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Provincia Autonoma di Trento 
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Approvata in via preliminare dalla Giunta l'intesa tra le due Provincie autonome relativa ai costi di gestione
PARCO STELVIO: LA GESTIONE TORNA ALL'AUTONOMIA DEI TERRITORI

Gli oneri per la gestione del Parco Nazionale dello Stelvio che erano prima a carico dello Stato e che le Provincie autonome di Trento e di Bolzano sosterranno per effetto della acquisita nuova competenza, pari a 2.746.000 euro all'anno per ciascuna provincia, saranno scomputati dal totale delle risorse che le Provincie autonome assicurano per il risanamento dei conti dello Stato. La ripartizione di tali oneri tra le due Provincie autonome - oneri che sono assunti dalle due Provincie anche con riferimento alla Regione Lombardia e che comprendono anche i costi per il funzionamento del previsto Comitato di coordinamento e indirizzo (l'organismo composto dai rappresentanti dei territori e del Ministero dell'ambiente, costituito per assicurare la configurazione unitaria del Parco stesso) - è l'atto che sancisce il definitivo passaggio di competenze dallo Stato ai territori del Parco. Il Trentino, per altro, continuerà a sostenere la gestione del Parco dello Stelvio anche con risorse aggiuntive, tra cui vanno ricordate quelle per gli operai stagionali.

La divisione delle spese fra Trento e Bolzano è l'oggetto dell'intesa, oggi preliminarmente approvata dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi, che le due Provincie di Trento e di Bolzano sottoscriveranno a breve dopo l'accordo politico raggiunto l'11 febbraio scorso a Roma con il Governo e la Regione Lombardia, ed al quale è seguita l'approvazione da parte della Commissione dei 12 della proposta di nuova norma di attuazione, ora in attesa di essere approvata dal Consiglio dei ministri.
In base a tali accordi, come è noto, il vecchio Consorzio parco viene ad essere soppresso; la cornice del parco nazionale rimane, ma la parte gestionale e di programmazione segna un forte ritorno dell’autonomia dei territori, Province, Regione ma anche enti locali. Ora dunque si tratta di definire concretamente chi fa cosa, quali strutture interagiranno fra il livello provinciale e quello locale.
"Il Parco dello Stelvio - commentano il presidente Rossi e l'assessore Mauro Gilmozzi ribadendo quanto già affermato in altre occasioni - può diventare uno strumento di sviluppo e di sostegno al sistema turistico. Potranno essere prese decisioni in autonomia in una logica di sistema. Non solo avremo una gestione autonoma ma si potranno promuovere anche sperimentazioni innovative nella logica di grande esperienza dei nostri territori per quanto riguarda la gestione dell'ambiente."

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08/06/2015, 21:52
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Per la presentazione della Domanda unica PAC disposizioni in deroga per evitare di mettere in difficoltà gli agricoltori di montagna
PASCOLI, RECUPERATI DALL'UE 5 MILIONI DI EURO ALL'ANNO

La Giunta provinciale ha approvato nella seduta di oggi, con una delibera firmata dall'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, specifiche disposizioni applicative per la presentazione della Domanda unica della PAC (Politica Agricola Comunitaria) in deroga alle disposizioni ministeriali che diversamente avrebbero messo in forte difficoltà gli agricoltori di montagna ed in particolare i nostri allevatori. Grazie a tali deroghe la Provincia potrà recuperare risorse comunitarie, circa 5 milioni di euro all'anno per l'intero periodo di programmazione del PSR 2014-2020 e per gli anni successivi, che sarebbero altrimenti andate perdute, mettendo in difficoltà gli agricoltori di montagna trentini.

La Giunta provinciale di Trento aveva già provveduto alcuni mesi fa (deliberazione n. 380 del 9 marzo 2015) a definire proprie specificità applicative per l’assegnazione dei titoli PAC e dei premi della Domanda unica. A seguito delle successive modifiche introdotte dalla normativa statale e di recenti interpretazioni giurisprudenziali del TAR del Lazio si sono rese necessarie nuove disposizioni attuative a giustificazione delle specificità locali.

Per l'agricoltura di montagna praticata in Trentino tali ulteriori disposizioni si riferiscono, in particolare:

- alla definizione del carico minimo pari a 0,2 UBA/ha/anno (UBA = Unità Bovine Adulte) del periodo minimo di pascolamento per il pascolo transumante pari a 30 giorni all'anno;
- alla precisazione della condizione di “detentore” - corrispondente al “responsabile degli animali” indicato nella Banca Dati Nazionale del bestiame (BDN);
- all’interpretazione e alla distinzione tra gli “usi e consuetudini locali” e le “pratiche tradizionali” al fine di dare corrette disposizioni applicative per l’attuazione della PAC 2014/2020.

Le norme approvate consentiranno in particolare ai nostri allevatori di presentare correttamente ed entro i termini di scadenza fissati al 15 giugno, le nuove domande per l’assegnazione dei titoli per i pascoli alpini, riuscendo a catalizzare per il nostro territorio importanti risorse comunitarie (circa 5 milioni di euro all'anno), altrimenti definitivamente perse.
Le nuove disposizioni, presentate la scorsa settimana al tavolo nazionale di coordinamento degli assessori all’agricoltura, sono state condivise dagli assessori regionali presenti ed accolte come documento guida per le altre regioni.
"Nonostante la Provincia di Trento abbia assunto da poche settimane il vicariato al tavolo di coordinamento nazionale dell’agricoltura - afferma l’assessore Dallapiccola - abbiamo potuto dare concreto riscontro di come anche un piccolo territorio caratterizzato da un forte processo di autonomia può essere fonte di positive soluzioni e ricadute per l’intero sistema Paese."

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08/06/2015, 21:53
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Il video è pubblicato su www.europaregion.info
TRANSUMANZA NELLA VAL SENALES, "LUOGO DEL MESE DELL’EUREGIO"

Il "Luogo del mese dell’Euregio“ è la transumanza nella Val Senales: una camminata di 44 chilometri che dura 2 giorni in compagnia di 1.500 pecore. Dalla Val Senales in Alto Adige (Italia) i pastori con le loro greggi si spingono fino a Vent in Tirolo (Austria), per poi rientrare in Alto Adige alla fine dell'estate. Il video realizzato dall'Euregio è pubblicato su www.europaregion.info.

Ogni anno nel mese di Giugno i pastori della Val Venosta e della Val Senales si incontrano con le loro pecore per attraversare insieme l’Hochjoch e il Niederjoch. La meta sono i prati nella zona di Vent in Austria. La traversata di quest’anno da Senales a Vent ha avuto inzio sabato 13 giugno 2015 a Maso Corto, in Val Senales.
Per realizzare un video dell'evento il team dell’Euregio ha accompagnato i pastori con le loro pecore fin dall’inizio. Il gregge, composto da 1.500 capi, è partito alle 5 del mattina ed è salito fino al rifugio "Bella Vista“ a 2.845 metri sul livello del mare dove è arrivato verso le ore 8. Come ogni anno anche questa volta per i pastori c'era una calda e nutriente zuppa, mentre gli animali hanno potuto godersi una meritata pausa fuori dal rifugio. Poi il gregge è sceso fino ai prati della Malga Rofenberg nella Valle di Vent in Austria. Uomini, pecore e cani pastore hanno camminato per 44 chilometri in 2 giorni. Ogni pecora è segnata sulla schiena, in modo da agevolarne il riconoscimento da parte del proprietario. Durante la attraversata della catena montuosa, animali e uomini hanno dovuto superare lungi tratti innevati, canaloni di roccia e ghiaccio; una enorme sfida per tutti. La transumanza è una forma di allevamento nomade presente in tutto il mondo ed è caratterizzata dallo spostamenti di grandi greggi attraverso lunghe distanze. A metà settembre il gregge farà ritorno a casa. Il percorso nella direzione inversa è meno difficile grazie a condizioni meteo solitamente migliori. Arrivati a valle uomini, pecore e cani pastore vengono accolti come vuole la tradizione da una grande festa.

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15/06/2015, 20:56
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La prima edizione italiana della kermesse porta a San Michele all’Adige 50 esperti forestali da tutta Europa
LO STATO DI SALUTE DEI BOSCHI NEL CONVEGNO IUFRO


(l.g.) Il patrimonio forestale finisce sotto la lente di ingrandimento dei maggiori esperti europei durante il convegno IUFRO sulle “Metodologie di monitoraggio di insetti e patogeni forestali in Europa centrale”, ospitato per la prima volta in Italia negli spazi della Fondazione Mach, da lunedì 22 a venerdì 26 giugno. Cinquanta tra i più importanti entomologi e patologi forestali del Vecchio Continente si confronteranno a San Michele all’Adige sullo stato fitosanitario dei boschi, con un focus sui metodi di monitoraggio. Nei cinque giorni di conferenze e dibattiti si parlerà anche di Trentino: la provincia, infatti, è una delle regioni con il più alto indice di boscosità in Italia.

Le foreste sono il polmone verde del Pianeta e in quanto tali vanno monitorate e tutelate. Da lunedì 22 a venerdì 26 giugno la Fondazione Mach ospiterà la prima edizione italiana del meeting internazionale IUFRO (International Union of the Forest Research Organizations) dedicato alle metodologie di monitoraggio fitosanitario delle foreste. A San Michele all’Adige arriveranno cinquanta entomologi e patologi europei, per confrontarsi sullo stato di salute dei boschi.

Le conferenze cominceranno martedì mattina: gli esperti toccheranno temi attuali, come le infestazioni da xilofagi (insetti divoratori del legno), il deperimento delle querce, il cancro del carpino, le invasioni biologiche e, più in generale, il monitoraggio delle patologie e le strategie di prevenzione e lotta.

Alcuni interventi saranno dedicati anche ai problemi delle foreste trentine. La provincia è una delle regioni con il più alto indice di boscosità: quasi il 60% del territorio è coperto da boschi, una percentuale che è aumentata costantemente negli ultimi decenni. I boschi trentini sono per la maggior parte costituiti da conifere: l’abete rosso è di gran lunga la specie più diffusa, seguita dal larice e dall’abete bianco.

Guardando allo stato di salute delle foreste nostrane, la situazione è positiva. Da 25 anni la Fondazione Mach collabora con il Servizio foreste e fauna della Provincia per il monitoraggio fitosanitario. Dal 2005 i dati raccolti sono gestiti tramite un sistema WebGIS, che permette una localizzazione ancor più precisa degli eventi segnalati. Negli ultimi anni le problematiche più pressanti hanno riguardato gli schianti e gli attacchi di bostrico tipografo, ma non va abbassata la guardia sugli organismi esotici: insetti, funghi e altri organismi dannosi, infatti, invadono i nostri ecosistemi con frequenza sempre maggiore.

Il programma della prima giornata del meeting IUFRO, martedì 23 giugno, prevede alle 9 l’introduzione di Giorgio Maresi e Cristina Salvadori dell’Unità Protezione piante e biodiversità agroforestale, seguita dall’intervento di Alessandro Wolynski, del Servizio foreste e fauna provinciale, sulla caratterizzazione e gestione dei boschi in Trentino. Mercoledì, invece, gli esperti saranno accompagnati in un tour ambientale tra la Val Rendena e la Valle dei Laghi.

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16/06/2015, 19:48
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Dal governatore Rossi aggiornamento sull'ultimo grave episodio e la richiesta di un tavolo per rivedere le regole
ORSI: VERTICE OGGI A ROMA CON IL MINISTRO GALLETTI

Apertura di un tavolo per modificare l'impianto del progetto e revisione del Pacobace per garantirne la sostenibilità ma prima di tutto la sicurezza della popolazione. Su questi due nodi si sono confrontati questo pomeriggio a Roma il ministro per l'ambiente, Gian Luca Galletti ed il governatore del Trentino, Ugo Rossi nell'ambito di un vertice richiesto d'urgenza da quest'ultimo all'indomani della grave aggressione che si è verificata nei giorni scorsi nei boschi sopra l'abitato di Cadine. Rossi - accompagnato dall'assessore Michele Dallapiccola - ha anche aggiornato il ministro sulle prime misure adottate, in particolare per l'identificazione dell'animale responsabile del fatto, informando il ministro sull'esito delle prime analisi condotte da Ispra sui campioni organici raccolti sul luogo dove si è verificato l'episodio e che gli esperti riconducono a KJ2, una femmina di circa 12 anni nata da Kirka e Joze.

L'incontro si è aperto con una panoramica delle azioni messe in campo per affrontare le ultime forti criticità, in merito alle quali il ministro ha riconosciuto la coerenza delle azioni adottate dalla Provincia rispetto al quadro normativo sia nazionale sia comunitario. La reintroduzione dell'orso bruno in Trentino - è stato poi ricordato - nasce da un progetto europeo il cui respiro va ben oltre i confini provinciali. Per questo il presidente della Provincia autonoma di Trento ha consegnato al ministro un dossier che evidenzia come in realtà all'espansione numerica degli esemplari (cosa che ha determinato il successo del progetto scientifico) non abbia fatto seguito però un'espansione su tutto l'arco alpino. Di qui la richiesta forte di aprire un tavolo coordinato dal ministero, con il coinvolgimento delle altre regioni limitrofe per garantire una più equilibrata distribuzione dei plantigradi.
Da parte del ministero ampia disponibilità di collaborazione, con la messa a disposizione delle strutture tecniche per affrontare, al di là dell'emergenza che si è verificata, anche la revisione dell'impianto complessivo in un'ottica di prospettiva, considerato il trend di crescita della popolazione ursina. Allo scopo sarà istituito un tavolo permanente per affrontare in modo strutturale le problematiche legate alla gestione dell'orso nel territorio delle Alpi centrali.

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16/06/2015, 19:56
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La Fondazione Mach presenta il lavoro di recupero e digitalizzazione del primo piano regolatore della viticoltura provinciale
UN TUFFO NELL’AGRICOLTURA DEL PASSATO CON LA CARTA VITICOLA DEL 1950

(l.g.) La Fondazione Mach riporta alla luce il primo censimento della viticoltura provinciale. Lunedì 29 giugno alle 17 nella sala conferenze della Fondazione Caritro, in via Calepina 1 a Trento, saranno presentati il lavoro di riordino e digitalizzazione della Carta Viticola, un corpus di documenti composto da carte geografiche tematiche, schede statistiche e testi descrittivi della realtà viti-enologica del Trentino nel 1950, e il volume di Alberto Ianes “La viticoltura trentina e la sua carta viticola 1950-1962”.

La biblioteca della Fondazione Mach, grazie al contributo della Fondazione CARITRO, bando 2014 per progetti di riordino e valorizzazione degli archivi, e con il sostegno di Cassa Centrale Banca e Cavit, ha promosso il recupero e la digitalizzazione della Carta viticola conservata nella biblioteca FEM e nell’archivio del Consorzio di Tutela vini del Trentino.

Progettata e redatta dallo sperimentatore della Stazione sperimentale di San Michele all’Adige, Rebo Rigotti, la Carta viticola fu pubblicata all'inizio degli anni ’50 su iniziativa del Comitato Vitivinicolo provinciale, una fotografia della realtà viti-enologica trentina dell'epoca, antesignana del catasto viticolo.
Il lavoro ha consentito di ricostituire una copia pressoché integrale della Carta, con 180 fascicoli dei comuni viticoli, tre raccolte riassuntive di produzioni e superfici vitate e altri materiali a corredo. La digitalizzazione e la pubblicazione in rete ora ne consentono l'accesso a tutti, garantendo la conservazione gli originali.

Il lavoro, coordinato dall'ente di San Michele all’Adige in collaborazione con il Consorzio di tutela vini del trentino, la CCIAA e il supporto scientifico della Soprintendenza per i beni culturali, sarà presentato al pubblico lunedì 29 giugno alle 17 nella sala conferenze della Fondazione Caritro a Trento. Interverranno il direttore generale della Fondazione Mach, Mauro Fezzi, il presidente del Consorzio tutela vini del Trentino, Alessandro Bertagnoli, il direttore dell'Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale, Armando Tomasi, e la coordinatrice del progetto Alessandra Lucianer.

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20/06/2015, 8:55
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Il sostegno è previsto dalla legge 4/2003 a parziale compensazione dei maggiori costi derivanti dalla monticazione degli animali
AIUTI PER L'ALPEGGIO: DOMANDE ENTRO IL 30 LUGLIO

Per la presentazione delle domande volte ad ottenere gli aiuti a sostegno dell'attività di alpeggio e per il benessere degli animali c'è tempo fino al 30 luglio 2015. Lo rende noto il Dipartimento territorio, Agricoltura, Ambiente e Foreste, facendo seguito alla deliberazione con la quale la Giunta provinciale ha fissato il 15 giugno scorso i criteri per la concessione di tali aiuti.

L'aiuto ha l'obiettivo di compensare parzialmente i maggiori costi e il mancato guadagno derivanti dagli impegni che gli allevatori si assumono volontariamente per favorire il benessere dei bovini ed equini allevati attraverso, in particolare, la pratica della monticazione, per almeno 70 giorni, dei capi di età compresa tra i 7 mesi e 3 anni oppure fino al primo parto.
L'aiuto, per l'anno 2015, viene concesso ai sensi del regolamento comunitario n. 1408/2013 riguardante gli aiuti "de minimis" nel settore agricolo.
La domanda di contributo deve essere presentata presso gli Uffici Agricoli periferici o presso l'Ufficio Tecnico e per l'Agricoltura di Montagna (Via G.B.Trener 3 a Trento) dal titolare dell'impresa agricola oppure dalla Federazione Provinciale Allevatori di Trento per conto dei propri soci.
Ulteriori informazioni e la relativa modulistica sono disponibili sul sito: www.trentinoagricoltura.it alla voce "Altri aiuti" / Legge provinciale n.4/2002 / Interventi attivati / Art. 24 Interventi a sostegno dell'attività di alpeggio".

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23/06/2015, 18:26
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Oggi pomeriggio a Tesero la presentazione dell'allestimento del CFP ENAIP che sarà al Castello Sforzesco di Milano
I TECNICI DEL LEGNO DI TESERO E IL”SUONO PERFETTO”

Oggi alle ore 15, presso l'aula magna del CFP ENAIP di Tesero verrà presentato l'allestimento “Suono perfetto” realizzato dagli allievi del quarto anno di Diploma Professionale “Tecnico del legno” nel corso dell'anno formativo 2014/2015 in collaborazione con la ditta Enrico Ciresa s.r.l.

Tale attività didattica, sviluppata in corso d'anno, ha visto come protagonista la collaborazione scuola-azienda-territorio , da sempre auspicata da tutte le categorie, ma che ormai da anni trova presso il centro di Tesero una reale e concreta applicazione.
La creazione del suono perfetto generato dall’abete armonico della Val di Fiemme, attraverso Opere Sonore, in un allestimento interamente ideato, progettato e realizzato dagli allievi del quarto anno, proporrà a coloro che visiteranno il Castello Sforzesco di Milano nel periodo estivo, in concomitanza di EXPO 2015, l’ascolto “dal vivo” del suono puro e naturale dei violini più famosi al mondo.
Tale esperienza emozionale non può essere proposta attraverso sofisticati impianti audio artificiali (casse hi-fi con membrane/coni di poliammide) ma solo dal pregiato legno dell’albero della musica, proveniente dalla magica Foresta della Val di Fiemme, declinato nell'innovativo brevetto “Opere Sonore” della ditta Ciresa, per l'ascolto naturale della musica.
Per informazioni: Paolo Festi (3408246353); Segreteria del CFP ENAIP di Tesero, Gloria Gavoli (0462 813133)

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25/06/2015, 13:42
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Il 29 giugno la Fondazione Mach presenta il lavoro di recupero e digitalizzazione del primo piano regolatore della viticoltura
UN TUFFO NELL’AGRICOLTURA DEL PASSATO CON LA CARTA VITICOLA DEL 1950


La Fondazione Mach riporta alla luce il primo censimento della viticoltura provinciale. Lunedì 29 giugno alle 17 nella sala conferenze della Fondazione Caritro, in via Calepina 1 a Trento, saranno presentati il lavoro di riordino e digitalizzazione della Carta Viticola, un corpus di documenti composto da carte geografiche tematiche, schede statistiche e testi descrittivi della realtà viti-enologica del Trentino nel 1950, e il volume di Alberto Ianes “La viticoltura trentina e la sua carta viticola 1950-1962”.

La biblioteca della Fondazione Mach, grazie al contributo della Fondazione CARITRO, bando 2014 per progetti di riordino e valorizzazione degli archivi, e con il sostegno di Cassa Centrale Banca e Cavit, ha promosso il recupero e la digitalizzazione della Carta viticola conservata nella biblioteca FEM e nell’archivio del Consorzio di Tutela vini del Trentino.
Progettata e redatta dallo sperimentatore della Stazione sperimentale di San Michele all’Adige, Rebo Rigotti, la Carta viticola fu pubblicata all'inizio degli anni ’50 su iniziativa del Comitato Vitivinicolo provinciale, una fotografia della realtà viti-enologica trentina dell'epoca, antesignana del catasto viticolo.
Il lavoro ha consentito di ricostituire una copia pressoché integrale della Carta, con 180 fascicoli dei comuni viticoli, tre raccolte riassuntive di produzioni e superfici vitate e altri materiali a corredo. La digitalizzazione e la pubblicazione in rete ora ne consentono l'accesso a tutti, garantendo la conservazione gli originali.
Il lavoro, coordinato dall'ente di San Michele all’Adige in collaborazione con il Consorzio di tutela vini del trentino, la CCIAA e il supporto scientifico della Soprintendenza per i beni culturali, sarà presentato al pubblico lunedì 29 giugno alle 17 nella sala conferenze della Fondazione Caritro a Trento. Interverranno il direttore generale della Fondazione Mach, Mauro Fezzi, il presidente del Consorzio tutela vini del Trentino, Alessandro Bertagnoli, il direttore dell'Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale, Armando Tomasi, e la coordinatrice del progetto Alessandra Lucianer.

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29/06/2015, 20:04
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La Fondazione Mach ha presentato il lavoro di recupero e digitalizzazione del primo piano regolatore della viticoltura provinciale
L’AGRICOLTURA DEL PASSATO NELLA CARTA VITICOLA DEL 1950

La Fondazione Mach riporta alla luce il primo censimento della viticoltura provinciale. Oggi, nella sala conferenze della Fondazione Caritro, in via Calepina a Trento, è stato presentato il lavoro di riordino e digitalizzazione della Carta Viticola, un corpus di documenti composto da carte geografiche tematiche, schede statistiche e testi descrittivi della realtà viti-enologica del Trentino nel 1950, redatta dallo sperimentatore di San Michele all’Adige, Rebo Rigotti. Inoltre, per valorizzare il prezioso lavoro, è stato pubblicato il volume di Alberto Ianes “La viticoltura trentina e la sua carta viticola 1950-1962”.

La biblioteca della Fondazione Mach, grazie al contributo della Fondazione Caritro, bando 2014 per progetti di riordino e valorizzazione degli archivi, e con il sostegno di Cassa Centrale Banca e Cavit, ha promosso il recupero e la digitalizzazione della Carta viticola conservata nella biblioteca FEM e nell’archivio del Consorzio di Tutela vini del Trentino.

Progettata e redatta dallo sperimentatore della Stazione sperimentale di San Michele all’Adige, Rebo Rigotti, la Carta viticola fu pubblicata all'inizio degli anni ’50 su iniziativa del Comitato Vitivinicolo provinciale, una fotografia della realtà viti-enologica trentina dell'epoca, antesignana del catasto viticolo. Le due copie arrivate fino ai giorni nostri erano però incomplete: da qui l’esigenza di riordinare i documenti, per poi metterli a disposizione degli studiosi preservando gli originali.
Il lavoro ha consentito di ricostituire una copia pressoché integrale della Carta, con 180 fascicoli dei comuni viticoli, tre raccolte riassuntive di produzioni e superfici vitate e altri materiali a corredo. Sessantacinque anni fa, Rigotti e i suoi collaboratori, attraverso delle schede di rilevamento progettate ad hoc, hanno battuto palmo a palmo il territorio trentino, suddiviso per l’occasione in dieci vallate. Gli informatori dei comuni hanno restituito alla Stazione sperimentale di San Michele all’Adige dati qualitativi e quantitativi sulle tipologie di vitigni, sui sistemi di coltivazione, sulle superfici vitate, sulle caratteristiche pedo-climatiche e perfino sulle produzioni tipiche. Ciliegina sulla torta sono le carte topografiche realizzate dallo stesso Rigotti e colorate in modo da mettere in risalto la distribuzione delle varietà e le tipologie di terreni, un’intuizione geniale in assenza dei computer.
“La Carta ha fotografato e interpretato con criteri oggettivi la coltivazione della vite in Provincia, ne ha descritto peso e importanza economica, qualificazione produttiva su base varietale ed enologica. L'evoluzione della politica viti-enologica provinciale ha considerato i punti di forza e di debolezza emersi da tale lavoro, orientando il rinnovamento varietale e dei metodi di coltivazione”, ha spiegato la coordinatrice del progetto, Alessandra Lucianer.
“Grazie a questo lavoro ora sarà possibile un confronto più agevole tra lo stato attuale della viticoltura trentina e quello rilevato da Rigotti. Questo studio, grazie alle tecniche offerte dai sistemi informativi geografici, permetterà di ragionare sull'evoluzione del concetto di vocazionalità adattandosi a forzanti sociali, economiche e climatiche: la conoscenza di come l'impronta viticola si è evoluta può rivelarsi un'importante sorgente di informazioni, utile alla pianificazione della viticoltura del futuro”, ha sottolineato il direttore generale della Fondazione Mach, Mauro Fezzi.
Alla serata di presentazione hanno partecipato anche il presidente del Consorzio tutela vini del Trentino, Alessandro Bertagnoli, il direttore dell'Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale, Armando Tomasi, oltre ad alcuni discendenti di Rebo Rigotti: figli e nipoti hanno potuto apprezzare il saggio storico di Alberto Ianes, edito dalla Fondazione Mach intitolato “La viticoltura trentina e la sua Carta Viticola 1950-1962”. La Carta, digitalizzata in collaborazione con il Consorzio di tutela vini del trentino, la CCIAA e il supporto scientifico della Soprintendenza per i beni culturali, è ora liberamente consultabile on line sul sito web cartaviticola.fmach.it.

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30/06/2015, 21:35
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