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Provincia Autonoma di Trento 
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Domande entro le ore 12.00 del 18 settembre 2013
CONCORSO PER DUE POSTI DA DIRETTORE NEL SETTORE FORESTALE

E' indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'accesso alla qualifica di direttore cui affidare l’incarico di preposizione a due strutture del gruppo omogeneo forestale. Il termine per la presentazione delle domande è fissato per le ore 12.00 del 18 settembre 2013.

Il testo integrale del bando di concorso, il fac-simile di domanda e dell’elenco titoli sono pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino – Alto Adige - parte IV - del 19 agosto 2013 e sono reperibili sul sito internet della Provincia Autonoma di Trento (www.concorsi.provincia.tn.it).
Per ulteriori informazioni: 0461-496370 o 0461-496336.

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19/08/2013, 20:14
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Si lavora assieme con il Trentino in prima fila
LA “VERTENZA” ITALIA/SVIZZERA RELATIVA ALL’ORSO

Il tema della gestione degli orsi problematici in maniera condivisa, transfrontaliera e per quanto possibile armonica, è già stato sollevato in molte occasioni, è infatti evidente che, nell'arco alpino, i grandi carnivori autoctoni (orso, lince e lupo) costituiscono un elemento la cui gestione va necessariamente coordinata e raccordata, non fosse altro per la mobilità che caratterizza queste specie, che non conoscono confini. In merito alla questione sollevata oggi dal quotidiano nazionale "La Repubblica", va precisato che non è a tutt'oggi noto a questa Amministrazione cosa le autorità Elvetiche avrebbero esattamente scritto a quelle italiane e che non risulta sia pervenuta nessuna nota al Ministero. Bisogna ricordare che la parte italiana (e la Provincia autonoma di Trento in primis), con il supporto del Ministero dell’Ambiente e di ISPRA sta lavorando da tempo non solo sugli orsi problematici, che costituiscono, va ricordato, una percentuale assai ridotta, inferiore al 5% degli esemplari di una popolazione: i risultati della gestione in questi anni sono decisamente positivi e la considerazione per la qualità del lavoro svolto e dei risultati ottenuti in Trentino è assai elevata, in Europa e nel resto del mondo.

Nel corso degli anni, fin dai primi passi del progetto che a cavallo tra gli anni ’90 ed i primi di questo secolo scongiurò la scomparsa dell’orso dalle Alpi, sono state adottate e portate a termine numerose iniziative, su tutte l’adozione a livello di arco alpino italiano, su iniziativa della Provincia autonoma di Trento, del Piano d’Azione per la Conservazione dell’Orso Bruno nell’Arco Alpino Centro orientale (PACOBACE), che detta tra le altre cose proprio criteri tecnici comuni per classificare e gestire di conseguenza i cosiddetti orsi problematici, che sono appunto una percentuale molto ridotta. Iniziative che sono state portate avanti anche a livello transnazionale: a partire dal 2006, su iniziativa proprio della Provincia autonoma di Trento, a seguito dell’abbattimento dell’orso JJ1 in Baviera, il gruppo di esperti internazionali che da tempo era già in contatto ha cominciato a riunirsi regolarmente (la prima volta proprio a Trento), con il principale obiettivo di armonizzare gli strumenti di gestione della specie. Questo Tavolo di coordinamento che coinvolge Italia, Slovenia, Austria, Germania e Svizzera ha continuato ad operare sino ad oggi.
Dal 2009 i lavori sono di fatto confluiti nell’ambito della Convenzione delle Alpi ed in particolare nel “Gruppo di lavoro Grandi Carnivori ungulati e società (WISO)” che, nel biennio in corso (2013-2014), è presieduto proprio dall’Italia ed in particolare da un rappresentante della Provincia di Trento, a riconoscimento anche di quanto l’Amministrazione provinciale ha fatto sin dagli anni ’70 del secolo scorso per la conservazione dell’orso sulle Alpi.
Il prodotto principale di questi lavori e di questi confronti, a diversi livelli, è oggi questo: Piani d’azione (italiano, austriaco, svizzero, tedesco) che a livello tecnico non differiscono molto gli uni dagli altri. Sulla carta dunque già oggi una gestione condivisa e per quanto possibile omogenea è attuabile. Un esempio: l’orso M13, abbattuto in Svizzera la scorsa primavera, sarebbe stato con ogni probabilità rimosso anche in Italia/Trentino alla luce dei comportamenti assunti pur a fronte dei numerosi tentativi di ricondizionamento falliti. Vale tuttavia la pena di ricordare che, nei pochi mesi in cui l’animale è rimasto in Trentino dopo la separazione dalla madre, non ha provocato alcun problema, tanto che non si è nemmeno mai presa in considerazione la necessità di radiocollararlo.
Certo, a fronte di strumenti simili, la realtà evidenzia situazioni socio-economiche, territoriali e culturali assai diverse nell’arco alpino. Sono queste probabilmente, più che problemi di tipo tecnico/amministrativo, che tutt’oggi provocano le difficoltà di coordinamento da taluni lamentate.
La parte italiana (e la Provincia autonoma di Trento in primis), con il supporto del Ministero dell’Ambiente e di ISPRA sta dunque lavorando e sta lavorando bene, da tempo. I risultati della gestione condotta a 360° da oltre un decennio sono assai positivi e la considerazione per la qualità del lavoro svolto e dei risultati ottenuti in Trentino è assai elevata, in Europa e nel resto del mondo. Sul sito www.orso.provincia.tn.it e in particolare nei Rapporti annuali puntualmente stilati chi è interessato può rinvenire i dati che fondano questo progetto di successo.
Gli orsi problematici non godono di libertà particolari in territorio italiano, due sono stati rimossi e per un terzo è stata recentemente rilasciata l’autorizzazione alla rimozione da parte del Ministero. E’ inoltre in corso un aggiornamento del PACOBACE, promosso ancora una volta dalla Provincia autonoma di Trento, per garantire maggiore efficacia agli interventi di controllo proprio dei pochi esemplari problematici.
Il confronto costruttivo anche con gli svizzeri è senz'altro possibile, ed anzi necessario, e va perseguito con costanza. A partire dalla prossima riunione WISO in programma a fine ottobre nella quale c’è la volontà di mettere la questione all’ordine del giorno.
Da ultimo va ricordato che sta maturando proprio in questi mesi l’idea, certamente ambiziosa, di pervenire ad un protocollo comune sulla gestione degli orsi problematici a livello di popolazione alpina: un protocollo congiunto che vada dalla definizione di orso problematico fino alle diverse opzioni gestionali. Tale documento è ritenuto prioritario anche da molti altri paesi europei (non alpini): alla sua realizzazione sono interessati anche Croazia, Romania, Bulgaria, Grecia. E’ chiaro che un protocollo del genere, approvato da tutti questi paesi, avrebbe una forza politica e di conseguenza gestionale notevole.

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21/08/2013, 20:12
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Ulteriormente semplificata la procedura di assunzione per gli insegnanti a tempo determinato
SCUOLA, I DOCENTI SUPPLENTI SARANNO CHIAMATI CON UN SMS

Gli insegnanti che, nel rispetto della graduatoria, saranno chiamati dagli istituti scolastici a coprire le supplenze saranno interpellati, a partire dal prossimo e ormai imminente anno scolastico, con un semplice SMS. Lo ha stabilito oggi la Giunta provinciale con una delibera firmata dall'assessore all'istruzione Marta Dalmaso. "L’auspicio - spiega l'assessore Dalmaso - è quello di garantire la massima celerità nel reperimento degli aspiranti docenti e quindi la massima copertura del fabbisogno d’organico in tempo utile per l’inizio dell’anno scolastico".

Con la deliberazione odierna si completa, di fatto, l’iter di semplificazione delle procedure di assunzione a tempo determinato da parte degli istituti scolastici, al fine di garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, già avviato nel 2012 con l’eliminazione dei telegrammi, e successivamente potenziato con le modifiche al "Regolamento concernente incarichi a tempo determinato e supplenze temporanee nelle istituzioni scolastiche provinciali a carattere statale" approvato dalla Giunta lo scorso 3 agosto.
In particolare è stata ridefinita l’intera procedura di chiamata dei docenti eliminando definitivamente l’uso del fonogramma, se non per alcuni casi eccezionali, oltrechè la differenziazione delle modalità di interpello a seconda della durata dell’incarico proposto.
Si è poi introdotta l’equiparazione del silenzio del docente a rinuncia espressa, in modo da consentire agli istituti scolastici il rapido scorrimento delle graduatorie.

La delibera prevede una unica modalità di interpello rappresentata dall’invio di SMS: gli istituti interpellano, nel rispetto dell’ordine di graduatoria gli aspiranti a supplenze tramite invio automatico di SMS il cui testo conterrà i seguenti dati:
- istituto scolastico proponente; tipo posto/classe di concorso, durata e tipo contratto; numero telefonico da contattare per confermare accettazione/rifiuto proposta;
- tutte le proposte di assunzione devono essere riscontrate (per accettazione o rinuncia) entro le ore 9 del giorno successivo all’invio tramite telefonata all’istituto proponente.
Il mancato riscontro alla proposta pervenuta via SMS entro i termini assegnati (le ore 9 del giorno successivo a quello di invio) equivale a rifiuto con conseguente scorrimento della graduatoria e applicazione delle correlate sanzioni al docente.

In via residuale l’uso del fonogramma rimarrà in vigore a garanzia degli aspiranti docenti che, nelle more dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto, non avessero conferito/aggiornato il numero di telefonia mobile.
Il fonogramma tuttavia, a differenza degli anni precedenti, non distinguerà più tra le diverse proposte di assunzione e dovrà essere effettuato almeno due volte, di cui una nella fascia antimeridiana e una pomeridiana.
Si è poi previsto che l’accettazione della proposta dovrà essere immediata e, a norma delle novità introdotte con la modifica al regolamento, la sottoscrizione del contratto individuale di lavoro potrà anche avvenire immediatamente, già all’atto dell’accettazione, se possibile, fermo restando comunque che i contratti non potranno avere decorrenza anteriore alla data di inizio delle lezioni.
Sono stati poi ridotti i termini per l’assunzione in servizio, eguale a tutti gli incarichi, ovvero entro le 24 ore successive all’accettazione, salvo diverso termine eventualmente assegnato dal dirigente scolastico.

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23/08/2013, 19:54
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Evento sull’agricoltura biologica promosso dalla Fondazione Edmund Mach e dal centro di Laimburg
VITICOLTURA BIO, GIOVEDÌ IL PUNTO ALLA FONDAZIONE MACH

Si parlerà di viticoltura biologica all’incontro tecnico programmato per la mattina di giovedì 29 agosto, alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Si farà il punto sulla situazione del comparto, con un’attenzione particolare alla difesa e alle varietà resistenti, mentre il pomeriggio è dedicato alla frutticoltura biologica presso il centro di Laimburg.

Per quanto riguarda la difesa della vite verranno presentati i risultati che confermano il buon livello di protezione ottenuto quest’anno nel biologico. Si parlerà poi delle varietà di vite resistenti alle crittogame di recente autorizzazione, che potrebbero costituire una interessante alternativa non solo in agricoltura biologica, ma anche nel caso di vigneti in prossimità di centri abitati o in condizioni di elevata pendenza che rendono pericoloso il transito delle trattrici in coincidenza con i trattamenti.

Nel pomeriggio, come di consueto, la riunione tecnica si sposta in Alto Adige, alla Stazione Sperimentale di Laimburg.
Da diversi anni la Fondazione Mach presenta i risultati delle sperimentazioni condotte in viticoltura e frutticoltura biologica unitamente al centro di Laimburg, proprio per favorire la partecipazione di tecnici e agricoltori anche da fuori provincia.

Prove sperimentali in frutticoltura e viticoltura biologica
Giovedì, 29 Agosto 2013

Mattino
Programma Viticoltura
Aula Magna
Fondazione E. Mach
09.00 Apertura della giornata e presentazione delle attività in corso
09.20 Sovescio in viticoltura: apporto degli apparati radicali al bilancio della sostanza organica del suolo
09.40 Esperienze condotte nel 2013 per il controllo di peronospora e oidio
10.00 Fosfito di potassio: prodotto per l’agricoltura biologica?
10.30 Discussione
11.00 Visita alle prove sperimentali in campo
11.30 Visita al vigneto di confronto delle varietà resistenti
12.00 Conclusione della mattinata
14.00 Degustazione dei vini di nuovi vitigni (Sala Versini, Palazzo della ricerca e della conoscenza)

Pomeriggio
Programma Frutticoltura
Aula Magna
Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale, Laimburg
14.00 Saluto inaugurale
14.30 Presentazione delle attività svolte nel 2013
16.00 Visita alle prove sperimentali più interessanti
Verranno trattati principalmente i seguenti temi: Stanchezza del suolo, Diradamento, Regolazione patogeni

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26/08/2013, 20:12
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Domenica 1° settembre a Castello Molina di Fiemme
AL VIA LA 49^ EDIZIONE DELLA FESTA DEI BOSCAIOLI

La professione del boscaiolo ha contraddistinto un’epoca nella nostra provincia. Un mestiere duro e faticoso, che ha avuto una grande evoluzione nel corso degli anni. Il comitato organizzatore guidato dalla Magnifica Comunità di Fiemme e dal Comune di Castello Molina di Fiemme, vuole ricordare con la festa i sacrifici di intere generazioni ed un lavoro ancora attuale in linea con le tecniche più moderne ed evolute. L’appuntamento è domenica 1° settembre 2013 a Castello Molina di Fiemme, in località Piazzòl, per la 49a edizione della Festa dei Boscaioli.

Guidato dal regolano della Magnifica Comunità, Filippo Bazzanella, il comitato è formato anche dal Bim dell’Avisio, dalla Provincia autonoma di Trento, dal gruppo Ana di Molina, dall’associazione boscaioli, dalla Parrocchia di Molina, dal comitato manifestazioni locale e da tante altre associazioni.
Il programma prevede alle ore 10 la messa presso la grotta del Santuario intitolato alla Madonna dei Boscaioli, che sarà allietata dai cori giovanili e dalla banda musicale di Molina. Alle 12 pranzo aperto a tutti, curato dalla associazione alpini, mentre dalle 14 inizieranno le gare nello stadio dei larici. Si ripete la formula ideata e coordinata da Giorgio Behmann dell’Elmo, che prevede una sfida su tre prove di abilità fra 8 boscaioli: taglio tronchetto con accetta (a tempo); abbattimento del palo con motosega (gara di sola precisione, tempo max 5 min) strascico tronco con zappino (a tempo); passaggio dei migliori 4 e successiva eliminazione diretta 1 contro 1. Le novità sono rappresentate dall'esibizione del Timbersports Team, in pratica la squadra nazionale italiana e dalla dimostrazione del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento sugli aspetti tecnici e sulla sicurezza nel bosco, un tema sempre caro agli organizzatori e che a partire dalle ore 11 metterà alla prova curiosi ed interessati. Dalle 16 le premiazioni e poi la festa proseguirà con musica e ballo.
Info e programma completo su www.festadelboscaiolo.org

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28/08/2013, 9:18
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A Mezzocorona, dal 30 agosto all'1 settembre, torna «Settembre Rotaliano»
TRE GIORNI DI FESTA DEDICATI AL «PRINCIPE DEI VINI»

Il Teroldego Rotaliano Doc sarà il protagonista della 23ª edizione della mostra «Alla scoperta del Teroldego» e tante altre iniziative. Si rinnova dal 30 agosto all'1 settembre l'appuntamento con «Settembre Rotaliano», la manifestazione che ogni anno coinvolge l'intero paese di Mezzocorona e accoglie migliaia di visitatori provenienti anche dalle altre regioni italiane. Tutta la comunità sarà impegnata in prima fila nella valorizzazione di questo prodotto, diventato il simbolo dell'intero territorio.

Il Teroldego Rotaliano DOC troverà nell’edizione 2013 di «Settembre Rotaliano» una raffinata occasione di promozione e per tre giorni la borgata di Mezzocorona diventerà una cornice gastronomica nella quale valorizzare tutte le ricchezze del tipico vino della zona. Nelle strade e nelle case storiche verrà creato un vero e proprio itinerario del gusto adatto a giovani, adulti e famiglie, grazie anche a numerose iniziative collaterali come mostre, concerti e spettacoli.
Il re indiscusso della kermesse sarà ovviamente il Teroldego Rotaliano DOC, grazie ad un percorso di degustazione allestito a Palazzo Conti Martini, edificio risalente alla seconda metà del XVII secolo nel centro storico di Mezzocorona, paese simbolo della produzione di questo vino autoctono. L'eleganza del posto creerà l'atmosfera giusta per accogliere nella sua corte la 23ª edizione della mostra «Alla Scoperta del Teroldego», realizzata dalla Pro Loco di Mezzocorona in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento e Trentino Turismo e Promozione. Venti cantine proporranno le proprie etichette di Teroldego Rotaliano DOC dando l'opportunità ai visitatori di assaporare questo nobile nettare in un ambiente suggestivo e curato. Sommelier professionisti saranno inoltre disponibili per seguire e consigliare i partecipanti nel loro percorso di degustazione, proposto nella duplice veste di wine bar o al tavolo. I produttori, infine, metteranno la propria esperienza a disposizione di quanti volessero incontrarli domenica pomeriggio, dalle 16 alle 22.30.
A far da contorno alla manifestazione non mancheranno numerose altre iniziative, come mostre d’arte e fotografiche, corsi di avvicinamento al vino, attività per bambini, concerti e tante opportunità gastronomiche, realizzate grazie alle associazioni della borgata rotaliana, che, per tre giorni, negli stand allestiti in altrettanti scorci del centro, proporranno le proprie ricette. Saranno ben 17 i gruppi e le associazioni del territorio che organizzeranno angoli dove poter degustare l'ampia varietà della cucina trentina.
«Ormai da molti anni, prima delle vendemmie, Mezzocorona si veste a festa per valorizzare uno dei prodotti “principe” del Trentino. Essere giunti alla 23ª edizione della mostra ci rende particolarmente orgogliosi» spiega Alois Furlan, presidente del Consorzio Turistico Rotaliana-Krönisberg, nonché presidente della Pro Loco di Mezzocorona.
«Questo evento pone l'attenzione su un'eccellenza della nostra agricoltura e su un territorio come la Piana Rotaliana vocato alla coltivazione della vite e conosciuto in tutta Europa per questa sua caratteristica - aggiunge l'assessore provinciale Tiziano Mellarini -. Il binomio turismo - enogastronomia, protagonista di questo evento, rappresenta un esempio positivo di promozione del territorio».
Il taglio del nastro di «Settembre Rotaliano» e della mostra «Alla scoperta del Teroldego» si terrà venerdì 30 agosto, alle 19 a Palazzo Conti Martini. A seguire, nella Piazza della Chiesa, spazio alla musica con il gruppo Absolute5 e il suo repertorio di famosissime hit internazionali.
«Quest’anno - conclude Furlan - si festeggerà il decimo anno del nostro gemellaggio con il comune di Dußlingen (Germania) e per questo motivo parecchi amici tedeschi soggiorneranno in Piana Rotaliana per gustarsi la rassegna».
Tutte le informazioni sulla manifestazione, con il programma dettagliato degli eventi, si possono trovare sul sito internet www.settembrerotaliano.it, sulla pagina Facebook www.facebook.com/settembrerotaliano.mezzocorona e sull'account Twitter https://twitter.com/Prolocomezzo.

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28/08/2013, 9:19
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La viticoltura sostenibile diventa realtà grazie alla possibilità di produrre e vinificare uve di vitigni resistenti
VITI RESISTENTI ISCRITTE NEL REGISTRO NAZIONALE, AL VIA LA COLTIVAZIONE

Sei nuove varietà di vite tolleranti a oidio e peronospora proposte dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige sono state recentemente iscritte nel Registro nazionale delle varietà di vite idonee alla produzione di vino. Si tratta delle varietà Solaris, Johanniter, Helios, Prior, Cabernet Carbon e Cabernet Cortis, create dall’Istituto Viticolo Statale di Freiburg e testate da alcuni anni dal Centro ricerca e innovazione, particolarmente impegnato nell’attività di miglioramento genetico orientato alla resistenza.
Il risultato, presentato oggi in occasione dell’incontro sulla viticoltura biologica, è importante perché finalmente ora si possono coltivare anche in Italia varietà di vite resistenti con possibilità vinificarne le uve, ma soprattutto perché consente di ridurre i trattamenti antiparassitari.

“Un risultato voluto dalla Fondazione Mach e dal mondo vivaistico trentino per ridurre l’input chimico in campagna -spiega il presidente Francesco Salamini-. Ritengo che con queste iscrizioni si sia definitivamente accantonato un vecchio tabù che di fatto impediva l’uso delle resistenze genetiche nel miglioramento di questa pianta agraria. Si apre ora una fase nuova che vede la Fondazione in prima fila nella creazione di uve di qualità resistenti a odio e peronospora”.

Soddisfatti i ricercatori della Piattaforma miglioramento genetico della vite che hanno collaborato attivamente alla raccolta dei dati necessari all'iscrizione. “Queste varietà non si pongono come sostitutive di quelle già esistenti ma integranti della viticoltura italiana, in quanto potrebbero essere una valida alternativa nei ridossi dei centri abitati o dove tuttora si pratica una "viticoltura eroica" vedi terrazzamenti molto in pendenza della Val di Cembra” spiegano i ricercatori Marco Stefanini e Silvano Clementi. Le varietà sono state vinificate nella cantina di microvinificazione della Fondazione Mach e proposte alla degustazione. Ecco le caratteristiche delle varietà registrate.
SOLARIS. Come costituzione la varietà Solaris risale all'anno 1975. Si tratta di un incrocio Merzling x (Saperavi Severinyi x Muscat Ottonel). Matura alquanto precocemente e le sue uve a bacca bianca presentano di norma un elevato grado zuccherino. Il vino ha un bouquet fruttato che ricorda a volte l'ananas o le nocciole al gusto presenta una buona struttura armonico ed alcolico.
JOHANNITER. E’ una varietà bianca costituita nel 1968 da Johannes Zimmerman presso l'Istituto Statale di viticoltura di Freiburg. Si tratta di un incrocio tra Riesling * [Seyve-Villard 12.481* (Ruländer*Gutedel)].
Il vino ha una delicata nota fruttata, è caratterizzato da una sensazione di pompelmo, mentre il bouquet è intenso e piacevole. Al gusto è armonico, piuttosto vellutato e pieno.
HELIOS. La varietà Helios è ottenuta dall’incrocio Merzling x Fr. 986-60. Questa varietà a bacca bianca è mediamente precoce, presenta un grappolo di medie grandi dimensioni ed una equilibrata vigoria. Il vino ottenuto presenta note fruttate, al gusto struttura di medio corpo.
PRIOR. La varietà a bacca rossa Prior (Fr 484-87) è il risultato dell’incrocio (Joan Seyve 234-16 X Bl. Spätburgunder) X (Merzling X (Saperavi severnyi X St. Laurent)). E’ una varietà a maturazione medio tardiva e molto produttiva. Il vino si presenta con note floreali-fruttate, di media struttura, consigliato per un consumo d’annata.
CABERNET CARBON. Varietà a bacca rossa ottenuta dall’incrocio di Bronner x Cabernet Sauvignon. L’epoca di maturazione è medio-tardiva, ed i vini presentano note speziate-balsamiche con una buona struttura ed un buon estratto.
CABERNET CORTIS. Varietà a bacca rossa ottenuta dall’incrocio di Solaris x Cabernet Sauvignon. Epoca di maturazione precoce, i vini presentano note fruttate molto intense, un buon corpo ed elegante struttura. Varietà adatta per produrre vini di buon livello qualitativo

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29/08/2013, 20:02
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Venerdì 6 settembre al termine della conferenza stampa della Giunta provinciale, si terrà la sottoscrizione del Protocollo di intesa
RISERVA DELLA BIOSFERA DELL'UNESCO: IERI L'INCONTRO A TENNO

Un legame molto stretto ed armonico fra il territorio e la popolazione, costruito nei secoli, attraverso le tradizioni collettive. È questa la vera essenza, la ragione principale per cui la candidatura a Riserva della Biosfera dell'Unesco delle "Alpi ledrensi e Judicaria: Dalle Dolomiti al Garda", può funzionare, come ha spiegato Giorgio Andrian, geografo che ha lavorato per sette anni all'Unesco. Ieri sera a Tenno si è tenuto un nuovo incontro con gli amministratori locali; fra i presenti vi erano Romano Masè, dirigente del Dipartimento Territorio, ambiente e foreste, e Claudio Ferrari, dirigente per la Valorizzazione della Rete aree protette, nonché il sindaco Carlo Michele Remia e il presidente della Comunità Alto Garda e Ledro Salvador Valandro. In sala anche il presidente dell'Ecomuseo, Guido Donati, e il sindaco di Comano Terme - Comune capofila - Livio Caldera. Il percorso per la candidatura sta proseguendo a tappe serrate: lo scorso 27 agosto la giunta del Comune di Riva del Garda ha deliberato di aderire al progetto; via libera, ieri sera, anche dal consiglio comunale di Ledro. E venerdì 6 settembre in Provincia, al termine della conferenza stampa di Giunta, si terrà la sottoscrizione del Protocollo di intesa fra tutti gli enti coinvolti.

"I tempi della candidatura sono stati davvero veloci: in poche settimane siamo arrivati alle soglie del protocollo di intesa ed alla vigilia della presentazione del dossier - ha commentato Romano Masè -. E tutto grazie all'impegno delle comunità locali, le vere protagoniste dell'iniziativa: questo infatti è un progetto che parte del basso, è un'opportunità e una sfida che viene messa nelle mani dei cittadini, che richiede consapevolezza e responsabilità".
A Giorgio Andrian il compito di illustrare il significato di questa certificazione. La Riserva della Biosfera è una qualifica internazionale che viene assegnata dall’Unesco, sin dagli anni ’70, all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere). Si differenzia dalla qualifica di Patrimonio dell'Umanità, tra le cui liste si sono beni culturali, naturali, misti e immateriali. Il fine della Riserva della Biosfera non è tanto la tutela, quanto lo sviluppo, ovvero promuovere e migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building. Sono, in genere, aree marine e/o terrestri che gli Stati membri si impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. Nel mondo vi sono 621 Riserve della Biosfera, 166 in Europa e 9 in Italia. Il Trentino può vantare due siti iscritti nelle Liste dell’Unesco - le Dolomiti e i ''Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino” di cui fanno parte Ledro e Fiavè - ma nessuna Riserva della Biosfera.
I territori delle "Alpi ledrensi e Judicaria: Dalle Dolomiti al Garda", che si propongono come Riserva della Biosfera, sono un unicum a livello nazionale ed internazionale: si tratta di una superficie di circa 40.000 ettari compresa tra il lago di Garda e la vetta culminante delle Dolomiti di Brenta, all'interno della quale in meno di 30 chilometri in linea d'aria si coprono oltre 3100 metri di dislivello, con una grande variabilità climatica, di ecosistemi, di paesaggi, di insediamenti e di attività umane. Soprattutto un'area dove si sono stratificati processi sociali, economici, storici, naturalistici, gestioni collettive e pianificazioni territoriali: "Siamo passati - ha commentato Claudio Ferrari - da una politica di conservazione della natura fatta di vincoli, alla consapevolezza che non è più il tempo di istituire oasi di protezione che escludano l’uomo: la nuova cultura della protezione va nella direzione di premiare il rapporto equilibrato tra uomo e natura. Uno dei requisiti fondamentali richiesto dall'Unesco è proprio la partecipazione, mentre l'altra parola chiave è sviluppo".

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Lo studio consentirà di accelerare la selezione di varietà croccanti
INDIVIDUATI I GENI DELLA TEXTURE DELLA MELA, PREMIATA LA FONDAZIONE MACH

Poco dopo la notizia del premio vinto dal gruppo di analisi sensoriale, arriva un altro importante riconoscimento per la ricerca della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. E anche in questo caso è la mela a fare da padrona. Lo studio dei geni responsabili della texture, firmato dai ricercatori Sara Longhi, Marco Moretto, Roberto Viola, Riccardo Velasco e Fabrizio Costa, ha conquistato il miglior premio SIGA 2013 sul miglioramento genetico e sarà premiato il 17 settembre, a Foggia, durante il 57° convegno annuale della Società Italiana di Genetica Agraria. Aver capito quali sono i geni responsabili della texture, lavoro facilitato dal sequenziamento del genoma della mela, permetterà di accelerare i tempi di selezione di varietà di elevata croccantezza.

"Questo riconoscimento –sottolinea Roberto Viola, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione - testimonia la qualità scientifica della ricerca "post-genomica" svolta nei laboratori di San Michele. Dopo aver decodificato il genoma del melo i nostri ricercatori stanno ora attivamente identificando i marcatori genici dei principali tratti responsabili per la qualità organolettica del frutto e le proprietà agronomiche della pianta. Strumenti, questi, importantissimi per l'accelerazione del programma di miglioramento genetico in corso a San Michele (in collaborazione con il Consorzio Innovazione Frutta) che ha già in fase avanzata varietà innovative di sicuro interesse".

“Le future generazioni di semenzali prodotti dalle attività di miglioramento genetico da questo momento potranno quindi essere selezionate in anticipo (di diversi anni) per questa caratteristica –spiega il ricercatore Fabrizio Costa-. Non sarà infatti più necessario attendere l’entrata in produzione della pianta per valutarne il frutto, ma basterà selezionare le combinazioni di alleli favorevoli per la croccantezza ottimale della mela”.
La texture è considerata una delle più importanti caratteristiche per la qualità del frutto ed è costituita da un complesso di proprietà acustico-meccaniche. Per la sua analisi è stato impiegato uno strumento di ultima generazione: il texture analyzer tramite il quale è stato possibile misurare la texture dei frutti raccolti da due specifiche popolazioni d’incrocio, la ‘Fuji x Delearly’ e la ‘Fuji x Pink Lady’. Ognuna di queste due popolazioni è costituita da circa una novantina d’individui, dai quali sono stati raccolti almeno cinque frutti rappresentativi/pianta. Da ogni frutto sono successivamente state realizzate 4 repliche tecniche, per un totale di venti misurazioni per semenzale. Queste analisi, oltre a determinare le proprietà meccaniche del frutto, hanno anche permesso, per la prima volta, di misurare analiticamente le proprietà acustiche della polpa, valutata finora solamente in maniera soggettiva.
“L’integrazione di questi dati con quelli molecolari delle due mappe di associazione costruite su queste progenie, ha consentito l’identificazione degli intervalli associati al controllo genetico della texture in melo” aggiunge Costa

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05/09/2013, 7:39
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La presentazione in Provincia, martedì 10 settembre, con gli assessori Marta Dalmaso e Tiziano Mellarini
UNA GIORNATA DI FESTA ALL'INSEGNA DELLA MELA

Martedì 10 settembre, ore 12.30. presso la Sala Belli della Provincia autonoma di Trento, Piazza Dante 15, presentazione de “MELA gioco, MELA rido, MELA mangio”, una giornata di festa per le famiglie in programma al Teatro Valle dei Laghi il 6 ottobre. Interverranno Marta Dalmaso, assessore all’istruzione e allo sport; Tiziano Mellarini, assessore all’agricoltura, foreste, turismo, promozione, caccia e pesca; Luciano Malfer, dirigente dell'Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili; Marco Menegoni, presidente consorzio La Trentina; Meri Malaguti, direttore organizzativo di Fondazione Aida; Luca Sommadossi, presidente Comunità della Valle dei Laghi ed Elda Verones, direttore dell'ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. L'iniziativa è realizzata con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento. Saranno inoltre presenti i rappresentanti dei partner che aderiscono al progetto.

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06/09/2013, 21:05
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