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Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga 
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Per 'Abruzzo Open Day Winter l'VIII edizione di 'Seminlibertà' presenta in anteprima il 'Passaporto dei Parchi'

(L'Aquila 28/10/2016) - I tre parchi nazionali: d'Abruzzo, Lazio e Molise, del Gran Sasso e Monti della Laga e della Majella presentano il 'Passaporto dei Parchi' quale azione comune delle aree protette nazionali della Regione verde d'Europa e quale contributo condiviso all'Abruzzo Open Day Winter.

Obiettivi dell'iniziativa sono quelli di fidelizzare turisti e visitatori dei parchi, offrendo l'opportunità di ricevere tanti timbri sul passaporto quanti sono le località delle aree protette visitati, aggiungendo stimoli ed interessi per l'ambiente e per l'offerta culturale e turistica legata ai temi della natura. Molto di più di un souvenir, dunque, per quanti scelgono il turismo natura, ma anche il segno tangibile di un'ospitalità e di un'esperienza pienamente vissuta ed avvalorata.

Si potrà ritirare il Passaporto presso i centri visite dei parchi e nei punti di distribuzione che saranno comunicati da ciascun ente di gestione attraverso un apposito programma di comunicazione e di promozione legato all'Abruzzo Open Day e nell'ambito delle iniziative riunite nel programma condiviso 'A contatto con la natura per un'esperienza unica nei Parchi' attualmente in corso e realizzato a valere sul progetto di Eccellenza "Abruzzo Welcome" della Regione Abruzzo.

Per il Parco Gran Sasso Laga, in particolare, il Passaporto sarà presentato ufficialmente domenica 30 ottobre, all'Aquila, nella sede di Palazzo Fibbioni, a partire dalle ore 10.30, nell'ambito dell'iniziativa 'Seminlibertà', che dal 2009, anno del sisma dell'Aquila, l'Ente dedica allo scambio dei semi di antiche varietà colturali recuperate e a rischio d'estinzione tra i coltivatori della “Rete degli Agricoltori Custodi” del Parco e che quest'anno è abbinata alla giornata conclusiva del progetto “Legumi&Legumi: gli Agricoltori Custodi e i Giovani si incontrano”.

E', quest'ultimo, un progetto attuato in occasione dell'Anno Internazionale dei Legumi deliberato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 2016 e patrocinato al Parco dalla FAO, che ha consentito, grazie alla disponibilità degli agricoltori custodi appartenenti alla Rete, di avvicinare all'agricoltura 27 giovani, al fine di favorire l’avvicendamento tra chi detiene il sapere e l’abilità contadina con chi ha voglia di conoscere ed imparare, ma anche con l'auspicio di stimolare interesse per l'agricoltura, creare nuove opportunità occupazionali ed incrementare la biodiversità agraria.

L' incontro annuale della Rete degli Agricoltori custodi è aperto a tutti gli interessati. I partecipanti riceveranno, oltre al Passaporto dei Parchi, anche un simpatico omaggio legato alle antiche varietà colturali.


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28/10/2016, 19:21
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Regolamenti di pascolo: si è riunito il Tavolo Tecnico con Comuni ed Amministrazioni dei Beni Separati di Uso Civico

Assergi 16/11/2016_ Si è riunito nei giorni scorsi nella sede del Parco ad Assergi un Tavolo Tecnico sui Regolamenti di pascolo che ha visto la partecipazione di Amministratori dei Comuni e delle ASBUC che hanno già preso parte, insieme al Parco, agli allevatori e a tutti gli altri portatori d’interesse, al processo partecipativo per la definizione delle Linee Guida per la gestione delle praterie come pascolo. Presenti all’incontro, oltre ai tecnici dell’Ente, i rappresentanti dei Comuni dell’Aquila, di Santo Stefano di Sessanio e Castelvecchio Calvisio e le Amministrazioni Separate per i Beni di Uso Civico di Intermesoli, Paganica - San Gregorio, Assergi, Pietracamela, Aragno ed Arischia.

Come richiesto dagli stessi Enti gestori, il Parco ha messo a disposizione una traccia di regolamento, elaborata dalla Prof.ssa Alessandra Valastro dell'Università di Perugia sulla base del Regolamento approvato dalla Giunta Comunale dell’Aquila ed ispirato alle stesse Linee Guida. Ogni Comune ed ogni ASBUC potrà ora modificare e/o integrare tale bozza con i contenuti che maggiormente rispecchiano le peculiarità territoriali e che meglio si adattano alla gestione dei propri pascoli di uso civico.

Gli stessi Amministratori, inoltre, hanno concordato sull'opportunità di armonizzare i risultati dei lavori per la revisione della Legge Regionale n° 3/2014 e per la redazione del relativo Regolamento regionale, con quelli condivisi delle Linee Guida e della Bozza di Regolamento pascoli.

Il Presidente dell’Ente Parco, Tommaso Navarra, ha seguito con attenzione questo ulteriore passo avanti compiuto dal Progetto LIFE verso la realizzazione dei suoi obiettivi.

“Le Linee Guida – ha detto - sono scaturite da un processo democratico, sostenuto dall'apporto di tante professionalità e categorie di interesse, allevatori in primis. Sono, pertanto, l’espressione di una volontà collettiva che concordemente ha individuato la forma più consona in cui enunciare le regole per una armonica ed ottimale gestione del pascolo. I Regolamenti che ne scaturiranno sono un importante risultato da rappresentare in Europa, oltre che il giusto avvaloramento delle istanze degli amministrati"

"Il modello partecipativo seguito – ha continuato - potrà essere di esempio anche in situazioni analoghe, laddove l’Ente Parco intende operare nella massima trasparenza e previo coinvolgimento del maggior numero possibile di portatori d’interesse”.

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16/11/2016, 14:55
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Il Progetto "Praterie" divulgato ai piccoli e giovani telespettatori di Rai Gulp

Assergi (01.12.2016)_ Prenderà il via sabato 3 dicembre una nuova collaborazione del progetto LIFE "Praterie" per la divulgazione dei valori ambientali dell'area di progetto. Protagonista sul canale della Rai Ragazzi, "Rai Gulp", all'interno della sesta puntata di "Next TV 3.0" (Canale 42 del Digitale terrestre), in onda alle ore 11.55, il progetto farà conoscere ai piccoli e giovani telespettatori del programma Rai il Tritone crestato (Triturus carnifex), piccolo anfibio che vive nei laghetti in quota di Campo Imperatore e della Piana del Voltigno, attraverso le immagini video realizzate per il progetto LIFE da Valerio Quartapelle.

La specie del Tritone crestato, tutelata in base alla Direttiva europea Habitat, è tra le specie target del progetto "Praterie", che sta dedicando specifiche azioni alla tutela del suo habitat (3150 - Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo Magnopotamion o Hydrocharition), in quanto le cause del declino della specie sono individuate proprio nella riduzione degli habitat riproduttivi come conseguenza delle attività antropiche.

Con l'installazione di recinzioni amovibili concertate con gli allevatori, oggi tra i migliori alleati del Parco nella salvaguardia della biodiversità delle praterie, il progetto prevede la recinzione stagionale di alcuni laghetti in quota, al fine di prevenire l'accesso del bestiame e contrastare così la minaccia rappresentata dall'eccessivo calpestio e dall'eutrofizzazione delle acque, causata dalle deiezioni degli animali. A fronte di tali recinzioni, al fine di garantire alle mandrie e alle greggi abbeverate efficienti e funzionali, sull'esempio di quanto già realizzato presso il lago Racollo, il progetto sta portando avanti la costruzione di nuovi fontanili, alimentati con la stessa acqua dei laghetti tramite sistemi di pompaggio ad energia fotovoltaica. Si otterranno così vantaggi per le attività di pascolo, per la sostenibilità ambientale ed il paesaggio e, soprattutto, per la salvaguardia dell'habitat del piccolo Tritone crestato.

Grazie alle immagini realizzate dal progetto, future puntate del programma di Rai Gulp vedranno protagonisti gli altri animali target del LIFE "Praterie": il Camoscio appenninico e la rara Vipera dell'Orsini.


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01/12/2016, 22:46
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INCONTRO PUBBLICO: L’ESPANSIONE DEL SENECIO AFRICANO.

PRESENTAZIONE DEI RISCHI E DEL PROGRAMMA DI CONTENIMENTO DELLA SPECIE NEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA


Si svolgerà giovedì 15 dicembre 2016 alle ore 11.30 presso la sede dell’Ente Parco ad Assergi, (L’Aquila), un incontro aperto al pubblico sulla problematica dell’espansione, sul nostro territorio, del Senecio africano (Nome scientifico: Senecio inaequidens), alla presenza dei tecnici dell’Ente Parco.

Il Senecio africano è una pianta non autoctona, proveniente dal Sud Africa, che sta rapidamente colonizzando il territorio europeo ed italiano. Nelle nostre zone è rimasta, per ora, confinata agli ambienti già degradati, come i margini stradali o zone interessate da movimentazioni del terreno, ma è stato osservato come la pianta tenda ad invadere velocemente i pascoli naturali, soppiantando la vegetazione naturale e alterando sensibilmente sia l’ecosistema che il paesaggio. La pianta contiene, inoltre, degli alcaloidi tossici che potrebbero, se non prontamente contrastata, ritrovarsi nel latte e nel miele.

Da tre anni l’Ente Parco è impegnato in un Progetto volto a trovare strategie per limitare l’espansione della pianta negli ambienti naturali, e prima che diventi un problema reale per la biodiversità e l’economia agropastorale del territorio.

Affinché tali azioni siano efficaci, è importante che tutti gli operatori del territorio ed i cittadini prendano coscienza del problema e collaborino con le istituzioni, salvaguardando così efficacemente la qualità dei prodotti delle aziende zootecniche ed apistiche, oltreché l’integrità della biodiversità del territorio.

Nel corso dell’incontro, dove verrà mostrata la specie, verranno esposti i contenuti del Progetto di contenimento (finanziato dal Ministero dell’Ambiente), le conoscenze attuali della sua diffusione nel Parco e i potenziali rischi in caso di espansione, portando l’esempio di quanto avvenuto in altre aree europee. L’occasione sarà utile per raccogliere osservazioni e proposte di gestione del bestiame e delle api. Si dovranno, altresì, individuare le zone prioritarie di intervento per la campagna di eradicazione che sarà effettuata da personale specializzato e da chi vorrà contribuire personalmente.

Dato l’interesse generale della tematica, tutta la cittadinanza, le amministrazioni e le istituzioni sono invitate a partecipare.

Per qualsiasi informazione o segnalazione, si prega di contattare la responsabile del progetto Dott.ssa Daniela Tinti presso il Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (tel 3393773303).


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13/12/2016, 21:33
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Il Cane da gregge abruzzese fa "scuola"
Il progetto LIFE "Praterie" ha introdotto la pratica di utilizzare i cani a difesa dei bovini: un successo oltre confine

Assergi 12/01/2017 _ Nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga sono circa 8000 i bovini allevati prevalentemente in allevamenti estensivi da carne e circa un migliaio di questi non hanno o non utilizzano stalle per il ricovero invernale. Diventa così oltremodo preziosa e utile la guardiania assicurata dai cani pastori abruzzesi.

Grazie al lavoro di selezione assicurato dal C.I.R.Ca. (Centro Internazionale Ricerca sul Cane da lavoro), l'utilizzo di questi formidabili cani per le attività pastorali si è rivelata di una delle migliori pratiche diffuse dal progetto europeo LIFE "Praterie", attuato dal Parco allo scopo di tutelare i pascoli in quota del Gran Sasso e dei Monti della laga, ma è senz'altro il loro utilizzo sperimentale per la guardiania dei bovini che sta suscitando interesse ben oltre i confini del Parco, soprattutto nel territorio alpino, diffondendosi tra gli allevatori che considerano i cani un'eccellente risorsa per difendere il bestiame dai predatori.

"Il cane da guardiania dei bovini – spiegano i veterinari responsabili dell'azione di progetto - non lavora per difendere il territorio, ma per difendere quella che considera a tutti gli effetti la sua famiglia. Inoltre non è un cane aggressivo per l'uomo, la cui presenza tende decisamente ad ignorare quando lavora". Un risultato eccezionale, dunque, ottenuto attraverso una buona selezione ed una particolare forma non già di addestramento, quanto di "condizionamento".

E', quest'ultimo, un processo di imprinting che incomincia dalla nascita, quando la femmina gravida viene posta in un box all'interno della stalla con i bovini. Fin dai primi istanti di vita i cuccioli ricevono un condizionamento olfattivo e sensoriale che li porta a riconoscere l'odore dei bovini al pari di quello materno. Nell'allevamento allo stato brado i cuccioli sono tenuti inizialmente in un box in prossimità dei vitelli con i quali stabiliscono un contatto visivo e sensoriale. In tal modo acquisiscono reciproca confidenza in quanto i cuccioli di cane non sono percepiti come una minaccia.

"Lavorare con i bovini – spiegano ancora i veterinari - è certamente più complesso che lavorare con gli ovini, perché questi ultimi tendono a formare un gruppo unitario, invece i bovini formano dei sottogruppi, composti al massimo da venti animali, che si disperdono sui pascoli, salvo riunirsi in alcuni momenti della giornata, come per l'abbeverata. I cani, inoltre, tendono a legarsi in particolare agli animali con cui sono stati da piccoli. Ecco perché, per le mandrie numerose, si consiglia l'adozione di più cani, in quanto questi, in caso di pericolo, tendono a riunirsi con gli altri cani e a lavorare insieme".


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LIFE "Praterie": aspettando la primavera, si progettano nuovi interventi sugli abbeveratoi

Assergi 02.02.2017- Tra gli interventi per migliorare il pascolo sul grande altipiano di Campo Imperatore, il progetto europeo LIFE "Praterie", attuato dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ha dato importanza prioritaria alla ridistribuzione dei punti d'acqua. Ciò sia allo scopo di facilitare il lavoro degli allevatori e di incoraggiarli a distribuire più uniformemente i movimenti del bestiame, evitandone la concentrazione intorno ai pochi punti d'acqua disponibili, sia per tutelare i laghetti d'alta quota che, utilizzati tradizionalmente per l'abbeverata delle mandrie, rischiano di subire inquinamento ed eutrofizzazione, minacciando l'habitat di specie fragili come il Tritone crestato.

Il tema dell'approvvigionamento idrico, anche per far fronte alle estati più siccitose, è stato affrontato dal progetto con lungimirante attenzione e in costante interazione con le comunità locali, puntando a una distribuzione diffusa dei punti di abbeverata che potesse soddisfare le esigenze degli allevatori ma anche al fine di rendere la conservazione della biodiversità un obiettivo comune e condiviso.

Nell'alveo del processo partecipativo sul pascolo, portato avanti dall'Ente negli ultimi due anni, la richiesta di abbeverate sufficienti ed equamente distribuite fin da subito è emersa con decisione e in conseguenza di ciò il Parco si è impegnato nella ristrutturazione e/o costruzione di almeno sette abbeveratoi. Contestualmente è stata condivisa con i portatori d'interesse la recinzione di tre laghetti d'alta quota: Racollo, Pietranzoni e Fossa di Paganica, mediante l'utilizzo di recinti elettrificati amovibili. In questo caso in prossimità dei laghi si è trattato di rendere fruibili altrettanti abbeveratoi, alimentati con le acque degli stessi laghetti tramite sistemi di pompaggio ad energia fotovoltaica.

Nello scorso autunno, in seguito alla ristrutturazione dell'abbeveratoio di "Banconi", a 1800 metri di quota, le maestranze del parco guidate dai tecnici dell'Ente, hanno completato la ricostruzione e l'ampliamento del fontanile prossimo al Lago Racollo e quasi ultimato la ristrutturazione dell'abbeveratoio "Le Fontari". Si attende invece l'arrivo del bel tempo per intervenire sui fontanili di Montecristo, Lago Sfondo, Pietranzoni e Fossa di Paganica.

Accanto agli aspetti migliorativi che garantiranno l'efficacia ed una più armonica distribuzione dei punti di abbeverata, assicurandone funzionalità e sostenibilità, ovvero razionalizzando le risorse idriche ed evitando sprechi, appare evidente il miglioramento paesaggistico determinato dagli interventi sui fontanili, grazie all'utilizzo di materiali e tecniche adeguate a ridurre l'impatto ambientale ed una piena integrazione dei manufatti nel paesaggio.


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Scoperta nel parco una pianta nuova per la scienza: è il Ranunculus giordanoi ed è dedicata ai bambini di Amatrice

Assergi 07/02/2017 _ I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino (Centro di eccellenza del network nazionale per la biodiversità), gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga in convenzione con l'Università di Camerino, hanno descritto una specie nuova per la scienza nel territorio di Amatrice.

Si tratta di un ranuncolo ed è stato rinvenuto nei prati umidi prossimi al centro abitato, poco prima che la furia del terremoto si abbattesse sulla cittadina laziale. E', inoltre, una specie endemica di questo territorio ed è dunque una pianta che in tutto il mondo vive solo in questa porzione dei Monti della Laga.

La notizia è stata comunicata con partecipazione dai botanici del Centro, che attribuiscono alla scoperta un segno di speranza per un territorio così duramente provato dalle calamità naturali. La nuova specie è stata dedicata ad un bambino, figlio di uno degli autori della scoperta, con la denominazione di Ranunculus giordanoi e, in tal modo, simbolicamente dedicata a tutti i bambini di Amatrice.

Il Ranuncolo si aggiunge a un patrimonio floristico estremamente ricco e interessante, portando a 2643 il numero delle piante del Parco e a 230 quello delle piante endemiche italiane presenti nell'area protetta. E' stato provato, del resto, in ambito scientifico internazionale, che quello del Gran Sasso e Monti della Laga è il parco con il maggior numero di specie botaniche in Europa e uno dei più ricchi al mondo.

"E' un primato che ci inorgoglisce - ha commentato il Presidente dell'Ente Tommaso Navarra – e che ci spinge a rafforzare l'impegno a favore dei nostri territori, oltre che verso nuovi orizzonti di studio e di valorizzazione dell'eccezionale patrimonio naturale del Parco. La specie di Ranuncolo descritta per la prima volta ad Amatrice sia simbolo di rinascita e di rinnovata bellezza per le comunità locali nella futura fase della ricostruzione".


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Il Comune di Castelvecchio Calvisio ha approvato il Regolamento pascoli che recepisce le intese condivise con il territorio


Assergi 14/02/2017 _ Il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga saluta con soddisfazione l'approvazione del nuovo Regolamento pascoli del Comune di Castevecchio Calvisio. Il regolamento è ispirato alle Linee Guida per il pascolo redatte in seno al progetto progetto LIFE "Praterie", con il coinvolgimento di tutti gli attori territoriali e recepisce, dunque, quanto scaturito dal lungo processo partecipativo a cui hanno preso parte per oltre due anni, allevatori, associazioni di categoria ed enti gestori.

"Il Comune – ha dichiarato la Sindaca di Castelvecchio Calvisio, Luigina Antonacci – ha deciso di procedere con l'approvazione del regolamento, ritenendo idonea e condivisibile la bozza derivata dalla concertazione tra le istituzioni e gli altri attori del territorio favorita dal Parco nell'ambito del progetto "Praterie". Ci auguriamo di poter collaborare per dare qualità ai nostri pascoli, affinché nel lungo termine vi siano ricadute positive e vantaggi per la popolazione, in termini di valorizzazione dei prodotti dell'economia pastorale e creazione di posti di lavoro. E' una prospettiva, questa, che abbiamo già condiviso con gli amministratori di altri Comuni interessati dal progetto e che rifletteremo nuovamente nell'ambito della prossima riunione della Comunità del Parco".

Per il progetto LIFE si tratta di un altro importante risultato, dopo il Regolamento pascoli approvato dalla Giunta Comunale dell'Aquila, nel quadro della specifica azione C3 - "Attività di concertazione per ottenere l’ottimizzazione della gestione dei pascoli" che è tra gli obiettivi più qualificanti ed ambiziosi del progetto. "Un progetto che – come sottolinea il Presidente dell'Ente, Tommaso Navarra – "incarna appieno l'impegno del Parco non soltanto a proteggere e conservare habitat importanti per l'Unione Europea, che ha cofinanziato il progetto LIFE, ma anche quello di sostenere e valorizzare quel patrimonio di saperi e prodotti di qualità che sono l'espressione più autentica dell'antica tradizione zootecnica sostenibile nel Parco. L'applicazione di regole armonizzate e condivise con il territorio porterà senz'altro ad un miglioramento della gestione dei pascoli, un importante bene collettivo da bene amministrare al fine di assicurarne la produttività anche nel futuro".

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Fabio Santavicca è il nuovo Presidente della Comunità del Parco
Eletto oggi pomeriggio all'unanimità il sindaco di Santo Stefano di Sessanio

16/02/2017 _Ad Assergi, oggi pomeriggio, 16 febbraio, si è riunita la Comunità del Parco. All’ordine del giorno il parere consultivo sul Bilancio di Previsione 2017 dell’Ente Parco e la designazione del nuovo Presidente, oltre a varie informative riguardanti il territorio.
Eletto all’unanimità il sindaco di Santo Stefano di Sessanio Fabio Santavicca che da oggi è il nuovo Presidente della Comunità del Parco.

“La Comunità del Parco”, ha dichiarato Santavicca, “è un organo importante che svolge azioni di rilevanza all’interno del Parco, quale espressione politica ma soprattutto delle istanze del territorio. Nel futuro sarà prioritario l’impegno per la redazione del Piano Economico e Sociale affinché proceda di pari passo con l’approvazione del Piano del Parco.”
“Un pensiero, ha continuato, di gratitudine per la fiducia accordatami e soprattutto di vicinanza ai comuni del Parco che in questo periodo si trovano ad affrontare gravi difficoltà a seguito degli eventi calamitosi degli ultimi mesi.”

“Si completa così” ha dichiarato il Presidente dell’Ente Tommaso Navarra “la Governance del Parco a tutti i livelli. Questa è la migliore garanzia di una risposta adeguata alle sfide che il nostro territorio dovrà affrontare in questi momenti non facili. Sicuramente con il nuovo Presidente della Comunità del Parco avremo una interlocuzione fattiva e concreta.”

Fabio Santavicca, ingegnere, classe 1985, dal 2014 è primo cittadino di Santo Stefano di Sessanio, uno dei “Borghi più belli d’Italia” e modello di valorizzazione urbanistica e tutela all’interno del Parco.


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A TERAMO LA MOSTRA PERSONALE DI SILVIO CORTELLINI
L'artista espone alla Galleria Mirò le sue opere ispirate alla natura e agli ambienti del Parco

Assergi 06/03/2017 – Sarà inaugurata sabato 11 marzo, alle ore 18, alla galleria d'arte "Mirò" di Teramo, una personale di Silvio Cortellini, artista la cui opera e la cui esistenza sono indissolubilmente legate agli ambienti e alla natura del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Pittore e scultore, Cortellini lavora per l’Ente Parco, frequentando assiduamente quegli stessi luoghi che ispirano la sua espressione artistica e in cui vive ed opera nel territorio di Fano Adriano.

L'artista, che torna a Teramo dopo i successi di alcune recenti mostre newyorkesi, ha iniziato a dipingere appena tredicenne con il pittore romano Alessio Menghini, prima di iscriversi nel 1969 al Liceo Artistico di Teramo, ma è dal pittore Guido Montauti che ha ricevuto l’eredità più determinante e duratura, essendone stato, per stessa ammissione del Maestro che fondò il movimento artistico del “Pastore Bianco”, “l’allievo prediletto e più apprezzato”.

«Nella pittura bianca – scrive infatti Montauti nel 1978 - una pittura davvero tutta bianca che esprime il massimo della luce e che raggiunge serenità soprannaturali mai conosciute prima, Cortellini è un mio seguace …volto alla luce delle cime che circondano la sua casa di Fano Adriano, in un “coro” rischioso e sconvolgente».

«Parlare di Silvio Cortellini come persona e come artista – ha scritto l'archeologo Vincenzo Torrieri, amico ed interprete critico dell’artista - è difficile in quanto ci troviamo di fronte a uno degli esponenti più complessi e validi della ricerca figurativa locale...una ricerca che si pone davanti alla tensione massima dell’uomo, attraverso segni che raccoglie dalle forme sparse del suo universo e che traduce in linguaggio universale».

Il Presidente del Parco, Tommaso Navarra, esprime “un plauso, personale e a nome dell'Ente, augurando il miglior successo a Cortellini, artista che, seppur figlio di una tradizione tanto prestigiosa, in umiltà e generosità ha permeato della sua azione il territorio del Parco, impreziosendone gli ambienti con le sue opere, come nel caso della grande scultura realizzata per il Centro Floristico dell'Appennino all'interno dell'Orto Botanico di Barisciano".

La mostra resterà aperta presso la Galleria Mirò (Viale Crucioli, 140) fino al 26 marzo.


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