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Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

09/10/2025, 13:32

MONTAGNA TOSCANA HA SALDO MIGRATORIO POSITIVO MIGLIORE DI TUTTO APPENNINO. UNCEM: LAVORO CON NUOVA GIUNTA E NUOVO CONSIGLIO REGIONALE SIA DI ALTO VALORE




La Montagna della Toscana è quella in Appennino con miglior saldo migratorio. Tra 2019 e 2023, il numero di persone che si sono trasferite da un Comune non montano a un Comune montano è positivo del 3,7%. Meglio dell'Umbria che si ferma all'1,4% e del Lazio con 1,2. Sono alcuni numeri del Rapporto Montagne Italia presentato ad Abbadia San Salvatore, con Uncem ospite del Sindaco Niccolò Volpini e della Presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti. "Un quadro importante di neopolamento - evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, che ha incontrato Sindaci, Amministratori, imprese, Associazioni del territorio, in uno dei più grandi ed estesi Comuni montani appenninici - che deve portare a nuove politiche durature per le zone montane toscane". La vigilia delle elezioni regionali fa dire a Uncem che serve uno scatto. Sulle Montagne che sono la Toscana, potenziando lavoro regionale su servizi, riorganizzazione istituzionale, rafforzamento delle opportunità economiche. La legge sulla Toscana diffusa è un atto interessante ma occorre rafforzare le Unioni di Comuni montane per definirle quale unico ambito territoriale ottimale. "Dove vi è sinergia tra Comuni, dove i Comuni fanno insieme, i numeri del Rapporto Montagna sono importanti. Sulla Toscana abbiamo situazioni di grande qualità, ma occorre fare di più e la Regione deve unire le Strategie delle Aree interne, delle Green Community, delle foreste, in un percorso efficace che parta prima di tutto da un ambito territoriale chiaro nel quale i Comuni si riorganizzano", aggiunge Bussone.

Abbadia San Salvatore è fulcro di servizi e opportunità economiche, che lega anche altri Comuni. No alle fusioni imposte, dice Uncem, mentre è necessario passare a delle forti collaborazioni tra Enti. Quella di Abbadia San Salvatore è stata la terza presentazione negli ultimi due mesi in Toscana dopo Fivizzano e Prato. Ne seguiranno altre. Uncem ha suddiviso nelle ottocento pagine del Rapporto Montagna 2025 la montagna Toscana in 17 ambiti territoriali, circa le storiche e importantissime Comunità montane. Dentro ci sono 101 Comuni. La Val di Merse è quella con saldo migratorio migliore in tutta la Toscana. Più 14% tra 2019 e 2023. In Amiata Val d'Orcia, più 3,2 per cento. "Ultima" per numeri, la Garfagnana, comunque positiva, al 0,4%. Saldo migratorio da non confondere con saldo naturale. "Sul saldo migratorio basiamo nuove politiche, come abbiamo condiviso con Agnese Carletti e Niccolò Volpini - prosegue Bussone - Ovvero la necessità di servizi e l'interazione tra chi arriva a vivere qui e chi ci vive da sempre. Questa interazione tra comunità diverse è fondamentale e tema di grande portata politica. Chi arriva salva di fatto la demografia delle comunità. Non sono più solo stranieri come in passato, bensì Italiani. 65mila su 100mila nuovi arrivi in Italia negli ultimi cinque anni, che portano il saldo migratorio a più 10 per mille in tutta la montagna del Paese".

Una nuova narrazione per una nuova rappresentanza. Più efficace ed omogenea verso le regionali del week end. La montagna ha bisogno di chi in Consiglio regionale e poi in Giunta, chiunque vinca la rappresenti. Con nuove parole e stile. No allo spopolamento sventolato come un mantra. Non solo aree interne che chiedono assistenza e un po' di servizi, no all'eroismo dei Sindaci usato con bonarietà. La Montagna in Toscana non è margine e terra marginale. È centrale per nuove politiche. Il tasso di occupazione in Amiata Val d'Orcia è superiore al 43%, molto oltre la media della montagna italiana ferma al 38%. 9,5 imprese ogni 100 abitanti in Amiata Val d'Orcia. 17 nelle Colline del Fiora. Resta bassa la percentuale di imprese cooperative in tutto l'Appennino Toscano: tema sul quale lavorare intensamente per fare filiere nuove. Diminuisce la superficie agricola e invece aumenta la superficie forestale. Un tema di grande portata: nuove politiche forestali sono necessarie, dando attuazione alla legge forestale nazionale. Colpisce, in Amiata Val d'Orcia, il dato del PIL pro capite, 36mila euro, tra i massimi in Italia e il più alto nella montagna toscana.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

12/10/2025, 10:19

TROPPA POCA MONTAGNA IN CAMPAGNA ELETTORALE IN TOSCANA. UNCEM: ORA DA MARTEDI SI AGISCA SU COESIONE TERRITORI E LEGAMI TRA PICCOLI COMUNI



"Si è parlato molto poco, in Toscana come nelle altre e elezioni al voto, di montagna e di piccoli Comuni. Temi derubricati dalle campagne elettorali. Qualche riga nei programmi, per chi li ha, ma poco dialogo. Zero confronto. Come se consumarsi sul futuro di sanità e diritti, non passi dalle geografie e dai legami tra territori, dalla coesione dal ripensamento del modello organizzativo dei Comuni. Si continua ad accennare qualche battuta sulle aree interne, facendo dell'internità di qualcuno, nostra, una questione che ormai è diventata un mantra. Parlare di aree montane, rurali, interne è un impegno che deve vedere un altro scatto della politica. La campagna elettorale della Toscana, e prima della Calabria, lo dimostra. Da martedi si intervenga in primis per una Giunta che abbia dentro un Assessore regionale toscano a Montagne, Foreste, Parchi, Aree interne. Congiuntamente. Con portafoglio, visione, strategie, operatività. Un assessore, o una assessora forte. Così può essere per il bene della Toscana e pure della Calabria, come Uncem ha già detto. Azione e visione. Come Uncem ha scritto nella piattaforma mandata a tutti i Comuni e soprattutto a Candidate e Candidati. Dieci punti più uno. A partire dal rafforzamento del tessuto istituzionali. Unioni montane di Comuni più solide. Affinché la Toscana diffusa non rimanga perduta nella diffusione e nel rancore delle fragilità. Per l'Appennino più unito che cresce con il Paese".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

12/10/2025, 10:20

UNCEM CON LE BCC A NAPOLI: UNICI IN PIAZZA CONTRO CHI SE NE VA CHIUDENDO. SINDACI CONTRO LE SMOBILITAZIONI: DALLE BANCHE DI TERRITORIO LEZIONE A CHI FA UTILI, HA POTERE E SE NE VA DALLE MONTAGNE E DAI PICCOLI COMUNI



"Siamo stati gli unici come Uncem a scendere in piazza. Con i Sindaci e con i Cittadini contro le chiusure degli sportelli bancari dei grandi gruppi bancari. Assurde. Gravissime. Chiusure da parte di grandi gruppi multinazionali finanziarizzati che fanno ogni anno 25 miliardi di euro di utili alle spalle dei territori. Abbandonando piccoli Comuni e montagna. Per loro sono, siamo un peso. Hanno scelto maldestramente di non vedere quella carica dei 100mila nuovi abitanti, flussi migratori positivi negli ultimi anni verso le are montane del Paese. Se ne sono fregati. E sono andati via. Poteri forti che dicono NO alla montagna, alle comunità, al risparmio, alle imprese. Siamo scesi in piazza e continueremo a farlo".

Lo ha detto stamani Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, intervenendo a Napoli al convegno delle Banche di Credito Cooperativo con Federcasse e Confcooperative, con la Federazione lombarda delle BCC.

Bussone è stato durissimo contro le banche che hanno chiuso. Grande apertura a chi entra, a chi arriva, a chi apre, a chi vuole sportelli multiservizio, in accordo con gli Enti locali, ripensando società e territorio. Più forte. "Molte banche ci hanno presi in giro. Hanno lasciato non solo degli sportelli fisici, e non è ora solo un problema di accesso al contante o di tesorerie comunali, come recita il CNEL in una fragilissima proposta di legge che, apparentemente per andare incontro alle banche, va contro Poste Italiane che invece ha rafforzato la rete territoriale in conseguenza della ottima legge sui piccoli Comuni 158/2018 - evidenzia Bussone, con il Presidente Uncem Campania, Vincenzo Luciano - Hanno preso in giro, le grandi banche, le comunità. Dove invece agiscono le BCC con le quali rinsaldiamo un patto comunitario, sinodale, di cammino insieme. È strategico per Comuni insieme, Enti locali, Unioni e Comunità montane. Non siamo area interna o marginale e i dati economici del Rapporto Montagne Italia 2025 lo dicono con forza. Non siamo interni rispetto al centro urbano, alle città. Serve un patto fiscale di riequilibrio anche con loro, i grandi capoluoghi che troppo spesso finiscono dentro i loro confini, senza guardare a cosa sta fuori. Il legame non nuovo, non protocollare, con Confcooperative e le BCC reimposta democrazia ed economia civile per i territori. Che anticipano le risposte ai cambiamenti con Cooperative di Comunità, Associazioni Fondiarie, Comunità Energetiche, Green Community. Le BCC sono pezzo di questo epocale mutamento nel quale le geografie tornano a contare più dei poteri forti, ridefinendo narrazione e futuro. Delle Montagne, dei Comuni, del Paese".
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