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Provincia Autonoma di Trento 
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Oggi al via il trekking con Mario Brunello e il Quartetto Lyskamm
SULLA PALE DI SAN MARTINO ALLA SCOPERTA DI SCHUBERT

Nel primo giorno di escursione la comitiva è partita da Passo Rolle ed è giunta al Rifugio Rosetta. Colonna sonora un capolavoro della musica da camera come il “Quintetto per archi in do maggiore”

Ha preso il via oggi il primo trekking de «I Suoni delle Dolomiti» che propone una doppia novità: la scoperta del gruppo dolomitico delle Pale di San Martino e quella del capolavoro di Franz Schubert “Quintetto per archi in do maggiore”. Per tre giorni 40 appassionati camminatori attraverseranno le Pale di San Martino in compagnia delle Guide Alpine “Aquile di San Martino”, del noto violoncellista Mario Brunello e dei componenti del quartetto Lyskamm, che già nel nome tradisce l'amore per la montagna dei giovani musicisti che lo compongono.
Così dopo l'appuntamento del primo mattino i camminatori de I Suoni hanno lasciato passo Rolle all'altezza di Malga Fosse, tagliando per prati verso la base del Cimon de la Pala, scoprendo le straordinarie testimonianze geologiche di questa parte di Trentino. Proprio la valle del Cismon, che porta verso l'abitato di San Martino di Castrozza, rappresenta infatti la cesura tra due mondi diversi. Da un lato le rocce porfiriche del Lagorai e dall'altra quelle dolomitiche, alla cui base persistono giacimenti e stratificazioni con evidenti segni della presenza marina: forme di conchiglie e persino testimonianze fossili del passaggio delle onde. Il tutto caratterizzato da colori tipici dei minerali e dalla diversa verticalità del terreno.
La montagna ha accolto silenziosa la lunga e colorata comitiva, che si è confrontata anche con l'eccezionalità di questa primavera estremamente nevosa e di questa estate un po' in ritardo, ritrovandosi a tagliare canaloni innevati e risalire ripide lingue di neve fino a spuntare sull'ampio plateaux che ospita il rifugio Rosetta. Una scena irreale con la neve a coprire buona parte del paesaggio.
Davanti a uno spettacolo così vasto non c'è da stupirsi che Mario Brunello abbia voluto scegliere come colonna sonora di questo trekking un assoluto capolavoro della musica da camera come il “Quintetto per archi in do maggiore” di Franz Schubert.
«È la composizione che ogni musicista vorrebbe portare con sé su un'isola deserta, - ha affermato Brunello - con una grandezza che sfiora la sinfonia, tanto che qualcuno l'ha pure definita una sinfonia da camera. Non è mai stata suonata a I Suoni delle Dolomiti».
Poi, senza voler dire altro, poco prima di lasciare i prati per le rocce dolomitiche, ha proposto assieme ai Lyskamm i primi due movimenti, con un adagio di tale intensità che non si stenta a credere che «Wagner abbia pianto tutto il tempo ascoltandolo». La serenità delicata ha lasciato ben presto il posto a un moto più impetuoso, fino a stemperarsi in note pensose, puntellate dal gioco circolare di violino e violoncello, pronti a rincorrersi in larghi pizzicati.
Domani proseguirà l'itinerario tra le Pale con arrivo, domenica 7 luglio, a Prati Col dove Brunello e il quartetto Lyskamm proporranno un concerto aperto a tutti (ore 14).

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07/07/2013, 0:02
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Iniziati dal Latemar e dal Brenta la serie di documentari commissionati dalla Fondazione Dolomiti Unesco a Piero Badaloni
DAL TRENTINO AL FRIULI, IL RACCONTO DELLE DOLOMITI

Da tempo i 5 territori su cui si elevano bellissime e maestose le Dolomiti si sono uniti - a vari livelli - per promuovere il territorio nella sua unitarieta'. Con i documentari commissionati a Piero Badaloni questa realta' si fa ancora più concreta. Il Tavolo delle eccellenze dolomitiche (di cui fanno parte tutti gli enti di gestione turistici fra cui Trentino Turismo e Promozione) ha infatti accolto favorevolmente la proposta dei sei documentari che saranno trasmessi da RAI Storia e RAI International. Iniziate sul Latemar e sul Brenta, le riprese dei documentari si stanno ora effettuando in Val di Fassa al cospetto di Torri del Vajolet, Catinaccio e Marmolada. Piero Badaloni si spostera' poi nelle Pale di San Martino per proseguire nelle province di Belluno, Pordenone e Udine. Un lavoro di grande impegno che portera' ad una narrazione nuova per un territorio conosciuto, fin ora, soprattutto da un punto di vista paesaggistico e alpinistico.

"Il riconoscimento Unesco - sottolinea Badaloni - ha dato il la' per promuovere e parlare di Dolomiti nella loro unitarieta'. Non più solo ogni territorio per conto proprio ma un insieme unico che acquista maggior forza comunicativa. E' anche questo il valore aggiunto del riconoscimento. I territori, attraverso la Fondazione, stanno lavorando molto in questo senso. I documentari sono l'occasione per raccontare il territorio dolomitico nella sua unitarieta'. Geologia, bellezza paesaggistica, cultura, economia, botanica e aspetti faunistici, storia dei territori (da vari punti di vista) alpinismo, arte e musica - continua il giornalista e scrittore, volto noto del Tg 1 RAI - sono alcuni dei fili narrativi che costituiscono l'ossatura dei documentari. Lo sforzo che stiamo compiendo con i tanti protagonisti dei territori, veri 'documentaristi' delle Dolomiti, trovera' realizzazione in 6 documentari di 25 minuti ciascuno. Un viaggio straordinario non solo nella storia della Terra, ma in una bellezza che si declina - anche - nella caparbieta' con cui gli abitanti delle Dolomiti vivono e difendono il Bene Naturale Unesco. Un patrimonio di tutti che gode di un profondo e commovente rispetto da parte di molti abitanti del territorio dolomitico".

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10/07/2013, 23:33
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Approvati dalla Giunta i criteri per la concessione dei contributi
FRUTTICOLTURA: DUE MILIONI DI EURO PER LE CELLE FRIGO

Le cooperative frutticole potranno contare già per la prossima campagna di raccolta delle mele sulle nuove risorse, circa 2 milioni di euro, che la Provincia metterà a loro disposizione per l'acquisto dei cassoni (i cosiddetti bins) e per adeguare la capacità di frigoconservazione dei propri magazzini frutta. I criteri per la concessione dei contributi sono stati approvati oggi dalla Giunta provinciale con una delibera firmata dall'assessore Tiziano Mellarini. Stretto il tempo a disposizione per la presentazione delle domande: dal 15 al 30 luglio prossimi. "Ciò consentira di stilare in fretta la graduatoria degli aventi diritto al contributo, mettendo così in grado le cooperative di poter programmare l'acquisto dei cassoni in tempo per la prossima raccolta" spiega l'assessore Mellarini.

I consistenti rinnovi di impianti frutticoli resisi necessari a seguito della malattia degli scopazzi, hanno comportato, com'era previsto, un incremento della produzione di mele e una conseguente sofferenza nella capacità di frigoconservazione, con aumentati costi a carico dei consorzi frutta per l'affitto di celle e il trasporto della frutta. Da qui la decisione della Giunta provinciale di finanziare anche per il 2013 quegli interventi di potenziamento delle strutture, previsti dalla legge provinciale 4/2003 e non "coperti" dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, nei quali rientrano appunto sia l'acquisto dei cassoni destinati alla raccolta e movimentazione della frutta, sia la realizzazione di nuove celle per la frigoconservazione della stessa.
Per quanto riguarda le celle frigo, gli interventi - si legge nella delibera - dovrebbero caratterizzarsi per una cantierabilità a breve-medio termine e dovranno essere realizzati attraverso utilizzo o recupero di volumi esistenti. L'importo minimo della spesa preventivata in ciascuna domanda è pari a 30.000 euro, l'importo massimo della spesa ammessa a contributo è pari a 3 milioni di euro.

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11/07/2013, 20:22
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Domani in Val de la Mare (Peio) il tradizionale incontro con il presidente Pacher
FESTA DI SAN GUALBERTO: I FORESTALI SI RITROVANO A MALGA PRABON

Quest'anno la tradizionale festa di San Giovanni Gualberto, patrono dei Forestali, verrà celebrata in località Malga Prabon, in Val de la Mare, nel comune di Peio. L'appuntamento è per domani, venerdì 12 luglio, con inizio alle ore 10. Dopo la messa, che sarà celebrata da don Dario Monegatti, missionario di Peio, il saluto delle autorità locali e l'intervento del capo del Corpo forestale, interverrà il presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher, che porgerà il tradizionale saluto e consegnerà i riconoscimenti di rito.

La giornata, organizzata dal Dipartimento Territorio, ambiente e foreste - Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento e che quest'anno sarà dedicata ad approfondire il tema dell'innovazione nel settore forestale, proseguirà con una dimostrazione della lavorazione del lino da parte dell'associazione "Linum - Ecomuseo di Peio" e con la visita nel vicino cantiere di miglioramento ambientale.

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11/07/2013, 20:24
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La festa del Patrono oggi a malga Prabon alla presenza del presidente Pacher
SAN GUALBERTO: I FORESTALI FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Il 12 luglio 1951 papa Pio XII dichiarava San Giovanni Gualberto patrono dei Forestali d'Italia. Lo hanno ricordato oggi, come di tradizione, i Forestali del Trentino, i “custodi del Creato”, come li ha definiti don Dario Monegatti celebrando la messa con cui si è aperta la festività annuale organizzata come al solito in una località suggestiva, malga Prabon in val de la Mare, laterale della valle di Pejo. Dopo la messa, i discorsi delle autorità, a partire dal presidente della Provincia autonoma Alberto Pacher, la relazione del capo del Corpo forestale provinciale Romano Masé, l'esposizione del tema tecnico da parte di Maurizio Zanin, le premiazioni e la consegna delle onorificenze. Molti gli ospiti e gli "amici" dei Forestali giunti in valle per testimoniare il loro attaccamento ad una delle istituzioni più amate del Trentino, fra cui l'onorevole Lorenzo Dellai, il senatore Franco Panizza, l’assessore provinciale all’agricoltura e foreste Tiziano Mellarini, il sindaco di Pejo Angelo Dapez, il presidente della Comunità val di Sole Alessio Migazzi. Un messaggio chiaro e forte quello lanciato dal mondo forestale, nel quale operano circa 500 dipendenti, di cui quasi la metà appartenenti al Corpo forestale, il resto nei diversi settori dell'amministrazione (a cui si aggiungono inoltre circa 500 operai): il patrimonio ambientale è una delle principali ricchezze del Trentino, e va tutelato e valorizzato, per noi così come per le nuove generazioni. Il tutto conservando i valori e le modalità operative che la tradizione ci consegna in eredità, ma anche utilizzando le nuove conoscenze e le nuove tecnologie, "con quel mix di professionalità e di passione che giustamente contraddistingue il lavoro dei nostri forestali", come sottolineato dal presidente Pacher.

Ad aprire la cerimonia, nella splendida cornice ambientale di val de la Mare, don Mario Monegatti, missionario in Papuasia-Nuova Guinea, appena rientrato in Trentino, e nella sua valle, per una breve vacanza estiva. Quindi i saluti di Angelo Dalpez, sindaco di Pejo, e di Alessio Migazzi, presidente della Comunità val di Sole: nelle parole di entrambi la riconoscenza per l'operato dei Forestali, "che ben conosciamo, noi che viviamo in montagna. Questi boschi e queste montagne sono la nostra vera eredità. E siete voi a custodirla, estate ed inverno, in ogni condizione".
Maurizio Zanin, dirigente provinciale del Servizio foreste e fauna, ha sviluppato come di consueto un tema tecnico, quello della modernizzazione e dell'innovazione del settore. Un tema per molti versi affascinante: quanti sono a conoscenza ad esempio della collaborazione sviluppata con il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione-Laboratorio di Telerilevamento dell’Università di Trento, per testare le possibilità di applicazione delle nuove tecnologie in ambito forestale, ovvero del progetto Forlidar. Un esempio: le coperture laser acquisite da aereo, un sistema che consiste nell’invio di raggi laser a terra da un aereo e nella misurazione del tempo impiegato per il ritorno una volta che il raggio ha incontrato un ostacolo. Ciò permette di acquisire informazioni molto precise sia sul modello digitale del suolo che su quello della superficie sopra il suolo, alberi ma anche edifici o strade e così via. Proprio la Val di Sole, nel comune di Pellizzano, è stato avviato recentemente un progetto europeo, Newfor, cui partecipa il Servizio Foreste della Provincia assieme a 14 amministrazioni forestali ed istituti di ricerca delle aree alpine di Francia, Germania, Svizzera, Austria, Italia e Slovenia. L' iniziativa si pone l’obiettivo di approfondire le opportunità date dalla tecnologia laser, con riferimento alla conoscenza della distribuzione e caratterizzazione del materiale forestale e dell’accessibilità.
Tradizione e innovazione, dunque. Un binomio che ritorna nella relazione del capo del Corpo Forestale Romano Masé, per il quale "forestali non si nasce, si diventa ma poi lo si rimane per la vita. La nostra è una scelta che privilegia la concretezza di un impegno al servizio della comunità. Già nel corso della passata legislatura il settore forestale, ben prima che la crisi cominciasse a dispiegare i suoi effetti, si era posto il problema della riorganizzazione, a partire dalla consapevolezza che, in particolare nel settore del governo del territorio e dell’ambiente, non fosse più sostenibile un approccio di tipo settoriale, disciplinato da una serie infinita di leggi, regolamenti, provvedimenti attuativi e procedimenti amministrativi. Da qui sono nati prima, la legge provinciale 11 del 2007 e, poi il nuovo Regolamento del Corpo forestale provinciale, emanato nell’estate del 2008. Quest’ultimo, ha disegnato una nuova fisionomia del Corpo, a partire dall’attribuzione di specifiche funzioni, definendo nuovi criteri di appartenenza, precisando meglio i ruoli e le responsabilità nonché individuandolo come struttura di riferimento per la prevenzione, la vigilanza ed il controllo diffuso del territorio e dell’ambiente nel suo complesso. Nel corso della presente legislatura tutti gli sforzi sono andati, quindi, nel senso di dare attuazione alle previsioni del nuovo Regolamento, attraverso interventi organici volti a qualificare le attività di competenza, anche quelle riferite ai nuovi ambiti d’azione e a renderne più efficiente l’assetto organizzativo e funzionale".
Fin qui il bilancio. Ma nel discorso di Masè anche un'apertura sulle prospettive future, che non possono prescindere dalla centralità del Piano urbanistico provinciale, e del valore che esso attribuisce al territorio, al paesaggio, alle comunità. Tre le parole chiave: governo, economia, cultura. "Governo, perché il patrimonio territoriale e ambientale nel suo insieme, nonché i prodotti ed i servizi che da essi è possibile ricavare - legno, energia, benessere, qualità della vita, solo per citarne alcuni - costituiscono valori fondamentali per una terra di montagna come il Trentino. Economia, perché il tutto deve avvenire in maniera equilibrata e sostenibile. Cultura, perché conoscenza, consapevolezza, orgoglio sono gli elementi imprescindibili del nostro approccio e premessa indispensabile per un’assunzione piena di responsabilità ".
La chiusura al presidente Pacher, per il quale la celebrazione di San Giovanni Gualberto "è più di una lieta ricorrenza. È un modo di ritrovarsi, di fare il punto della situazione ma anche di ribadire certi principi attorno ai quali la comunità provinciale si struttura. Voi - ha detto, rivolgendosi ai tanti forestali presenti - presidiate delle regole di convivenza, un modo di rapportarsi fra uomo e ambiente. Cambiano i costumi, cambia il modo di fruire l’ambiente, ma i principi di fondo rimangono intatti. Il nostro è un territorio che ha una storia millenaria, una storia di rapporti fra uomini e ambiente, siamo la terra delle regole, delle carte di convivenza, che sono state varate secoli fa, per gestire le risorse naturali e garantissero i diritti di tutti, compresi quelli dell’ambiente. Un ambiente che è anche sinonimo di identità. Noi ci specchiamo e ci riconosciamo anche a partire da dove siamo. L’ambiente ci definisce dunque in maniera determinante. E non è un caso se proprio adesso sempre più Comuni vengono a proporre alla Provincia progetti di tutela ambientale. Certo, c’è una legge che favorisce tutto questo, ma la legge da sola non basta, bisogna che ci sia una spinta che viene da dentro, dalle comunità, dagli amministratori. Proprio in un momento di crisi così profonda sentiamo con più forza il bisogno di avere dei punti fermi, solidi. Il nostro rapporto con l’ambiente è uno di questi e gli amministratori lo hanno capito. Lo hanno capito anche coloro che portano una divisa". Infine, una nota sulla questione orso e progetto Life Ursus: "Se oggi se stiamo andando verso una veloce ridefinizione della materia a livello ministeriale è perché anche lì vi è un riconoscimento della professionalità raggiunta dal Corpo forestale trentino. L’orso rappresenta la frontiera, rappresenta in pieno la necessità di ridefinire continuamente ed in positivo il rapporto fra uomo e ambiente. Anche al di fuori dei nostri confini, insomma, le nostre capacità di vengono riconosciute, e questo non può che riempirci di orgoglio".

In chiusura la consegna dei riconoscimenti al personale.
Innanzitutto i pensionati recenti, Ivo Stenico, Lucio Sordo , Mauro Buratti, ed inoltre Marco Zanon, Edda Postal, Domenico Felicetti. Poi le onorificenze per meriti speciali, a Lorenzo Pincigher, per un'operazione condotta a Tuenno assieme a Mauro Baggia e Roberto Calvetti e, per un'operazione condotta a Roncegno, a Renzo Deville, Costantino Nicoletti, Manuel Zotta, Walter Froner, Sandro Zambotti, Lucio Cazzanelli, Roberto Ragucci, Gianni Berlanda, Franco Dorigato.
Ricordi della giornata sono stati consegnati alle autorità della comunità ospitante e ai presidenti degli Enti parco.

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12/07/2013, 23:02
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Incontri tecnici della Fondazione Mach a Borgo Valsugana il 24 luglio, a Mezzolombardo l’8 agosto, a Cles il 22 agosto
PORTE APERTE AI FRUTTICOLTORI, IL PROGRAMMA DEI TRE INCONTRI

La Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige promuove tre incontri per presentare le attività sperimentali in frutticoltura nelle aziende situate rispettivamente in Valsugana, in Piana Rotaliana e in valle di Non. Gli eventi, in programma mercoledì 24 luglio, a Borgo Valsugana, in località Spagolle, giovedì 8 agosto a Mezzolombardo, a Maso Part, giovedì 22 agosto, a Cles, a Maso Maiano, sono organizzati dal Centro Trasferimento Tecnologico, e si svolgeranno la mattina, a partire dalle 8.30, anche in caso di pioggia, nei frutteti sperimentali.

Il primo appuntamento è in programma mercoledì 24 luglio, alle 8.30, in località Spagolle, a Borgo Valsugana, presso l’azienda agricola della Fondazione de Bellat. Riflettori puntati sul problema ticchiolatura, ma si parlerà anche di scopazzi del melo.

Il secondo incontro si terrà giovedì 8 agosto a Mezzolombardo, a Maso Part per parlare di frutticoltura biologica, architettura degli impianti e portainnesti, allevamento in parete stretta e nuove cultivar.
Infine, ultimo appuntamento, giovedì 22 agosto, a Maso Maiano di Cles, con la frutticoltura biologica, l’allevamento a parete stretta, la moria del melo: sotto la lente, qui, la tecnologia Puffers per la confusione sessuale, le catture massali del bostrico, il monitoraggio degli scopazzi

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Cresce la produzione scientifica della Fondazione Mach. In 10 anni è aumentata di 13 volte
RICERCA MACH, SUPERATA LA SOGLIA DI 200 PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE

Cresce la produzione scientifica della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Nell’ultimo decennio è aumentata di ben 13 volte. Nel 2012 gli articoli su riviste con fattore d’impatto realizzati dal Centro Ricerca e Innovazione hanno superato quota 200, a fronte dei 134 dell’anno precedente. Due brevetti depositati e 6 privative vegetali, per un centro inserito in un network internazionale che coinvolge più di 30 paesi: 128 collaborazioni in Europa, 15 nel Nord America, 5 in Asia e 4 in Oceania.

L’aumento delle pubblicazioni non è legato al numero dei collaboratori, cresciuto solo di sei unità dal 2011 al 2012, ma ad un aumento della produttività per collaboratore. Tra le riviste di maggiore impatto sulle quali sono stati pubblicati i lavori del centro figurano Trends in Ecology and Evolution (IF 15,7), Nature Geoscience (IF 11,7), PNAS (IF 9,7), Plant Cell (IF 9,0). Oltre alle pubblicazioni ISI, inoltre, sono state prodotte 26 tra monografie e capitoli di libro e 144 proceedings di convegni.

“Tutto ciò –spiega il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Roberto Viola- è stato possibile grazie alla capacità, tenacia e impegno della comunità dei collaboratori. Una comunità giovane (36 anni di media), internazionale (25% proveniente dall’estero) e produttiva. Un cenno particolare va alla nostra comunità di dottorandi coordinati nell’ambito della Scuola di Ricerca FIRST e che, nell’anno 2012 hanno raggiunto quota 74. La comunità costituita da dottorandi, tesisti e tirocinanti ha quindi raggiunto, nel 2012, il 34% del totale dei collaboratori”.
Molti di questi dati sono contenuti nel report 2011-2012 che descrive le principali attività del Centro e le articola in tre aree tematiche: “Oltre il genoma”; ”Il nostro capitale naturale” e ”Alimenti per la vita”. Le attività descrivono gli avanzamenti della ricerca, ma anche le applicazioni che da esse derivano: dalle nuove conoscenze fornite dallo studio dei genomi delle piante da frutto all’evoluzione della biodiversità e la sua rilevanza per la gestione del territorio; dalla collezione varietale viticola, unica nel suo genere, al progetto Foxlab che promuove in forma interdisciplinare la ricerca in campo forestale; dallo studio di nuovi principi attivi ottenuti derivate dalle piante che proteggono la vite dagli attacchi fungini alla misurazione della qualità percepibile della mela. Temi questi, che oltre ad essere di rilevanza per il territorio, hanno attratto anche significativi finanziamenti che nel 2012 sono arrivati a coprire il 28% dei costi totali del Centro.
Dei quasi 300 collaboratori (297 per l’esattezza) operanti presso il Centro, il 43% è assunto con contratto a tempo indeterminato ed il 44% è in possesso del titolo di dottorato. Ampia inoltre appare la base internazionale con il 23% di collaboratori provenienti da paesi esteri mentre il 67% è sotto i 40 anni di età

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15/07/2013, 23:34
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IL TURISMO INCONTRA L'AGRICOLTURA: IL BANDO SCADE IL 2 AGOSTO

Scade venerdì 2 agosto il termine di adesione al bando di concorso "Il Turismo incontra l'Agricoltura 2013".

Il concorso "Il Turismo incontra l'Agricoltura" viene bandito nel 2013 per la seconda volta a livello di Euregio. Le numerose candidature nello scorso anno hanno superato tutte le aspettative. L'obiettivo del concorso è quello di promuovere la cooperazione tra agricoltura e turismo. Possono essere presentati: provvedimenti, iniziative, manifestazioni, progetti, prodotti o servizi (realizzati, in fase di sviluppo o in pianificazione) riguardanti Tirolo, Alto Adige o Trentino come anche idee o proposte (realistiche e realizzabili), che contribuiscono in senso lato a sostenere e promuovere la cooperazione tra turismo ed agricoltura.

Il link alle pagine ufficiali, dove reperire tutte le informazioni e il modulo di partecipazione, è il seguente: http://www.tla-euregio.info

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Oggi la presentazione di un'edizione che vuole essere "green" e dedicata alla famiglia
TORNA "MELISSA, LA FESTA DEL MIELE NUOVO": A CROVIANA IL 20 E 21 LUGLIO

"Sono particolarmente soddisfatto che questa manifestazione sia nata e abbia raggiunto la terza edizione. Innanzi tutto perché rappresenta un'occasione di gratificazione per i tanti apicoltori, dilettanti o professionisti, che si dedicano con passione e competenza a questa antica pratica che sta avvicinando anche molti giovani. Poi perché valorizza un prodotto di grande qualità che lega saldamente l'offerta turistica con le peculiarità del territorio. Infine per il grande valore in termini didattici e informativi di un evento che permette ad un numero sempre maggiore di persone di scoprire un mondo prima sconosciuto": così l'assessore provinciale all'agricoltura Tiziano Mellarini ha salutato la terza edizione di "Melissa, la festa del miele nuovo", che animerà Croviana sabato 20 e domenica 21 luglio prossimi. Oggi, presso la sala stampa del palazzo della Provincia, la presentazione del programma, che quest'anno vuole essere particolarmente "green" e attento alle famiglie.

"Melissa" significa due giorni di degustazioni, seminari, approfondimenti, musica, laboratori e mercati con i migliori prodotti delle valli del Noce; protagonisti saranno il miele, cibo degli dei, e il mondo delle api.
"Melissa - ha detto il sindaco di Croviana Laura Ricci - significa apicoltura, conoscenza di una pratica e di un prodotto locale, manifestazione sostenibile, a basso impatto ambientale, con un'offerta pensata anche per le famiglie e per i bambini." Il presidente dell'APT della Valle di Sole, Alfredo Ravelli, ha sottolineato l'importanza della manifestazione nell'ambito dell'offerta turistica della zona. Il presidente degli apicoltori della zona, Francesco Moratti, ha ricordato che in valle operano 114 apicoltori. Alessio Migazzi, presidente della Comunità della val di Sole, ha sottolineato il legame e il sostegno che il territorio sta dando, assieme alle istituzioni, per far funzionare l'iniziativa. "L'apicoltura - ha detto - è un modo per fare impresa ed integrare i guadagni. E' un veicolo di crescita per il territorio e di destagionalizzazione dell'offerta turistica". L'assessore alle pari opportunità della Comunità della Valle di Sole, Catia Nardelli, ha evidenziato che Melissa si inserisce nell'ambito delle iniziative per le famiglie all'interno del distretto famiglia dell'area.
Nel corso della presentazione è stata data notizia del fatto che è stato chiesto un finanziamento nell'ambito del progetto europeo "Leader" per lo sviluppo rurale, per realizzare, all'interno di un mulino, un museo del miele che ospiterà anche un laboratorio per la smielatura, un punto vendita e un'aula didattica. Si pensa di inaugurarlo fra un anno in occasione di Melissa 2014. Alcuni numeri: in Val di Sole le arnie sono circa 1200, in Trentino oltre 23.000 con una decina gli apicoltori di professione e moltissimi che lo fanno per passione. Ogni arnia arriva a produrre fino a dieci chili di miele per un prezzo al chilo che va dagli 8 ai 10 euro.

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Monitoraggio e ricerca per la tutela delle foreste
NASCE IN TRENTINO ‘MOUNTFOR’, UN CENTRO DI STUDIO PER LE FORESTE MONTANE

Il centro di ricerca per la conservazione e la valorizzazione della multifunzionalità delle foreste di montagna (‘Mountfor’ - Preserving and Enhancing the Multifunctionality of Mountain Forests) sta per iniziare la sua attività in Trentino, a San Michele all’Adige.
Il centro, che è stato presentato oggi alla Giunta provinciale di Trento presso la sede di piazza Dante, nasce dall’intesa tra European Forest Institute, Fondazione Edmund Mach, Consiglio nazionale delle ricerche (Dipartimenti ‘Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente’ e ‘Scienze bio-agroalimentari’), Università di Bolzano, Trento, Tuscia, Molise e Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.

L’obiettivo del centro, che opera presso il Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, è fornire una base scientifica per la gestione sostenibile delle foreste di montagna e avviare strumenti pianificatori utili per i portatori di interessi dell’ambiente montano. “In particolare i ricercatori del centro si occuperanno di monitoraggio e ricerca sulle foreste montane – spiega Roberto Tognetti, coordinatore del centro e ricercatore della Fondazione Edmund Mach - sia per prevedere gli effetti del cambiamento globale sugli ecosistemi forestali, sia per favorire il trasferimento dei risultati per una gestione forestale sostenibile. Il Trentino è stato scelto in virtù della sua posizione strategica nell'arco alpino, ma il centro conta già su una rete di collaborazioni, che va dalla regione himalayana a quella andina e a quella scandinava, non trascurando però gli ambienti montani mediterranei".

“Il 29% della superficie dell'UE 27 è coperto da montagne e le foreste coprono il 41% di tale territorio (EEA 2010). Gli ecosistemi montani possono continuare a fornire servizi fondamentali alla società e la gestione forestale è uno strumento di mediazione tra le esigenze economiche e le esigenze ecologiche della foresta, in continuo mutamento - aggiunge il ricercatore del Cnr Franco Miglietta. Essa deve tenere conto della continua evoluzione degli scenari ed adattarsi ad essi”.

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20/07/2013, 9:42
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