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CHERASCO VS MADONITA : Facciamo un confronto costruttivo 
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dannyb ha scritto:
Per ciò che concerne la resa della carne, mi risulta che l'unica variante possa essere l'acqua, ovvero quanta acqua è contenuta nella carne e quindi quale sarà la resa dopo la cottura. Ebbene, se la lumaca viene spurgata e asciugata per un totale di 3 settimane almeno, la lumaca si "asciuga" in modo naturale e quindi il suo peso è un peso reale. Diverso è il discorso se chi vende le chiocciole le vende "spacciandole" per spurgate e spurgate non sono. Il peso appena raccolte può essere anche di un 25/30% in più (l'acqua appunto) che diminuisce dopo il periodo di spurgatura e asciugatura.
.


Ciao dannyb, innanzitutto grazie per i molti spunti che mi hai fornito.
Sono d'accordo con te su tutto tranne che sulla parte che ho quotato.
Se è vero quello che dice Avagnina sulla resa della carne, ovvero che un'alimentazione in grande prevalenza vegetale produce chiocciole con una % di acqua di molto inferiore rispetto a quella con uso più massiccio uso di sfarinati, a prescindere dal processo di spurgatura, con Cherasco tu avrai sempre una % di carne in più rispetto al peso iniziale pre-spurgatura.
Non mi sembra credibile (e su questo chiedo il parere degli esperti) che con una spurgatura di 2-3 settimane la lumaca perda tutta quanta l'acqua.
La carne poco consistente (e quindi con molta acqua) in fase di cottura perde peso per esempio...e questo lo dice ufficialmente Cherasco..il che significa che con la spurgatura non vai ad aliminare tutta l'acqua ;)


16/07/2015, 12:02
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ordina un kg di lumache cheraschiane, e un chilo di polacche a mangime e mettile in pentola. alla fine per imbastire un investimento devi mettercene anche del tuo, cosa meglio di una degustazione?

cmq il discorso che fai te e' legato al fatto che il mangime favorirebbe l'accumulo di acqua intracellulare. qui sarebbe meglio parlasse lumacosia, che ci ha studiato sopra.. l'asciugatura toglie l'acqua che inibisce il letargo, non quella intracellulare, che e' quella costitutiva dell'animale stesso.

infatti chi usa solo mangime lamenta una conservabilita' minore, soprattutto della maxima. Problema in parte ovviato dallo smercio verso l'industria conserviera (ovviamente parlo per il centro Europa).

Se guardi anche a Cherasco stanno aprendo all'integrazione con fioccati e sfarinati, segno che non e' una pratica sbagliata..

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16/07/2015, 13:17
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Ciao a tutti,

non ho ancora un allevamento ma spero l'anno prossimo di iniziare ad allevare chiocciole,
io penso che il mangime deve essere un integrazione, il come darlo bisogna come ha detto lumacosio adattare il sistema alle proprie esigenze, forse quello di dare all'inizio della crescita un po di mangime potrebbe andare bene, è da provare.
Ho sentito e letto del metodo che usa Ambra Cantoni, dove mi sembra di aver capito che da solo vegetale, niente integrazione tranne che carbonato di calcio, e riesce a chiudere il ciclo in un anno, cosa ne pensate?
nei mangimi del metodo Madonita è presente solo una piccola percentuale di Carbonato di calcio, mentre questi di viterbo sembrerebbe che diano solo quello.


17/07/2015, 17:49
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a me risulta che l'allevamento Cantoni usi mangime nelle prime fasi, ma magari passa di qui e ce lo dice lui..

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17/07/2015, 21:49
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Può essere, io ho visto un video dove dicevano e facevano vedere che davano uno sfarinato dicendo che era carbonato di calcio...


17/07/2015, 23:00
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dannyb ha scritto:
Ciao mrtribal,

Io rimango contrario alla recinzione perimetrale effettuata con reti e per di più (come nel loro caso) con l'orlo superiore elettrico. Quando piove e quando le lumache camminano tra un "polo" e l'altro, la corrente viene scaricata a terra diminuendo l'efficacia del sistema. Chi c'è stato mi ha detto che fuori dal recinto ha trovato molte lumache. Molto meglio il perimetro con assi di legno e relativo composto antifuga. In quel caso infatti le fughe sono pari a zero.


Ragazzi, oggi ho visitato un allevamento del basso lazio a recinto unico.
Tra le tante cose ho espresso loro qualche dubbio sulla rete con orlo elettrificato riportando le stesse perplessità emerse qui sul forum.

I titolari mi hanno detto che, quando le lumache (o limacce) camminano tra un polo e l'altro, cadono a terra a causa della scossa (sennò a che serve la rete elettrificata :) )...quello che invece può fare da ponte e rendere inefficace il sistema è la vegetazione che si va ad appoggiare sopra (creando una messa a terra).

La loro soluzione a questo problema è stata di creare una piccola pacciamatura lungo tutto il perimetro (dal lato interno ovviamente) e così la vegetazione non tocca più la rete.

Certo perdi un po' di spazio vitale per le lumache (che cmq vai abbondantemente a compensare con la soluzione a recinto unico) però almeno i soldi spesi per la rete con orlo elettrificato non li vai a buttare.

P.S.
infine hanno anche detto che se le lumache vogliono scappare lo fanno usando l'impianto d'irrigazione, per cui tutte le soluzioni hanno i loro pro e contro ma non potranno mai ridurre a zero il numero di fuggitive! :D


19/07/2015, 19:47
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Premesso che e' la nostra esperienza qui, poi ognuno ha le sue:

le chiocciole hanno una bava piu' fluida e cadono all'interno, confermo. se l'intensita' di scarica e' eccessiva, per esempio nei giorni di pioggia molto intensa aumentavamo un po' la dose per compensare delle perdite con le colature di acqua, qualcuna e' pure morta, ma poca roba.
La limaccia rossa (Arion per capirci) ha una bava vischiosa e filante, che fa effetto yoyo e collega tra loro i fili scaricando (impianto a 4 poli +-+-) oppure facendo il ponte fili elettrici-lamiera (impianto lamiera massa e banda elettrizzata conduttore).

Oer verificare vi basta prenderne in mano una e vedete. quando si asciuga sembra silicone.

le fughe da impianto di irrigazione si risolvono con un sistema stupidissimo: il tubo principale lo fai entrare nell'impianto da sottoterra e solo dopo dirami le ali piovane..
noi l'unico punto di fuga che abbiamo abbondantemente grassato e salato e' un palo del telefono.

considerato che H. aspersa non e' secie autoctona e dopo 3 anni non abbiamo invaso gli orti vicini direi che il grasso e sale funziona bene.

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19/07/2015, 20:56
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lumacosio ha scritto:
Sara'...

Qui lavorano tutti o quasi cosi', distribuendo il mangime quotidianamente, con impianti anche tra 1 e 2 ettari a corpo unico, e con risultati decisamente positivi da anni.

E comunque se ragionate di quantitativi di mangime minimi per rispettare la qualita' italiana (??) il problema dovrebbe essere minimo.. :roll:

Nel senso che sto mangime a darlo due volte la settimana per non farlo diventare parte preponderante dell'alimento presuppone comunque di avere difficolta' al martedi e al venerdi, non e' mica la fiine del mondo..


Buongiorno a tutti ragazzi,
questo thread credo sia davvero importante. Offre, infatti, ottimi spunti per farsi un'idea di base dell'investimento iniziale e quindi del business plan da presentare eventualmente in banca o alla regione (a seconda dei casi).

Vorrei approfittarne per fare una serie di considerazioni sul metodo ‘open space’ di cui si è parlato in precedenza.

Rileggendo il preventivo per 1 ettaro inviatomi gratuitamente dai madonita (che colgo l'occasione per ringraziare), emerge per quanto riguarda i costi che, al 2° posto dopo i riproduttori, ci sta la rete speciale per i recinti (€ 7.407,84), al 4° posto (dopo il mangime) ci stanno i pali in castagno sempre per i recinti interni (€ 2.385,10)...e siamo a quota € 9.792,94.

Se le recinzioni (mi riferisco sempre e solo a quelle interne) te le fai realizzare da loro, occorrono altri € 7000 (qui potrei sbagliarmi ma non credo di molto) e siamo a quota € 16.792,94.
Infine ci sono le spese di trasporto: all'incirca € 1000...e siamo ad un totale di € 17.792,94.

Rileggendo tutta la discussione, tra i possibili svantaggi del metodo ‘open space’, mi sembra che soprattutto i madonita abbiano posto l’accento (sconsigliando di adottare questo approccio) sul problema “lumache ovunque nella finestra temporale tra irrigazione e distribuzione mangime”.

Assumendo vera (e senza doppi fini) la loro considerazione, la domanda da porsi secondo me è questa: la soluzione ‘open space’, sfruttando molto meglio gli spazi, va a compensare il n° di chiocciole calpestate nei passaggi durante la distribuzione del mangime?

Segue...


30/07/2015, 19:43
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Facciamo due calcoli per 1 ha di terreno (lordo):

1) Metodo ‘classico’ con recinti => Area netta recinti = 7.487 mq;

2) Metodo a recinto unico => Area netta recinto = 7.487 mq + 585 mq = 8072 mq

Il 585 mq di spazio utile aggiuntivo l’ho calcolato approssimativamente considerando passaggi da 50 cm (anziché 80) e circa 24 settori da ml 96 x 3,45.

Con produzione a regime di 1,5 kg/mq, ottima gestione del magazzino (spurgatura, conservazione, etc.) e considerando di vendere un 50% della Muller all’ingrosso (4,50 €/kg) e l’altro 50% al dettaglio (10 €/kg), si ha:

Tot. produzione spazio utile aggiuntivo = 585 mq x 1,5 Kg/mq = 877,5 Kg.
Ricavo lordo vendita ingrosso = 438,75 Kg x 4,50 €/kg = € 1.974;
Ricavo lordo vendita dettaglio = 438,75 Kg x 10 €/kg = € 4.387;
Tot. ricavo lordo = € 6.361

N° Aspersa Muller aggiuntivo = (877,5 x 1.000) / 11 = 79.773

Distribuendo mangime 2 volte a settimana diciamo per 4-5 mesi (correggetemi se mi sono allontanato di molto dalla realtà media italiana), abbiamo un totale di circa 40 giorni (per intenderci anche se fossero 100 il ragionamento continuerebbe ad essere valido).

Ciò significa che, se per assurdo fossimo così maldestri (e le chiocciole così veloci e frenetiche) da arrivare a schiacciare fino a 1.994 lumache (79.773 / 40) per ogni giorno di distribuzione mangime, avremmo in ogni caso una produzione pari a quella del metodo con i recinti! :)

Ai posteri l’ardua...

Ovvio che poi questa è solo teoria e ogni metodo ha i suoi pro e contro...però se non hai molti soldi da investire, secondo me il metodo a recinto unico ad oggi è l’unica soluzione adottabile e i grandi allevatori italiani dovrebbero avere l’onestà intellettuale di dirlo: perdere qualche lumachina – e con l’esperienza e l’agilità ne perderai sempre meno - non potrà mai giustificare una spesa iniziale, del tutto evitabile, di quasi 20.000 euro!


30/07/2015, 19:46
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Premesso che porto massimo rispetto alle idee altrui, che Lumacosia preferisce le reti, e che sopra tutto non devo convincere nessuno, la mia opinione, dopo 4 mesi con 350 metri senza reti a balze e' che la quantita' di pestato e' identica all'altro metodo, che abbiamo pure come controprova.

basta sapersi regolare con il come e quanto e quando dare acqua, e porto le esperienze mie e di chi il mangime lo da, pure con questo metodo tutti i giorni meno quando diluvia, ossia il 99% degli impianti polacchi, che di chili al metro ne fa il doppio, quindi con maggior rischio di calpestamenti.


Non per niente anche qui dal dibattito e' emerso che anche li' da voi qualcuno ha convertito al senza reti.

Poi.. de gustibus.

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30/07/2015, 21:09
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