLOGIE ED INFRASTRUTTURE”

ALL’OPIFICIO GOLINELLI IL CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA BOLOGNA

PER RIPARTIRE DOPO LA FERITA INFERTA DAL MALTEMPO

(Bologna, 2 giugno 2023) – Ripartire con la scienza, con il supporto che deve arrivare dal sistema Paese e con una pianificazione infrastrutturale adeguata alle esigenze, vecchie e nuove, del settore. Solo così l'agricoltura può lasciarsi alle spalle il terribile mese di maggio, dove alluvioni e frane hanno inferto una profonda ferita al territorio bolognese e alle sue imprese, e guardare al futuro. Un futuro dove le Tea, le tecniche di evoluzione assistita, potranno dare risposte per arginare gli effetti dei cambiamenti climatici; ma anche un domani dove le infrastrutture avranno un ruolo centrale nello sviluppo del settore primario.

Su questi aspetti si focalizzerà il convegno “Il futuro dell’agricoltura: innovazione, biotecnologie ed infrastrutture”, organizzato da Confagricoltura Bologna nell'ambito della sua assemblea annuale per lunedì 5 giugno alle 11.00all’Opificio Golinelli (Via Paolo Nanni Costa 14, Bologna). Un appuntamento che arriva proprio all'indomani del passaggio parlamentare che ha dato il via libera alla sperimentazione in campo delle TEA: un passaggio che può segnare l'inizio di una nuova epoca per le produzioni vegetali e che vedrà l'Italia in prima linea nella ricerca di varietà resistenti agli stress ambientali – ad esempio caldo estremo e siccità – e alle malattie delle piante.

Sul palco, moderati dal giornalista agroalimentare Maicol Mercuriali, interverranno il Presidente di Confagricoltura Bologna Guglielmo Garagnani, Massimiliano Giansanti (Presidente Confagricoltura), Daniele Ara (assessore Agricoltura e Scuola Comune di Bologna), Herbert Dorfmann (Europarlamentare Coordinatore PPE Comagri), l’On. Galeazzo Bignami (Viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti), il Sen. Luca De Carlo (Presidente Commissione Senato Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), Alessio Mammi (Assessore all’agricoltura ed agroalimentare Regione Emilia-Romagna), il Prof. Giovanni Molari (Magnifico Rettore dell’Università di Bologna) e il Prof. Silvio Salvi (Università di Bologna, Vicepresidente Società Italiana Genetica Agraria) che esporrà una relazione introduttiva proprio sulle TEA.

“Noi agricoltori ci troviamo davanti a sfide epocali e abbiamo bisogno di nuovi strumenti per affrontarle e vincerle – dichiara Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna – Veniamo da un mese che ha stravolto il territorio e intere produzioni, che ci ha fatto scoprire la fragilità della rete infrastrutturale, davanti a un evento meteo sì estremo, ma che, con i cambiamenti climatici in atto, potrebbe anche ripetersi. Ecco perché parallelamente al sostegno necessario per la ricostruzione e il ristoro dei pesanti danni subiti, dobbiamo pensare al nostro futuro e agli strumenti idonei per consentire all'agricoltura di continuare a produrre cibo di qualità in modo economicamente, ambientalmente e socialmente sostenibile. Su questo fronte crediamo che le TEA potranno giocare un ruolo centrale, così come le infrastrutture dovranno assicurare la tenuta del territorio, garantire lo spostamento delle merci, delle persone e dei dati digitali oltre che la disponibilità di una risorsa cruciale per il settore primario: l'acqua – conclude Garagnani. Il convegno di lunedì è l'occasione di ragionare assieme al mondo istituzionale e della ricerca su come mettere a punto la migliore strategia possibile per assicurare all'agricoltura locale e nazionale un futuro attraverso misure e strumenti concreti”.

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03/06/2023, 14:15
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L’AGRICOLTURA BOLOGNESE PRONTA A RIPARTIRE, MA SERVONO NUOVI STRUMENTI

IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA BOLOGNA GARAGNANI:

“TEA E INFRASTRUTTURE PER DARE PIU’ COMPETITIVITA’ ALLE NOSTRE AZIENDE”

(Bologna, 5 giugno 2023) – Le ferite dell’alluvione sono profonde e ancora fresche, ma l’agricoltura bolognese vuole risollevarsi in fretta: il mercato non aspetta, tantomeno i competitor. E per farlo Confagricoltura Bologna ha riunito attorno a un tavolo il mondo amministrativo, politico, della ricerca e dell’università, mandando un messaggio netto: il settore primario ha bisogno di nuovi strumenti per far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici e per incrementare la competitività del sistema agroalimentare, un esempio sono le tecniche di evoluzione assistita (TEA) oppure le infrastrutture fisiche, digitali e della conoscenza.

Questi i temi al centro del convegno “Il futuro dell’agricoltura: innovazione, biotecnologie ed infrastrutture”, organizzato da Confagricoltura Bologna all’Opificio Golinelli nella mattinata di oggi, lunedì 5 giugno. Tanti e qualificati gli interventi: dal Viceministro Galeazzo Bignami all’Assessore all’Agricoltura del Comune di Bologna Daniele Ara; dal professor Silvio Salvi dell’Università di Bologna (Vicepresidente Società Italiana Genetica Agraria) fino alla tavola rotonda con Herbert Dorfmann (Europarlamentare, Coordinatore PPE Comagri), Luca De Carlo (Presidente Commissione Senato Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), il Magnifico rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari, Stefano Boncompagni (responsabile del settore fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna), il presidente di Confagricoltura Bologna Guglielmo Garagnani e il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

“Maggio è stato un mese terribile, passerà alla storia - commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna - Le due alluvioni hanno distrutto il territorio e messo a soqquadro intere produzioni, non solo campagna persa per quest’anno, ma anche terreni, vigneti e frutteti probabilmente compromessi per il futuro. E le piogge che continuano non fanno altro che peggiorare la situazione: le fitopatie e gli attacchi fungini ci vanno a nozze. Questa l’emergenza di oggi, a cui gli agricoltori stanno cercando di fare fronte con tutte le loro energie. Noi chiediamo di non essere lasciati soli, ma soprattutto di avere gli strumenti per difendere la produzione alimentare anche nel futuro: le TEA, che a breve potranno essere finalmente testate in campo, possono essere una risposta per avere piante naturalmente più resistenti, capaci di crescere con poca acqua, con il caldo, e di essere produttive minimizzando l’impiego della chimica. Potremo così avere produzioni sostenibili non solo ambientalmente, ma anche economicamente: le imprese agricole hanno bisogno di ritrovare marginalità”.

“L’alluvione che ha colpito l’intera Città Metropolitana di Bologna ha dimostrato quanto sia fragile la rete infrastrutturale e come debba essere rivista e migliorata per il futuro, soprattutto nelle aree di montagna che rischiano di diventare zone ancor più isolate se non servite in maniera adeguata - conclude Garagnani – Ora si deve ricostruire, possibilmente meglio, garantendo non solo la viabilità stradale, ferroviaria e aeroportuale per far muovere le merci sui mercati nazionali e internazionali, oltre che per far arrivare sul territorio i turisti; ma al settore primario servono anche le autostrade digitali e infrastrutture per la ricerca scientifica. E per questo sosteniamo il nuovo corso di laurea magistrale in Biotecnologie agrarie vegetali dell’Università di Bologna”.

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LA PESANTE EREDITA’ DEL MALTEMPO SUL SETTORE PRIMARIO,

CONFAGRICOLTURA FORLÌ-CESENA E RIMINI FA IL PUNTO:

MISURE VELOCI E CONSISTENTI, LA CAMPAGNA NON ASPETTA



(Forlì-Cesena, 13 giugno 2023) – Un’attenta perimetrazione delle aree colpite da alluvioni e frane, senza dimenticare nessuno; un preciso censimento dei danni, azienda per azienda; e poi una Legge speciale per consentire un immediato ristori dei danni patiti e una veloce ricostruzione, perché i tempi della campagna mal si conciliano con quelli burocratici. E’ questo il messaggio emerso dall’Assemblea di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, che si è tenuta lunedì 12 giugno a Poderi del Nespoli (Civitella di Romagna), in Val Bidente, una delle zone maggiormente toccate dalle frane.


L’obiettivo dell’appuntamento era quello di condividere informazioni e conoscenze, nello spirito di far squadra con tutti i soggetti in campo in questa emergenza, a partire dalla gestione dei terreni e delle colture travolte da acqua e fango. Questa, infatti, è una pesante eredità che gli agricoltori si stanno trovando ad affrontare. Per questo nella tavola rotonda “L’agricoltura nel post alluvione – Il rapporto tra uomo e territorio”, Confagricoltura ha chiamato esperti che potessero fornire indicazioni precise ai propri associati.


All’evento hanno preso parte Carlo Carli (Presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini), Annamaria Barrile (Direttore Generale di Confagricoltura nazionale), Giuseppe Bortone (Direttore Arpae ER), Alvaro Crociani (Direttore Ri.Nova), Pierluigi Randi (Tecnico Meteorologo e Presidente Associazione Meteo Professionisti) e Alberto Mazzoni (Vicepresidente FNP Bioeconomie Confagricoltura).


“Abbiamo scelto la Val Bidente per la nostra Assemblea per mandare un messaggio di vicinanza ai territori e agli agricoltori più colpiti dall’alluvione - commenta il presidente Carlo Carli - I segni di quanto è accaduto sono ancora visibili ed evidenti, mentre la conta dei danni non è ancora del tutto chiara, ma è sicuramente ingente. Per questo, mai come in questa occasione, è arrivato il momento di fare tutti squadra e di remare così verso un’unica direzione che sia di supporto all’intero mondo agricolo, che è prossimo al collasso. È necessario che le varie Istituzioni, in primo luogo il Governo, procedano nel fornirci un percorso semplice e veloce per ottenere i finanziamenti promessi, dando così ossigeno alle aziende. La nostra richiesta è quella di una Legge speciale per la ricostruzione in agricoltura: serve un iter straordinario per far fronte a un evento dalla portata straordinaria. Diventa quindi fondamentale muoversi in fretta perché ogni giorno di ritardo può diventare cruciale per la sopravvivenza di un’azienda agricola”.


Giuseppe Bortone, Direttore Arpae Emilia Romagna, ha spiegato numeri alla mano l’eccezionalità dei due fenomeni avversi che si sono verificati nel mese di maggio: giornate di pioggia con valori che non si registravano dal 1961. Picchi straordinari che, dopo oltre un anno e mezzo di siccità, hanno provocato il disastro che tutti conosciamo. “Al momento stiamo lavorando per monitorare e analizzare la qualità delle acque superficiali e i punti dove stanno lavorando le idrovore – ha detto Bortone - Al momento la situazione è sotto controllo: non ci sono sostanze inquinanti, ma solo della sostanza organica degradabile riconducibile prettamente all’erosione del terreno”.


È dello stesso parere anche Alvaro Crociani, Direttore di Ri.Nova, che, grazie al lavoro realizzato in sinergia con i ricercatori dell’Università di Bologna e i funzionari della Regione, ha stabilito che “nell’acqua non è presente nessuna forma di inquinamento, anche perché nell’Appennino sono presenti pochi insediamenti che non hanno influito a modificare la qualità dell’acqua. Al momento è presente solo tanta argilla con poca sabbia e molti residui organici”.

L’effetto dei depositi sui terreni agricoli è un fenomeno monitorato, proprio per capire se ci saranno ripercussione sulla fertilità degli stessi. E, per gli alberi da frutto, le prossime settimane saranno decisive per capire la reale portata dei danni.


Pier Luigi Randi ha fornito un quadro meteoclimatico, dando contezza delle precipitazioni straordinarie.



“Abbiamo evidenziato l’importanza di fare gruppo e di aiutarci in maniera reciproca, mettendo a disposizione l’uno dell’altro le rispettive competenze - afferma Alberto Mazzoni, Vicepresidente FNP Bioeconomie Confagricoltura - In questo momento è opportuno che anche tutte le Istituzioni siano di aiuto e ci forniscano il supporto necessario economico e logistico. Mi riferisco, ad esempio alle infrastrutture collinari colpite dalle frane, che sono da ricostruire totalmente e nel minor tempo possibile. C’è il nodo della tenuta delle imprese da sciogliere subito, assicurando la liquidità necessaria. Sarà poi fondamentale trovarsi tutti insieme per pianificare il futuro e capire come affrontare gli effetti del cambiamento climatico: sarebbe impossibile sopravvivere ad un’altra situazione simile”.

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Agricoltura, Neri (Confagricoltura Toscana): “Su Made in Italy alimentare serve task force Governo”
Il presidente ha parlato alla Conferenza regionale, davanti a Lollobrigida e Saccardi: “Necessaria una strategia nazionale per la crescita, da soli rischiamo di rimanere al palo”

Firenze, 22 giugno 2023. “Sul Made in Italy alimentare serve al più presto una task force da parte del Governo. Una delle leve principali della nostra economia non può essere demandata ai soli livelli regionali: abbiamo bisogno di una strategia nazionale e di risorse ingenti per attuarla”.
Lo ha detto Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, intervenendo (stamani, 22 giugno) nell’ambito della “Conferenza regionale sull’agricoltura”, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e dell’Assessora Stefania Saccardi.

“Negli ultimi mesi - osserva - il nostro settore ne ha passate di ogni. Cambiamenti climatici repentini, costi dell’energia e delle materie prime, crisi politica internazionale, alluvioni recenti, siccità collocate nell’immediato futuro. Di fronte a questo, anche in Toscana, dobbiamo rispondere applicando modelli di sostenibilità ambientale ed economica in agricoltura. Ma non possiamo farlo da soli. Non può essere il progetto di tante isole regionali. Se continuiamo a comportarci come arcipelago rischiamo di dilapidare la nostra risorsa principale”.

Neri ha ricordato infatti come l’export del Made in Italy alimentare valga 50 miliardi di euro all’anno: “E le nuove tecnologie - ha precisato - ci fanno pensare di poter fornire risposte sempre più aderenti ad una domanda crescente, mantenendo il nostro livello qualitativo. Serve però fare rete, rafforzare tutte le filiere agricole e industriali, quella biologica e quella convenzionale, che dovrebbero lavorare sinergicamente. I prodotti dell’agroalimentare toscano sono ambasciatori nel mondo di una filosofia di vita e attraggono qui nuovo turismo. La sfida di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, però, la vinciamo soltanto tutti insieme”.

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