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Marco
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Assalzoo 80esimo, Patrizio Giacomo La Pietra (Sottosegretario Masaf): “Una storia italiana di successo che guarda al futuro” Roma, 28 maggio – “Su indicazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è per me un vero piacere partecipare alla celebrazione dell’importante traguardo raggiunto da Assalzoo. La giornata di oggi permette di comprendere al meglio l’importante cammino che ha compiuto la zootecnia e l’agroalimentare italiano in questi ottant’anni, evidenziandone gli aspetti che hanno contributo al successo internazionale: professionalità e tradizione, innovazione e ricerca, salute e benessere animale, qualità e sicurezza delle nostre produzioni agro-zootecniche. Questi pilastri rappresentano la nostra storia e sono anche le fondamenta su cui costruire la crescita del futuro. Sono sicuro che Assalzoo procederà su questa strada e continuerà a collaborare con le istituzioni, come in questi anni ho potuto constare direttamente”. Queste le dichiarazioni del sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio Giacomo La Pietra, intervenuto in rappresentanza del governo e del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste alla giornata evento per l’ottantesimo anniversario della fondazione di Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici), svoltasi a Villa Aurelia a Roma.
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| 29/05/2025, 12:27 |
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Roma, 5 giu – Massimo Zanin è il nuovo Presidente Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici) a partire dal 1° giugno 2025; è stato eletto a seguito dell’assemblea ordinaria che ha rinnovato gli organi direttivi. “È un grande onore essere stato scelto per guidare l’associazione, per rappresentare l’industria mangimistica italiana nella quale ho trascorso larga parte del mio impegno professionale – commenta il neo Presidente – e ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata Silvio Ferrari, che mi ha preceduto, e i colleghi associati che mi hanno sostenuto”. Profilo - Massimo Zanin è Direttore Business Mangimi Veronesi, parte del Gruppo Veronesi, primo gruppo italiano con filiera completa e integrata che parte dalla produzione dei mangimi sino alla trasformazione e distribuzione delle carni e dei salumi della tradizione gastronomica italiana. Leader in Italia nella produzione e commercializzazione di mangimi, Veronesi è il punto di riferimento per il settore a livello nazionale e in molti mercati esteri. Con una presenza che lo vede protagonista in tutti i settori animali, serve sia la filiera integrata del Gruppo sia il libero mercato. Laureato in Economia presso l’Università di Verona, Massimo Zanin, dopo alcune esperienze internazionali, ha iniziato il proprio percorso professionale nella Divisione Alimentare del Gruppo nel 1988. Nei primi anni ’90 si è unito alla Divisione Mangimi dell’azienda, ricoprendo negli anni ruoli di crescente responsabilità in diverse aree aziendali. Nel corso della sua carriera, ha dato un contributo decisivo alla crescita e all’evoluzione del business del mercato mangimi, promuovendo una visione strategica focalizzata sull’innovazione e sull’internazionalizzazione. Prima di diventarne Presidente, Zanin ha partecipato per oltre 20 anni alle attività di Assalzoo, con una costante presenza nel Consiglio Direttivo. Inoltre, rappresenta Veronesi nello Steering Group di Fefac, l’Associazione Europea dei Mangimisti. “La scelta di Massimo Zanin – sottolinea il Presidente uscente Silvio Ferrari – è l’espressione di una visione unitaria che noi tutti imprenditori mangimistici abbiamo sul futuro e condividiamo con Massimo. Le sfide che sono davanti all’Associazione sono numerose, soprattutto per un settore come quello mangimistico che si trova all’intersezione di tante dinamiche economiche legate alla produzione primaria, alla trasformazione industriale e alla successiva commercializzazione. Ci sono dei risultati importanti che in questi anni sono stati acquisti come la definizione di un nesso di filiera diretto che lega la produzione zootecnica (FeedEconomy) oppure la spinta all’innovazione di processo che colloca il nostro settore tra quelli più all’avanguardia. Chiaramente c’è ancora molto da fare e ci sono rischi che eventi, soprattutto a livello internazionale, possano in ogni momento alterare le dinamiche di mercato che abbiamo conosciuto fino ad ora. Come sempre il futuro è ricco di opportunità ma nasconde anche insidie, sono certo tuttavia che Massimo saprà realizzare gli obiettivi di sviluppo associativo e superare le insidie con la sua visione, la sua dedizione al lavoro e all’ascolto. Assalzoo è davvero in buone mani. Gli auguro un buon lavoro”. “Sento l’importanza dell’impegno” – dichiara Zanin – “nell’assumere la carica di Presidente Assalzoo. Il settore mangimistico nazionale è una realtà dinamica, innovativa e in crescita: i risultati che sono stati ottenuti in questi anni lo dimostrano. Spero con il mio lavoro di aggiungerne degli altri per la promozione di questo settore produttivo. Desidero ringraziare Silvio Ferrari per la stima e le parole utilizzate nei miei confronti”. “Le sfide per il settore – conclude il neo Presidente – sono numerose. Di certo, ci faremo trovare pronti, tenendo ferme le qualità che hanno contraddistinto gli ottant’anni dell’Associazione: l’impegno nel lavoro, il coraggio delle decisioni e la forza della visione”.
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| 05/06/2025, 11:46 |
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Assalzoo, conferme dal 2024: in positivo la produzione, in rialzo gli investimenti, ridotti i costi di produzione Roma, 6 giugno – Dai dati presentati da Assalzoo (Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici) nel corso della recente assemblea annuale si conferma la crescita della produzione che nel 2024 ha sfiorato le 15,5 milioni di tonnellate; crescono di 50 milioni di euro gli investimenti e si riducono i costi di produzione, dopo le fiammate inflazionistiche degli anni passati, dando sollievo a livello di prezzi a tutta la filiera che ne dipende. È importante evidenziare l’aumento degli occupati a conferma della solidità economica e, di riflesso, sociale del settore. La fotografia del 2024 conferma lo stato di salute della mangimistica italiana e il suo ruolo centrale nella produzione agroalimentare. “Il nostro settore – commenta Massimo Zanin, Presidente Assalzoo – mette a segno un altro anno con il segno positivo. C’è stata una ripresa della produzione. Ci sono state significative riduzioni di costo, derivanti tanto dalla minore pressione dei prezzi delle materie prime quanto da una riduzione dei costi energetici. Tutto ciò si è riflesso in una leggera contrazione del fatturato complessivo, ma allo stesso tempo ha consentito una parziale attenuazione dei costi della filiera che dipende dall’alimentazione animale. A livello industriale sottolineo con soddisfazione l'aumento degli investimenti fissi che dimostra come il settore creda in sé stesso e guardi agli sviluppi futuri. In questa stessa direzione si muove la crescita degli addetti, perché sono le persone che fanno la differenza e la qualità dei lavoratori del nostro settore lo dimostra”. La produzione – Dal punto di vista numerico (riassunti nella tabella a fondo pagina), il confronto con il 2023 vede un chiaro proseguimento del trend di crescita con la conferma della soglia delle 15 milioni di tonnellate: dalle 15.357.000 del 2023 alle 15.458.000 del 2024 con una minima espansione dello 0,7 anno su anno. Fatturato – La crescita produttiva non corrisponde a una crescita di fatturato che si contrae di poco più del 3% sull’anno precedente, scendendo di poco sotto la soglia dei 10 miliardi di euro a 9,875 miliardi. Rispetto ai comparti settoriali che compongono la totalità del settore emerge una riduzione di circa l'8% dei ricavi dei mangimi a 6.275 milioni di euro. Mantengono invece un segno positivo nelle dinamiche di ricavo il settore delle premiscele con 1,325 miliardi e il pet-food per 2,275 miliardi di euro. La discesa del fatturato è in qualche modo un elemento di normalizzazione che beneficia del superamento di alcune bolle (energetica e commerciale) che avevano impattato in maniera notevole negli anni precedenti. Costi produzione – Questa normalizzazione delle due principali voci di costo industriale, materie prima agricole ed energia, si riflette positivamente nella riduzione dei costi di produzione che nel 2024 sono scesi del 7,3% rispetto all’anno precedente. Sebbene l’anno passato si sia dimostrato relativamente tranquillo, il persistere di alcuni elementi di strutturale debolezza dell’agroalimentare nazionale (dipendenza dalle importazioni) obbliga a non abbassare la guardia e a cercare soluzioni sostenibili sul lungo periodo, perché gli elementi di incertezza – come ad esempio l’emergenza del tema dei dazi – sono sempre in agguato. Import/Export – Nell’andamento complessivo relativo alle esportazioni di mangimi rispetto alle importazioni di esso si conferma un trend che non si discosta poi molto da quello del 2023, ampliando leggermente il differenziale a circa 300mila tonnellate dalle 200mila dell’anno precedente. L’unico elemento in qualche modo peggiorativo del 2024 è l’ampliamento della forbice di valore tra i ricavi delle esportazioni e i costi delle importazioni: da un deficit di poco meno di 200 milioni si supera, anche se di poco, la soglia dei 300 milioni di euro. Investimenti e lavoro – Due note positive del 2024: crescita degli investimenti e degli occupati. Investire nel miglioramento della propria attività è il più chiaro indice di fiducia che un settore dimostra a sé stesso e la mangimistica italiana attesta questa fiducia, arrivando ad aumentare gli investimenti fissi fino alla soglia dei 150 milioni di euro. L’altro segnale incoraggiante è la capacità attrattiva a livello di forza lavoro. Nonostante le dinamiche altalenanti degli ultimi anni, il settore conferma la propria capacità espansiva e aumenta il numero degli addetti, superando la soglia complessiva delle 8500 unità senza contare l’indotto.
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| 06/06/2025, 19:34 |
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Roma 17 lug – “Assalzoo condivide pienamente le preoccupazioni espresse da tutto il mondo agricolo italiano ed europeo sulla proposta della Commissione Europea di istituire un Fondo unico per la PAC e la Coesione nel prossimo bilancio pluriennale." È questa la posizione espressa da Massimo Zanin, Presidente dell’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici. "Non si tratta solo di un problema tecnico, ma di una miopia strategica", prosegue Zanin. "In un contesto globale segnato da instabilità geopolitica, crisi energetiche e rischi di inflazione alimentare, mettere in discussione un adeguato sostegno al sistema agricolo europeo significa indebolire dalle fondamenta la nostra sicurezza alimentare e la coesione sociale dell’Unione Europea." L’agricoltura e la zootecnia rappresentano un pilastro non solo economico, ma anche culturale e identitario dell’Europa e, in modo particolare, dell’Italia. Tagliare risorse o fonderle in strumenti meno efficaci equivale ad aggravare la già preoccupante dipendenza da importazioni di molte materie prime strategiche. "Senza un’agricoltura forte, produttiva e sostenibile non esiste transizione ecologica, non esiste sicurezza, non esiste sovranità alimentare", afferma Zanin. "E proprio in un momento in cui aumentano le incertezze globali e le tensioni sui mercati, è dovere della politica rafforzare e non indebolire, i presidi strategici del nostro sistema agroalimentare come la PAC." Assalzoo ribadisce dunque la necessità di un immediato confronto aperto e trasparente che coinvolga l’intera filiera agroalimentare, in prima istanza con il Governo italiano, affinché sostenga misure di politica agricola capaci di garantire la produttività e la competitività delle aziende agricole e zootecniche italiane, e, con la Commissione Europea per una PAC lungimirante e coerente con i principi della resilienza produttiva, della sostenibilità e della sicurezza alimentare. "Auspichiamo con determinazione l’apertura urgente di un dialogo tra le Istituzioni e i rappresentanti del settore agroalimentare", conclude il Presidente Zanin, "affinché venga riconosciuto all’agricoltura italiana ed europea il ruolo strategico ed essenziale che le spetta: garante della nostra sovranità alimentare e condizione necessaria per la stabilità sociale dell’Unione."
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| 17/07/2025, 20:19 |
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Roma 25 lug – “Lo stanziamento previsto dal decreto “ColtivaItalia” da parte del Governo e del Ministro Francesco Lollobrigida di 300 milioni di euro aggiunti da destinare nel triennio 2026-2028 alle filiere produttive agricole nazionali è una bella notizia che conferma l’attenzione dell’Esecutivo verso il settore primario. È arrivato ora il momento di compiere un ulteriore sforzo per salvare la filiera maidicola: serve subito il riconoscimento come coltura strategica nazionale. Solo così sarà possibile continuare produrre mais tricolore". È questo l’appello di Massimo Zanin, Presidente dell’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici. Il mais rappresenta la materia prima indispensabile per la produzione di mangimi ed è quindi fondamentale per la sopravvivenza degli allevamenti nazionali e per tutte le produzioni alimentari, comprese quelle di eccellenza DOP e IGP, che ne derivano. Nonostante la funzione strategica di questo cereale la produzione maidicola italiana è crollata in questi ultimi vent’anni, causando una dipendenza dall’estero di oltre il 60% per il nostro fabbisogno interno e andando così a minare dalle fondamenta l’intera filiera agro-zootecnica-alimentare e quindi la sovranità alimentare italiana. “Assalzoo si fa promotrice” prosegue Zanin “delle esigenze di un’intera filiera produttiva. Garantire la produzione italiana di mais non è soltanto una tutela per i coltivatori del settore primario, non è soltanto una garanzia di approvvigionamento e di sicurezza dal punto di vista della sovranità nazionale, essa rappresenta il presupposto essenziale per il mantenimento e la crescita degli alimenti zootecnici ad alto valore aggiunto che definiscono la Dop Economy e, più in generale, la FeedEconomy che ha un impatto sull’economia italiana di oltre 150 miliardi di euro”. “Il riconoscimento come coltura strategica” conclude il presidente Assalzoo “è la conclusione di un processo che l’Associazione ha promosso al fianco delle organizzazioni agricole e delle stesse istituzioni ministeriali. Si tratta di un passaggio sostanziale che serve subito, in quanto permette di avere stanziamenti diretti e la possibilità di costruire un Piano Maidicolo Nazionale, dando così visibilità di strategia sulle campagne di semina del prossimo triennio. Sono sicuro che molti attori del mondo agroalimentare vorranno accogliere questo nostro appello e aiutarci a mobilitare nel dialogo franco e costruttivo con il Masaf le risorse necessarie”
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| 26/07/2025, 15:49 |
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Roma, 30 ottobre 2025 – “La recente proposta della Commissione Europea di una “semplificazione mirata” risolve solo in parte le problematiche legate all’applicazione del Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR). Inoltre, pur condividendo gli obiettivi della norma, l’inaspettata decisione di farne decorrere l’applicazione dal 31 dicembre prossimo sta generando ulteriore confusione, paralizzando il mercato della soia, che è una materia prima indispensabile per l’industria mangimistica e per l’intera zootecnia italiana.” Così Massimo Zanin, Presidente di Assalzoo, commenta i recenti sviluppi sull’attuazione dell’EUDR. Il Regolamento europeo EUDR (European Union Deforestation Regulation) vieta l’immissione sul mercato di prodotti agricoli legati alla deforestazione, introducendo nuovi e complessi obblighi di tracciabilità basati su sistemi di geolocalizzazione e dichiarazioni di conformità. La mancanza di linee guida chiare, la difficoltà nel reperire dati dai Paesi di origine, l’assenza di una logistica adeguata e il rischio di applicazione retroattiva stanno già causando gravi perturbazioni alle importazioni di soia e creando un clima di estrema incertezza per il 2026. Conseguenze gravi per la filiera mangimistica e zootecnica L’Italia importa oltre l’85% del proprio fabbisogno di soia, utilizzata per la produzione di mangimi destinati agli allevamenti bovini, suini e avicoli nazionali. L’instabilità delle forniture – anche senza un blocco totale – rischia di tradursi in pesanti aumenti dei costi, con effetti a catena sull’intera filiera e sui consumatori: perdita di competitività degli allevamenti, rialzo dei prezzi al consumo dei prodotti di origine animale; crescente rischio di sostituzione con carni importate da Paesi terzi non soggetti alle stesse regole ambientali. Già si osservano tensioni sui principali mercati nazionali: le quotazioni della soia sulle piazze italiane di riferimento – Milano e Bologna – mostrano rialzi significativi, con aumenti stimati tra il 15% e il 20%, segnale concreto delle preoccupazioni degli operatori per l’incertezza normativa e per le prospettive di approvvigionamento. La proposta della Commissione europea, che prevede un periodo di sei mesi senza applicazione delle sanzioni, non risolve in ogni caso le criticità strutturali: gli operatori non saranno in grado di garantire forniture di soia conforme EUDR già da gennaio 2026, con l’effetto concreto di un corto circuito nella catena di approvvigionamento e rischi concreti per la stabilità dei prezzi delle materie prime. Come evidenziato dalla FEFAC e dalle principali organizzazioni europee del settore agroalimentare, il quadro attuale genera un clima di “costosa incertezza” e pone le imprese in una condizione di instabilità legale e operativa. Secondo le stime di FEFAC, l’attuale impostazione dell’EUDR potrebbe comportare un costo di oltre 1,5 miliardi di euro per il settore mangimistico europeo, circa 200 milioni per quello italiano, minando la competitività dell’intera filiera e incidendo direttamente sui costi di produzione e sui prezzi al consumo. La richiesta di Assalzoo “In piena sintonia con FEFAC e con le altre associazioni europee della filiera, Assalzoo chiede il rinvio di almeno un anno, fino al 31 dicembre 2026, dell’applicazione del Regolamento per tutti gli operatori, indipendentemente dalla loro dimensione. È indispensabile, inoltre, istituire una cabina di regia nazionale ed europea che possa consentire, in tempi certi, un riesame completo del Regolamento per garantire un’applicazione effettiva, proporzionata e coerente con gli obiettivi ambientali, introducendo procedure attuabili e strumenti operativi realistici, affinché la sostenibilità non si traduca in un blocco produttivo e in un danno economico irreversibile per l’intera zootecnia italiana ed europea”, conclude Zanin.
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| 30/10/2025, 16:48 |
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Roma, 31 ottobre 2025 – “Accogliamo con grande favore l'approvazione in Senato della risoluzione sulle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), note anche come Nuove Tecniche Genomiche (NGT). Il voto conferma la volontà politica di procedere verso l’adozione di una normativa specifica e rappresenta un passaggio fondamentale nel riconoscimento della rilevanza strategica che queste innovazioni rivestono per l'agricoltura e per l'intera filiera agroalimentare italiana”. È quanto dichiara Massimo Zanin, Presidente di Assalzoo, a commento della votazione in Commissione Agricoltura di Palazzo Madama. L’obiettivo, tanto a livello europeo quanto nazionale, è arrivare a definire un quadro normativo chiaro e differenziato che distingua le TEA dagli OGM, superando l’attuale equiparazione che ne ha di fatto limitato l’utilizzo. Le TEA rappresentano uno degli strumenti più avanzati messi a disposizione dalla ricerca scientifica contemporanea: tecnologie in grado di promuovere la sostenibilità agronomica, economica e ambientale delle produzioni agricole, con ricadute positive su tutta la filiera – dalla mangimistica alla zootecnia fino ai prodotti agroalimentari italiani. Grazie al genome editing, è possibile sviluppare varietà vegetali più resistenti ai patogeni e agli stress meteo-climatici, come la siccità, migliorando al contempo rese, qualità, competitività e redditività delle produzioni — senza introdurre materiale genetico estraneo. “Si tratta – prosegue Zanin – di un’innovazione vitale soprattutto per un Paese come l’Italia, che oggi dipende per oltre il 60% dall’importazione di materie prime vegetali destinate all’alimentazione zootecnica. Permettere la sperimentazione in campo e l’utilizzo delle TEA significa dare una risposta concreta al bisogno di maggiore produttività, qualità e autosufficienza delle produzioni nazionali. È una delle chiavi per rafforzare la competitività e la redditività del comparto agricolo e mangimistico, ridurre la dipendenza dall’estero e favorire lo sviluppo di filiere agroalimentari pienamente italiane.” “Attraverso un uso consapevole e regolamentato delle TEA – conclude il presidente di Assalzoo – possiamo garantire al nostro Paese un più elevato grado di sicurezza negli approvvigionamenti alimentari, promuovendo al tempo stesso innovazione, sostenibilità e sovranità produttiva.”
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| 31/10/2025, 13:11 |
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La filiera agro-zootecnica-alimentare è spina dorsale produttiva nazionale: conta oltre 820mila aziende, oltre un milione e mezzo di posti di lavoro diretti, garantisce il cibo degli italiani e promuove il sistema-paese con l’export Roma, 3 dicembre 2025 – Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici) celebra un doppio evento e lancia un messaggio strategico per l'agroalimentare italiano. Presso Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), alla presenza del Ministro Adolfo Urso, l'Associazione conclude il percorso celebrativo dalla fondazione avvenuta proprio nel dicembre del 1945 e presenta il Terzo Rapporto economico sulla FeedEconomy, realizzato in collaborazione con Nomisma. L'evento è stata l’occasione per mettere in evidenza la rilevanza del sistema agro-zootecnico-alimentare: circa 175 miliardi di euro di valore economico prodotto nel 2023, oltre 820mila aziende coinvolte nei vari passaggi di filiera, un milione e mezzo di addetti diretti, senza contare il volume generato nell'indotto, e un contributo di oltre 11 miliardi di euro all'export nazionale. I partecipanti – Alla doppia ricorrenza hanno partecipato importanti rappresentanti istituzionali e dell’industria alimentare di trasformazione. L'apertura dei lavori ha visto i saluti introduttivi di Massimo Zanin (Presidente Assalzoo), seguiti dai saluti istituzionali di Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy) e di Federico Eichberg (Capo di Gabinetto del MIMIT). La presentazione dei dati del Rapporto è stata curata da Ersilia Di Tullio di Nomisma. Alla Tavola Rotonda "Nutrire le filiere: il ruolo strategico della mangimistica italiana" hanno partecipato Silvano Ferrucci (Vicepresidente Assica), Antonio Forlini (Presidente Unaitalia), Carlo Siciliani (Presidente Uniceb), Paolo Casalino (Direttore Generale del MIMIT) e Massimo Zanin. A moderare i lavori è stata Tonia Cartolano, giornalista Sky TG24. Le conclusioni sono state affidate al senatore Giorgio Maria Bergesio (Vice Presidente della IX Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare). La FeedEconomy: spina dorsale produttiva “La scelta di essere qui presso il MIMIT in occasione del nostro 80° anniversario e di presentare il Terzo rapporto FeedEconomy in questa circostanza evidenzia il pieno riconoscimento che la filiera zootecnica svolge nell’economia nazionale, nella società italiana e nel successo che hanno all’estero i nostri prodotti”, ha dichiarato Massimo Zanin, Presidente di Assalzoo. “Questo Terzo Rapporto - prosegue Zanin - conferma la scelta strategica intrapresa dall'Associazione di pensare come sistema agro-zootecnico-alimentare e dimostra la straordinaria resilienza e l'importanza crescente del comparto, che contribuisce in modo decisivo al sistema agroalimentare nazionale.” La FeedEconomy si legittima ogni anno di come categoria in grado di tracciare il filo rosso che lega la produzione primaria, l'alimentazione animale, l'attività zootecnica, l'industria alimentare di trasformazione, la grande distribuzione e le attività commerciali e identifica la catena di valore della qualità italiana fino ai consumatori finali. I Numeri Chiave del Rapporto (Dati 2023) Il Terzo Rapporto è stato costruito sugli ultimi dati completi a disposizione, quelli del 2023, e conferma la centralità dell'asse agro-zootecnico-alimentare: valore della produzione agricola: la produzione primaria di natura zootecnica ha raggiunto un valore pari a 25,1 miliardi di euro, rappresentando il 37% del totale nazionale. All’interno di questa componente l’allevamento incide per 22,1 miliardi di euro, mentre la coltivazione di materie prime destinate all’industria mangimistica genera 2,9 miliardi di euro; valore della produzione industriale: il comporto industriale registra un fatturato di 69,9 miliardi di euro, pari al 37% del valore dei ricavi del food & beverage nazionale. All’interno dell’industria la produzione di mangimi genera un valore di 10,3 miliardi di euro, cui si aggiungono 9,2 miliardi relativi dai salumi, 22,7 miliardi dalle carni fresche e 27,8 miliardi dal comparto lattiero-caseario; valore export delle Dop/Igp: le esportazioni totali della FeedEconomy hanno raggiunto 11,6 miliardi di euro, con una crescita del +7,2%. Le Produzioni di Qualità (DOP/IGP) di origine animale hanno un valore alla produzione di 9,2 miliardi di euro; valore distribuzione e commercio: la fase distributiva dei prodotti zootecnici si sviluppa attraverso il commercio al dettaglio e la ristorazione, che nel 2023 esprimono un fatturato rispettivamente pari a 47,4 miliardi di euro e 32,3 miliardi di euro. Complessivamente la distribuzione genera un valore di 79,7 miliardi di euro. Questo valore rappresenta circa il 17% del totale nazionale del commercio al dettaglio e della ristorazione; consumi: la spesa alimentare delle famiglie italiane per carni, salumi, latte, formaggi e uova ammonta a 65,3 miliardi di euro, pari al 39% della spesa alimentare complessiva. “La fotografia che emerge dai dati presentati oggi presenta un settore alimentare protagonista. Mi fa piacere in particolare evidenziare il ruolo che, in sinergia con noi mangimisti, svolgono gli imprenditori della trasformazione industriale zootecnica. Il nostro auspicio è che il dialogo tra tutti gli attori di questa filiera lunga e importante continui e si sviluppi in futuro. La giornata di oggi, alla presenza del Ministro Urso, testimonia che si tratta di un percorso avviato. Spetta a noi, tutti insieme, istituzioni, imprenditoria e consumatori, proseguire su questa strada, perché solo così possiamo garantire la sovranità alimentare nazionale e promuovere l’eccellenza dei prodotti italiani all’estero”, conclude il Presidente Zanin.
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| 04/12/2025, 16:38 |
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Assalzoo, Ministro Urso (MIMIT): "Crescita, sicurezza e Made in Italy i punti di forza della mangimistica italiana" Roma, 3 dicembre 2025 – In occasione della presentazione del Terzo Rapporto economico sulla FeedEconomy di Assalzoo, tenutasi al MIMIT, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha riconosciuto Assalzoo e il settore mangimistico come "un motore di sviluppo, innovazione e sicurezza lungo l'intera filiera zootecnica nazionale". Anello iniziale delle FeedEconomy "È evidente – prosegue il ministro – che il mangime è il primo anello di una catena vitale che giunge fino alla nostra tavola. Dalla sua formulazione dipendono il benessere degli animali, la qualità delle carni, del latte e delle uova, e di conseguenza l’eccellenza del Made in Italy agroalimentare che riscuote sempre più successo nel mondo". Innovazione, sostenibilità e futuro "L'impegno che deve rinnovarsi oggi – sottolinea Urso – è quello di continuare a investire nella ricerca per dare vita a prodotti e soluzioni sempre più all'avanguardia, in grado di rispondere non solo alle esigenze del mercato, ma anche a quelle del benessere nostro e del pianeta". A chiusura della sua nota il Ministro Urso ha ringraziato Assalzoo per "il costante impegno nel promuovere un'industria responsabile e sostenibile. Insieme abbiamo l'opportunità di plasmare il futuro dell'agroalimentare italiano, custodendo la qualità e la tradizione del Made in Italy come leva indispensabile di crescita".
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| 04/12/2025, 16:39 |
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