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ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna 
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A Parma, sabato 10 marzo

Tutto pronto per l’Asta delle bovine nate e allevate

nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano
Granarolo Emilia (BO), 6 marzo 2018 – La Stalla ex Centro tori del Consorzio agrario di Parma è pronta ad ospitare la seconda edizione dell’Asta delle bovine da latte nate e allevate nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano che si terrà sabato 10 marzo a partire dalle ore 10.

L’appuntamento, inizialmente previsto per il 3 marzo scorso ma rimandato a causa delle avverse condizioni meteorologiche, è organizzato dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna in collaborazione con il Consorzio Agrario di Parma.

Circa una quarantina gli animali che parteciperanno all’Asta, in parte di razza Frisona e in parte di razza Bruna. Si tratta di bovine figlie di riproduttori inseriti nel circuito della fecondazione artificiale nazionale e alimentate esclusivamente con mangimi ogm free.

Il bestiame precedentemente selezionato dai tecnici Araer arriverà alla Stalla ex Centro tori venerdì 9 marzo e sarà sottoposto a tutti i controlli necessari per verificare il rispetto dei requisiti stabiliti per partecipare all’Asta.

Per le bovine in lattazione è inoltre prevista l’analisi del latte che non dovrà superare la soglia di 300mila cellule somatiche.

“Il sistema allevatori è al centro di un progetto evolutivo finalizzato al miglioramento della sostenibilità e della competitività del comparto zootecnico – afferma il presidente Araer, Maurizio Garlappi – Un progetto che Araer sta portando avanti da tempo attraverso il miglioramento genetico e la grande attenzione ai controlli funzionali effettuati dai tecnici dell’Associazione. Aspetti che sono parte integrante di uno scenario in cui la sanità, il benessere animale, la sicurezza alimentare, la zootecnia di precisione, la tracciabilità delle produzioni, la formazione degli allevatori e la gestione economica dell’azienda rappresentano la scommessa per il futuro. L’Asta delle bovine nate e allevate nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano si inserisce a pieno titolo in questo elenco, arricchendolo di un ulteriore elemento di confronto e miglioramento professionale degli allevatori”.

“Lo slittamento di una settimana dell’Asta prevista inizialmente per il 3 marzo – gli fa eco Giorgio Grenzi, presidente del Consorzio agrario di Parma – deve essere considerato di buon auspicio. La siccità che nell’inverno e soprattutto nell’estate del 2017 ha provocato così tanti danni al comparto agricolo, fortunatamente quest’anno sembra proprio che non si ripeterà perché le abbondanti piogge e le copiose nevicate che hanno caratterizzato l’inverno ormai agli sgoccioli hanno favorito il riempimento dei bacini idrici così importanti per la nostra agricoltura e per le nostre aziende zootecniche. Mai come in queste settimane l’antico adagio sotto la neve il pane si conferma come una verità sempre attuale”.

Gli organizzatori, che hanno già tastato il polso degli allevatori, ne prevedono una massiccia partecipazione non solo di quelli provenienti dalla provincia di Parma, ma anche dai territori limitrofi inseriti all’interno del Comprensorio del Parmigiano Reggiano, vale a dire le province di Reggio Emilia, Modena, e parte di quelle di Bologna e Mantova.

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06/03/2018, 23:48
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Asta delle bovine nate e allevate

nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano

L’eccellenza genetica ha fatto l’en plein

Granarolo Emilia (BO), 12 marzo 2018 – Ancora una volta gli allevatori del territorio inserito nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano hanno risposto in massa e sono affluiti numerosi alla seconda edizione dell’Asta delle bovine nate e allevate all’interno del Comprensorio, svoltasi sabato 10 marzo presso la Stalla ex Centro tori del Consorzio agrario di Parma e organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) e dal Consorzio agrario della città emiliana.

La rigorosa selezione eseguita dai tecnici Araer per stabilire quali animali potessero partecipare all’Asta, ha garantito la presenza solo di soggetti con i più elevati standard sanitari, genealogici e produttivi.

Tutte le bovine in lattazione sono state vendute raggiungendo spesso anche quotazioni ben al di sopra della base d’Asta. Merito delle loro caratteristiche, che comprendono ovviamente la quantità e la qualità del latte prodotto, informazioni che sono state fornite di volta in volta per ogni soggetto, ma anche della capacità del banditore che ha saputo coinvolgere il numeroso pubblico assiepato in tribuna.

La gestione dell’Asta, infatti, per l’occasione è stata affidata a Giampaolo Pradi, banditore che da anni gestisce la storica Asta dei bovini che periodicamente si svolge a Trento e indiscussa figura di riferimento del settore.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa seconda edizione dell’Asta – sottolineano all’unisono il presidente Araer, Maurizio Garlappi, il presidente del Consorzio agrario di Parma, Giorgio Grenzi e il direttore Araer, Claudio Bovo – e il messaggio di apprezzamento che ci arriva dagli allevatori vuol dire che ancora una volta abbiamo saputo intercettare un’esigenza che il nostro mondo associativo sentiva da tempo. L’intenzione è quella di dare una continuità a questo evento, soprattutto se consideriamo una delle modifiche apportate al Disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano, quella che in futuro prevede l’impiego di latte proveniente solo ed esclusivamente da bovine nate e allevate all’interno del Comprensorio”.

“Con la primavera ormai alle porte, e il conseguente inizio dei lavori agricoli da parte di numerosi allevatori – puntualizza Claudio Bovo - è impossibile stabilire una data in cui far coincidere la terza edizione dell’Asta, anche in considerazione della variabilità delle condizioni climatiche che stanno diventando ormai sempre più una consuetudine. Di certo l’appuntamento si ripeterà – conclude il direttore – Per il momento stiamo lavorando all’organizzazione della seconda edizione della Mostra Interregionale della Bovina da latte che si terrà presso il quartiere fieristico di Reggio Emilia dal 20 al 22 aprile prossimi. Un’altra importante occasione di confronto sui temi più attuali che il comparto deve affrontare, oltre che di approfondimento per continuare a competere nel mercato delle eccellenze agroalimentari”.

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12/03/2018, 15:00
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Reggio Emilia, 20-22 aprile 2018
Mostra Interregionale delle bovine da latte,
la seconda edizione è ai nastri di partenza
Granarolo Emilia (BO), 4 aprile 2018 – La Blue Tongue, lo scorso anno, ne aveva impedito la realizzazione. Quest’anno però, grazie a una massiccia campagna di vaccinazione che ha coinvolto il bestiame e ha visto in prima linea l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer), il quartiere fieristico di Reggio Emilia ospiterà dal 20 al 22 aprile prossimi la seconda edizione della Mostra Interregionale delle Bovine da Latte, organizzata da Araer.

Torna così un appuntamento che due anni fa, quando si svolse la prima edizione, richiamò numerosi allevatori e operatori del settore provenienti anche dalle altre regioni confinanti con l’Emilia Romagna.

Il calendario degli appuntamenti previsti nel corso dei tre giorni della Mostra è particolarmente ricco, soprattutto se riferito alle sfilate che via via vedranno confluire nel ring i migliori soggetti appartenenti alle varie categorie in gara che si contenderanno l’assegnazione del premio più ambito, quello di primo classificato.

Per l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna la Mostra Interregionale delle Bovine da Latte rappresenta un momento di formazione e informazione molto importante da non riservare al solo comparto ma, in un’ottica di maggiore coinvolgimento del mercato, da allargare anche al consumatore.

Con questo obiettivo quindi Araer ha voluto organizzare il Convegno che si terrà la mattina di venerdì 20 aprile, a partire dalle ore 10, dal titolo “Allevatori e consumatori, un’alleanza che valorizza la sostenibilità delle produzioni”, in programma presso la Sala Convegni della Fiera di Reggio Emilia. (v. programma allegato)

“Il mondo produttivo deve, e soprattutto vuole rispondere alle domande che gli pone il consumatore – spiega il presidente di Araer, Maurizio Garlappi – domande che si focalizzano sulla trasparenza dei processi produttivi a iniziare dalle condizioni in cui vengono allevate le bovine; ma anche sulla sanità degli animali che a caduta coinvolge la salubrità delle produzioni, senza dimenticare il rispetto dell’ambiente, quindi la sostenibilità produttiva. Tutti temi che da sempre scandiscono le giornate lavorative degli allevatori ma che oggi, a ragione, devono uscire dal perimetro aziendale e trovare un terreno di confronto e condivisione che soddisfi le aspettative del mercato, e riconosca al mondo allevatoriale il merito di produrre nel rispetto di quanto prevede la normativa, spesso andando oltre in virtù di un legame col territorio, di un’abnegazione professionale e di un attaccamento al proprio lavoro che costituiscono un autentico valore aggiunto”.

Il convegno, che verrà moderato dal direttore dell’Associazione italiana allevatori, Roberto Maddè, vedrà la partecipazione di Raffaele Borriello, Direttore generale di Ismea; di Norma Arrigoni, Dirigente veterinario presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna; di Michele Blasi, Direttore del Dipartimento qualità agroalimentare; di Marco Nocetti, Responsabile del servizio tecnico del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano e di Rosario Trefiletti, presidente della Fondazione Isscon – Istituto Studi sul Consumo. Toccherà al presidente di Aia, Roberto Nocentini, trarre le conclusioni al termine dei lavori che si concluderanno con l’assegnazione del premio “Vacche in forma 2018” e dei “Master Breeder” regionali.

“Per Araer la garanzia di poter offrire ai propri associati una gamma di servizi di primo livello nell’ambito dell’assistenza tecnica è fondamentale – conclude il presidente Garlappi – oggi in questa cornice così importante si inseriscono la formazione e l’informazione. Due aspetti di cui non è più possibile fare a meno per la salvaguardia del settore e la sicurezza delle produzioni”.

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04/04/2018, 14:56
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Fiere di Reggio Emilia, 20-22 aprile 2018
Mostra Interregionale delle Bovine da Latte

Il benessere animale al centro

del convegno del 20 aprile
Granarolo Emilia (BO), 12 aprile 2018 – Il benessere animale, in stalla, va certificato. Ed è esattamente quello che fa il Sistema Allevatori di Aia (Associazione italiana allevatori).

Sarà questo, insieme ad altri di notevole attualità e interesse, uno dei temi al centro del convegno previsto per venerdì 20 aprile, a partire dalle ore 10, dal titolo “Allevatori e consumatori, un’alleanza che valorizza la sostenibilità delle produzioni”, appuntamento inserito nel ricco elenco di eventi in programma durante la seconda edizione della Mostra Interregionale delle Bovine da Latte che l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) ha organizzato dal 20 al 22 aprile prossimi presso i padiglioni della Fiera di Reggio Emilia (via Gaetano Filangieri 15). http://www.expoconsulting.eu/convegno-a ... -da-latte/

“Da un anno a questa parte – spiega Michele Blasi, direttore del Dipartimento qualità agroalimentare di Aia – stiamo applicando un Disciplinare sulla valutazione del benessere animale in stalla che si basa su 5 specifici indicatori sviluppati combinando il protocollo del Centro di referenza per il Benessere animale (CReBA) dell’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izsler) e l’elaborazione dei risultati ottenuti dai controlli funzionali condotti dai tecnici che quotidianamente si recano negli allevamenti. Tutti i 5 indicatori a cui facciamo riferimento sono legati al benessere animale: vengono infatti valutate le percentuali di grasso e proteine registrate nel latte insieme alla conta delle cellule somatiche che non devono superare le 300mila unità; ad essi si aggiunge il tasso sulla longevità della bovina e il periodo di intervallo legato all’interparto, un altro parametro molto importante che fornisce elementi indispensabili per stabilire lo stato fisiologico dell’animale”.

A un anno dall’inizio dell’applicazione del Disciplinare sul benessere animale di Aia, che per il momento ha coinvolto una cinquantina di allevamenti, i risultati sono incoraggianti. “Sì – continua Blasi – in oltre il 90% dei casi la situazione registrata è buona e laddove sono state riscontrate delle non conformità si è proceduto con delle azioni correttive. L’obiettivo è ovviamente quello di arrivare a tutti gli allevamenti del Sistema allevatori, anche attraverso l’adozione e l’analisi di altri parametri come il numero di aborti, la mortalità neonatale e la superficie a disposizione della bovina che stiamo implementando e che contiamo di poter applicare a partire dall’inizio della prossima estate”.

Ma la qualità di questo processo volto a certificare il livello di benessere in stalla sta anche nella terzietà dell’ente certificatore.
“Infatti – sottolinea ancora Michele Blasi – è proprio la figura e il ruolo di questo terzo protagonista, assolutamente super partes, a sancire il valore della certificazione. Non solo. Se dalla valutazione degli attuali 5 indicatori previsti l’allevamento in questione ottiene il logo “Filiera allevamenti del benessere”, il medesimo logo può essere utilizzato dal trasformatore a cui quel determinato allevamento conferisce il latte prodotto. Un circuito perfetto che partendo da dati oggettivi certi li valuta e li certifica per fornire al consumatore una produzione ottenuta nel pieno rispetto, e direi anche qualcosa di più, di quanto prevede la normativa”.

Il benessere animale e la percezione che ne ha il consumatore tornano quindi al centro del dibattito, pur nella loro complessità. È anche per questo che al convegno organizzato da Araer il 20 aprile prossimo non mancherà tra i relatori la voce dei consumatori: Rosario Trefiletti, oggi presidente della Fondazione Isscon, Istituto studi sul Consumo.

“Siamo convinti che il benessere animale sia è un argomento complicato anche da comunicare all’opinione pubblica – conclude Blasi – ma siamo altrettanto certi che solo la risposta scientifica può sgombrare il campo da equivoci o interpretazioni errate. Il Sistema allevatori è pronto ad affrontare un confronto che, oltre al benessere, preveda l’impegno verso la sostenibilità ambientale, ma anche etica ed economica. Il nostro obiettivo attualmente è, come ho ricordato, quello di arrivare alla certificazione sul benessere animale di tutti gli allevamenti. Contiamo di poter raggiungere questo traguardo entro il 2020”.

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12/04/2018, 17:48
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Fiere di Reggio Emilia, 20-22 aprile 2018
Mostra Interregionale delle Bovine da Latte,
un red carpet per il top della genetica

Granarolo Emilia (BO), 17 aprile 2018 – Saranno circa 180 le bovine da latte che dal 20 al 22 aprile prossimi, presso lo spazio fieristico di Reggio Emilia Fiere, (via Gaetano Filangieri, 15) parteciperanno alla seconda edizione della Mostra Interregionale delle Bovine da Latte organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer).

Dopo lo stop imposto lo scorso anno dalla Blue Tongue, torna un appuntamento che ha tutte le carte in regola per replicare il successo incassato due anni fa alla prima edizione.

“Siamo molto soddisfatti delle adesioni fin qui raccolte – sottolinea il direttore di Araer, Claudio Bovo – l’obbligata, mancata edizione dello scorso anno della Mostra non ne ha compromesso il prestigio che anzi quest’anno, rispetto al 2016, oltre a soggetti provenienti dai migliori allevamenti di Piemonte, Lombardia, Veneto e ovviamente Emilia Romagna, può contare anche su alcuni capi di bestiame in arrivo da stalle del Lazio. È la migliore dimostrazione dell’apprezzamento degli allevatori nei confronti di Araer, che nel raccogliere le esigenze dei suoi associati riesce a creare momenti formativi e di confronto sempre molto utili sia in termini di partecipazione che, soprattutto, per l’elevato valore genetico degli animali in esposizione. Il settore delle bovine da latte sta vivendo un momento di grande evoluzione. Le normative, la tecnologia, la capacità di fare impresa rappresentano dei veri e propri paletti a cui ogni allevatore deve guardare se vuole aumentare il livello della sua professionalità e mantenere un ruolo importante sul mercato. Araer quindi, nella sua insostituibile veste di assistenza tecnica, non può che accompagnare i suoi associati in questo percorso affascinante e impegnativo insieme, convinta che iniziative come la Mostra Interregionale delle Bovine da Latte, con il ricco programma di eventi previsti, possa contribuire in maniera decisa a facilitare questo percorso”.

Un ricco elenco di appuntamenti infatti. A iniziare dal convegno, previsto per venerdì 20 aprile a partire dalle ore 10, dal titolo “Allevatori e consumatori, un’alleanza che valorizza la sostenibilità delle produzioni”, in programma presso la sala convegni di Reggio Emilia Fiere; senza dimenticare la finale del confronto nazionale tra Istituti tecnici agrari impegnati a esprimere un giudizio di carattere morfologico nei confronti delle bovine in competizione a cui seguiranno, nella stessa giornata di venerdì 20 aprile, i premi “Vacche in forma 2018” e i Master breeder regionali.

Sabato 21 la giornata si concentrerà sulle valutazioni dei soggetti in gara, sia manze che vacche in lattazione con la premiazione conclusiva della campionessa Red Holstein. Domenica 22 aprile, infine, oltre all’assegnazione del secondo trofeo “Sergio Onesti”, dopo la valutazione delle bovine in lattazione di razza Frisona si procederà alla proclamazione e alla premiazione della campionessa assoluta.

“Abbiamo cercato di realizzare un evento importante – conclude il direttore Bovo – convinti che alle sfide del mercato si risponde solo con la competenza, l’innovazione tecnologica e scientifica, il legame con il territorio. La risposta che insieme a quella degli allevatori è arrivata anche dagli sponsor e dalle aziende espositrici, a cui va il nostro ringraziamento, conferma la bontà della nostra iniziativa”.

Nelle giornate di venerdì e sabato, 20 e 21 aprile, la Mostra Interregionale delle Bovine da Latte aprirà i battenti alle ore 9.

Domenica 22 l’apertura sarà anticipata alle ore 8. La rassegna terminerà alle ore 15.

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17/04/2018, 20:37
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Mostra Interregionale delle Bovine da Latte
Reggio Emilia Fiere, 20-22 aprile 2018

L’evoluzione del Sistema allevatori
guarda al mercato e alla sostenibilità
Granarolo Emilia (BO), 20 aprile 2018 – “La competitività italiana va giocata sul terreno dell’alta qualità. Quella che contraddistingue le nostre produzioni agroalimentari”.

Così Rosario Trefiletti, presidente della Fondazione Isscon (Istituto studi sul consumo) nel suo intervento al convegno che questa mattina si è tenuto nella sala convegni della Fiera di Reggio Emilia in occasione della seconda edizione della Mostra Interregionale della Bovina da Latte organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer), rassegna che si concluderà domenica 22 aprile.

“Tutti sappiamo quanto è importante l’agroalimentare per l’economia nazionale – ha sottolineato Trefiletti – per questo credo che nei talk show e nei vari consessi istituzionali, durante la crisi economica, si sarebbe dovuto parlare meno di finanza e più di come favorire e meglio strutturare l’export di prodotti che proprio per il loro prestigio vengono spesso copiati in tutto il mondo. Un comparto, quello dell’agroalimentare italiano, in cui la formazione degli operatori e l’informazione del mercato rappresentano due facce della stessa medaglia e dove la risposta esauriente al consumatore su temi come il benessere animale, l’uso prudente del farmaco, la tracciabilità produttiva non possono che ricadere positivamente sulla redditività dell’allevatore. Questo vuol dire fare impresa, questo vuol dire promuovere il nostro made in Italy d’eccellenza”.

Una sala con il tutto esaurito ha premiato l’inizio di questo nuovo percorso di formazione e informazione che Araer ha voluto sancire con l’organizzazione di un convegno il cui titolo ne ha ben sottolineato l’obiettivo: “Allevatori e consumatori, un’alleanza che valorizza la sostenibilità delle produzioni”.

“Oggi il Sistema allevatori è fortemente impegnato in un processo di trasformazione che l’Associazione italiana allevatori sta supportando con tutti gli strumenti di cui dispone – ha dichiarato introducendo i lavori il direttore di Aia, Roberto Maddè – a iniziare dalla scrupolosa attività svolta dai tecnici delle Associazioni regionali che con i controlli funzionali coprono l’80% delle bovine da latte e il 65% delle aziende. Un’attività che, insieme alla raccolta di altri importanti dati sul bestiame allevato dai nostri associati e iscritto ai Libri genealogici, ci permetterà di realizzare nei prossimi anni una banca dati integrata che rappresenterà la base di partenza per andare a discutere tutti i temi che riguardano il comparto e il suo ruolo all’interno di un contesto in cui il benessere animale, la gestione responsabile del farmaco, le esigenze del consumatore avranno sempre maggiore rilevanza”.

“Nei tre giorni in cui si snoderà la mostra – è stata la dichiarazione di Maurizio Garlappi, presidente di Araer – sarà possibile ammirare bovine dal valore genetico elevatissimo. Rispetto a un passato nemmeno tanto lontano gli obiettivi della genetica, oggi, sono cambiati e riguardano la funzionalità, quindi maggiore longevità, sanità e fertilità, ma anche una migliore efficienza alimentare che si traduce in animali più produttivi e sempre più resistenti al caldo, un altro aspetto che negli ultimi anni ha dimostrato di non essere più un evento eccezionale. In questa direzione la genomica sta dando notevoli risultati e il lavoro che la ricerca scientifica sta portando avanti non tradirà sicuramente le aspettative. Il nostro approccio alle esigenze del consumatore, a iniziare dalla tracciabilità produttiva passando per la certificazione sul benessere animale, è di totale disponibilità anche grazie ai servizi che abbiamo implementato nei confronti dei nostri associati per favorire la loro crescita professionale a vantaggio della loro redditività e delle bovine allevate. Per Araer si è trattato di uno sforzo non indifferente – ha concluso – dal momento che se fino a qualche anno fa i finanziamenti erano pubblici al 100%, oggi la percentuale si è ridotta a non oltre il 32%”.

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21/04/2018, 16:10
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Mostra Interregionale delle Bovine da Latte

Reggio Emilia Fiere, 20-22 aprile 2018

Goldsun Laura incoronata campionessa assoluta
Granarolo Emilia (BO), 22 aprile 2018 – Il top della genetica ha sfilato questa mattina nel ring allestito nei padiglioni della Fiera di Reggio Emilia in occasione della Mostra Interregionale delle Bovine da Latte, rassegna giunta alla sua seconda edizione e iniziata due giorni fa, venerdì 20 aprile.

Davanti al pubblico delle grandi occasioni sono stati premiati i migliori soggetti delle varie categorie in competizione, che ha toccato l’apice con il riconoscimento di Campionessa assoluta andato a Goldsun Laura dell’azienda agricola Giuseppe Quaini di Castelverde, in provincia di Cremona.

Dietro di lei, con il titolo di Riserva, si è piazzata Wyndford Atwood Grey 90 ET dell’azienda Errera Holsteins di Borgoforte (MN), mentre la Menzione d’onore è andata ad All Cast Windbrook Zoe Et dell’azienda agricola Il Castagno di Pastore e Cerutti.

“Le bovine che hanno sfilato– sottolinea il presidente di Araer, Maurizio Garlappi – sono la più eloquente dimostrazione degli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni dalla genetica che, come ho ricordato venerdì mattina introducendo il convegno che abbiamo organizzato all’interno della Mostra, ha superato gli obiettivi che si era data fino a non molto tempo fa, quando il miglioramento morfologico degli animali e la qualità produttiva rappresentavano il traguardo da raggiungere. Oggi, pur mantenendo sempre attuali quei parametri, ci si concentra soprattutto sulla longevità, sull’efficienza alimentare, sulla capacità del bestiame di far fronte all’aumento delle temperature. Aspetti che non possono essere sottovalutati, rispetto ai quali invece la ricerca scientifica sta portando avanti progetti molto interessanti e positivi. Oggi i nostri associati, a due anni da una riorganizzazione che sta arrivando alle battute finali – conclude Garlappi – possono continuare a contare non solo sulla garanzia di servizi indispensabili per il buon andamento dell’azienda, ma anche su un calendario di manifestazioni annuali particolarmente ricco, circa una sessantina, che favoriscono quelle occasioni di incontro e confronto sempre più indispensabili per migliorare la professionalità di ognuno. Altri servizi sono allo studio di Araer e a breve gli associati sapranno di cosa si tratta e come, soprattutto, ne potranno usufruire”.

“Con i controlli funzionali condotti dai nostri tecnici, Araer copre l’84% delle bovine da latte presenti in Emilia Romagna – interviene il direttore Claudio Bovo – pari a 240mila soggetti che tutti i mesi vengono controllati affinchè il latte prodotto risponda ai requisiti imposti per produrre un alimento come il Parmigiano Reggiano. Per Araer il rispetto della tradizione, la tutela della qualità uniti all’innovazione tecnologica a cui tutte le aziende guardano con sempre maggiore interesse rappresentano i pilastri su cui poggia tutta la sua attività.

In questo contesto il tema della sostenibilità gioca un ruolo fondamentale e non a caso, con la certificazione sul benessere animale, sappiamo di portare avanti un altro grande e importante processo che non solo risponde a quanto ci chiede la Ue, ma soddisfa le richieste di un consumatore sempre più consapevole ed esigente al quale vogliamo garantire la tracciabilità e la qualità delle produzioni”.

Durante le premiazioni avvenute in mattinata, una ha avuto un valore particolare. Si è trattato del Trofeo alla memoria di Sergio Onesti, allevatore e dirigente di organismi vicini al settore zootecnico che durante la sua attività ha sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani, in particolare per quelli del Dairy Club di Parma, essendo lui originario di quella provincia. Il premio è stato assegnato a David Razzoli, un giovane allevatore della provincia di Reggio Emilia, a cui sono stati riconosciuti l’impegno nella selezione, il coinvolgimento e la responsabilizzazione in azienda, la cultura per il benessere animale, l’etica e il comportamento e la passione per la competizione e la partecipazione alle mostre.

Calato il sipario sulla seconda Mostra Interregionale delle Bovine da Latte, l’appuntamento è già fissato per la primavera del prossimo anno.


Foto: Un momento della sfilata che per ogni categoria ha decretato la vincitrice


Allegati:
Foto 2 DSC_0013.jpg
Foto 2 DSC_0013.jpg [ 100.21 KiB | Osservato 1302 volte ]

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23/04/2018, 7:01
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Mostra nazionale del bovino da carne di razza Romagnola
Bastia (RA), 4-6 maggio 2018

Un’eccellenza del territorio

da valorizzare e salvaguardare
Granarolo Emilia (BO), 25 aprile 2018 – Tra le numerose eccellenze dell’agroalimentare emiliano-romagnolo quella dei bovini da carne di razza Romagnola svetta tra le più importanti.

Eppure, la spada di Damocle che pende minacciosa su questo comparto è quella legata al rischio estinzione.

Una premessa doverosa quanto preoccupata per annunciare un evento che invece intende contribuire a contrastare questa pericolosa deriva.

Stiamo parlando della Mostra Nazionale del Bovino di razza Romagnola, giunta alla sua 27ma edizione, che si terrà a Bastia, provincia di Ravenna, dal 4 al 6 maggio prossimi in via Petrosa 230 e organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) in collaborazione con Anabic (Associazione nazionale bovini da carne).

Qualche numero sulle consistenze possono illustrare meglio la situazione esistente. Se alla data del 31 dicembre 2017 il numero di capi allevati ha segnato un leggero +0,35% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima con 9.984 soggetti distribuiti su 301 allevamenti (erano 304 al 31 dicembre 2016), il confronto con il 2010 risulta impietoso con una riduzione di numero di capi a -21,97% e addirittura a -33,85% se ci riferiamo agli allevamenti.

“Siamo consapevoli che un’iniziativa come la Mostra che stiamo organizzando non potrà risolvere la situazione – afferma il direttore di Araer, Claudio Bovo – ma siamo convinti che è con queste rassegne che si può favorire quel processo di valorizzazione fondamentale per salvaguardare la razza. Una razza, ed è doveroso ricordarlo, che ha un profondo legame con il territorio, che si caratterizza per una eccellente qualità della carne, che rappresenta un patrimonio da non disperdere. Araer crede in questi valori e lo sforzo che sta compiendo in questa direzione è notevole”.

La Mostra vedrà la partecipazione dei migliori esemplari allevati nelle stalle del territorio, dove la media di capi, per ognuna di esse, si aggira intorno alle 50 unità. Ed è previsto anche un momento di approfondimento con il convegno, organizzato in collaborazione con l’Associazione italiana allevatori (Aia), dal titolo ”Parte dalla territorialità il rilancio degli allevamenti da carne italiani”, in calendario per il 5 maggio a partire dalle ore 10.30 al quale parteciperanno il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello, che illustrerà gli attuali scenari zootecnici del mercato dei bovini da carne; il dirigente veterinario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche, Giovanni Filippini a cui toccherà il compito di relazionare sulla sostenibilità degli allevamenti da carne con un focus particolare sul benessere animale e sull’antibioticoresistenza e il naturopata-nutrizionista Luca Avoledo, autore anche di libri dedicati al consumo consapevole della carne.

“Abbiamo ritenuto importante inserire nel programma del convegno un intervento che, su basi scientifiche, facesse chiarezza sulle numerose dichiarazioni, spesso infondate, e i duri attacchi che negli ultimi tempi hanno colpito il settore della carne – conclude il direttore Bovo – Crediamo che gli interventi previsti possano fornire un quadro esaustivo del comparto, che secondo le elaborazioni di Ismea, per la carne bovina, nel 2017 ha incassato un +2,7% nei consumi con una crescita in termini di volumi dello 0,8%. Un trend che sembra si stia confermando anche in questa prima parte dell’anno. E in cui la carne di razza Romagnola merita un ruolo di primo piano, in contrasto con il rischio di un’estinzione che sarebbe una sciagura per il territorio e la produzione nazionale”.

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27ma Mostra Nazionale dei Bovini da Carne di razza Romagnola
Bastia (RA), 4-6 maggio 2018

Un consumo consapevole

sfata le false credenze sulla carne
Granarolo Emilia (BO), 2 maggio 2018 – Bastia, piccolo centro della provincia di Ravenna, dal 4 al 6 maggio prossimi ospiterà la 27ma Mostra nazionale dei bovini da carne di razza Romagnola, rassegna organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) in collaborazione con Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini da carne). http://www.expoconsulting.eu/convegno-a ... -da-carne/

Si tratta di un appuntamento ormai consolidato nel tempo, che da sempre ha avuto come finalità quella di valorizzare e promuovere il comparto dei bovini da carne di razza Romagnola, un’eccellenza del territorio che negli ultimi anni ha conosciuto un momento di grave crisi, al punto da paventare il rischio estinzione.

“I servizi che Araer mette in campo per i suoi associati – afferma il presidente Maurizio Garlappi – sono rivolti a sostenere gli allevamenti di Romagnola valorizzandone la produzione che, voglio sottolineare, oltre a rappresentare un forte legame con il territorio, vanta una qualità molto elevata che meriterebbe un maggiore e migliore apprezzamento in termini di vendita”.

La ripresa economica che il nostro Paese sta registrando in quest’ultimo periodo sta parallelamente favorendo un incremento dei consumi di carne relativamente alla spesa degli italiani. Eppure, ciclicamente, la carne bovina torna sul banco degli imputati, colpevole secondo alcuni dell’insorgenza di malattie.

Il tema è molto delicato, ma merita doverosamente un approfondimento.

“Il contributo di Araer alla rassegna che si svolgerà a Bastia – è il pensiero di Maurizio Garlappi – è anche rivolto a un approfondimento scientifico che trova ampia collocazione nella Tavola rotonda che si svolgerà sabato mattina, 5 maggio, a partire dalle ore 10.30 e che ha per titolo ‘Parte dalla territorialità il rilancio degli allevamenti da carne italiani’, a cui interverranno illustri esperti del settore tra cui Luca Avoledo, naturopata e nutrizionista che abbiamo invitato proprio per fornire gli opportuni chiarimenti su un tema oggi così sensibile com’è quello legato al consumo delle carni bovine”.

“Purtroppo sul consumo di carni rosse esiste spesso una cattiva informazione – spiega Avoledo – che dà più spazio all’ideologia anzichè al buon senso e al raziocinio. Quando qualcuno, peraltro senza basare le sue affermazioni su basi scientificamente provate, dichiara che la carne, soprattutto quella rossa, è responsabile di malattie come il cancro dice una cosa non vera. La carne non fa male, è invece un alimento che contribuisce a rendere completa e corretta qualunque dieta perché è ricca di proteine nobili e contiene sostanze come la vitamina B12 indispensabili all’uomo, soprattutto in determinate fasi della vita come la gravidanza, l’allattamento, l’infanzia, l’adolescenza e la terza e la quarta età. Non a caso ho parlato di buon senso, che deve essere adottato per accedere a una dieta varia, equilibrata in cui la carne, ad ogni buon conto, deve avere un ruolo importante. Quando si affrontano temi che richiedono un approccio scientifico come quello dell’alimentazione, è sbagliato e per certi versi pericoloso farsi guidare dall’ideologia o peggio ancora dall’ossessione di singoli obiettivi”.

Alla Tavola rotonda organizzata in occasione della Mostra nazionale dei bovini da carne di razza Romagnola (Bastia, Via Petrosa 230) sarà quindi interessante approfondire un tema così attuale, a cui si unirà l’intervento di Roberto Milletti di Ismea che presenterà i più recenti dati sull’andamento del comparto, e quello di Giovanni Filippini, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche, che affronterà il tema della sostenibilità degli allevamenti da carne in riferimento al benessere animale e all’antibioticoresistenza.

“Oggi le rassegne zootecniche devono fornire al mondo produttivo informazioni e dati in grado di fotografare la situazione esistente – conclude il presidente Araer, Maurizio Garlappi - offrendo al contempo spunti di crescita per il futuro; parallelamente l’obiettivo è anche quello di rivolgerci al consumatore con un messaggio rassicurante sulla qualità della carne e sulla tracciabilità produttiva attraverso informazioni chiare, puntuali e scientificamente ineccepibili, affinchè si possano sfatare certe convinzioni dettate più dalle mode che da una fondata consapevolezza”.

Vai al programma del convegno: http://www.expoconsulting.eu/wp-content ... maggio.pdf

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27ma Mostra Nazionale dei bovini da carne di razza Romagnola
Bastia (RA), 4-6 maggio 2018



Crescono i consumi,
ma per la Romagnola si deve fare di più

Granarolo Emilia (BO), 5 maggio 2018 – “Non esiste alcun dubbio sulla bravura degli allevatori a produrre, purtroppo non si può dire lo stesso per quello che riguarda la comunicazione”.

Così Maurizio Garlappi, presidente dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) nel suo intervento introduttivo alla Tavola rotonda che si è tenuta questa mattina, 5 maggio, a Bastia (RA), in occasione della 27ma Mostra Nazionale del Bovino da carne di razza Romagnola, organizzata da Araer in collaborazione con Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini da carne). Una rassegna che oltre a vedere sfilare i migliori esemplari di questa razza autoctona, nei suoi tre giorni di svolgimento vuole fare il punto sull’andamento produttivo e contribuire a un indispensabile processo di valorizzazione oggi particolarmente necessario.

“Parte dalla territorialità il rilancio degli allevamenti da carne italiani” è stato il titolo della Tavola rotonda coordinata dal direttore di Aia (Associazione italiana allevatori) Roberto Maddè, che nell’aprire i lavori ha sottolineato l’importanza di un comparto, quello dei bovini da carne, che solo dal 2016 ha iniziato a invertire una tendenza negativa iniziata nel 2005.

“La contrazione produttiva di questo comparto zootecnico registrata a livello nazionale nel decennio 2005-2015 – ha illustrato Roberto Milletti dell’Ismea – ha toccato il 10% e solo nel 2016 i volumi hanno avuto una ripresa pari a +3,9% in peso e +5,6% in numero di capi, si tratta di dati positivi che hanno visto la produzione stabilizzarsi nel 2017. In base alle rilevazioni in nostro possesso al primo dicembre 2017, su un capitale bovino complessivo, quindi latte e carne, pari a poco più di 5,9 milioni di capi, oltre 2 milioni riguardano la filiera della carne, ma di questi solo 0,5 milioni appartengono alle razze autoctone come la Romagnola”. Riguardo i consumi, Milletti ha sottolineato il segno positivo rilevato nel primo trimestre di quest’anno, con un incremento di oltre il 4% che si traduce in un +2,5% in volumi.

Eppure sappiamo molto bene quanto la carne, soprattutto quella rossa, ciclicamente venga accusata di essere all’origine dell’insorgenza di malattie spesso gravi. “Esiste purtroppo la convinzione diffusa che la carne sia un alimento nocivo – ha illustrato Luca Avoledo, naturopata e nutrizionista – il che genera nel consumatore, ma anche in certe categorie di professionisti, un legittimo interrogativo sulla salubrità di questo prodotto, alimentato peraltro a volte da scandali alimentari, dichiarazioni autorevoli o, peggio ancora, cattiva comunicazione. Ne è un esempio lo studio Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ndr) del 2015, che venne in qualche modo manipolato dal momento che i risultati a cui erano giunti gli studi condotti indicavano nell’assunzione delle carni trasformate la causa dell’insorgenza di gravi neoplasie, mentre alle carni rosse veniva attribuito un ‘probabilmente’ che avrebbe dovuto indurre la stampa a una maggiore prudenza. Detto ciò, e senza voler demonizzare le scelte alimentari di ognuno di noi, credo che il buon senso e soprattutto un approccio scientifico al tema siano fondamentali per non farsi guidare dalle ossessioni o, peggio ancora, dalle mode del momento. La carne è il cibo perfetto, questo non va dimenticato, non solo il suo consumo ha permesso all’uomo di evolversi, ma il suo apporto in numerose fasi della vita è indispensabile per garantire le migliori condizioni di salute”.

Il tema della comunicazione è quindi centrale. E lo è ancora di più per una produzione di nicchia come quello legato ai bovini di razza Romagnola, che oggi in Emilia Romagna contano poco meno di 10mila soggetti prodotti in 301 allevamenti. Il presidente Garlappi, nel suo intervento, ha voluto sottolineare quanto purtroppo lo sforzo degli allevatori non sia premiato dal mercato, contrariamente a quanto avviene per altre razze di bovini da carne, ricordando che “Araer, in collaborazione con Aia, sta intensificando il suo supporto tecnico agli allevatori per invertire questa tendenza che potrebbe portare la Romagnola all’estinzione. Sarebbe un grave danno – ha dichiarato – perché questa razza non rappresenta solo una parte importante del territorio, è un’eccellenza agroalimentare e come tale merita la giusta valorizzazione”.

Un concetto condiviso da Giovanni Filippini dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche, che ha affrontato il tema sempre più attuale del benessere animale e dell’antibioticoresistenza, ricordando l’importanza delle vaccinazioni “vera terapia preventiva che deve trovare ampia applicazione in tutti gli allevamenti. Un processo che relativamente all’Ibr (rinotracheite infettiva bovina, ndr) vede nei bovini di razza Romagnola un esempio da seguire. Infatti – ha affermato Filippini – oggi solo l’11% degli allevamenti risultano positivi, percentuale che si traduce nel 25% di animali. Ebbene, sono convinto che con un minimo sforzo si possa arrivare a eradicare completamente questa malattia. Per questa razza sarebbe un passo fondamentale, che abbinato a strategie mirate e di lungo respiro le permetterebbe di conquistare una leadership importante con tutti i benefici che questo può comportare”.


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