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Confagricoltura 
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“TURISMO IMMERSIVO, LE NUOVE VIE DEL GUSTO…DELL’AMARO”
SABATO 6 NOVEMBRE AL BACCANALE CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA

(Imola, 4 novembre 2021) – Da semplice spettatore e fruitore passivo a vero e proprio protagonista e attore principale del territorio, nel quale può vivere un’esperienza di coinvolgimento totalizzante, capace di lasciare un ricordo indelebile. La rinascita del turismo dopo chiusure e restrizioni dettate dalla pandemia passa soprattutto dal modello esperienziale, che sarà al centro del convegno “Turismo immersivo, le nuove vie del gusto… dell’amaro”, organizzato da Confagricoltura Bologna in occasione del Baccanale 2021 di Imola e in programma sabato 6 novembre alle ore 10.30 al Ridotto del Teatro Ebe Stignani (via Verdi 1).

I lavori saranno introdotti dal presidente di Confagricoltura Bologna Guglielmo Garagnani. Successivamente prenderanno la parola il vicedirettore di Confagricoltura Bologna Marco Casali, la coordinatrice generale di Agrivar (azienda agricola di Palazzo di Varignana) Chiara Del Vecchio, la direttrice di IF Imola Faenza Tourism Company Marcella Pradella e il responsabile commerciale di Bologna Welcome Stefano D’Aquino. Modera l’incontro Maicol Mercuriali, direttore di Italiafruit News.

“Siamo molto orgogliosi di organizzare un evento di questo calibro con relatori di primissimo livello” commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna. “Il turismo immersivo consente alle persone di vivere un’esperienza unica, a diretto contatto con le aziende agricole del territorio, collegando i luoghi della cultura, dell’arte e dello spettacolo con le eccellenze della produzione enogastronomica locale. Si tratta di un modello turistico rispettoso dell’ambiente, della biodiversità e dei territori, da valorizzare sempre di più per integrare l’offerta già esistente nel Circondario Imolese e in tutta la Città Metropolitana di Bologna”.

Al termine del convegno a tutti gli intervenuti sarà proposta una degustazione a base di olio extravergine di oliva Palazzo di Varignana con una selezione di vini Branchini 1858.

Per partecipare al convegno occorre registrarsi scrivendo a attivita.culturali@comune.imola.bo.it oppure scaricando l’app IoPrenoto/Eventi.


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04/11/2021, 18:45
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Fotovoltaico, Confagricoltura Toscana: “Necessario distribuire i pannelli ai Comuni, ma si tenga conto dell’irradiamento solare”
Il presidente Neri: La capacità fotovoltaica è diversa a seconda dei territori. Serve guardare alle zone meno produttive”

Firenze, 5 novembre 2021 - “Non tutti i pannelli sono in grado di produrre la stessa quantità di energia, perché l'irradiamento solare non è lo stesso in tutti i luoghi. Si dovranno scegliere dei criteri per stabilire quanti pannelli toccheranno a ciascun Comune, probabilmente soprattutto in base alla popolazione, ma crediamo che dovrebbe essere messa in conto anche la capacità fotovoltaica, che è diversa a seconda della terra in cui ci troviamo”. Commenta così Marco Neri presidente Confagricoltura Toscana la notizia della “spartizione” dei pannelli solari nei Comuni della Toscana.

“Ci sono zone più esposte all’irradiamento solare che attiva i pannelli - osserva il presidente di Confagricoltura Toscana - e le differenze devono essere considerate, quando, come in questo caso, si parla di investimenti fondamentali per le comunità, che possono diventare fonte di reddito e migliorare la qualità della vita e dell'ambiente in cui viviamo”.

Pensando ai futuri criteri con cui i pannelli potrebbero essere consegnati ai vari Comuni, Neri aggiunge: “Serve guardare alle zone disastrate dal punto di vista agronomico e a quelle meno produttive; considerare la superficie agricola di ogni Comune potrebbe essere un metodo da adottare”.

Non solo: nel complesso dibattito sulle energie rinnovabili, il presidente Neri pone l'accento sul “ritardo” con cui l'Italia intera si sta approcciando alla materia, rispetto agli obiettivi imposti dalla Comunità europea: “Siamo lontani dalla neutralità carbonica che dovremmo raggiungere nel 2050, ma abbiamo il dovere di provarci, superando i vari ostruzionismi che arrivano spesso proprio dai territori, ovvero dai Comuni, costretti a scontrarsi con i cittadini e i loro bisogni”.

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05/11/2021, 14:25
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TURISMO ESPERIENZIALE, NUOVO MODELLO PER IL CIRCONDARIO IMOLESE

Grande successo al convegno organizzato questa mattina da Confagricoltura Bologna in occasione del Baccanale di Imola.


(Imola, 6 novembre 2021) – Si è tenuto questa mattina, al Ridotto del Teatro Ebe Stignani di Imola il convegno “Turismo immersivo, le nuove vie del gusto… dell’amaro”, organizzato da Confagricoltura Bologna in occasione del Baccanale 2021 di Imola.

Dopo i saluti iniziali del presidente di Confagricoltura Bologna Guglielmo Garagnani sono intervenuti i diversi relatori che hanno spiegato come, attraverso il turismo immersivo, l’ospite diventa il vero protagonista dell’offerta turistica, facendogli vivere un’esperienza che lo coinvolga a livello emotivo, intellettuale e fisico.

Il vicedirettore di Confagricoltura Bologna Marco Casali si è soffermato sull’enoturismo, mentre la coordinatrice generale di Agrivar Chiara Del Vecchio ha raccontato l’esperienza dell’oleoturismo di Palazzo di Varignana.

Successivamente sono intervenuti la direttrice di IF Imola Faenza Tourism Company Marcella Pradella, che ha parlato del cicloturismo, e il responsabile area incoming di Bologna Welcome Stefano D’Aquino. Maicol Mercuriali, direttore di Italiafruit News, ha moderato il convegno.

Anche il sindaco di Imola Marco Panieri e l'assessore alle attività produttive con delega all’agricoltura Pierangelo Raffini hanno partecipato all’evento.

“Prima di tutto vorrei ringraziare il sindaco Panieri e l’assessore Raffini per essere venuti qui oggi, oltre ai relatori che hanno dato vita a un convegno di grandissima qualità con interventi molto interessanti e che devono fare riflettere” ha commentato Guglielmo Garagnani, presidente Confagricoltura Bologna. “Il turismo esperienziale rappresenta un modello sempre più richiesto da parte dei turisti che animano il nostro territorio. L’obiettivo è quello di valorizzarlo sempre di più per poterlo integrare ulteriormente nell’offerta già presente del Circondario Imolese e di tutta la Città Metropolitana di Bologna”.

La giornata si è poi conclusa con una degustazione a base di olio extravergine di oliva Palazzo di Varignana con una selezione di vini Branchini 1858 molto apprezzata dai partecipanti.

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06/11/2021, 18:47
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CASTAGNE E MARRONI, -40% NELL’APPENNINO BOLOGNESE, CONFAGRICOLTURA E CONSORZIO CASTANICOLTORI: “VALUTIAMO INVASI DI ACQUA CONTRO LA SICCITÀ”

(Bologna, 10 novembre 2021) – Un crollo della produzione del 40% rispetto all’anno scorso e una ferita che torna a riaprirsi per l’intero Appennino Bolognese. Il settore della castanicoltura - considerato custode della biodiversità, risorsa per il ripopolamento della montagna e cardine nella lotta al cambiamento climatico – torna fare i conti in questa stagione di raccolta con gravi problemi produttivi.
A causare i danni rilevanti che hanno determinato il crollo della produzione è stato proprio il clima, con i mesi torridi di luglio e agosto: la forte siccità ha infatti condizionato in negativo la produzione autunnale delle castagne e dei marroni.
“La situazione è complicata - commenta Claudio Cervellati, responsabile dell’Ufficio Forestazione di Confagricoltura Bologna - perché la siccità estiva ha influenzato in maniera negativa la raccolta, facendola iniziare molto più in ritardo rispetto al solito e riducendo la capacità produttiva delle piante”.

I primi rilevamenti infatti non mentono: la produzione di castagne e marroni è calata del 40% rispetto ai valori registrati nel 2020, che erano di 7 quintali medi per ettaro mentre quest’anno si attestano circa sui 4,5-5 quintali per ettaro.

“C’è grande rammarico perché l’allegagione era stata perfetta, quasi da manuale, e c’erano tutti i presupposti per superare la produzione dello scorso anno” analizza Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese. “Purtroppo i due mesi di totale siccità di agosto e settembre hanno causato problemi per la nutrizione dei ricci che, invece di contenere i tradizionali 2-3 frutti ciascuno, ne hanno generato uno solo in quanto privi del nutrimento necessario”.

Oltre alla siccità, non sono mancati i danni causati dagli insetti: in particolare le cydie, lepidotteri che infestano le castagne penetrando nel frutto, e il cinipide del castagno.

“Se da una parte non abbiamo riscontrato problemi dovuti dalle fitopatie, purtroppo permane quello delle cydie” spiega infatti Panzacchi. “I frutti prodotti sono stati meno del solito e gli insetti li hanno colpiti ripetutamente causando un danno intorno al 40%. Per quanto riguarda invece il cinipide, le maggiori difficoltà sono state registrate nella zona di Castel Del Rio nella Vallata del Santerno, in territorio imolese, mentre la situazione appare più rosea nell’Appennino Bolognese”.

Per affrontare questi problemi diventa fondamentale ragionare sulle strategie da seguire, considerando che molte aziende del territorio hanno difficoltà nel chiedere risarcimenti “perché vengono riconosciuti solo in caso di danni del 30% sul totale del raccolto complessivo di un’azienda agricola, ma qui non si tratta di realtà monocolturali, pertanto diventa impossibile ottenerli se altre campagne produttive sono andate fortunatamente meglio”.

Le soluzioni devono quindi partire dalle attività di prevenzione dei danni. Tra le idee in campo c’è la realizzazione degli invasi per affrontare la siccità estiva, mentre per combattere le cydie sono stati testati prodotti a base di fermoni, che hanno ridotto il danno del 50% negli ultimi anni.

“La possibilità degli invasi è molto interessante ma non di facile realizzazione – analizzano in conclusione Panzacchi e Cervellati - perché il territorio dell’Appennino è molto critico da un punto di vista idrogeologico. Ci vorrà del tempo: è una strategia che deve essere studiata nei minimi dettagli, ma non possiamo esimerci dal portarla avanti, sollecitando le Istituzioni in tal senso”.


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10/11/2021, 11:34
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Vino, in Toscana qualità eccellente, ma si stima calo produzione del 15% e i prezzi aumentano
Francesco Colpizzi: "Serve intervento a livello nazionale. Tra le criticità anche quelle relative al rapporto della Commissione speciale sulla lotta contro il cancro"

Firenze, 21 novembre 2021 - “La qualità del vino in Toscana per la vendemmia 2021 è veramente eccellente, probabilmente ancora migliore rispetto a quella delle ultime annate, da questo punto di vista possiamo stare tranquilli. I problemi però ci sono: da un lato - pur ancora in attesa dei dati esatti - la produzione, per le gelate di aprile e la mancanza di pioggia nei mesi estivi è calata notevolmente, di circa il 15%, dall'altro lato i costi unitari sono aumentati e questo potrà incidere sul consumatore finale, con un incremento dei prezzi che difficilmente potrà essere inferiore al 10%”. È l'analisi fatta da Francesco Colpizzi, presidente Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana.

“L'incremento – ha aggiunto - è dovuto anche al fatto che il costo per le materie prime sono aumentate, come la cellulosa, il vetro e l'energia: un aspetto che, naturalmente, non riguarda solo il settore vitivinicolo ma anche altri comparti. A livello produttivo i cali maggiori si sono avuti nelle aree meridionali della regione, come in Maremma e a Montepulciano, ma anche le altre zone della collina interna vocate alla produzione del Brunello, del Chianti, della Vernaccia di San Gimignano e del Chianti Classico, registrano sensibili criticità. La previsione è che i prezzi possano aumentare ancora, visto che non sembra arrestarsi l'incremento dei costi delle materie prime. Oltre ad aver già rappresentato nei giorni scorsi questi problemi al vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, chiediamo un intervento a livello nazionale, per venire incontro ai tanti produttori di vino italiani, che fanno un prodotto di eccellenza, riconosciuto in tutti il mondo”.

Tra le criticità riscontrate anche quelle relative al Parlamento europeo e alla Commissione speciale sulla lotta contro il cancro (Beca), Commissione che dovrà approvare entro i primi di dicembre un rapporto che, evidenzia Colpizzi, “presenta decisioni negative, a danno dei produttori”. In particolare “si prevede un aumento della tassazione sulle bevande alcoliche e viene nuovamente eliminato il concetto di consumo eccessivo”. Il rapporto “non tiene in considerazione che, secondo dati scientificamente avvalorati, bere vino con moderazione non sembra aumentare l'incidenza del rischio di cancro. Anzi, al contrario, la ricerca ha dimostrato che chi consuma vino con moderazione sembra essere meno soggetto al rischio di cancro e di altre malattie, rispetto a coloro che sono astemi o forti bevitori”. “Nel settore - conclude Colpizzi - c'è grande preoccupazione, chiediamo al Ministero una presa di posizione chiara, la discussione a livello comunitario sta prendendo una brutta piega”.

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22/11/2021, 20:08
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Agricoltura, Neri (Confagricoltura ) “Regione adegui leggi su gestione fauna”

Firenze, 24 novembre 2021 - “Ormai da tempo attendiamo che si apra la discussione sul piano faunistico venatorio regionale.

E' uno strumento fondamentale per la programmazione faunistica, la base di ogni azione gestionale: l'attuale è in proroga da diversi anni e inoltre teneva conto anche dei piani faunistici provinciali. Dunque ci sono anche delle zone d’ombra nell’attuale pianificazione, che rientra in una normativa passata: la gestione faunistica è molto complessa, dal momento che la legge 157/92 ormai non è più aderente alla realtà. Nel frattempo la fauna ha subito moltissime evoluzioni: la normativa non può essere statica ma adeguata ed efficace alle necessità dell'ambiente, del territorio ed anche delle aziende agricole. L'appello è quello di avere norme incisive, rispettose, che possano consentire alle aziende di poter operare tranquillamente come tutte le altre imprese del comparto produttivo”.

A dirlo il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri.

Neri ha sottolineato che “la dura convivenza con la fauna selvatica, con preciso richiamo agli ungulati, è divenuto uno dei principali problemi del settore agricolo. L’agricoltore non ha capacità alcuna di intervenire efficacemente sui problemi che sorgono: tutelare le produzioni non è cosa facile, ci sono situazioni dove i danni superano il 60% delle produzioni e ad oggi possiamo solo con le recinzioni e con le operazioni di contenimento. Proprio la soluzione delle recinzioni non si sposa con i nostri paesaggi, rinomati ed invidiati dal mondo intero”.

“In questi giorni - ha concluso il presidente di Confagricoltura Toscana - stiamo discutendo il regolamento 48r: poter ragionare sulle basi poteva essere più produttivo, ma quello che conta è avere comunque strumenti efficaci. La fauna, è patrimonio indisponibile dello Stato, e pertanto non possono essere certamente gli agricoltori a pagarne le spese per gestioni poco efficienti: non crediamo possa essere accettabile danneggiare le economie l'ambiente ed il territorio per una presenza, una densità altissima degli ungulati, inferiore, in Europa, solo all’Austria”.

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24/11/2021, 16:47
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Pnrr, Confagricoltura alla Regione “Siano ottimizzate opportunità, agricoltori siano protagonisti”

Il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri all'assessore Saccardi: “Vorremmo che il nuovo Psr fosse occasione di sviluppo, di interventi strutturali che vadano a garantire il reddito alle nostre aziende”.

Firenze, 29 novembre 2021 - “Vorremmo ottimizzare al massimo le opportunità del Pnrr come abbiamo spiegato durante l'incontro con il vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi. Abbiamo rappresentato in quell'occasione le nostre preoccupazioni, l'assessore si è dimostrato ancora una volta molto attenta alle nostre istanze. Vorremmo che il nuovo Psr fosse un'occasione di sviluppo, di interventi strutturali che vadano a garantire il reddito alle nostre aziende”. È quanto ha detto il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri, commentando l'incontro a Suvereto (Livorno) tra presidente, direttori e consiglieri della Toscana del Sud di Confagricoltura e il vicepresidente della Regione Toscana e assessore all'agricoltura Stefania Saccardi.

“E' evidente e giusto che si debba fare attenzione alla biodiversità all'ambiente, al territorio, investire su un futuro sempre più green - aggiunge Neri - ma tutto questo non può limitare la libertà di impresa. La storia ci insegna che gli agricoltori hanno nel proprio Dna l'attenzione al territorio raccontato dall'aspetto delle nostre campagne che presentano un'agricoltura molto varia che tutti ci invidiano: dalla produzione del vino a quella dell'olio, dalla zootecnia ai cereali. A tutto questo si è aggiunto anche il settore dell'agriturismo. È importante investire oggi sulla promozione del nostro territorio e dei nostri prodotti”.

Sulla preoccupazione per gli ungulati Neri ha ribadito che si attende “un piano faunistico regionale che sia uno strumento adatto a moderare la presenza di questi animali selvatici e soprattutto a dare modo alle aziende di continuare a fare investimenti e garantire occupazione”.

“Abbiamo ribadito – ha aggiunto - la necessità di un piano irriguo ben strutturato: se le aziende riescono a conquistare i mercati hanno bisogno poi di mantenere la quantità e la qualità. Annate condizionate dall'assenza dell'acqua vanificano gli investimenti a vantaggio degli altri. Anche i vincoli che hanno le aziende, a vantaggio della collettività, devono essere ben valutati: lo sforzo per il bene comune è ben accetto ma non può essere solo in capo all'agricoltore”. Infine Neri ha sottolineato “l'importanza del biologico, una risorsa che deve essere valorizzata con investimenti strutturali”.

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29/11/2021, 13:41
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Manovra, Confagricoltura Toscana: “Per la ripresa servono risorse: i costi di produzione sono alle stelle”


Firenze, 30 novembre 2021 - “Il mondo agricolo ha bisogno di risorse ulteriori per le imprese a causa di un aumento dei costi di produzione senza precedenti.” Il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, spiega che cosa si aspetta il settore dal testo della manovra economica in discussione in Parlamento: “La manovra contiene elementi che vanno incontro ad alcune istanze del mondo agricolo, con misure pensate per sostenere la fase di modernizzazione del settore primario, ma esistono ancora margini di miglioramento indispensabili per respingere un aumento dei costi assolutamente ingiustificato".

Spiega Neri: “In materia fiscale assume importanza l'esenzione Irpef per il 2022 dei redditi dominicali dichiarati dagli imprenditori agricoli professionali, e coltivatori diretti, ed è stata accolta la richiesta del prolungamento dell’Iva agevolata per bovini e suini, come pure positiva è la proroga del credito d'imposta per gli investimenti nell’ambito della “Transizione 4.0” e per gli investimenti in ricerca e sviluppo, tecnologia e innovazione, ma rimane la criticità rispetto al taglio di queste agevolazioni che arriverà fino al 50% nel 2023 e che rischia di rallentare il percorso di competitività delle imprese agricole".

Continua il presidente di Confagricoltura Toscana: “E’ stato positivamente accolto un provvedimento importante nel processo di ricambio generazionale agricolo come la proroga della decontribuzione per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli under 40, come pure è importante il prolungamento delle misure per l'accesso al credito, purché rimanga la totale gratuità del rilascio della garanzia fino a giugno 2022. C’è poi da agire in maniera più vigorosa sulla immediata rinegoziazione del debito bancario per assicurare liquidità alle imprese. Infine, la Nuova Sabatini e il Bonus Verde. Bene il rifinanziamento della prima, per la quale occorre una maggiore dotazione e con l’erogazione del contributo in un'unica soluzione, mentre per il Bonus Verde riteniamo utile una sua rimodulazione. Se riusciremo in questi intenti - conclude Neri - aiuteremo le nostre imprese a sopravvivere, altrimenti saranno in molte a gettare la spugna, cosa che dobbiamo assolutamente scongiurare”.

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30/11/2021, 17:38
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Agricoltura, Cavicchioli (Confagricoltura Toscana): “Settore può ripartire ma è decisiva collaborazione tra aziende e lavoratori”

Il direttore di Confagricoltura Toscana ha partecipato al congresso regionale della Fai Cisl Toscana: “C'è la necessità di mettere in condizione gli agricoltori di poter produrre bene”

Firenze, 1 dicembre 2021 - “La Toscana, come ci insegna la storia, è stata spesso foriera di idee che sono state condivise anche in altri contesti regionali e nazionali. Per poter far ripartire il nostro settore, colpito dal Covid, è importante avere anche un confronto franco e diretto con le associazioni sindacali: un esempio per tutti la questione degli appalti, dibattuta su molti tavoli. È il confronto che fa la differenza. C'è sempre più bisogno di governare gli eventi e di non subirli”. È quanto dichiarato dal direttore di Confagricoltura Toscana Gianluca Cavicchioli in occasione del congresso regionale della Fai Cisl Toscana, organizzato alla villa medicea La Ferdinanda, ad Artimino (Prato).

“Noi ci impegniamo – ha aggiunto - a far proposte, condite di buon senso e fattibilità. Troviamo comuni intendimenti anche nelle istituzioni, come ha fatto la Regione Toscana in occasione della formulazione delle linee d’indirizzo sulla consapevole e corretta individuazione dei prestatori di servizi dei lavori agricoli. È un altro esempio di come certe cose si possono fare con chiarezza e determinazione. La comunità d'intenti, come la sicurezza sui luoghi di lavoro ed il rispetto delle norme, sono aspetti che stanno a cuore a tutto il nostro settore. Palese testimonianza sono i contratti di lavoro. Ripeto: solo con la sinergia è possibile ottenere risultati”.

Sulla ripartenza post Covid, ha spiegato Cavicchioli che “la programmazione è sempre stata fondamentale, ed oggi lo è ancor di più. Bisogna ragionare su uno scenario che non deve essere lontano, ma immediato: si sono sviluppate interessanti opportunità come la vendita online e questo ovviamente va assecondato. La digitalizzazione diviene imprescindibile, volano dirimente per uno sviluppo costante. C'è poi la necessità di mettere in condizione gli agricoltori di poter produrre bene: se io conquisto dei mercati, poi ho necessità di soddisfarli. Da qui la necessità di proteggere le nostre produzioni e facilitare la loro promozione. La mancanza di questo vanifica investimenti a vantaggio di altri”.



Il direttore di Confagricoltura Toscana ha concluso affermando che “l'azienda deve rimanere al centro dell'attività. Gli agricoltori nel loro dna hanno, da sempre, attenzione al territorio ed al suo sostenibile sviluppo”.

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Agricoltura sociale, presentato a Volterra il progetto di formazione per disabili, detenuti ed ex tossicodipendenti

Pisa, 2 dicembre 2021 - Imparare a potare gli olivi e a partecipare alla raccolta delle olive, ma anche a curare i vigneti e a dare il proprio contributo alla vendemmia. Il primo step del progetto “Olivocultura Sociale”, promosso da Confagricoltura Toscana, è rivolto a dodici persone, selezionate dalla Cooperativa La Torre e da altre cooperative sociali che si occupano di disabilità, dal Serd (Servizio Dipendenze) della Usl e dall’amministrazione carceraria di Volterra, che in due anni seguiranno corsi di formazione tecnico-pratica per essere poi inserite in due aziende agricole della zona di Peccioli: la Banti Ruffo e la Fattoria di Monti.

Il progetto coinvolge anche l’Associazione di Produttori Olivicoli Toscani APOT (capofila del progetto), la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.

Il convegno iniziale di presentazione del progetto che si avvale di finanziamenti europei del piano di sviluppo rurale (Bando PSR Toscana 2014-2020 - Reg (UE) 1305/2013 - Misura 16.9 – Annualità 2018 – Diversificazione attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità), si è svolto sabato 27 novembre al Centro Studi Santa Maria Maddalena di Volterra.

All’evento ha partecipato il sindaco di Volterra Giacomo Santi che si è reso disponibile a dare il patrocinio al progetto, la responsabile per l’Agricoltura Sociale di Confagricoltura Pina Romano che ha illustrato il progetto e l’impegno che da anni svolge Confagricoltura nel settore, il Presidente Rete Fattorie Sociali Marco Berardo Di Stefano che ha condiviso la propria esperienza e il proprio impegno nell’agricoltura sociale, il Professor Andrea De Dominicis dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” che ha illustrato l’importanza della formazione e gli sviluppi futuri.

“Auspichiamo che questo sia solo un primo step di un progetto in cui crediamo. Questa iniziativa ha un interesse sociale perché il primo obiettivo è quello di dare degli strumenti a persone svantaggiate per aiutarli a raggiungere una propria autonomia, a investire sul proprio futuro - spiega il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri - Pensiamo però anche che questa sia un’opportunità per le aziende agricole alla continua ricerca di manodopera. E’ importante per il mondo agricolo poter contare su personale qualificato che possa essere inserito in azienda e contribuire attivamente alle operazioni manuali in campo”.

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