20/08/2020, 10:18
milli ha scritto:Mi pare che ormai la discussione è esaurita e stiamo andando fuori tema.
20/08/2020, 11:57
Rima ha scritto:monta9 ha scritto:L'origine dei prodotti alimentari, olive comprese, è sempre OBBLIGATORIAMENTE specificata.monta9 ha scritto:Rima ha scritto:Anche quando vengono trasformate in olio?
Non sono un esperto in materia, ma sono quasi certo di aver letto il contrario. Se lo ritrovo ti metto il link.
Sì. Ma non c'è da cercare troppi link, puoi vedere da te il Regolamento UE 1096/18...deve sempre essere specificato sia il Paese di origine (o dicitura UE) delle olive che di molitoria (se non coincidono)monta9 ha scritto:Esso modifica in alcuni articoli il Reg UE 29/2012 che rimane sempre la base giuridica
Se si è reso necessario questo aggiornamento nel 2018, vuol dire che fino ad allora si potevano importare olive da altri paesi, comunitari o extracomunitari, estrarre l'olio ed etichettarlo "Made in Italy" senza precisare la provenienza della materia prima.
Probabilmente ciò che avevo letto riguardava situazioni antecedenti all'entrata in vigore di questa norma.
Sai dirmi se la stessa norma è applicabile anche al settore caseario?
Supponendo che non avrà effetto retroattivo, sapresti dirmi se ha comunque inciso sull'orientamento giurisprudenziale dei contenziosi già in essere?
Chiedo troppo ad un veterinario?
20/08/2020, 11:59
20/08/2020, 18:07
monta9 ha scritto:Per riassumere, in soldoni: ad oggi noi consumatori possiamo stare tranquilli in fatto di prodotti alimentari, data la grande normativa e la moltitudine di controlli delle Autorità Competenti.
Facciamo registrare ogni anno i limiti ammissibili più bassi per ciò che riguarda residui di farmaci, sostanze inibenti, microrganismi patogeni ecc negli alimenti e la nostra macchina ispettiva non ha eguali in tutto il mondo (e non è un modo di dire ma sono dati).
Ciò che è stato è stato.
20/08/2020, 19:25
Rima ha scritto:monta9 ha scritto:Per riassumere, in soldoni: ad oggi noi consumatori possiamo stare tranquilli in fatto di prodotti alimentari, data la grande normativa e la moltitudine di controlli delle Autorità Competenti.
Facciamo registrare ogni anno i limiti ammissibili più bassi per ciò che riguarda residui di farmaci, sostanze inibenti, microrganismi patogeni ecc negli alimenti e la nostra macchina ispettiva non ha eguali in tutto il mondo (e non è un modo di dire ma sono dati).
Ciò che è stato è stato.
I controlli di cui parli riguardano la nostra produzione o si estendono anche a tutti i prodotti alimentari che importiamo, sia freschi che surgelati e/o confezionati?
21/08/2020, 14:27
Sembra che trovare una bottiglia di olio EVO non contraffatto sia quasi un miracolo
22/08/2020, 10:58
22/08/2020, 21:25
Concordo.Ereditai ,anni fà,un uliveto di circa 200 piante, il problema principale ,dopo essermi informato, riguardava la raccolta ,richieste troppo esose (nella zona tutti gli addetti ai lavori chiedevano almeno il 50% del prodotto (olio),nessun altro tipo di accordo possibile).So che ora chiedono molto di piu' ,le ragioni sono varie. Il risultato è stato l'abbandono dell' uliveto, dove è stato possibile l'espianto e la vendita degli esemplari migliori ,secondo legge.Flavio ha scritto:Purtroppo è un argomento oramai già molto noto... e pensare che in molte parti d'Italia ci sono oliveti in completo stato di abbandono. E non perché non ci siano più persone che vogliono fare quel tipo di lavoro, ma perché non conveniente...
22/08/2020, 21:52
23/08/2020, 19:18
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