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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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Non c'è fuoco senza fumo.
Nel rapporto con la natura, il contadino è soggetto ad una forte tentazione alla semplificazione. La semplificazione è rassicurante, pone le basi dell'economia agraria.
Tornare a prendersi cura della terra, dopo una generazione che l'ha abbandonata e rinnegata, ci fa comprendere quanto sia grande il vuoto che ci separa dal mondo naturale e le sue leggi.
Semplificare e prescrivere ricette è una tentazione troppo forte per chi non ha vissuto “sul campo” l'agricoltura degli ultimi 50 anni.
Quando si parla di agricoltura biologica, biodinamica, sinergica, permacoltura, metodo fukuoka (chi più ne ha più ne metta) si vuole semplificare con filosofie o disciplinari le complesse leggi delle dinamiche biologiche tralasciando la scienza più vecchia del mondo: la geoponica, ovvero l'arte di coltivare la terra.
La mia prima esperienza è stata la coltivazione di ortive “fuori suolo” (i vasi con piante di pomodoro), quindi (oltre il suo fascino) massima semplificazione, controllo dei fattori produttivi e ricerche di mercato per trovare quei prodotti in grado di coprire le spese di coltivazione e produrre reddito.
Fino a quando il mercato riuscirà a soddisfare i costi crescenti dell'energia impiegata, queste ed altre tecniche di coltivazione saranno giustificate.
Il fumo ci impedisce di vedere “il miracolo della creazione” la trasformazione di energia luminosa (sole) in materia organica ed avviare il ciclo biologico del pascolo (pianta-erbivoro).
Il primo compito del contadino è quello di ottimizzare e mantenere costante la quantità di biomassa che in quel determinato ambiente le condizioni climatiche e la qualità del terreno permettono di accumulare durante l'anno solare.
Un sistema energetico efficiente si basa sul fluire dell'energia nella sua trasformazione (morte e rinascita) , quindi è necessario rimuovere accumuli che rallentano il processo o peggio creano sconvolgimenti.
Un ambiente antropizzato e abbandonato a se stesso tende ad accumulare biomassa (energia) per mancanza di erbivori fino ad arrivare ad un punto critico.
Quindi oltre all'ottimizzazione dell'accumulo di energia è necessario programmare un piano di trasformazione in modo da creare fonti di approvvigionamento che corrispondano alle nostre aspettative di “erbivoro”.
Scusate se mi sono lasciato andare, ma una giornata di pioggia è.........lunga.
Un cordiale saluto a tutti.

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“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
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05/02/2015, 22:50
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ciao pallinof, comprendo perfettamente il tuo punto di vista e lo rispetto, precisiamo che non sono qui per fare critiche senza senso. levando il discorso reddito che a me non importa, a me interessa l'andamento di crescita di una pianta coltivata in questo modo, per poi paragonarlo al mio modo di coltivare ovviamente senza usare nessun pesticida, voglio solo capire il risultato finale di un orto fukuoka rendimento sempre a scopo di consumo familiare, ricordiamo che ogni luogo è differente dall'altro quindi problematiche climatiche diverse. io credo che il metodo fukuoka non va interpretato alla lettera come un copia e incolla :) ma penso che come fukuoka ha risolto alcuni problemi nella risaia osservando la natura apportando modifiche con ottimi risultati, per questo lo ammiro come uomo che si è distaccato dal pensiero collettivo di coltivare usando il suo cervello. ora piano piano cercherò di finirmi le altre 250 pagine :D


05/02/2015, 23:54
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Ciao, Maurizio non hai modo di far venire qualcuno con le capre a sfoltire un po' i rovi? Così lo fanno loro l'erbivoro, sicuramente meglio di noi. Poi se rimedi un paio di maialini vietnamiti(così non pesano troppo e non ti compattano eccessivamente il terreno) ti aiutano a scalzare le radici dei rovi.
Comunque le radici dei rovi le puoi mangiare, le lessi e ci fai una specie di purea, devi solo fare attenzione a non essere accidentalmente allergico.
Se invece vuoi tagliare tutto e poi usare per coprire il suolo, hai decespugliatore a lama e biotrituratore disponibili? Perchè questa è una cosa che se fai è meglio farla bene, oppure rischi quello che ti hanno già detto: i tralci di rovo hanno una capacità incredibile di radicare(da questa pianta si ricava anche un sostituto naturale agli ormoni radicanti per le talee!).

In queste condizioni, fossi in te, aspetterei a spendere soldi in semi di erba medica e cercherei qualche seme di leguminosa più a buon mercato(lupino e favino ad uso zootecnico ad esempio) per il primo anno e se la cosa ha successo procederei con semine più dispendiose l'anno prossimo.


05/02/2015, 23:58
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Qui i rovi invadono i terreni che non vengono falciati e non sempre sono rovi possono essere felci o altre piante dipende dal terreno e dalla zona.
Tagliando i rovi e riprendendo a sfalciare i rovi se ne vanno non occorre nemmeno seminare anche se sicuramente seminare accelera molto.
Solo che ci vogliono un pò di anni almeno tre .
Io ho provato su un pezzettino tagliando rovi seminando trifoglio e alcuni ortaggi e già il primo anno i rovi erano ridotti a un decimo. ;)

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06/02/2015, 8:40
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Maurizio7403 ha scritto:
@marcello79
meglio le afidi con questo metodo che con quelli usuali ;)

@pallino
molto chiaro, procedo……finalmente risposta pratica e chiara……
unico dubbio….."due cicli di pascolo e detrito" significa sfasciare e accumulare dove serve come pacciamatura, almeno 2 volte l'anno? fino ad arrivare a 5 volte come dici qualche rigo più' sopra?

grazie pallino

L'erbivoro appartiene al ciclo del pascolo, sfalciare e accumulare la biomassa prodotta dal prato provoca una notevole selezione delle specie presenti. Segui gli ottimi consigli di Libellula69 vedrai che i rovi come altre piante molto rustiche spariranno. La pacciamatura localizzata va ad attivare il ciclo del detrito arricchendo e ristrutturando il terreno (meglio se attivato con escrementi animali o altri prodotti specifici). Molto importante per i primi 2 o 3 anni fare sfalci frequenti 4 o 5 volte l'anno.
Leggetevi questa chicca a proposito di fotosintesi:
“L'atomo di cui parliamo (carbonio), accompagnato dai sui due satelliti che lo mantenevano allo stato di gas, fu dunque condotto dal vento, nell'anno 1848, lungo un filare di viti. Ebbe la fortuna di rasentare una foglia, di penetrarvi, e di essere inchiodato da un raggio di sole..................
Entra nella foglia, collidendo con altre innumerevoli molecole di azoto ed ossigeno. Aderisce ad una grossa e complicata molecola che lo attiva, e simultaneamente riceve il decisivo messaggio dal cielo, sotto la forma di un pacchetto di luce solare: in un istante, come un insetto preda del ragno, viene separato dal suo ossigeno, combinato con idrogeno e fosforo, ed infine inserito in una catena, lunga o breve non importa, ma è la catena della vita. “ Primo Levi – Il sistema periodico.

Buona serata a tutti

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06/02/2015, 22:55
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Salute a tutti, qualche notizia fresca dal campo (continua da qui).

Gennaio

Piantati due mandorli, un tuono e un ferragnes, il primo per celebrare la nascita del nostro primogenito (con qualche mese di ritardo...ma mica potevo piantare un mandorlo a ferragosto), l'altro per fargli compagnia ("ca unu sulu non è bono mancu a mangiari" mi ha raccomandato il gentilissimo fornitore siculo). Oltre la divagazione personalissima, cito il fatto per sottolineare che sono stati piantati in consociazione con degli alberi di ulivo pre-esistenti, come da tradizione antica.

L'aglio solamente appoggiato a terra sotto la pacciamatura pare che abbia completamente attecchito e cresce bene. Se Dio vuole, abbiamo finito di stressare un caro amico che legge e che salutiamo ;) per la fornitura di questo superfood.

Le aiuolone sono state divise in aiuole doppie regolari, ognuna lunga 10 m e larga 120 cm.

Si seminano fave, piselli, ceci.

Qui l'immagine di un'aiuola con la pacciamatura rivoltata (notare il terreno sottostante che sembra zappato e concimato...e invece ha fatto tutto Madre Natura) per la semina dei ceci:

Immagine

E durante la semina, sopresa! Una cipolla Fukuoka che più Fukuoka non si può (avevo abbandonato uno scarto di cipolla vicino a dove feci l'esperimento delle patate):

Immagine

Una settimana dopo la semina, fine gennaio circa, complici le abbondanti piogge, le fave hanno già germogliato e stanno agganciando le radichette al suolo (foto troppo scura, non la metto neanche). Ce la faranno, considerato che le aiuole nelle quali sono state piantate sono state fatte con lo sfalcio grossolano di un roveto (mea culpa, ignoravo che i rovi andassero sminuzzati finemente)?

Alla prossima!


07/02/2015, 18:59
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Ciao Marcobi, questo è il mio aglio seminato ad ottobre su pacciamatura estiva (senza alcuna rimozione). I miei aiutanti hanno fatto il resto.
Buona serata a tutti.


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08/02/2015, 21:22
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ragazzi ho letto quasi tutto, saltando quelle discussioni ripetitive in cui molti utenti chiedevano sempre la stessa cosa ( voglio creare un orto fukuoka ) che dire in 7 anni di discussione è moltissimi utenti che dovevano "creare" ho visto poco è niente, a essere sincero sono un po deluso! mi scuso nuovamente per aver inquinato la discussione, con le mie banalità. auguro a tutti di realizzare il proprio sogno buona fortuna.


09/02/2015, 12:24
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marcello79 ha scritto:
ragazzi ho letto quasi tutto, saltando quelle discussioni ripetitive in cui molti utenti chiedevano sempre la stessa cosa ( voglio creare un orto fukuoka ) che dire in 7 anni di discussione è moltissimi utenti che dovevano "creare" ho visto poco è niente, a essere sincero sono un po deluso! mi scuso nuovamente per aver inquinato la discussione, con le mie banalità. auguro a tutti di realizzare il proprio sogno buona fortuna.

Caro Marcello, se hai letto tutta la discussione ti sarai accorto che la tua delusione non è affatto originale. "Voglio creare un orto fukuoka" spesso non è compatibile con le aspettative investite nel progetto. Chi pretende di avere tutto e subito sicuramente ha sbagliato maestro, il maggior investimento nel metodo fukuoka è il tempo di rigenerazione del terreno di partenza e la pressione dell'ambiente circostante. Quindi iniziare con un terreno abbandonato da anni e avere una buona superficie sono ottime premesse.
Accetto le scuse e non sono d'accordo sulle banalità, spero di continuare a leggerti.
Un cordiale, buona giornata.

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10/02/2015, 9:06
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ciao, sono d'accordo sul fatto di rigenerare il terreno un minimo di 10 anni! ma il mio dilemma: essendo per lo piu vegetariano sia io che la mia compagna, come faccio a nutrire 2 persone con quel poco che si riesce a produrre in questo modo! dovrei avere due terreni uno per tirare avanti l'altro per portarlo alle origini per poi convertire il secondo. fattore 2: da me è quasi impossibile utilizzare una coltura del genere sulle orticole come melanzane,peperoni,zucchine,zucche, le uniche piante adattabili sono determinati pomodori di varietà antiche che necessitano di pochissima acqua resistenti alle maledette temperature . mancanza d'acqua ed elevatissime temperature farebbero seccare anche un fico d'india :lol: . per risolvere il problema mio padre nato è morto! a stretto contatto con il suo terreno, a sempre coltivato alberi che non necessitano di cure particolari ne di moltissima acqua piante come: ulivi da olio lasciati senza nessuna cura con pochissime potature la raccolta va fatta dopo un mese dalle prime piogge, era contrario a potature drastiche, infatti il terreno è molto ammassato. varietà di prugne selvatiche, cachi che maturano alle prime piogge, fichi non necessitano di nulla resistenti ad elevate temperature, gelsi, agrumi vari anch'essi anche se attaccati da diversi insetti alla fine sopravvivono benissimo, nespole del giappone varietà nespolone di palermo resistente a ticchiolatura, non abbiamo mai usato pesticidi ne concimazioni a parte quelli che generavano i nostri animali. alla fine queste piante sono lasciate a se stesse producendo benissimo con le varie alternanza di piogge. la mia delusione: mi sarebbe piaciuto qualcuno che iniziava passo passo un orto fukuoka con le varie immagini dei cambiamenti avvenuti in questi sette anni a parte qualcuno con il sinergico. perche la gente parte entusiasta per poi alle prime difficoltà si arrendono :( se si deve realizzare qualcosa bella o brutta che sia, si deve andare avanti nei tempi prestabiliti. mostrando successi ed insuccessi alla gente che osserva. altrimenti per molti sarà solo un utopia.


10/02/2015, 11:27
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