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Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

09/10/2025, 13:32

MONTAGNA TOSCANA HA SALDO MIGRATORIO POSITIVO MIGLIORE DI TUTTO APPENNINO. UNCEM: LAVORO CON NUOVA GIUNTA E NUOVO CONSIGLIO REGIONALE SIA DI ALTO VALORE




La Montagna della Toscana è quella in Appennino con miglior saldo migratorio. Tra 2019 e 2023, il numero di persone che si sono trasferite da un Comune non montano a un Comune montano è positivo del 3,7%. Meglio dell'Umbria che si ferma all'1,4% e del Lazio con 1,2. Sono alcuni numeri del Rapporto Montagne Italia presentato ad Abbadia San Salvatore, con Uncem ospite del Sindaco Niccolò Volpini e della Presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti. "Un quadro importante di neopolamento - evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, che ha incontrato Sindaci, Amministratori, imprese, Associazioni del territorio, in uno dei più grandi ed estesi Comuni montani appenninici - che deve portare a nuove politiche durature per le zone montane toscane". La vigilia delle elezioni regionali fa dire a Uncem che serve uno scatto. Sulle Montagne che sono la Toscana, potenziando lavoro regionale su servizi, riorganizzazione istituzionale, rafforzamento delle opportunità economiche. La legge sulla Toscana diffusa è un atto interessante ma occorre rafforzare le Unioni di Comuni montane per definirle quale unico ambito territoriale ottimale. "Dove vi è sinergia tra Comuni, dove i Comuni fanno insieme, i numeri del Rapporto Montagna sono importanti. Sulla Toscana abbiamo situazioni di grande qualità, ma occorre fare di più e la Regione deve unire le Strategie delle Aree interne, delle Green Community, delle foreste, in un percorso efficace che parta prima di tutto da un ambito territoriale chiaro nel quale i Comuni si riorganizzano", aggiunge Bussone.

Abbadia San Salvatore è fulcro di servizi e opportunità economiche, che lega anche altri Comuni. No alle fusioni imposte, dice Uncem, mentre è necessario passare a delle forti collaborazioni tra Enti. Quella di Abbadia San Salvatore è stata la terza presentazione negli ultimi due mesi in Toscana dopo Fivizzano e Prato. Ne seguiranno altre. Uncem ha suddiviso nelle ottocento pagine del Rapporto Montagna 2025 la montagna Toscana in 17 ambiti territoriali, circa le storiche e importantissime Comunità montane. Dentro ci sono 101 Comuni. La Val di Merse è quella con saldo migratorio migliore in tutta la Toscana. Più 14% tra 2019 e 2023. In Amiata Val d'Orcia, più 3,2 per cento. "Ultima" per numeri, la Garfagnana, comunque positiva, al 0,4%. Saldo migratorio da non confondere con saldo naturale. "Sul saldo migratorio basiamo nuove politiche, come abbiamo condiviso con Agnese Carletti e Niccolò Volpini - prosegue Bussone - Ovvero la necessità di servizi e l'interazione tra chi arriva a vivere qui e chi ci vive da sempre. Questa interazione tra comunità diverse è fondamentale e tema di grande portata politica. Chi arriva salva di fatto la demografia delle comunità. Non sono più solo stranieri come in passato, bensì Italiani. 65mila su 100mila nuovi arrivi in Italia negli ultimi cinque anni, che portano il saldo migratorio a più 10 per mille in tutta la montagna del Paese".

Una nuova narrazione per una nuova rappresentanza. Più efficace ed omogenea verso le regionali del week end. La montagna ha bisogno di chi in Consiglio regionale e poi in Giunta, chiunque vinca la rappresenti. Con nuove parole e stile. No allo spopolamento sventolato come un mantra. Non solo aree interne che chiedono assistenza e un po' di servizi, no all'eroismo dei Sindaci usato con bonarietà. La Montagna in Toscana non è margine e terra marginale. È centrale per nuove politiche. Il tasso di occupazione in Amiata Val d'Orcia è superiore al 43%, molto oltre la media della montagna italiana ferma al 38%. 9,5 imprese ogni 100 abitanti in Amiata Val d'Orcia. 17 nelle Colline del Fiora. Resta bassa la percentuale di imprese cooperative in tutto l'Appennino Toscano: tema sul quale lavorare intensamente per fare filiere nuove. Diminuisce la superficie agricola e invece aumenta la superficie forestale. Un tema di grande portata: nuove politiche forestali sono necessarie, dando attuazione alla legge forestale nazionale. Colpisce, in Amiata Val d'Orcia, il dato del PIL pro capite, 36mila euro, tra i massimi in Italia e il più alto nella montagna toscana.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

12/10/2025, 10:19

TROPPA POCA MONTAGNA IN CAMPAGNA ELETTORALE IN TOSCANA. UNCEM: ORA DA MARTEDI SI AGISCA SU COESIONE TERRITORI E LEGAMI TRA PICCOLI COMUNI



"Si è parlato molto poco, in Toscana come nelle altre e elezioni al voto, di montagna e di piccoli Comuni. Temi derubricati dalle campagne elettorali. Qualche riga nei programmi, per chi li ha, ma poco dialogo. Zero confronto. Come se consumarsi sul futuro di sanità e diritti, non passi dalle geografie e dai legami tra territori, dalla coesione dal ripensamento del modello organizzativo dei Comuni. Si continua ad accennare qualche battuta sulle aree interne, facendo dell'internità di qualcuno, nostra, una questione che ormai è diventata un mantra. Parlare di aree montane, rurali, interne è un impegno che deve vedere un altro scatto della politica. La campagna elettorale della Toscana, e prima della Calabria, lo dimostra. Da martedi si intervenga in primis per una Giunta che abbia dentro un Assessore regionale toscano a Montagne, Foreste, Parchi, Aree interne. Congiuntamente. Con portafoglio, visione, strategie, operatività. Un assessore, o una assessora forte. Così può essere per il bene della Toscana e pure della Calabria, come Uncem ha già detto. Azione e visione. Come Uncem ha scritto nella piattaforma mandata a tutti i Comuni e soprattutto a Candidate e Candidati. Dieci punti più uno. A partire dal rafforzamento del tessuto istituzionali. Unioni montane di Comuni più solide. Affinché la Toscana diffusa non rimanga perduta nella diffusione e nel rancore delle fragilità. Per l'Appennino più unito che cresce con il Paese".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

12/10/2025, 10:20

UNCEM CON LE BCC A NAPOLI: UNICI IN PIAZZA CONTRO CHI SE NE VA CHIUDENDO. SINDACI CONTRO LE SMOBILITAZIONI: DALLE BANCHE DI TERRITORIO LEZIONE A CHI FA UTILI, HA POTERE E SE NE VA DALLE MONTAGNE E DAI PICCOLI COMUNI



"Siamo stati gli unici come Uncem a scendere in piazza. Con i Sindaci e con i Cittadini contro le chiusure degli sportelli bancari dei grandi gruppi bancari. Assurde. Gravissime. Chiusure da parte di grandi gruppi multinazionali finanziarizzati che fanno ogni anno 25 miliardi di euro di utili alle spalle dei territori. Abbandonando piccoli Comuni e montagna. Per loro sono, siamo un peso. Hanno scelto maldestramente di non vedere quella carica dei 100mila nuovi abitanti, flussi migratori positivi negli ultimi anni verso le are montane del Paese. Se ne sono fregati. E sono andati via. Poteri forti che dicono NO alla montagna, alle comunità, al risparmio, alle imprese. Siamo scesi in piazza e continueremo a farlo".

Lo ha detto stamani Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, intervenendo a Napoli al convegno delle Banche di Credito Cooperativo con Federcasse e Confcooperative, con la Federazione lombarda delle BCC.

Bussone è stato durissimo contro le banche che hanno chiuso. Grande apertura a chi entra, a chi arriva, a chi apre, a chi vuole sportelli multiservizio, in accordo con gli Enti locali, ripensando società e territorio. Più forte. "Molte banche ci hanno presi in giro. Hanno lasciato non solo degli sportelli fisici, e non è ora solo un problema di accesso al contante o di tesorerie comunali, come recita il CNEL in una fragilissima proposta di legge che, apparentemente per andare incontro alle banche, va contro Poste Italiane che invece ha rafforzato la rete territoriale in conseguenza della ottima legge sui piccoli Comuni 158/2018 - evidenzia Bussone, con il Presidente Uncem Campania, Vincenzo Luciano - Hanno preso in giro, le grandi banche, le comunità. Dove invece agiscono le BCC con le quali rinsaldiamo un patto comunitario, sinodale, di cammino insieme. È strategico per Comuni insieme, Enti locali, Unioni e Comunità montane. Non siamo area interna o marginale e i dati economici del Rapporto Montagne Italia 2025 lo dicono con forza. Non siamo interni rispetto al centro urbano, alle città. Serve un patto fiscale di riequilibrio anche con loro, i grandi capoluoghi che troppo spesso finiscono dentro i loro confini, senza guardare a cosa sta fuori. Il legame non nuovo, non protocollare, con Confcooperative e le BCC reimposta democrazia ed economia civile per i territori. Che anticipano le risposte ai cambiamenti con Cooperative di Comunità, Associazioni Fondiarie, Comunità Energetiche, Green Community. Le BCC sono pezzo di questo epocale mutamento nel quale le geografie tornano a contare più dei poteri forti, ridefinendo narrazione e futuro. Delle Montagne, dei Comuni, del Paese".

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

22/10/2025, 15:52

CLASSIFICAZIONE COMUNI MONTANI. UNCEM: USIAMO L'ELENCO STORICO DEI TOTALMENTE MONTANI, PRESERVANDO APPENNINO E ALPI



"Mentre infuriano le polemiche sulla revisione dei criteri dei Comuni montani, verso un nuovo elenco, come avevamo previsto sin dall'inizio dell'iter della nuova legge montagna e come successo anche nel 2007 con la contrarietà netta di Uncem, crediamo che scegliere l'elenco storico dei 'Comuni totalmente montani' sia una cosa buona. Non esclude l'Appennino, include e rende efficace la classificazione che nasce nel 1952 ed è stata poi aggiornata dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2021. Così, con l'elenco dei totalmente montani, si preservano Alpi e Appennini con serietà e senso di comunione".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

22/10/2025, 15:52

TROPPI COMUNI ESCLUSI DAL BONUS AUTO ELETTRICHE CHE PARTE OGGI. UNCEM: UN TAGLIO IN DUE DEL PAESE. MONTAGNA FUORI

"C'è un Paese a metà nell'accesso ai bonus oggi per l'acquisto di veicoli elettrici. Tutta la montagna fuori, intere province fuori, come Cuneo e il VCO. Lo si evince dall'elenco dei Comuni FUA, compresi nelle aree urbane funzionali, Qui https://www.bonusveicolielettrici.mase. ... erificaFua. È un problema non per la montagna, ma per tutta l'Italia. Il criterio scelto non tiene conto che chi si sposta da un Comune di un area urbana, non usa l'auto. Mentre la usa chi arriva da Comuni più lontani. Cambiare il parco veicoli, per affrontare la crisi climatica, è fondamentale per il nostro Paese. Ma così no. I criteri premiano solo alcuni. Vanno solo alle zone urbane e territori limitrofi. Milioni di persone tagliate fuori dalla corsa al bonus, sempre sia un buon modello di incentivo, che parte oggi alle 12".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

22/10/2025, 15:56

DIALOGARE CON I GIOVANI, PER SCOPRIRE LA LORO IDEA DI MONTAGNA E DI PAESE. UNCEM LANCIA UN CONTEST VIDEO

"Non sappiamo parlare con i giovani. Ed è un bel problema. Sono fuori dalla nostra orbita di dialogo politico-amministrativo. Ed è un problema grave. Dobbiamo provare ad approcciarci con i giusti linguaggi e i giusti stimoli. Non è semplice. Parlare di paesi, di green community, di montagne, di vita sul territorio lontani dal nostro essere un po' provincialisti... il rischio c'è con gli under 25. A loro ci rivolgiamo con un contest video. Dai 15 ai 25 anni, a loro Uncem chiede di trasmettere brevi video di racconto dei loro territori, dell'ambiente, degli ecosistemi, delle energie sui loro territori, del futuro lì dove vivono. Anche per dire che vanno altrove, oppure che restano. Con il progetto Green Community lanciamo un contest video. Ci mandino brevi clip che pubblicheremo su YouTube, su Instagram, su TikTok. Per raccontare con loro cosa viviamo e cosa dobbiamo fare insieme. C'è tempo fino al 21 novembre. Una idea piccola, ma ci pare utile, per avviare un dialogo. Che ora è ancora un po' troppo unilaterale, ma che deve essere intenso, forte, bello".

Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

24/10/2025, 13:09

CLASSIFICAZIONE DEI COMUNI MONTANI, VINCENZO LUCIANO (UNCEM): EVITIAMO DI PERDERE L'APPENNINO. LE MONTAGNE SONO GEOGRAFIE COMPLESSE



"Le Montagne sono geografie complesse. E Uncem ripete da vent'anni che fare nuove classificazioni dei Comuni montani italiani finirebbe per generare più attriti, contrasti, incomprensioni, sperequazioni e illogicità rispetto ai benefici. Anche perché con un criterio altimetrico, come ripetiamo da due decenni, si fa solo un danno all'Appennino. Per questo sono d'accordo con il geografo e professore Mauro Varotto. Se la legge vuole davvero premiare chi vive e si prende cura della montagna e dunque il connubio virtuoso di montuosità e montanità, in linea con l'intento di Michele Gortani e dei padri costituenti che inserirono il provvedimento per le aree montane nell'articolo 44 della Costituzione, allora più che alzare i limiti delle aree montane bisognerebbe abbassarli, scrive Varotto e sono d'accordo".

Così Vincenzo Luciano, Presidente Uncem Campania e Vicepresidente Uncem nazionale.

Che prosegue: "Varotto ha ragione quando afferma che la toponomastica italiana ci ricorda che ci sono monti prominenti anche a bassa quota, e colli dal rilievo dolce a quote molto elevate. Si rischia di buttare l'acqua sporca col bambino dentro ovvero altre zone veramente montane seppure a bassa quota - sottolinea Luciano citando il Geografo autore di numerose pubblicazioni per Einaudi - Se il legislatore intende alzare la quota altimetrica dei Comuni o la percentuale all'interno della superficie comunale di territorio montano sopra una certa quota o una certa pendenza, di fatto considerando di serie A la montagna più alta, il rischio in effetti c'è. Le montagne di mezzo sono le montagne più addomesticate e abitate, coincidono con le forme storiche dell'insediamento permanente o stagionale entrato in crisi in buona parte della montagna italiana. Varotto continua a chiarire un punto sul quale questioni ideologiche o di parte non reggono. Uncem vuole gettare ponti. E più volte ha chiesto di evitare fratture e di vedere qualcuno, nella montanità italiana, più montano di altri. Massima attenzione dunque. Elogiamo la complessità della relazione, tra città e montagna, tra piano e monte come dice qualcuno contrapponendo chi sta su e chi sta giù. Questo Paese, questa Nazione, ha bisogno di alleanze e scambi, relazioni forti, non di frammentare, dividere, deludere, escludere. Includiamo e costruiamo comunità".

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

24/10/2025, 13:10

COMUNI IMPOVERITI DA SOCIETA' DELL'IDROELETTRICO CHE NON VERSANO SOVRACANONI. ALMENO 70MILIONI DI DEBITI DEI PLAYER DELL'ORO BLU VERSO GLI ENTI LOCALI. DA VERIFICARE COSA FANNO LE REGIONI. UNCEM: LE IMPRESE DELLE DIGHE SI AUTODENUNCINO




Ci sono almeno 70milioni di euro che i Comuni montani italiani dovrebbero percepire dai concessionari dell'idroelettrico. Piccoli e grandi impianti, dighe e sbarramenti, di grande e piccola dimensione. Dal 1953, per effetto della legge 959, i player dell'energia devono pagare i sovracanoni ai Comuni, come descrive il dossier Uncem sull'idroelettrico:
https://uncem.it/idroelettrico-dossier- ... e-9591953/
In troppe Regioni, in troppe aree del Paese le imprese che detengono le concessioni, molte scadute e oggetto della difficile partita che vede le istituzioni regionali definire le modalità di gara per la riassegnazione (nel compresso quadro europeo della concorrenza) non versano da tempo i sovracanoni ai Comuni. Diverse decine di milioni. Che devono essere versati. "Sono solo stime - precisa Marco Bussone, Presidente Uncem - Abbiamo situazioni virtuose, altre molto meno. Dove i Comuni non prendono un euro. Credo che i player dell'energia, in particolare quelli che oggi aspettano gare o proroghe dell'idroelettrico, potrebbero autodenunciarsi. Dire chiaramente se una parte dei sovracanoni non è stata versata ai Comuni, non rispettando la norma. E così versino gli arretrati".

Uncem ricorda l'impegno della Lombardia e di qualche altra Regione nel destinare anche interamente i canoni di concessione ai territori montani. Situazione non diffusa tra molte Regioni italiane. Dovremo verificare. "Ma che i concessionari dell'idroelettrico non versino i sovracanoni ai Comuni, riconoscendo il valore del bene collettivo acqua più forza di gravità, è un'emergenza di democrazia e di economia civile. Che vengono meno di fronte a territori presi, usati e lasciati in bianco. Le imprese dicano al MEF cosa hanno versato nel passato e cosa no. Gli Enti locali, i Comuni insieme in forma associata, in Comunità montane o Unioni montane di Comuni, possono usare quelle risorse per investimenti insieme, non di campanile e soprattutto con visione territoriale, sullo sviluppo locale e così liberare altre risorse interne per spesa corrente. È il momento di cambiare passo. Se saranno gare, proroghe, o altre formule per il rinnovo delle concessioni delle grandi derivazioni in scadenza, c'è oggi e fino a oggi chi come impresa il territorio non lo ha mai riconosciuto. A fronte di imprese dell'idroelettrico serie che pagano canoni e sovracanoni, c'è chi ha sempre preso e lasciato briciole. L'oro blu non lo regaliamo abbiamo detto nel 2010 ai piedi delle dighe. Ora serve uno scatto, autoresponsabilità da parte delle imprese, Ministeri che fanno un percorso di qualità e di prospettiva".

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

24/10/2025, 13:10

UNCEM LANCIA UN SONDAGGIO SUL NEOPOPOLAMENTO DELLA MONTAGNA. PER CAPIRE FLUSSI E NECESSITA'. 100MILA NUOVI ABITANTI, MA NON CE NE SIAMO ACCORTI [O QUASI]. CAPIAMO DI PIU'




Quale neopopolamento della Montagna? Di cosa stiamo parlando? Esiste davvero? Ti sei accorto della "carica dei 100mila"? E quali sono in flussi sul tuo territorio?

Uncem lancia un'indagine sui nuovi abitanti e sul saldo migratorio positivo, dopo la grande attenzione sul tema richiamata dal Rapporto Montagne Italia 2025, realizzato nell'ambito del Progetto ITALIAE. Poche domande on line, alle quali tutti possono rispondere. Ecco il link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIp ... usp=header

"Il Rapporto Montagne Italia 2025 prodotto da Uncem - evidenzia il Presidente Marco Bussone - ha destato molta sorpresa rispetto ad alcuni dati sull'andamento demografico dei territori, che parlano di un neopopolamento delle zone montane, con un saldo migratorio del 10 per mille in Italia tra il 2019 e il 2023, che inverte una tendenza definibile in spopolamento. La carica dei 100mila l'ha chiamata Uncem". Che poi migliora con i dati 2024 [tabella in alto, +34.500 residenti]. Eccoli a questo link: https://uncem.it/montagna-attrae-i-nuov ... 2019-2023/

La questione demografica è in realtà molto più complessa e in mezzo a un saldo naturale negativo nel Paese (con sacche di positività), all'invecchiamento progressivo della popolazione italiana, la montagna attrae. Sul Rapporto Montagne Italia 2025 - qui una sintesi https://www.italiae.affariregionali.it/ ... sefulLinks - IPSOS evidenzia che il 56% degli intervistati in una indagine per Uncem "vorrebbe andare a vivere in montagna". Già. Ma è una moda e ci sono fattori di attrazione da studiare, da analizzare, da approfondire? Cosa ne pensi?

È vero che vivere in montagna piace e aumentano le persone che cambiano residenza da un Comune non montano a un Comune montano? Te ne sei accorto? Hai avuto anche tu, residente in un Comune montano o in una Città di pianura, che questo fenomeno sia reale? E quali sono le cause? Proviamo a indagarle insieme.

All'indagine on line Uncem possono rispondere tutti e tutte. Solo qualche minuto per capire percezioni e senso delle cose. In una montagna-comunità che cambia, nel melting pot della società ai tempi di crisi climatica intrecciata alla crisi demografica. Capiamoci di più insieme.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

28/10/2025, 14:55

TERRITORI MONTANI ATTRATTIVI, NON INTERNI E NON MARGINALI. UNCEM: SALDO MIGRATORIO SALE NEL 2024 E CONFERMA I DATI DEL QUINQUENNIO DELLA PANDEMIA




Non è il margine e non è "interno". Il territorio montano italiano cambia narrazione di se stesso. È attrattivo, vivace, attrae migranti climatici e chi vuole vivere in spazi nuovi, diversi, migliori. Chi cerca luoghi e paesi, non borghi da cartolina ed estensioni ludico-sportive dei quartieri urbani. È territorio dove fare impresa e innovare. Dove i Comuni hanno imparato a lavorare insieme e la comunità si esprime con chiari ruoli e impegni, per rispondere alle sfide della crisi demografica e della crisi climatica nel Paese e dell'Europa. Costruendo Green Community, generano Comunità energetiche rinnovabili e solidali, montando Associazioni fondiarie, realizzando Cooperative di Comunità. Tutte soluzioni che danno risposte alle urgenze dei territori e dei piccoli Comuni, secondo la legge 158 del 2017, ancora da attuare, modernissima e generativa nel quadro europeo.

Sono alcuni elementi che arricchiscono il Rapporto Montagne Italia, realizzato da Uncem con il Progetto Italiae della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I nuovi dati dimostrano una montagna attrattiva. I numeri del saldo migratorio nel 2024, verso i territori montani, danno ragione ai numeri espressi nelle 800 pagine del Rapporto da Uncem, dove si rappresenta un saldo migratorio positivo dell'1% tra 2019 e 2023. Il '24 fa meglio, con 35 mila persone che si sono trasferite in un anno a vivere in un Comune montano, da un Comune non montano italiano. E sono l'Alta Valle d'Aveto e le Valli Impero e Arroscia in Liguria a fare meglio di tutti in Italia: +32,% e +2,7% di saldo migratorio nel 2024, seguita dalle Terre dei Castelli, con 2,5%. Bene la Val Lemme, nell'Alessandrino, con 2,1% in più di saldo migratorio nel 2024. "In molti territori scendono gli stranieri - precisa Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - mentre aumentano gli italiani. Stranieri o italiani, colori della pelle e provenienze contano poco. Diciamolo chiaramente. Valgono a fini statistici. Quello che ci interessa è che i numeri del 2024 sono molto importanti anche nell'Appennino, anche nel centro e nel sud. Non dobbiamo confondere il saldo migratorio con il saldo naturale della popolazione. Chi si trasferisce nei territori montani cerca servizi e opportunità di lavoro. Le due cose insieme, si tengono. Vivere nei territori montani comporta condizioni di vita migliori, che stiamo indagando. Dobbiamo capire le motivazioni profonde delle scelte e andare ad approfondire cosa possono fare gli Enti locali con le Regioni per agevolare che si vuole trasferire. Mancano le case, e anche questo tema. Servono indagini. Un lavoro complesso che Uncem vuole fare per cambiare narrazione. Di spopolamento si muore, ma c'è chi ci vorrebbe vivere probabilmente cavalcando ancora un fenomeno demografico che il Rapporto Uncem demolisce ricostruendolo nella sua complessità. Lo spopolamento non racconta veramente Alpi e Appennini, anzi mistifica la realtà. Capire come la Montagna cambia è il nostro grande e più importante obiettivo".
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