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Confagricoltura 
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Agricoltura, a nove Comuni toscani le “Spighe Verdi 2023”
La regione seconda in Italia per numero di riconoscimenti: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Grosseto, Massa Marittima e le due new entry Greve in Chianti e Orbetello. Neri (Confagricoltura): "Ruolo fondamentale dei nostri agricoltori"

Firenze, 25 luglio 2023 – Sono 9 le località rurali delle Toscana vincitrici delle “Spighe verdi 2023, il riconoscimento assegnato ogni anno dal programma nazionale della Fee - Foundation for Environmental Education (l’organizzazione che rilascia nel mondo anche il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere), in collaborazione con Confagricoltura. Sono Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Grosseto, Massa Marittima, già vincitrici lo scorso anno, più Greve in Chianti e Orbetello, novità del 2023.
La Toscana è la seconda regione in Italia dopo il Piemonte per il numero di Spighe vinte.
“Questo riconoscimento premia non solo le bellezze del paesaggio ma una gestione del territorio sostenibile e virtuosa. In questo hanno un ruolo fondamentale gli agricoltori, con il loro lavoro quotidiano, la passione per la terra e la cura e il rispetto del territorio” afferma Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana.


Fee ha ideato il programma Spighe Verdi per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione Fee Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

Spighe Verdi è un efficace strumento di valorizzazione del patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolare modo quelle agricole, alla sua realizzazione.
L’iter procedurale, certificato Iso 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste; il Ministero per il Turismo; il Cnr; i Carabinieri, oltre a Confagricoltura, partner di Fee.
Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani.

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27/07/2023, 14:57
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Agricoltura, l’Unione Agricoltori Firenze: “Basta fake news, noi vittime del cambiamento climatico”
All’assemblea fiorentina anche il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: “Sul Pnrr grande risposta delle nostre aziende”. Colpizzi: “Preoccupati da innalzamento tassi d’interesse ad opera della Bce”

Firenze, 27 luglio 2023 - “Danni alle produzioni e agli animali, problemi per i nostri collaboratori perché è complicato garantire standard di tutela del lavoro quando hai temperature che superano i 40 gradi. Il cambiamento climatico ha tra le sue prime vittime noi agricoltori”.
A dirlo è stato Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, intervenendo all'assemblea generale dell'Unione degli Agricoltori di Firenze oggi a Palazzo Incontri.

“A causa dei cambiamenti climatici - ha ricordato Giansanti - è diventato impossibile programmare. Ci sono campi di girasole totalmente assetati e stiamo coltivando colture tropicali inimmaginabili fino a poco tempo fa in Italia, penso ad esempio all'avocado in Sicilia. Le mandorle un tempo erano solo in Sicilia, oggi si trovano anche in Toscana. L'intero settore deve riorganizzarsi alla luce del cambiamento climatico. Dovremo ripensare a tutto perché questi effetti del clima sono ormai una costante, non più l'eccezione. L'Italia per anni è stata un modello da seguire e lo è ancora, visto che siamo leader mondiali in 34 produzioni agricole – ha precisato il presidente nazionale di Confagricoltura -. Da questa leadership si deve ripartire per costruire un modello agricolo sempre più produttivo”.

Anche Francesco Colpizzi, presidente dell'Unione degli Agricoltori di Firenze, è intervenuto sulla questione clima.
“C’è una fake news dura a morire, una visione assurda secondo cui l’agricoltura è in qualche modo corresponsabile dei mutamenti climatici a causa dell’impiego di strumenti meccanizzati, mangimi e quant’altro - ha detto Colpizzi -. È vero il contrario: gli agricoltori subiscono il cambiamento climatico”.

Colpizzi ha fatto il punto sullo stato di salute dell’agricoltura nella provincia di Firenze.
 “L’agricoltura nella nostra provincia - ha spiegato Colpizzi - risente di un quadro generale complessivo di difficoltà significative legate alle tensioni inflattive che stanno riguardando tutta Europa, legate all'aumento del costo delle materie prime. Poi preoccupa il tentativo anticiclico promosso dalla Bce che riguarda l'innalzamento dei tassi di interesse. La Bce sembra ignorare come questo sia un aumento di inflazione non legato a un maggior valore dei nostri prodotti ma a un aumento del costo delle materie prime. Le aziende escono dal triennio della pandemia. Dovendo restituire gran parte del debito accumulato - ha concluso Colpizzi - il rialzo dei tassi è estremamente pesante e quindi occorrerà trovare delle soluzioni affinché questo debito possa essere restituito in maniera coerente rispetto ai flussi finanziari delle imprese”.

Il presidente nazionale di Confagricoltura ha parlato anche di Pnrr.
“I bandi promossi dal ministero dell’agricoltura - ha detto Giansanti - hanno avuto un ottimo successo, lo dimostrano i numeri delle richieste. Mi viene da dire con una battuta che se gli altri non riescono a spendere i fondi noi siamo in grado di farlo, quindi ce li diano. Mi auguro che il governo colga questa occasione del Pnrr per fare un intervento sostanzioso a favore dell’agricoltura”.

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27/07/2023, 23:22
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Firenze, Unione Agricoltori: “Rischio abbandono degli oliveti”
Il presidente Colpizzi: “Olivicoltura fiorentina è il 33% di quella toscana, ma il decreto ministeriale del 2018 impedisce di rispondere ai fabbisogni commerciali delle aziende”


Firenze, 1 agosto 2023 – “C’è il rischio dell’abbandono degli oliveti in provincia di Firenze”.
A denunciarlo è Francesco Colpizzi, presidente dell’Unione Agricoltori di Firenze, nella sua relazione all’assemblea generale dell’associazione.
“Il Decreto Ministeriale n.617 del 2018 non ha permesso il riconoscimento, come organizzazione di produttori, dell’Associazione Produttori Olivicoli di Firenze e Prato, perché non commercializza direttamente il prodotto olive od olio dei soci, pur avendo la stessa prodotto alla Regione un numero tale di fatture di vendite dirette dei soci ampiamente sufficiente per rispettare i parametri europei - spiega Colpizzi -. Questo ha impedito all’associazione di svolgere una serie di attività, tra le quali l’ammodernamento delle olivete stabilito dall’ultimo programma varato dal Governo. Gran parte dell’olivicoltura fiorentina è inadeguata rispetto ai fabbisogni commerciali delle aziende, e, poiché non remunerativa, destinata a condizioni di abbandono o di semiabbandono”.


“Nonostante l’olivicoltura fiorentina rappresenti il 33% di quella regionale, ha bisogno di innovazioni colturali, di processo ed anche di prodotto, finalizzate a contenere i costi di coltivazione, adottando densità di piantagione più alte, applicando l’irrigazione, mettendo a dimora cultivar, che nel rispetto della tipicità dei nostri oli, assicurino rese produttive più costanti, per consentire alle aziende di presidiare il mercato - sottolinea Colpizzi -. Se il peculiare modello di sviluppo dell’agricoltura fiorentina si declina attraverso un sistema produttivo dove l’agricoltore copre da solo tutte le fasi della filiera agroindustriale, e se i contratti di filiera sono inapplicabili, non possiamo che rivendicare la necessità che sia concepita una politica specifica anche per chi la filiera agroindustriale la realizza da solo, affinché queste imprese possano ricevere quelle risorse necessarie a realizzare investimenti. Senza dimenticare la funzione paesaggistica svolta dall’olivo. Il colpo d’occhio delle nostre campagne, dei nostri territori si arricchisce della presenza unica delle olivete, che rappresentano una caratteristica peculiare del paesaggio toscano”.

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01/08/2023, 12:19
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VISITA COMMISSARIO FIGLIUOLO, CONFAGRICOLTURA:

“BENE L’INSERIMENTO DEI COMUNI ESCLUSI ALL’INTERNO DEL DECRETO ALLUVIONE.

ORA VELOCIZZARE E SNELLIRE L’APPARATO BUROCRATICO PER EROGARE I FONDI”

(Bologna, 1° agosto 2023) “La priorità è che tutte le aziende agricole danneggiate dall’alluvione abbiano i dovuti ristori, per questo la volontà di avviare un’istruttoria per inserire i Comuni del bolognese e dell’imolese al momento non contemplati dal Dl Alluvione, come annunciato oggi dal Commissario alla ricostruzione Figliuolo, è per noi e i nostri associati un fatto importante, che testimonia come i nostri appelli non siano caduti nel vuoto”, Lo dichiara Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna, al termine dell’incontro tenutosi quest’oggi a Imola con il Commissario Figliuolo.

“Ora è altrettanto importante che i fondi arrivino alle imprese il più velocemente possibile: i tempi in campagna non sono quelli della burocrazia e gli agricoltori finora hanno dovuto far fronte alla calamità con le loro sole forze – aggiunge il presidente di Confagricoltura Bologna – Ringraziamo il Generale Figliuolo per la visita sul territorio e le rassicurazioni che ci ha dato: è importante sentire le istituzioni vicine. In merito abbiamo apprezzato molto l’appello del Sindaco Lepore nel mantenere alta l’attenzione sull’Area Metropolitana di Bologna e anche l’annuncio della Convenzione con l’Università di Bologna che garantirà il miglior supporto scientifico per la realizzazione dei piani di sviluppo dei prossimi tre mesi. Da parte nostra abbiamo rimarcato la necessità di velocizzare e snellire l’iter burocratico affinché i fondi disposti in favore degli imprenditori agricoli, che hanno perso gran parte del raccolto e si son visti spazzare via dall’acqua e dal fango le fatiche di una vita, possano arrivare in fretta e dar loro ossigeno. Considerati i diversi bandi a livello locale, regionale e nazionale che stanno uscendo in questo periodo per aiutare le aziende colpite, chiediamo inoltre al Commissario Figliuolo la possibilità di gestirli e uniformarli il più possibile tra loro, in modo tale da agevolare le richieste dell’agricoltore e permettergli così di ottenere l’aiuto sperato per la sua azienda”.

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02/08/2023, 7:33
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Agriturismi, a luglio in Toscana calo di presenze del 30%
Confagricoltura e Agriturist Toscana: “Mancano all’appello i turisti italiani, pesano molto i rincari dei carburanti. In aumento invece gli stranieri”

Firenze, 3 agosto 2023 – “Negli agriturismi toscani a luglio abbiamo registrato un calo di presenze di circa il 30% in media. Mancano all’appello soprattutto i turisti italiani, su cui pesano molto i rincari dei carburanti e la ridotta capacità di spesa. In aumento invece i vacanzieri stranieri”.

A raccontare l’estate 2023 negli agriturismi toscani sono Fabiola Materozzi di Confagricoltura Toscana e Daniela Maccaferri, presidente di Agriturist Toscana.

“Un calo delle presenze in media del 30% a luglio sulla costa, poi sold out da sabato 5 agosto fino a fine mese - dice Materozzi - In altre zone della regione in aumento i turisti stranieri ma pochi italiani. Assistiamo a presenze massicce a Ferragosto ed a settembre, soprattutto tedeschi e inglesi. Ogni zona della Toscana ha comunque la sua specificità”.

“Nel Senese – sottolinea la presidente di Agriturist Toscana Daniela Maccaferri – si registrano soggiorni brevi o brevissimi, e quasi tutti stranieri da tutto il mondo, molti nordici (danesi e scandinavi), e anche mezze pensioni di turisti dall’est asiatico. Mentre dal Grossetano gli operatori segnalano prenotazioni ridotte nella prima quindicina di luglio mentre la seconda è stata quasi al completo. Forte calo di italiani anche al Giglio e all’Argentario. Ad Orbetello bene le ultime due settimane di giugno e le prime due di luglio, poi c’è stato registrato un crollo della domanda”.

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03/08/2023, 14:49
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REDDITO DI CITTADINANZA, CONFAGRICOLTURA:

“IL SETTORE PRIMARIO OFFRE OPPORTUNITA' DI LAVORO. ASPETTIAMO

IN CAMPAGNA CHI HA PERSO IL RDC E VUOLE RIMETTERSI IN GIOCO”


(Forlì-Cesena, 8 agosto 2023) – I percettori del reddito di cittadinanza, stando ai dati dell'Osservatorio Reddito e Pensione di Cittadinanza dell'Inps, nel giugno scorso sono stati 1.482 nuclei per 2.621 persone in provincia di Forlì-Cesena, mentre negli ultimi due anni i nuclei coinvolti sono stati circa 3.200; in provincia di Rimini, invece, i nuclei percettori sono stati 2.068 per 3.690 persone, quando negli ultimi due anni i nuclei coinvolti sono stati circa 4.000.

La riforma del Rdc, tra revoche e nuclei decaduti, ha già ridotto la platea dei beneficiari e lo stesso trend è atteso anche nei prossimi mesi, finché nel 2024 verrà abrogato e sostituito dall'Assegno di Inclusione.


“L'agricoltura può dare una risposta a chi è in cerca di occupazione: anche dopo le calamità di questo terribile 2023, dalle gelate all'alluvione, nel nostro settore continuano ad esserci opportunità di lavoro e necessità di manodopera a partire dalla prossima vendemmia – commenta Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – Facciamo appello a chi vuole mettersi nuovamente in gioco, la campagna vi aspetta e può avere bisogno di voi. La scarsità di manodopera è un fenomeno che negli ultimi anni si è andato ad acuire e dopo l'istituzione del reddito di cittadinanza è stato ancor più difficile trovare persone disponibili a lavorare nel nostro settore. La competizione con altri comparti, come quello edile stimolato dal Bonus 110%, ha fatto il resto. Confidiamo che le modifiche introdotte a questa misura di sostegno possano tradursi in un mercato del lavoro più dinamico, dove domanda e offerta potranno finalmente incontrarsi secondo le logiche del mercato e non in una condizione viziata da un assegno garantito anche a chi si rifiuta di lavorare. C'è però un tema che non deve sfuggire e che anche in questi anni è sempre stato sottovalutato: la professionalizzazione del lavoratore. Vero che c'è bisogno di manodopera, ma la necessità è di avere personale con una adeguata formazione: sino ad oggi le aziende agricole sono state lasciate sole davanti a questa sfida, con la formazione dell'addetto a proprio carico, salvo poi non poter contare sulla disponibilità del lavoratore. E' arrivato il momento di spingere sulla formazione e prevederla anche per le attività agricole. Il lavoro in campagna è infatti cambiato: non è più solo zappa e sudore, ma si ha a che fare con macchinari moderni, oppure con tecniche, come la potatura ad esempio, che richiedono competenze specifiche sempre più difficili da trovare – conclude Carlo Carli – Crediamo sia importante inserire nei percorsi formativi che si proporranno in futuro a chi è senza lavoro anche attività dedicate a specializzarsi nei lavori agricoli. Ne beneficeranno i lavoratori, il territorio e l'economia”.

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08/08/2023, 11:44
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REDDITO DI CITTADINANZA, LA PROPOSTA DI CONFAGRICOLTURA:

“PER CHI HA PERSO IL SUSSIDIO E PUÒ LAVORARE, C’È SPAZIO NEL NOSTRO SETTORE”

(Bologna, 11 agosto 2023) “Il settore agricolo può offrire un’opportunità di lavoro a quelle persone occupabili che, a seguito degli ultimi provvedimenti del Governo, sono rimaste sprovviste del Reddito di cittadinanza. Nonostante le calamità di quest’anno come alluvioni, gelate e grandine che hanno duramente colpito numerosi comparti a partire da quello ortofrutticolo, le aziende agricole sono alla ricerca di manodopera, anche qualificata, per svolgere le mansioni necessarie alle fasi di raccolta”.

Così Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna, interviene a seguito della riforma del Reddito di cittadinanza avviata dal Governo, che porterà all’abrogazione del sussidio alla fine del 2023 quando verrà sostituito dall’Assegno di Inclusione. I percettori del Reddito di cittadinanza nel territorio della Città Metropolitana di Bologna nel mese di giugno sono stati 5.465 nuclei famigliari per un totale di 9.544 persone (dati dell'Osservatorio Reddito e Pensione di Cittadinanza dell'Inps). Si tratta di numeri importanti, inevitabilmente già calati tra revoche e nuclei decaduti.

“Questo significa che molte persone occupabili al momento possono essere nella necessità di avere un lavoro e il settore agricolo può offrire loro numerose possibilità, a partire da un’occupazione stagionale legata alle campagna di raccolta, prima tra tutte la vendemmia ormai alle porte” osserva Garagnani. Tuttavia, la manodopera richiesta in agricoltura richiede sempre più competenze e qualifiche per svolgere le più svariate mansioni, in particolare a seguito delle innovazioni tecnologiche introdotte nei campi. “Per questo – continua Garagnani - è altresì importante per le nostre aziende agricole investire nella formazione dei lavoratori, ai quali vogliamo fornire tutti gli strumenti necessari per sviluppare un’agricoltura moderna. Questo percorso è da svolgere insieme alle Istituzioni, alle quali chiediamo meno assistenzialismo e più impegno nelle politiche attive del lavoro. Ecco, in un contesto storico come questo - conclude Garagnani - è necessaria un’azione di sistema tra Istituzioni e mondo agricolo per avviare percorsi di formazione e inserimento al lavoro per quelle persone occupabili rimaste senza Reddito di cittadinanza oppure che hanno bisogno di maggiori qualifiche e competenze per rispondere alle richieste delle imprese”.

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11/08/2023, 13:01
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POST ALLUVIONE, CONFAGRICOLTURA: “UN FERRAGOSTO AMARO PER GLI AGRICOLTORI. POLITICA IN VACANZA MA SERVONO RISORSE ORA”

“Sarà un Ferragosto amaro per tanti agricoltori: la politica va in vacanza ma in campagna i problemi si aggravano giorno dopo giorno, i conti non tornano e le aziende agricole sono davvero in carenza di ossigeno. Dall'alluvione di maggio ad oggi ci sono state solo tante spese da affrontare e mancati guadagni per le produzioni decimate, tutto ciò pregiudica la tenuta del sistema. Le imprese del settore primario hanno bisogno di liquidità, qui e ora, non di promesse: la speranza era di vedere qualche euro prima di agosto, ma l'attesa continua, e se un mese in più a Roma sembra poca cosa, in Romagna è un incubo che prosegue e di cui, purtroppo, ad oggi non si vede la fine”. Il quadro è tracciato da Luca Gasparini, direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.

“Ci sono ancora tante, troppe, incognite sui ristori post alluvione – prosegue Gasparini – Di certo c'è solo un fatto: le imprese agricole non hanno potuto vendere le loro produzioni come programmato perché travolte da acqua, fango e dalle frane; mentre quelle scampate dall'alluvione hanno dovuto fare i conti con gelate, grandine, vento, attacchi di insetti e di fitopatie. E' un'annata nefasta: raccolti ai minimi e un mercato in difficoltà che non remunera come sperato i pochi volumi salvati, che sia ortofrutta o colture estensive come quelle cerealicole. I bilanci aziendali si stanno appesantendo, perché nel frattempo restano tutti gli adempimenti e le ingenti spese per il ripristino dei campi alluvionati o dei danneggiamenti alle strutture aziendali. In campagna gli imprenditori agricoli hanno messo mano alle loro riserve per cercare di non pregiudicare il futuro delle loro aziende, confidando in un aiuto dello Stato davanti a un fenomeno dalla portata storica. Ad oggi non è ancora chiaro come arriveranno questi aiuti e in che misura saranno coperti i danni: ci sono solo 100 milioni sul fondo Agricat; mentre la legge nazionale 102/2004 ha storicamente liquidato non più del 40% delle produzioni perse per avversità atmosferiche. Ma le nostre aziende hanno subito anche danni alle strutture e ai macchinari, come verranno coperti? Agricat definisce valori indice per la definizione delle perdite economiche e dei risarcimenti erogabili che, per esigenze di bilancio, vengono poi erogati solo in una minima percentuali. Visto che dal Governo sono arrivate promesse di ristori completi ai danni degli agricoltori, ci aspettiamo quanto meno la liquidazione dei valori indice".

Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini ribadisce come sia fondamentale fare presto: il fattore tempo è per l'agricoltura più dirimente che altri comparti. L'associazione sollecita le istituzioni anche per quei famosi 20mila euro che dovevano arrivare, come misura una-tantum, a tutte le aziende colpite. “Avrebbero rappresentato un segnale e un piccolo aiuto per mettere in atto i primi interventi – rimarca il direttore – Tra l'altro questa misura doveva essere portata avanti dalla Protezione civile regionale nella fase di emergenza. Ora la ricostruzione è in mano al Commissario Figliuolo a cui chiediamo, come abbiamo già fatto con la politica, celerità: non amiamo gli allarmismi, è una richiesta che facciamo con il cuore in mano e un groppo in gola, ma la situazione è davvero al limite perché il nostro comparto è stato colpito su più fronti. Durante l'emergenza Covid lo Stato è intervenuto con decreti che hanno assicurato risorse in tempi rapidi: per il nostro territorio ciò che è accaduto è peggio della pandemia – conclude Luca Gasparini – ecco perché serve intervenire qui e ora”.

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AGRITURISMI, BOOM PER LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO

CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: “75% DELLE STRUTTURE AL COMPLETO,

NOI COMPLEMENTARI AL TURISMO DELLA RIVIERA ROMAGNOLA”

(Bologna, 22 agosto 2023) – È stata una settimana di Ferragosto molto positiva per gli agriturismi della provincia di Bologna. Secondo un’indagine di Confagricoltura Bologna, infatti, tante coppie e famiglie italiane e straniere hanno scelto queste strutture per il pernottamento: nel 75% delle strutture associate a Confagricoltura Bologna si è registrato il tutto esaurito, con picchi ancora più alti nella giornata del 15 agosto.

“Questi dati sono davvero molto importanti perché, oltre ad essere in alcuni casi addirittura migliori di quelli registrati nel periodo pre-Covid, testimoniano la continua crescita di interesse dei visitatori nei confronti del territorio rurale - commenta Marco Casali, vice direttore e responsabile del settore agriturismo di Confagricoltura Bologna -. Le persone apprezzano sempre di più un turismo immersivo, che sappia offrire un’esperienza unica, a stretto contatto con la natura e con le aziende agricole. Non a caso molto successo hanno avuto le diverse proposte legate all’enoturismo, rivolte, in particolare, ai turisti provenienti dall’ estero”.

Per Confagricoltura Bologna questi numeri certificano inoltre come l’Emilia-Romagna possa garantire ai visitatori, anche nel periodo estivo, un’offerta turistica sempre più diversificata che possa raggiungere una platea di fruitori sempre più numerosa. “Lo sviluppo degli agriturismi non deve essere percepito come in competizione con altre tipologie di turismo, come ad esempio quello balneare che, nel 2023, ha registrato un’importante flessione – prosegue Casali -: il territorio non ha bisogno di spiacevoli e inutili antagonismi. Credo, invece, che la proposta degli agriturismi rappresenti un tassello che può andare a completare e arricchire il variegato quadro del turismo emiliano-romagnolo”.

“Bologna e la sua provincia non sono distanti dalla Riviera e possono rappresentare un importante punto di appoggio soprattutto per chi si muove con aerei o treni – conclude Casali -: i turisti oggi sono sempre meno stanziali e più itineranti, motivo per cui si possono mettere in sinergia diverse iniziative che coinvolgano i diversi territori, unendo così le eccellenze della Regione in un’offerta turistica sempre più ricca, rilevante e diversificata per il mercato turistico italiano ed internazionale”.

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I FALSI MITI DELL’AGRICOLTURA,

IDEE E PROGETTI PER RILANCIARE L’IMMAGINE DEL SETTORE PRIMARIO



Ecco cosa è emerso all’incontro promosso da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini al Meeting.



(Rimini, 23 agosto 2023) Un’immagine distorta del settore primario non aiuta gli agricoltori a difendere il valore dei loro prodotti e a rendere il settore attrattivo per i giovani: anche da qui nascono i problemi di ricambio generazionale e reperimento di manodopera e di figure professionali specialistiche che il mondo agricolo si trova ad affrontare. L’agricoltura è vittima di falsi miti che dipingono il comparto per quello che non è, associandolo troppo spesso a fenomeni come l’inflazione, il lavoro irregolare, la mancata tutela dell’ambiente e degli animali, impieghi di sola fatica… Smontare queste credenze vuol dire restituire un’immagine corretta e moderna del settore primario, da anni impegnato in percorsi virtuosi di sostenibilità. E proprio da questi punti è partito l’incontro organizzato da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini al Meeting “Sfatiamo i falsi miti dell’agricoltura – La percezione del settore primario nel sentire comune” a cui hanno partecipato Massimiliano Ceccarini, general manager di Sipo, azienda ortofrutticola socia di Confagricoltura; Giampaolo Ferri, esperto di distribuzione alimentare e formatore e Cristiano Riciputi, giornalista agroalimentare.



“E’ importante ripartire dalle cose buone che facciamo, per creare un nuovo messaggio sull’agricoltura – commenta Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – Oggi quello che ci distingue nel mondo è la qualità dei nostri prodotti agricoli: sfatiamo i falsi miti dell’agricoltura”.



“Superficialità e informazioni pretestuose sviluppano un tipo di comunicazione sensazionalistica che non porta all’attenzione dei consumatori i veri temi dell’agricoltura”, ricorda Riciputi commentando quegli accostamenti stonati che l’agricoltura subisce: quando si parla di inflazione sui media generalisti spesso e volentieri viene mostrata l’ortofrutta, referenza che, in ambito alimentare, presenta i prezzi al chilo più bassi e ha invece un’importante valenza nutrizionale; oppure quando si parla di sfruttamento del lavoro si mostrano braccianti che raccolgono i pomodori, quando ormai la raccolta è totalmente meccanizzata per il prodotto destinato alla trasformazione, mentre si ignorano tante altre forme di sfruttamento del lavoro, “come gli stagisti negli studi professionali”. Il racconto di un’agricoltura bucolica o di lavori di sola fatica, poi, non rende giustizia alle opportunità professionali che il comparto può dare.



“Il lavoro manuale è importante in agricoltura – ricorda Ceccarini – nel nostro mondo possiamo dire che ‘questo prodotto l’ho fatto io’ e per un agricoltore è una grande soddisfazione. Ma la tecnologia e la meccanizzazione hanno fatto evolvere il comparto e il lavoro stesso, le imprese investono in formazione ma resta molto difficile trovare il personale, a tutti i livelli. Certi messaggi distorti che passano non servono a creare appeal attorno al nostro mondo e soprattutto alla filiera ortofrutticola: una filiera organizzata, dove si tutelano i prodotti, dove ci sono tanti valori positivi da comunicare”.



“Associare l’ortofrutta con il caro prezzi non aiuta certo i consumi – interviene Ferri – Sull’inflazione moderiamo i toni: il settore è da sempre soggetto a periodi inflattivi e deflattivi, condizionati soprattutto dall’andamento meteo. Questo va detto chiaramente”.



Per rendere l’agricoltura un settore sempre più interessante per i giovani, come comparto capace di dare soddisfazioni professionali, ma anche per incrementare la fiducia e la conoscenza dei consumatori, è necessario comunicare di più e meglio. Sipo, azienda di Bellaria Igea Marina (Rimini) specializzata nella produzione e commercializzazione di verdure e ortaggi, sta investendo in tale direzione. “Pensando come una filiera nel 2016 abbiamo lanciato il brand Verdure di Romagna, nato per valorizzare il territorio e i suoi prodotti, coinvolgendo aziende agricole, incentivando il ricambio generazionale, fino ad arrivare alla divulgazione dei valori dei prodotti, dalla stagionalità alle proprietà nutrizionali – aggiunge il general manager dell’impresa - Ora siamo pronti a un nuovo passo e presto lanceremo l’Orto Didattico, un progetto per coinvolgere i bambini delle scuole elementari. L’idea è quella di far adottare una piantina e consentire ai bambini di vederla crescere grazie alle telecamere posizionate nelle nostre serre, così da mostrare i vari passaggi della coltivazione. Poi saranno proprio i bambini a raccoglierne i frutti, venendo in azienda insieme ai loro insegnanti: dopo la raccolta incontreranno i nutrizionisti che spiegheranno le proprietà dei prodotti e poi potranno cucinare il proprio ortaggio e mangiarlo. Dal campo alla tavola, proprio come il nostro claim. Vogliamo creare un’emozione perché l’aspetto emotivo è uno dei più importanti al momento dell’acquisto – conclude Ceccarini - Coinvolgere i bambini è il primo passo per ritornare a incentivare il ricambio generazionale e stimolare i consumi”.

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23/08/2023, 14:13
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