ieri, 15:22
Tassinari (UNCAI): “Investire negli agromeccanici è investire in competitività e sostenibilità”
Professione, lavoro e tecnologia: l’Unione nazionale dei contoterzisti chiede misure concrete e l’istituzione dell’Albo nazionale per ridare competitività e dignità a un comparto decisivo per l’agricoltura italiana
Roma, 14 ottobre 2025 – «Le imprese agromeccaniche stanno attraversando una fase di grande complessità: devono aiutare gli agricoltori ad adattarsi alle variazioni climatiche e a una riforma della PAC che potrebbe ridurre di oltre il 22% le risorse destinate al settore. Al tempo stesso devono fare i conti con la carenza di operatori qualificati e con margini sempre più ridotti, schiacciati dall’aumento dei costi energetici degli ultimi cinque anni». È il quadro tracciato da Aproniano Tassinari, presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali (UNCAI).
In queste condizioni, a volte parlare di innovazione sembra un’utopia. Eppure, osserva Tassinari, «proprio l’innovazione è la chiave per restare competitivi». Il presidente UNCAI ricorda che le imprese agromeccaniche sono tra le realtà più dinamiche dell’agricoltura italiana, ma anche tra le più esposte all’assenza di politiche dedicate. Da qui l’appello al Governo a un intervento concreto su tre fronti: riconoscimento della professione, lavoro e innovazione.
«L’agromeccanica non produce solo economie di scala – afferma – ma anche ecologie di scala, perché ottimizza l’uso delle risorse, riduce i consumi e limita gli sprechi. Ogni innovazione tecnologica applicata dai contoterzisti ha un effetto moltiplicatore ambientale».
Per rispondere alla sfida tecnologica UNCAI chiede di rifinanziare i programmi di Transizione 4.0, anche utilizzando le risorse del PNRR non utilizzate, per sostenere investimenti in automazione, sensoristica, telemetria e intelligenza artificiale. «Le misure di credito d’imposta legate a Transizione 4.0 si sono rivelate efficaci e non presentano le criticità organizzative e di dotazione finanziaria evidenziati da altri provvedimenti».
Secondo UNCAI, infatti, l’innovazione applicata dai contoterzisti genera vantaggi di produttività e sostenibilità: ottimizza l’uso delle risorse, riduce consumi e sprechi. Da qui la proposta di valorizzare i servizi agromeccanici anche come leva di sostenibilità e circolarità: «Spesso i contoterzisti si rivelano essere catalizzatori di economia circolare, chiudendo i cicli delle risorse e integrando le tecnologie digitali nelle filiere». UNCAI propone quindi anche incentivi dedicati come bonus per ettaro gestito da contoterzisti e il sostegno alla nascita di hub agromeccanici per aggregare servizi, logistica e formazione, aumentando efficienza e trasferimento tecnologico.
Altro nodo cruciale è quello del lavoro. «Viviamo una vera emergenza di personale qualificato – avverte Tassinari –. Occorre rendere più attrattive le professioni agromeccaniche, alleggerendo la tassazione sugli aumenti contrattuali e sugli straordinari. È un modo per riconoscere il valore delle competenze di chi lavora in un mestiere che unisce meccanica, elettronica, informatica e agronomia».
Alla base di tutto, però, resta una richiesta che UNCAI ribadisce con forza: l’istituzione dell’Albo nazionale dei contoterzisti agromeccanici. «L’Albo non è solo un atto formale – sottolinea Tassinari – ma il primo passo verso una nuova cultura del lavoro nei campi, più tecnologica, più sicura e capace di attrarre giovani». Con questo strumento, l’Italia potrebbe finalmente riconoscere e valorizzare un comparto che ogni giorno sostiene l’efficienza delle aziende agricole. «L’Albo – conclude Tassinari – darebbe alla categoria una rappresentanza stabile nei tavoli di politica agricola e nei bandi di finanziamento, e consentirebbe al nostro Paese di esportare un modello avanzato di gestione meccanizzata e sostenibile del lavoro agricolo. I contoterzisti sono il pilastro tecnologico dell’agricoltura moderna: rafforzarli significa rafforzare tutto il sistema agricolo italiano».