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Confagricoltura 
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Confagricoltura Toscana: “No alla fusione tra Bonifiche Ferraresi e il Consorzio agrario del Tirreno”
Il presidente Neri: “Un progetto che spazzerebbe via per sempre i fini mutualistici e di sostegno reciproco”

Firenze, 15 maggio 2020 - Un no secco all'operazione di fusione fra il Consorzio agrario del Tirreno e Bf spa, la società che controlla Bonifiche Ferraresi, arriva da Confagricoltura Toscana. L'ipotesi che ha ricevuto il via libera a maggioranza dal Consorzio agrario del Tirreno, prevede la nascita di due newco alle quali il Consorzio, insieme ad altri importanti consorzi agrari del Centro-Nord, conferirebbe a una il proprio patrimonio e all'altra la gestione commerciale.

Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana e, in sua rappresentanza, membro del Cda del Consorzio del Tirreno (che ha espresso voto contrario all'operazione) dice che si tratta di una manovra che “cancellerebbe i fini mutualistici prevalenti e di sostegno reciproco, in cui vige il concetto dell'aiuto a chi è in difficoltà, e in cui l'unione dei piccoli conferisce loro la forza dei grandi senza l'assillo del raggiungimento del profitto a ogni costo, stella polare del Consorzio: tutto questo sarebbe spazzato via per sempre da un progetto concepito da società finanziare e bancarie come Bonifiche Ferraresi, il cui fine è quello di realizzare profitti e che di mutualistico nel loro dna hanno ben poco”. Il Consorzio agrario del Tirreno è attivo nei territori di Pisa, Livorno, Grosseto, Pistoia, Lucca e Viterbo e rappresenta una fetta consistente della produzione agricola regionale.

“Il nostro Consorzio agrario – dice Neri - non sarà più in grado di produrre ricavi e reddito, eccetto ricevere gli utili o i dividendi delle partecipazioni societarie, la cui delibera è vincolata da Bonifiche Ferraresi, come previsto dai patti parasociali. Preoccupa anche il fatto che Bf sia una spa che, stando ai patti parasociali, avrà un notevole potere di controllo sulla nuova società: solo con il suo voto favorevole possono essere adottate le delibere nelle materie assembleari rilevanti e sarà Bf ad esprimere l'amministratore delegato a cui spetta proporre il direttore generale, poi nominato dai Consorzi. L'operazione, che deve adesso passare al vaglio dell'assemblea dei soci, è rischiosa e censurabile, per questo trova la ferma opposizione di Confagricoltura Toscana”.

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15/05/2020, 16:58
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Confagricoltura e Cia contro le aziende di trasformazione

Guerra del prezzo del latte: “Non possono pretendere di dettare le condizioni, snobbando i tavoli di confronto regionali. Siamo pronti alla adozione di misure drastiche”



Firenze, 30 maggio 2020 - “Siamo stufi che a pagare siano sempre gli allevatori rimettendoci sul prezzo del latte”. I presidenti regionali di Confagricoltura e Cia, Marco Neri e Luca Brunelli, rompono gli indugi dopo l’ennesimo tavolo regionale, che ha portato nuovamente ad un nulla di fatto sul fronte del prezzo del latte da pagare agli allevatori. “Non possiamo più tollerare un comportamento di questo genere da parte delle aziende di trasformazione - aggiungono Neri e Brunelli -. Puntualmente, come accaduto nei precedenti incontri, molte di loro hanno continuato a mostrare un atteggiamento poco rispettoso nei confronti della Regione e dei nostri associati, nel ruolo di convitato di pietra. Una situazione incresciosa che unisce in un comune denominatore il latte bovino e quello ovino, seppur in misure e modalità diverse.”



I presidenti spiegano che, eccezion fatta per le cooperative dei produttori, le altre aziende hanno colto l’occasione di una emergenza come quella da Covid19 per trarre vantaggi economici, senza motivazione alcuna, a discapito di altri, segnatamente degli allevatori. “Teniamo conto - aggiungono i vertici toscani di Confagricoltura e Cia - che il formaggio e gli altri prodotti non hanno avuto una contrazione delle vendite così marcata, contrariamente a quanto viene sostenuto, e per l’invenduto è intervenuta Ismea che ha acquistato formaggi per gli indigenti. Non si capisce dunque perché si vuole assolutamente ridurre il prezzo del latte pagato agli allevatori, che a questo punto sono vittime dell’ennesimo ricatto industriale. E’ curioso che gli stessi caseifici chiedono soldi alla Regione per finanziare i vari PIF, salvo poi, come in questo caso, neppure avere il buongusto di sedersi ai tavoli regionali convocati per non sentire parlare di prezzi che hanno la pretesa di determinare in maniera unilaterale. A queste condizioni - concludono Neri e Brunelli - non ci stiamo e pretendiamo il rispetto che i nostri associati meritano, altrimenti non possiamo escludere di assumere misure drastiche in loro difesa.”

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30/05/2020, 11:54
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Consorzio Agrario di Siena, Confagricoltura Toscana: “Piano di rilancio valido, inutili gli attacchi strumentali della Coldiretti”

Siena, 5 giugno 2020 - “Il Consorzio Agrario di Siena è sano e il suo rilancio passa dalle scelte lungimiranti fatte dal suo cda. Le accuse, gli attacchi e le notizie quantomeno fuorvianti sono strumentali ad un’azione che sa tanto di rivalsa per la negata adesione alla Società Consortile Consorzi Agrari”. Il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri risponde così alle critiche mosse dalla Coldiretti. “Non è di questo che il Consorzio ha bisogno, soprattutto adesso, in un periodo storico così difficile per tutti, con una crisi che minaccia recessione. Dobbiamo unire le forze, non pregiudicare con polemiche strumentali il raggiungimento dell’obiettivo che è - o per lo meno dovrebbe essere - comune: il rilancio del Consorzio Agrario"

Il Cda del Consorzio ha approvato il bilancio 2019 e il piano industriale quinquennale. “E’ un piano di risanamento ragionato - continua Neri - che mira a garantire solidità con iniezioni di liquidità, attraverso la vendita di immobili in disuso e alla valorizzazione di quelli strategici come la sede nel centro di Siena. E’ un piano che guarda avanti, che vuole rimediare agli errori del passato e ridare un futuro più stabile a tutto il sistema agricolo che è la base del Consorzio. Siamo sempre disponibili ad un confronto, ma solo se costruttivo e finalizzato al miglioramento”

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05/06/2020, 10:49
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Donna aggredita da cinghiale, Confagricoltura Toscana: “Situazione fuori controllo, gli agricoltori sono allo stremo”

Firenze, 20 giugno 2020 - “Abbiamo sfiorato la tragedia, ma ogni giorno gli agricoltori contano i danni provocati dai cinghiali e dagli ungulati. Se si aggiungono i problemi gravissimi causati dalla pandemia, possiamo dire che siamo stremati. Il tempo delle parole è finito, vogliamo una soluzione”. Così il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, commenta la notizia dell’attacco di un cinghiale ai danni di una donna e del suo cane a Greve in Chianti.

“Gli ungulati stanno distruggendo indisturbati le nostre colture. È un’emergenza con cui dobbiamo fare i conti e che dovrà essere necessariamente nell’agenda di chi si candida a governare la Toscana nei prossimi cinque anni”, continua il presidente.

È’ ancora difficile stimare i danni. Il rischio della presenza ormai incontrollata degli animali è anche quello di distruggere e modificare pericolosamente la biodiversità e compromettere l’equilibrio del territorio.

“La situazione sta degenerando, è fuori controllo - continua Neri - anche a causa dell’allentamento del contenimento provocato delle misure imposte dalla pandemia. La consistenza della popolazione animale è oggettivamente ingestibile, ma è compito della politica trovate una soluzione che esca dai tavoli di confronto e vada a dare supporto e soluzioni ai nostri agricoltori. Apprezziamo la disponibilità della Regione all’ascolto e al confronto, ma sono necessarie azioni di contenimento decisamente più incisive”


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20/06/2020, 14:37
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Fusione tra Bonifiche Ferraresi e Consorzio agrario del Tirreno, appello ai soci di Confagricoltura Toscana: “Facciamoci sentire e diciamo no”

Firenze, 24 giugno 2020 - “Un’operazione a cui diremo no in ogni sede e in ogni occasione”. La fusione tra Bonifiche Ferraresi e il Consorzio agrario del Tirreno continua ad avere la ferma opposizione di Confagricoltura Toscana. “Chiediamo a tutti gli associati - è la richiesta del presidente Marco Neri - di partecipare alle assemblee parziali e di scegliere attivamente i delegati all’assemblea generale che dovrà decidere le sorti dell’operazione già approvata dal cda. Dobbiamo farci sentire, non possiamo delegare decisioni così importanti sul futuro delle nostre produzioni ad altri”

Il progetto prevede una riorganizzazione dell’attività consortile e consiste nel conferimento dei due suoi rami d’azienda ad altrettante nuove società. Ad una verrà conferito tutto il patrimonio immobiliare mentre tutta la gestione commerciale andrà ad una Spa costituita dalla Società Consorzi Agrari d’Italia S.r.l insieme ai Consorzi Emilia, Adriatico, Centro Sud, e Tirreno, e da Bonifiche Ferraresi che ne avrà la gestione. Inoltre, stando ai patti parasociali, Bonifiche Ferraresi avrà un notevole potere di controllo sulla nuova società: solo con il suo voto favorevole possono essere adottate le delibere nelle materie assembleari rilevanti e sarà sempre la società ad esprimere l'amministratore delegato a cui spetta proporre il direttore generale, poi nominato dai Consorzi

“Quest’operazione cancellerebbe il nostro patrimonio. A darci il colpo di grazia e a mettere una pietra tombale sulla nostra storia non sarà certo il Covid, ma una società quotata in borsa. Siamo convinti - continua il presidente Neri - che questo sia il momento peggiore per eliminare definitivamente i nostri fini mutualistici prevalenti e di sostegno reciproco, in cui vige il concetto dell'aiuto a chi è in difficoltà. Ci troveremo di fronte a una realtà concepita da società finanziare e da banche, con l’assillo del profitto ad ogni costo e che nulla ha a che fare con i nostri principi e valori”. Infine una considerazione: “Questo progetto - aggiunge il presidente - è stato fortemente voluto da Coldiretti e uno stop è arrivato proprio nel consorzio dove a capo del cda c’è il suo presidente nazionale. Davvero strano, ma sufficiente a far riflettere sulla bontà dell’iniziativa”

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24/06/2020, 15:13
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Caccia, Confagricoltura Toscana: “Bene le modifiche alla legge, ma serve una veloce attuazione”
Il presidente Neri: “I danni che la fauna selvatica arreca alle colture sono un'emergenza, adesso procedure più snelle per il rimborso”

Firenze, 9 luglio 2020 - “Accogliamo con favore le modifiche alla legge sulla caccia, ora attendiamo al più presto le normative attuative”. Così Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, commenta le modifiche alla legge regionale sulla caccia approvate dal Consiglio regionale nell'ultima seduta.

Le nuove regole mirano a una gestione degli ungulati finalizzata al mantenimento delle densità sostenibili, tenuto conto degli effettivi danneggiamenti alle coltivazioni agricole e ai boschi, attraverso nuove funzioni per gli ambiti territoriali di caccia, l’introduzione di zone di rispetto venatorio, nelle quali la Regione potrà autorizzare la caccia oltre che agli ungulati anche alla volpe, alla cornacchia grigia e alla gazza, l'istituzione di un comitato di esperti per analizzare le dinamiche della popolazioni di specie di fauna selvatica sul territorio regionale.

Per il presidente Neri “la priorità deve rimanere la tutela dell'attività agricola”: riportare la densità della fauna selvatica a livelli sostenibili per le culture e il territorio, e limitare al massimo i danni che gli animali selvatici e soprattutto gli ungulati e i cinghiali, arrecano alle coltivazione. “Gli ungulati distruggono indisturbati le nostre colture: ogni giorno gli agricoltori contano i danni provocati dai cinghiali e dagli ungulati.”

Le modifiche alla legge regionale sulla caccia sono una prima risposta alle esigenze degli agricoltori per fronteggiare quella che è “diventata ormai una vera e propria emergenza, ma devono essere attuate al più presto e accompagnate da procedure più snelle e veloci per il rimborso dei danni alle colture. Gli agricoltori sono molto attenti anche alle nuove metodologie di prevenzione, ma con le densità attuali i raccolti sono in serio rischio, come l'incolumità pubblica”.

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09/07/2020, 11:51
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Installazione di Ruowang a Firenze, Confagricoltura Toscana: “Lupi come gli agricoltori, in piazza a difesa dell’ambiente”
Il presidente Neri: “Apriamo un dibattito serio e agiamo subito: politiche agricole sostenibili in cima alle agende politiche”

Firenze, 14 luglio 2020 - “L’installazione con i lupi a Firenze ci dà un assist importante: parliamo di natura, mettiamo al centro l’ambiente e tuteliamo gli agricoltori, i primi ambientalisti che lavorano per la sua salvaguardia e il suo equilibrio. Questi lupi e gli agricoltori hanno molte cose in comune, entrambi si battono per difendere l’ambiente”. Il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, apre una riflessione sui temi sollevati dalla nuova installazione artistica di Liu Ruowang e i suoi 90 lupi di ferro che hanno invaso piazza Pitti e piazza Santissima Annunziata a Firenze. Una installazione che vuole, è questo il messaggio dell’artista, rinnovare l'attenzione nei confronti dell’ambiente per riequilibrare i rapporti tra uomo e natura oggi sbilanciati indubbiamente verso il primo.

“Siamo felici che ci sia questa attenzione e abbiamo ascoltato tante parole bellissime, ma cosa si fa davvero per tutelare la nostra terra? - si chiede il presidente Neri - Difendiamo la natura anche con politiche agricole sostenibili e di sostegno agli agricoltori che ogni giorno lavorano con la terra e contribuiscono a rendere unico quel paesaggio toscano che non è solo cartolina, ma è cultura, tradizione, economia, lavoro. Alle parole dobbiamo far seguire i fatti, che sono leggi e interventi urgenti per il comparto agricolo. Dalle politiche comunitarie sulla produzione e la distribuzione alimentare i cui limiti sono stati purtroppo ben evidenti nel corso pandemia, a scelte più incisive sul lavoro, gli investimenti e l'occupazione messi a serio rischio da questa crisi senza precedenti, fino ai problemi degli ungulati, il cui sovraffollamento rischia di rovinare l’ecosistema di molte zone.”

“Apriamo un dibattito vero, ma soprattutto agiamo a livello governativo - conclude il presidente di Confagricoltura Toscana - mettiamo le politiche agricole sostenibili in cima alle agende politiche, anche di chi diventerà il governatore della nostra regione. I bei paesaggi da selfie o da cartolina esistono perché c’è dietro chi ci lavora con la terra, chi fa sacrifici, ma soprattutto ama il suo lavoro e lo fa con passione. I lupi nelle piazze delle città vogliono ricordarci anche questo, che siano un bel promemoria per chi deve trasformare le promesse in fatti”

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14/07/2020, 11:54
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Il progetto “Agro-Social: seminiamo valore" di Confagricoltura e JTI Italia
Agricoltura, anche la Toscana nel bando da 70 mila euro per finanziare progetti sostenibili e di valore sociale

Firenze, 28 luglio 2020 - 70 mila euro per finanziare progetti di agricoltura sostenibile e sociale in Toscana. E’ quanto mette sul piatto il bando “Agro-Social: seminiamo valore”, il nuovo programma di Confagricoltura in collaborazione con JTI Italia (Japan Tobacco International), per favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali di crescita sostenibile dei territori, incentivando progetti di inserimento sociale e lavorativo dei soggetti più deboli.

“L’agricoltura sociale è una risorsa – ha dichiarato Marco Neri, presidente Confagricoltura Toscana - Nella difficile fase di ripartenza, siamo convinti della necessità di investire su questo modello di sviluppo economico e sociale del settore e di valorizzarlo, integrando le politiche del welfare con la produttività e la salute”.

“Siamo molto orgogliosi di supportare un progetto che racchiude tre anime chiave per JTI: sostenibilità ambientale, sociale e agricola - ha spiegato Lorenzo Fronteddu, direttore Corporate Affairs & Communications di JTI Italia - Stiamo vivendo un cambio di paradigma in cui l’innovazione e la sostenibilità possono essere la chiave per programmare la ripartenza economica del Paese e siamo felici di poter valorizzare la creatività e l’imprenditorialità delle piccole realtà che lavorano a stretto contatto con il territorio e le comunità locali. Come JTI crediamo nelle risorse e nelle potenzialità di ognuno di prendere parte alla costruzione del domani, partendo dalla consapevolezza che lavorare per creare una società inclusiva significa contribuire a una società più forte e resiliente, capace di adattarsi alle sfide contemporanee”.

Questa prima edizione del concorso coinvolge oltre alla Toscana, anche Veneto, Umbria e Campania. Verranno premiati, rispettivamente con 40 mila e 30 mila euro, due progetti capaci di coniugare sostenibilità e innovazione. Il bando è rivolto non solo alle aziende agricole, ma anche ad imprese sociali, fondazioni, start-up innovative e soggetti interessati all’agricoltura sociale, per offrire sempre maggiori opportunità alle iniziative capaci di creare nuovi modelli di sviluppo nelle comunità rurali locali.

Per partecipare è sufficiente inviare all’indirizzo di posta elettronica agro-social@confagricoltura.it, entro e non oltre la mezzanotte dell’11 settembre 2020 la propria idea progettuale in forma schematica, specificando cosa si intende realizzare e a chi è rivolto il progetto. Ulteriori informazioni e il bando completo sono consultabili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it

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Il progetto “Agro-Social: seminiamo valore" di Confagricoltura e JTI Italia

Agricoltura, anche la Toscana nel bando da 70 mila euro per finanziare progetti sostenibili e di valore sociale



Firenze, 28 luglio 2020 - 70 mila euro per finanziare progetti di agricoltura sostenibile e sociale in Toscana. E’ quanto mette sul piatto il bando “Agro-Social: seminiamo valore”, il nuovo programma di Confagricoltura in collaborazione con JTI Italia (Japan Tobacco International), per favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali di crescita sostenibile dei territori, incentivando progetti di inserimento sociale e lavorativo dei soggetti più deboli.

“L’agricoltura sociale è una risorsa – ha dichiarato Marco Neri, presidente Confagricoltura Toscana - Nella difficile fase di ripartenza, siamo convinti della necessità di investire su questo modello di sviluppo economico e sociale del settore e di valorizzarlo, integrando le politiche del welfare con la produttività e la salute”.

“Siamo molto orgogliosi di supportare un progetto che racchiude tre anime chiave per JTI: sostenibilità ambientale, sociale e agricola - ha spiegato Lorenzo Fronteddu, direttore Corporate Affairs & Communications di JTI Italia - Stiamo vivendo un cambio di paradigma in cui l’innovazione e la sostenibilità possono essere la chiave per programmare la ripartenza economica del Paese e siamo felici di poter valorizzare la creatività e l’imprenditorialità delle piccole realtà che lavorano a stretto contatto con il territorio e le comunità locali. Come JTI crediamo nelle risorse e nelle potenzialità di ognuno di prendere parte alla costruzione del domani, partendo dalla consapevolezza che lavorare per creare una società inclusiva significa contribuire a una società più forte e resiliente, capace di adattarsi alle sfide contemporanee”.

Questa prima edizione del concorso coinvolge oltre alla Toscana, anche Veneto, Umbria e Campania. Verranno premiati, rispettivamente con 40 mila e 30 mila euro, due progetti capaci di coniugare sostenibilità e innovazione. Il bando è rivolto non solo alle aziende agricole, ma anche ad imprese sociali, fondazioni, start-up innovative e soggetti interessati all’agricoltura sociale, per offrire sempre maggiori opportunità alle iniziative capaci di creare nuovi modelli di sviluppo nelle comunità rurali locali.

Per partecipare è sufficiente inviare all’indirizzo di posta elettronica agro-social@confagricoltura.it, entro e non oltre la mezzanotte dell’11 settembre 2020 la propria idea progettuale in forma schematica, specificando cosa si intende realizzare e a chi è rivolto il progetto. Ulteriori informazioni e il bando completo sono consultabili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it

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Confagricoltura, assegnate le Spighe Verdi 2020: con sei Comuni, la Toscana è la regione con più riconoscimenti
Il presidente Neri: “Gli agricoltori custodi di territorio e ambiente”


Firenze, 28 luglio 2020 - La Toscana vince in sostenibilità: è la regione che in Italia si aggiudica più “Spighe Verdi”, il riconoscimento che ogni anno viene assegnato ai Comuni rurali virtuosi da FEE Italia (Foundation for Environmental Education) e Confagricoltura. I nomi delle 46 località premiate sono stati annunciati questa mattina durante una conferenza telematica con i sindaci vincitori. In Toscana sale sul gradino più alto del podio (a pari merito con le Marche) con sei località: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona.

Un'agricoltura sostenibile, capace di valorizzare il territorio, rispettosa dell'ambiente e della qualità della vita e capace di innovazione, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche sono alcuni dei requisiti che i comuni rurali devono avere per aggiudicarsi il riconoscimento, equivalente delle “Bandiera Blu” per le località turistiche balneari.

“E' un risultato straordinario che ci rende orgogliosi: la Toscana si conferma terra sostenibile e virtuosa” afferma Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana. “La nostra regione può vantare oltre a un patrimonio artistico e culturale anche un prezioso patrimonio rurale, non meno identitario: a tutelarlo sono gli agricoltori, veri e propri creatori e custodi del paesaggio toscano. Attraverso il loro lavoro curano e presidiano il territorio, contribuendo a gestirlo in maniera sostenibile nel rispetto dell'ambiente e delle tradizioni, a promuoverlo e a valorizzarlo.”

“Spighe Verdi” è un programma pensato per guidare i Comuni rurali a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità, uno strumento di valorizzazione del patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione.

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