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Regione Lombardia - Agricoltura 
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AGRICOLTURA. ASSESSORE BEDUSCHI: COLTIVAITALIA È L’OCCASIONE PER TORNARE A CARNE MADE IN ITALY
(LNews - Mantova, 29 lug) ATTENZIONE: SU QUESTO ARGOMENTO È DISPONIBILE UN FILE VIDEO, LIBERO DA DIRITTI, SCARICABILE GRATUITAMENTE AL SEGUENTE LINK, CON L'INTERVISTA ALL'ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE DELLA REGIONE LOMBARDIA, ALESSANDRO BEDUSCHI, E IMMAGINI DI COPERTURA.

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LNews-Foto. AGRICOLTURA. ASSESSORE BEDUSCHI: COLTIVAITALIA È L’OCCASIONE PER TORNARE A CARNE MADE IN ITALY

A MANTOVA IL FOCUS SUI 300 MILIONI DI EURO DESTINATI ALLA ZOOTECNIA
IN ITALIA IL 55% DELLA CARNE BOVINA È, ATTUALMENTE, IMPORTATA

(LNews - Mantova, 29 lug) “Con i 300 milioni di euro dedicati alla zootecnia, il piano ColtivaItalia segna un cambio di passo importante per il futuro della carne bovina in Italia. Un’occasione che come Regione Lombardia intendiamo cogliere appieno, perché rilanciare questo settore significa rafforzare la nostra sovranità alimentare, sostenere il reddito degli allevatori e valorizzare una filiera strategica per i nostri territori”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, intervenuto oggi, a Mantova, nel corso dell’incontro promosso con il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina e con la partecipazione di rappresentanti del mondo agricolo e di Coldiretti.

Al centro del confronto, le misure previste dal piano nazionale ColtivaItalia, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, con un pacchetto da 1 miliardo di euro complessivi. Di questi, 300 milioni saranno destinati alla zootecnia, con particolare attenzione al comparto bovino da carne, oggi in forte sofferenza.

In Italia, infatti, il grado di autosufficienza della carne bovina si è progressivamente ridotto, fino a raggiungere appena il 45% del fabbisogno interno, a fronte di un aumento delle importazioni sia di animali vivi sia di carne lavorata. Un dato che evidenzia la fragilità del comparto e la necessità di interventi strutturali. Per fare un paragone, quello italiano è uno dei tassi di autosufficienza più bassi nell’UE, dove i più grandi esportatori di carne sono Irlanda (398% di autosufficienza), Francia (112%) e Spagna (125%).

Durante l’incontro, Beduschi ha ribadito l’impegno della Lombardia a sostenere gli allevatori e ad accompagnare l’attuazione delle nuove misure, puntando su contratti di filiera, investimenti per la competitività e valorizzazione della produzione locale.
Nel corso dei lavori sono intervenuti anche i rappresentanti del Consorzio, delle organizzazioni agricole e di Confcooperative, che hanno condiviso la necessità di un’azione congiunta per rilanciare una filiera che, oltre al valore economico, svolge un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e della qualità alimentare.

“Il Consorzio Lombardo Produttori di Carne Bovina - ha detto il presidente Massimiliano Ruggenenti - è pronto a rafforzare la collaborazione con gli allevamenti da latte per sostenere una filiera tutta italiana dedicata alla carne bovina, così da ridurre i già complessi flussi di approvvigionamento di vitelli dall’estero e rilanciare la zootecnia in Lombardia, lungo la dorsale appenninica e le aree svantaggiate e nelle isole. Questo importante stanziamento servirà a rafforzare le filiere della carne e del latte e per assicurare un futuro agli oltre 5.200 allevamenti da carne della Lombardia”.

“Le misure per un miliardo di euro previste dal provvedimento ColtivaItalia rappresentano un segnale importante per la nostra agricoltura e un riconoscimento della strategicità del settore, contrariamente alla scelta della presidente della Commissione Ue di tagliare del 20% le risorse della Pac – ha affermato Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia –. Si tratta di risorse indispensabili per la valorizzazione delle filiere agroalimentari. L’attenzione rivolta alla zootecnia, e in particolare al comparto della carne e della linea vacca vitello, rappresenta un’opportunità per progetti come quello promosso dal Consorzio Lombardo Produttori di Carne Bovina che mirano al fondamentale obiettivo di rafforzare il tasso di autoapprovvigionamento della carne bovina”.

"Lo stanziamento da parte del Governo - ha detto Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia - è un segnale importante per tutto il settore primario. Come Confagricoltura Lombardia abbiamo insistito particolarmente, per quanto riguarda la carne bovina, sul trovare un'alternativa alla dipendenza dei nostri allevatori dalle importazioni francesi, e siamo dunque soddisfatti dell'intervento previsto dal Ddl. Importante anche la questione cerealicoltura: riteniamo fondamentale il sostegno alla filiera del mais, nel duplice intento di sostenere i cerealicoltori ma, al contempo, ridurre l'utilizzo di materie prime straniere, che possono mettere a rischio le nostre filiere Dop. Il nostro giudizio sull'accordo è dunque complessivamente positivo, ma auspichiamo che possano essere introdotte ulteriori migliorie in corso d'opera. Non per ultimo, riteniamo si debba lavorare ulteriormente, come peraltro indicato nel Ddl, sull'eliminazione ulteriore di burocrazia e vincoli vari che, spesso, rappresentano dei veri e propri dazi interni per le nostre imprese".

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29/07/2025, 16:13
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ENOGASTRONOMIA. ASSESSORE BEDUSCHI: NUOVO LOGO E REGOLE PER LE STRADE DEI VINI E DEI SAPORI DI LOMBARDIA
+++ IN CODA L'ELENCO DELLE 13 STRADE +++

(LNews - Milano, 31 lug) Un nuovo volto per un grande racconto collettivo fatto di vini, prodotti tipici e paesaggi da scoprire: le Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia cambiano logo e si danno nuove regole preparandosi a una nuova stagione di valorizzazione turistica ed enogastronomica, anche in vista delle prossime Olimpiadi invernali. È quanto previsto da una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

“Con l’approvazione del nuovo regolamento - dichiara l’assessore Beduschi - Regione Lombardia rafforza la rete dei 13 itinerari che attraversano oltre 1.500 km e 124 Comuni, con l’obiettivo di renderli sempre più attrattivi, coordinati e riconoscibili. Cuore pulsante dell’iniziativa è la Federazione regionale delle Strade, che lavora per garantire qualità dell’offerta, accoglienza diffusa e promozione integrata dei territori”.

Il nuovo logo, immediato e rappresentativo, accompagnerà questo rilancio, diventando il simbolo di un’esperienza autentica che unisce gusto, cultura e paesaggio. Un segno distintivo che i visitatori troveranno lungo i percorsi, a guidarli tra cantine, agriturismi, produttori locali, enoteche e ristoranti tipici. Ogni Strada nasce per iniziativa di un comitato promotore e, una volta riconosciuta dalla Regione, viene gestita da un comitato operativo che coordina le attività e garantisce il rispetto degli standard minimi previsti. Il nuovo regolamento definisce in modo più chiaro le modalità di riconoscimento e rinnovo (con validità quinquennale), semplificando il sistema e favorendo la crescita della rete. Tra arte, natura e cucina, le Strade dei Vini e dei Sapori rappresentano un invito a viaggiare lentamente, degustando il territorio calice dopo calice, tappa dopo tappa.

Aderiscono oggi al circuito circa 190 cantine, 150 produttori tipici, oltre 200 agriturismi e 50 strutture ricettive, che rappresentano l’anima viva di una Lombardia rurale capace di accogliere e raccontare il territorio attraverso i suoi sapori più veri.

“Con questo nuovo regolamento – spiega l’assessore Beduschi – vogliamo dare un nuovo slancio alle nostre Strade dei Vini e dei Sapori, valorizzando i territori, le persone e i prodotti che rendono unica la nostra regione. Il turismo enogastronomico è una leva strategica per lo sviluppo delle aree rurali, e questi percorsi rappresentano una modalità concreta per scoprire la Lombardia più autentica, fuori dai circuiti consueti, ma ricchissima di bellezza e qualità”.

Di seguito le 13 Strade di Vini e dei Sapori di Lombardia.

- Strada del Franciacorta;

- Strada dei Vini e dei Sapori del Garda;

- Strada del Riso e dei Risotti Mantovani;

- Strada dei Vini e Sapori Mantovani;

- Strada del Tartufo Mantovano;

- Strada del Vino San Colombano e dei Sapori lodigiani;

- Strada del Vino e dei Sapori dei colli longobardi;

- Strada del vino e dei Sapori Oltrepò Pavese;

- Strada del Vino Valcalepio e dei Sapori della Bergamasca;

- Strada del Gusto Cremonese nella terra di Stradivari;

- Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina;

- Strada dei Sapori delle Valli Varesine;

- Strada del Riso dei Tre Fiumi. (LNews)

A questo link il nuovo logo delle Strade dei Vini e dei Sapori della Lombardia.

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AMBIENTE, DA REGIONE LOMBARDIA NUOVE DISPOSIZIONI PER LA GESTIONE DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI E DEGLI ABBRUCIAMENTI DI MATERIALI VEGETALI
MAIONE: PROMUOVIAMO PRATICHE VIRTUOSE PER LA TRANSIZIONE GREEN DEL SETTORE
BEDUSCHI: MISURE CONCRETE PER CONIUGARE SOSTENIBILITÀ E TUTELA DEL LAVORO AGRICOLO

(LNews – Milano, 31 lug) La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell'assessore all'Ambiente e Clima Giorgio Maione, di concerto con l’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, ha approvato una delibera che aggiorna le disposizioni per la gestione degli effluenti zootecnici e gli abbruciamenti di materiali vegetali (sia di origine agricola sia sfalci verdi), rispetto a quanto già disciplinato nel 2024.

"Con le nuove disposizioni - spiega Maione - puntiamo ad alzare gli standard di qualità dell'aria, promuovendo pratiche virtuose e sostenibili per l'intero settore agricolo lombardo. Portiamo avanti una politica ambientale senza ideologia, che accompagna le imprese verso nuovi modelli di sviluppo attraverso la riduzione delle emissioni di ammoniaca degli effluenti e una definizione più precisa della quota altimetrica dei Comuni. Superiamo così il dato altimetrico ISTAT, che non teneva conto delle peculiarità territoriali".

Per le combustioni all'aperto, le nuove disposizioni individuano meglio l’ambito territoriale di applicazione per gli abbruciamenti, includendo il periodo dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno. Nello specifico, l'applicazione delle nuove regole riguarda i Comuni con una quota altimetrica (ovvero l’altezza rispetto al livello del mare) inferiore a 300 metri. La novità consiste nel fatto che le disposizioni vengono calibrate sulle specificità strutturali di questi territori, attraverso una definizione più precisa, realizzata tramite le curve di livello topografiche e rilevabile ‘in sito’ con una strumentazione ottica e/o elettronica. Questo criterio supera quello che valutava il dato altimetrico ISTAT (basato sulla valutazione come parametro di riferimento dell’altezza dell’edificio comunale) e consente una maggiore aderenza alla realtà geografica, tutelando così le aree montane e l'attività agricola.

“Con questo provvedimento - sottolinea Beduschi - rafforziamo l’impegno della Regione al fianco del mondo agricolo, con regole chiare e sostenibili che migliorano la qualità ambientale senza gravare inutilmente sulle imprese. Favoriamo l’adozione di tecniche avanzate nella gestione dei reflui e introduciamo criteri più equi per l’uso delle pratiche tradizionali come gli abbruciamenti, ascoltando le esigenze reali di chi vive e lavora sul territorio. Agricoltura e ambiente possono e devono procedere insieme, con responsabilità e visione”.

Per gli effluenti zootecnici, la delibera introduce novità relative alla copertura dei bacini di stoccaggio degli effluenti zootecnici, con l’obiettivo di prevenire le emissioni di ammoniaca nell'aria, nel quadro delle previsioni già disponibili. In particolare, si prevedono una serie di interventi mirati in ambiti specifici:

1) NUOVI IMPIANTI - Per le strutture di nuova realizzazione, le aziende con una produzione di azoto di origine zootecnica superiore a 3.000 kg/anno avranno l'obbligo di adottare coperture che assicurino una riduzione delle emissioni, pari o superiore al 60% a partire dal 1° gennaio 2027.

2) AMMODERNAMENTO DEGLI IMPIANTI ESISTENTI - Per le strutture già operative, è previsto un percorso di adeguamento graduale. Le aziende con produzione di azoto di origine zootecnica tra 3.000 e 25.000 kg/anno dovranno raggiungere un'efficienza del 60% entro il 31 dicembre 2029. Per quelle con oltre 25.000 kg/anno di azoto, l'efficienza del 60% è richiesta entro il 31 dicembre 2027.

3) DISTRIBUZIONE DEI REFLUI ZOOTECNICI - Le aziende che distribuiscono quantitativi di azoto di origine zootecnica tra 3.000 e 25.000 kg/anno sono chiamate ad adottare da subito pratiche o tecniche di distribuzione che garantiscano un'efficienza di riduzione delle emissioni pari o superiore al 45%. Per le aziende con oltre 25.000 kg/anno viene previsto l'obiettivo di raggiungere un'efficienza superiore al 65% dal 1° gennaio 2027.

4) PROMOZIONE DELL'INTERRAMENTO RAPIDO DI REFLUI ZOOTECNICI – La delibera disciplina, inoltre, l'interramento immediato dell'effluente dopo la distribuzione, in particolare quando si utilizzano sistemi come il piatto deviatore (una tecnologia che utilizza un piatto rotante per distribuire il refluo). Questo sistema sarà vietato a partire dal 1° gennaio 2029.  L'obiettivo è massimizzare la ritenzione dell'azoto nel terreno, rendendolo disponibile per le colture e riducendo l'impatto ambientale.

5) TECNOLOGIE PERFORMANTI RICONOSCIUTE - La delibera riconosce, infine, l'efficacia di diverse tecniche di copertura degli stoccaggi dei reflui che hanno dimostrato di raggiungere l'obiettivo del 60% di riduzione delle emissioni di ammoniaca, in adeguamento al Codice nazionale di buone pratiche agricole realizzato dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MIPAAFT). Tra queste rientrano l'utilizzo di materiali leggeri come l'argilla espansa, piastrelle o sfere plastiche galleggianti.

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