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Confagricoltura 
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CONFAGRICOLTURA CESENA, BRUNELLI NUOVO PRESIDENTE

Passaggio di consegne ai vertici della Circoscrizione di Cesena di Confagricoltura. Il presidente Marcello Filippi si è dimesso e al suo posto è stato eletto Matteo Brunelli, che assumerà anche la vicepresidenza interprovinciale di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. Filippi resterà sia nel consiglio di Circoscrizione che in quello interprovinciale, continuando a portare la sua lunga esperienza al servizio dell'organizzazione.

“E' un ricambio generazionale proiettato al futuro – commenta Marcello Filippi – per dare modo alle giovani forze imprenditoriali di subentrare a chi ha già dato tanto all'associazione: da trent'anni sono impegnato nei vari organi di Confagricoltura e continuerò ad esserlo, ma da un'altra posizione. Sono sicuro che Brunelli potrà fare molto bene, guida un'importante realtà aziendale, emergente e con ulteriori progetti di sviluppo: le sue idee e le sue energie saranno preziose per Confagricoltura”.

“Ringrazio Marcello Filippi, il presidente interprovinciale Carlo Carli e tutti i consiglieri per la fiducia – interviene Matteo Brunelli – Veniamo da un 2022 molto difficile per il settore primario e anche l'anno nuovo presenterà difficoltà da affrontare e superare: in questo quadro, però, Confagricoltura c'è ed è al servizio dei soci per tutelare le imprese e accompagnarle in un percorso di crescita e sviluppo. La produzione agricola si scontra con un quadro economico che tutti noi ben conosciamo: la crisi generale si riflette su una contrazione degli acquisti di prodotti alimentari da una parte e da un cambiamento delle abitudini dei consumatori dall'altra, un fenomeno di cui noi produttori ne paghiamo le conseguenze. E' questo impatta sul nostro lavoro e sulle nostre imprese: fondamentale quindi impostare un rapporto diverso con chi distribuisce i nostri prodotti, passando dalla mera logica di fornitura a quella di partnership. Sul territorio c'è sicuramente da affrontare il nodo delle riserve idriche per l'irrigazione, un tema particolarmente sentito visti anche gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni agricole. Durante l'ultima estate nelle vallate cesenati abbiamo pure dovuto fare i conti con le cavallette, un altro problema, quello degli insetti, che gli agricoltori devono affrontare avendo sempre meno armi a disposizione. E poi – conclude Brunelli – ci sono i grandi temi nazionali che anche le nostre imprese sentono forte, dalla pesante burocrazia del nostro Paese all'ormai cronica carenza di manodopera, su cui Confagricoltura, a tutti i livelli, sta lavorando”.

IL PROFILO DEL NUOVO PRESIDENTE

Matteo Brunelli, classe 1978, si è laureato in Economia e Commercio all'Università di Bologna. Lavora nell'azienda di famiglia dal 2004, di cui è attualmente l'Amministratore delegato e che guida assieme alla sorella Sara: il Gruppo Brunelli è specializzato nella produzione, commercializzazione e trasformazione di prodotti ortofrutticoli freschi, gestendo circa 500 ettari di superfici dedicate, di cui 80 di proprietà, per un fatturato consolidato di 22 milioni di euro e 200mila quintali di prodotto commercializzato. Impegnato in Confagricoltura sin dai tempi dell'Anga, l'associazione dei giovani agricoltori, di cui dal 2006 al 2013 è stato prima presidente interprovinciale e poi vicepresidente nazionale.

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14/01/2023, 18:57
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Allerta lupo, Confagricoltura Toscana: “Rischi per tutti, serve strategia unitaria”

Il presidente Marco Neri: “Serve investire nell'agricoltura, soprattutto nei luoghi svantaggiati. E un piano sicurezza per la Toscana”

“L'allerta lupo è scattata in tutta la Toscana. In particolare nell'Aretino, dove è previsto un vertice in prefettura, dopo i numerosi avvistamenti e gli attacchi al bestiame degli ultimi giorni. Lo sosteniamo da tempo: serve un intervento immediato anche da parte del governo regionale e una strategia unitaria”.

A dirlo è il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri a proposito dell'allarme lupi.

“Bisogna investire nell'agricoltura, nello specifico nei territori svantaggiati - ha aggiunto -. E serve un piano che riguardi la sicurezza degli agricoltori e dei raccolti.

Dai cinghiali ai lupi, in Toscana i problemi sono diversi. Non si può aspettare, bisogna intervenire”.

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02/02/2023, 15:08
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Vino e Salute - Approvata dalla Commissione Agricoltura
la Risoluzione Caretta che impegna il Governo Italiano
a contrastare l'iniziativa Irlandese
sulle avvertenze sanitarie
Roma, 1 Febbraio 2023.

“Apprezziamo molto e sosteniamo il contenuto della risoluzione dell’On. Caretta, approvata dalla Commissione Agricoltura, con la quale il Governo si impegna a contrastare le misure assunte dall’Irlanda che impongono l’indicazione sulle etichette delle bevande alcoliche di avvertenze sanitarie allarmistiche sulla salute.
Ringraziamo il Presidente On. Carloni e tutti i componenti della Commissione per aver recepito le preoccupazioni del settore vino, decidendo di intervenire mediante ogni via percorribile internazionale ed europea, al fine di evitare una nuova stigmatizzazione del nostro prodotto.”

“La risoluzione evidenzia lo stretto legame esistente tra la tradizione vitivinicola italiana, le eccellenze che ne rappresentano il suo frutto ed il modello della Dieta Mediterranea, riconosciuto per la sua salubrità come patrimonio mondiale da promuovere e valorizzare. Un legame che deve impedire l’adozione di sistemi di etichettatura penalizzanti e fuorvianti per i consumatori.”

Le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana (Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione Italiana Vini, Federdoc, Federvini, Assoenologi) hanno, così, commentato il lavoro ed il voto della Commissione Agricoltura.

“Accogliamo con soddisfazione – ha concluso la filiera – la volontà del Governo di adoperarsi per attivare azioni proattive di sensibilizzazione al corretto consumo dei prodotti vitivinicoli e, più in generale, degli altri prodotti alcolici, recependo le nostre proposte volte alla realizzazione di progetti di educazione al consumo responsabile che garantiranno non solo la tutela della salute pubblica ma anche il valore delle produzioni italiane di eccellenza e del nostro Made in Italy”.

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03/02/2023, 17:28
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MESSAGGI ALLARMISTICI NELLE ETICHETTE DEI VINI CONFAGRICOLTURA BOLOGNA CONTRO LA MISURA DELL’IRLANDA:
“MESSAGGIO FUORVIANTE PER IL CONSUMATORE. L’EXPORT RISCHIA DI ESSERE PENALIZZATO”

(Bologna, 7 febbraio 2022) – Un clamoroso precedente che potrebbe incrinare l’equilibrio del mercato unico Europeo, ripercuotendosi negativamente sul settore vitivinicolo italiano, punta di diamante dell’export agroalimentare del nostro Paese. La decisione della Commissione Europea di non opporsi allo schema di regolamento dell’Irlanda sull’etichettatura delle bevande alcoliche - tra cui il vino - preoccupa anche Confagricoltura Bologna, che vanta diverse cantine di rilievo tra i propri associati.

Nella giornata di oggi il governo irlandese ha inoltre notificato all'Organizzazione mondiale del commercio (OMS) le norme tecniche sull'etichettatura "salutista" degli alcolici, decisione che se approvata potrebbe costituire un’importante barriera tecnica al commercio.

Il progetto di regolamento dell’Irlanda, ricordiamo, introduce l’obbligo di riportare messaggi sanitari relativi al cancro, alle malattie del fegato, alle donne in gravidanza nell’etichettatura e presentazione di tutti gli alcolici, compresi i vini, immessi nel mercato irlandese.

“La decisione della Commissione di non contrastare le misure introdotte dalla normativa irlandese è un atto molto grave - spiega Marco Caliceti, vice-presidente di Confagricoltura Bologna e direttore della cantina Tizzano di Casalecchio di Reno - in quanto dà l’opportunità a ogni singolo Paese di intraprendere iniziative nazionali unilaterali, creando un potenziale ostacolo al funzionamento del mercato unico. Le aziende che esportano rischiano infatti di essere fortemente colpite dalle varie interpretazioni che i singoli Stati possono dare e di vedere così ridotte le loro possibilità di guadagno. Questo sistema di etichettatura è poi penalizzante e fuorviante per il consumatore”.

“Non si può che definire questa decisione come un grande errore - aggiunge Francesco Cavazza Isolani, presidente del Consorzio Vini Colli Bolognesi– Il vino è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea, riconosciuto per la sua salubrità come patrimonio mondiale da promuovere e valorizzare. È l’abuso di alcol e non il consumo moderato ad essere pericoloso per l’organismo: è una sciocchezza mettere sullo stesso piano il vino ed altre sostanze che possono causare tumori o altre gravi malattie. Non lo diciamo noi, ma la ricerca scientifica: sono numerosi gli studi che mettono ad esempio in evidenza il ruolo positivo sulla salute dei polifenoli contenuti nel vino”.

Messaggi allarmistici in etichetta potrebbero poi avere ripercussioni negative sulle vendite di vino all’estero, mentre per le cantine ci sarà un incremento dei costi, vista l’etichettatura ad hoc che si dovrebbe predisporre solo per il mercato irlandese.

“Inutile nasconderlo: abbiamo paura che questa interpretazione possa presto espandersi a macchia d’olio in altri Paesi strategici per l’export - commenta Fabio Bottonelli, contitolare insieme a Donatella Agostoni della Cantina Manaresi di Zola Predosa, in provincia di Bologna - Nel nostro caso in passato è capitato di dovere aggiungere qualche descrizione specifica sul consumo di vino, mi riferisco ad esempio agli USA o in Oriente, ma parliamo di raccomandazioni di buonsenso, come sconsigliarlo alle donne incinte o alle persone che devono guidare. Inserire avvisi ancora più forti e violenti danno un messaggio culturale sbagliato e rischiano di influenzare in negativo il consumatore. In un momento di difficoltà del mercato, dovuto alla crisi economica che stiamo vivendo – conclude l’imprenditore bolognese – il non opporsi alla normativa irlandese rischia di essere un clamoroso autogol per la filiera vitivinicola”.

Il Governo italiano, nel frattempo, si sta muovendo. Alla Commissione Agricoltura della Camera è stata approvata una risoluzione che impegna l’Esecutivo a contrastare le misure assunte dall’Irlanda. Le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana, tra cui Confagricoltura, hanno accolto con soddisfazione “la volontà del Governo di adoperarsi per attivare azioni proattive di sensibilizzazione al corretto consumo dei prodotti vitivinicoli e, più in generale, degli altri prodotti alcolici, recependo le nostre proposte volte alla realizzazione di progetti di educazione al consumo responsabile che garantiranno non solo la tutela della salute pubblica ma anche il valore delle produzioni italiane di eccellenza e del nostro Made in Italy”.

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07/02/2023, 18:02
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ORTOFRUTTA, I SEGNALI DA COGLIERE

Al ritorno da Fruit Logistica l’analisi di Confagricoltura.

Matteo Brunelli: “Consumi in calo, crescono i discount, ma bisogna generare valore”

(Forlì-Cesena, 16 febbraio 2023) È la fiera di riferimento per l’ortofrutta di tutto il mondo e anche per la Romagna, terra da sempre vocata a frutta e verdura, Fruit Logistica rappresenta un importante momento di business. Confagricoltura era presente alla fiera di Berlino con un proprio stand e ha organizzato un confronto tra istituzioni e player internazionali all'Ambasciata d'Italia nella capitale tedesca, durante il quale si è parlato di misure per aiutare il settore ad affrontare le complessità dell'attuale contesto economico.


“Un contesto purtroppo caratterizzato da consumi in calo, sia sul mercato interno che sul fronte dell’export, e dai costi produttivi che continuano a rimanere elevati: tutto questo pesa sulle marginalità delle aziende, messe a dura prova da crisi”, analizza la situazione al rientro da Fruit Logistica Matteo Brunelli, presidente della Circoscrizione di Cesena di Confagricoltura e vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, nonché amministratore delegato dell’omonimo gruppo specializzato nella produzione, commercializzazione e trasformazione di prodotti ortofrutticoli freschi. “Dopo un anno davvero complicato ci sono segnali da cogliere: l’inflazione ha rallentato la sua corsa, i costi dell’energia sono leggermente diminuiti, ma i segni lasciati sul mercato nel 2022 sono pesanti. A livello nazionale si sono perse quote importanti, gli italiani hanno acquistato l’8% di ortofrutta in meno e una contrazione del genere è difficile da recuperare, anche perché nel frattempo stanno cambiando le abitudini di acquisto degli italiani, che si stanno orientando verso il discount. La sfida è quella di generare valore, farlo percepire e noi produttori siamo decisi a perseguire questa strada: ma perché il 2023 sia l’anno della riscossa, come ha ricordato il nostro presidente Massimiliano Giansanti, serve creare le giuste condizioni. E’ quindi necessaria la collaborazione istituzionale e della distribuzione. Dopo la pandemia, la guerra, gli effetti dei cambiamenti climatici in campagna, i rincari delle bollette e l’inflazione galoppante, gli agricoltori non possono farcela da soli: chiediamo che il settore primario sia riconosciuto come comparto energivoro e possa avere delle tariffe dedicate; inoltre dobbiamo aprire un tavolo di confronto con il governo per ragionare su come gestire meglio il tema dei flussi e reperire lavoratori stranieri, l’emergenza manodopera rappresenta un problema rilevante. Apprezziamo l’annuncio del sottosegretario Patrizio La Pietra di voler convocare a stretto giro un tavolo tecnico sull’ortofrutta: il comparto vale un quarto della produzione agricola nazionale e merita uno spazio di confronto a livello ministeriale. Da Fruit Logistica – conclude Brunelli – sono arrivati tanti stimoli e indicazioni: i produttori, pur davanti a molte difficoltà, sono pronti a fare la loro parte”.

“Fiere come Fruit Logistica sono sempre importanti per incontrare clienti e fornitori, oltre che per sviluppare nuovi contatti in chiave export – aggiunge Massimiliano Ceccarini, general manager della Sipo di Bellaria Igea Marina – Credo che nel medio-lungo periodo proprio l’export possa dare delle garanzie sulla crescita del Made in Italy: se il mercato interno sta guardando sempre più il prodotto da prezzo, all’estero cresce l’interesse verso i prodotti di nicchia che coltiviamo in Romagna, dal porro alla carota, fino ai nostri funghi. Crediamo nell’export e da quando abbiamo aperto il nostro ufficio di Londra stiamo spingendo parecchio per portare sulle tavole dei consumatori europei l’eccellenza dei prodotti italiani: il fiore di zucca, il cuore di porre… Tutte referenze dove si creare valore aggiunto e dove anche la narrazione viene premiata. A Fruit Logistica – conclude Ceccarini – abbiamo riscontrato interesse per nuove collaborazioni in Svizzera, Francia, Germania e Olanda”.

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16/02/2023, 19:06
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Legno, Confagricoltura Toscana: “Groviglio di norme, molte attività forestali vicino alla chiusura”
Il presidente regionale Marco Neri ha incontrato le imprese forestali ed i proprietari boschivi della Toscana meridionale. “E’ necessario un cambio di rotta della politica, serve un’unica autorizzazione”

Firenze, 17 febbraio 2023 – “E’ necessario un cambio di rotta della politica in merito alla legislazione su paesaggio, ambiente e rifiuti. Temi che hanno generato un “corto circuito istituzionale” e un groviglio di norme che stanno portando alla chiusura di molte attività forestali, soprattutto delle microimprese, fondamentali presenze per la regimazione e messa in sicurezza dei territori collinari e montani”.
A dirlo è il presidente regionale di Confagricoltura, Marco Neri, che ha incontrato le imprese forestali ed i proprietari boschivi della Toscana meridionale.

“Come Confagricoltura riteniamo una priorità tutelare il lavoro forestale, per contrastare l'abbandono, vero nemico dell’ambiente, e valorizzare la filiera del legno in Toscana - sottolinea Neri - Occorre che il nuovo Governo modifichi il Decreto legge 42/2004 articolo 136-142-157: le imprese devono avere un quadro certo e poter richiedere un’unica autorizzazione forestale in base alle leggi forestali nazionali e regionali, che sono già rigorose di per sé in merito al rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Occorre, inoltre, che il Governo chiarisca, con una modifica all’articolo 185 del Decreto legislativo 152/2006, che non sono rifiuti i prodotti legnosi lavorati, o provenienti dalle lavorazioni forestali eseguite all’imposto. Materie di rilevanza per le attività forestali, che abbiamo già sollevato all’assessore regionale Stefania Saccardi e al Sottosegretario alle Politiche agricole Patrizio La Pietra”.

“Vogliamo creare un sistema che dia rappresentatività alle imprese e ai proprietari forestali all’interno della nostra associazione così da sostenere meglio il comparto - spiega il presidente Neri - Le imprese hanno la necessità di avere una rappresentanza associativa specifica del settore forestale per far comprendere all’opinione pubblica l’importanza del millenario lavoro forestale che ha generato e genera tutti i giorni, con la coltivazione del bosco, un paesaggio incantevole vanto della Toscana. Ma anche per risolvere i gravi problemi burocratici che stanno mettendo in ginocchio l’attività dei boscaioli”.

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17/02/2023, 21:20
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URBANISTICA BOLOGNA, NO ALL’APPROCCIO “MUSEALE”
SERVONO STRUMENTI PER VALORIZZARE L’EDILIZIA RURALE

“Ringraziamo l’assessore all’Agricoltura Daniele Ara per la disponibilità al confronto dimostrata e per l’impegno ad aprire un percorso che possa migliorare il Pug accogliendo le richieste del mondo agricolo” commenta Confagricoltura Bologna.

(Bologna, 4 marzo 2022) – No all’approccio “museale” che blocca lo sviluppo delle aziende agricole e la valorizzazione dei territori, impedendo qualsiasi intervento migliorativo di edilizia rurale, compresi i patrimoni più compromessi e obsoleti. Sì a strumenti urbanistici che consentano agli agricoltori di tornare a investire nelle zone collinari e non solo, potendo così esercitare appieno quel ruolo di produttori di cibo di qualità e custodi del territorio che gli spetta.

È questa la posizione espressa da Confagricoltura Bologna sul Piano Urbanistico Generale (Pug) del Comune di Bologna, espressa in occasione della recente audizione convocata in Commissione Urbanistica.

“Abbiamo ribadito con grande forza la necessità di modificare il Piano Urbanistico Generale - commenta il vicedirettore di Confagricoltura Bologna, Marco Casali – per consentire alle aziende agricole di sviluppare le proprie attività soprattutto nella zona collinare, dove ancora oggi viene fortemente ostacolata e nei fatti impedita la valorizzazione dei patrimoni immobiliari esistenti. Occorre abbandonare un approccio ‘museale’ che vede la collina solo come un luogo bucolico e intoccabile, ci sono patrimoni edilizi rurali che necessitano di interventi di riqualificazione e contesti in cui è possibile favorire la crescita delle attività. Il tutto a beneficio sia delle aziende agricole che del territorio”. In alternativa, sottolinea Casali, “se continuerà questa politica volta a bloccare sul nascere qualsiasi prospettiva di sviluppo delle aziende agricole, non riusciremo più a fermare la fuga di agricoltori da queste zone che rischiano lo spopolamento e l’abbandono. È doveroso quindi ripensare al più presto l’intero Piano Urbanistico Generale, cercando di valorizzare la collina anche per le sue importanti funzioni che può avere a livello produttivo, permettendo così alla filiera agro-alimentare bolognese di mantenere e migliorare i suoi già elevati standard qualitativi”.

“Ringraziamo l’assessore all’Agricoltura Daniele Ara per la disponibilità al confronto dimostrata – conclude il vicedirettore di Confagricoltura Bologna, Marco Casali – e per l’impegno ad aprire un percorso che possa migliorare il Pug accogliendo le richieste del mondo agricolo. Noi siamo a disposizione per portare il nostro contributo, a beneficio dell’intero territorio bolognese che ha bisogno della presenza degli agricoltori soprattutto nelle aree collinari”.

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05/03/2023, 10:48
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Caccia, Confagricoltura Toscana incontra La Pietra: “Ridurre l’Iva sulla selvaggina”
Vertice col sottosegretario alle Politiche agricole. Il presidente Neri: “Il 10% del territorio a caccia programmata è gestito da imprese private. Serve proficua collaborazione tra Ente Produttori di Selvaggina e Ministero al fine di promuovere gli istituti faunistici”

Firenze, 7 marzo 2023 – “Ridurre l’Iva sulla selvaggina da immettere nel territorio, contenere gli ungulati e affrontare di petto il problema dei predatori”.
Sono i temi che Confagricoltura Toscana ha portato all’attenzione del sottosegretario alle Politiche agricole Patrizio La Pietra in un incontro che si è svolto nei giorni scorsi.

“Il 10% del territorio a caccia programmata è gestito da imprese private - spiega il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri -. È insomma un mondo importante, che merita attenzione. Da parte nostra auspichiamo una proficua collaborazione tra Ente Produttori di Selvaggina e Ministero con l’obiettivo di svolgere un lavoro di squadra, mantenere e promuovere il tessuto imprenditoriale, culturale e storico degli istituti privati. Confagricoltura Toscana è fiduciosa che questa collaborazione possa mitigare i problemi legati all’eccessiva presenza di ungulati e le conseguenti future richieste di risarcimento danni da parte degli agricoltori”.

“Chiediamo anche - dice Neri - l’adozione di norme più flessibili a favore delle regioni per regolare l’attività venatoria e una riduzione dell’Iva sulla selvaggina viva, ad esempio il Fagiano, da immettere nel territorio, Iva che ad oggi è al 22%, il regime Iva deve essere convertito come per tutte le carni compreso il pollame al 10%. L’agricoltura ha di fronte una serie di criticità, dai rincari energetici alla siccità. Ma c’è un problema, quello degli ungulati, che da anni crea danni enormi, ormai insostenibili, alle nostre aziende. C’è la necessità imminente di ristabilire un equilibrio nel rapporto tra l’agricoltura e la fauna”.

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07/03/2023, 14:45
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Azienda a misura di donna: le imprenditrici della Fungar

premiate dal Comune di Rimini.

Il plauso di Confagricoltura: “Modello di welfare aziendale virtuoso”



(Rimini, 8 marzo 2023) Loredana Alberti e Maddalena Zortea, socie dell’Azienda Agricola Fungar di Rimini, aderente a Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, sono state premiate questa mattina dal Comune di Rimini come “Imprenditrici di successo” in occasione dell’evento dell’8 marzo per la “Giornata Internazionale per i diritti della donna”. Alla base del riconoscimento il fatto di “aver favorito, attraverso la propria impresa, le pari opportunità ed il superamento del divario di genere nel mondo del lavoro”.


“Siamo molto grate per aver ricevuto questo riconoscimento che valorizza le scelte e la filosofia della nostra azienda - commentano Alberti e Zortea, due dei tre soci alla guida della Fungar, importante realtà che coltiva e distribuisce funghi freschi in tutta Italia e all’estero - Mano a mano che sono nati i bisogni, abbiamo cercato le migliori risposte, ponendo grande attenzione nei confronti delle donne che rappresentano circa due terzi della forza lavoro dell’azienda. Abbiamo preso delle decisioni importanti riguardo al tema della maternità e genitorialità, strutturando gli orari di lavoro in base alle necessità delle mamme e al benessere dei bambini. Non forziamo, ad esempio, i tempi di rientro al lavoro delle mamme, permettendo loro di assentarsi anche per periodi più lunghi rispetto a quelli previsti per legge senza rischiare di perdere il posto, e cerchiamo di supportarle in ogni piccola cosa. Per Fungar è importante che tutti i dipendenti si sentano come in una grande famiglia. Solo così potranno esprimersi al meglio”.


Costituita nel luglio del 1978, Fungar è stata poi rilevata nel 1980 da Loredana Alberti e dal marito Tommaso Simoni, titolari di un’azienda fornitrice della stessa Fungar. Successivamente si sono aggiunti Massimo Magnani e la moglie Maddalena Zortea. La crescita, arrivata seguendo sempre i criteri della sostenibilità economica e ambientale, di cui l’azienda è certificata, è stata a dir poco notevole. Attualmente Fungar presenta 10.000 mq di serre a tunnel e produce 3.000 tonnellate di funghi all’anno. Il fatturato supera i 6 milioni di euro.


“Per noi è un grande piacere vedere premiata una realtà così importante come Fungar, che ha fatto del welfare aziendale, caratterizzato da inclusione, dialogo, confronto e disponibilità, uno dei suoi punti di forza - dichiara Nicola Pelliccioni, presidente della Circoscrizione di Rimini di Confagricoltura - Il clima che si respira al suo interno è infatti qualcosa di unico e tutto questo si riflette positivamente sul campo. I risultati sono notevoli. Si tratta di un modello di impresa di successo che deve essere preso sempre più da esempio da tutte le aziende”.

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08/03/2023, 19:09
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Bosco, Confagricoltura Toscana: “Troppa burocrazia, chiediamo netta semplificazione”
Il vicepresidente Bartolini Baldelli al workshop di Anci Toscana a Chiusi della Verna: “Curare le foreste vuol dire anche lottare contro lo spopolamento delle aree interne”

Firenze, 9 marzo 2023. “Il 53% del territorio toscano è occupato da boschi, un dato in crescita da decenni. Basta questo elemento per capire che la gestione delle foreste è strategica per la Toscana. Oggi però il grande ostacolo è la burocrazia che soffoca le aziende forestali”.

A dirlo è stato il vicepresidente di Confagricoltura Toscana Carlo Bartolini Baldelli in occasione del workshop su “Il bosco tra tradizione ed innovazione: l'Associazione Fondiaria” organizzato da Anci Toscana a Chiusi della Verna (Arezzo).

“Le attività forestali - ricorda Bartolini Baldelli - producono economia per le aree interne e per quelle più isolate, quindi proteggerle e aiutarle significa dare una risposta allo spopolamento della montagna e delle realtà più lontane dai grandi centri urbani”.
“Negli ultimi anni - dice il vicepresidente di Confagricoltura Toscana - si sono accumulati norme e adempimenti burocratici che stanno rendendo sempre più complesso ed oneroso il lavoro per le imprese forestali. È giusto ribadire che la gestione del bosco, oltre ad essere fondamentale per una corretta manutenzione del territorio e un presidio contro gli incendi boschivi, produce economia tramite una risorsa che si rigenera e che il legno, anche trasformato, è un prodotto ecologico e riciclabile. Per questo chiediamo una netta sburocratizzazione del settore”.

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