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AIFE/Filiera Italiana Foraggi
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Dal contratto quadro di filiera ai mercati internazionali per AIFE/Filiera Italiana Foraggi il 2025 sarà un anno di iniziative importanti Ravenna, 1 aprile 2025 – Quello di AIFE/Filiera Italiana Foraggi ( www.aife.eu) sarà un 2025 denso di iniziative internazionali finalizzate alla promozione sui mercati asiatici del foraggio essiccato e disidratato italiano, grazie soprattutto al progetto europeo che l’Associazione sta portando avanti da oltre un anno con la sua omologa spagnola Aefa, progetto che si concluderà alla fine del 2026 e che è stato finanziato per l’80% del suo valore (1 milione di euro) dalla Ue. Dal 19 al 21 maggio 2025 alcune aziende associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi parteciperanno in Cina al China Animal Husbandry Expo che si terrà nella città di Qindao, ulteriore tappa di un percorso avviato lo scorso anno con la presenza ad altrettante rassegne agricole che si sono svolte rispettivamente in Indonesia e in Giappone, paese dal quale nei prossimi mesi arriverà una delegazione di esperti per una visita presso alcuni impianti di trasformazione associati. Inoltre, nel prossimo mese di novembre, per conto del Consorzio europeo delle imprese di disidratazione dei foraggi (Cide), la Francia ospiterà il Congresso mondiale delle Associazioni che raggruppano le aziende impegnate nella essiccazione e disidratazione dell’erba medica, a cui ovviamente parteciperà anche AIFE/Filiera Italiana Foraggi che rientra nel gruppo degli organizzatori dell’evento. Nel frattempo si allunga l’elenco delle aziende agricole e di trasformazione che hanno adottato il contratto quadro di filiera esclusivo per i soli associati AIFE/Filiera Italiana Foraggi, approvato nello scorso mese di dicembre dal Ministero dell’Agricoltura dopo un iter burocratico durato alcuni anni, che sancisce di fatto una vera e propria integrazione della filiera. “Il contratto quadro – spiega il presidente di AIFE/Filiera italiana Foraggi, Gian Luca Bagnara – ha lo scopo di definire in modo chiaro e netto la compartecipazione nella gestione del ciclo produttivo dell’erba medica: sia l’agricoltore sia il disidratatore, con mezzi propri o avvalendosi di terzisti, si dividono le diverse fasi del ciclo produttivo e di conseguenza ne condividono il rischio di impresa con il vantaggio, tra gli altri, di poter accedere nei rispettivi periodi di attività all’agevolazione fiscale per gli oli minerali impiegati nelle attività agricole come previsto dal decreto interministeriale n. 454 del 14 dicembre 2001. Si tratta senza dubbio di un documento innovativo per il settore la cui finalità è una concreta integrazione della filiera, strumento oggi indispensabile per competere sui mercati internazionali”. Tutti i mercati agricoli sono al centro delle turbolenze geopolitiche in corso, compreso quello dell’erba medica, anche se va detto che a livello nazionale l’importante domanda di foraggio sta destando meno preoccupazioni e al momento sembra che il comparto ne stia risentendo meno di altri. “A livello europeo le abbondanti precipitazioni che hanno colpito nei mesi scorsi la Francia, ma anche la Spagna e la Germania stanno generando non poche incertezze in termini produttivi per l’anno in corso – afferma Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi – Per quanto riguarda l’Italia il mercato, attualmente, sta rispondendo bene. Le quotazioni relative all'erba medica disidratata attualmente stoccata e registrate nelle Borse merci di riferimento come Bologna oscillano intorno a una media di circa 300euro/tonnellata, mentre per l’erba medica di campo la forbice può variare tra i 150 e i 250euro/tonnellata. Si tratta di un trend che nel corso dei mesi non ha subito forti oscillazioni e che per il prodotto disidratato conferma l’importanza dell’innovazione tecnologica legata al processo di disidratazione, aspetto strategico alla base della filiera integrata”. Quali sono a questo punto le prospettive di semina per l’erba medica? “L’intenzione e l’esigenza sono quelle di mantenere la stabilità produttiva – conclude Severi – anche se l’incognita legata alle piogge di questo periodo nelle zone vocate sta mettendo un po’ a rischio le semine, a cui si unisce l’incertezza legata ai quantitativi della produzione perché le alluvioni di questi ultimi due anni hanno reso i terreni meno fertili: elemento molto importante da tenere in grande considerazione. Il dato positivo è comunque legato anche all’andamento delle vendite delle aziende sementiere che possono esibire numeri positivi. Le piogge di queste ultime settimane e le temperature non permetteranno comunque di effettuare il primo taglio nei primi dieci giorni di aprile. L’arrivo della nuova campagna avrà un ritardo di 10-15 giorni rispetto agli anni passati”. AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 impianti di trasformazione situati in diverse regioni italiane. Copre quasi il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale con una produzione che mediamente supera le 800mila tonnellate/anno, il 50% delle quali segue la via dell’export. Con l’indotto AIFE/Filiera Italiana Foraggi genera un fatturato di circa 450 milioni di euro/anno e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 addetti.
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01/04/2025, 14:30 |
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Marco
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Le aziende associate pronte a soddisfare le richieste provenienti dalla Cina Ravenna, 17 aprile 2025 – Le turbolenze geopolitiche causate dall’ottovolante economico imposto a livello globale dall’amministrazione Trump generano preoccupazioni anche nel settore dei foraggi essiccati, nonostante al momento sia impossibile valutarne l’eventuale impatto. “In questi ultimi tempi abbiamo visto la Cina riorientare il suo interesse economico verso altri Paesi asiatici oltre che l’Europa – dichiara il presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi ( www.aife.eu) Gian Luca Bagnara – tant’è vero che siamo stati invitati a partecipare al China Animal Husbandry Expo (CAHE) in programma a Quingdao dal 19 al 21 maggio prossimi. Dopo la pandemia i rapporti con il Paese del Dragone si erano diradati, ora invece assistiamo a un rinato dinamismo nei nostri confronti che comunque non ci trova impreparati. Tutt’altro. Le imprese associate ad AIFE sono pronte e in attesa di aprire nuovi canali di commercializzazione consapevoli che per la Cina l’erba medica essiccata a disidratata riveste un ruolo prioritario per il suo sistema agrozootecnico”. “Se la politica dei dazi americani si sta manifestando come un gioco finanziario che sta sconvolgendo gli equilibri economici mondiali – interviene il direttore di AIFE, Riccardo Severi – per quello che ci riguarda vogliamo intercettare il vantaggio commerciale che possono rappresentare per il nostro settore, avvalorato anche dal protocollo di accreditamento permanente siglato proprio con la Cina che le aziende associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi possono vantare in forma esclusiva”. Il dinamismo cinese nei confronti del settore dei foraggi essiccati e disidratati prodotti da Paesi che possono diventare loro importatori è confermato anche dalla presenza già annunciata di una importante delegazione al prossimo Congresso Mondiale sull’erba medica che si terrà a Reims, in Francia, dal 3 al 6 novembre 2025, a cui peraltro AIFE/Filiera Italiana Foraggi, oltre a partecipare, sta attualmente lavorando come membro del Comitato organizzatore. “Nei giorni immediatamente successivi al Meeting internazionale – conclude il presidente Bagnara – ospiteremo la delegazione cinese per una visita presso alcune delle nostre aziende associate affinchè i suoi componenti possano verificare personalmente il processo produttivo dell’erba medica essiccata e disidratata prodotta in Italia. La delicatezza del momento esige grande cautela, ma è proprio in un’ottica di ampliamento dei nostri sbocchi commerciali internazionali che occorre muoversi, facendo leva sul valore dell’intera filiera e del processo produttivo che grazie anche all’innovazione tecnologica degli impianti di trasformazione e alla certificazione di prodotto rappresenta un unicum a livello mondiale”. AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 impianti di trasformazione situati in diverse regioni italiane. Copre quasi il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale con una produzione che mediamente supera le 800mila tonnellate/anno, il 50% delle quali segue la via dell’export. Con l’indotto AIFE/Filiera Italiana Foraggi genera un fatturato di circa 450 milioni di euro/anno e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 addetti.
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17/04/2025, 13:48 |
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Marco
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AIFE/Filiera Italiana Foraggi ha ottenuto la Certificazione di Sostenibilità Il Rapporto di valutazione redatto da DNV Business Assurance, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale, è stato pubblicato in questi giorni e sancisce ufficialmente il riconoscimento di quello che il presidente Gian Luca Bagnara definisce “il nostro biglietto da visita da spendere d’ora in avanti sui mercati internazionali Ravenna, 22 maggio 2025 – È di questi giorni la pubblicazione del Rapporto di Valutazione di DNV che decreta ufficialmente il riconoscimento della Certificazione di Sostenibilità ISO 14044:2006 alla filiera delle aziende associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi ( www.aife.eu) relativa alla quantificazione dell’impronta ambientale dell’intero ciclo produttivo dell’erba medica. “Da oggi in poi questo sarà il nostro biglietto da visita da spendere sui mercati internazionali – afferma il presidente Gian Luca Bagnara – frutto dell’approfondita valutazione condotta da un ente di certificazione riconosciuto a livello mondiale come DNV sui risultati ottenuti dal progetto portato avanti da Turtle srl, autorevole spin-off dell’Università di Bologna guidato dal professor Augusto Bianchini che con il suo team, nel corso del 2024, ha svolto un importante lavoro di analisi sugli impatti ambientali derivanti dalla produzione e trasformazione dell’erba medica, coinvolgendo un campione significativo di aziende associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi ognuna differente dall’altra sia per territorio produttivo che tecniche di lavorazione utilizzate. Grazie alla Certificazione rilasciata da DNV le chances per competere sui mercati internazionali aumentano non sulla base del prezzo, bensì fornendo una sorta di passaporto che identifica il foraggio essiccato italiano per qualità, salubrità e sostenibilità ambientale, dimostrando con numeri inconfutabili l’incidenza dei costi-benefici che ne derivano”. “I dati che abbiamo raccolto durante il progetto grazie alla collaborazione delle aziende associate ad AIFE coinvolte hanno riguardato la produzione degli ultimi 5 anni di ciascuna impresa, 8.000 ettari di superficie agricola e 150mila tonnellate/anno di foraggio disidratato prodotto – interviene Augusto Bianchini – La loro elaborazione ci ha permesso di stabilire, tra gli altri, che ogni tonnellata prodotta è pari a circa 242kg di CO2 equivalente. Si è trattato di un progetto molto ambizioso e complesso perché non ha riguardato una singola azienda bensì un’intera filiera. In particolare, abbiamo separato l’analisi degli impatti ambientali negativi da quella degli impatti positivi dal momento che ognuna delle due valutazioni ha richiesto metodologie e regole di calcolo differenti, basandoci su norme e standard applicabili con livelli di solidità molto diversi. Il confronto dei dati italiani con quelli di altri Paesi produttori a noi vicini come Spagna e Francia ha evidenziato l’efficienza ambientale della produzione italiana rispetto a quella estera: un dato importante generato dall’utilizzo di impianti e tecnologie innovative e da un maggiore ricorso all’essiccazione naturale. Il riconoscimento della Certificazione di Sostenibilità ISO 14044:2006 – conclude Bianchini - premia indiscutibilmente l’impegno di Turtle srl, ma soprattutto quello delle aziende associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi per la loro capacità di affrontare le sfide dettate dai cambiamenti climatici e da una competitività internazionale sempre più agguerrita”.
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22/05/2025, 19:54 |
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AIFE/Filiera Italiana Foraggi: ottime la qualità e le quotazioni per il primo taglio del 2025 Ravenna, 10 giugno 2025 – Ottima qualità. Rese leggermente inferiori rispetto a quelle di un anno fa. Quotazioni stabili. Sono positivi i dati relativi al primo taglio dei foraggi, erba medica in primis, destinati all’essiccazione e alla disidratazione prodotti nelle zone vocate del nostro Paese. Lo rende noto AIFE/Filiera Italiana Foraggi ( www.aife.eu) l’Associazione che copre circa il 90% della filiera a livello nazionale con una produzione che mediamente supera le 800mila tonnellate/anno, di cui il 50% esportato con un fatturato che, con l’indotto, sfiora i 450 milioni di euro/anno. “La campagna è iniziata bene – puntualizza Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi – la qualità è senza dubbio elevata e il mercato nazionale sta rispondendo molto bene sia in termini di richiesta che di quotazioni. Il buon prodotto di campo raccolto, unito alla trasformazione ottenuta con l’utilizzo di impianti moderni e innovativi ha creato una sinergia particolarmente favorevole che sta premiando i produttori”. Scongiurati i problemi legati alla siccità che invece aveva fortemente condizionato la produzione un paio di anni fa, merita una riflessione il dato quantitativo che quest’anno, come detto in precedenza, ha registrato una diminuzione rispetto al primo taglio effettuato nel 2024. “In effetti è così – prosegue Severi – E tutto è dovuto alla grande variabilità meteorologica che in alcune aree produttive si è manifestata con abbondanti piogge che hanno causato un po’ di sofferenza all’apparato radicale delle colture, soprattutto dell’erba medica, condizionando di conseguenza le rese. Purtroppo gli effetti dei cambiamenti climatici sono anche questi ma, come ho detto, l’ottima qualità del primo taglio da poco terminato ha compensato il leggero calo produttivo registrato”. Se il mercato nazionale sta apprezzando il prodotto sia in termini di richiesta che di qualità come sta andando quello internazionale? “In questo momento il mercato nazionale è quello più ricettivo – sottolinea il direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi – le richieste dall’estero comunque non mancano e quindi possiamo parlare di una situazione di sostanziale stabilità rispetto agli anni passati. Parallelamente, procedono le nostre iniziative inserite all’interno dei vari progetti internazionali che abbiamo avviato per la valorizzazione del foraggio essiccato e disidratato italiano negli altri Paesi, soprattutto nel SudEst-Asiatico come Vietnam e Indonesia dove esistono interessanti opportunità che intendiamo sfruttare attraverso la partecipazione a rassegne di settore e incontri con i relativi interlocutori”.
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10/06/2025, 15:05 |
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Riccardo Severi riconfermato alla presidenza del Gruppo foraggi essiccati del Copa-Cogeca Oltre ai dati produttivi del 2024 e alle previsioni per l'anno in corso, all’assemblea annuale svoltasi a Bruxelles è stato presentato con successo anche lo studio voluto da AIFE/Filiera Italiana Foraggi che ha portato alla Certificazione di sostenibilità Da destra, Riccardo Severi ed Eric Masset, entrambi riconfermati rispettivamente alla presidenza e alla vicepresidenza del Gruppo foraggi essiccati in Copa-Cogeca Ravenna, 18 giugno 2025 – Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi ( www.aife.eu), è stato riconfermato alla presidenza del Gruppo foraggi essiccati del Copa-Cogeca (Comitato delle organizzazioni professionali agricole-Confederazione generale delle cooperative agricole) durante l’assemblea annuale che si è svolta il 12 giugno scorso a Bruxelles. Alla vicepresidenza un’altra riconferma, quella del francese Eric Masset. “Ringrazio le Organizzazioni che hanno creduto in me e sostenuto la mia candidatura rinnovando la mia nomina alla presidenza del Gruppo foraggi essiccati in Copa-Cogeca, dimostrando nei miei confronti stima e fiducia – sottolinea Severi – Il nostro è un Gruppo di lavoro molto coeso e soprattutto impegnato a promuovere un settore che ha davanti a sé numerose sfide e altrettante opportunità. Nel corso dell’assemblea i temi all’ordine del giorno hanno riguardato innanzitutto l’analisi dei dati produttivi relativi al 2024 e le stime per l’anno in corso nei 5 Paesi europei – Italia, Spagna, Francia, Germania, Olanda e Bulgaria - che fanno parte della Commissione intersindacale dei disidratatori europei (Cide). Lo scorso anno la produzione complessiva di foraggio disidratato ha raggiunto 3.145.878 tonnellate con la Spagna a guidare il gruppo a quota 1.133mila tonnellate seguita da Italia (970.000t.) Francia (770.000t.) Germania (185.878t.) Olanda (68.000t.) e Bulgaria (19.000t.): rispetto alla produzione del 2023 c’è stato un incremento di circa 72mila tonnellate. Per quanto riguarda la produzione 2025, le stime che a inizio anno parlavano di una sostanziale stabilità rispetto al 2024 sono state smentite dalle rese che soprattutto in Spagna e in Francia, con il primo taglio, hanno invece evidenziato un calo significativo dovuto in gran parte agli effetti dei cambiamenti climatici che a periodi particolarmente siccitosi alternano altri con piogge copiose. Fortunatamente l’Italia, pur in presenza di una stagione molto variabile, non ha registrato un analogo andamento. Va sottolineato che gli impianti di trasformazione sempre più innovativi, riescono a compensare con una lavorazione appropriata in termini di qualità la perdita causata dal calo produttivo. Bisogna comunque considerare altre e non meno importanti variabili come le turbolenze geopolitiche a livello internazionale che rischiano di innescare repentine impennate dei costi di produzione. Sempre in riferimento alle conseguenze dei cambiamenti climatici, durante l’Assemblea Copa-Cogeca abbiamo convenuto che occorre incentivare la ricerca scientifica legata al miglioramento genetico del seme proprio per contrastare gli effetti negativi che le condizioni meteo possono causare alla pianta”. Nella discussione di un dossier molto articolato, l’Assemblea del Gruppo foraggi essiccati guidato da Riccardo Severi ha riservato un ampio spazio alla presentazione dello studio voluto da AIFE/Filiera Italiana Foraggi, che analizzando tutte le fasi produttive dell’erba medica disidratata, quindi dal campo alla stalla, ha permesso di ottenere la Certificazione di sostenibilità. Lo studio rappresenta l’intera base associativa AIFE/Filiera Italiana Foraggi distribuita su 8 regioni. “Il lavoro che abbiamo commissionato e che ha condotto Turtle srl, spin-off dell’Università di Bologna guidato dal professor Augusto Bianchini – afferma Severi – è stato presentato sia al Gruppo foraggi in Copa Cogeca che all’incontro annuale organizzato sempre a Bruxelles con la DG Agri. Si tratta al momento di uno studio unico a livello internazionale che dettaglia nei minimi particolari e con rigore scientifico la valutazione dell’impronta ambientale dell’erba medica lungo l’intero ciclo produttivo. La ricerca ha suscitato grande interesse e molta attenzione da parte di tutti i partecipanti ai due incontri in Copa Cogeca e in DG Agri e diversi esponenti del settore, in rappresentanza dei rispettivi Paesi, hanno manifestato l’intenzione di seguire la strada tracciata da AIFE/Filiera Italiana Foraggi in un’ottica di maggiore valorizzazione e promozione del foraggio, e dell’erba medica in particolare, essiccato e disidratato. La comunicazione a questo riguardo sarà fondamentale – conclude - perché solo attraverso un’informazione corretta e puntuale la filiera potrà raggiungere gli obiettivi che si è data non solo da un punto di vista commerciale, ma soprattutto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Come AIFE/Filiera Italiana Foraggi siamo molto orgogliosi di questo studio che non è un punto di arrivo, bensì il nastro di partenza per la corretta valutazione del carbon footprint delle materie prime destinate all’agroalimentare”.
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18/06/2025, 11:41 |
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A Reims (Francia) dal 3 al 6 novembre 2025 Il Congresso mondiale sull’erba medica approda per la prima volta in Europa AIFE/Filiera Italiana Foraggi sarà uno dei protagonisti Secondo il presidente del Comitato scientifico del Congresso, Christian Huyghe, nella nuova Pac l’erba medica dovrà avere un ruolo centrale per le caratteristiche che racchiude: alto contenuto proteico ed estrema capacità di fissare l’azoto nel terreno Christian Huyghe, presidente del Comitato scientifico del Congresso mondiale sull'erba medica Ravenna, 25 giugno 2025 – Dal 3 al 6 novembre 2025 la città di Reims, in Francia, ospiterà il Congresso mondiale sull’erba medica (world-alfalfa-congress.com) che per la prima volta approda in Europa. L’organizzazione dell’evento è affidata alla Commissione intersindacale dei disidratatori europei (Cide) che conta al suo interno le Associazioni nazionali di Italia, con AIFE/Filiera Italiana Foraggi ( www.aife.eu), Spagna, Francia, Germania, Olanda e Bulgaria per un totale di 160 aziende di disidratazione associate. L’evento riunirà scienziati, esperti e professionisti da tutto il mondo per condividere esperienze e discutere su come affrontare le sfide future del comparto. Per saperne di più, abbiamo intervistato il presidente del comitato scientifico del Congresso mondiale, Christian Huyghe. Dottor Huyghe, innanzitutto quali sono i principali obiettivi di questo importante appuntamento internazionale? “Il mondo scientifico e quello produttivo si incontreranno a un evento che per la prima volta si terrà in Europa. Sarà quindi un’occasione per condividere i progressi della ricerca e dell’innovazione nella produzione e nell’impiego dell’erba medica per sottolinearne l’importanza. Per questo, in accordo con il Comitato organizzatore composto dai rappresentanti di tutte le Associazioni nazionali dei Paesi europei aderenti a Cide, abbiamo suddiviso il Congresso in diverse sessioni dedicate e previsto uno spazio per un gruppo di 16 giovani, appartenenti sia al mondo accademico che imprenditoriale e provenienti da diverse nazioni, dove potranno confrontarsi e illustrare le loro presentazioni”. È auspicabile a suo giudizio che nella nuova Pac i foraggi disidratati e l’erba medica in particolare assumano un ruolo determinante per l’agricoltura europea? “Direi proprio di sì. Credo che le peculiarità dell’erba medica rappresentate dalla sua capacità di fissare l’azoto nel terreno e garantire un elevato contenuto proteico, fondamentali nell’alimentazione animale, devono avere un adeguato riconoscimento all’interno della Pac perché sono aspetti determinanti nella visione futura dell’agricoltura: la successiva fase di disidratazione è un valore aggiunto che si collega all’aspetto commerciale in una logica di filiera”. Durante il Congresso ci sarà spazio per un aggiornamento sulla ricerca scientifica indirizzata al miglioramento genetico dell’erba medica? “Questo sarà un tema centrale in tutte le sessioni previste dal Congresso. Abbiamo deciso di creare una sorta di fil rouge con interventi che, legandosi tra di loro, affronteranno ogni fase produttiva dell’erba medica, mostrando come il miglioramento genetico si integra con l’evoluzione dei sistemi di coltivazione. Non ci sarà quindi una sessione specifica dedicata esclusivamente ai selezionatori e ai genetisti, ma diverse presentazioni che illustreranno i più recenti progressi nel campo della genetica al servizio di sistemi agricoli e alimentari legati all’erba medica”. Avete già una stima di quanti Paesi parteciperanno al Congresso? “Non ancora, ma sappiamo che le presentazioni e i poster arriveranno da 14 diversi Paesi in rappresentanza di tutti i continenti”. Ritiene che l’erba medica sia uno dei grandi protagonisti nella tutela ambientale e nel miglioramento del benessere animale? “I sistemi agricoli e alimentari sono chiamati a essere sempre più sostenibili a per questo dovranno saper coniugare performance produttive, ambientali e sociali. L’erba medica può favorire il miglioramento del benessere degli animali all’interno di sistemi produttivi arricchiti e concepiti per aumentarlo. Ritengo che anziché utilizzare il termine protezione dell’ambiente oggi sia più corretto parlare di ripristino ambientale, un obiettivo che può essere raggiunto con una drastica riduzione delle emissioni di gas serra, valorizzando e promuovendo la biodiversità per favorire l’approvvigionamento di servizi ecosistemici di cui l’agricoltura, e in più in generale le attività umane, hanno bisogno, senza dimenticare il miglioramento dello stato delle acque irrigue attraverso una gestione più corretta dei fertilizzanti. Le caratteristiche biologiche e agronomiche dell’erba medica sono ideali per la progettazione di nuovi sistemi produttivi che valorizzino ulteriormente la biomassa prodotta e le sue frazioni”.
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25/06/2025, 12:58 |
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