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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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AGRICOLTURA: M5S, NOSTRA LEGGE SU FILIERA CORTA AIUTA PRODOTTI LOCALI E MADE IN ITALY

ROMA, 15 OTT - “Sono sempre di più i consumatori che acquistano prodotti locali e a Km zero, prestando una maggiore attenzione e consapevolezza a quello che finisce sulle loro tavole, e la proposta di legge del Movimento 5 Stelle, per valorizzare e promuovere la vendita di prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile, è nata per rispondere alle esigenze dei consumatori che ricercano prodotti locali e di chiara provenienza”. Lo rende noto Paolo Parentela, capogruppo M5S della commissione Agricoltura alla Camera e intervenuto oggi in Aula durante l’esame della proposta di legge sulla filiera corta.
“Così avremo la certezza della freschezza dei prodotti acquistati, perché dovranno provenire da una distanza di massimo 70 km dal luogo di vendita, favorendo la crescita dell’economia locale delle produzioni primarie. Si tratta inoltre di una scelta ecologica perché la merce non percorre chilometri su camion e aerei e non ha bisogno di imballaggi né di frigoriferi. L'agricoltura a “Km zero o utile”, ancor prima che una pratica commerciale, è una vera e propria filosofia alimentare che ci permetterà di tutelare i consumatori e promuovere le imprese e le tradizioni del territorio”. Conclude Parentela.

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Un modello 100% biologico e’ possibile: l’esempio del Sikkim

Il giorno 15 ottobre 2018, si è tenuta, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati una conferenza stampa con Pawan Kumar Chamling, Primo Ministro dello stato indiano del Sikkim, che ha convertito al biologico il 100% della propria produzione agricola, Vandana Shiva, Presidente di Navdanya International e membro del comitato esecutivo del World Future Council, l'On. Rossella Muroni, capogruppo LeU in Commissione Ambiente, il presidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio On. Filippo Gallinella (M5S), l'On. Federico Fornaro, presidente di LeU e capogruppo in Commissione Agricoltura, l'On. Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura e Lucio Cavazzoni, già presidente di Alce Nero.

Il Primo Ministro del Sikkim si trova a Roma in occasione dell'assegnazione del Future Policy Award, per ritirare il primo premio dedicato alle migliori politiche globali per l'agroecologia, organizzato dalla FAO, dal World Future Council e IFOAM Organics International. Il primo ministro indiano ha cosi commentato l’assegnazione del prestigioso riconoscimento allo Stato del Sikkim, riconosciuto come modello di agricoltura biologica e biodiversa a livello globale: “Dal momento in cui fu annunciata la risoluzione, presso l’Assemblea Legislativa, di convertire l’intero stato al biologico abbiamo incontrato diverse resistenze da parte dell’opposizione e dagli stessi agricoltori, ma abbiamo proseguito con determinazione. Siamo lieti che altri vogliano prendere ispirazione dal nostro lavoro, come il Kerala ed altri stati dell’India nord orientale. Per ottenere risultati siamo stati sempre in prima linea con diverse politiche pubbliche, per esempio la gestione dei rifiuti, la protezione delle foreste, dei ghiacciai e del clima, oltre all’educazione. Voi siete curiosi di conoscere la nostra esperienza, ma anche noi abbiamo un grande interesse nel conoscere altre esperienze in questo campo in altre parti del mondo. Un mondo 100% ad agricoltura biologica e’ possibile non c’e’ ragione per cui gli agricoltori, le comunità e le istituzioni non possano continuare ad impegnarsi in questa direzione”.

Membro della giuria di esperti, Vandana Shiva ha cosi’ commentato il successo della conversione al 100% biologico del Sikkim a cui la sua organizzazione, Navdanya, ha contribuito attivamente: “E’ un premio meritatissimo, ma e’ anche un faro per il futuro. L’unico futuro possibile e’ creare un mondo libero dalla dipendenza dai combustibili fossili, libero dai veleni e dalla plastica, in cui si produca cibo sano e biodiverso. Abbiamo distrutto i nostri suoli, creato le migrazioni forzate dalle terre private, depredate delle risorse di base a causa anche della crisi climatica. Ci troviamo di fronte alla sesta estinzione di massa delle specie viventi, a crisi di siccità e inondazioni in ogni parte del mondo. Inoltre i piccoli agricoltori stanno abbandonando le loro terre, mentre il nostro sistema alimentare sta creando una crisi sanitaria globale. Nonostante ciò ancora vengono proposte false soluzioni con lo stesso paradigma ideologico che ha creato le crisi a cui assistiamo: per esempio la visione di un’agricoltura senza agricoltori, totalmente digitalizzata e controllata dalle grandi aziende dell’agrochimica e i nuovi ogm. E’ una visione senza futuro. Noi, insieme, abbiamo una visione differente, che salvaguardi la biodiversità, i territori, le comunità agricole, le economie locali, la democrazia, attraverso una transizione verso un sistema agroalimentare che rispetti la terra, la naturale evoluzione della biodiversità e la dignità delle persone e delle culture”.

Ha moderato la conferenza Lucio Cavazzoni, già presidente di Alce Nero, che ha dichiarato: “È possibile ‘ricontadinizzare’ molte delle nostre colline e montagne, con l’aiuto del digitale, di una rete diffusa e capace, dell’amore per il proprio territorio . È un lavoro nuovo quello che mira alla salute dell’uomo e del pianeta. Biologico è inno alla vita!”.

Il modello biologico del Sikkim ottiene riconoscimenti e attira l’attenzione dei politici italiani come conferma la presenza del presidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio On. Filippo Gallinella (M5S): “L’impegno nella salvaguardia dell’ambiente ci riguarda tutti”. In seguito e’ intervenuta l'On. Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura: “Dobbiamo coniugare le esigenze della modernità con la sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale. Le economie rurali locali possono avere un forte impatto e cambiare il nostro modo di produrre e ridare all’agricoltura quel ruolo di multifunzionalità che ha sempre avuto. Ad esempio nella responsabilità sociale d’impresa per la sostenibilità sociale, per la dignità del lavoro e delle persone svantaggiate”.

Un’agricoltura sostenibile e biologica è essenziale anche per la sostenibilità ambientale. Presente in sala stampa l'On. Rossella Muroni, capogruppo LeU in Commissione Ambiente: “La sostenibilità della produzione agricola è una delle ricette più urgenti e ineludibili per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Contemporaneamente produrre cibo in maniera equa, pulita e giusta è sinonimo di giustizia sociale. L’agricoltura biologica e i BioDistretti, come dimostra l’esperienza del Sikkim, rappresentano il futuro delle produzioni agricole con i territori e le comunità al centro di processi virtuosi che coniughino lavoro e ambiente”.

Anche L’On Sara Cunial (M5S), membro della Commissione Agricoltura ha dichiarato:”Oggi siamo qui con una lezione rivoluzionaria. Non possiamo piu’ perdere tempo e troppi compromessi sono già stati accettati. La comunità ha il diritto, ma soprattutto il dovere di ripartire dai piccoli agricoltori che sono i custodi del territorio, della vita e dei semi”.

A conclusione degli interventi l’On. Federico Fornaro, presidente di LeU e capogruppo in Commissione Agricoltura:”C’e’ un’agricoltura che sta soffrendo molto, quella delle aree marginali, della collina povera e che potrebbe nel biologico trovare una risposta. E sarebbe una risposta anche al problema del cambiamento climatico, all’occupazione e allo spopolamento di questi territori, nei quali nuove generazioni di agricoltori potrebbero insediarsi”.

La conferenza stampa presso la Camera dei Deputati fa seguito al Congresso Internazionale sulla Biodiversità, co-organizzato da Navdanya con altri partners internazionali quali IFOAM, CISSA, Shumei, UNDP, German Cooperation e Regeneration International e svoltosi a Dehradun, India, dal 4 al 6 ottobre. Il primo ministro del Sikkim e Vandana Shiva, insieme alle donne dell'Himalaya hanno congiuntamente annunciato l'iniziativa per un Himalaya totalmente biologico e biodiverso, finalizzato a diffondere il modello che il Sikkim ha costruito nell'arco di 15 anni, che ha dimostrato come un modello agricolo 100% biologico e basato sui principi dell'agroecologia e dell'economia circolare locale sia non solo possibile, ma anche vantaggioso, in quanto le aziende agricole che praticano un' agricoltura biologica e biodiversa sono il 20% più produttive rispetto alle aziende monocolturali che utilizzano input chimici. Navdanya ha collaborato all'iniziativa di convertire l'intero paese al biologico, fornendo formazione agli agricoltori e ai responsabili istituzionali del settore agricolo.

Il modello agroecologico e' in grado di dare vita ad un ciclo virtuoso tra agricoltori, ambiente, territorio e comunità e rappresenta la base di un impegno congiunto mirato alla transizione globale verso un'alimentazione e un'agricoltura senza veleni entro il 2050.

La presentazione dell'iniziativa a favore della conversione dal sistema agro-alimentare convenzionale, avviene in seguito a una serie di dati recentemente raccolti rispetto alla maggiore profittabilità delle imprese che praticano il biologico all'interesse crescente dei consumatori nei confronti del settore, oltre all'evidenza degli effetti negativi dell'attuale sistema di produzione alimentare sull'ambiente e sulla salute, come ampiamente dimostrato dalla recente pubblicazione di Navdanya International, il Manifesto "Food for Health" (Cibo per la salute), edito da Terra Nuova Edizioni.

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15/10/2018, 20:46
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AGROALIMENTARE: M5S, OK CAMERA PDL FILIERA CORTA E KM ZERO: VINCE AGRICOLTURA SOSTENIBILE

ROMA, 17 OTT - “La Camera ha approvato la nostra proposta di legge sulla valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile, e adesso attendiamo il passaggio al Senato. Questo provvedimento risponde ai bisogni dei cittadini che vogliono sulle loro tavole prodotti locali e di chiara provenienza”, così Filippo Gallinella e Chiara Gagnarli, rispettivamente presidente e componente M5S della commissione Agricoltura alla Camera, e primi firmatari della proposta di legge.

“Con appositi marchi garantiremo che i prodotti acquistati provengono da un territorio che dista un massimo di 70 km dal luogo di vendita, e chi dichiarerà il falso sarà sanzionato. Si darà così un concreto sostegno a contadini, allevatori e pescatori, favorendo la crescita dell’economia locale e aiutando anche l’ambiente, perché si evitano i lunghi trasporti, l’uso di imballaggi e la conservazione nei frigoriferi. La Camera – spiegano – ha approvato anche tre ordini del giorno che impegnano il governo a prevedere un fondo per la promozione e la valorizzazione dei prodotti a Km zero o utile e provenienti da filiera corta, a coinvolgere gli istituti scolastici in concorsi per ideare e disegnare i loghi, e infine a sostenere attività di informazione e sensibilizzazione nei confronti dei consumatori e promuovere progetti di educazione alimentare nelle scuole”.

“Con questa legge scegliamo l’agricoltura sostenibile e tuteliamo il nostro made in Italy”, concludono Gallinella e Gagnarli.


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18/10/2018, 7:15
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AGROALIMENTARE, M5S: INVESTIMENTI MIRATI PER SALVARE I CASTAGNETI ITALIANI

ROMA, 18 OTT- “La filiera produttiva delle castagne nell’alto Casertano è tra le più importanti d’Europa per volumi prodotti, qualità e fatturato. Purtroppo però, il cinipide galligeno del castagno, un insetto originario della Cina, sta mettendo a rischio la produzione e l’intero indotto. Nonostante le misure di contrasto adottate, i dati continuano a essere allarmanti: per le annate 2012, 2014 e 2016, un calo medio del 90% della produzione ha fatto dichiarare per tre volte lo stato di calamità naturale. E anche il calo previsto per il 2018 è destinato a superare il 90%”. Lo dichiara la deputata e componente M5S della commissione Agricoltura alla Camera Margherita Del Sesto, firmataria di una interrogazione al ministro Centinaio.
“Le aziende del settore sono in ginocchio. E a questo si aggiunge, anche in relazione ai fenomeni meteorologici estremi e ai cambiamenti climatici, il danno ambientale e quello idrogeologico, visto che centinaia di ettari di castagneti vengono abbandonati. Siamo però fiduciosi per l’attenzione che il ministero sta riservando a questa problematica: dopo l’approvazione del Piano di settore castanicolo, partirà una programmazione a medio e lungo termine con investimenti mirati nella ricerca. Il ministero – aggiunge la deputata M5S – ha anche sottolineato che concrete opportunità di sostegno al settore arriveranno dalla riforma della Pac, ma la risposta più concreta ed efficace deve darla la Regione Campania con i fondi dei Programmi di sviluppo rurale. Continueremo a stare accanto ai produttori e alle imprese dell’indotto per individuare, anche con il contributo del governo, le soluzioni più adeguate ad affrontare il problema” conclude Del Sesto.

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18/10/2018, 19:50
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AGROALIMENTARE, CASSESE (M5S): CON STOP A UOVA SENZA TIMBRATURA EVITIAMO TRUFFE E GARANTIAMO QUALITÀ

Roma, 25 OTT - “Dobbiamo impedire che entrino in Italia uova provenienti dall’estero senza marchiatura. Così come è necessario che anche le uova prodotte nel nostro Paese circolino solo dopo che vi sia apposto, sul luogo di produzione, il timbro che ne indica la provenienza e la tipologia di allevamento. La circolazione di uova non marchiate diventa infatti terreno fertile per facili truffe, esponendo il consumatore al rischio di acquistare uova spacciate per italiane ma in realtà prodotte oltreconfine e senza avere la certezza sulla tipologia di allevamento. Per questo vogliamo modificare la normativa attuale, che esenta dall’obbligo di stampigliatura le uova destinate all’industria e quelle destinate ai centri di imballaggio lontani dai luoghi di produzione”. Lo afferma Gianpaolo Cassese, componente del MoVimento 5 Stelle della commissione Agricoltura alla Camera, illustrando la risoluzione a sua firma da oggi all’esame della Commissione.

“La mia risoluzione propone al governo di intervenire perché tutte le uova siano marchiate all’origine” riprende Cassese. “È in gioco sia il diritto dei cittadini alla corretta informazione sia la sicurezza sanitaria. È trascorso solo un anno dall’allarme, in Europa e in Italia, delle uova contaminate al fipronil, insetticida vietato perché cancerogeno. E un nuovo allarme si è ripetuto più recentemente in Olanda e Germania. Assicurare la rigida tracciabilità del prodotto potrà garantire una maggiore tutela del consumatore anche in casi di gravi minacce alla salute umana come questo” riprende il portavoce del MoVimento. “Vogliamo che la stampa diretta del codice del produttore e del metodo di allevamento avvenga nel sito di produzione delle uova e non nei centri di imballaggio, dove può verificarsi la mescolanza tra uova di diversa provenienza e destinate ad usi diversi. La norma del nostro ordinamento che prevede l’esenzione dall’obbligo di timbratura per chi dall’estero vende all’industria alimentare va dunque cancellata” spiega.

“La mia risoluzione – prosegue Cassese – mira inoltre ad ottenere che i produttori indichino anche sulle confezioni poste in vendita il Paese di origine delle uova. Vogliamo che queste diventino buone pratiche a livello comunitario: per questo abbiamo chiesto al governo di farsi portavoce in Europa della richiesta di estendere a tutti i Paesi l’obbligo di timbratura”.

“I consumatori devono essere correttamente informati sull’origine dei prodotti che acquistano. E allo stesso modo vanno tutelati i produttori italiani che garantiscono standard di qualità elevati e non possono soffrire la concorrenza sleale di chi fa passare per italiane e magari allevate a terra uova di dubbia provenienza. Da consumatore e da imprenditore del settore – conclude il deputato del Movimento 5 Stelle – ho portato in Parlamento un’istanza molto sentita e sono determinato a ottenere, attraverso l’intervento di Parlamento e governo, la massima trasparenza e la massima qualità”.

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25/10/2018, 11:15
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AGROALIMENATARE, M5S: DA MINISTERO PIÙ CONTROLLI CONTRO FRODI MIELE CINESE

ROMA, 26 OTT - “L’Unione Europea ha importato circa 200.000 tonnellate di miele nel 2016, soprattutto dalla Cina, a prezzi d’importazione così bassi che motivano i più che fondati sospetti relativi alla qualità del prodotto”. Così Paolo Parentela, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Agricoltura alla Camera, nell’interpellanza urgente rivolta questa mattina in Aula al ministero dell’Agricoltura.

“Già nel 2015, una prima indagine sul settore effettuata dalla Commissione europea ha dimostrato che un’importante percentuale di frodi e adulterazioni nei mieli commercializzati nell’Unione Europea arrivava proprio dalla Cina, che molto spesso raccoglie miele ancora immaturo per poi “ricavarlo” dallo sciroppo di riso o zucchero, a cui verrebbe aggiunto un po’ di polline e diversi aromi. In questo modo il “miele” diventa un prodotto da laboratorio. Una pratica che invece è vietata per legge in Europa” prosegue Parentela.

“Il Movimento 5 Stelle ha ben chiaro quanto sia importante nel nostro Paese e non solo il settore dell’apicoltura - prosegue il deputato M5S -, che non a caso nella proposta della nuova Pac è l’unico per il quale raddoppiano le risorse. Per questo accogliamo con sollievo la decisione del ministero, confermata oggi in Aula dal sottosegretario Alessandra Pesce, di potenziare il sistema dei controlli per contrastare le frodi anche nel settore apistico. Il problema va risolto anche attraverso un’etichettatura corretta: i consumatori hanno il diritto di sapere da quali Paesi arriva il miele. Quando non si tratta di miele italiano, scrivere soltanto sulla confezione, come avviene attualmente, se è Ue o non Ue non basta per chi vuole esercitare una scelta d’acquisto consapevole”, conclude Parentela.

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26/10/2018, 16:03
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ROMA, 30 OTTOBRE - «La proposta contenuta nella manovra del Ministro Centinaio di affidare in concessione gratuita per 20 anni i terreni agricoli alle famiglie cui nasca il terzo figlio è un'ottima mossa per rafforzare il comparto e stabilizzare le famiglie»
Lo afferma la senatrice M5s e membro della Commissione Agricoltura al Senato, Donatella Agostinelli.
«Questa proposta, insieme al consolidamento della filiera corta, va incontro finalmente alle esigenze ed ai problemi di migliaia di coltivatori cui per anni invece uno Stato pressoché assente ha solo chiesto.
«Finalmente - conclude Agostinelli - il comparto agricolo può alzare la testa. C'è tanto lavoro da fare e ora bisogna concentrarsi sul rafforzamento dei servizi di tutto il settore»
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Movimento 5 Stelle
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30/10/2018, 19:19
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OLIO D’OLIVA: NECESSARIO ADEGUARE LA NORMATIVA SUL SISTEMA SANZIONATORIO

Il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) ha presentato una proposta di legge per svecchiare la legge italiana inerente le sanzioni a tutela dell’oro verde, ferma al 1960

Ogniqualvolta compriamo una latta o una bottiglia di olio di oliva, prezioso condimento immancabile protagonista della dieta mediterranea e dei sapori della cucina Made in Italy, dobbiamo fare attenzione a che tipologia di olio stiamo acquistando. L’attuale classificazione degli olii d’oliva, infatti, è stabilita dalla regolamentazione dell’Unione europea che ha introdotto, relativamente alle caratteristiche che devono possedere le diverse categorie di olio, elementi non previsti all’epoca in cui fu emanata la legge italiana inerente le sanzioni. Ovvero la legge 1407 del 1960 attualmente in vigore. Ad esempio le caratteristiche organolettiche, i limiti degli isomeri trans dell’acido oleico, principale componente dell’olio di oliva, ed altre caratteristiche legate all’evoluzione analitico-scientifica. Inoltre, non vengono previste alcune tipologie di esame per la classificazione degli olii di oliva.

“In definitiva – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, componente pugliese M5S della Commissione Agricoltura della Camera – l’apparato sanzionatorio non è adeguato a quelle che sono state le evoluzioni nel mondo dell’olio di oliva negli ultimi 50 anni e, incredibilmente, non utilizza strumenti, tecniche e caratteristiche divenute scientificamente obiettive per stabilire le diverse tipologie e qualità di olio di oliva. Pertanto, per rassicurare i consumatori sull’olio d’oliva che stanno acquistando e per tutelare e sostenere i produttori di qualità – prosegue L’Abbate (M5S) – si rende necessario adeguare il panorama sanzionatorio nazionale in funzione alle designazioni e definizioni degli oli di oliva e degli oli di sansa di oliva così come previste dal legislatore dell’Unione europea. Per far questo, ho presentato una proposta di legge che integra il decreto legislativo 23 maggio 2016, n. 103 con disposizioni che consentano di adeguare il sistema sanzionatorio alle nuove disposizioni comunitarie creando una sorta di ‘testo unico’ sanzionatorio. Per una volta che l’Unione europea ci garantisce una innovazione a tutela della parte sana della filiera commerciale, dal produttore al consumatore – conclude il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – mi sembra quantomeno opportuno cogliere questa occasione e far sì che le normative italiani in materia non rimangano obsolete. Mi auguro, dunque, che la proposta possa iniziare quanto prima l’iter parlamentare alla Camera a difesa dell’oro verde, dei suoi produttori e dei suoi estimatori”.

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31/10/2018, 18:57
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Spett.le Redazione,

nella speranza possa interessare provvedo ad inviarvi, in allegato e di seguito, il comunicato stampa relativo alle linee guida per i vivai pugliesi operanti nelle zone delimitate per il contrasto al batterio da quarantena Xylella fastidiosa su cui interviene il deputato Giuseppe L'Abbate (M5S).

Vi ringrazio anticipatamente e rimango a vostra completa disposizione per ulteriori informazioni, interviste e/o approfondimenti.

Cordiali saluti,

Valerio L'Abbate
Ufficio Stampa Deputato Giuseppe L’Abbate
Ordine dei Giornalisti della Puglia
Tessera n. 105289
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www.giuseppelabbate.it
342.8632827
XYLELLA: ECCO LE POSSIBILI ALTERNATIVE PER I VIVAI ORTICOLI DELLA ZONA DELIMITATA

Il deputato pugliese L’Abbate (M5S), dopo un incontro con il Servizio Fitosanitario Centrale, rende note le disposizioni comunitarie relative all’attività vivaistica all’interno della zona delimitata per il contrasto alla Xylella in Puglia

Pubblicata lo scorso 9 agosto, la decisione dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia di aggiornare la delimitazione della “zona cuscinetto”, della “zona di contenimento” e della “zona infetta” in relazione alla Xylella fastidiosa ha trovato non poche contestazioni. Soprattutto per quanto concerne i vivaisti produttori di orticole del sudest barese che si sono visti bloccati nella loro attività in piena campagna di brassicaceae. L’intervento regionale, però, ha matrici comunitarie imprescindibili e affonda le proprie motivazioni nella mancata attuazione delle norme finora previste per il contenimento del batterio da quarantena da parte della Giunta guidata dal Governatore Emiliano (PD). Eppure un modo per far sì che cavoli, pomodori e melanzane “nati e cresciuti” nella Terra di Bari non diventino un lontano ricordo c’è. A seguito di un confronto con il direttore del Servizio Fitosanitario Centrale, Bruno Caio Faraglia, sono emerse alcune disposizioni che darebbe dei margini di azione ai diversi vivai presenti sul territorio pugliese.

“A regolare la questione è la Decisione di esecuzione 2016/789 dove all’articolo 9 stabilisce i requisiti per la movimentazione all’interno dell’Unione delle piante specificate, ad eccezione di quelle coltivate in vitro e delle varietà non incluse nell’elenco comunitario – spiega il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura che nei giorni scorsi, assieme all’agronomo Paolo Leoci, rappresentante dei vivaisti orticoli, ha incontrato il direttore Faraglia al Ministero delle Politiche Agricole – In particolare, la decisione comunitaria dispone il divieto di spostare all’esterno delle zone delimitate, dalle zone infette verso le rispettive zone cuscinetto, le piante specificate che sono state coltivate per almeno parte del loro ciclo vitale in una zona delimitata. Pertanto, ne consegue che le piante specificate coltivate all’interno della zona cuscinetto possono essere liberamente spostate in tutta la zona delimitata – prosegue Giuseppe L’Abbate (M5S) – mentre quelle coltivate nella zona infetta possono essere spostate esclusivamente al suo interno. è possibile, inoltre, la commercializzazione all’esterno della zona delimitata previo rispetto di una serie di stringenti requisiti da rispettare per la produzione e movimentazione dei vegetali, al fine di evitare ogni rischio di contaminazione delle produzioni. Solo in quest’ultimo caso, i vegetali prodotti saranno accompagnati dal relativo passaporto che, ovviamente, ne attesterà la produzione in un sito riconosciuto indenne per Xylella fastidiosa. Qualche spiraglio, dunque, per non condannare un intero settore lo abbiamo – conclude il deputato 5 Stelle – Personalmente rimango a disposizione delle imprese del territorio per ulteriori approfondimenti e chiarimenti nonché per qualsiasi tipo di sostegno. Purtroppo ci ritroviamo a raccogliere i cocci di una gestione fallimentare del fenomeno che perdura da anni ed a cui stiamo iniziando a metter riparo. La Regione Puglia potrebbe ancora far qualcosa di utile per i vivaisti, venendo incontro loro attraverso dei bandi PSR dedicati a quegli operatori che opteranno gli adeguamenti strutturali necessari per essere dichiarati indenni”.

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03/11/2018, 17:07
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AGROALIMENTARE, M5S: ANCHE PRODUTTORI CONFERMANO IMPORTANZA TIMBRATURA UOVA

ROMA, 06 NOV - “Anche UnaItalia, la più grande associazione di categoria che tutela e promuove le filiere agroalimentari italiane delle carni e delle uova, e che rappresenta oltre il 90% della filiera italiana dell'allevamento di polli e conigli, accoglie con favore la risoluzione del MoVimento 5 Stelle, attualmente in discussione in commissione, sulle iniziative in materia di marchiatura delle uova, a prima firma del nostro portavoce Gianpaolo Cassese”. Così in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Agricoltura alla Camera.

“La risoluzione, come specificano da UnaItalia, risponde a un’esigenza di certezza che giunge anche dai produttori di uova. Il timbro in allevamento, e non nel centro di imballaggio come avviene tutt’ora, tutela i consumatori da eventuali raggiri e truffe. La scritta apposta sul guscio impedisce che si possano consumare prodotti fatti con materie prime la cui provenienza non è certa. Sapere da quale Paese, da quale azienda e da quale tipo di allevamento arrivano le uova che compriamo è un diritto dei consumatori. Con questa risoluzione il MoVimento 5 Stelle conferma il suo unico obiettivo: stare dalla parte dei cittadini, dei consumatori e dei produttori seri”, concludono i portavoce del MoVimento 5 Stelle.

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06/11/2018, 21:47
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