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Consorzio Aceto Balsamico di Modena 
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Presentato durante la settimana di eventi in occasione di Acetaie Aperte


I TURISTI DEL BALSAMICO, UN POTENZIALE PER MODENA E L'EMILIA-ROMAGNA


Il primo Rapporto sul turismo dell’Aceto Balsamico di Modena e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena evidenzia che la conoscenza di queste specialità nelle versioni Dop e Igp è altissima tra gli italiani (85%) così come la predisposizione verso l’esperienza a tema (62%). Roberta Garibaldi: “I Consorzi avranno un ruolo chiave come attivatore e aggregatore dell’offerta”


È stato presentato in occasione dell’evento Acetaie Aperte, il primo Rapporto sul turismo dell’Aceto Balsamico di Modena e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, a cura di Roberta Garibaldi, in collaborazione con Le Terre del Balsamico, Consorzio di secondo livello che unisce il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena Igp e il Consorzio dell’Aceto Balsamico tradizionale di Modena Dop. Il documento, frutto di una serie di interviste, consente per la prima volta agli stakeholders del territorio modenese di definire le strategie per lo sviluppo delle potenzialità turistiche connesse ai Balsamici di Modena. E i risultati sono particolarmente significativi.

Il potenziale turistico inespresso, in termini di introito economico per il territorio modenese, è alto. A far da traino al turismo dei “Balsamici di Modena” sono la fama del prodotto, il territorio di origine e l’ambiente suggestivo delle acetaie. Tra i punti di forza compare anche la sostanziale destagionalizzazione degli arrivi, perché l’aceto è disponibile tutto l’anno e il fascino delle acetaie cambia a seconda delle stagioni.

La conoscenza dei due prodotti certificati ha raggiunto una dimensione globale, ciò si traduce in consumo e genera interesse che si estende dal prodotto al territorio fino a coinvolgere l’incontro personale con aziende e produttori elemento tipico del turismo enogastronomico. La ricerca conferma che i “Balsamici di Modena” sono tra le specialità più conosciute dagli italiani: l’85% degli intervistati dichiara infatti di conoscere almeno una delle tipologie di Aceto Balsamico di Modena e di utilizzarlo sia come condimento (72%), per la degustazione (62%) e come elemento di creatività e sperimentazione in cucina. Alcune tipologie di prodotti vengono spesso acquistate come ricordi di viaggio, souvenir e come regali.

A tanta attrattività non corrisponde ancora una reale fruizione dell’esperienza. Il Rapporto evidenzia che soltanto un turista italiano su dieci ha preso parte a esperienze a tema, ma il 62% vorrebbe viverle all’interno di un’acetaia o nel territorio di produzione. E il divario tra fruizione e interesse conferma l’esistenza di un ampio bacino di domanda potenziale. Proprio la visita con degustazione in acetaia viene considerata l’esperienza da non perdere per il 32% degli intervistati, seguono le attività formative come corsi di cucina (26%), le degustazioni professionali (23%) e il pairing (18%). La fruizione si estende oltre l’acetaia, includendo ristorazione a tema, pernottamenti in strutture specializzate e visite a musei tematici. I visitatori cercano innanzitutto esperienze sensoriali: gusti, sapori, nuovi abbinamenti e tutto ciò che dà corpo al concetto di qualità (oltre il 40% delle risposte), senza però trascurare i valori che completano e arricchiscono l’esperienza e in particolare l’immersione nella tradizione, nella convivialità e nella passione.

Le principali motivazioni di partecipazione alle esperienze turistiche legate al mondo dei “Balsamici di Modena” sono la curiosità (25%), il desiderio di conoscere meglio il prodotto (17%) e la ricerca di attività nuove e diverse (16%). L’idea guida è quella dell’esperienza tematica ed immersiva integrata con attività di degustazione dei sapori locali (43%) e tour alla scoperta dei produttori e del paesaggio rurale emiliano (38%). Degno di nota è il binomio con lo sport e gli eventi della Motor Valley. I Balsamici di Modena sono percepiti, infatti, non come esperienza isolata, ma come parte integrabile in itinerari tematici: il 59% li assocerebbe a visite ai caseifici del Parmigiano Reggiano, il 53% ai castelli modenesi e il 44% al patrimonio romanico.
Le fonti di informazione privilegiate per i turisti sono i social media visivi – Instagram (30%), TikTok (27%), YouTube (23%), affiancati dal passaparola e dalle guide enogastronomiche. Da evidenziare anche l’uso dell’intelligenza artificiale come fonte di ispirazione di viaggio.

Le esperienze più desiderate hanno una forte componente sensoriale e interattiva: ristoranti con menù a tema (57%), degustazioni professionali (54%), corsi di pairing (51%) e di cucina (50%). Il confronto con le esperienze effettivamente fruite rivela ampi margini di sviluppo, soprattutto per le attività più desiderate.

“Il potenziale di sviluppo turistico per il territorio dell’Aceto Balsamico di Modena e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è altissimo – ha commentato Roberta Garibaldi, presidente di Aite-Associazione italiana turismo enogastronomico – e i Consorzi di tutela avranno un ruolo chiave come attivatore e aggregatore dell’offerta, favorendo il lavoro in rete e l’integrazione con le DMO locali e con le guide turistiche e con le DMO, in un’ottica di coordinamento e valorizzazione complessiva del territorio”.

“Il report realizzato da Roberta Garibaldi -commenta Enrico Corsini, Presidente di Le Terre del Balsamico e del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena - rappresenta uno strumento prezioso per comprendere e sviluppare il turismo legato agli Aceti Balsamici di Modena.
Offre una visione chiara delle potenzialità del nostro territorio e conferma quanto sia strategico promuovere insieme cultura, ospitalità e tradizione per valorizzare un prodotto simbolo dell’identità modenese.”

“I Consorzi sono sempre più coinvolti nell’organizzazione e regolazione dell’incoming turistico: e ciò non solo per naturale vocazione, ma anche perché dallo scorso anno il Regolamento Europeo ha assegnato ai Consorzi riconosciuti proprio la funzione di supervisione di quello che oggi chiamiamo “Turismo DOP” – afferma Cesare Mazzetti, presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena - I Consorzi sono cioè chiamati a svolgere alcune importanti attività, dall’organizzazione di manifestazioni locali alla preparazione delle aziende circa i migliori criteri di sicurezza e igiene per l’accoglienza dei visitatori, nonché la condivisione dello storytelling sul territorio e sul prodotto, per una corretta informazione e la creazione di un efficace sviluppo turistico intorno al prodotto”.


21/10/2025, 21:28
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L’ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA DOP SIMBOLO DI IDENTITÀ E CULTURA CON L’OPERA D’ARTE DI ERIO CARNEVALI

Posizionata tra via Emilia e via Virgilio, l’inaugurazione questa mattina alla presenza delle istituzioni e dei soci



Inaugurata sabato mattina, presso la rotonda tra via Virgilio e via Emilia Ovest, l’opera d’arte realizzata su incarico del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP dall’artista Erio Carnevali, creata per celebrare la storia e il valore simbolico di uno dei prodotti più iconici del territorio modenese.

L’installazione raffigura l’iconica bottiglia disegnata da Giorgetto Giugiaro nel 1987, unica e distintiva dell’autenticità del prezioso Balsamico, rappresenta un segno distintivo riconosciuto in tutto il mondo come emblema dell’eccellenza modenese e garanzia del prodotto, è infatti l’unica bottiglia che può contenere l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. L’opera troverà collocazione permanente al centro della rotonda, come segno di identità, orgoglio e appartenenza della comunità locale.

All’inaugurazione, presentata dal conduttore Andrea Barbi, per il taglio del nastro in rappresentanza del Comune di Modena Paolo Zanca, Assessore alle attività produttive, ha dichiarato: “Ancora una volta coniughiamo l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP all’arte ed alla cultura. Dopo le attività legate alla lirica ed al teatro oggi si inaugura un’opera che è un’espressione artistica della nostra terra, eccellente quando si esprime sia per le forme figurative che quelle gastronomiche. È un’opera d’arte destinata a durare e simboleggia la bottiglia custode del prezioso Tradizionale”

Con questa iniziativa, il Consorzio prosegue il proprio impegno nella promozione culturale del territorio, scegliendo ancora una volta di unire il valore enogastronomico dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP alla forza espressiva dell’arte. Dopo le collaborazioni con il Teatro Comunale Pavarotti-Freni e con la Fondazione Arena di Verona, e il successo del cortometraggio artistico “L’Opera del Tempo”, il progetto conferma il ruolo del Consorzio come promotore di una cultura che intreccia tradizione, creatività e territorio.

Enrico Corsini, Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e del Consorzio Le Terre del Balsamico, ha dichiarato: “Questa opera rappresenta un connubio tra arte e territorio e un gesto di riconoscenza verso Modena e la sua storia.
È un simbolo che unisce arte e identità produttiva, rinnovando il legame profondo tra l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e la cultura del nostro territorio.
La bottiglia ideata da Giorgetto Giugiaro è un’icona che va oltre il prodotto: è il segno di una comunità che ha saputo trasformare la propria tradizione in eccellenza riconosciuta nel mondo.”

Erio Carnevali, autore dell’opera, aggiunge: “Una rotatoria che parli di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, abbisogna di un’opera che raccolga in un unico pensiero la storia, la natura ed il prodotto paziente e che indirizzi un’emozione indotta: spostare l’attenzione del visitatore dall’oggetto, da come lo vede a come lo valuta, passando da un concetto mentale al reale, la rappresentazione di un prodotto puro, trasparente esente da sofisticazioni e rispettoso della sua lunga storia e collocato in un habitat naturale, contornato dalla Verbena popolarmente identificata come essenza delle api e delle farfalle. Il mio lavoro lo possiamo definire come l’idea della bellezza di un prodotto la cui anima è popolata dall’amore e dalla cultura dell’ascolto del tempo”.


27/10/2025, 20:54
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L’Aceto Balsamico di Modena IGP torna a Palermo ed è ancora la sorpresa inaspettata del Festival Internazionale del Gelato

Il Consorzio protagonista allo Sherbeth Festival Internazionale del Gelato Artigianale con degustazioni, masterclass e abbinamenti inediti

Dopo il successo dello scorso anno, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP è tornato a Sherbeth Festival Internazionale del Gelato Artigianale, la manifestazione che trasforma Palermo nella capitale mondiale del gelato richiamando maestri gelatieri da ogni parte del mondo tenutasi lo scorso fine settimana in Sicilia.

La diciassettesima edizione di Sherbeth Festival omaggia l’arte gelatiera nel segno della creatività e della qualità, richiamando la tradizione del maestro Francesco Procopio Cutò, che nel 1686 aprì a Parigi la prima gelateria del mondo, il celebre “Le Procope”.

Se l’innovazione è una tradizione, come recita lo slogan scelto quest’anno per Sherbeth, quando l’Aceto Balsamico di Modena IGP incontra il gelato, la sorpresa è sempre inaspettata: era stato proprio questo abbinamento a stupire pubblico e operatori nell’edizione precedente, dando vita a un incontro tra dolcezza, acidità e complessità aromatica che aveva conquistato anche i palati più curiosi.
Quest’anno, la partecipazione del Consorzio si è rinnovata con un programma ancora più ricco di esperienze: degustazioni e masterclass dedicati all’“Oro Nero di Modena”, all’interno dell’Auditorium del Gelato in Piazza Verdi, di fronte al Teatro Massimo di Palermo.

Tra i momenti più apprezzati di questa edizione la masterclass di Aceto Balsamico di Modena con il gelatiere Stefano Guizzetti della gelateria Ciacco di Parma, premiata con i tre coni del Gambero Rosso, che ha proposto un sorprendente gelato allo stracotto abbinato all’Aceto Balsamico di Modena IGP Riserva.
“L’abbinamento tra gelato e Aceto Balsamico di Modena IGP risulta particolarmente interessante – spiega Guizzetti - il gelato, con la sua temperatura fredda, modifica la percezione aromatica in bocca, mentre l’Aceto Balsamico di Modena, con la sua acidità e complessità aromatica, aggiunge eleganza e contrasto. In questa occasione la ricetta era presentata in modo semplice, ma se fosse stata inserita in un contesto più articolato, avrebbe espresso ancor meglio le sue potenzialità. L’utilizzo di un prodotto più maturo e evoluto ha reso il pairing particolarmente riuscito e sorprendente”.

L’incontro tra i due mondi ha entusiasmato il pubblico riscuotendo un importante successo, tanto da essere riproposto anche in altre masterclass del Festival. Per l’occasione, il maestro gelatiere Arnaldo Conforto, membro del direttivo tecnico di Sherbeth e tra i fondatori dell’Associazione “I maestri della Gelateria Italiana” e della Scuola Italiana di Gelateria di Perugia, ha realizzato un gusto con caramello salato con Aceto Balsamico di Modena e Aceto Balsamico di Modena Invecchiato, salsa di fichi e noci caramellate all’Aceto Balsamico di Modena.

L’“Oro Nero di Modena” è stato inoltre scelto da diversi gelatieri presenti come ingrediente per innovare le proprie ricette anche sul posto durante i giorni del Festival, confermandosi un alleato d’eccezione anche nella gelateria artigianale contemporanea.

Tra gli abbinamenti ispirati dall’Aceto Balsamico di Modena sicuramente riuscito quello con il gusto Mela RossaX2 proposto da Antonio Luzi, marchigiano di Fano e medaglia d’argento assoluta al Festival, o quello di Andrea Dani e Marco Battaglia, gelatieri toscani di Certaldo che hanno utilizzato l’Oro Nero modenese nel loro Boccaccio 650!, gelato alla cipolla dedicato al celebre scrittore e poeta. Un altro interessante utilizzo è stato proposto da Massimiliano Lanzafame, gelatiere proveniente dalla Svizzera, il cui gelato Meringa al limone è stato protagonista, insieme all’Aceto Balsamico di Modena, di un cocktail tutto da scoprire. Marco Calì, gelatiere da Como, ha invece utilizzato l’Aceto Balsamico di Modena in due differenti abbinamenti: un gelato alla ricotta di pecora, marmellata di fichi e gherigli di noce e un ⁠⁠gelato alla mandorla profumato all’arancia, salsa al caramello salato e mandorla pralinata, riscuotendo grande successo durante la degustazione tenutasi presso il ristorante MEC guidato dallo chef Carmelo Trentacosti, una stella Michelin.
Il giovane gelatiere Lorenzo Giacobazzi di Fiorano Modenese, vincitore del premio per la “Cura dei dettagli”, ha abbinato l’Aceto Balsamico di Modena al suo Crème Sasol, mentre Emanuele Manero di Torino lo ha abbinato al suo Ambra, con Mandorla di Noto, Sciroppo d’Acero e Zafferano di San Gavino Monreale.

In occasione del Concorso Procopio Cutò, il Responsabile Comunicazione e marketing del Consorzio Andrea Mancuso Morini e il giornalista Paolo Marchi, Presidente della Giuria, hanno conferito il Premio della Critica, in ex-aequo, al gelato “Farid” di Loris Fabrizio Montanaro, di “Scilò Gelateria Contemporanea” di Chieti, e a “Lavanda verde” di Alessandro Schintu, di “Glacier Alessandro di La Ciotat”.

L’Aceto Balsamico di Modena IGP da programma era inoltre tra i protagonisti del menù degustazione della Cena di apertura del Festival con una portata dedicata, ma la sua presenza è stata ulteriormente valorizzata anche nel dessert finale, naturalmente a base di gelato, a testimonianza della sua straordinaria versatilità gastronomica.


13/11/2025, 17:12
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La cerimonia a Parigi durante la 66° edizione del festival cinematografico ispirato alla Nouvelle Vague

Il cortometraggio “Modena Balsamic Genius” premiato al Paris Play Film Festival

Premio Miglior Spot Commerciale al Paris Play Film Festival per il cortometraggio dedicato all’Aceto Balsamico di Modena IGP, un’opera che unisce linguaggio cinematografico, danza performativa e identità territoriale

MODENA. Ancora un riconoscimento per il cortometraggio “Modena Balsamic Genius” che racconta l’Aceto Balsamico di Modena IGP con una nuova proposta narrativa, emozionale e visiva. Il cortometraggio, realizzato dal regista Carlo Guttadauro sui testi originali del Direttore del Consorzio Federico Desimoni, rappresenta un viaggio poetico nell’anima di Modena, dove l’Aceto Balsamico diventa metafora di un territorio vivo, dinamico e culturale e testimone di una storia secolare che, pur essendo iniziata da oltre un millennio, ha trovato un punto di focalizzazione e di svolta in una data paradigmatica, il 1747, momento in cui a Modena si è realizzata una cosa unica al mondo: “l’aceto diventa Balsamico”.

Modena Balsamic Genius racconta l’incontro alchemico tra fattori naturali, umani, culturali e sociali verificatosi nei secoli nel territorio modenese che ha portato alla nascita di una tradizione e di un prodotto unici e saldamente radicati nel genius loci di questa terra. Per raccontare questo “genio” e le caratteristiche dell’Aceto Balsamico di Modena, il film utilizza un linguaggio corporeo che vede protagonisti la danza, il movimento e forza di espansione. Immagini capaci di trasmettere energia e flessibilità, decisione e leggerezza, sono utilizzate per parlare della capacità unica del “Balsamico” di adattarsi a infinite modalità d’uso e creare possibilità di abbinamenti inusuali e innovative. Ne emerge l’identità poliedrica di un prodotto prezioso e popolare, nato per aumentare il gusto e amplificare il piacere.
Lo sfondo di questa danza sono le acetaie, le campagne ei luoghi simbolo della città di Modena a sottolineare la vera radice di questo prodotto e l’indissolubile legame tra il “Balsamico” e “Modena”.
Il cortometraggio si conclude con un messaggio chiaro, un’affermazione lapidaria che non ha bisogno di commento: “Aceto Balsamico di Modena: UNICO, AUTENTICO, DI MODENA DAL 1747.

Il cortometraggio è stato presentato al Paris Play Film Festival, rassegna cinematografica internazionale ispirata alla Nouvelle Vague, il movimento francese che ha rivoluzionato il cinema d’autore negli anni ’50 e ’60, rendendolo più libero, personale e profondamente espressivo. Giunto alla sua sessantaseiesima edizione, il festival celebra da dieci anni un cinema vivo e indipendente, proiettando le opere premiate in vari luoghi iconici della capitale francese, tra cui L’Épée de Bois, le Balzac, le Grand Rex, le Majestic, MK2 Nation, le Bretagne, il Café de Paris.

Un contesto culturale di grande prestigio, che rende questo riconoscimento particolarmente significativo per il Consorzio, per il territorio modenese e per il regista Carlo Guttadauro.
La vittoria al Paris Play Film Festival si aggiunge a un percorso di riconoscimenti che, dopo la presentazione durante la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ha già visto Modena Balsamic Genius ottenere il Premio Ad & Communication al Festival del Cinema di Parma e una speciale menzione al Merano Wine Festival.

Altro riconoscimento internazionale importante, di cui giunge notizia prorpio oggi, èe la menzione d’onore ricevuta nel contesto dell’Athens International Monthly Art Film Festival.

Un successo crescente che conferma la forza comunicativa del progetto e la sua capacità di raccontare l’Aceto Balsamico di Modena come patrimonio culturale, oltre che gastronomico.


04/12/2025, 17:44
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