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Provincia Autonoma di Trento 
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Conferenza stampa alle ore 11 presso le serre del Parco delle Terme di Levico
Le leguminose a Ortinparco: martedì la presentazione

La scelta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite di dichiarare il 2016 anno internazionale dei legumi, troverà eco anche alla tredicesima edizione di Ortinparco, la festa dedicata a tutto quanto fa orto in programma dal 22 al 25 aprile al Parco delle Terme di Levico, accendendo i riflettori su una famiglia di piante importanti nell'alimentazione, con l'obiettivo di arrivare nel 2020 al 20% del totale delle proteine consumate dalla specie umana a livello mondiale.

Ad organizzare la kermesse è, come sempre, il Servizio per il Sostegno occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento, che presenterà la tredicesima edizione di Ortinparco martedì 19 aprile 2016, alle ore 11, presso la serra del Parco delle terme di Levico (ingresso principale Via Rovigo)


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06/04/2016, 18:53
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Avvio ufficiale oggi a San Michele della 5^ edizione del corso superiore per tecnico del verde
Verde urbano, comparto in crescita

Centotrenta aziende agricole impegnate nelle attività di floricoltura, 274 imprese artigiane che svolgono attività di realizzazione e gestione del verde, 40 cooperative occupate nella manutenzione. E' la fotografia del comparto del verde in Trentino, scattata alla Fondazione Edmund Mach, nell'ambito dell'inaugurazione della quinta edizione del corso di alta formazione professionale per tecnico superiore del verde.

“Il settore è in crescita e di grande interesse -ha spiegato in apertura il direttore generale, Sergio Menapace-. La Fondazione Mach conferma l'impegno dell'attività formativa intrapresa dieci anni fa, in partnership con la Provincia autonoma di Trento, rafforzando il raccordo col mondo produttivo sia per finalità didattiche che dimostrative”.

All'incontro di oggi sono intervenuti anche il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Marco Dal Rì, la responsabile dell'Ufficio pedagogico-didattico secondaria e formazione professionale, Daniela Carlini. E' seguita poi una beve relazione su "Imprese e occupazione nel settore del verde in Provincia di Trento", a cura di Prisca Rizzoli, diplomata Tecnico superiore del verde, e le testimonianze di diplomati dell'Alta formazione professionale impiegati in diverse realtà. Hanno arricchito il panorama degli interventi le associazioni, in primis gli artigiani e i floricoltori, la Federazione delle cooperative, il Consorzio dei Comuni, il Servizio occupazione e valorizzazione ambientale e il Servizio foreste della PAT.

Il corso post-diploma promosso dalla Provincia Autonoma di Trento e organizzato dal Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach conta cinque edizioni realizzate, di cui due in corso di svolgimento. Il tecnico superiore del verde è una figura specialistica formata nell'alta formazione professionale, in grado di intervenire nella gestione ordinaria e straordinaria di aree verdi. Il 77 per cento dei diplomati (23 su 30) risulta occupato nel settore del verde in modo esclusivo o parziale. Il 22 per cento opera come dipendente pubblico, il 39 per cento come dipendente privato, il 13 per cento presso cooperative, il 13 per cento presso aziende agricole e il restante 13 per cento presso imprese artigiane.

I venticinque corsisti della quinta edizione hanno iniziato, in questi giorni, il percorso biennale che li poterà ad acquisire conoscenze e competenze nel settore della progettazione, realizzazione e gestione del verde urbano. Si tratta di una figura specialistica in grado di intervenire, eventualmente interagendo con altri professionisti e tecnici, su aspetti e problematiche tecnico-gestionali, relative alla produzione e al controllo del materiale florovivaistico, alla progettazione, alla realizzazione e alla gestione ordinaria e straordinaria di aree verdi. Si rivolge a diplomati con indirizzo agrario, ma non solo,e si inserisce nell’ambito del sistema dell’alta formazione promosso dall’Assessorato all’istruzione e alle politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento. Riconosciuto a livello nazionale e internazionale ed equiparato ai corsi istruzione tecnica superiore nazionale, il percorso formativo si compone di lezioni teoriche ed esercitazioni, ma anche di periodi di praticantato presso aziende italiane e straniere.

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07/04/2016, 8:01
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Iniziativa di Aprie ha l’obiettivo di ottimizzare i consumi ed è rivolta agli impianti di produzione di energia termica ed elettrica presenti in Trentino
In arrivo il registro informatizzato dei consumi di cippato

A breve entrerà in funzione in Trentino la banca dati di Aprie che monitorerà i consumi di cippato delle centrali di teleriscaldamento e degli impianti di produzione di energia termica ed elettrica per residenze, terziario e strutture turistiche. L’iniziativa di Aprie – avviata in stretta collaborazione con APPA ed il Servizio Foreste – ha come obiettivo il monitoraggio e la conseguente ottimizzazione del consumo di cippato, ovvero lo scarto agricolo e forestale o derivato dalla lavorazione del legno da parte delle segherie. Il cippato rappresenta una delle fonti principali di alimentazione degli impianti di teleriscaldamento: da qui la volontà da parte della Provincia autonoma di Trento e di Aprie di gestire gli impianti sulla base di principi di sostenibilità economica ed ambientale. Il processo di informatizzazione prevede diverse fasi: tutti i gestori delle centrali di teleriscaldamento aderiranno ad un protocollo di raccolta e trasmissione dati, a cui seguirà la creazione del Registro dei consumi. Una seconda fase prevede il coinvolgimento anche degli impianti di produzione di energia, per concludersi con il monitoraggio sulle disponibilità forestali o da segheria.

Il cippato è in Trentino una delle materie prime di alimentazione delle centrali di teleriscaldamento e impianti di produzione di energia termica ed elettrica per residenze, terziario e strutture turistiche. Negli ultimi anni, la disponibilità locale di cippato, da scarto di lavorazione di segheria, cascami forestali e sfalci, ha permesso la costruzione di numerosi impianti di teleriscaldamento, localizzati perlopiù in aree prive di reti di metano. Considerato il costante interesse alla gestione sostenibile degli impianti esistenti e costruzione di nuovi impianti, Aprie e la Provincia autonoma di Trento hanno deciso di strutturare il monitoraggio annuale delle quantità di cippato agricolo, forestale e di sottoprodotto di prima lavorazione del legno utilizzate sul territorio provinciale.

Di recente, Aprie ha inviato a tutti i gestori di impianti di teleriscaldamento del Trentino la richiesta di sottoscrizione dello specifico protocollo di trasmissione dati che permetterà la creazione del Registro dei consumi di cippato, in forma digitale. A questa prima fase seguirà il coinvolgimento degli impianti di produzione di energia alimentati a cippato di media taglia. Una volta strutturata la banca dati informatizzata all'interno dell'Osservatorio dell'Energia, sarà possibile il monitoraggio annuale dei dati del Registro dei consumi di cippato, ed in particolare quelli sulle disponibilità forestali o da segheria.

Il supporto dei proprietari e gestori degli impianti risulta – secondo Aprie - strategico per migliorare la conoscenza delle risorse ancora a disposizione sul territorio provinciale.

La raccolta e l’analisi dei datiistituitada una delibera provinciale, è prevista anche dal decreto ministeriale (15 marzo 2012, scheda A5, Sezione C), secondo il quale i dati raccolti dall'autorità regionale devono essere inoltrati al gestore dei servizi energetici. “Grazie al registro informatizzato – conclude Aprie - i calcoli e le verifiche sui consumi di cippato serviranno a verificare il raggiungimento degli obiettivi del Trentino rispetto al Burden Sharing, ovvero l’efficienza energetica ma anche, e soprattutto, produzione da rinnovabili e riduzione delle emissioni climalteranti”.

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07/04/2016, 8:03
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Grande risultato della scuola FEM al campionato europeo che ha coinvolto 12 nazioni e 36 scuole
Campionato europeo del vino, terzo posto per la scuola FEM

Medaglia di bronzo al Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach nell'ambito dell'11esima edizione della “Europea Wine Championship”, la rassegna dedicata alla vite e al vino che per tutta la settimana scorsa ha visto sfidarsi, in Svizzera, 72 studenti provenienti da 12 nazioni.
Ada Fellin, studentessa del corso per enotecnici si è classificata al terzo posto nella classifica generale. La competizione si è svolta negli istituti agrari di Morges e Changins, e ha coinvolto le seguenti nazioni: Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Ungheria, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svizzera. In totale hanno partecipato 36 scuole enologiche, ognuna delle quali con due studenti dell'età compresa tra i 17 e i 25 anni.

L'Italia era rappresentata da cinque scuole: Ascoli Piceno, Conegliano, Laimburg, Ora e San Michele all'Adige; quest'ultima con i due studenti Ada Fellin e Lorenzo Dallagiacoma, accompagnati dal docente Luca Russo.

I giovani si sono sfidati, in lingua inglese, sulle conoscenze tecniche, dall'enologia alla viticoltura, dalla potatura alle malattie della vite, dalla microbiologia alla degustazione. In particolare, Lorenzo Dallagiacoma si è aggiudicato il quarto posto nelle prove generali di degustazione di vini internazionali e Ada Fellin il terzo posto nelle prove di viticoltura.


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09/04/2016, 8:46
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Decisione della Giunta su proposta dell'assessora Sara Ferrari
Meccatronica e Agrifood: il Trentino aderisce a due consorzi nazionali di ricerca e innovazione

Meccatronica e Agrifood: due settori nei quali il sistema dell'innovazione trentino ha molto da dire, ma anche due settori che più di altri si prestano a quel travaso di competenze dalla ricerca all'impresa che costituisce una delle missioni principali di Hit, la società creata dalla Provincia autonoma di Trento assieme a Università, Fem e Fbk. Sono queste le premesse da cui trae origine la decisione assunta oggi dalla Giunta provinciale, su proposta dell'assessora all'università e ricerca Sara Ferrari, di aderire, come Trentino, a due cluster nazionali, “Fabbrica Intelligente” (in virtù della specializzazione del territorio nell'area della Meccatronica) e “CL.uster A.grifood N.azionale" (come aggregazione dell'area Agrifood). Le due nuove adesioni si aggiungono a quelle già deliberate nel 2013, riguardanti i progetti pubblico-privato nazionali “Tecnologie per gli Ambienti di Vita” e “Tecnologie per le Smart Communities”, creati in seguito ad un bando lanciato nel 2012 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-Miur.

Le nuove adesioni avverranno attraverso la società Hub Innovazione Trentino, soggetto di aggregazione territoriale. Lo stesso dicasi per le adesioni già avvenute in passato, che da ora avranno come punto di riferimento Hit.

I Ctn-Cluster tecnologici nazionali, sono aggregazioni pubblico-private finalizzate all'innovazione, in specifici ambiti tecnologici, in grado di rappresentare nuovi motori di sviluppo del sistema economico italiano, ed un volano per la crescita delle realtà imprenditoriali e scientifiche locali, in quanto capaci di intercettare e organizzare le progettualità provenienti dai territori, proiettandole in una dimensione internazionale.

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09/04/2016, 8:48
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Approvati i progetti di commercializzazione di Trentingrana e Latte Trento
Prodotti trentini: priorità al settore latte

La pressione competitiva derivante dalla liberalizzazione delle quote latte ha reso più severa la situazione del settore lattiero-caseario trentino, sui cui prodotti gravano costi aggiuntivi dovuti alla peculiarità e alla qualità derivanti dall'essere produzioni di montagna e dalla cura e conservazione del territorio e del paesaggio alpino operata dagli allevatori. Si giustifica così la scelta operata dalla Giunta provinciale di finanziare prioritariamente i progetti di commercializzazione di questo settore destinando ad esso gran parte delle attuali risorse messe a bilancio, per il 2016, sul capitolo "aiuti per la commercializzazione dei prodotti delle imprese trentine".

Si tratta di 2,150 milioni di euro (900 mila euro a Trentingrana e 1,250 milioni di euro a Latte Trento), che si traducono in un contributo del 50 per cento sulla spesa ammessa, spesa che in casi eccezionali e straordinari la normativa provinciale prevede possa essere fatta coincidere con il livello di spesa massima ammissibile. (cz)

"Questo provvedimento - spiega l'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, firmatario della delibera - mira a rafforzare e sostenere, in questo difficile momento, le attività di marketing dei prodotti lattiero-caseari trentini, che sono tra le produzioni più rappresentative del nostro territorio. Posticiperemo ad un secondo momento il finanziamento dei restanti settori".


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Giovedì 14 aprile allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas di Trento

Dolce come il miele. I prodotti delle api nell'antichità

Il primo appuntamento nell'ambito della mostra “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani”

Come mangiavano i nostri antenati nella preistoria? C’è una linea di continuità nella storia dell'alimentazione dall’antichità ai giorni nostri? Come si sono evoluti nel corso dei secoli il significato del cibo e le tradizioni ad esso legate? Sono queste le tematiche al centro di un ciclo di tre incontri nell'ambito della mostra “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani”. Gli appuntamenti, curati dall'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento si terranno il 14 aprile, l’11 e il 26 maggio presso il S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, sotto piazza Cesare Battisti.


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Ricercatrice FEM interviene sui mammiferi all'Harvard Natural History Museum e sul New York Times
Nuove tecnologie e grandi carnivori, dal Trentino ad Harvard

La ricercatrice della Fondazione Edmund Mach, Francesca Cagnacci, attualmente all’Università di Harvard come Professore a invito in Biologia della Conservazione, terrà oggi presso il prestigioso Museo di Storia Naturale di Harvard una presentazione pubblica intitolata “Mammiferi in movimento”. Proprio nei giorni scorsi la ricercatrice aveva spiegato tra le pagine del New York Times, nel corso di un'intervista, come l’uso di tecnologie quali la sensoristica ambientale e di prossimità e la localizzazione satellitare siano cruciali ai fini del progetto di ripopolamento dell’orso bruno in Trentino.

Francesca Cagnacci racconterà la propria esperienza di ricerca nell’ambito dello studio degli spostamenti dei grandi mammiferi in Europa ed illustrerà come le nuove tecnologie siano di decisivo supporto nell’ottenimento di informazioni utili a valutare gli impatti del cambiamento climatico sugli ecosistemi e definire strategie efficaci di conservazione delle specie e della biodiversità.
La ricercatrice della Fondazione Edmund Mach opera all'interno del Dipartimento di Biodiversità ed Ecologia Molecolare, nell’Unità di Ecologia Applicata, studiando l'ecologia degli animali selvatici, con particolare attenzione all'uso dello spazio e delle risorse e alla risposta delle popolazioni animali ai cambiamenti climatici e di habitat. Attualmente sta conducendo attività di ricerca presso l’Università di Harvard in qualità di Hrdy Fellow, una prestigiosa posizione di ricerca e studio in Biologia della Conservazione, accessibile per ogni anno accademico ad un solo ricercatore selezionato internazionalmente sulla base del proprio curriculum di ricerca.

L’intervento di Cagnacci (ore 18 di Boston) sarà visibile a seguire sul canale YouTube del Museo
https://www.youtube.com/user/HarvardMuseumNatHist

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13/04/2016, 21:45
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Dal 15 al 17 aprile una vera festa del territorio che unisce i partner di “Etnografia trentina in rete”
4° Festival dell’etnografia del Trentino al Museo di San Michele: “Il Trentino: un paesaggio per gli uomini”

Torna il Festival dell’etnografia del Trentino, il popolare evento di primavera che già da qualche anno anima l’antico monastero di San Michele con le proposte culturali del territorio: si parte venerdì sera con uno spazio dedicato alla musica corale, cui seguono due giornate di animazione teatrale e ballo folk, scultura e artigianato minuto (lana, legno, intreccio…), cinema documentario, orticoltura e gastronomia a “decametro zero”, erboristeria, cosmetica, laboratori didattici e, come evento conclusivo, i trombini cimbri della Lessinia, che salutano la bella stagione con i loro botti. Filo conduttore della manifestazione, in un anno di grandi iniziative internazionali sul tema del paesaggio, è il lavorio di secoli, minuto e continuo, che campo dopo campo, orto dopo orto, dalle malghe agli oliveti, dalle vigne terrazzate ai grandi frutteti di oggi, ha reso abitabili queste montagne, plasmandone a poco a poco l’aspetto: “Il Trentino: un paesaggio per gli uomini”. Una grande festa del territorio, di chi ci lavora, e della sua piccola grande cultura.

Il Festival dell’etnografia del Trentino è un popolare evento di primavera organizzato dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, che ha luogo ormai da quattro anni nelle corti e nel chiostro del complesso monumentale di San Michele all’Adige, quelli del Museo stesso e quelli della vicina Fondazione Edmund Mach. L’iniziativa ha in realtà una storia più lunga, essendosi negli anni denominata “Mercatino di Pasqua”, “Corte degli Artigiani” e “Festa degli Ecomusei”, fino a guadagnarsi la considerazione e l’interesse di tutto il circondario rotaliano e non solo, che guarda con attenzione alle iniziative del Museo.
L’idea del “Festival dell’Etnografia” nasce sull’onda dei grandi festival tematici che si svolgono in tante città italiane – Filosofia, Scienza, Matematica, Letteratura, e naturalmente Economia, per citarne solo alcuni – e punta a condensare in una sola parola – “Etnografia” che vuol dire “studio delle tradizioni popolari” – l’interesse attivo che il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina con il coordinamento “Etnografia trentina in rete” rivolge al territorio, chiamando a raccolta ecomusei e piccole collezioni, mulini, fucine, segherie, malghe, fattorie didattiche, volontariato, teatranti, narratori, documentaristi, gruppi folkloristici, cori, musica, minuto artigianato di tradizione, enogastronomia a “decametro zero” e molto altro ancora.
Tema di questa quarta edizione 2016 è il paesaggio – “Il Trentino: un paesaggio per gli uomini” – e si pone al centro di un progetto specifico di valorizzazione dei paesaggi culturali proprio attraverso i musei, in linea con quanto proposto sulla “Carta di Siena” promulgata da ICOM Italia nel 2014 e con alcune altre qualificate iniziative di quest’anno in sede UNESCO, prima fra tutte la 24a Conferenza generale di ICOM 2016 che si terrà a Milano dal 3 al 9 luglio. Ecco quindi emergere un’idea processuale del paesaggio come di un grande affresco collettivo dove è la minuta attività dei singoli a comporre il quadro generale – per un mondo soprattutto da abitare, e da abitare bene: un po’ come negli affreschi di Torre Aquila a Trento, che si intravedono ancora in filigrana nell’ispirazione fondante di Šebesta per il nostro Museo di San Michele.
Ecco pertanto un fitto calendario di appuntamenti per due belle giornate, prevalentemente all’aria aperta, anticipate venerdì sera con una premessa dedicata alla coralità alpina e al suo “paesaggio sonoro”, cui il Museo ha di recente prestato il proprio expertise ai fini di una prestigiosa candidatura quale bene immateriale in sede UNESCO. Sabato e domenica alcuni eventi guida – cinema documentario di qualità, la polenta della Valsugana e di Storo, i trombini della Lessinia, una raffinata mostra di fantaetnografia d’assemblage… – aprono un contesto che vuole richiamare e rappresentare i cento paesaggi del Trentino rurale, orti, prati, pascoli e vigneti, i loro prodotti, le lavorazioni artigiane minute, con tanti laboratori didattici per grandi e piccini, per una grande festa del territorio e delle famiglie, e di quanti nel Trentino operano e lavorano sul paesaggio e per il paesaggio.

Sabato 16 e domenica 17 aprile il Festival dell’etnografia è aperto con orario 10-19.

In collaborazione con: Ecomusei del Trentino; Family in Trentino; Federcircoli; Fondazione Edmund Mach; Federazione Cori del Trentino.

LA CORALITÀ ALPINA DEL TRENTINA NELLA LISTA DEL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE DELL’UMANITÀ
In occasione della candidatura della Coralità alpina del Trentino per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO ha chiesto la collaborazione del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige. Il Museo, in collaborazione con la Federazione Cori del Trentino, ha svolto un lavoro di ricerca sul campo finalizzato alla documentazione e alla schedatura di alcuni canti popolari eseguiti appositamente da diversi cori del Trentino: il Coro della SAT, il Coro della SOSAT, il Coro Valsella, il Coro Cima Tosa, il Coro Città di Ala e il Coro del Gruppo Tradizioni Cembrane. Le registrazioni sonore e il lavoro di schedatura sono confluiti nel database etnomusicologico dell’Archivio Provinciale della Tradizione Orale (APTO), consultabile su internet all’indirizzo www.museosanmichele.it/apto
Alla coralità alpina del Trentino, fresca della recente attenzione per la candidatura, il Festival dell’etnografia del Trentino dedica la serata di venerdì 15 aprile, alle ore 20.30, con una conferenza del dottor Claudio Martinelli, Dirigente Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento, e del professor Giuseppe Calliari, insegnante, musicista e musicologo, dal titolo La coralità alpina del Trentino. La nascita di una tradizione, accompagnata dal concerto del Coro Monte Peller, di Cles, diretto dal M° Alberto Lorenzoni.
Sabato 16 inoltre, alle ore 11.00, il Coro Tradizioni Cembrane si esibisce in occasione del momento inaugurale del Festival. Infine per l’intera giornata di domenica il Coro San Osvaldo di Roncegno, diretto dal M° Salvatore La Rosa, gestisce il Museo degli Strumenti Musicali Popolari, che è presente al Festival dell’etnografia del Trentino con il laboratorio Il paesaggio sonoro. Un mondo di armonia.

MARCO BARINA - ETNOGRAFIA IMMAGINARIA. PICCOLO MUSEO DI ARTE PRIMITIVA
Sculture e gioielli
“Le cose hanno vita propria, si tratta solo di risvegliargli l’anima” scriveva Gabriel Garcia Marquez in Cent’anni di solitudine. Ed è quello che accade agli oggetti utilizzati da Marco Barina per creare un suo personalissimo “piccolo museo di arte primitiva”. Utensili e strumenti provenienti dal mondo contadino e artigiano che si trasformano magicamente in corpi, maschere, piccoli idoli e totem nella mostra “Etnografia immaginaria” che viene inaugurata in occasione del Festival, sabato 16 aprile alle ore 12.
Le sculture di Barina dialogano con gli oggetti esposti nelle vetrine del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Ma contemporaneamente ci spiazzano, ponendoci di fronte a immagini che sembrano emergere da mondi primordiali e al tempo stesso attualissimi. Manufatti di popoli immaginari, anche se in parte riconoscibili.
Un lavoro che ha come elemento costante la rappresentazione della figura umana, tema centrale nell’arte delle società primitive. “Soggetto privilegiato” attraverso il quale culture diverse, alle volte molto distanti tra loro nello spazio e nel tempo, si sono confrontate con la vita e la morte, la divinità, il potere, la sessualità, la magia, le proprie paure…
Etnografia immaginaria è dunque un viaggio nella memoria di forme ancestrali realizzato a partire da zappe, vanghe, ciotole e lavelli. Un percorso pieno di sorprese. Perché, come ha scritto il filosofo Maurizio Ferraris, “Barina trova già fatte delle cose, ma con quelle cose ne crea delle altre, impreviste, bellissime e insieme leggibili e misteriose”.
Marco Barina(1956), artista romano, approda alla scultura dopo un percorsoecletticotra giornalismo, economia, management di alto livello e qualche avventura.

UNO SGUARDO SU…
Per l’intera giornata di sabato, dalle 10.00 alle 19.00, nella corte del Museo si possono approfondire alcune tematiche legate ai diversi tipi di paesaggi agrari del Trentino, la cui formazione è determinata dal contributo del lavoro costante dei contadini: malghe, maggenghi, boschi, campi di cereali, e oggi vigne e olivaie. Quali sono le attività che creano paesaggio e come vengono condotte ce lo spiegano gli esperti invitati a “Uno sguardo su…” per una riflessione sul paesaggio tradizionale del Trentino confrontato con quello attuale, che faccia conoscere ciò che ci è stato tramandato affinché si possano avere strumenti utili per la costruzione dei paesaggi del futuro.
-Erba e fieno: il paesaggio della montagna trentina, a cura di Francesco Gubert
- Il paesaggio dei cereali, a cura di Panificio Tecchiolli & Associazione GoEver Cereali del Trentino
- Il paesaggio della vite, a cura di Francesco Penner, Unità Viticoltura, Fondazione Edmund Mach & Consorzio I Dolomitici
- Il paesaggio della Rizola, olivaia di Oltresarca, a cura di Franco Michelotti, Unità Viticoltura, Fondazione Edmund Mach & Amici della Rizola

PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
Il programma cinematografico della 4a edizione del Festival dell’etnografia del Trentino si concentra nel pomeriggio di sabato dalle 14 alle 19 e presenta quattro film documentari di recente produzione, che approfondiscono il tema del paesaggio attraverso differenti sguardi. I primi due film, di Michele Trentini, ci introducono nel paesaggio della val di Cembra: il paesaggio sonoro di Coraggio coscritti, prodotto dal Museo, con i canti e le musiche di tradizione orale eseguiti in occasione del giovedì grasso, e il paesaggio terrazzato di Contadini di montagna, che mette in primo piano gli uomini e le donne che lavorano l’impervia campagna vitata. Con Rapsodia pugliese. L’importanza di una torre, di Gianfranco Dusmet ci trasferiamo invece nel paesaggio rurale della Puglia, con la sua luce e le sue atmosfere sospese, mentre Life in paradise. Illegale in der Nachbarschaft di Roman Vital, ci porta nel cuore di un paesaggio da cartolina, quello delle alpi svizzere, che per un gruppo di richiedenti asilo, isolati e inattesa di rimpatrio, assume però i contorni dell’incubo, del rifiuto e dell’emarginazione. Vincitore nel 2015 del “Premio Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina”, alla sua XIX edizione, il film viene proiettato in collaborazione con Trento Film Festival.
- Coraggio coscritti, film di Michele Trentini, MUCGT, 2016, 30', ore 14.00
- Contadini di montagna, film di Michele Trentini, Trotzdem – Imperial Wines, 2015, 74', ore 14.45


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Questa sera alle ore 20.30 incontro pubblico con l'assessore all'agricoltura all'Auditorium Scuole Don Milani

Il futuro dell'agricoltura in Valsugana: ne parla Dallapiccola a Pergine

Quale futuro per l'agricoltura della Valsugana? Si parlerà di questo stasera a Pergine Valsugana in occasione di un incontro pubblico con l'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola.

L'incontro, intitolato “Agricoltura 2020 opportunità per il futuro della Valsugana”, si terrà alle ore 20.30, a Pergine Valsugana presso l’Auditorium delle Scuole Don Milani (via Monte Cristallo).


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