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Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG 
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I Consorzi di Tutela al lavoro su una serie di proposte per la Commissione Europea

Formaggi e salumi. Le DOP e IGP italiane e francesi insieme per potenziare tutela e valorizzazione

Il presidente Aicig Liberatore: “I piani produttivi strumento efficace per agire sul mercato”

Potenziare e rendere più efficaci, anche come strumento di regolazione del mercato, i piani produttivi attraverso una serie di proposte che saranno presto sul tavolo della Commissione Europea. E’ il patto che i Consorzi di tutela delle DOP e IGP italiane e francesi nel settore salumi e formaggi hanno stretto grazie all’incontro tenutosi di recente a Reggio Emilia. Al tavolo del confronto i Consorzi italiani, formaggi DOP Asiago, Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e prosciutti DOP Parma e San Daniele e quelli francesi dei formaggi DOP della Savoia e del Comte'.

“Analizzare l'esperienza nell'applicazione di questo recente strumento di regolazione dell'offerta introdotto dalle norme comunitarie ci mette in grado di fornire delle indicazioni al legislatore in modo da rendere i piani produttivi sempre più adatti alle necessità di valorizzazione e tutela delle denominazioni”, spiega soddisfatto Giuseppe Liberatore presidente Aicig, Associazione italiana che raccoglie oltre il 90% dei Consorzi di tutela italiani delle DOP e IGP che hanno promosso l’iniziativa.

Il piano produttivo impegna i Consorzi a rilevare con esattezza i dati economici che riguardano le quantità di materia prima, latte prodotto o animali allevati, la sua trasformazione nei salumifici e nei caseifici certificati per la filiera DOP, la stagionatura e l'immissione in mercato. Al tempo stesso i Consorzi rilevano la domanda sul mercato, nazionale ed estero ed attuano le iniziative di comunicazione e di ricerca tecnica per migliorare l'offerta qualitativa. Quindi il piano produttivo si inserisce a pieno titolo nella valorizzazione del prodotto DOP ed IGP, che rappresenta, insieme alla tutela ed alla promozione, la finalità dei Consorzi.

Gli organismi francesi ed italiani sono sempre più uniti per sostenere l'impianto europeo per i prodotti a senominazione d'origine, per favorirne l'accesso al mercato con una offerta regolare e tutelare le denominazioni in modo da fornire al consumatore la garanzia sull'origine del prodotto acquistato. E non deve sorprendere che solo le DOP italiane e francesi abbiano adottato questo strumento. Parliamo infatti di prodotti che rappresentano il riferimento per l'economia agroalimentare dei rispettivi territori d'origine. L'auspicio dunque è che i piani produttivi possano diventare il normale strumento per la gestione dell'offerta produttiva da parte dei Consorzi.

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16/12/2016, 17:08
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DALLA SARDEGNA A PARMA, CINQUE GIORNI DEDICATI ALLE IG NEL SEGNO DI AICIG

Il Segretario Generale Leo Bertozzi incontrerà domani a Macomer consorzi e produttori di formaggio Pecorino Romano, Pecorino Sardo e Fiore Sardo DOP, poi rappresenterà l’Associazione al convegno sulle IG ad ORIGO martedì 11 aprile

Cinque giorni nel segno delle IG: da venerdì 7 a martedì 11 aprile l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche sarà protagonista in veste istituzionale di una serie di eventi in tutta Italia. Il primo appuntamento sarà domani venerdì 7 aprile a Macomer (NU) presso la sede del Consorzio di Tutela del formaggio Pecorino Romano DOP ed interesserà il Segretario di AICIG Leo Bertozzi che in siffatta occasione incontrerà oltre ai rappresentanti dei rispettivi consorzi, 80 produttori provenienti da tutta la Sardegna di formaggi DOP - dal Pecorino Romano DOP al Pecorino Sardo DOP fino al Fiore Sardo DOP. Quello di domani è solo uno di una serie di incontri di formazione sulla difesa delle IG organizzati da AICIG, tuttavia la riunione rappresenta una importante occasione per valutare insieme programmi di promozione e valorizzazione delle IG territoriali.

L’attenzione si sposterà poi a Parma, dove martedì 11 aprile lo stesso Segretario Generale Leo Bertozzi interverrà come relatore al Primo Forum mondiale delle indicazioni geografiche ORIGO, evento nato con l’obiettivo di creare una nuova consapevolezza del valore strategico delle produzioni di qualità sia nel contesto europeo, sia nei mercati internazionali. In particolare, ad ospitare l’intervento di Bertozzi sarà il convegno scientifico dedicato alle sfide e alle opportunità globali del sistema delle Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea che si terrà alle 9.30 presso l’Auditorium Paganini nella città ducale e a cui ha altresì anticipato la propria presenza il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. In questo primo grande evento fieristico B2B promosso da Regione Emilia Romagna e Ministero delle Politiche Agricole con il patrocinio della Commissione Europea ed in collaborazione con l’Unione Parmense degli Industriali e Fiere di Parma, il Segretario di AICIG Leo Bertozzi parlerà del ruolo dei Consorzi di Tutela ed in particolare di realtà e prospettive delle IG, venti anni dopo il riconoscimento comunitario delle DOP e IGP. “Oggi la normativa UE – spiega Bertozzi – riconosce finalmente il ruolo dei gruppi di produttori per la gestione, tutela, salvaguardia e valorizzazione delle IG. Tali organismi sono la struttura portante di tutto il sistema perché rappresentano, attraverso i produttori associati, il patrimonio socio-culturale ed economico del territorio. È auspicabile che per ogni Indicazione Geografica ci sia un consorzio e che questi siano stimolati ad aggregare le proprie strutture in modo da contenere i costi ed ottenere sinergie operative. Fondamentale per i Consorzi – chiude – è l’attività di vigilanza per la repressione frodi, in tutte le fasi della produzione fino alla messa in commercio”.

Nei successivi 12 e 13 aprile, in collaborazione con Cibus Connect, l'importante fiera internazionale dell'alimentazione dedicata quest’anno in particolare alla promozione di incontri B2B, uno spazio sarà a disposizione per la promozione di relazioni tra le DOP e IGP europee ed extraeuropee e i top buyers internazionali presenti a Parma.

Origo. è quindi un’opportunità sia per i Consorzi che presiedono ai prodotti di qualità regolamentata, sia per le aziende associate di partecipare agli incontri presso la business-lounge che sarà messa a disposizione, da parte Fiere di Parma, riservata ai soli iscritti alla manifestazione. Si tratta di un “numero 0” per una nuova iniziativa d’incontro internazionale dai tratti fortemente innovativi e che, anche per questo, non poteva che essere ospitata nella città e nella regione, punti di riferimento mondiale per il cibo di qualità.

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07/04/2017, 7:04
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AGRICOLTURA, I CONSORZI DI TUTELA CHIEDONO TEMPI PIÙ BREVI PER IL VIA LIBERA ALLE MODIFICHE DEI DISCIPLINARI

Le modifiche ai disciplinari di produzione richiedono attualmente un doppio esame, nazionale e della Commissione europea, che risulta essere troppo lungo.

Roma, 25 maggio 2017 – “Tempi eccessivamente lunghi e tortuosi per la registrazione delle modifiche ai disciplinari dei consorzi di tutela, che creano ai vari comparti produttivi difficoltà e oggettive perdite di opportunità”. Lo ha denunciato il presidente AFidop (Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp) Nicola Baldrighi intervenendo oggi a Roma all’incontro I Consorzi di tutela e l’evoluzione della normativa: disciplinari e statuti organizzato da AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) e AFidop.
“Le modifiche ai disciplinari si rendono molto spesso necessarie al fine di adeguare la realtà produttiva all’evoluzione della filiera e alle esigenze del mercato. L'attuale sistema– prosegue Baldrighi - prevede che, dopo la procedura nazionale per l’approvazione delle modifiche, ci sia una seconda lettura da parte della Commissione Europea, la quale talvolta richiede ulteriori informazioni con conseguente allungamento dei tempi ben oltre quelli previsti dal Regolamento n.1151/12. Data la necessità di modificare periodicamente i disciplinari, diventa a nostro avviso indispensabile ridurre i tempi di questo iter di approvazione, ad esempio responsabilizzando maggiormente i Paesi membri e lasciando alla Commissione il compito di gestire le eventuali opposizioni. Questo anche perché non è più prevista la protezione transitoria”.
Secondo Baldrighi è anche opportuno che vengano previste “specifiche deroghe per le sperimentazioni che si rendono necessarie per testare nuove tecniche e nuove tecnologie e la loro compatibilità per salvaguardare le caratteristiche finali del prodotto DOP e IGP”.
L’incontro, coordinato dal Dirigente PQAI IV del Mipaaf Luigi Polizzi, è stata l’occasione per fare una riflessione sulle esperienze acquisite dai consorzi di tutela nel corso del periodo di applicazione della normativa, la Legge 526/99 e i decreti successivi, compreso quello sanzionatorio 297/04 e il recente provvedimento sulla parità di genere. “Operando con questa normativa – ha sottolineato il Presidente uscente di AICIG, Giuseppe Liberatore – i Consorzi di tutela hanno maturato una esperienza sul campo tale da fare emergere le indicazioni per la sua evoluzione, che si rende necessaria anche per i nuovi riferimenti regolamentari UE del 2012”. Tra le criticità emerse, l’applicazione della normativa sulla parità di genere alla quale i Consorzi si adegueranno - ha dichiarato Liberatore - “anche con tutte le difficoltà che sono state manifestate, considerando tra le altre cose che l’obbligo di adeguamento comporta una spesa aggiuntiva al sistema stimabile in 200.000 euro per la sola convocazione delle assemblee straordinarie”.
Aicig e Afidop hanno inoltre chiesto che per le attività di vigilanza, tutela e sorveglianza sul mercato svolte dai consorzi di tutela, questi possano vedersi riconosciuto dal Mipaaf uno specifico sostegno economico.
Il Vice Ministro Onorevole Andrea Olivero ha affermato: “L’appuntamento odierno è un’occasione di ascolto e di confronto, fondamentali per mettere a punto le strategie e le azioni future, nonché per rafforzare la partnership tra istituzione e Consorzi. Le Indicazioni Geografiche rappresentano un valore ed il sistema dei Consorzi è lo strumento per tutelare e valorizzare la nostra ricchezza; insieme possiamo operare per una crescita del sistema agroalimentare che passa attraverso una maggiore consapevolezza del consumatore che, se correttamente informato, si indirizza verso i prodotti DO, interpretando anche un disciplinare come un elemento a sua tutela, sinonimo di garanzia e qualità”.
Nel corso dell’iniziativa, spazio anche ad un focus sul tema dei 'Gruppi di produttori' negli altri Paesi: situazione nella UE a seguito del Reg. 1151/12 e situazione nel panorama internazionale, con il Segretario di AICIG Leo Bertozzi e il Direttore di Origin Massimo Vittori, in cui si è spiegato come il Reg. (UE) n.1151/2012 abbia riconosciuto per la prima volta i 'Gruppi' di produttori, riprendendo anche l'esperienza dei Consorzi di tutela italiani, il cui operato ha permesso di sancire altri fondamentali principi per la tutela di DOP ed IGP, quali la protezione ex officio.
Tra gli altri interventi, quello dello Studio GB Avvocati sui disciplinari produttivi e la loro evoluzione e del Capo Dipartimento ICQRF Stefano Vaccari sulla sorveglianza nel mercato nazionale ed internazionale, a cui ha fatto seguito da quello del Comando Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare CUTFAA. Le conclusioni sono state affidate al Capo Dipartimento DIQPAI del Mipaaf Luca Bianchi.


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25/05/2017, 17:25
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L’elezione dopo l’Assemblea annuale tenutasi a Roma nella sede di Confcooperative
CESARE BALDRIGHI E’ IL NUOVO PRESIDENTE DI AICIG
Nel programma del neoeletto, priorità per le azioni di aggregazione e formative relative a tutela e difesa legale delle IG rivolte ai Consorzi di Tutela

Roma, 26 maggio 2017 - Cesare Baldrighi è il nuovo Presidente di AICIG. Dopo l’assemblea che si è svolta presso la sede di Confcooperative a Roma, il Consiglio ha ringraziato il Presidente uscente Giuseppe Liberatore che ha guidato l’Associazione dalla sua nascita nel 2006 ad oggi per l’importante lavoro svolto portando i soci a ben 64, e preso atto delle dimissioni per incompatibilità con l’incarico di Ad che ricoprirà a Valoreitalia (ente nato nel 2009 per la terzietà delle certificazioni sul vino a denominazione geografica), ha annunciato la nomina di Cesare Baldrighi, attualmente Presidente di AFidop e del Consorzio Tutela Grana Padano.
Tra le priorità enunciate nel programma del neo Presidente per il futuro dell’Associazione, previste azioni di aggregazione fra le associazioni al fine di fare sempre più sistema e azioni formative per le attività dei Consorzi di Tutela, che di fatto rappresentano un importante elemento di continuità con la precedente Presidenza. L’intento è infatti quello di proseguire con gli incontri che si prefiggono di dare ai Consorzi e agli operatori del settore più in generale, gli strumenti più idonei per determinare e mettere in atto politiche di tutela e difesa legale del prodotto, senza le quali qualsiasi azione di promozione perderebbe la sua efficacia. Si tratta di occasioni importanti di confronto, pensate per incontrarsi e valutare insieme programmi di promozione e valorizzazione delle IG territoriali. Sarà altresì importante durante il mandato Baldrighi, proseguire sul sentiero tracciato fino ad oggi nel campo di azioni di partenariato e cooperazione internazionale, di partecipazione ad accordi multilaterali nel contesto dell’Accordo di Lisbona sulla protezione internazionale delle Denominazioni di Origine e il supporto all’attività consortile attraverso i seminari formativi del Gruppo Legale.

“Sono onorato di essere stato chiamato a ricoprire questo prestigioso incarico, ha dichiarato il neo Presidente Cesare Baldrighi, e voglio esprimere il mio riconoscimento al grande lavoro che è stato fatto fino ad oggi con grande efficacia e professionalità per tutto il comparto. Il nostro è un sistema che necessità di avere sempre maggiore coordinamento delle attività tra i Consorzi tenendo presente che abbiamo all’interno soggetti che producono volumi e fatturati importanti raggiungendo i mercati di tutto il mondo e molti soggetti con prodotti di nicchia. Le esigenze non sono sempre le stesse, ma molti sono i punti in comune che ci mettono in condizioni di sviluppare dei rapporti tra queste categorie di prodotto per raggiungere obiettivi comuni di tutela e valorizzazione e promozione. E’ certo, conclude Baldrighi, che continueremo a mantenere alto e propositivo il rapporto con la pubblica amministrazione, sia per gli aspetti prettamente istituzionali, di carattere normativo o legati alla tutela delle I. G., quanto a quelli relativi alle attività di promozione. Questo al fine di giungere ad una più efficace realizzazione di tali iniziative in sinergia con i Consorzi e con le aziende che quotidianamente affrontano la complessità delle relazioni commerciali soprattutto in campo internazionale”.
“Lascio il testimone ad un collega di riconosciuta professionalità, ha commentato il Presidente uscente Giuseppe Liberatore, certo che nel corso del suo mandato l’Associazione possa continuare a crescere e a rappresentare sempre più un punto di riferimento istituzionale anche a livello internazionale. Oggi AICIG rappresenta circa il 93% in termini economici delle produzioni DOP e IGP italiane e la sua autorevolezza è cresciuta nel corso di questi undici anni portando l’Associazione a divenire interlocutore privilegiato di istituzioni sia nazionali con il Mipaaf e l’ICQRF in primis, ma anche sovranazionali. Undici anni di risultati positivi nel campo della tutela e della promozione delle IG che hanno altresì visto crescere il numero dei soci dai 25 iniziali ai 64 odierni. Un importante obiettivo per tutto il sistema delle DOP e IGP".
Il 2017 ha visto l'ingresso in ACIG del Limone di Siracusa IGP, la Cipolla Bianca di Margherita Cipolla Rossa di Tropea IGP, la Melanzana Rossa di Rotonda DOP e la Ricotta Romana DOP.

CHI E’ CESARE BALDRIGHI
Laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica. Allevatore nella Società Cooperativa Plac - Produttori Latte Associati Cremona, azienda agricola ad indirizzo zootecnia da latte, ha ricoperto e ricopre ancora oggi importanti incarichi istituzionali: Presidente ANGA di Cremona (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori) dal 1989 al 1992, Vice Presidente PLAC dal 1998 al 2003 - anno in cui ne è stato eletto Presidente - è attualmente in carica come Presidente Consorzio Tutela Grana Padano (dal 1999) e come Presidente AFIDOP (Associazione Formaggi Italiani D.O.P. e I.G.P). Il 25 maggio 2017 viene eletto presidente di AICIG – Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche.

CHI E’ AICIG L’Aicig - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche - è un’associazione senza scopo di lucro costituita tra i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf ai sensi dell’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n. 526. La maggioranza dei Consorzi di tutela italiani ha individuato nella formula associativa la chiave strategica competitiva per tutelare, valorizzare e promuovere all’unisono le rispettive indicazioni geografiche, espressioni del patrimonio agroalimentare del nostro Paese che rivelano le identità storico - culturali dei distretti di riferimento. Nell’ottica, di fornire sostegno a tali realtà distrettuali prende vita l’Aicig, il cui obiettivo principale è supportare la politica delle indicazioni geografiche in sede nazionale, comunitaria e internazionale, nonché favorire lo sviluppo omogeneo del settore, promuovendo un costante confronto tra tutti i Consorzi Soci.

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26/05/2017, 13:30
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ACCORDO UE-CINA SULLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE: ITALIA LEADER CON 26 IG RICONOSCIUTE TRA LE 100 TOTALI EUROPEE.

La soddisfazione di AICIG: “risultato importantissimo”

Roma, 5 giugno 2017 – Unione Europea e Cina pubblicano formalmente un elenco di duecento Indicazioni Geografiche – 100 europee e altrettante cinesi – che potranno essere considerate “protette” reciprocamente attraverso un accordo bilaterale che sarà firmato nel corso del 2017. Una pubblicazione, quella dell'elenco redatto in occasione del Summit UE-Cina, che di fatto apre le porte all’iter di protezione dei prodotti in esso citati nei confronti di imitazioni e usurpazioni e che intende tradursi in Accordo dai reciproci vantaggi commerciali aumentando tramite ciò la consapevolezza dei consumatori nonché la domanda di prodotti di alta qualità di entrambe le parti. A enfatizzare l’importanza di tale accordo per i prodotti italiani è l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG, attraverso le parole del Segretario Leo Bertozzi, il quale ha spiegato che quello odierno è in realtà “un risultato importantissimo che origina nel 2012 con il riconoscimento di un primo gruppo di dieci Indicazioni Geografiche Ue e altrettante cinesi. Detto risultato è foriero di tre interessanti assunti: dimostra l’importanza delle Indicazioni Geografiche a livello internazionale, apre le porte ad un ulteriore ampliamento del gruppo di 100 IG anche ad altre Denominazioni in futuro e soprattutto smentisce l’azione del Consorzio nomi generici CCFN fondato negli USA per opporsi alla tutela delle denominazioni registrate nella UE e quindi agente in direzione contraria alla Cina, che sta invece portando avanti una seria politica di riconoscimento delle IG europee”.

Duecento quindi le IG citate nel documento pubblicato venerdì 2 giugno, di cui ben 26 italiane, che può vantare il primato di Paese con il numero più elevato di IG a cui viene riconosciuta la protezione internazionale: Aceto Balsamico di Modena, Asiago, Asti, Barbaresco, Bardolino Superiore, Barolo, Brachetto d’Acqui, Bresaola della Valtellina, Brunello di Montalcino, Chianti, Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, Dolcetto d’Alba, Franciacorta, Gorgonzola, Grana Padano, Grappa, Montepulciano d'Abruzzo, Mozzarella di bufala campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Prosciutto di Parma, Prosciutto San Daniele, Soave, Taleggio, Toscano, Nobile di Montepulciano.

Con siffatto accordo si va quindi a tutelare l’importante flusso di importazioni di prodotti agroalimentari europei che raggiungono ogni anno la Cina e di fatto a rafforzare la cooperazione tra UE e mercato cinese nato circa un decennio fa con il riconoscimento di protezione ai primi dieci prodotti IG per ogni parte. La pubblicazione della lista dei “200”, è la naturale evoluzione di tale accordo bilaterale di cooperazione: una buona notizia per i produttori europei dal momento che quello dell’agroalimentare cinese è uno dei mercati più grandi al mondo, con prospettive di ulteriore crescita grazie ai gusti della nuova classe media che sceglie sempre più spesso di consumare prodotti alimentari europei.

Le IG registrate ad oggi in Europa sono oltre 3.300 e sempre nell'UE sono protetti anche altri nomi di 1250 nomi non comunitari, soprattutto grazie a accordi bilaterali come quello con la Cina. In termini di valore, il mercato delle indicazioni geografiche dell'UE ammonta a circa 54,3 miliardi di euro e insieme costituiscono il 15% delle esportazioni totali di prodotti alimentari e delle bevande.

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05/06/2017, 15:54
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DALL’OSTRUZIONISMO DEGLI USA VERSO LE IG EUROPEE ALLE NUOVE DISPOSIZIONI PER L’ETICHETTATURA PRODOTTI DI ORIGINE VEGETALE: LA CALDA ESTATE DELLE DENOMINAZIONI MADE IN UE

Immediata la presa di posizione di AICIG: "essenziale definire il significato esatto delle Denominazioni"

Si preannuncia una calda estate per le IG europee: mentre dagli USA giungono segnali di chiusura nei confronti dei principi che regolamentano la presenza dei prodotti a denominazione sul mercato americano, in Europa si discute in merito alla sentenza della Corte di Giustizia la quale dispone che nomi quali latte, yogurt e formaggio debbono essere riservati per principio ai prodotti di origine animale.
Immediata la presa di posizione di AICIG in relazione a tali accadimenti:“in siffatto contesto – commenta il Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi - diventa essenziale definire il significato esatto delle denominazioni. Se uso il termine latte, il consumatore deve sapere esattamente di cosa si tratta, ed averne tutte le garanzie. Per questo ci rammaricano a tal proposito le prese di posizione sempre più dure oltreoceano per contrastare le denominazioni d'origine europee: nessuno qui si sognerebbe di usare denominazioni quali arance della Florida o prugne della California se non provengono da quegli Stati e se ciò avvenisse sarebbe subito stroncato dagli organi di sorveglianza sul mercato. Questo per garantire il consumatore sulla esatta origine del prodotto acquistato. Se sosteniamo che denominazioni come Asiago, Fontina, Gorgonzola, ma anche Feta ed altre debbano essere riservate ai soli prodotti ottenuti nei rispettivi territori della UE, è proprio per dare garanzia al consumatore anche d'oltreoceano. D'altronde è ciò che viene fatto nella UE rispetto alle denominazioni di altri paesi terzi registrate da noi”.
Se dal versante europeo si affronta dunque una questione avente come obiettivo finale quello della trasparenza totale nei confronti del consumatore e l’eliminazione di terminologia ingannevole, più complicata è la situazione che vede protagoniste le IG europee ed i segnali di politica protezionista di oltreoceano che - come riportato nel rapporto governativo “2017 Special 301 Report” pubblicato dal Dipartimento Usa per il commercio (USTR) – si impegna quotidianamente a “limitare i danni creati dal riconoscimento delle Indicazioni Geografiche (Ig) da parte dell’Unione Europea”, evidenziando altresì “gli effetti negativi che l’approccio dell’Ue nei confronti delle Ig può avere per i produttori e commercianti Usa nell’accedere ai mercati internazionali e del terzo mondo, specialmente quelli con diritti precedenti sui marchi commerciali, o quelli che confidano nell’uso dei nomi comuni dei prodotti agroalimentari”.

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CODICE ETICO E ASTE ELETTRONICHE, AICIG PLAUDE L’ACCORDO TRA MIPAAF, FEDERDISTRIBUZIONE E ANC-CONAD
L’Associazione dei Consorzi: “Con le aste online penalizzate le DOP e le IGP”

Roma, 29 giugno 2017 – Plauso da parte dell’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG nei confronti dell’accordo firmato dal Mipaaf con Federdistribuzione e Anc-Conad, volto a favorire pratiche commerciali leali e contrastare il caporalato, promuovendo di fatto un Codice Etico applicabile all’intera filiera agroalimentare. Sulla base di siffatto accordo, le organizzazioni della GDO si impegnano a non fare più ricorso alle aste elettroniche inverse al doppio ribasso per l’acquisto di prodotti agricoli ed agroalimentari.
“AICIG sposa pienamente l’iniziativa portata avanti da Mipaaf, Federdistribuzione e Anc–Conad - commenta il Presidente Cesare Baldrighi – soprattutto per la parte che concerne le aste on line: con questo sistema le DOP e le IGP vengono fortemente penalizzate e i Consorzi tutti da tempo si oppongono a questa pratica, affermando con ragione che le aste on line non sono appropriate per le caratteristiche dei prodotti a Indicazione Geografica”.
Obiettivo primario dell’accordo e fulcro centrale del Codice Etico appena sottoscritto dalle suddette parti, è quello di garantire trasparenza, equità, legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento della manodopera in agricoltura. L’intento è quello di riconoscere e valorizzare l’impegno degli operatori del settore e al contempo promuovere la sostenibilità delle produzioni alimentari Made in Italy, sia dal punto di vista economico che ambientale e sociale.
Con l’accordo concluso vengono altresì definite e promosse linee guida e impegni nell’acquisto di prodotti agroalimentari da parte della GDO, anche per favorire l’adesione volontaria delle imprese agricole alla Rete del lavoro agricolo di qualità, auspicando finalmente una condivisione da parte di tutte le realtà della Grande Distribuzione di siffatto Patto di Impegno.

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CETA: NICOLA CESARE BALDRIGHI, PRESIDENTE DI AICIG ASSOCIAZIONE ITALIANA CONSORZI INDICAZIONI GEOGRAFICA, RISPONDE AL VICEPRESIDENTE DI COLDIRETTI ETTORE PRANDINI

CETA: nota di risposta di Nicola Cesare Baldrighi Presidente di AICIG al Vicepresidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini: “Rispetto il parere di tutti e non giudico squallidi quelli non in linea con il mio. Li giudico diversi, solo diversi. Perciò rispetto anche il parere del Vicepresidente Coldiretti Prandini, diverso dal mio sugli effetti del CETA relativamente ai prodotti DOP e IGP. Non è mio compito esprimere pareri su argomenti diversi dai prodotti certificati ma da Presidente del Grana Padano e di AICIG un mio giudizio era doveroso. Lo ho esposto solo dopo aver raccolto il parere dei consorzi soci di AICIG, alcuni dei quali si sono anche pubblicamente espressi in merito.
Gli effetti di un accordo si possono misurare esclusivamente sui risultati concreti che ne derivano. Io sono convinto che grazie all’accordo CETA il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano aumenteranno sensibilmente le esportazioni in Canada. E sono convinto che ciò avverrà anche per il Gorgonzola, l’Asiago, il Provolone, i Prosciutti di Parma e San Daniele, l’Aceto Balsamico e tanti altri prodotti DOP e IGP. La prova la avremo solo il primo anno successivo alla sua attuazione.
Solo a quel punto constateremo chi sbagliava nel giudicare gli effetti del CETA sui prodotti DOP e IGP.
Se avrà avuto ragione Prandini non avrò difficoltà ad ammetterlo, assumendone piena responsabilità e chiederò scusa.
Se avrò invece ragione io il Vicepresidente Coldiretti, almeno sui prodotti DOP e IGP, farà altrettanto?”

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AICIG E FEDERDOC CONFERMANO L’APPOGGIO ALL’ACCORDO CETA CON IL CANADA

Il Presidente Baldrighi: “un compromesso che riconosce il principio delle IG ma che non deve essere usato come modello di riferimento per gli accordi di libero scambio della UE con i Paesi terzi”
L’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG conferma il proprio appoggio all’accordo commerciale ed economico globale CETA, fermo restando tuttavia che esso non debba in alcun modo rappresentare un punto di riferimento per gli accordi di libero scambio tra l’UE ed i Paesi Terzi. A farsi portavoce di siffatto messaggio è il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, il quale ci tiene a precisare che “l’Associazione rappresentativa di oltre il 90% delle produzioni italiane tutelate, esprime una valutazione tutto sommato positiva sull’accordo CETA raggiunto con il Canada che, essendo un paese di diritto anglosassone basato quindi sul sistema del marchio d’impresa, non riconosceva in precedenza nessuna tutela ai prodotti a denominazioni di origine. Il fatto che un paese nord americano riconosca il principio delle Indicazioni Geografiche e del loro valore pubblico, apre un varco al duro fronte USA che si oppone a tale principio e che é organizzato attraverso il Consortium For Common Food Names. espressione dell'US Dairy Export Council il quale si presenta come una alleanza internazionale per opporsi al sistema UE delle DOP IGP (e STG). Ad ogni modo – aggiunge - ci preme ribadire che il CETA è di fatto un compromesso che tuttavia non deve essere usato come modello di riferimento per gli accordi di libero scambio della UE con i Paesi Terzi”.

Dello stesso avviso è Ricci Curbastro Presidente di Federdoc - Confederazione Nazionale dei Consorzi Volontari per la Tutela delle Denominazioni dei Vini Italiani - che afferma: “ L’ Accordo CETA è un buon punto di partenza per il riconoscimento delle Indicazioni Geografiche in un Paese, come il Canada, che fino ad oggi ha concepito unicamente il sistema dei marchi. Abbiamo accolto con favore la volontà della Commissione Europea di offrire una corretta e completa informazione sulle qualità e caratteristiche dei nostri prodotti ai consumatori canadesi attraverso il Comitato CETA istituito dall’Accordo. Confidiamo che l’elenco delle IG protette possa crescere nei prossimi anni."

Cosa è cambiato dopo l’entrata in vigore di siffatto accordo per IG italiane? Per il settore vitivinicolo, il CETA include il precedente accordo UE - Canada Wine e Spirits del 2003, prevedendo quindi il reciproco riconoscimento delle pratiche e processi enologici. Sul versante agroalimentare, in Canada fino ad oggi non esisteva un sistema di protezione dei prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica, i quali non godevano di alcuna tutela. Con l’entrata in vigore dell’accordo si prevede la piena protezione di circa 150 Indicazioni Geografiche europee, di cui ben 39 sono italiane. Tuttavia, il testo prevede alcune eccezioni, riguardanti in particolare alcune Indicazioni Geografiche che coesisteranno con marchi precedentemente registrati in Canada, di cui tre italiane ovvero Prosciutto di Parma, Prosciutto San Daniele e Prosciutto Toscano: ciò significa che i marchi canadesi continueranno ad essere presenti sul mercato ma che allo stesso tempo sarà possibile per i produttori delle suddette IG utilizzare la propria denominazione. Altra eccezione vale per il Parmigiano Reggiano - che potrà contare su una protezione piena lasciando la possibilità di utilizzare il termine Parmesan per indicare prodotti diversi dal Parmigiano Reggiano ma vietando qualsiasi forma di evocazione che possa trarre in inganno il consumatore sull’origine del prodotto – e per altri formaggi come Asiago, Fontina e Gorgonzola considerati dal Canada denominazioni generiche che continueranno pertanto ad essere venduti sul mercato canadese a fianco di prodotti aventi lo stesso nome, ma indicando chiaramente la vera origine del prodotto e vietando anche in questo caso qualsiasi evocazione che potrebbe trarre in inganno il consumatore circa l’origine geografica del prodotto.

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PROSEGUONO GLI INCONTRI FORMATIVI DI AICIG: A DESENZANO DEL GARDA IL PUNTO SULLA PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE PER I PRODOTTI DOP E IGP

L’incontro si è tenuto ieri presso la sede del Consorzio Grana Padano


L’importanza del Marketing aziendale ma anche del Marketing territoriale per promuovere e valorizzare le IG agroalimentari: questo in sostanza il core topic dell’incontro formativo di AICIG che si è tenuto ieri a Desenzano del Garda presso la sede del Consorzio Grana Padano per fare il punto con alcune realtà consortili – sei per l’esattezza, che in ordine rigorosamente alfabetico sono Gorgonzola DOP, lo stesso Grana Padano DOP, Mela dell’Alto Adige IGP, Olio Garda DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP - sulle attività di promozione e valorizzazione dei prodotti DOP e IGP. Non è il primo e non sarà l’ultimo appuntamento dedicato alla formazione rivolto ai Consorzi e ai loro associati – il prossimo è già stato calendarizzato a settembre a Caserta presso la sede del Consorzio Mozzarella di Bufala – che in siffatti incontri potranno acquisire strumenti idonei a determinare e mettere in atto le migliori politiche di promozione e valorizzazione del prodotto.

“C’è una tangibile sintonia di tutto il sistema delle denominazioni su tale argomento – ha commentato il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi – ovvero rafforzare il concetto del legame esistente tra prodotti e territorio, elemento su cui stiamo lavorando sia a livello nazionale che sovranazionale, cercando di far passare il messaggio di come siffatti prodotti rispecchino proprio nell’elemento territoriale quella qualità e quella caratterizzazione che li distinguono da tutti gli altri. E’ infatti importante riconoscere come tali prodotti rappresentino un elemento di economia e sviluppo per il territorio di riferimento, con importanti ricadute di carattere economico e sociale che non devono essere date per scontate. Giornate come questa sono importanti perché contribuiscono a creare quella maturità necessaria per rendere proficua la collaborazione e lo scambio di esperienze”.

Sei dunque le denominazioni coinvolte nell’evento odierno, apertosi con il saluto istituzionale del Direttore del Consorzio Grana Padano Stefano Berni, il quale ha preceduto l’introduzione del Segretario di AICIG Leo Bertozzi che ha tenuto a ribadire come “il legame tra un prodotto agro-alimentare e le caratteristiche agronomiche, ambientali e culturali del territorio in cui esso è ottenuto sia l’elemento che più di ogni altro ne definisce l’unicità”.

A seguire poi, gli interventi dei relatori, a partire da quello del Direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti, in cui è stato ribadito come l’attività di marketing territoriale del consorzio Parmigiano Reggiano di fatto metta in evidenza la grande potenzialità dei prodotti DOP e IGP tutti per i quali siffatta attività rappresenta una leva: si lega alla vendita del prodotto e contemporaneamente – se valutata in una visione integrata alla comunicazione complessiva - diventa efficiente perché ripartisce il costo contatto, condividendo l’obiettivo di coinvolgimento dei soci.
E’ stata poi la volta del Responsabile Marketing Italia del Consorzio del Prosciutto di Parma Claudio Leporati il quale, espressosi in merito al successo della campagna di comunicazione “Sei di Parma se…” con advertising cinema e web, ha sottolineato la potenza del legame tra nome del prodotto e città, valorizzando di fatto non solo la DOP ma il territorio tutto, esaltando l’importanza delle origini, la qualità, la gente e i suoi valori.
Ha invece portato l’attenzione su come valorizzare una Indicazione Geografica alla luce dell’evoluzione e dei cambiamenti degli stili di consumo negli ultimi anni il Direttore del Consorzio Gorgonzola DOP Stefano Fontana, partito dalle campagne degli anni ottanta passando dalla rivalutazione del percepito del prodotto puntando poi sulla parte ludica ed emozionale, dal gesto del singolo dell’affondare il dito nella forma alla riproposizione dello stesso gesto in compagnia, passando per i vari canali di comunicazione fino all’utilizzo di testimonial famosi prima e chef stellati oggi, sempre attenti a mettere in evidenza la doppia anima dolce-piccante del prodotto e il claim che lo contraddistingue oggi, ovvero “Orgoglio italiano”.
Delle strategie di valorizzazione e tutela della denominazione ha poi parlato il Presidente del Consorzio Olio Garda DOP Andrea Bertazzi, prima di lasciare la parola al Responsabile Public Relations & Sponsoring VOG Benjamin Laimer e al relativo Responsabile Marketing Sabine Oberhollenzer i quali hanno portato l’esempio dei marchi Val Venosta e Marlene nella comunicazione che mette in evidenza i valori dell’IGP Mela dell’Alto Adige ovvero garanzia della provenienza, qualità, tradizione, produzione integrata e biologica inserendo il ‘bollino’ dell’IGP nella firma della comunicazione.
A concludere le case history, la Responsabile Marketing e Comunicazione del Consorzio del Grana Padano DOP Elisabetta Serraiotto, la quale ha riportato obiettivi e feedback del consumatore alla campagna di comunicazione “Il Buono che c’è in noi” 2013-2015 e 2016-2017, in cui non solo si racconta la bontà del prodotto perché il consumatore possa portare in tavola il meglio, ma si cerca altresì di trasmettere un sentimento positivo nei confronti di esso attraverso una campagna rassicurante e chiara volta a trasferire i valori del Grana Padano e la sua componente emozionale.


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