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Pascolo in pianura? 
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Iscritto il: 07/07/2010, 10:15
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Località: Provincia Reggio Emilia
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Niente di nuovo, anche qui gli alimentaristi dicono esattamente la stessa cosa, hanno ricevuto una certa formazione universitaria o comunque tecnica improntata sull'alimentazione a secco e nessuno si chiede se quello è l'unico modo. Inoltre è difficile che chi lavora con un mangimificio promuova qualcosa che prevede meno mangime. Devo ammettere però che il pascolo è più "sicuro" dell'erba data in stalla però se è pronta da sfalciare problemi non ce n'è. Comunque è sufficiente calare un po' il mangime quando si usa l'erba e il grasso non cala e neanche la produzione, basta usare il buon senso


03/05/2015, 20:05
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Iscritto il: 05/03/2015, 14:04
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Località: Varese
Formazione: Perito Agrario
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Salve a tutti, spero di poter approfittare di questa discussione per chiedervi se qualcuno saprebbe indicarmi le caratteristiche (%Proteine; %Grasso; CS ; Batteri) di latte proveniente da bovine al pascolo, o meglio, che differenze ci possono essere rispetto a un latte prodotto alimentando le bovine con l'unifeed. Grazie


16/05/2015, 7:37
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Iscritto il: 24/05/2012, 12:54
Messaggi: 52
Località: Langhirano (Pr)
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La domanda di "ilGalli" la trovo molto interessante e me la sono posta anch'io, volevo anche chiedere a Daniele80 quali sono i problemi riscontrati con questo tipo di allevamento, più esattamente per ciò che riguarda la mungitura e la regolamentazione AUSL.


17/05/2015, 16:35
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Iscritto il: 07/07/2010, 10:15
Messaggi: 178
Località: Provincia Reggio Emilia
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Le percentuali di grasso e proteine non cambiano un gran che, quello che cambia è nella composizione dei grassi: piu monoinsaturi e polinsaturi e meno saturi nel latte da pascolo, cambiano anche le dimensioni dei globuli di grasso che nelle vacche a pascolo sono più piccoli e più digeribili. Ma nel latte non ci sono solo quelle sostanze delle analisi "canoniche", ci sono anche gli ormoni che l'animale secerne spontaneamente ma che cambiano parecchio a seconda delle condizioni di vita e benessere dell'animale e che decidono se un latte fa bene o fa male, inoltre se la vacca mangia solo e soltanto erba non introduce nessun alimento nocivo, niente muffe, niente tossine, si nutre di un alimento vivo, vegetale ovvio , ma vivo. A mano a mano che introduciamo alimenti conservati: fieni, insilati, mangimi aumentiamo in maniera esponenziale il rischio che la vacca introduca qualcosa di nocivo e quello lo introduciamo anche noi bevendo latte o mangiando formaggio, questo è inevitabile. A proposito del latte da pascolo c'è parecchia bibliografia su internet ma tutta in lingua inglese.

Per quanto riguarda la carica batterica e le cellule somatiche in teoria nel pascolo sono migliori ma, di fatto, dipende dalla gestione, dalla routine di mungitura. Se mungi male e hai una cattiva gestione del pascolo questi parametri saranno peggiori di uno che tiene le vacche sempre dentro ma gestisce bene.

Per la mungitura è molto semplice perché le vacche all'ora della mungitura tendono spontaneamente ad andare dove le si munge, che sia la stalla o una postazione esterna.


18/05/2015, 20:57
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Iscritto il: 06/09/2010, 1:23
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Molto interessante l'argomento.
Io(forse nella mia ignoranza nel settore)vedrei bene il pascolo per un allevamento piccolo 50-100 con razze magari "rosse " e vendita diretta ai distributori automatici e tanto di marketing ben pensato in modo da prendersi un bel premio sul prezzo.


19/05/2015, 19:46
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Iscritto il: 07/07/2010, 10:15
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Località: Provincia Reggio Emilia
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Le dimensioni della mandria dipendono dalla terra che hai e dalle capacità dell' imprenditore, se hai 500 ettari puoi mungerci 700 e più vacche facendo anche del primo taglio di fieno o fasciato. La razza non è il punto chiave, lo è come è costruito l'animale. All'interno di una stessa razza puoi avere animali anche molto diversi.
Anche se il pascolo in pianura è il più semplice per il bestiame e quindi di più facile adattamento.
In montagna le cose si complicano.

Riprendo un post precedente per rispondere in merito all'Asl.
Il carico di un pascolo ben fatto sta in generale entro le 3 UBA per ha su tutta la superficie aziendale per cui dentro i parametri di carico aziendale.
Se in alcuni casi l'asl vuole equiparare il pascolo allo spandimento liquami (per me assurdità ma può succedere) non vi sono problemi poiché praticamente la stagione di pascolo nel clima della pianura padana coincide con il periodo degli spandimenti.
Inoltre se il pascolo è condotto bene la copertura erbosa rimane uniforme praticamente dappertutto così da poter mostrare all'Asl che non ci sono percolamenti su terreno nudo.


20/05/2015, 9:33
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Concordo con Daniele80 ed aggiungo che bisognerebbe adattare il numero di capi alla disponibilità di terra. Il mercato odierno è molto difficile e dover comprare troppe cose è un grosso svantaggio. Rispetto agli altri paesi europei, normalmente abbiamo troppi capi per ettaro. Chi parte da zero, oggi, credo dovrebbe farlo con una filosofia più "europea" che italiana.


20/05/2015, 9:45
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Sez. Bovini
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Località: Sant'Agata di Esaro (CS)
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Infatti, in francia o constatato che il carico di uba per ettaro e' molto basso, non si arriva mai ad un capo per ettaro, solitamente chi ha 100 ettari di pascolo tiene una settantina di vacche. La parola d'ordine e' "autonomia alimentare" , si cerca di non comprare niente..

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L’unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.


20/05/2015, 11:08
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Hanno anche un altra fiscalità ,mentre la ns e legata al reddito agrario x ettaro ehanno un altro costo degli affitti. Oltre che ora abbiamo anche l imu

Dunque ricalitolando la somma d qiesti costi copre la plv. Della vacca?

_________________
Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


20/05/2015, 11:53
Profilo YIM WWW

Iscritto il: 02/03/2013, 15:08
Messaggi: 361
Località: Mazzè (TO)
Formazione: Perito Tecnico Aeronautico
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Sono stato in Francia un paio di mesi fa, nella zona delle Montbeliarde della Coopex. Li è proprio la filosofia che è diversa, almeno per quanto riguarda le vacche da latte. Qui la parola d'ordine è "riempire il frigo"... la no. La pensano al margine su ogni litro prodotto. Al punto che se pensano di aumentarlo diminuendo vacche e produzione, lo fanno senza pensarci nemmeno un secondo.


20/05/2015, 12:30
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