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Prezzi grani teneri nazionali mostrano segnali di flessione

Listini invece permangono elevati

Roma, 16 giugno 2022 – Dopo i rialzi dei mesi scorsi e nonostante le incognite che permangono nello scenario mondale, i prezzi dei grani teneri nazionali hanno mostrato dei segnali di flessione al termine dell’annata 2021/2022. Sui ribassi, oltre alla frenata delle quotazioni sulle principali piazze europee di fine maggio, hanno inciso anche le precipitazioni del Nord Italia, che hanno parzialmente attenuato i timori di una contrazione delle rese del nuovo raccolto dovute alla siccità dei mesi scorsi. I listini rimangono, però, elevati. L’analisi mensile realizzata da BMTI sui dati delle Camere di commercio e delle Borse Merci mostra che il grano tenero destinato alla panificazione ha chiuso l’annata, nella prima settimana di giugno, appena sopra i 390 €/t, +66% rispetto alla chiusura dell’annata precedente e +21% dallo scoppio del conflitto russo-ucraino. Restano elevati anche i prezzi all’ingrosso della farina, +56% rispetto a maggio 2021.

Anche al Matif di Parigi, piazza di riferimento a livello continentale per le contrattazioni di cereali, le quotazioni dei futures del grano tenero hanno perso, tra il 23 maggio e il 10 giugno, quasi 40 €/t, portandosi sui 392 €/t e mantenendo un rialzo dell’84% rispetto a dodici mesi prima. Rimane, però, una notevole incertezza sull’andamento nelle prossime settimane: da un lato, esiste l’attesa di un accordo che consenta lo sblocco delle esportazioni del grano ucraino, dall’altro i timori che persistono sui prossimi raccolti, in Europa centro occidentale soprattutto, a causa delle alte temperature e della carenza idrica.

Se per il grano tenero la raccolta deve ancora entrare nel vivo e non ci sono ancora quotazioni ufficiali del nuovo raccolto, giungono intanto dalle Borse Merci le prime quotazioni del nuovo raccolto di orzo italiano, che la Commissione Europea nelle sue stime di inizio giugno ha previsto su 1,1 milioni di tonnellate (+5% rispetto al 2021). A Milano il prezzo d’esordio dell’annata 2022/2023 dell’orzo nazionale (varietà pesante) si è attestato sui 315-325 €/t, superiore del 62% rispetto ad un anno fa ma in calo del 17% rispetto ai prezzi su cui si era la chiusa la campagna 2021/2022.

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16/06/2022, 15:21
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Siccità e temperature alte, vongole veraci a rischio

+6,25% rispetto a una settimana fa

Roma, 24 giugno 2022 – Le preoccupazioni legate alla siccità che in questi mesi sta coinvolgendo il nostro paese, sono arrivate a toccare anche il settore ittico, in particolar modo la produzione di vongole veraci.

Dalle elaborazioni di BMTI sulle rilevazioni effettuate nei mercati ittici nazionali all’ingrosso appartenenti alla Rete di Imprese ITALMERCATI, i prezzi delle vongole veraci, questa settimana sono aumentati indicativamente del 6,25% rispetto alla scorsa settimana, vale a dire + 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (dati mercato ittico all’ingrosso di Roma).

Ad aggiungersi alla siccità, inoltre, ci sono le alte temperature meteorologiche che, in queste ultime settimane, sono sopra la media stagionale, portando così anche le acque basse, delle lagune interne, a riscaldarsi in modo particolarmente elevato toccando, in alcuni casi, anche i 28, 29 gradi. Temperature queste che riducono la capacità e la vitalità dei microrganismi delle zone lagunari e quindi anche lo sviluppo e la sopravvivenza delle vongole.

Inoltre, vale la pena ricordare, che le vongole veraci sono prodotte in acque poco profonde e non lontane dalla riva e quindi subiscono in particolar modo gli andamenti climatici. Se tale scenario non andrà migliorando, ci si aspetta un netto calo della produzione nei mesi di luglio e agosto.

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24/06/2022, 23:36
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Siccità: per settore ortofrutticolo

prezzi regolari e buona qualità

Roma, 8 luglio 2022 – A differenza di altri settori, quello ortofrutticolo, allo stato attuale, non sta subendo i danni che la siccità sta comportando. Dalla Borsa della Spesa di questa settimana, frutto delle elaborazioni di BMTI, infatti, emergono quotazioni regolari e nella media del periodo con qualità dei prodotti buona e, in alcuni casi, ottima. Anche le grandinate degli ultimi giorni, inoltre, non hanno determinato particolari influenze sui prezzi e l’aumento dei costi di produzione ancora non ha avuto conseguenze sui prezzi all’ingrosso.

Nello specifico, ottima qualità e prezzi medi per le albicocche, da 1,50 a 2,00 euro/Kg. Anche per le susine varietà Gocce d’oro, Black e Rosse, entrate da poco nel vivo della campagna, si rilevano qualità buona e prezzi medi che vanno da 1,70 a 1,80 euro/Kg.

Quotazioni nella media e buona qualità anche per i fichi che vanno da 1,70 a 1,80 euro/Kg.

Prezzi medio-bassi per le pesche di calibro minore (1,00-1,50 euro/Kg) grazie alla buona quantità di produzione presente nei mercati mentre sono in aumento i prezzi per la pezzatura maggiore a causa della scarsità di prodotto registrata (dai 2,00 ai 2,50 euro/Kg).

Prezzi medio-basso per il melone retato (da 0,80 a 1,20 euro/Kg) mentre leggermente in rialzo si colloca il prezzo medio del melone liscio, da 1,20 a 1,50 euro/Kg.

Aumenta invece la domanda per l’anguria, quest’anno di buona qualità e, con essa, anche le quotazioni che questa settimana raggiungono gli 0,60-0,80 euro/Kg.

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08/07/2022, 13:57
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Riso, la campagna finisce con prezzi elevati

Pesa incognita siccità

Roma, 13 luglio 2022 – I prezzi dei risoni nazionali, spinti dalla domanda dell’industria risiera e dalla ridotta disponibilità di prodotto sul mercato, hanno registrato un’ulteriore forte crescita nel secondo trimestre dell’anno. Molte varietà hanno raggiunto prezzi storicamente elevati, come nel caso di alcuni Lunghi A: il Carnaroli (quasi il +120% rispetto a giugno 2021), l’Arborio, il S. Andrea (per entrambi +60%) e il Baldo (+70%). Raddopiati i prezzi dei Tondi, Selenio e Lido, appartenente al gruppo Medio. In crescita del 40% anche i Lunghi B. Sono alcuni dei dati contenuti nell’analisi trimestrale sul mercato del riso realizzata dalla Camera di Commercio di Pavia, con la collaborazione tecnico scientifica di BMTI.

La siccità che sta coinvolgendo le zone di produzione, in particolare, il basso pavese, il novarese, il milanese e l’area del Delta del Po, oltre ai costi elevati dell’energia e alle alte quotazioni dei fertilizzanti, sta inoltre portando alcune aziende di questi territori ad abbandonare la coltivazione con il rischio di un calo della produzione a doppia cifra rispetto al 2021.

Uno scenario che inevitabilmente si sta riversando sui prezzi al consumo del riso, la cui crescita rispetto allo scorso anno è giunta a toccare il +13,7% a giugno, per effetto dei i rincari dei risoni, dei risi lavorati e l’aumento dei costi di produzione (dall’energia elettrica al packaging).

Sul fronte del commercio estero, intanto, nel primo trimestre del 2022 sono aumentate del +7,3% su base annua le esportazioni italiane di risone, riso semigreggio, riso lavorato e rotture di riso. Aumentano però anche le importazioni (+30% in volume rispetto allo stesso trimestre del 2021), a causa dei maggiori arrivi di riso lavorato dai paesi asiatici, in particolare da Birmania, Vietnam e Cambogia.

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13/07/2022, 15:55
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Alimentare: previsto +15% prezzi produzione ad agosto

Roma, 05 agosto 2022 – Attesi rincari dell’1,7% dell’alimentare tra luglio ed agosto che portano al 14,9% la crescita dei prezzi alla produzione negli ultimi 12 mesi. L’estate in tavola sarà più “rovente”” per l’acquisto di latticini ma anche di scatolame e conserve. Costerà di più comprare, rispetto a maggio e giugno, il latte a lunga conservazione (+6,7%), la mozzarella (+4,7%), la passata di pomodoro +4,3%, il tonno all’olio di oliva (4,1%), i legumi in scatola (+4,3%), l’olio di semi (+4,1%). Ma sono previsti rialzi anche per pasta di semola (+ 3,7%) e riso (+3%).

E’ quanto prevede un’indagine condotta da Unioncamere con la collaborazione di BMTI e REF Ricerche presso le Centrali di Acquisto della GDO per 46 prodotti alimentari monitorati



Su base annua, rispetto al bimestre luglio-agosto 2021, aumenti a due cifre si stimano per l’olio di semi (+40,9%), pasta di semola ( +30%), riso (+19,4%), olio di oliva (+33,1%), burro (+25%) e farina di grano tenero (+25,4%). Nei dati preliminari di Istat per il mese di luglio, l’inflazione alimentare al consumo mostra un’ulteriore accelerazione, portandosi al +9,6% rispetto al +8,7% del mese di giugno.

Mentre i prodotti che hanno subito i rialzi maggiori a giugno presso le Centrali di Acquisto della GDO, secondo i dati di preconsuntivo, sono l’olio di semi (+5,8%), lo yogurt (+3,5%), i legumi in scatola (piselli e fagioli +2,7%) e il prosciutto crudo (+2,2%). In calo solo la carne fresca di pollo (-2,7%), complice il rientro dei prezzi che si sta registrando nelle fasi a monte della filiera dopo le tensioni di inizio anno, e di suino (-1,9%).

Su base annuale, secondo i dati di preconsuntivo forniti dalle Centrali di Acquisto, l’inflazione per il mese di giugno è pari al 13,5%, con i rincari maggiori per olio di semi (+41,4%), tra i settori maggiormente colpiti dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino.

Le anticipazioni raccolte sui prezzi pagati dalle Centrali di Acquisto della GDO all’industria alimentare suggeriscono che l’inflazione alimentare al consumo rimarrà su valori sostenuti e superiori al 9% sino alla fine del periodo estivo. Per la media dell’anno 2022 la previsione è ora all’8,1%.

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05/08/2022, 14:02
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Energia, dal mese di ottobre aumenti del 60% sulle bollette delle piccole imprese

Roma, 21 ottobre 2022 – Dal monitoraggio di Unioncamere e BMTI, con il supporto di REF Ricerche, sui costi dei servizi pubblici locali sostenuti dalle imprese emerge che nel quarto trimestre 2022 il costo dell’energia elettrica a carico di alcuni profili tipo di piccole imprese italiane[1] registrerà un aumento medio pari al +60,1% rispetto al precedente trimestre e del +111,7% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Il costo medio di mille kilowattora, infatti, raggiunge i 715 euro nel quarto trimestre 2022. Gli aumenti rispetto al terzo trimestre 2022 oscillano tra il +55% per il negozio di ortofrutta e il +64% per il negozio di beni non alimentari.

In risposta ai forti rincari della materia prima e a causa di una forte volatilità dei prezzi, ARERA ha di nuovo confermato l’annullamento (già in vigore nei precedenti trimestri) delle componenti degli oneri generali, al fine di mitigare l’aumento della bolletta elettrica per le piccole imprese in bassa tensione. Ciò ha attenuato sulle bollette di quasi 6 milioni di imprese le conseguenze degli aumenti della materia prima, il cui indice di riferimento (il Prezzo Unico Nazionale, PUN) è quasi quadruplicato rispetto allo stesso trimestre del 2021. In assenza di questi interventi, gli aumenti percentuali rispetto al precedente trimestre sarebbero stati a tre cifre.

Nonostante le tensioni sui prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, causate dal conflitto in Ucraina e dall’avvicinarsi della stagione invernale e nonostante il timore di possibili interruzioni delle forniture di gas, acuite dai danni cagionati dagli incidenti di settembre al gasdotto Nord Stream 2, la produzione di energia elettrica è in crescita rispetto a un anno fa (+2,8% nei primi 9 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021), sebbene sia stata riscontrata una forte riduzione della produzione idroelettrica dovuta alla siccità (-38,5%), compensata dall’aumento della produzione termoelettrica (+14,1%) e fotovoltaica (+10,8%).

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21/10/2022, 13:08
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World Pasta Day: ottima performance sui mercati internazionali

Roma, 25 ottobre 2022 – L’analisi di BMTI realizzata in occasione del World Pasta Day rileva un mercato del grano duro caratterizzato da prezzi che superano i 500 €/t e che, seppur inferiori ai picchi raggiunti durante la scorsa annata, rimangono su livelli storicamente elevati (+57% rispetto alla media degli ultimi 5 anni). Tuttavia, al di là delle criticità connesse a tali aumenti, e alle difficoltà per le aziende legate all’incremento dei costi di produzione, le vendite di pasta dell’Italia confermano l’ottima performance sui mercati internazionali. Nei primi sette mesi del 2022, infatti, le esportazioni di pasta di semola sono cresciute del +9% in quantità e del +43% in volume, rispetto a un anno fa (elaborazioni su dati Istat), con risultati positivi in tutti i principali mercati di sbocco. In particolare, sono aumentati del +12% i volumi spediti in Germania, che resta il primo cliente di pasta Made in Italy, del +16% quelli diretti in Regno Unito e del +14% quelli inviati negli Stati Uniti, questi ultimi agevolati anche dal rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro.

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25/10/2022, 16:28
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Inflazione alimentare: prevista una crescita annua del +16,6% nel bimestre ottobre-novembre

Roma 7 novembre 2022 – L’indagine condotta da Unioncamere con la collaborazione di BMTI e REF Ricerche prospetta una crescita dei prezzi pagati dalle Centrali di Acquisto della GDO all’industria alimentare del +2,2% nel bimestre ottobre-novembre, portando così i prezzi su di un livello atteso pari al +16,6%, rispetto allo stesso bimestre del 2021.

A settembre si è rilevato un aumento del +1,2% per la media dei 46 prodotti alimentari maggiormente consumati, con rincari evidenti per il tonno all’olio di oliva (+6,1%), la carne in scatola (+5,1%), la birra nazionale (+4,8%) e i biscotti (+4,0%). Su base annua l’incremento è del +15,3%, con i rialzi maggiori per la farina di grano tenero (+37,0%), il tonno all’olio di oliva (+31,9%), la pasta di semola (+29,1%). Marcata anche la crescita negli oli e grassi per burro (+22,7%) e olio extravergine di oliva (+19,8%).



Le indicazioni fornite dalle Centrali di Acquisto della GDO prospettano significativi aumenti anche per il bimestre ottobre-novembre. Nello specifico, ci si attende un aumento per l’olio extravergine di oliva (+8,2%), su cui pesano anche le attese di una netta contrazione produttiva, tonno all’olio di oliva (+7,6%), birra nazionale (+7,3%) e carne in scatola, cresciuta del +6,7%. In calo solo l’olio di semi vari (-1,7%), complice il rientro, negli ultimi mesi, dai picchi raggiunti dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino. Su base annua, l’inflazione attesa per il bimestre è pari al +16,6%, con i rincari maggiori previsti per olio di oliva (+43,6%), tonno all’olio di oliva (+37,9%), pasta di semola (+34,2%), farina di grano tenero (+33,8%) e olio extravergine di oliva (+29,0%). Significativi anche gli aumenti annui attesi per i formaggi freschi (+19,8% per la mozzarella di latte vaccino, +21,2% per lo stracchino) e i formaggi molli (+16,3% per il Gorgonzola, +17,4% per il Provolone), sulla scia dei rialzi del costo del latte e dell’energia.



Le anticipazioni raccolte sui prezzi pagati dalle Centrali d’Acquisto della GDO all’industria alimentare suggeriscono che l’inflazione alimentare al consumo, a causa dei rincari delle materie prime energetiche, rimarrà sostenuta su valori superiori al 10% sino alla fine del 2022. Per la media dell’anno 2022 la previsione è ora all’8,4%.

Nei dati preliminari di Istat per il mese di ottobre, l’inflazione alimentare al consumo, rispetto allo scorso anno, ha già raggiunto il +13,1%, in accelerazione dal +11,4% di settembre.

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07/11/2022, 14:38
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Riso, prezzi record in avvio di campagna

A ottobre +118% per il Carnaroli



Roma, 16 novembre 2022 – Dall’analisi trimestrale realizzata dalla Camera di commercio di Pavia, in collaborazione con BMTI, emergono forti rincari ad ottobre per i classici risi nazionali da risotto come Arborio (+113% su base annua), Carnaroli (+118%) e Roma (+94%). La causa è da attribuire ad una ridotta disponibilità di prodotto, inferiore alla domanda dell’industria, dovuta alla siccità e alle alte temperature degli scorsi mesi.

Il mercato è stato segnato così da scambi limitati, come confermato dalla riduzione dei trasferimenti di risone (il riso greggio da cui si ottiene il riso bianco) dai produttori alle riserie, in calo di oltre il 30% rispetto alla scorsa annata.

Prezzi più stabili, invece, per i risi del gruppo Lungo B, i cosiddetti risi Indica dal chicco allungato, poiché hanno beneficiato di una maggiore disponibilità di prodotto. Tuttavia, anche per questi risi, è stata registrata una crescita del +47% rispetto a un anno fa. Meno accentuato il rialzo del prezzo del riso Selenio, riso a grana tonda utilizzato in particolare per la preparazione del sushi (+27% su base annua).

Nei primi sei mesi del 2022 aumentano del +73% le importazioni italiane di riso, grazie all’impennata degli acquisti oltrefrontiera di riso lavorato, quadruplicati rispetto ai primi sei mesi del 2021. Un incremento che è dipeso soprattutto dalla crescita esponenziale degli arrivi dal Myanmar (da 1.200 a 72.000 tonnellate), dal Pakistan (da 9.000 a 13.800 tonnellate) e dalla Thailandia (da 2.100 a 9.100 tonnellate). Aumentate dell’11% anche le esportazioni, dopo un 2021 sottotono, grazie alla crescita delle vendite di riso lavorato (+16,5%).

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16/11/2022, 20:32
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FOOD HUB ARRIVA A MILANO
SOSTENIBILITA’ E QUALITA’ PRIMA DI TUTTO

MILANO SI CONFERMA ECCELLENZA INTERNAZIONALE DEL SETTORE ITTICO

1.12.2022 Milano – Il Food Hub tour arriva al Mercato Comunale Isola di Milano, luogo di incontro tra produttori e consumatori completamente rinnovato e inaugurato nel febbraio 2022.

L’iniziativa, giunta alla sua sesta tappa, è realizzata dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e da Unioncamere, nell’ambito del PO FEAMP 2014-2020, con la collaborazione tecnico-scientifica di BMTI e Italmercati. Lo scopo del progetto è avvicinare e tutelare l’intera filiera ittica nel segno della sostenibilità, favorendo il raccordo tra produzione, ingrosso e vendita al dettaglio. Il progetto, inoltre, mira a riconoscere ai mercati all’ingrosso il ruolo di hub alimentari e a favorire la creazione di nuovi accordi commerciali tra gli operatori della filiera, valorizzando i prodotti che rispettano determinati criteri di sostenibilità.

Il Mercato ittico di Milano ha gestito nel solo 2021 un giro d’affari di oltre 90 milioni di euro, per un totale di più di 10 mila tonnellate di pesce vendute. Ottimi anche i dati parziali relativi al 2022 con quasi 8 mila tonnellate di pesce vendute al 30 ottobre. Milano si conferma dunque un centro di approvvigionamento di livello internazionale con quasi il 60% del pesce trattato proveniente dall’estero (43% da UE, 7% da Centro e Sud America, 5% dall’Africa, 2% dall’Asia e solo 1% da Nord America e Oceania). All’interno dell’UE, la Spagna rappresenta il primo partner commerciale, fornendo il 14% del totale delle merci che raggiungono il Mercato milanese. Tra i mari di provenienza spiccano l’Atlantico con il 44% del pescato e il Mediterraneo con il 40% mentre tra le specie ittiche più vendute si segnalano le cozze, seguite da specie quali spigola o branzino, salmone, orata e vongole veraci, quindi il polpo, il pesce spada e le acciughe.

Durante il convegno sono intervenuti esperti del settore. In apertura, il Presidente di Foody - Mercato Agroalimentare Milano, Cesare Ferrero, ha ricordato che “I mercati agroalimentari all’ingrosso rappresentano un anello fondamentale della filiera: snodi necessari per garantire qualità e sicurezza alimentare, a maggior ragione nell’ittico, che sappiamo essere un prodotto particolarmente sensibile. I numeri del nostro Mercato ci dicono che il commercio internazionale del pesce è in continua trasformazione, le merci che raggiungono Milano provengono sempre più dall’estero, prevalentemente dall’UE, da paesi mediterranei come la Spagna e la Grecia ma anche dal Nord Europa. Osserviamo anche una crescita di prodotti allevati, sempre più importanti per soddisfare in modo sostenibile il fabbisogno crescente di pesce. Sostenibilità che ha certamente una declinazione strettamente ambientale, legata alle modalità di pesca e allevamento, ma anche un significato più ampio se pensiamo alla distribuzione urbana, al consumo energetico legato alla conservazione, e una sostenibilità sociale se pensiamo ai costi e alla accessibilità del pesce”.

“Tra le tappe del Food Hub non poteva mancare la città di Milano, che ospita il più moderno mercato ittico di tutto il Paese”, ha dichiarato il Presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini. “Qui, nel 2021, sono stati venduti oltre 9 milioni e mezzo di chili di prodotti ittici e le stime sono positive anche per il 2022. Si tratta infatti di un luogo di incontro tra produttori, mercati all’ingrosso e consumatori che, grazie alla qualità e alla quantità dei propri prodotti, si posiziona tra i migliori in Italia. Attraverso questo importante progetto vogliamo sensibilizzare i consumatori e valorizzare il ruolo dei numerosi produttori che si impegnano ogni giorno per assicurare prodotti freschi e di alta qualità”.

“Sostenibilità e qualità sono due aspetti che oggi non possono più essere trascurati, sia per la nostra salute che per quella del nostro ambiente e guidare il consumatore verso prodotti con un ottimo rapporto qualità-prezzo diventa sempre più rilevante tanto più in un contesto inflazionistico – ha commentato Riccardo Cuomo, Direttore di Borsa Merci Telematica Italiana - Grazie a Food Hub, stiamo portando avanti questo percorso che come obiettivo ha l’attivazione, entro fine anno, della piattaforma che metteremo a disposizione dei produttori italiani di prodotti sostenibili. I produttori avranno, quindi, anche la possibilità di poter commercializzare i propri prodotti nei grandi mercati all’ingrosso presenti su tutto il territorio nazionale.”

Numerose le specialità protagoniste della degustazione che si è svolta a margine dell’evento, tra le quali, i murici, i cefali e le orate. La sostenibilità di questi prodotti deriva dai sistemi di cattura utilizzati: i murici e i cefali, ad esempio, vengono pescati rispettivamente con le nasse e le reti da posta che, oltre a non danneggiare il fondale marino e l’ambiente circostante, catturano solo esemplari già cresciuti, lasciando in acqua i più piccoli. Vale la pena ricordare che i piatti offerti durante le degustazioni del tour sono caratterizzati da prodotti poco noti. Per questa ragione, tra gli obiettivi di Food Hub c’è anche quello di avvicinare i consumatori a prodotti che, essendo poco consumati, presentano altresì un ottimo rapporto qualità-prezzo.

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