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Istituto Espresso Italiano 
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Covid-19: mercato in aumento per il riso

Roma, 06 maggio 2020 – Dopo un avvio d’anno sostanzialmente stabile per l’acquisto del riso, nelle prime settimane dell’emergenza Covid-19 si è verificato, invece, un aumento delle vendite nella Gdo che ha provocato un forte rialzo dei prezzi all’ingrosso nei listini delle Camere di Commercio e delle Borse Merci italiane. E questo incremento è stato osservato sia per quanto riguarda il riso lavorato che, a monte della filiera, per i risoni. Come riportato nell’analisi realizzata da BMTI per la Camera di Commercio di Pavia (https://www.bmti.it/cereali-riso/) le varietà da risotto, maggiormente richieste dai consumatori durante la Fase 1 dell’emergenza, hanno registrato i maggiori rialzi. Nell’arco di due mesi, tra inizio Marzo e fine Aprile, il prezzo del Carnaroli è cresciuto del 20% circa. Ancora di più l’Arborio e il Roma che ha segnato +30%. In aumento anche il Baldo, sebbene meno accentuato (+13,5%).

Tra le altre varietà, una variazione di circa il +20% è stato rilevato anche per i prezzi dei risoni Indica, caratterizzati da grani stretti, lunghi ed appuntiti come il Riso Basmati. Questa percentuale elevata, oltre che dalla emergenza virus, è dovuta ad uno scenario internazionale segnato da quotazioni ai massimi livelli rispetto agli ultimi anni a causa delle restrizioni nelle esportazioni di riso in Vietnam e dalla siccità che hanno colpito importanti attori produttivi come la Thailandia. Tornando al mercato italiano si è registrato, invece, un calo di quasi il 10% per il prezzo del Selenio che, utilizzato per il sushi, ha risentito della chiusura del canale della ristorazione.

Nella seconda metà di Aprile, invece, i rialzi si sono attenuati poichè si è ridotta la domanda dell'industria risiera.

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06/05/2020, 16:28
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PREZZO DEL CAFFÈ AL BAR: IL CODACONS GIOCA SULLA PELLE DEL BARISTA
L'ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO DISSENTE DALLE OSSERVAZIONI MOSSE DAL CODACONS IN MERITO ALL'AUMENTO DEL PREZZO DEL CAFFÈ AL BAR NELLA FASE 2.
NELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI PAESI EUROPEI UNA TAZZINA DI CAFFÈ COSTA PIÙ CHE IN ITALIA

Da una indagine di YouGov il consumatore italiano è persino disposto a pagare di più una tazzina di espresso italiano pur di berlo in sicurezza al bar.

Morello (presidente IEI): «Inaccettabili le dichiarazioni del Codacons, a rischio la sopravvivenza di molti baristi»

“E’ un vero e proprio scandalo che commercianti ed esercenti scarichino i mancati guadagni e i maggiori costi legati al coronavirus sui consumatori finali". Così ieri il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, facendo riferimento ad alcune segnalazioni di prezzi dell’espresso al bar alla loro riapertura, aggiungendo inoltre che “speriamo si tratti di situazioni isolate, e che gli esercenti non decidano in massa di ritoccare i listini per rifarsi dei minori guadagni e dei costi di sanificazioni dei locali". L'Istituto Espresso Italiano (Iei) non può condividere questa posizione che ha il sapore di una critica ideologica non tenendo in debita considerazione la congiuntura economica attuale ma, soprattutto, al di là di questa, i fattori che incidono sul prezzo del caffè al bar.

«Rienzi, prima di dire se il caffè è troppo caro dovrebbe informarsi sull'origine del prodotto e sulle le condizioni di servizio - ha affermato Luigi Morello, presidente dell’Istituto Espresso Italiano - visto che in Italia il caffè al banco è storicamente tra i più economici in Europa e il margine sulla tazzina in questi anni si è notevolmente ridotto: parlare di rincari in modo generico è pura demagogia».

«Il problema essenziale è che con un prezzo che non garantisce margini adeguati blocchiamo anche lo sviluppo del settore – ha continuato Morello – Essenzialmente il barista non ha risorse da investire per innovare la propria attività, per formare se stesso e i collaboratori, per fornire un servizio ancora migliore al cliente»

Consumatori disposti a pagare di più. Tra l’altro la posizione del Codacons, seppure supportata da alcune segnalazioni, non trova conferma su base generale: proprio un sondaggio condotto dall'agenzia internazionale YouGov per conto dell'Istituto Espresso Italiano (Iei) a inizio maggio ha evidenziato la volontà degli italiani di premiare con un prezzo maggiore i baristi che investiranno in qualità migliore e applicheranno con zelo le norme di sicurezza.

Il prezzo di una tazzina di Espresso in Europa. Il prezzo di un espresso in Italia è tra i più bassi in Europa. In Nord Europa si va da 2,36 a 3,00 euro, in Austria e in Germania tra 1,75 e 1,90, in Francia 1,60, in Spagna 1,39, in Russia e in Polonia 1,50 e in Grecia e in Romania 1,30.

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (Iei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 34 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Maggiori info: www.inei.coffee.

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20/05/2020, 13:19
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Istituto Espresso Italiano (IEI) e SCA Italy:
“Il prezzo del caffè al bar deve essere proporzionale alla qualità della tazzina”
Alberto Polojac (coordinatore nazionale SCA Italy):

Lasciamo il cliente libero di scegliere tra diversi livelli di qualità/prezzo

Luigi Morello (presidente IEI):

Coniughiamo qualità e sostenibilità, restituiamo dignità al lavoro della filiera del caffè.

L’Istituto Espresso Italiano (IEI) e SCA Italy (Specialty Coffee Association) si sono incontrati per fare chiarezza sul giusto valore da dare al caffè, dando voce a tutti quei professionisti e quelle aziende che ogni giorno si impegnano affinché quella tazzina di espresso sia la migliore proposta possibile in termini di qualità. Protagonisti della diretta Luigi Morello, Presidente IEI, e Alberto Polojac, Coordinatore Nazionale SCA Italy, coadiuvati da Carlo Odello (direttore generale IEI) e Valentina Palange (coffeeblogger di SpecialtyPal) come moderatori.

“Ci troviamo a discutere del paradosso di voler imporre un prezzo fisso a quello che è universalmente considerato un’eccellenza enogastronomica italiana, vero simbolo del made in Italy – ha dichiarato Alberto Polojac - Il prezzo di un espresso in Italia, per mera convenzione, resta fra i più bassi al mondo. Se per altri prodotti alimentari il pubblico può scegliere tra diverse proposte secondo una semplice logica di qualità/prezzo, per il caffè questa discrezionalità sembra non essere concessa”.

“Il prezzo del caffè al bar deve essere legato alla sua qualità, uscendo da una logica di prezzo fisso della tazzina – ha affermato Luigi Morello – Oggi il prezzo medio sul mercato italiano è difficilmente sostenibile limitando lo sviluppo del settore, sia a monte che a valle: i coltivatori nei paesi di origine non si vedono riconosciuto il proprio lavoro, così come non lo vede il barista che si trova inoltre senza risorse per l’evoluzione della propria attività a favore della clientela”.

La parola chiave è dignità. Tanti i temi affrontati nel corso del dibattito, primo fra tutti quello che costituisce forse il nodo principale della questione: restituire all’espresso la sua dignità di prodotto e valorizzare la figura del barista. Polojac ha ribadito che è necessario smettere di considerare il caffè come un’indifferenziata commodity. La conseguenza è quella di soffocare il mercato: un settore che non riesce ad esprimere le sue potenzialità, che non ha incentivi per migliorarsi. Polojac ha sottolineato come il mercato debba potersi aprire a nuove opportunità di consumo, anche con caffè speciali, lavorati con capacità e con straordinario patrimonio organolettico.

Fare sistema è fondamentale. Morello ha sottolineato l’importanza delle sinergie da parte di tutti gli operatori del settore: occorre lavorare insieme per dare al consumatore consapevolezza e strumenti per riconoscere la qualità e premiarla, scegliendo autonomamente dove consumare il proprio rito quotidiano. Un primo passo in questa direzione è rappresentato dal dibattito intavolato da SCA Italy e IEI, che hanno scelto di unire le forze con un’iniziativa storica finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così importante. L’auspicio è di poter entrare in un qualunque bar italiano e bere un caffè quanto meno fatto bene, corrispondendogli il giusto prezzo e poi da lì poter salire in una scala di qualità, pagando sempre di più quello che corrisponde effettivamente a una tazza migliore, risultato non scontato di una lunga e complessa filiera produttiva in cui ciascun passaggio ne determina il valore.

Il giusto prezzo. Per determinare il prezzo equo della tazzina al bar, occorre considerare diversi fattori: la selezione della materia prima, la scelta delle attrezzature, la qualità del servizio e non da ultimo l’investimento nella formazione, fondamentale per potere acquisire le competenze. Un discorso valido in entrambi i sensi, perché se esistono tazzine che non valgono nemmeno l’euro convenzionale che si vorrebbe imporre al prodotto, esiste però anche una vastissima offerta, complessa e diversificata, che include miscele di alta qualità fino ad arrivare all’eccellenza proposta dal movimento dello specialty coffee, per la quale quell’euro, conti alla mano, non è certamente sostenibile. Il prezzo di un espresso in Italia è tra i più bassi in Europa. In Nord Europa si va da 2,36 a 3,00 euro, in Austria e in Germania tra 1,75 e 1,90, in Francia 1,60, in Spagna 1,39, in Russia e in Polonia 1,50 e inGrecia e in Romania 1,30.

La sostenibilità della tazzina. È stato sollevato anche il tema importante della sostenibilità. Si è ricordato che 1 euro rappresenta il compenso medio giornaliero di un raccoglitore di caffè. Ecco che investire pochi euro su un prodotto di qualità acquista un significato diverso per la sostenibilità di tutta la filiera ed ecco che un incremento di qualche centesimo diventa giustificato se accompagnato da un prodotto migliore e preparato con la cura necessaria.

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29/05/2020, 19:56
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IL BAR DEL FUTURO: FUSIONE TRA CULTURA E DESIGN
AL VIA IL PROGETTO TRA ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO (IEI) E LA SCUOLA DEL DESIGN DEL POLITECNICO DI MILANO CHE AVRÀ L’OBIETTIVO DI REALIZZARE SOLUZIONI CHE ESALTINO LA PROFESSIONALITÀ DEL BARISTA E IL DESIGN DEI BAR ITALIANI

Morello (presidente IEI): «Guardiamo al bar del futuro pensando ai giovani baristi di domani»
Mangiarotti (Scuola del Design del Politecnico di Milano): «Uno studio per progettare l’avvenire del bar»


L'Istituto Espresso Italiano (IEI) lavorerà con la Scuola del Design del Politecnico di Milano nell'esplorazione del bar del futuro. Inizierà infatti la settimana prossima il workshop in collaborazione tra le due istituzioni che coinvolgerà gli studenti dell'Ateneo nella ricerca di soluzioni di design che esaltino la figura del barista e della caffetteria e che stimolino la diffusione della cultura del caffè presso il cliente.

Per gli studenti sarà un modo di confrontarsi finalmente con brief concreti e progettare per un vero committente. Normalmente gli esiti sono sempre molto stimolanti perché in una sola settimana si riescono a intravedere nuove visioni, scenari e idee di prodotto condividendo una grande intensità, generosità ed entusiasmo.

«Mai come oggi è importante immaginare il bar del futuro, un luogo che deve coniugare il piacere del caffè con il gusto per la scoperta del suo mondo da parte del cliente - ha affermato Luigi Morello, presidente IEI - La collaborazione con la Scuola di Design del Politecnico di Milano è la conseguenza naturale: significa porre la creatività dei designer del futuro specialmente al servizio dei giovani consumatori e giovani baristi a cui è affidato l'avvenire del nostro settore».

«Credo sia una grande opportunità quella di far collaborare giovani menti creative e le istituzioni. Da un lato lo scambio di idee e di visioni tra generazioni completamente diverse, manager e studenti, chiarisce alle istituzioni la mentalità e le esigenze di un pubblico che sarà quello del prossimo futuro - ha dichiarato Raffaella Mangiarotti, architetto e designer, professore alla Scuola del Design del Politecnico di Milano - Dall'altro è anche un modo di ripensare a se stessi in modo critico, uscire dalla solita routine che ci fa rincorrere i piccoli problemi di tutti i giorni e avere lo spazio e il tempo per ripensare a cose più grandi e più importanti, ossia che forma avrà il nostro futuro».

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (Iei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 34 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Maggiori info: www.inei.coffee.


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12/06/2020, 14:52
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SCA Italy e Istituto Espresso Italiano (IEI)

lanciano il Manifesto del Caffeista che esalta il lavoro dei baristi

Alberto Polojac (coordinatore nazionale SCA Italy):

Vogliamo promuovere la cultura del caffè creando connessioni fra i soggetti della filiera

Luigi Morello (presidente IEI):

Il manifesto è uno strumento per sensibilizzare i clienti al caffè di qualità

L’Istituto Espresso Italiano (IEI) e SCA Italy (Specialty Coffee Association) lanciano il Manifesto del Caffeista che può essere stampato e appeso da tutti quei baristi che vogliono coinvolgere maggiormente i propri clienti nella scoperta del caffè di qualità. Il manifesto può essere scaricato gratuitamente dai siti delle due organizzazioni.

Il Manifesto del Caffeista racconta in breve la qualità dell’esperienza al bar, ponendo al centro il barista ed esaltandone la sua competenza tecnica e la sua capacità di ospitalità. Il manifesto indica quindi ai clienti tutto quanto dovrebbero sempre trovare al bar, partendo naturalmente da professionisti formati e maestri nell’ospitalità e dettagliando i principali passaggi tecnici per la realizzazione di espressi e cappuccini perfetti.
“Il nostro obiettivo è quello di promuovere una cultura autentica del caffè di qualità, coinvolgendo tutti i soggetti della filiera, dal produttore del verde al consumatore finale – ha dichiarato Alberto Polojac, National Coordinator SCA Italy – Il manifesto vuole creare connessioni, in particolare quella tra il barista e il consumatore, per aiutarlo a valorizzare chi tratta il prodotto con professionalità e passione”.

“Il cliente finale è la chiave di volta per la crescita della qualità al bar, occorre aiutarlo a valutare l’operato dei baristi affinché vengano premiati i veri professionisti – ha affermato Luigi Morello – Un cliente consapevole, almeno in linea generale, di cosa significa lavorare in qualità al bar è anche più disposto a remunerare il barista che si impegna in questa direzione, contribuendo così alla crescita dell’intero settore”.

Al Manifesto del Caffeista ha collaborato una squadra composta dai rappresentanti di entrambe le organizzazioni: oltre ai rispettivi presidenti anche Daniela Mauro, Communication Coordinator SCA Italy che ne ha curato anche la realizzazione grafica, Carlo Odello, direttore generale IEI, e Valentina Palange, fondatrice di SpecialtyPal.

Il Manifesto del Caffeista è scaricabile da www.scaitaly.coffee e www.inei.coffee.

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09/07/2020, 12:34
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ESPRESSO ITALIANO: ARRIVA UN NUOVO MARCHIO PER LA QUALITÀ DELLA FILIERA
L’ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO (IEI) LANCIA IL MARCHIO “IEI APPROVED PRODUCT” PER TESTARE E APPROVARE I PRODOTTI CHE CONTRIBUISCONO ALLA REALIZZAZIONE DELL’ESPRESSO ITALIANO DI QUALITÀ

Luigi Morello (presidente IEI): «Non bastano miscela e mano del barista, ma occorre che tutta la filiera sia allineata sul concetto di alta qualità, per questo IEI ha creato un nuovo marchio»

La filiera del caffè espresso vale circa 5 miliardi di euro con quasi 10 mila addetti in Italia

L’Istituto Espresso Italiano (IEI) lancia IEI Approved Product, il programma speciale per le aziende della filiera del caffè non produttrici di caffè o di attrezzature bar. IEI condurrà infatti test su diversi tipi di prodotti essenziali per l’espresso al bar e rilascerà il marchio IEI Approved Product a quelli che supereranno le prove.

“Negli ultimi mesi abbiamo comunicato molto sul tema della qualità dell'espresso al bar, affermando ripetutamente che questa è il risultato di una forte integrazione tra le varie componenti della filiera – ha commentato Luigi Morello, presidente IEI – Per lavorare in qualità oltre al caffè, alle attrezzature e al barista, sono necessari una serie di altri strumenti fondamentali. Con il nuovo marchio IEI Approved Product vogliamo premiare quelle aziende che forniscono un supporto essenziale attraverso i filtri per l’acqua, le tazzine, i filtri e le doccette delle macchine per espresso, i prodotti per la pulizia, solo per citarne alcuni”.

I numeri della filiera del caffè espresso. Non solo miscele e bar, dietro al mondo dell’espresso si sviluppa un indotto lavorativo ed economico di proporzioni enormi. A partire dal mercato delle attrezzature professionali (macchine, macinadosatori e prodotti correlati) che vede l’Italia al primo posto nel mondo con un valore produttivo di circa 500 milioni di euro di cui quasi 400 rivolti all’export e un’occupazione di oltre 1.200 lavoratori. In questo settore solo nel 2018 sono stati investiti circa 20 milioni di euro e la ricerca sull’innovazione è prevalentemente italiana. Un’altra enorme quota di mercato è rappresentata dalle ceramiche e vetro da caffetteria, anche in questo caso l’Italia è leader del settore a livello internazionale. (I dati sono raccolti dall’annuario Coffitalia di Beverfood).

Le prime aziende aderenti a IEI Approved Product. Brita, Ims Filtri, Club House e Pulycaff, sono le prime aziende che hanno aderito al programma IEI Approved Product. Nei prossimi mesi sottoporranno ai test dello IEI alcuni dei propri prodotti per ottenere il nuovo marchio.

“Brita, azienda leader nella filtrazione dell’acqua, si è sempre impegnata nel garantire gli alti standard qualitativi dei propri prodotti tramite enti esterni indipendenti – ha dichiarato Lorenzo Sarvello, Managing Director di Brita Italia - Per questo motivo abbiamo deciso con entusiasmo di aderire al progetto IEI Approved, una qualifica ulteriore per la nostra gamma e la conferma del ruolo della nostra azienda quale partner tecnico di riferimento per il settore del caffè”.

"Ims come azienda che opera da più di 70 anni in questo settore ha sempre cercato di apportare novità ed innovazione basandosi su ricerca e qualità dei prodotti ideati e costruiti internamente – hanno commentato dichiarato Giulia Monti ed Emanuele Monti, titolari di Ims Filtri - La nostra conoscenza sulla filtrazione unita a quella sul caffè è centrale nell’operatività quotidiana, abbiamo aderito a IEI Approved Product per contribuire a diffondere la cultura del caffè e la conoscenza degli strumenti per la sua preparazione"

“Sono passati ormai più di vent'anni da quando la nostra azienda ha mosso i primi passi nel mondo del caffè. Ho un grande senso di riconoscenza verso chi nel mondo caffeicolo ha voluto condividere con noi la propria conoscenza – ha dichiarato Carlo Barbi, CEO di Club House – L’adesione a IEI Approved Product è un traguardo e al tempo stesso un nuovo punto di partenza, siamo certi che la collaborazione con IEI darà ulteriore impulso all’innovazione”.

“Con il nostro ingresso in IEI chiudiamo idealmente il cerchio che ruota attorno a un buon espresso e un eccellente cappuccino. Un buon prodotto in tazza si ottiene infatti da attrezzature in perfette condizioni di manutenzione e pulizia– ha dichiarato Gianfranco Carubelli, amministratore di Asachimici Pulycaff – È un messaggio che diffondiamo da 60 anni, aderendo a IEI Approved Product vogliamo rinnovare l’impegno costante nella formazione e nella vicinanza ai baristi”.

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (Iei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 37 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 740 milioni di euro. Maggiori info: www.inei.coffee.


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15/09/2020, 13:30
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ITALIAN COFFEE NETWORK CELEBRA IL 1° OTTOBRE LA CULTURA DEL CAFFÈ ITALIANO
SCA ITALY, ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO (IEI) E CONSORZIO DI TUTELA DEL CAFFÈ ESPRESSO ITALIANO TRADIZIONALE PER LA PRIMA VOLTA INSIEME IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL CAFFÈ PRESSO L’EXPERIENCE CENTRE LACIMBALI: TECHNOLOGY HEART, HUMAN MIND LAB.


Luigi Morello (presidente IEI): «Occasione unica di parlare con una voce sola: quella della qualità»

Alberto Polojac (National Coordinator SCA Italy): «Condividere valori comuni per promuovere tutta la filiera»

Giorgio Caballini di Sassoferrato (presidente Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale): «Insieme per celebrare il Rito, l’Arte e la cultura del caffè espresso italiano»


SCA Italy, Istituto Espresso Italiano (IEI) e Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale organizzano in occasione della Giornata Internazionale del Caffè del 1° ottobre 202 la prima diretta social dedicata al caffè italiano: Italian Coffee Network. Una vera e propria “trasmissione a reti unificate”, in collaborazione con Gruppo Cimbali e MUMAC Coffee Academy. A partire dalle 10.00 del mattino dalla cabina di regia andranno in onda una serie di esperti che tratteranno di innovazione di prodotto e processo, qualità in tazza, valorizzazione della figura del barista, idee per la divulgazione della cultura del caffè presso il cliente finale.

«L’Istituto Espresso Italiano (IEI) ha la missione di proteggere e divulgare la cultura dell’espresso di qualità - ha commentato Luigi Morello, presidente IEI – Fare squadra con altre organizzazioni che come la nostra supportano questa missione ci pare un’occasione unica e un segnale importante per l’intero settore».

«La Giornata Internazionale del Caffè è un momento di massima condivisione dei valori su cui si fonda la community del caffè a livello globale. - ha dichiarato Alberto Polojac, Coordinatore Nazionale SCA Italy – Con questo evento, SCA Italy ha voluto ribadire l’importanza di un approccio sinergico e collaborativo alla promozione dell’intero settore».

«Il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale si unisce all’iniziativa di IEI e SCA per celebrare insieme il Rito del Caffè Espresso quale elemento della quotidianità degli italiani e parte integrante della nostra cultura e socialità, con l’impegno di far ottenere al Caffè Espresso Italiano la candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Unesco», dichiara il Presidente del CTCEIT, Giorgio Caballini di Sassoferrato.

I numeri della filiera del caffè espresso. Non solo miscele e bar, dietro al mondo dell’espresso si sviluppa un indotto lavorativo ed economico di proporzioni enormi. A partire dal mercato delle attrezzature professionali (macchine, macinadosatori e prodotti correlati) che vede l’Italia al primo posto nel mondo con un valore produttivo di circa 500 milioni di euro di cui quasi 400 rivolti all’export e un’occupazione di oltre 1.200 lavoratori. In questo settore solo nel 2018 sono stati investiti circa 20 milioni di euro e la ricerca sull’innovazione è prevalentemente italiana. Un’altra enorme quota di mercato è rappresentata dalle ceramiche e vetro da caffetteria, anche in questo caso l’Italia è leader del settore a livello internazionale. (I dati sono raccolti dall’annuario Coffitalia di Beverfood).

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (Iei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 37 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 740 milioni di euro. Maggiori info: www.inei.coffee.

SCA Italy. La Specialty Coffee Association è la più autorevole Associazione mondiale per la promozione dell'eccellenza nel mondo del caffè. Sotto l’egida dell’Associazione, SCA Italy rappresenta in Italia migliaia di professionisti del caffè, dai produttori ai baristi e attraverso il suo patrimonio di autorevolezza e conoscenza condivisa, agisce come forza unificante nel settore Specialty Coffee.

Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale. Il Consorzio nasce con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e tutelare il Caffè Espresso Italiano presso gli operatori del settore e presso i consumatori. Possono entrare a far parte del Consorzio le imprese e gli enti del settore del caffè che condividano lo scopo consortile ed abbiano la sede e la produzione in Italia.

Technology Heart, Human Mind Lab, l’experience centre LaCimbali dedicato al brand e ai suoi prodotti è un inedito racconto del mondo La Cimbali e dei suoi modelli di punta per far vivere un’esperienza immersiva dei prodotti iconici del brand. Realizzato all’interno dell’Hangar 100 presso l’headquarters del Gruppo a Binasco, il Lab è uno spazio esperienziale che unisce invenzione e tecnologia, design e sensi per raccontare il brand attraverso le sue eccellenze.


MUMAC Coffee Academy è l’Accademia della Macchina per Caffè, il punto di riferimento di coffee lover e professionisti per la promozione della cultura del caffè e il luogo ideale per scoprire le ultime tendenze nel mondo del caffè. Ogni figura legata al mondo caffè può trovare in MUMAC Academy un polo d’eccellenza e un punto di riferimento per la formazione continua. Mumac Academy è inoltre riconosciuta come Centro di Eccellenza Sensoriale e Premier Training Campus secondo i requisiti SCA (Speciality Coffee Association). Tale riconoscimento certifica la qualità degli spazi, delle aule didattiche e dell’offerta formativa.

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Espresso italiano: un’industria “di famiglia”

L’Istituto Espresso Italiano (IEI) mette in evidenza come la tradizione del caffè in Italia sia frutto di industrie, ma gestite da generazioni da famiglie. Tra ricambio generazionale, tradizione e innovazione

Luigi Morello (presidente IEI): «Alla base della qualità c’è sempre una storia di famiglia: abbiamo cercato di scoprire quanta tradizione ci sia dietro a ogni prodotto che rappresentiamo»

In Italia, nel Settore Caffè, operano oltre 800 torrefazioni con circa 7.000 addetti e un fatturato vendite 2017 di 3,9 miliardi di euro. Gran parte della produzione va all’estero

Dall’artigianalità al passaggio al biologico, famiglie che hanno dato vita al “Museo del Caffè”, altre che puntano su una nuova comunicazione. Tante delle torrefazioni italiane, oggi famose in tutto il mondo e gioielli esemplari dell’industria nazionale, sono nate spesso dentro “botteghe” scomode in qualche vicolo di qualche città di provincia. Oggi queste fiorenti aziende, che per oltre il 50% esportano in centinaia di paesi in tutto il mondo, hanno raggiunto almeno la terza generazione portando avanti il concetto di tradizione unita all’innovazione, non solo di prodotto. E’ quanto emerge da una analisi che l’Istituto Espresso Italiano ha voluto portare avanti tra i propri associati (37 aziende che rappresentano circa 800 milioni di fatturato all’anno) per capire quanto sia importante in questo settore il concetto di famiglia.

«Come tutte le eccellenze made in Italy, penso all’agroalimentare, ma anche alla moda, all’artigianalità, abbiamo compreso da questa analisi che alla base di successi anche di caratteri industriali ci sia sempre una persona con la sua famiglia – ha commentato Luigi Morello, presidente IEI – il risultato è appunto un chiaro esempio di come anche nel mondo del caffè e dell’espresso siano proprio le tradizioni locali e familiari a estendere il prodotto alla globalizzazione di cui oggi gode l’espresso italiano».

Una questione di “famiglia”. E’ il caso per esempio di Caffè Haiti Roma, giunto oggi alla terza generazione che come distintivo ha puntato tutto sull’etica non solo del prodotto (oggi biologico), ma anche della gestione dell’impresa e del personale, puntando sul concetto di sostenibilità. Dersut Caffè, storico marchio trevigiano, ha voluto raccontare la propria storia di famiglia nel Museo del Caffè uno dei pochissimi musei che racconta la storia dell’amata bevanda a partire dalla pianta sino ad arrivare alla tazzina, simbolo della cultura italiana del caffè. Ad Albenga la famiglia Borea da tre generazioni porta avanti quella che all’inizio era una bottega e oggi conta una industria che per il 50 per cento esporta all’estero. Ha puntato sulla comunicazione la terza generazione della famiglia Milani, storico marchio fondato da Celestino che da piccola torrefazione lo ha trasformato in una delle più innovative imprese del settore, oggi capitanata dai nipoti. (in allegato le storie con le dichiarazioni delle nuove leve).

La “fabbrica” del caffè in Italia. L’industria italiana del caffè è uno dei settori industriali più brillanti del food & beverage del nostro Paese. In Italia, nel Settore Caffè, operano oltre 800 torrefazioni con circa 7.000 addetti e un fatturato vendite 2017 di 3,9 miliardi di euro di cui 1,35 derivanti dall’esportazione. L’Italia rappresenta il terzo Paese al mondo (dopo la Germania e Belgio) per i volumi di esportazione di caffè in tutte le sue forme. Nel 2017 l’export di caffè torrefatto è arrivato, secondo i dati del Comitato Italiano Caffè, a 249 Mln kg di caffè verde equivalente, con un aumento del 5% rispetto al 2016. Analizzando i dati storici del Comitato Italiano del Caffè negli ultimi 10 anni le esportazioni di caffè torrefatto si sono più che raddoppiate. L’export italiano di caffè torrefatto ha superato nel 2017 i 1.350 Mln €.

L'Istituto Espresso Italiano (Iei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 37 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 740 milioni di euro. Maggiori info: www.inei.coffee.

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Etico, biologico, CO2 Free:
ecco l’Espresso Italiano del futuro

La sostenibilità è alla base dell’evoluzione del settore del caffè. Dal risparmio energetico, alla plastic free, passando per il bilancio sociale e l’etica della filiera. L’Istituto Espresso Italiano ha raccolto le buone pratiche

Carlo Odello (direttore generale IEI): «E’ un messaggio che guarda a un futuro diverso quello che le imprese del settore lanciano al mondo, con pratiche che non riguardano solo il prodotto»

Sostenibilità è la parola che contraddistingue l’industria dell’espresso italiano. E’ infatti su questo binario che le più importanti imprese della filiera stanno da anni investendo sotto vari aspetti. A tirare le fila di questo aspetto è l’Istituto Espresso Italiano (IEI), l’associazione che sotto al proprio marchio raccoglie 37 aziende che rappresentano tutta la filiera e che con loro porta avanti il concetto di qualità del prodotto, ma anche di come viene comunicato al consumatore finale, in Italia e nel mondo. «Forse sostenibilità è una delle parole più utilizzate negli ultimi anni, ma quella che stanno perseguendo le imprese della nostra filiera è qualcosa che va oltre le solite buone pratiche – sottolinea Carlo Odello, direttore generale IEI – si parla infatti di azioni che guardano all’etica del lavoro, passando per il rispetto dell’ambiente e infine del consumatore stesso perché l’obiettivo della qualità del prodotto passa per una serie di azioni anch’esse di qualità».


Dalla scelta del biologico agli investimenti per azzerare le emissioni: così guardano al futuro le imprese del settore. Sono tante e variegate le attività che le aziende del caffè stanno mettendo in atto per raggiungere il concetto di sostenibilità. Chi per esempio come Caffè Haiti Roma, tra le prime torrefazioni ad aver investito nel biologico, sta portando le emissioni di CO2 a una riduzione del 70%, oltre ad aver abbattuto i fumi di produzione con un post-combustore del metano utilizzato. Costadoro lo scorso anno è stata tra le prime aziende a presentare il report di Corporate Social Responsibility, un’attività rivolta soprattutto al piano sociale che ha riguardato il rapporto con tutti i collaboratori e dipendenti ed è quello che ha portato al progetto Costadoro RespecTo, una miscela che dalla raccolta dei chicchi fino al caffè in tazzina guarda ai diritti dei lavoratori coinvolti. La Genovese ha creato un sistema virtuoso di salvaguardia ambientale supportando le piccole comunità del caffè oltre che installare una macchina per la torrefazione che rilascia aria pulita alla fine del ciclo produttivo. Rancilio Group da anni ha una linea green con investimenti diretti alle risorse naturali e con l’utilizzo per la produzione di energie da fonti rinnovabili (dal 2020 il quartier generale di Rancilio è CO2 free al 100%). Da diversi anni i fondi di caffè vengono recuperati e utilizzati per la produzione di concime naturale. Anche le imprese costruttrici sono impegnate nella sostenibilità, come nel caso di Wega Macchine per Caffè che ha investito in macchine dal basso impatto energetico (risparmiando fino a quasi il 50% dei consumi elettrici) oltre che a sistemi di recupero delle acque utilizzate per i collaudi. Il packaging è stato sostituito passando da plastiche a cartoni riciclati. (In allegato tutte i casi aziendali con il racconto dei protagonisti).

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (Iei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 37 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Maggiori info: www.inei.coffee.

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Espresso Italiano: a Natale uno dei regali storici ed ecco il perché

L’Istituto Espresso Italiano lancia i caffè di Natale da “servire” in tavola

Dall’antipasto al dessert, fino alla tazzina di fine pasto: i tanti modi per utilizzare il caffè nelle tavole di Natale. L’Istituto Espresso Italiano (Iei) ha raccolto dai propri associati le migliori ricette a tema da fare anche a casa per rendere ancora più magico il periodo delle festività

Da sempre il caffè è uno dei regali più gettonati per il Natale. Non solo all’interno di pregiati pacchi natalizi, ma anche in confezioni speciali che le stesse torrefazioni propongono nel periodo delle festività. Non è un caso e fa parte di una delle più importanti tradizioni del nostro Paese. Se da un lato negli anni precedenti al boom economico il caffè è sempre stato un bene di lusso, quindi un regalo prezioso, nello scorrere degli anni regalare confezioni più o meno grandi ha rappresentato comunque un gesto di amicizia e convivialità, che è quello che rappresenta per l’appunto il rito del caffè, nelle case e al bar. “Ci prendiamo un caffè” è una delle frasi più citate dagli italiani, non a caso, e nel periodo natalizio assume un valore ancora più forte.

A Natale l’Espresso diventa “speciale”. E’ uno dei punti fermi della tavola, il caffè espresso, in un Paese come l’Italia dove in ogni regione o provincia l’enogastronomia gioca un ruolo più che importante nel rigore delle tradizioni. Già in molte tavole il caffè a Natale, in generale in inverno, viene “modificato” per renderlo più adatto alla convivialità. Per esempio con l’utilizzo di spezie come vaniglia, zenzero, anice stellato o cannella. Il Natale in tazzina da caffè, o con il caffè sul piatto, l’importante è che sia un espresso italiano di qualità. Per tutti i gusti e per tutte le portate, non solo quella di fine pasto. Ecco allora che come ogni anno l’Istituto Espresso Italiano (Iei) ha raccolto dai propri soci alcune ricette inedite per celebrare uno dei prodotti made in Italy più conosciuti al mondo in maniera diversa dal solito.

Dall’antipasto al dessert: le ricette dei professionisti. L’Accademia Trucillo (dell’azienda Cesare Trucillo) propone un caffè alla nocciola da servire con un panettone artigianale. Per Costadoro ha studiato una ricetta particolare Patrizia (blogger de La gaia cucina di Patty) che propone un risotto autunnale alla zucca con caffè e seppie. Per cucinare il risotto tra gli ingredienti è presente la polvere di caffè della miscela Costadoro RespecTo. Sempre un primo piatto è quello proposto da Dersut Caffè che con lo chef Kristel Cescotto ha studiato Gnocchi al caffè con gamberetti e verdure croccanti. Anche in questo caso tra gli ingredienti è previsto il Caffè Oro di Dersut da utilizzare nell’impasto della pasta. Essse Caffè con Vito Campanelli (Coffee Master e ambassador dell’azienda) torna sulla tradizionale tazzina preparando un “Christmas Coffee” con panettone Miscela Masini e cioccolato al latte. Tra gli ingredienti anche mascarpone, zafferano, marmellata di ciliegie. Delizia di Natale al caffè è la proposta di Filicori Zecchini attraverso il Laboratorio dell’Espresso. Una ricetta a base di panettone che prevede una salsa di caffè espresso dalla miscela Forte dell’azienda. E’ un antipasto la proposta di Caffè Milani attraverso il team BamaCo. L’Antipasto al profumo di Gran Espresso Milani è realizzato con vola u vent, caprino, pomodori confit e la granella della miscela di casa. Mokador propone per Natale il “Coffee Mascarpone, ricetta di Marco Cini che riprende la tradizione dei dessert romagnoli servendola come crema a fine pasto nei bicchierini da nocino. (In allegato le ricette nel dettaglio con ingredienti e istruzioni di preparazione).

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (Iei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 37 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Maggiori info: www.inei.coffee.

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07/12/2020, 14:43
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