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Ufficio Stampa Kyoto Club 
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Clima, trasporti e Recovery Fund Next Generation EU
In occasione dell'anniversario della firma dell'Accordo di Parigi, venerdì 11 dicembre sulla pagina YouTube di Kyoto Club sarà trasmesso il convegno di Kyoto Club e Transport & Environment sul clima per una riflessione sulla de-carbonizzazione dei trasporti, il Green Deal europeo e il Piano di Ripresa e Resilienza italiano.

In occasione del quinto anniversario dell'Accordo di Parigi sul clima del 2015, Kyoto Club e Transport and Environment organizzano un evento su Clima, Trasporti e Recovery Fund Next Generation EU.

Obiettivo del convegno è ragionare sulla necessaria decarbonizzazione in Italia alla luce del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che va orientato verso una spesa green e sostenibile. L'allarme clima è sempre piu pressante, il tempo per ridurre le emissioni sempre piu scarso. Per questo servono azioni coerenti e decise di intervento con le politiche pubbliche, a partire dal Recovery Fund.

In risposta alla grave recessione economica scoppiata in Europa a seguito della crisi COVID19, la Commissione Europea ha deciso di stanziare una quantità ingente di risorse a favore dei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi. L'Italia è la prima beneficiaria del fondo con 209 miliardi di euro, il 28% del totale.

Se l’obiettivo di un’economia decarbonizzata al 2050, sancito dal Green Deal Europeo, verrà messo al centro della ripresa, le risorse in arrivo potrebbero finalmente indirizzare il sistema produttivo italiano verso una crescita sostenibile ed inclusiva. In altre parole, è la nostra occasione per metterci in marcia verso un’economia a zero emissioni nette 2050, realizzando quella green and just transition, che dovrà sostenere anche l’occupazione e il lavoro in modo duraturo, per dare risposte concrete alla crisi che stiamo attraversando per cittadini e cittadine.

Per il settore trasporti in particolare, il RF rappresenta l’occasione per colmare il deficit rispetto agli altri paesi europei in termini di innovazione, sostenibilità, qualità dell’aria, ciclabilità, trasporti collettivi, riqualificazione dello spazio pubblico, elettrificazione dei trasporti e sicurezza stradale.

Il confronto partirà dalle Linee Guida per il PNRR italiano, proposte dal Governo, approvate dal Parlamento ed ora inviate a Bruxelles.

Lo scopo del confronto con gli interlocutori delle istituzioni, della politica, del mondo associativo, è quello di evidenziare le principali criticità del settore trasporti italiano e indicare le aree di intervento prioritarie da finanziare con il Recovery and Resilience Facility, per una strategia necessaria e innovativa per rigenerare le città, promuovere la mobilità sostenibile, indurre occupazione con una filiera industriale e produttiva, a zero emissioni.
Il convegno "Clima, trasporti e Recovery Fund Next Generation EU" si terrà venerdì 11 dicembre 2020 (ore 10-12,30) in diretta streaming sulla pagina YouTube di Kyoto Club.

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07/12/2020, 16:56
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Per la decarbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento negli edifici. Webinar #2
Il 5 febbraio, alle ore 11,30, si terrà il secondo di un ciclo di webinars organizzati nell'ambito della campagna di sensibilizzazione "Per la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento negli edifici" di Legambiente e Kyoto Club.

Fermare la diffusione degli impianti di riscaldamento residenziali alimentati da combustibili fossili. Lo chiedono anche Legambiente e Kyoto Club, con una campagna intitolata “Per la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento degli edifici in Italia”.

Lo scopo del progetto è di sensibilizzare l’opinione pubblica, le aziende e i decisori pubblici, proponendo proposte emendative all’attuale legislazione italiana ed europea.

Nell'ambito della campagna informativa, le due Associazioni organizzano un ciclo di webinars.

Il secondo webinar sarà trasmesso venerdì 5 febbraio 2021 (ore 11,30 -13,00).

Interverranno: Federico Musazzi, Assotermica, Valentina D'Acunti, Immergas e Gabriele Di Prenda, Ariston Thermo.

Introduce e modera: Clementina Taliento, Kyoto Club.


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29/01/2021, 12:04
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Webinar online “Il futuro della PAC” – Parte 3
Continua il ciclo di webinar organizzati da Kyoto Club per sensibilizzare le persone sulla Politica Agricola Comune dell’UE. Mercoledì 17 febbraio, alle ore 11,30 si terrà un seminario incentrato sul Rapporto EU Agricultural Outlook 2019-2030.

Ogni anno, il Rapporto EU Agricultural Outlook delinea le tendenze e le per i principali mercati agricoli, il reddito e l'ambiente dell'UE fino al 2030.

Kyoto Club organizza un webinar per tracciare un quadro approfondito sulle prospettive dell'agricoltura europea e per presentare lo studio della Commissione Europea.

Il seminario "Il Report EU Agricultural Outlook 2020-30" sarà trasmesso mercoledì 17 febbraio (ore 11,30). La relatrice sarà Maria Stella Scarpinella (Kyoto Club).

Il ciclo di formazione si inserisce all'interno di CNC – Per una PAC a emissioni zero, un progetto annuale (1 agosto 2020 - 31 luglio 2021) promosso da Kyoto Club, con il contributo della Direzione Generale “Agricoltura e Sviluppo Rurale” della Commissione europea.

Il contesto di riferimento del progetto è la Politica Agricola Comune (PAC) oltre il 2020 della Commissione europea per la resilienza climatica e per la protezione del suolo.


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15/02/2021, 17:21
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Comunicato stampa
Roma, 22 febbraio 2021
Emissioni, per raggiungere target Ue bisogna decarbonizzare caldaie e riscaldamenti
La campagna #Coolproducts: nuove etichette energetiche e target più ambiziosi già a partire dal 2023.

Per abbattere le emissioni del 55% entro il 2030, come stabiliscono gli obiettivi UE, è necessario adottare misure per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento degli edifici e rilanciare il mercato delle caldaie da energie rinnovabili. Il tempo a nostra disposizione sta per scadere e l'UE, governi e parlamenti nazionali devono agire prima che sia troppo tardi.

Questo è quello che sostiene l’ultimo report delle organizzazioni impegnate nella campagna di sensibilizzazione e informazione sulle nuove normative europee in materia di efficienza energetica, #Coolproducts. I partner italiani sono Legambiente e Kyoto Club, che a partire dallo scorso autunno hanno inaugurato il progetto "Per la decarbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento negli edifici in Italia".

Secondo il documento, per raggiungere questi target sarà necessario agire su due fronti. In primo luogo, servirà introdurre una nuova e più ambiziosa etichetta energetica per le caldaie già a partire dal 2023, in modo da spingere il mercato verso le fonti green. In secondo luogo, tale provvedimento andrebbe abbinato con una progressiva messa al bando di riscaldamenti inquinanti e fossili.

Secondo i dati ufficiali della campagna, il 28% dell'energia totale consumata nell'UE viene utilizzata dai per riscaldare gli ambienti, mentre più del 75% dell'energia prodotta per il riscaldamento degli edifici privati residenziali proviene attualmente da gas, petrolio e carbone. Di conseguenza, le emissioni prodotte da questo settore sono circa il 12% delle emissioni totali.

Secondo Ecos, le norme sull’ecodesign adottate nel 2013 dall’Unione, contribuiscono al taglio di 80 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Ma se rafforzate, queste politiche potrebbero portare a 30 Mt di emissioni di CO2 all'anno entro il 2030, a 90 Mt entro il 2040 e a 110 Mt entro il 2050. Ma per realizzare questo goal servirà armonizzare i limiti di emissione di NOx (ossidi di azoto) per le caldaie sopra i 400 kW con i regolamenti sulla progettazione ecocompatibile.

La campagna, inoltre, sostiene come l’idrogeno non sia la scelta più pertinente per decarbonizzare l’intero settore. Alcuni studi hanno già dimostrato che solo meno del 10% del fabbisogno termico potrebbe essere soddisfatto da metano verde. L’idrogeno prodotto da rinnovabili sarà limitato e molto costoso, e per questo dovrebbe essere usato per decarbonizzare altri settori che attualmente non hanno alternative (ad esempio industrie ad alta intensità o il trasporto marittimo e aereo). Viceversa, bisognerà puntare su pompe di calore, teleriscaldamento e ristrutturazione completa degli edifici.

“Per avviare e portare a termine la transizione energetica del settore sarà fondamentale aprire un dibattito con associazioni, imprese e stakeholders nazionali su questo tema per arrivare ad una sintesi circa il potenziamento delle misure di elettrificazione di caldaie e scaldabagni ed emendare il PNIEC in modo che sia in linea con i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030” dichiarano il Vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini e il Direttore di Kyoto Club, Sergio Andreis. Entrambe le associazioni auspicano fortemente che il nuovo Ministero della Transizione Ecologica riesca a “conciliare le esigenze del settore industriale con le tematiche ambientali e climatiche, supportando le imprese del settore nella trasformazione industriale con il fine ultimo di far diventare il nostro Paese un’avanguardia mondiale di tecnologie di riscaldamento climate friendly”.

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22/02/2021, 12:50
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Webinar di Kyoto Club su CNC:

1) https://www.kyotoclub.org/it/appuntamen ... ult_anchor

2) https://www.kyotoclub.org/it/news/news- ... ult_anchor

3) https://www.kyotoclub.org/it/appuntamen ... ult_anchor

4) https://www.kyotoclub.org/it/appuntamen ... ult_anchor

5) https://www.kyotoclub.org/it/appuntamen ... ult_anchor

6) https://www.kyotoclub.org/it/appuntamen ... ult_anchor

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04/03/2021, 14:37
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PNRR, investire negli edifici del Residenziale e nel privato terziario per un’Italia più competitiva

Il Gruppo di Lavoro “Efficienza Energetica e Trasformazione Digitale” di Kyoto Club ha organizzato oggi un incontro digitale per avviare un confronto con importanti rappresentanti istituzionali,
ricercatori e attori di mercato, sulle opportunità offerte dal PNRR italiano come strumento per accelerare la decarbonizzazione del Paese attraverso l’efficienza energetica, la digitalizzazione e l’elettrificazione.

Elettrificare, digitalizzare, promuovere l’efficienza energetica. Questi dovranno essere i principi guida che dovrebbero caratterizzare gli interventi previsti dal nuovo PNRR, con l’obiettivo di rendere la sostenibilità l’obiettivo principale del documento, così da accelerare la transizione ecologica, economica ed energetica del nostro Paese.

Kyoto Club auspica che il Recovery Plan italiano si focalizzi su progetti di alto valore aggiunto, concreti e misurabili, in grado di incidere fortemente sull’ innovazione sostenibile e sull’aumento dell’occupazione; in secondo luogo chiede che venga data centralità assoluta ai nuovi dicasteri della Transizione Digitale e della Transizione Ecologica; in terzo luogo si augura che l’obiettivo nazionale ed europeo di allocare almeno un quinto dei fondi (20%) alla transizione digitale e di destinare almeno il 37% delle risorse al processo di decarbonizzazione e sostenibilità; infine, che venga data priorità alla sfida collettiva ed irrinunciabile della Neutralità Climatica al 2050.

Per l’associazione, il PNRR aggiornato dal nuovo Governo, dovrebbe innestarsi in 4 punti chiave principali:
1. Implementare la Decarbonizzazione rendendo pervasive ed integrate, in tutte le missioni del piano, Elettrificazione, Digitalizzazione, Efficienza Energetica, Economia Circolare, Sostenibilità.
2. Investire negli edifici del Residenziale (pubblico e privato), Pubblico Terziario, ma anche nel Privato Terziario per un’Italia più competitiva.
3. Assicurare “resilienza” ai servizi critici e al futuro del Paese.
4. Apprendere da Transizione 4.0 e rilanciare Filiere Tecnologiche e Progetti di Sviluppo.

Per Laura Bruni, Direttrice Affari Istituzionali Schneider Electric e Coordinatrice del GdL Kyoto Club Efficienza Energetica e Trasformazione Digitale, “per favorire il rilancio dell’economia italiana è necessario puntare su progetti che mettano al centro la trasformazione digitale e sostenibile delle filiere tecnologiche e dei settori distintivi del Made in Italy estendendo il perimetro di Transizione 4.0.
La partita si gioca anche sugli Edifici, ma in modo integrato, promuovendo l’utilizzo di tutte tecnologie per l’efficienza energetica, di involucri degli edifici di nuova generazione, di impianti a fonti rinnovabili e cogenerativi ad alto rendimento, di sistemi di gestione e controllo digitali e connessi. La scelta di rinnovare il parco immobiliare residenziale e terziario pubblico” continua Laura Bruni, “è una priorità certamente condivisibile alla quale aggiungere necessariamente anche il mondo del terziario privato. La riqualifica di strutture ricettive ed alberghiere, musei, luoghi di cultura, scuole ed ospedali con un supporto economico mirato può diventare leva per attrarre capitali internazionali ed incrementare la ripresa post pandemica".

“Il Recovery Plan rappresenta uno strumento importante per vincere la sfida europea che prevede il taglio delle emissioni climalteranti del 55% entro il 2030 e il raggiungimento della Neutralità Climatica al 2050. Nella gigantesca trasformazione che si dovrà avviare, di cui il Superbonus rappresenta un’interessante anticipazione, la digitalizzazione sarà un elemento centrale per accelerare la deep renovation degli edifici, favorire la diffusione delle rinnovabili e gestire sistemi di accumulo decentrati” dichiara il Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini.

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25/03/2021, 19:10
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Creare una Comunità energetica rinnovabile nel Comune di Gallese (VT) e nel comprensorio del Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre. Questo è l'obiettivo principale del progetto pilota “ReDREAM” coordinato dall’Universidad Pontificia Comillas di Madrid, di cui il Comune di Gallese (VT) è uno dei partner come sito dimostrativo insieme ad altre comunità europee (Spagna, Croazia e Regno Unito). Il progetto si basa sulla possibilità che i singoli consumatori, cambiando comportamento, possano utilizzare l’energia rinnovabile in modo più efficiente ed economico, contribuendo così a proteggere l’ambiente. Lo sviluppo di una Comunità energetica, nella quale è possibile produrre localmente energia elettrica da fonti rinnovabili e utilizzarla allo stesso tempo all’interno del territorio, è una delle grandi sfide per favorire la sostenibilità energetica, la riduzione di emissioni di CO2, la lotta al cambiamento climatico e la riduzione dei costi dell’elettricità per gli utenti. Un percorso in cui il Biodistretto avrà al suo fianco Legambiente e Kyoto Club.

“La Comunità energetica è una delle condizioni fondamentali per contrastare il cambiamento climatico, per dare concretezza e coerenza ai buoni propositi della transizione ecologica e perché si possa avere una rigenerazione ambientale, sociale e democratica dei territori.”

[Famiano Crucianelli – Presidente Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre].

“le comunità energetiche sono allo stesso tempo strumento essenziale per realizzare la rivoluzione energetica e modello da perseguire per riorganizzare tutto il sistema nel passaggio dall’era fossile a quella delle rinnovabili e dell’efficienza”

[Francesco Ferrante – Vicepresidente Kyoto Club].

Oggi, venerdì 26 marzo 2021, si è tenuto online il convegno sulle Comunità energetiche organizzato dal Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre e da Kyoto Club, in collaborazione con il progetto europeo ReDREAM e il Comune di Gallese. L’incontro è stato l’occasione per presentare il progetto “ReDREAM”. All’iniziativa hanno partecipato i rappresentanti degli Enti coinvolti, di Istituzioni locali e nazionali, e delle associazioni ambientaliste.

"Dobbiamo ripensare i paradigmi sui quali è andato avanti fino a oggi il nostro sviluppo economico in un’ottica di piena sostenibilità ambientale, per combattere i cambiamenti climatici e tutelare gli ecosistemi. Tra gli obiettivi da raggiungere è fondamentale quello di far crescere la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabili, insieme all’aumento dell’efficienza energetica, per raggiungere la cosiddetta neutralità climatica. In buona sostanza, bisogna ripensare a un nuovo equilibrio per metodi di produzione e consumo e per l’habitat naturale, in modo da poter garantire la salvaguardia e le prospettive del nostro futuro”.

[On. Enrico Panunzi – Vicepresidente Comm. Urbanistica politiche abitative e rifiuti Consiglio Reg. Lazio]

In parallelo sta procedendo in Parlamento il percorso di recepimento integrale della Direttiva 2018/2001/UE, dove si dovranno affrontare i diversi aspetti energetici, tecnici e normativi fondamentali per rendere possibile la realizzazione di interventi diffusi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e di configurazioni di comunità energetiche per famiglie, imprese, Enti Locali e associazioni.

“Le comunità energetiche oggi sono una grande opportunità sociale, ambientale ed economica. Affrontano il problema della povertà energetica, riducono le emissioni e stimolano lavoro e nuovi cantieri per le imprese. Con il recepimento della direttiva, entro luglio 2021, questi benefici saranno amplificati e ci porteranno concretamente al raggiungimento degli obiettivi per la transizione ecologica.”

[Sen. Girotto – Presidente Commissione Industria del Senato della Repubblica]

L'approccio olistico, sostenibile, territoriale di questa eco-regione vuole dimostrare con un progetto straordinario che ognuno è in grado di influenzare in modo significativo l'uso e il consumo di energia elettrica fino alla possibilità di costruire una Comunità energetica sostenibile.

“La costituzione di una comunità energetica è una soluzione win-win. Già nella fase iniziale coinvolge i cittadini nel progetto di un impianto a fonti rinnovabili, rendendoli altresì consapevoli dei vantaggi economici di questa scelta”.

[GB Zorzoli – Presidente Onorario Coordinamento FREE – Fonti Rinnovabili Efficienza]

La transizione energetica basata sul modello di organizzazione condivisa, sia per la produzione che per il consumo di energia elettrica da rinnovabili, è sempre più necessaria. E in questo scenario le Comunità energetiche possono accompagnarci nella direzione di un mercato dell’energia sempre più equo, sostenibile e circolare e che permette di condividere benefici sociali, ambientali ed economici.

“Le Comunità energetiche rappresentano il riconoscimento da parte del legislatore de ruolo centrale che cittadini e cittadine avranno nella trasformazione basata su EE e Res del ma sistema energetico. Ora è necessario mettere in campo tutti gli strumenti finanziari regolamentari e anche culturali a farle davvero funzionare”

[Monica Frassoni – Presidente EUASE – European Union Alliance for saving Energy]

Il progetto è un esempio di come cittadini, piccole e medie imprese e amministrazioni, possono diventare i veri protagonisti di questo nuovo sistema energetico, democratico, pulito.

"Il 2021 è l'anno in cui comincia la rivoluzione dell'energia condivisa da fonti rinnovabili in Italia, con i primi progetti legati al decreto milleproroghe e il recepimento della Direttiva europea. Dobbiamo far conoscere queste possibilità che si aprono per i territori e per i cittadini e dare supporto a progetti che consentono di costruire un modello energetico e di sviluppo che mette al centro le risorse naturali e la produzione distribuita".

[Edoardo Zanchini – Vicepresidente Legambiente]

CiviESCo è stata nominata leader del pacchetto di lavoro "Modelli di business, replica e sfruttamento” con l’obiettivo di identificare, presentare e selezionare i più idonei modelli di business, finanziamenti e schemi finanziari.

“Siamo entusiasti di poter contribuire allo sviluppo sostenibile di un territorio quale quello del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre che ha sposato pienamente la sfida della decarbonizzazione seppur tenendo saldi i propri valori ed obiettivi di preservazione delle proprie ricchezze naturali, culturali ed ambientali. Crediamo fortemente ai progetti di valorizzazione, riqualificazione e ripopolazione delle realtà periurbane e che ambiscono a rafforzare la propria autonomia, mantenendo alto il livello della qualità di vita dei propri cittadini, dimostrandosi un'alternativa sostenibile alla vita delle centralità metropolitane. In quanto CiviESCo il nostro entusiasmo mira a tramutarsi in azioni concrete tramite la realizzazione di comunità energetiche locali e di piani integrati di mobilità sostenibile, che contribuiscano agli obiettivi del Biodistretto, ambendo a tramutarlo in una buona pratica a livello europeo ed internazionale.”

[Alessandra Cassisi – CiviESCo]

ReDREAM è un progetto pilota che potrebbe costituire un laboratorio che metta al centro il tema di come integrare le rinnovabili e l’efficienza energetica in un territorio prezioso come quello italiano.

“Sono davvero molto contento che un territorio italiano come il Biodistretto faccia una scelta di sperimentare i più avanzati metodi di gestione del territorio a supporto della transizione ecologica. Una visione che finalmente mette insieme la attenzione alla sostenibilità, troppo spesso vista come alternativa alle nuove tecnologie, e la sperimentazione di tecniche come la mobilità sostenibile, fondata sulla costruzione di una comunità energetica. Il tutto veicolato da un controllo dei dati del territorio che ne diventa patrimonio e che lavora sulla qualità di vita "locale ma connessa", il nuovo benessere che può rappresentare una eredità positiva per l'architettura, la città e il territorio che usciranno da questo periodo difficile".

[Stefano Converso – DIPARC Università Roma Tre]

Se ci muoviamo dalla scala globale a quella locale, scopriamo che esistono modelli innovativi di democrazia energetica stanno già dando potere alle persone di fornire soluzioni reali all’emergenza climatica.

"La realizzazione delle comunità energetiche è una delle misure più concrete e diffuse su cui misurare l‘avanzamento della transizione ecologica promessa dalle risorse del PNRR in arrivo. Un contributo alla loro realizzazione può arrivare anzitutto da quei piccoli comuni che hanno già tracciato la strada dell'indipendenza energetica dalle fonti fossili e che nell’ autonomia energetica per primi hanno trovato nuove forme di democrazia, uguaglianza, green economy".

[Alessandra Bonfanti - Responsabile Piccoli Comuni Legambiente

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Una strategia per la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento degli edifici in Italia.
Durante l'evento si terrà la presentazione del rapporto curato da Elemens per Legambiente e Kyoto Club.
Giovedì 15 aprile, dalle ore 15,00 alle 16,30, Kyoto Club e Legambiente organizzano un evento nell'ambito della campagna "Per la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento degli edifici in Italia".

Durante l'iniziativa si terrà la presentazione del rapporto "Una strategia per la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento degli edifici in Italia" curato da Elemens per le due Associazioni.

Lo studio indaga lo stato dei sistemi di riscaldamento in Italia, il loro apporto in termini di emissioni, le priorità di intervento del settore e le proposte alternative di Legambiente e Kyoto Club per la sua decarbonizzazione.

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In Italia 17,5 milioni di abitazioni riscaldate con gas metano: dal settore residenziale proviene il 53% delle emissioni di PM10, dagli edifici il 18% delle emissioni climalteranti

I dati nel nuovo studio sulla decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento realizzato da Elemens per Legambiente e Kyoto Club

Il riscaldamento domestico oggi può puntare su tecnologie a emissioni zero e su fonti rinnovabili, ma ecobonus e sussidi spingono ancora impianti alimentati da combustibili fossili

Le proposte: “Stop agli incentivi del 110% per le caldaie a gas e ai sussidi ambientalmente dannosi. Dal 2025, come in Gran Bretagna e in Olanda, vietare anche in Italia l’installazione di caldaie a gas nei nuovi edifici. Sì a pompe di calore, solare termico e caldaie efficienti a biomassa legnosa”

La presentazione dello studio in diretta oggi dalle ore 15 alle 16.30 sui canali di Kyoto Club

Nel 2021 il riscaldamento domestico contribuisce ancora, in maniera significativa, a inquinare le nostre città e a surriscaldare il Pianeta, incentivato da una serie di sussidi ambientalmente dannosi e da misure che, ultimo l’ecobonus, anziché spingere unicamente gli impianti a fonti rinnovabili favoriscono anche quelli a combustibili fossili. Eppure, le alternative ai sistemi centralizzati alimentati a gas e gasolio, che nel nostro Paese caratterizzano soprattutto i grandi agglomerati urbani, esistono già e sono altamente competitive.

È quanto emerge dal nuovo studio “Una strategia per la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento degli edifici in Italia” realizzato da Elemens per Legambiente e Kyoto Club e presentato oggi pomeriggio, dalle 15 alle 16.30, in un incontro in diretta streaming sui canali di Kyoto Club. Coordinati dal vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, intervengono Gianni Girotto (Presidente commissione industria del Senato), Rossella Muroni (Vicepresidente commissione ambiente della Camera dei Deputati), Pierfrancesco Maran (Assessore all’urbanistica del Comune di Milano), Riccardo Bani (Presidente di Arse), Gianni Silvestrini (Direttore scientifico del Kyoto Club) e Livio De Santoli (Presidente del Coordinamento Free). Presenta il rapporto Tommaso Barbetti di Elemens.

Inserito nell'ambito di un progetto finanziato dalla European Climate Foundation finalizzato a eliminare gradualmente i combustibili fossili dagli edifici residenziali in Italia, lo studio di fattibilità indaga lo stato dei sistemi di riscaldamento nel Belpaese, il loro apporto in termini di emissioni di gas, nonché le priorità d’intervento, e presenta le proposte per decarbonizzare il settore elaborate da Legambiente e Kyoto Club, che puntano all’eliminazione immediata del superbonus per le caldaie a gas e al 2025 quale data strategica per vietare l’installazione di nuovi impianti alimentati da fossili.

Riscaldamento degli edifici e inquinamento atmosferico – In Italia il riscaldamento degli edifici residenziali, commerciali e pubblici pesa sulle emissioni di CO2 per oltre il 17,7%, secondo i dati di Ispra. Particolarmente consistente il ruolo del riscaldamento residenziale nell’inquinamento atmosferico: da solo, infatti, è responsabile del 64% della quantità di PM2,5, del 53% di PM10 e del 60% di CO emessi nel 2018, contribuendo al peggioramento della qualità dell’aria, specie nelle grandi città del Centro-Nord. Un impatto notevole confermato anche durante il primo lockdown del 2020: in Lombardia, ad esempio, uno studio dell’ARPA ha evidenziato come, nonostante lo stop delle attività produttive e di gran parte dei trasporti, le emissioni di PM10 siano diminuite soltanto del 17% proprio a causa di un incremento nell’utilizzo dei riscaldamenti.

L’analisi per tipologia di combustibile evidenzia come la maggior parte delle abitazioni italiane (17,5 milioni su 25,5) utilizzi il metano, mentre i combustibili solidi (prevalentemente legname) sono impiegati in 3,6 milioni di abitazioni, il riscaldamento elettrico e il gasolio in 1,3 milioni, il GPL in 1,2 milioni di case.

Sussidi ambientalmente dannosi – Il settore energetico beneficia al contempo di rilevanti sussidi ambientalmente dannosi. Tre, nello specifico, quelli che interessano il riscaldamento residenziale. In primis, l’ecobonus – recentemente potenziato con l’aliquota del 110% (superbonus) – che incentiva non solo tecnologie rinnovabili, ma anche soluzioni che utilizzano combustibili fossili come il gas naturale: è il caso delle caldaie a condensazione, per le quali è previsto il totale rimborso delle spese da parte dello Stato. C’è poi l’agevolazione volta a ridurre il prezzo per l’acquisto di gasolio e GPL nelle aree non metanizzate (zone montane, Sardegna e isole minori) dove viene così rallentata la diffusione delle rinnovabili termiche. E ancora, l’aliquota IVA agevolata (pari al 10%) destinata ai consumi ad uso civile per il riscaldamento degli edifici, applicata limitatamente ai primi 480 metri cubi di gas consumato nell’anno.

Analizzando, in particolare, i risultati ottenuti in questi anni grazie al meccanismo dell’Ecobonus con detrazione del 50-65% per lavori tesi al risparmio energetico, l’installazione di caldaie a condensazione rappresenta la categoria prevalente in termini di numero d’interventi effettuati (quasi 100 mila), seguita dalle pompe di calore (69 mila). L’installazione di pannelli solari termici resta invece marginale, con circa 5 mila interventi.

Sussidi e incentivi che dovrebbero spingere la transizione verso sistemi più efficienti e a emissioni zero, come purtroppo non avviene, e che si rivelano invece privi di senso in un Paese impegnato nella decarbonizzazione, rappresentando un danno per il clima e rallentando gli investimenti nelle tecnologie pulite.

“Lo studio presentato oggi affronta un tema di grande attualità come quello della decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento residenziali, in un Paese impegnato in questa direzione e con rilevanti problemi di inquinamento atmosferico – dichiarano il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, e il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini – I dati evidenziano le contraddizioni di sussidi e incentivi in vigore che continuano a finanziare impianti alimentati da fonti fossili, nel momento in cui sono disponibili tecnologie a emissioni zero. Le proposte che presentiamo tracciano una road map per spingere efficienza e innovazione, cancellando da subito il superbonus per le caldaie a gas e fissando al 2025 la data per eliminare i sussidi al consumo di gas e vietare l’installazione di impianti che utilizzano fonti fossili nei nuovi edifici, sulla scia di quanto già fatto in diversi Paesi e città raccontati nel rapporto”.

Le proposte di Legambiente e Kyoto Club – Per favorire la diffusione di sistemi di riscaldamento a zero emissioni, le associazioni suggeriscono di accompagnare la dismissione degli impianti inquinanti con l’obbligo di una loro sostituzione con soluzioni ad alta efficienza e basso impatto ambientale, come il solare termico e le pompe di calore (soprattutto geotermiche) e/o con l’introduzione di misure di supporto per queste tecnologie. Terza tecnologia da considerare per la decarbonizzazione del riscaldamento domestico è quella delle caldaie a biomassa legnosa. Legambiente e Kyoto Club propongono quindi delle modifiche sui sussidi alle fonti fossili: l’eliminazione, anzitutto, dell’accesso al superbonus per quegli impianti che le utilizzano, consentendo a queste tecnologie di beneficiare delle detrazioni al 50% per la sostituzione degli impianti fino al 2025; l’eliminazione progressiva dell’esenzione IVA agevolata gas, che svantaggia soluzioni a minor impatto ambientale, e il ritorno all’aliquota ordinaria; un cambio di destinazione del sussidio che prevede uno sconto per l’acquisto di gasolio e GPL nelle aree montane, in favore piuttosto di pompe di calore, solare termico o sistemi ibridi.

Buone pratiche per la decarbonizzazione in Italia e nel mondo – Tra i Paesi europei, l’Olanda ha annunciato l’uscita completa dal gas entro il 2050, introducendo già da metà 2018 il divieto di allacciamento alla rete gas per gli edifici di nuova costruzione che saranno quindi riscaldati con sistemi elettrici e/o impianti a fonti rinnovabili. Nel Regno Unito, invece, l’installazione di sistemi di riscaldamento a gas nei nuovi edifici sarà vietata dal 2025, a favore di soluzioni tecnologiche a minore impatto ambientale. Negli Stati Uniti, San Francisco introdurrà da giugno 2021 l’obbligo di realizzare nuovi edifici residenziali e commerciali senza sistemi di riscaldamento basati sul gas naturale: un’ordinanza che arriva sulla scorta di misure simili adottate in altre città della California per abbandonare i combustibili fossili e favorire il riscaldamento elettrico. Ma anche in Italia non mancano esempi virtuosi che vanno nella medesima direzione: la Giunta di Milano ha approvato un nuovo regolamento che prevede la messa al bando delle caldaie a gasolio da ottobre 2022: per favorirne la sostituzione, il Comune ha stanziato risorse a fondo perduto per l’acquisto d’impianti di nuova generazione, come pompe di calore e solare termico.

Dati su fonti e consumi per riscaldamento in Italia – Il principale vettore energetico impiegato per il riscaldamento residenziale in Italia è il gas naturale (50% dell’energia fornita). Seguono le biomasse solide (il 28% del totale), soprattutto legname e cippato, e i prodotti petroliferi (8%), come nel caso delle caldaie a gasolio, ancora presenti in alcune grandi città e nelle aree montane non metanizzate. La cogenerazione pesa sul totale per il 5%, mentre sono marginali le pompe di calore, il riscaldamento elettrico (boiler) e il solare termico (1% del totale).

Ridurre i consumi per il riscaldamento delle abitazioni è oggi possibile grazie all’efficienza energetica ed è fondamentale per limitare la spesa delle famiglie. Il riscaldamento domestico è infatti, di gran lunga, la voce più consistente nella lista dei consumi degli utenti residenziali: rappresenta il 67% del totale, pari a 893.196 TJ, mentre il restante 33% è destinato ad altri usi quali l’acqua calda sanitaria, il raffrescamento, l’illuminazione e le apparecchiature industriali.

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15/04/2021, 18:05
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Giornata della Terra, Kyoto Club: a cinque anni da Parigi le emissioni potrebbero cominciare a ridursi
“Oggi festeggiamo la Giornata Mondiale della Terra con l’auspicio di un netto cambio di marcia nella lotta climatica. L’annuncio di un deciso rafforzamento degli impegni Usa al 2030 (dal 27% di riduzione rispetto al 2005 di Obama ad un valore che potrebbe arrivare al 50%) nell’incontro virtuale di 40 capi di Stato organizzato da Biden, si coniuga con la formalizzazione dell’impegno della UE di ridurre del 55% le emissioni rispetto al 1990. E novità potrebbero arrivare anche dalla Cina, con il presidente cinese Xi che dovrebbe fare un “importante discorso”. Insomma, cinque anni dopo la firma dell’Accordo di Parigi, la corsa a ridurre le emissioni mondiali potrebbe finalmente iniziare”. Lo ha dichiarato il Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini.

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22/04/2021, 18:12
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