LE VOSTRE TARTUFAIE

saro' ancora all'antica pero' io ho preso una manciata di terra nei vari punti del campo dopo averlo arato e al tatto ti accorgi subito com'e' la composizione . per esempio potrebbe essere stratificata ( in superficie di un tipo e sotto completamente diversa ).
raramente ho visto campionare il terreno in maniera corretta ( da manuale ).
secondo me e' utile saperlo anche per il tipo di interventi / attrezzi da usare per le varie lavorazioni ( uno dei piu' importanti e' l'irrigazione).
un po' di acido muriatico per vedere l'effervescenza... e via .
come gia' detto in passato ho campi molto simili come analisi del terreno ma completamente diversi come struttura .

Masu d accordissimo con te... Prelevare campioni non è semplice... Posso dirti che io uso un tubo innocenti e mazza.... Scarto i primi cm... È non ho altro che un carotaggio dello strato, l unica cosa. È prelevare quando il terreno è in tempera! Ne faccio più possibile per poi mischiarlo insieme... Saluti angelo

C'è comunque da specificare che il campionamento in più punti con miscelazione dei vari campioni va fatto esclusivamente in zone omogenee.
Mescolare campioni di terreno con colorazione diversa o evidente composizione diversa ( presenza o assenza di scheletro) porta a risultati completamente sballati.
In un terreno lavorato è facile individuare le zone omogenee in un prato è impossibile e bisognerebbe prevedere decine di campionamenti per ettaro per poterlo mappare correttamente.
Io uso una trivella manuale da 15cm , tolgo i primi cm di terra e vado sotto 30-35 cm , poi con una paletta parto dal basso raschiando la parete fino in cima.
C'è anche da dire che per una vera analisi del suolo andrebbe fatto un buco con una pala meccanica di un paio di metri , solo così è possibile capire il tipo di suolo con abbiamo a che fare.
A volte si può sopperire con una buona conoscenza geologica della zona ma se le informazioni non sono reperibili o si tenta la sorte oppure ci si deve spendere tempo e denaro extra per essere sicuri.
Il metodo di Angelo è molto rapido ed efficace per campionamenti in serie basta solo non avere terreni con tanto scheletro altrimenti son bestemmie.....

in un campo arato vedi subito le parti omogenee . comunque per avere una buona conoscenza geologica della zona io uso il sito della regione per vedere il catalogo dei suoli , prendendo come riferimento quelli dove si trovano i tartufi al naturale . poi di solito faccio dei sopralluoghi per verificare se ci sono i presupposti come tartufaia naturale .
seguendo un filone ( dove io stesso ho fatto la mia tartufaia ) ai piedi dell' appennino ho trovato su google maps una tartufaia artificiale di melanosporum in un paese poco distante da me ah ah ah .
per cui forse non ho sbagliato le considerazioni oppure non sono stato l'unico .... ah ah ah

Ecco i risultati dopo il primo anno e l'ultima sarchiatura.
Ora devo finire con calma è un lavoro che porta via parecchio tempo fatto a mano ma direi che viene molto bene.
Alcune roverelle sono cresciute di 50 cm. uno spettacolo!

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Ottimo lavoro, complimenti.

Le mie piante a inizio autunno prima della sarchiatura. La terza foto é di questo inverno

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I pianelli sono poco marcati cerca di lavorare più in profondità, penso che tu non superi i dieci cm, si capisce dal Pianello di piccolo diametro, e dall altezza delle piante. Non aver paura....

paolosame ha scritto:Le mie piante a inizio autunno prima della sarchiatura. La terza foto é di questo inverno

Ma effettui la sarchiatura in autunno anche su melanosporum?

Alverman23 ha scritto:

paolosame ha scritto:Le mie piante a inizio autunno prima della sarchiatura. La terza foto é di questo inverno

Ma effettui la sarchiatura in autunno anche su melanosporum?

No, questa é di estivo e la sarchiatura a inizio autunno. Quelle di pregiato le faccio a fine inverno. Poi ho un sessantina di piante di macro che lavoro a gennaio manualmente.