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«L'agricoltura del futuro deve essere razionale» 
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massimo sta facendo amara ironia, se te ne sei accorto

Nella sua amara ironia in fondo dice la verità
neanche io condivido il concetto della perfezione della natura.Pensate ai milioni di anni passati e alle glaciazioni ed ai riscaldamenti che hanno portato alla distruzione le forme viventi di allora.

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sono avvenuti in modo naturale, quindi seguendo la logica evoluzionistica e le relative regole, non a casaccio come sta facendo l'uomo...

Questa affermazione sinceramente mi fa cadere le braccia.sapete quanti giovani ricercatori(con tutta la problematica della precarietà) lavorano in italia ma anche all'estero per la mappatura del genoma, per la ricerca di fonti di resistenza sia alle malattie che alle avverse condizioni climatiche.?pensate sia facile costituire un mais o qualsiasi altra pianta adatta a crescere nella savana o nelle steppe? Sapete quanti studiano insetti e funghi nonchè batteri e virus per capire le modalità di attacco alle piante e cercare di risolvere il problema senza ricorrere a sostanze tossiche?Già oggi ci sono in commercio molecole naturali da utilizzare per la difesa delle piante.
Dire comunque che un genetista lavora a casaccio :oops: :oops:
.la rivoluzione verde è stato uno dei più grandi inciuci politico-commerciali della storia e la tecnologia agricola degli anni 50 è preistoria.Pensate che al sud ma credo anche nella maggioranza delle aziende del nord c'era ancora la trazione animale ed il grano veniva mietuto a mano.

La saggezza, dal punto di vista dell'etica, consiste nel riconoscere la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male, e nello scegliere di conseguenza l'azione che è volta al bene
Credo che il prof indicando la razionalità come strategia per l'agricoltura futura si sia comportato da saggio
L'agricoltura è nata per dar da mangiare all'umanità ecco xchè se c'è fame nel mondo si tende a darle la colpa
X mantovano
una risposta ti è stata gia fornita per l'altra visto che vai sempre su google fai una ricerca sulle funzioni dell'AIMA e perchè si ritiravano i prodotti dal mercato.Di terra buona in giro ve ne è sempre meno e con le rese di allora caro mio gli agricoltori x vivere dovrebbero fare i fuorilegge
ciao

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13/08/2009, 0:02
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Il futuro dell'agricoltura sarà nelle città?

Dal vertical farming al grattacielo biomorfo, tutte le soluzioni eco-sostenibili


PALERMO (14 maggio 2009) - «Perché vogliamo costruire grattacieli pieni di lattuga, quando siamo stati abituati ad utilizzare il terreno agricolo per 10.000 anni?» domanda Dickson Despommier, professore di sanità pubblica presso la Columbia University, a proposito del suo progetto di vertical farming.
La risposta è semplice, anche se non rassicurante: secondo le stime, entro il 2050 raggiungeremo i 9 miliardi di persone sulla Terra, di cui circa l'80% vivrà in centri urbani sempre più vasti, in un progressivo trend di inurbamento globale. Per soddisfare i bisogni alimentari di una tale popolazione si stima che sarà necessario coltivare 10 9 ettari in più di terreno (circa il 20% in più dell'intera superficie del Brasile!), ma anche in questo caso le stime non sono buone: circa l'80% della terra coltivabile è già sfruttato, mentre il 15% è stato reso inutilizzabile da pratiche di gestione sbagliate nel passato.
Esiste dunque una buona possibilità che le risorse produttive come terra e acqua possano esaurirsi relativamente presto, soprattutto considerando che le sempre più estese superfici urbane sottrarranno spazio e risorse ai terreni agricoli.
La proposta di Despommier è dunque quella di un «utilizzo di coltivazioni agricole in ambiente controllato in edifici all'interno di centri urbani, ossia attraverso un'agricoltura verticale».
Le soluzioni tecnologiche non mancano, come dimostra la Valcent, una società di El Paso, Texas, che realizza serre per coltivazione idroponica verticale. Il risultato è risparmio di spazio, vitale nelle aree urbane e che consente agli agricoltori di irrigare e concimare con molti meno rifiuti e sostanze inquinanti.
Al laboratorio di El Paso, le colture crescono in vaso su chiari pannelliverticali che ruotano su un nastro trasportatore. Così il movimento delle piante consentirebbe loro di ricevere la stessa esatta quantità di luce e sostanze nutritive necessarie; «è un processo di ottimizzazione – spiega Kertz, amministratore della Valcent - che permette alle piante di crescere alla lattuga ad esempio 15 volte in più rispetto ad una normale coltivazione per ettaro, con il 5% di acqua

utilizzata nell'agricoltura convenzionale». La Valcent ora mira a terminare un impianto su scala commerciale entro la fine del 2009. Anche se i costi di costruzione e mantenimento a regime di un'intera azienda agricola verticale sono ancora proibitivi, Despommier vede il vertical farming come una possibile soluzione ai futuri problemi di sostenibilità, approvvigionamento alimentare e consumi energetici, tanto da aver elaborato 30 modelli di aziende agricole verticali per altrettante città e metropoli. Edifici dalle pareti trasparenti per massimizzare la luce del sole, in grado di produrre abbastanza cibo per 50.000 persone. «Con circa 160 di questi edifici, si potrebbe dar da mangiare a tutta New York», spiega Despommier.

Il vertical farming È uno dei pilastri dell'architettura urbana adatta alle zone ad alta densità di popolazione, ma alcuni progetti spingono oltre le sue applicazioni. È il caso della Dystopian Farm di Eric Vergne, finalista all'edizione 2009 dell'Evolo Skyscarper Competition, concorso che ha raccolto ben 416 proposte: il progetto, studiato per la città di New York, prevede edifici interlacciati con eleganti strutture a spirale biomorfa che, tramite una tecnologia all'avanguardia, forniscono alla città una propria fonte di cibo, oltre a creare alloggi, uffici e spazi di
ricreazione e incontro tra produttori (gli agricoltori) e consumatori. Si tratterà di un “grattacielo biomorfo” che verrà modellato in progress, con l'impianto di colture e piante diverse che creano a loro volta uno spazio per le aziende agricole, zone residenziali e dei mercati. «L'applicazione del design generale non è lineare e non segue norme programmatiche per le sue funzioni – sottolinea il creatore, Eric Vergne –. Il risultato è un complesso sistema fluttuante». Le strutture organiche che comporranno la Dystopian Farm sfrutteranno sistemi di agricoltura aeroponica e idroponica
«per assorbire i nutrienti e utilizzare un sistema controllato di illuminazione e di livelli di CO2, in modo da soddisfare le esigenze alimentari della popolazione futura in maniera sostenibile» spiega Eric Vergne.
L'agricoltura verticale idroponica È la base di un altro progetto: un'architettura sostenibile autosufficiente progettata da Gordon Graff che, oltre a produrre biogas autonomamente, presenterà 59 piani di coltivazione idroponica. Un nuovo progetto, che avrà luogo a Toronto, per reinventare lo spazio urbano in modo efficiente, energeticamente sostenbile ed autosufficiente (o quasi) da un punto di vista alimentare.
Skyfarm non ha bisogno allacciarsi alla rete di energia, in quanto è dotato di un impianto di biogas che produce metano dai rifiuti prodotti dai suoi abitanti, in modo da coprire il proprio fabbisogno. E se gli abitanti non producono

abbastanza rifiuti, Graff ha stimato che solo la produzione agricola idroponica genererà abbastanza metano per soddisfare il 50% del fabbisogno energetico di Skyfarm. Anche per quanto riguarda l'acqua Skyfarm sarà autosufficiente: macchine viventi progettate e brevettate da John Todd filtreranno e recupereranno le acque reflue provenienti dalle abitazioni per riutilizzarle nella coltura idroponica.
Tramite l'agricoltura idroponica Skyfarm produrrà abbastanza cibo per 50.000 persone l'anno. Sicuramente non

abbastanza per le grandi metropoli, ma l'idea di Graff prevede diversi Skyfarm dislocati in punti della città. In un'epoca in cui l'aumento dei costi del carburante spinge a creare una prospettiva verso una reale agricoltura urbana, Skyfarm può essere una delle soluzioni possibili. Senza contare i benefici dell'agricoltura idroponica, come il controllo delle colture non soggette ai capricci del clima, la garanzia dei giusti apporti di sostanze nutritive, la riduzione nel consumo di terra (20 volte in meno rispetto alle colture tradizionali) e di acqua (meno 10 volte), l'eliminazione di trattori e altre macchine agricole responsabili dell'uso di combustibili fossili ed emissioni di Co2.

Esempi concreti Davanti a chi sostiene che si tratti solo di utopica fantascienza, i creatori di Dystopian Farm e Skyfarm non si scoraggiano.


«L'agricoltura verticale è veramente in grado di fornire in modo adeguato cibo per i propri abitanti, soprattutto considerando le moderne tecnologie di controllo della crescita in agricoltura aeroponica» dice Vergne, mentre Graff sottolinea che «tutte le tecnologie per realizzare progetti come questi sono già facilmente disponibili».
Al momento progetti come Skyfarm infatti sono già in fase di prima realizzazione in tutto il mondo: entro il 2030, a Las Vegas sorgerà un edificio di 30 piani con un'azienda agricola verticale incorporata per la coltivaizone di mele e zucchine.

Con tono ironico Graff conclude: «Gli esseri umani non hanno mai dimostrato la capacità di consumare meno, il semplice fatto è che, in qualche modo dobbiamo trovare un nuovo modo per produrre di più».

A New York La dimostrazione concreta di coltura urbana idroponica sta diventando un'attrazione turistica a New York, dove è visitabile anche dai non addetti ai lavori: la Science Barge. Si tratta di una fattoria urbana sostenibile galleggiante (barge significa “chiatta” in inglese); è alimentata grazie a energia solare, eolica, biocarburanti, acqua piovana e acqua del fiume purificata. Permette dunque di produrre alimenti in città in modo sostenibile, senza emissioni di CO2 e nessun flusso di

rifiuti. Le verdure coltivate sulla Science Barge (lattuga, pomodori, cetrioli, peperoni) richiedono 7 volte meno terra e 4 volte in meno di acqua rispetto alle coltivazioni agrarie. E siccome l'energia proviene solamente da fonti rinnovabili come il solare, l'eolico e da biocarburanti, Science Barge non contribuisce al riscaldamento globale; il fatto che i prodotti si trovino già all'interno della città di New York abbatte quasi completamente i costi e l'inquinamento causati dal trasporto.
Science Barge ed altri esperimenti simili dimostrano dunque che grazie a nuove soluzioni che mescolano tecnologia, design e pratiche agricole, sarà possibile in un futuro non troppo lontano la realizzazione di sistemi di produzione alimentare sostenibili, magari sul tetto e sulle pareti verticali dei grattacieli nelle grandi metropoli, riducendo l'impatto ambientale dell'agricoltura e contribuendo alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità delle colture.

Fonte: Agronotizie

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13/08/2009, 0:31
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eugenio, conosco perfettamente la funzione svolta dall' AIMA ma non è il fatto di garantire un prezzo minimo del prodotto che giustifica lo spreco della materia prima.

sembra che con il surriscaldarsi dell'atmosfera, fra 50 anni avremo il 20% di deserti in più di oggi, ma se tutte le risorse economiche che servirebbero per costruire le 160 aziende agricole in verticale venissero spesi per portare acqua nei deserti quanti milioni di ettari che oggi producono solo scorpioni produrrebbero cibo :?: prendiamo esempio dagli ebrei, dagli emirati arabi, che con gli impianti di desalinazione anno reso produttivi terrreni ove una volta non vi erano neppure i cammelli. la natura,è una brutta bestia, se l'uomo si ostina a modificarla a suo volere (andare contro natura) prima o poi si ribella e cerca di ristabilire quello che era naturale. ecco le glaciazioni, i surriscaldamenti, i terremoti, le catastrofi alluvionali e cosa ancora dovrà capitare credo che le ns. generazioni non lo vedranno ma forse i ns. nipoti purtroppo si.

la difficoltà per il grande capitale è che se rendi fertile 1.000.000 di ettari di deserto servono 100.000 persone che li lavorino, 160 fattorie verticali servono poche migliaia di tecnici ed al pianterreno vi è il supermercato che vende i prodotti. ciao

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13/08/2009, 1:54
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vedi eugeno come la vediamo diversa io e te, la cosa?

"neanche io condivido il concetto della perfezione della natura. Pensate ai milioni di anni passati e alle glaciazioni ed ai riscaldamenti che hanno portato alla distruzione le forme viventi di allora."

glaciazioni e riscaldamenti fanno parte della perfezione della natura... perfezione quale insindacabile movimento, ciclicità... cosa intendi tu, per perfezione della natura? le eterne primavere? la fissità? la natura vive perchè si MUOVE, perchè cambia e si evolve in continuazione. questa è la sua perfezione per me: un perfetto equilibrio dato dal movimento.. (e non solo per me...) quando un terremoto distrugge un paese so che sono le zolle che si muovono così come deve essere, per questo non dico che la natura è "imperfetta". scusa tanto, ma vuoi correggere le glaciazioni....?:o perchè non dici piuttosto, che la natura è imperfetta perchè non è a misura di uomo? poi magari possiamo chiederci se l'uomo di oggi, è capace di essere a misura di natura... tu parti dall’uomo come centro del tutto, io parto dalla Natura, come base di tutto…

"sono avvenuti in modo naturale, quindi seguendo la logica evoluzionistica e le relative regole, non a casaccio come sta facendo l'uomo...
Questa affermazione sinceramente mi fa cadere le braccia."

...puoi raccoglierle... il mio "a casaccio" significa sempre "al di fuori" di quella LOGICA EVOLUZIONISTICA NATURALE E SPONTANEA.

La saggezza, dal punto di vista dell'etica, consiste nel riconoscere la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male, e nello scegliere di conseguenza l'azione che è volta al bene…

Appunto... ma bisogna saper vedere lontano, molto lontano... là dove andranno a cadere i nostri errori. anche tra centinaia di anni, per essere responsabili.

Ricky, qui non si da la colpa all’agricoltura, ma dobbiamo considerare che agricoltura e allevamento sono le risorse alimentari di tutta l’umanità…. o mangi i prodotti della metallurgia?....

Comunque eugenio, non intendo continuare questa discussione con te. Siamo su due posizioni diametralmente opposte. Forse hai ragione tu che sei proiettato nel futuro, forse tu riesci a vedere i grattacieli d’insalata, io no. Io vedo veleni, abusi genetici, inquinamento, sfruttamento del suolo e fame dappertutto. Credo che l’evoluzione sia anche saper riconoscere quando si va troppo oltre, quando si disattendono quelle regole insindacabili di una terra che ci ospita e che ha, da molto prima che noi arrivassimo, le sue leggi… credo che evolversi voglia dire procedere in assoluta armonia con la natura, e non questa corsa folle e suicida che abbiamo intrapreso… adesso però, sto facendo di nuovo filosofia, e la filosofia non appartiene più a un mondo che fagocita se stesso….

Un caro saluto bea

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Bea


13/08/2009, 6:47
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ciao bea, la filosofia, dovrebbe appartenere agli uomini, ma purtroppo non è così, ed è proprio di quelli che non hanno filososofia che bisogna diffidare perchè credono di poter DIVENTARE padroni del mondo, volendo asservirlo come fosse uno schiavo, e gli schiavi si sono ribellati e sono tornati ad essere liberi.

una volta per conquistare il mondo si facevano le guerre, oggi le guerre si fanno solo per poter permettere a chi comanda (il capitale) di avere la possibilità di continuare a produrre capitale e di soggiogare, con campagne pubblicitarie,corruzione di personaggi famosi, finanziamenti ai vari politici che comandano, il popolo bue.

e purtroppo come dei pecoroni, si marcia tutti assieme verso il pascolo che decidono loro, se qualche animale cerca di uscire dal branco i cani cercano di farlo rientrare,e se non vi riescono lo isolano. e tieni presente che quei signori hanno una sola filosofia che è quella del potere e del denaro. e per raggiungere questo non guardano in faccia a nulla figurati se possono pensare cosa potrebbe succedere fra 100 anni a causa del loro comportamento.

ciao

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13/08/2009, 7:46
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Ciao ragazzi vorrei raccontare una piccola storiella, poi tolgo il disturbo.
Non più di 15 giorni fa ho incontrato una mia vecchia conoscenza, professore universitario in genetica e miglioramento vegetale che circa 30 anni fa ha abbandonato la facoltà per dedicarsi a un progetto internazionale di miglioramento dell'orzo in siria, iran, etc. con sede ad Aleppo. L'ultima volta che c'eravamo incontrati mi aveva parlato con molto entusiasmo di una serie di appuntamenti nelle principali università italiane ed estere dove avrebbe esposto la sua ormai trentennale esperienza di agronomo e ricercatore sul campo. Le sue preoccupazioni nascevano dalla mancanza di variabilità genetica delle varietà coltivate che rischiavano di compromettere la resistenza delle colture ad alcune temibili malattie, in particolare ruggine dei cereali. Vedeva il recupero della biodiversità delle vecchie varietà coltivate per millenni l'unica soluzione per garantire l'autoapprovvigionamento alimentare per quelle popolazioni che vivono un zone con appena 50 mm di precipitazioni annue.
Per farla breve, deluso e amareggiato, mi ha confidato che ha dovuto accettare il pensionamento per mancanza di fondi dell'istituto di ricerca che pazientemente aveva creato e con la conclusione che ormai girano troppi interessi nella ricerca rischiando di perdere l'obbiettività che gli deve essere propria.
Buona giornata a tutti.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


13/08/2009, 8:03
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il problema bea e' che ora come ora l'agricoltura vive di industria , ed e' sempre meno biologia , nel senso etimologico del termine,
questo e' in sintesi quello che ho capito della comunicazione del prof. rossi

il problema e' matenere la capacita del terreno di rimanere per sempre .

noi passiamo , gli animali passano , le macchine opertatrici passano.

a me a volte sembra che il ricordo torni a unmio vicino che col trattore andava sempre al minimo perche pensava cosi durasse di piu, alla fine tutti gli altri facevamo il doppio in meta tempo, e lui aveva sempre il motore con la testa piena di fuliggine .


quello la che la pofessoressa di economia ci diceva e' che la vita sta tra i 2 apici , in cui i costi marginali e i ricavi marginali sono uguali.

e cio da un lato , l'agricoltura estensiva , dove si cercadi sfruttare al massimo la meccacinzzazione che si ha , su delel superfici che in italia non abbaimo.
dall'altra sfruttare concimi , letame , prodotti chimici , e sementi acqua di irrigazione , per ottenere il massimo della produzione , perche la terra e' poca.

noi siamo esattamente in mezzo .

per cui chi ha dei terreni irrigabili , non se li puo permettere perche costano una volta di piu , perche sono acquistati da chi agricoltore non e' , o sono utilizzati per costruirci sopra strade e case , aree industriali , o ipermercati.

opputre abbimo delle terre, marginali , dove cerchiamo di lottare contro cinghiali e daini..., e portare a casa il ns reddito

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Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


13/08/2009, 8:10
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Mi spiace bea che tu non voglia continuare la discussione.Sei sempre così loquace :!:
Il fatto che io e te la pensiamo e la vediamo in modi diversi è un bene.Sono sempre stato convinto che la diversità di pensiero sia una cosa positiva ed il confronto ancora di più.
Tu credi che una glaciazione o un innalzamento improvviso di T° o un sisma facciano parte della perfezione della natura?Queste cose portano alla distruzione di tutte le forme viventi che compongono la natura.Tu nel rispetto della perfezione ti uccideresti x migliorarti?
Poi che l'uomo abbia agito e stia agendo in modo sbagliato nei confronti della natura è cosa certa e deleteria.
Non pensare che io inserendo certi post sia a favore del grattacielo vegetale.E' solo per informazione e x capire fino a che punto può arrivare la tecnologia.Io sono un uomo di terra e nella mia modesta attività professionale cerco di contribuire al mantenimento di certi equilibri tanto che mi stò occupando anche di tecniche colturali ecosostenibili.
X mantovano
il discorso delle pecore asservite al potere io non lo farei per il caso natura o agricoltura ma è solo ed esclusivamente un discorso politico che fortunatamente esula da questa discussione e personalmente non mi riguarda e non mi appartiene.
E' veramente preoccupante invece la mancanza di finanziamenti alla ricerca specie quando interessa persone capaci.Dagli ecotipi o specie affini a quelle coltivate è possibile reperire fonti di resistenza o meccanismi di adattamento da utilizzare in programmi di miglioramento genetico sia classico(richiede lunghi tempi) che tecnologicamente più evoluto(selezione con marcatori e ingegneria genetica).Ripeto non bisoga demonizzare l'ingegneria genetica pensate la sua applicazione alle piante no-food che potrebbero creare reddito in aree marginali.
Ha ragione grinto quando scrive che sulle terre fertili e irrigue ci passano autostrade e ci costruiscono capannoni e se su quella che rimane non cerchiamo con i mezzi tecnici di massimizzare le rese gli agricoltori di che campano?
Oppure bisognerebbe dare agli agricoltori la possibilità di avere aziende di centinaia di ettari e tornare alla agricoltura estensiva.
Buona giornata

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13/08/2009, 10:14
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Mi spiace bea che tu non voglia continuare la discussione.Sei sempre così loquace

stai facendo dell'ironia?.....
non voglio continuare la discussione nei termini dei post precedenti in cui si asserisce che la natura non è perfetta e si crede di esserne i padroni, volendola indurre e gestire oltre il lecito...


Tu credi che una glaciazione o un innalzamento improvviso di T° o un sisma facciano parte della perfezione della natura?Queste cose portano alla distruzione di tutte le forme viventi che compongono la natura.Tu nel rispetto della perfezione ti uccideresti x migliorarti?

la natura, nella sua perfezione, ha una selezione appunto "naturale" a cui non si può sfuggire. le glaciazioni hanno permesso cambiamenti e adattamenti genetici alle epoche successive. la natura distrugge da una parte, grazie alla sua incessate attività vitale, e rigenera dall'altra...da' retta eugenio, ma l'hai studiata geologia??? lo sai vero, che non ti puoi opporre al movimento della crosta terrestre o alle ere glaciali ma ti ci devi solo imparare ad adattare.... o no?questo volevo dire alla fine, che invece di pretendere di stravolgere e manipolare certe regole, dovremmo cercare il modo più proficuo di adattarsi ad esse per vivere nel migliore dei mondi. tutto qui. non mi sembra di aver detto una gran bestialità......

sei disposto ad affrontare l'argomento mettendo come base di partenza ed obiettivo finale la salute del nostro pianeta? in fondo, lui avrà senz'altro vita più lunga di me e di te.....se lo fai, vedi che le valutazioni di tante scelte fatte o da fare, cambiano...
bea

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Bea


13/08/2009, 10:36
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effettivamente mantovano, io sono e voglio restare una pecora nera, che vuole mantenere vivo lo spazio che abita (nel senso più ampio del termine). sento benissimo i denti dei lupi nei polpacci, ogni volta che affronto gli uffici, le leggi, la burocrazia, le regole.... ma anche ogni volta che dimostro di pensarla in modo diverso, di uscire dagli schemi... e in questo momento mi riferisco a tutto quello che ci circonda, non solo all'agricoltura.. (voglio sottolineare che non c'è nessun sottinteso nei confronti di eugenio in questo, col quale ho solo uno scambio di vedute, seppur opposte)

sai qual'è il problema? che i lupi sono in numero esponenzialmente maggiore ... e che tutti, dico tutti, siamo obbligati ad andare nella direzione scelta da loro anche per noi...
siamo pochi, troppo pochi ancora, noi che abbiamo il coraggio di rinunciare al reddito per forza, al benessere smodato,alle comodità esose, alla tecnologia inutile, agli abusi di potere....
però, ora che ci penso, che sia proprio perchè.... non siamo pecore....??
bea

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Bea


13/08/2009, 11:06
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