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AIFE/Filiera Italiana Foraggi 
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11/03/2022, 13:51
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Riccardo Severi, vicepresidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi:

“Grazie al ministro Patuanelli per aver messo

al centro del dibattito le necessità del mondo agricolo”

“Occorre garantire al settore primario una moratoria sull’indebitamento – sottolinea Severi - per dare respiro finanziario alle imprese, che diversamente rischiano di chiudere a causa della mancanza e dei folli rincari delle materie prime”

Ravenna, 11 marzo 2022 – “AIFE/Filiera Italiana Foraggi ringrazia il ministro Stefano Patuanelli per essersi fatto portavoce in Consiglio dei Ministri delle necessità delle imprese della filiera agroalimentare alla luce delle gravi conseguenze causate dalla guerra in Ucraina”.

Così Riccardo Severi, vicepresidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi (www.aife.eu) a commento dell’iniziativa del titolare del Mipaaf che ieri, in CdM, come si legge in una nota “ha evidenziato la necessità di avviare rapidamente a livello europeo un confronto destinato al riorientamento della Pac, alla deroga sulla disciplina degli aiuti di Stato per l’agroalimentare affiancando misure di sostegno alle imprese italiane. Le nostre imprese agricole – ha sottolineato Patuanelli - devono poter accedere rapidamente a ogni tipologia di incentivazione mirata a favorire la ristrutturazione e la rinegoziazione del debito bancario. È per noi strategico come Paese garantire una moratoria sull’indebitamento esistente fra le aziende e gli istituti di credito. Ritengo inoltre importante adottare molteplici misure a sostegno della domanda all’interno del mercato agroalimentare considerando tutte le potenziali limitazioni al commercio internazionale e attivare rapidamente un Energy Recovery Fund che, finanziato da debito pubblico europeo comune, rappresenterebbe per il nostro Paese una prima risposta necessaria per fronteggiare una situazione inedita e straordinaria di vertiginoso aumento dei prezzi che oggi colpisce tutta l’economia italiana e non risparmia il settore agroalimentare”.

“Non possiamo che condividere le parole del ministro Patuanelli – sottolinea Riccardo Severi – perché riteniamo assolutamente strategico, come Paese, garantire una moratoria sull’indebitamento in essere fra le aziende agricole, quelle ad esse connesse e gli istituti di credito. Solo così si potrà assicurare quel necessario respiro finanziario, quantomeno nel breve periodo, in grado di impedire il rischio chiusura delle imprese costrette oggi a fronteggiare folli rincari di prezzi e indisponibilità di materie prime. Ancora una volta, e oggi più che mai, si impone la necessità di ricollegare l’agricoltura alla zootecnia perché da sempre il settore primario, nel suo insieme, deve essere sostenuto per garantire la sicurezza alimentare anche e soprattutto nei periodi legati alle crisi belliche come quelli che purtroppo stiamo vivendo. Sarebbe però sbagliato in questo contesto pensare a una ridefinizione della Pac, che non può e non deve essere considerata uno strumento per tamponare le emergenze, bensì la via maestra per uno sviluppo sostenibile del mondo agrozootecnico attraverso una programmazione attenta e lungimirante”, conclude Riccardo Severi.

AIFE/Filiera Italiana Foraggi (www.aife.eu) è l’associazione a cui fanno capo 30 impianti di essiccazione e disidratazione di erba medica e foraggi per una produzione totale annua che sfiora 1 milione di tonnellate. Circa il 60% della produzione è esportato con un giro d’affari complessivo che sfiora i 250milioni di euro annui.

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11/03/2022, 13:53
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Gian Luca Bagnara riconfermato alla presidenza

di AIFE/Filiera Italiana Foraggi

“Ci attendono sfide importanti, rese ancor più stringenti dagli attuali eventi internazionali. I progetti in essere e quelli che abbiamo allo studio si concentreranno sulla sostenibilità, sulla redditività e sulla competitività di un prodotto, le leguminose e l’erba medica in particolare, a cui la nuova Pac ha riservato un ruolo di primo piano”, dichiara Bagnara

Ravenna, 29 marzo 2022 – All’unanimità, Gian Luca Bagnara è stato riconfermato alla presidenza di AIFE/Filiera Italiana Foraggi nel corso dell’Assemblea generale che si è tenuta lo scorso 25 marzo a Milano Marittima (RA).

Una riconferma che sancisce il proseguimento di un percorso iniziato dieci anni fa, quando il settore delle foraggere, e dell’erba medica in particolare, sembrava destinato all’oblio in virtù di precedenti accordi internazionali che consentivano ai produttori di chiedere un contributo per cessare le loro attività. Da allora però le cose sono totalmente cambiate e oggi “vantiamo una filiera ben organizzata che ha saputo conquistare importanti fette di mercato nazionale e internazionale – spiega Bagnara – avvalorata da un costante sviluppo delle imprese che hanno saputo evolvere la loro capacità tecnologica e gestionale in modo davvero incredibile”.

A conferma di ciò, va ricordato che ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi fanno riferimento 30 impianti di trasformazione di erba medica prodotta su 90mila ettari di terreno distribuiti tra Emilia Romagna, Marche, Veneto, Lombardia, Lazio, Umbria, Toscana e Abruzzo, per una produzione complessiva di circa 1milione di tonnellate: il 60% del quale viene esportato.

Stiamo vivendo momenti molto complessi e il mondo agrozootecnico è uno di quelli che sta pagando il conto più salato. In più ci stiamo avvicinando all’entrata in vigore della nuova Pac, 1 gennaio 2023, che introdurrà interessanti novità anche per le colture foraggere. Quale sarà il ruolo di AIFE/Filiera Italiana Foraggi e come supporterà l’attività dei suoi associati?

“Credo che proprio a causa delle vicende che stiamo vivendo si aprano davanti a noi sfide importanti da non sottovalutare – sottolinea Bagnara – In questo contesto occorre facilitare e rinsaldare quel collegamento tra agricoltura e zootecnia che oggi più che mai si rivela fondamentale. La rotazione colturale con leguminose, e in primis con erba medica, non solo migliora il terreno ma assicura l’approvvigionamento di una materia prima di qualità che, garantita e sanificata, apporta un beneficio all’ambiente oltre che al bestiame a cui viene fornita con la razione alimentare. Ecco allora che i progetti avviati come quelli allo studio da parte di AIFE/Filiera Italiana Foraggi sono e saranno legati alla qualità dei suoli, all’alimentazione di precisione, a razioni alimentari mirate e orientate a migliorare la produttività ma anche il benessere animale, la sostenibilità ambientale ed economica delle aziende”.

L’intero processo di essiccazione e disidratazione dell’erba medica richiede un importante utilizzo di energia che con i rincari di questi ultimi mesi sta pesando enormemente sui bilanci delle aziende. Quali azioni ha messo in campo AIFE/Filiera Italiana Foraggi per mitigare, per quanto possibile, le conseguenze di questa situazione?

“Fortunatamente molte nostre aziende associate hanno siglato a suo tempo contratti di fornitura con le diverse Società elettriche riuscendo a bloccare quegli aumenti che abbiamo quantificato in una forbice compresa tra il 200 e il 300% - prosegue il presidente Bagnara – Aumenti in pratica decuplicati rispetto a qualche mese fa, che qualcuno comunque è costretto ad affrontare. Abbiamo allora deciso di appoggiarci a una primaria Società di consulenza attraverso la quale, mensilmente, possiamo avere proiezioni attendibili in grado di intercettare l’andamento dei mercati e indirizzare di conseguenza gli acquisti di energia”.

Lei prima ha parlato di sfide da non sottovalutare. Da cosa a suo giudizio saranno principalmente dettate?

“Sicuramente dai costi energetici e dai cambiamenti climatici. Per questo, tra le altre iniziative che abbiamo in campo, ci concentreremo sulla realizzazione di polizze assicurative e di un fondo mutualistico, quest’ultimo previsto peraltro dalla nuova Pac, che rappresentino una rete di sicurezza per la filiera dei foraggi essiccati. Non solo. Entro quest’anno vogliamo definire il Disciplinare di produzione che gli associati potranno adottare, su base volontaria, per ottenere la certificazione ecologica di prodotto made green in Italy, riconoscimento che verrà rilasciato dal ministero della Transizione Ecologica e che è legato al progetto Medi-C-ARbonio, al quale hanno aderito una quarantina di aziende produttrici di erba medica nostre associate, finalizzato a documentare i plus di sostenibilità ambientale dei foraggi da prati di erba medica valutando il contributo che le foraggere poliennali possono fornire al sequestro di carbonio nel suolo della Romagna. Sostenibilità, redditività, competitività saranno i pilastri della nostra azione per i prossimi anni. Credo che un dato possa valere per tutti – conclude Bagnara – l’erba medica, in fatto di emissioni, produce un cinquantesimo di CO2 equivalente rispetto alla soia importata. Se a questo aggiungiamo il suo benefico apporto al terreno e la garanzia di un prodotto garantito e sanificato da fornire al bestiame, si fa presto a capire come le sfide di oggi si traducano in opportunità per domani”.

Il nuovo Consiglio direttivo di AIFE, oltre a Gian Luca Bagnara presidente, vede alla vice presidenza Dionigio Letardi e Riccardo Severi.

Antonio Bezzi, Fabrizio Bosco, Alfeo Carli, Leonardo Forte, Paolo Lodi e Tiziano Migiani ricoprono il ruolo di Consiglieri, mentre Fabio Capannelli, Giovanni Cestari e Gian Luca Pettazzoni quello di Revisori.

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29/03/2022, 20:34
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Molta richiesta ma poca disponibilità di prodotto,

per l’erba medica essiccata il problema non è solo energetico

In un anno la situazione è totalmente cambiata. Nel primo semestre 2021 i magazzini erano pieni e la domanda contenuta. Oggi, sia in Italia che in Europa, è vero l’esatto contrario. Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, traccia un quadro del settore molto preoccupante, in cui anche gli aumentati costi energetici hanno il loro carico da 90

Ravenna, 13 aprile 2022 – Non più tardi di due mesi fa il direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, Riccardo Severi, denunciava le gravi difficoltà che il comparto dell’essiccazione e disidratazione di erba medica e foraggi stava affrontando a causa dei forti rincari dei costi energetici.

Oggi, con l’approssimarsi della stagione dello sfalcio del primo taglio la situazione, se possibile, si è ulteriormente complicata anche a causa del conflitto che nel frattempo è esploso in Ucraina.

“In questo periodo dell’anno e in coincidenza con il ciclo produttivo dell’erba medica – spiega Riccardo Severi – tra produttori e trasformatori si crea da sempre una sinergia ideale per ottenere un ottimo prodotto da commercializzare, posto che le temperature ambientali non consentono ancora un processo di asciugatura ed essiccazione capace di garantire i più alti livelli di qualità in termini di fibra altamente digeribile da fornire agli animali. Questo processo però prevede un notevole dispendio di energia, che con i costi attuali sta inevitabilmente mettendo in crisi le imprese”.

AIFE/Filiera Italiana Foraggi (www.aife.eu) conta tra i suoi associati circa una trentina di impianti di essiccazione e disidratazione di erba medica e foraggi per una produzione complessiva annua che si aggira intorno a 1 milione di tonnellate, il 60% del quale destinato all’export. Un quantitativo che quest’anno potrebbe conoscere una contrazione anche a causa di una domanda in crescita e di una disponibilità di prodotto, sia in Italia che nel resto del mondo, molto inferiore alle attese.

“Stiamo assistendo a un andamento di mercato in cui tutti gli equilibri da sempre conosciuti sono saltati – continua Severi – le dinamiche stesse che regolano questo andamento appaiono sconosciute ed è evidente che in una situazione di questo tipo anche la più semplice programmazione produttiva è impossibile. Se nel primo semestre dello scorso anno eravamo in grado di soddisfare il mercato grazie a una domanda contenuta e a magazzini pieni, esattamente un anno dopo la situazione è totalmente ribaltata: da agosto 2021 abbiamo iniziato ad assistere a un aumento della richiesta di foraggio essiccato e disidratato che non si è mai arrestata fino ad arrivare ai giorni nostri con stock quasi esauriti e produzione, sia a livello nazionale che europeo, particolarmente contenuta”.

Per individuare le migliori soluzioni che possano tentare di impattare il meno possibile sui conti delle aziende associate, AIFE/Filiera Italiana Foraggi si è affidata a una primaria Società di consulenza che ogni mese effettua studi ed elabora proiezioni attendibili per intercettare l’andamento dei mercati e indirizzare gli acquisti di energia. Perché, nonostante le quotazioni dell’erba medica essiccata e disidratata viaggino da alcune settimane stabilmente a 300euro/tonnellata, i costi energetici e la carenza di prodotto non riescono a dare sufficiente respiro alle aziende.

“Almeno l’80% dei nostri associati ha saputo guardare avanti e negli anni si è dotato di moderni impianti fotovoltaici che oggi si rivelano particolarmente preziosi nel contenimento delle spese energetiche legate all’essiccazione e alla disidratazione dell’erba medica e dei foraggi – puntualizza Riccardo Severi – ciononostante, in uno scenario che spesso appare schizofrenico, contrassegnato da aumenti di prezzi che non trovano una giustificazione se non in forme di speculazioni molto spregiudicate, abbiamo voluto avvalerci di uno strumento scientifico autorevole che attraverso riconosciuti studi di statistica ci indirizzi verso quelle soluzioni in grado di calmierare i prezzi energetici da sostenere. È così emerso che una delle strade da percorrere è rappresentata dalla possibilità di rivolgerci alle società energetiche di piccole-medie dimensioni per stipulare contratti di fornitura a breve termine e riuscire così a spuntare prezzi più vantaggiosi. Si tratta di un’operazione che gli associati interessati devono affrontare insieme, per questo ci stiamo attrezzando per formare un gruppo che possa confrontarsi con broker o professionisti del settore per ottenere le migliori condizioni. Purtroppo stiamo combattendo contro numerosi eventi avversi: non ultimo il clima con l’inverno molto mite appena passato, una condizione certo non favorevole per ottenere la miglior resa in termini qualitativi del primo taglio di erba medica e foraggio che a breve effettueremo”.

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13/04/2022, 13:45
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Comunicato Stampa

Carbon Farming, AIFE/Filiera Italiana Foraggi

protagonista nel Gruppo di lavoro europeo

“A Bruxelles si sta già lavorando alla Pac 2028-2035 – spiega il presidente Gian Luca Bagnara - quando il Carbon Farming verrà inserito come una vera e propria pratica agronomica a cui farà riferimento una normativa sulla tutela del suolo che al momento non esiste. Dobbiamo riprendere coscienza delle nostre tradizioni agronomiche. I vantaggi per il nostro Paese ci sono e vanno sfruttati”

Ravenna 26 aprile 2022 – In attesa del 1 gennaio 2023, data in cui entrerà in vigore la nuova Pac (Politica agricola comune), a Bruxelles si sta già lavorando in vista di quella successiva legata al settennato 2028-2035.

Tra i numerosi Gruppi di lavoro avviati in cui si discute e ci si confronta per definire i futuri dossier applicativi, va annoverato quello sul Carbon Farming che vede la presenza di AIFE/Filiera Italiana Foraggi (www.aife.eu) attraverso il suo presidente, Gian Luca Bagnara.

Il Gruppo di lavoro della Rete rurale Europea sul Carbon Farming è partito da poche settimane e nel corso del suo primo incontro ha delineato le diverse realtà territoriali degli Stati membri.

“In realtà la pratica agronomica del Carbon Farming è conosciuta da moltissimi anni – spiega Bagnara – e non può certo definirsi un’innovazione. Lo è invece la necessità di prendere coscienza delle nostre tradizioni agronomiche che sono esattamente quelle che, applicate correttamente, ci potranno permettere di migliorare la fertilità del suolo, condizione indispensabile per aumentare la produttività e la sicurezza alimentare”.

In questo contesto la rotazione colturale assume un ruolo determinante, ed è per questo che la presenza di AIFE/Filiera Italiana Foraggi al Tavolo di lavoro europeo sul Carbon Farming è importante.

“Infatti la rotazione colturale e la coltivazione delle leguminose in particolare come l’erba medica – spiega ancora Bagnara – rappresentano la traduzione più corretta del concetto di Carbon Farming. Se vogliamo parlare di sequestro di carbonio nel terreno, miglioramento della fertilità dei terreni, ridotto utilizzo di fertilizzanti chimici e minori fitopatie delle piante questa è la strada da seguire. Nella Pac in discussione per il settennato 2028-2035 il Carbon Farming verrà inserito come una vera e propria pratica agronomica a cui farà riferimento una normativa sulla tutela del suolo che al momento non esiste, oltre a un sistema di certificazione europeo dei crediti di carbonio. Si tratta di un approccio nuovo, che deve affrancarci dal modo in cui la Pac è sempre stata utilizzata: uno strumento che compensava la mancata redditività da monocoltura. Basta chiedersi quali vantaggi tutto questo ha generato per capire quanto sia importante il cambio di passo che oggi dobbiamo e possiamo fare. Si tratta di una grande opportunità che una filiera come quella rappresentata da AIFE/Filiera Italiana Foraggi non intende vanificare”.

Il 9 giugno prossimo il Gruppo di lavoro europeo sul Carbon Farming tornerà a riunirsi, questa volta in presenza, per portare avanti le fasi di un processo sicuramente complesso ma su cui si gioca molto del futuro agroalimentare del Vecchio Continente.

“AIFE/Filiera Italiana Foraggi porterà l’esperienza del progetto MediCarbonio – spiega ancora Gian Luca Bagnara – che è nel vivo del suo svolgimento. L’acronimo traduce alla perfezione il concetto di Carbon Farming: contabilizzazione delle emissioni e sequestri del carbonio nel processo produttivo del foraggio da prato di erba medica per valutarne il contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Il progetto, biennale, ha superato la metà della sua durata e al termine, grazie all’adesione di una quarantina di aziende nostre associate, fornirà i dati necessari per valutare correttamente l’impronta carbonica della coltivazione di erba medica e la relativa capacità di assorbimento nel terreno”.

Anche per il Carbon Farming si parla di Europa, ma come spesso accade al Tavolo di lavoro ogni Stato membro cercherà di portare avanti le sue istanze per trarne i maggiori vantaggi. Quali chance ha il nostro Paese di vedere riconosciute le sue? “Molte. Ma solo se si agisce come filiera – sottolinea ancora il presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi – Al momento sul tema del Carbon Farming spingono molto i Paesi del Nord Europa più in un’ottica di tutela ambientale che di miglioramento agricolo. Una visione legittima, ma che rischia di prevedere dei vincoli se non saremo in grado di agire come un sistema integrato, con un approccio che favorisca il confronto tra tutti i componenti della filiera. Non dimentichiamo che i dossier di oggi, destinati a diventare norme applicative domani, si costruiscono facendo lobby, contando ai Tavoli operativi. Se dovessimo lasciare la programmazione di questi documenti ad altri, rischieremmo ancora una volta di perdere una grande opportunità per il sistema agroalimentare italiano”.

AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 aziende di trasformazione situate in diverse regioni italiane. Copre circa il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale, con una produzione che sfiora 1 milione di tonnellate/anno, il 60% del quale segue la via dell’export. Con l’indotto genera un fatturato di circa 450milioni di euro/annui e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 persone.

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26/04/2022, 14:54
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AIFE/Filiera Italiana Foraggi porta il suo contributo

al Gruppo Tematico Europeo sul Carbon Farming

“Stiamo lavorando a un percorso che porti alla certificazione dei crediti di carbonio – dichiara il presidente Gian Luca Bagnara – Abbiamo davanti a noi una sfida che per l’agricoltura rappresenta una grande opportunità di sviluppo all’insegna della sostenibilità e della tutela ambientale”

Ravenna, 15 giugno 2022 – Il 9 giugno scorso, a Bruxelles, si è tenuto in presenza il secondo incontro del Gruppo Tematico Europeo sul Carbon Farming, all’interno del quale l’Italia è rappresentata da AIFE/Filiera Italiana Foraggi (www.aife.eu) con il suo presidente, Gian Luca Bagnara.

“Siamo alle prime fasi di un lavoro avvincente e complesso al tempo stesso – dichiara Bagnara – alla riunione del 9 giugno scorso i diversi Paesi membri partecipanti erano rappresentati da tutti gli stakeholders coinvolti nelle diverse aree tematiche che gravitano intorno a quella che a ragione può essere definita agricoltura del carbonio. Il Gruppo Tematico sta esplorando la possibilità di incoraggiare maggiori interventi nel settore del carbon farming attraverso la Pac e le opportunità economiche che si possono generare con progetti dedicati. Insieme alla Commissione poi, il Gruppo Tematico è impegnato a elaborare una proposta sulla certificazione dell’assorbimento di carbonio che sarà adottata entro la fine del 2022. Il lavoro quindi che stiamo portando avanti va nella direzione di riuscire a creare un vero e proprio mercato all’interno del quale, attraverso un processo di monitoraggio e valutazioni trasparenti, si possano quotare anche per il settore agricolo i crediti di carbonio che attualmente interessano solo le industrie molto inquinanti chiamate a compensare con bonus ambientali la loro attività inquinante”.

Nel dicembre 2021 la Commissione, in linea con quanto previsto dal Green Deal, ha adottato una comunicazione sui cicli di carbonio sostenibili in cui promuove il Carbon Farming come modello di business verde. Tutto questo rientra nell’obiettivo di arrivare al 2050 con zero emissioni, ridurre quelle di gas a effetto serra del 55% entro il 2030, rimuovere 310Mt di CO2 equivalente entro il 2030.

“Il mercato dei crediti di carbonio in agricoltura rappresenta una grande sfida che va sfruttata – prosegue Bagnara - non è un caso che un importante gruppo bancario internazionale come Rabobank si sia già attrezzata con la costituzione di Carbobank, la banca del carbonio”.

Nel frattempo, il Gruppo di Lavoro per la valutazione economica della biodiversità del suolo della FAO, partner della Commissione europea e di cui Gian Luca Bagnara è vicepresidente, si riunirà il 27 giugno prossimo per proseguire un percorso di lavoro già avviato e finalizzato a stimare il valore economico della biodiversità che servirà alla Commissione come strumento per la futura emissione dei titoli di valore.

“Nell’ambito dei progetti e delle esperienze che ogni Paese porterà come contributo – sottolinea il presidente Bagnara – AIFE/Filiera Italiana Foraggi porterà MediCarbonio, acronimo di contabilizzazione delle emissioni e sequestri del carbonio nel processo produttivo del foraggio da prato di erba medica per valutarne il contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici, un progetto biennale giunto alla metà del suo percorso che grazie all’adesione di una quarantina di aziende nostre associate fornirà i dati necessari per la corretta valutazione dell’impronta carbonica della coltivazione di erba medica e della relativa capacità di assorbimento nel terreno. Come dicevo, tutto il settore agricolo ha davanti a sé una grande sfida che si traduce in una grande opportunità. Per sfruttarla al meglio è necessario tornare ad avere una visione globale del territorio, abbandonando quella legata alla gestione della singola coltura”.

AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 aziende di trasformazione situate in diverse regioni italiane. Copre circa il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale, con una produzione che sfiora 1 milione di tonnellate/anno, il 60% del quale segue la via dell’export. Con l’indotto genera un fatturato di circa 450milioni di euro/annui e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 persone.

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15/06/2022, 15:06
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Biodiversità, gli esperti europei ne hanno parlato a Parigi.

Per l’Italia ha partecipato Gian Luca Bagnara,

presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi

Ravenna, 1 luglio 2022 – Con la conclusione del semestre francese alla guida della presidenza del Consiglio Europeo avvenuta il 30 giugno scorso, il ministero della Transizione Ecologica d’Oltr’Alpe ha organizzato a Parigi un workshop con Biodiversa+, il partenariato europeo per la biodiversità che raggruppa una trentina tra i principali esperti europei appartenenti al mondo accademico ed economico. Il tema dell’incontro è stato “Cambiamenti trasformativi & Biodiversità”.

Gian Luca Bagnara, presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, è stato l’unico partecipante invitato in rappresentanza dell’Italia.

“Ho accolto con grande soddisfazione l’invito a partecipare a questo importante incontro – spiega Bagnara – perchè mi è stata data l’occasione per ribadire a livello europeo le strategie di AIFE/Filiera Italiana Foraggi che di fatto anticipano il Piano Strategico Nazionale della Pac 2023-2027. I temi in discussione all’incontro di Parigi sono già parte integrante dell’attività dei nostri soci e rappresentano elementi di valore che anticipano gli obiettivi fissati al 2030: la trasformazione sociale per l’uso sostenibile della biodiversità”.

Il focus al centro di quello che Gian Luca Bagnara definisce “un evento di dialogo” a livello europeo ha riguardato i valori della biodiversità per la società; la governance della biodiversità relativamente agli aspetti socio-economici, giuridici, politici e di gestione; l’uso sostenibile della natura per la biodiversità.

“L’obiettivo principale dell’incontro di Parigi – sottolinea il presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi – è stato quello di colmare il divario tra la ricerca e l’attuazione delle politiche pubbliche europee per definire i cambiamenti che impattano sulla biodiversità, identificare le lacune in materia di conoscenza e le esigenze legate alla ricerca e all’innovazione per contribuire alla realizzazione di un cambiamento del contesto attuale, individuare i potenziali contribuiti di Biodiversità+ e gli approcci necessari alla loro attuazione. Un lavoro sicuramente complesso ma necessario e impellente, rispetto al quale i produttori e gli essiccatori di foraggi associati ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi, per quello che riguarda il loro ambito lavorativo, si pongono con uno spirito di totale condivisione, percependolo come un valore da sfruttare e migliorare e non certo come un obbligo calato dall’alto”.

L’Agenda strategica per la ricerca e l’innovazione adottata da Biodiversa+ per il settennato 2022-2028 prevede sei bandi cofinanziati per progetti di ricerca per un valore di circa 40 milioni di euro ciascuno: il ministero dell’Università e della Ricerca italiano ha aderito con un impegno finanziario complessivo di circa 17 milioni di euro:

“L’alto impatto sociale e l’innovazione scientifica sono i temi che all’incontro di Parigi hanno tenuto banco – conclude Gian Luca Bagnara – nei confronti dei quali ci siamo trovati tutti d’accordo nel condividere la volontà di promuovere le migliori sinergie tra i settori pubblico e privato: saranno loro infatti a sostenere l’agenda di ricerca strategica a lungo termine della UE per la biodiversità”.

AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 aziende di trasformazione situate in diverse regioni italiane. Copre circa il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale, con una produzione che sfiora 1 milione di tonnellate/anno, il 60% del quale segue la via dell’export. Con l’indotto genera un fatturato di circa 450milioni di euro/annui e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 persone.

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Missione europea in Vietnam e Singapore,

ci sarà anche AIFE/Filiera Italiana Foraggi

Dal 10 al 16 luglio una delegazione d’affari con 50 rappresentanti di diversi Paesi membri sarà guidata dal Commissario all’Agricoltura Janusz Woiciechowsky. “Per AIFE/Filiera Italiana Foraggi un’occasione che racchiude grandi potenzialità di sviluppo”, afferma il presidente Gian Luca Bagnara

Ravenna, 6 luglio 2022 – Dal 10 al 16 luglio 2022 una delegazione d’affari composta da 50 rappresentanti di diversi Paesi comunitari, guidata dal Commissario Europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, si recherà in Vietnam e Singapore per una visita finalizzata a facilitare le esportazioni agricole europee di alimenti e bevande con lo scopo di beneficiare dei positivi risultati ottenuti dagli accordi di libero scambio UE-Singapore e UE-Vietnam.

Tra i 50 rappresentanti che compongono la delegazione ci sarà anche il presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, Gian Luca Bagnara.

“L’obiettivo di questa visita è quello di offrire ai rappresentanti dei produttori europei l’opportunità di incontrare potenziali partner dei mercati locali e del settore agroalimentare dell’intera regione in particolare – spiega Bagnara - Oltre agli incontri istituzionali di alto livello con i Governi di Vietnam e Singapore, il programma delle attività prevede anche seminari informativi sulle caratteristiche dei mercati locali e sulle tendenze dei consumatori, a cui si uniscono visite in loco e opportunità di networking”.

Nel mese di giugno del 2019 l’Unione Europea e il Vietnam hanno firmato due accordi, uno commerciale e uno sulla protezione degli investimenti, in base ai quali veniva offerta l’opportunità di aumentare il commercio e sostenere l’occupazione e la crescita da entrambe le parti attraverso l’eliminazione del 99% di tutte le tariffe, la riduzione delle barriere normative e della sovrapposizione burocratica, la garanzia della protezione delle indicazioni geografiche, l’apertura dei mercati dei servizi e degli appalti pubblici, l’assicurazione sull’applicabilità delle regole concordate. Successivamente, l’Unione Europea ha negoziato un accordo di libero scambio e uno sulla protezione degli investimenti con Singapore, entrambi approvati dagli Stati membri della Ue l’8 novembre 2019 ed entrati in vigore il 21 novembre dello stesso anno.

“Questa missione di alto livello voluta dal Commissario Wojciechowski non rappresenta solamente una grande opportunità a cui mi onoro di partecipare – sottolinea Gian Luca Bagnara – è anche la prima iniziativa di attuazione degli accordi dopo il blocco imposto dalla pandemia, e per questo assume un doppio valore. Un preesistente accordo bilaterale tra Italia e Vietnam prevede che attualmente si possa esportare solamente erba medica disidratata. Per AIFE/Filiera Italiana Foraggi sarebbe molto importante riuscire ad includere nell’accordo anche il fieno, l’Italian Reygrass, molto richiesto dal mercato vietnamita e di cui abbiamo disponibilità. I quantitativi attualmente esportati di erba medica non superano le 3 mila tonnellate per un valore appena superiore a 1 milione di euro. Le potenzialità di questo mercato rappresentano quindi per AIFE/Filiera Italiana Foraggi un’interessante opportunità che attraverso questa missione mi auguro possa tradursi in atti concreti”.

AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 aziende di trasformazione situate in diverse regioni italiane. Copre circa il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale, con una produzione che sfiora 1 milione di tonnellate/anno, il 60% del quale segue la via dell’export. Con l’indotto genera un fatturato di circa 450milioni di euro/annui e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 persone.

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06/07/2022, 12:08
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In Vietnam e a Singapore

AIFE/Filiera Italiana Foraggi

ha gettato le basi per il futuro

La delegazione europea guidata dal Commissario all’Agricoltura Janusz Woiciechowsky è tornata dopo una settimana di intensa attività. Buone le prospettive per l’export di fieno essiccato e disidratato verso un Paese in forte crescita economica, con una popolazione giovane che richiede sempre più alimenti proteici

Ravenna, 20 luglio 2022 - Si è conclusa molto positivamente la missione europea in Vietnam e Singapore (10-16 luglio 2022) guidata dal Commissario all’Agricoltura Janusz Woiciechowsky, a cui ha partecipato una delegazione d’affari composta da 50 rappresentanti di diversi Paesi membri, che ha avuto come obiettivo quello di offrire ai rappresentanti dei produttori europei l’opportunità di incontrare potenziali partner dei mercati e del settore agroalimentare dell’intera regione del sud-est asiatico.

Per l’Italia, tra gli altri, era presente anche AIFE/Filiera Italiana Foraggi con il suo presidente, Gian Luca Bagnara.

“È stata una settimana impegnativa e molto dinamica – racconta Bagnara – nel corso della quale abbiamo avuto la possibilità di entrare in contatto con una realtà interessante e allacciare i primi contatti per futuri quanto auspicati scambi commerciali. Il gruppo italiano era composto, oltre che dal sottoscritto, dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e da alcune tra le più significative associazioni del settore agroalimentare. Un aspetto molto importante che ha dimostrato quanto sia cruciale presentarsi come sistema Paese. A questo proposito, per quello che riguarda AIFE/Filiera Italiana Foraggi, abbiamo avuto l’opportunità di avviare dei contatti che, una volta formalizzati tutti gli aspetti organizzativi del caso anche grazie al coinvolgimento dell’Ambasciata italiana che in accordo col Mipaaf ha messo a disposizione tutti i dossier, potrebbero verosimilmente trasformarsi in contratti commerciali. Il Vietnam è un Paese in forte crescita e conta circa 100 milioni di abitanti con un’età media che oscilla tra i 33 e i 34 anni. L’economia è quindi molto giovane e si respira una grande voglia di fare. Detto questo – continua il presidente Bagnara – rispetto alla possibilità di aprire un nuovo canale di export da parte di AIFE/Filiera italiana Foraggi, esistono un paio di combinazioni molto interessanti. Da una parte infatti ci sono le politiche del governo che spingono per aumentare i consumi di latte e alimenti proteici tra i bambini e gli adolescenti per migliorarne lo stato di salute, dall’altra ci sono le condizioni economiche della popolazione che nella stragrande maggioranza dei casi ha un reddito basso, mentre esiste un 6-7% di classe media e un altro 2-3% di persone molto ricche che esigono sempre di più prodotti ottenuti da una filiera alimentare di alta qualità. Quindi abbiamo di fronte un quadro in cui a una maggiore richiesta alimentare si unisce un posizionamento di valore dove la produzione di fieno essiccato e disidratato, quello che loro chiamano Italian ryegrass, destinato all'alimentazione delle loro bovine e di cui hanno un gran bisogno, racchiude interessanti potenzialità”.

Una richiesta che se si concretizzasse in questo periodo sarebbe difficile da soddisfare a causa della siccità che riduce, purtroppo, la produzione di erba medica e foraggio. “Esattamente – osserva Gian Luca Bagnara – le conseguenze di questa terribile siccità che sta colpendo tutta l’Europa sta obbligando i Paesi del nord a percorrere la strada dell’import, cosa mai avvenuta o avvenuta in minima parte in passato. Per AIFE/Filiera Italiana Foraggi l’export di prodotto essiccato e disidratato ha registrato in questi ultimi 10 anni il core-business, posto che i nostri associati esportano oltre il 60% della produzione. Se riuscissimo ad aprire anche il mercato del Sud Est Asiatico con il Vietnam sarebbe un ulteriore fiore all’occhiello che ci potremmo appuntare sul petto, dimostrando che i processi tracciati e di qualità sono sempre que

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20/07/2022, 13:35
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Riccardo Severi è il nuovo presidente del Gruppo di Lavoro Foraggi Essiccati in Copa-Cogeca

“Proseguirò il lavoro nel solco di chi mi ha preceduto – dichiara – focalizzando alcuni obiettivi oggi imprescindibili legati anche alla nuova Pac che entrerà in vigore il 1 gennaio del prossimo anno: mancanza di proteine vegetali e tutela dell’ambiente in primis”

Ravenna, 16 settembre 2022 – Da mercoledì 14 settembre 2022 Riccardo Severi, direttore della cooperativa Sopred e vicepresidente di AIFE (Associazione Italiana Foraggi Essiccati) è il nuovo presidente del Gruppo di Lavoro Foraggi Essiccati all’interno di Copa-Cogeca (European Farmers-European Agri-Cooperatives), che guiderà per i prossimi due anni.

La sua investitura, indicata ufficialmente nelle scorse settimane dall’Alleanza delle Cooperative Italiane, è avvenuta per acclamazione come richiede la prassi.

“Sono molto onorato di questo mio nuovo incarico – dichiara Riccardo Severi – che proseguirà nel solco di chi mi ha preceduto, il collega francese Eric Masset che da oggi mi affiancherà nel ruolo di vicepresidente”.

Tanti e tutti molto impegnativi i temi che il Gruppo di Lavoro Foraggi Essiccati guidato da Riccardo Severi si troverà a gestire “consapevole che non possiamo pensare di risolvere i problemi del settore e dell’agricoltura in generale pensando solo all’oggi – sottolinea – bensì lavorando con uno sguardo lungimirante sul futuro, individuando insieme a tutti i componenti del Gruppo le soluzioni e le scelte che riterremo più strategiche per l’agricoltura che verrà”.

Tutela dell’ambiente, mancanza di proteine vegetali a livello europeo, approvvigionamento e costi energetici saranno i primi dossier da affrontare. Un inizio tutto in salita.

“Aggiungerei anche corretta comunicazione al consumatore in un’ottica di totale trasparenza – puntualizza Severi – Non c’è bisogno di ricordare la complessità dei tempi che stiamo vivendo, ma proprio per questo occorre fare appello alle competenze e alle energie a nostra disposizione per gettare le basi dell’agricoltura del futuro, partendo proprio dalla nuova PAC che entrerà in vigore il 1 gennaio 2023 e che ci accompagnerà fino a tutto il 2027. Con i colleghi spagnoli e francesi, insieme ai quali l’Italia rappresenta uno dei maggiori produttori europei di erba medica, pur da angolazioni diverse porteremo avanti la volontà di sensibilizzare la Commissione circa la necessità di aumentare a livello europeo la produzione di foraggi. Una necessità legata in parte agli effetti del recente Regolamento UE in base al quale è vietata l’importazione di prodotto proveniente da zone deforestate come sono quelle dell’America Latina, e in parte da una costante e progressiva carenza di cereali, fenomeno dovuto anche alla mancata rotazione colturale a favore di produzioni foraggere che invece rappresentano una soluzione strategica in termini di tutela ambientale, biodiversità e miglioramento degli standard di benessere animale nel bestiame alimentato con foraggi essiccati e disidratati di alta qualità”.

Tra i temi che lei ha indicato come prioritari ci sono anche i costi energetici e la corretta informazione nei confronti del consumatore.

“Certo – risponde Severi – le aziende che trasformano foraggio essiccato e disidratato rientrano nell’elenco di quelle fortemente colpite dagli aumenti dei costi energetici e da oltre un anno stanno fronteggiando una situazione divenuta ormai insostenibile. Per questo, una delle prime iniziative che intendo adottare è proprio quella di segnalare con forza alla Commissione la grave congiuntura che sta affliggendo il nostro settore. Parallelamente penso sia fondamentale lavorare a un processo di corretta informazione che aumenti la consapevolezza del consumatore rispetto al cibo che porta sulla sua tavola, partendo proprio dalla capacità di far comprendere che l’agricoltura, laddove le regole vengono rispettate, non inquina e rappresenta invece un bene primario da tutelare e valorizzare. Purtroppo, periodicamente ascoltiamo messaggi non sempre corretti che demonizzano un settore fondamentale per la sopravvivenza dei popoli e l’economia di ogni Paese, che oggi più che mai richiede una crescita equilibrata ed equa”.

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16/09/2022, 9:58
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