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Accademia Nazionale di Agricoltura - ANA 
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I benefici del pomodoro tema del terzo incontro online de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”.

“Le qualità nutrizionali, gli aspetti salutistici, la storia in cucina e il racconto di un innovativo metodo di produzione satellitare del pomodoro saranno i temi trattati dai relatori della conferenza organizzata da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna”.

Bologna, 11 giugno – “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” sono il ciclo d’incontri dedicati al mondo del food e delle eccellenze agroalimentari italiane organizzate in collaborazione, per il terzo anno consecutivo, da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna. Il terzo incontro dedicato al “Pomodoro” si terrà mercoledì 16 giugno, a partire dalle ore 16.30, in modalità online libera e senza bisogno di preiscrizione collegandosi al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO (consigliato l’utilizzo di Google Chrome per una visione ottimale).

I relatori dell’incontro saranno il Dott. Gianluca Vertuani, Presidente di Confagricoltura Ferrara, la Prof.ssa Cecilia Prata, Docente di Biochimica Applicata e Biochimica della Nutrizione Università di Bologna, il Dott. Giorgio Palmeri, Delegato Bologna dei Bentivoglio A.I.C. e Simone Gatto, Imprenditore agricolo.



L’incontro tratterà il valore del prodotto in termini economici e di elaborazione della materia prima, i benefici per la salute e il valore nutraceutico del pomodoro, la sua plurisecolare storia in cucina e infine un innovativo metodo di produzione industriale del pomodoro attuata con droni e software. Gli incontri “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” sono conferenze dedicate alla conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane e una volta al mese, da aprile a novembre, i prodotti trattati saranno Crostacei e molluschi, Latte latticini e formaggi, Pomodoro, Pesca, Mela, Legumi e Castagna arricchiti anche da curiose “case history” dedicate alla valorizzazione della Mela Rosa Romana dell’Appennino, la cosmesi con latte d’asina, il controllo satellitare sulla produzione di pomodori e le attività del Castagneto Sperimentale Didattico di Granaglione sull’Appennino bolognese. Gli incontri seguiranno l’ormai abituale formula divisa in tre relazioni: una relativa al “prodotto agricolo”, una seconda incentrata sul suo “valore nutrizionale” e una conclusiva dedicata agli “aspetti storico-culturali in cucina e in tavola”, trasmettendo la consapevolezza che il valore del nostro settore agroalimentare si fonda su un percorso che parte dai processi produttivi e passa attraverso le caratteristiche qualitative arrivando fino alle potenzialità gastronomiche.

Come partecipare

Gli incontri si terranno su piattaforma a libero accesso senza limite di partecipanti, il che salvaguarda la caratteristica di incontri aperti al pubblico al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO.

Per maggiori informazioni e chiarimenti si invita a contattare la mail ufficiostampa@accademia-agricoltura.it

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11/06/2021, 14:06
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Il lungo viaggio del pomodoro: dai Maya alla coltivazione con drone e software.

Le qualità nutrizionali del pomodoro, i numeri del mercato in Italia e i racconti storici sull’arrivo del pomodoro in Europa durante il Cinquecento sono stati gli argomenti trattati nel terzo incontro de “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”. Durante la conferenza è stato presentato anche l’innovativo sistema di produzione industriale che vede il pomodoro coltivato con i più recenti metodi della agricoltura di precisione.

Bologna, 17 giugno – Si è svolto in modalità online mercoledì 16 giugno, il terzo incontro del ciclo 2021 de “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” dedicato al pomodoro. I relatori dell’incontro sono stati il Dott. Gianluca Vertuani, Presidente di Confagricoltura Ferrara, la Prof.ssa Cecilia Prata, Docente di Biochimica Applicata e Biochimica della Nutrizione Università di Bologna, il Dott. Giovanni Ballarini, Delegato Bologna dei Bentivoglio A.I.C. e Simone Gatto, Imprenditore agricolo. Il ciclo di conferenze “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”, che si tengono una volta al mese da aprile a novembre al link
https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO, vede insieme Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna per divulgare la buona comunicazione in campo alimentare favorendo la conoscenza al pubblico delle fasi di produzione, qualità salutistiche e storia in cucina delle eccellenze agroalimentari italiane. Di seguito quanto emerso durante l’incontro.

I numeri della produzione di pomodoro

“Attualmente il pomodoro, insieme alla patata, è la specie orticola più coltivata al mondo con circa 4,6 milioni di ettari – ha esordito il Dott. Gianluca Vertuani - e Cina, Turchia, Stati Uniti hanno da tempo acquisito il primato nella produzione a scapito di Spagna e Italia. Nel nord Italia si coltivano circa 39.000 ettari di pomodoro e 100 milioni di tonnellate trovano destinazione nella produzione industriale (passati, concentrati, polveri, polpa, succhi, ecc...). Dal punto di vista climatico servono temperature fra i 22-26 gradi di giorno e 13-14 di notte; sopra i 35 gradi il pomodoro tende a bloccarsi. La coltura del pomodoro si presenta alquanto complessa nella gestione fitosanitaria per le numerose e variabili avversità parassitarie che la interessano e molti sono i fattori che hanno appesantito la pressione parassitaria e verso i quali sono diminuiti in maniera drastica i mezzi di difesa. L’ultimo rapporto ISTAT (2016) evidenzia come ben il 70,3% delle miscele di prodotti usati rientra nella categoria dei prodotti «non classificabili», quindi con minor rischio, i prodotti classificati come «nocivi» sono il 25,7%, ammessi e regolarmente classificati, mentre solo il 4% come «molto tossici», comunque ammessi e regolamentati”.

I benefici salutistici

“Il pomodoro è un frutto della terra coltivato e consumato in tutto il mondo. E’ caratterizzato da un basso potere calorico e da un basso indice glicemico – ha continuato la Prof.ssa Cecilia Prata - , ciononostante è ricco di importanti nutrienti e nutraceutici, alcuni dei quali hanno dimostrato esercitare attività preventiva nei confronti di patologie cronico degenerative. In particolare, la molecola bioattiva tipica del pomodoro è il licopene, che a differenza delle vitamine aumenta la propria biodisponibilità in seguito a cottura.”

Dai Maya alla salsa di pomodoro

“Originario del Sud America furono i Maya i primi ad iniziare la coltivazione, seguiti dagli Aztechi che la produssero nelle regioni del Sud del Messico. Il pomodoro giunse in Europa nel 1540 grazie a Cortès e in Italia fece la sua comparsa nel 1596 inizialmente come pianta ornamentale e poi da coltivazione, ma solo alla fine del ‘700 prese grande impulso la sua coltivazione in Francia e nell’Italia meridionale anche per effetto delle carestie esistenti. Per trovare la prima codificazione dell’utilizzo del sugo di pomodoro – ha sottolineato il Dott. Giorgio Palmeri - si deve far riferimento a Ippolito Cavalcanti, ritenuto il padre della gastronomia napoletana il quale, nell’opera “Cucina teorica pratica” edita nel 1839, indicava dettagliatamente la preparazione dei “Vermicelli incaciati al sugo di pomodoro” facendo così nascere ufficialmente la “salsa”. Basti pensare all’impiego della salsa di pomodoro nella preparazione dei sughi a base di carne come il ragù, sia quello divenuto il più famoso “alla bolognese”, e nondimeno quello “alla napoletana” e “alla pugliese”, senza considerare l’utilizzo della salsa impiegata nel piatto simbolo della italianità: la pizza. Giova segnalare che l’utilizzo del pomodoro fu altresì incentivato dalle tecniche di conservazione che nel 1762 vennero definite in seguito agli studi di Lazzaro Spallanzani, che per primo notò come gli estratti di pomodoro fatti bollire e posti in contenitori ermeticamente chiusi non si alterassero, e fu poi nel XX secolo che lo sviluppo della produzione industriale per la trasformazione dei prodotti agricoli consentì una vasta diffusione in tutto il territorio nazionale”.

Il pomodoro controllato dal drone e coltivato dai software

“Le nuove tecnologie per l’agricoltura di precisone permettono la coltivazione del pomodoro da industria migliorando le produzioni dal punto di vista quantitativo e qualitativo, aumentando l’efficienza di fertilizzanti, fitofarmaci, acqua, e consentendo la massima rintracciabilità di tutte le fasi operative per una maggior sostenibilità ambientale. Nella nostra azienda – ha concluso Simone Gatto - si utilizzano tecnologie a dosaggio variabile degli input produttivi per le operazioni colturali (semina, concimazione, trattamenti fitosanitari) e lo studio della variabilità presente nei nostri appezzamenti avviene mediante software per l’analisi dei dati raccolti, delle mappe dei suoli, della produzione e l’elaborazione delle mappe di prescrizione della dose variabile. Un software gestionale permette la rintracciabilità di tutte le operazioni colturali di precisione eseguite con un alta accuratezza dei dati fornendoci così la possibilità di avere modelli previsionali per le malattie e di guida alle concimazioni per quanto riguarda il mais, il grano e il pomodoro. Inoltre possediamo una ventina di centraline meteo e sonde per la raccolta dei dati atmosferici e pedoclimatici in particolare per conoscere le condizioni di umidità e gli stress idrici degli appezzamenti in tempo reale. Per un costante monitoraggio del ciclo vegetativo del pomodoro, infine, l’azienda utilizza diversi sistemi satellitari e due droni di proprietà che monitorano lo stato nutrizionale e idrico della coltura”.

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17/06/2021, 17:20
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CONVOCAZIONE

Presentazione de “La Corona di Matilde - Alto Reno Terra di Castagni”
Il primo paesaggio dell’Appennino bolognese inserito nel Registro Nazionale del Paesaggio rurale
di interesse storico-culturale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Bologna, 6 settembre 2021 - ore 11.30
presso il Circolo della Caccia di Bologna - Via Castiglione 25


Intervengono:
Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura
Dott. Giuseppe Nanni, Sindaco Alto Reno Terme
Cav. Domenico Medici, Presidente Associazione Castanicoltori Alta Valle del Reno
Prof. Gilmo Vianello, Vice Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura

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31/08/2021, 12:49
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La “Corona di Matilde – Alto Reno terra di Castagni” il primo paesaggio rurale di interesse storico-culturale dell’Appennino bolognese
tutelato dal Ministero delle Politiche Agricole.

L’area ha ottenuto il massimo punteggio di valutazione ed è stata inserita nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per aver conservato nel tempo evidenti testimonianze della sua origine, tradizione e della sua storia, mantenendo un ruolo socio-culturale ed economico e mostrando caratteristiche di tradizione e storicità con particolare riferimento alla castanicoltura.

https://www.rivistadiagraria.org/news/l ... al-mipaaf/


Allegati:
Paesaggio con borgo_Credits ANA.jpg
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06/09/2021, 16:05
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I benefici della pesca al centro del quarto incontro online

de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”

Le qualità nutrizionali, gli aspetti salutistici e la storia in cucina di questo importante frutto di stagione saranno i temi trattati dai relatori della conferenza organizzata da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna.

Bologna 9 settembre 2021 – “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” sono il ciclo d’incontri dedicati al mondo del food e delle eccellenze agroalimentari italiane organizzate in collaborazione, per il terzo anno consecutivo, da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna. Il quarto incontro dedicato alla “Pesca” si terrà in modalità online mercoledì 15 settembre, a partire dalle ore 16.30, al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO (consigliato l’utilizzo di Google Chrome per una migliore visualizzazione).

I relatori dell’incontro saranno il Prof. Daniele Bassi, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali Università di Bologna, la Dott.ssa Luciana Prete, Direttore UOC Igiene Alimenti e USL Bologna Nutrizione Azienda, il Dott. Giorgio Palmeri, Delegato Bologna dei Bentivoglio A.I.C.

L’incontro tratterà il valore del prodotto in termini economici, di elaborazione della materia prima e i benefici per la salute e il valore nutraceutico della pesca. Gli incontri “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” sono conferenze dedicate alla conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane e una volta al mese, da aprile a novembre, i prodotti trattati saranno Crostacei e molluschi, Latte latticini e formaggi, Pomodoro, Pesca, Mela, Legumi e Castagna arricchiti anche da curiose “case history” dedicate alla valorizzazione della Mela Rosa Romana dell’Appennino, la cosmesi con latte d’asina, il controllo satellitare sulla produzione di pomodori e le attività del Castagneto Sperimentale Didattico di Granaglione sull’Appennino bolognese. Gli incontri seguiranno l’ormai abituale formula divisa in tre relazioni: una relativa al “prodotto agricolo”, una seconda incentrata sul suo “valore nutrizionale” e una conclusiva dedicata agli “aspetti storico-culturali in cucina e in tavola”, trasmettendo la consapevolezza che il valore del nostro settore agroalimentare si fonda su un percorso che parte dai processi produttivi e passa attraverso le caratteristiche qualitative arrivando fino alle potenzialità gastronomiche.

Come partecipare. L’incontro si terrà in modalità mista, in presenza e online, qualora si voglia partecipare presso la Sala della Società medica Chirurgica di Bologna (Palazzo dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1) i posti disponibili sono 20 (nel rispetto delle norme vigenti per gli incontri nei luoghi al chiuso) e verranno assegnati a chi preventivamente contatterà la mail ufficiostampa@accademia-agricoltura.it per la prenotazione. Si ricorda che la partecipazione in presenza è possibile solamente previa presentazione all’ingresso del Green pass o di un certificato di avvenuta vaccinazione dal Covid-19. Per quanto riguarda la partecipazione online l’incontro sarà visibile su piattaforma a libero accesso senza limite di partecipanti, il che salvaguarda la caratteristica di incontri aperti al pubblico, al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO.

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09/09/2021, 15:55
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La pesca, frutto leggero ottimo per bambini e donne in gravidanza, ma attenzione alle allergie.

La sua storia millenaria, le qualità organolettiche e nutrizionali per la salute e le tante creazioni in cucina a lei dedicate sono state al centro del quarto incontro de “I mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”. Si ricorda che al canale Youtube dell’Accademia è disponibile il video integrale dell’incontro.

Bologna, 16 settembre 2021 – Si è svolto in modalità online al link, mercoledì 15 settembre, il quarto incontro del ciclo 2021 de “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” dedicato alla pesca. I relatori dell’incontro sono stati il Prof. Daniele Bassi, Ordinario di Coltivazioni Arboree Università di Milano, la Dott.ssa Luciana Prete, Direttore UOC Igiene Alimenti e Nutrizione Ovest Azienda USL Bologna, il Dott. Giorgio Palmeri, Delegato Bologna dei Bentivoglio Accademia Italiana della Cucina. Il ciclo di conferenze “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”, che si tengono una volta al mese da aprile a novembre al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO, vede Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna insieme per divulgare la buona comunicazione in campo alimentare favorendo la conoscenza al pubblico delle fasi di produzione, qualità salutistiche e storia in cucina delle eccellenze agroalimentari italiane. Di seguito quanto emerso durante l’incontro.

Dal Tibet alla conquista del mondo

“La storia del pesco è un intreccio di memorie e leggende che affonda le sue origini negli altopiani del Tibet, dove si diffonde, e poi in Cina. Ne sono testimonianza i noccioli risalenti al Neolitico (6000 A.C.) rinvenuti nei villaggi Hemudu sulle rive dello Yangtze. Il suo arrivo in Europa – esordisce il Prof. Daniele Bassi - è avvolto nel mistero, probabilmente dall’antenata dalla ‘Via della seta’ ma l’introduzione del pesco è probabile sia avvenuta prima nel mondo greco e poi nell’Impero romano intorno al I secolo A.C. Nel Rinascimento viene esportato nel Nuovo Mondo dai colonizzatori ispanici, ma l’epoca d’oro del pesco inizia con la ‘Febbre dell’Oro’ a metà dell’800, con l’arrivo nel piccolo stato americano del Delaware della ‘Chinese Cling’, una pesca cinese a polpa bianca con buccia marezzata di rosso che incontrò subito il gusto della popolazione. Nel primo ‘900 una moltitudine di discendenti della ‘Chinese Cling’ e delle antiche pesche ispaniche iniziano a diffondersi in America ed Europa. Nel secondo dopoguerra, le varietà americane invaderanno poi i mercati del resto del mondo”.



Leggere e dissetanti, ma attenzione a nocciolo e allergie

“Le pesche sono frutti poco calorici e quindi molto indicate nei regimi alimentari estivi. La loro polpa, ricca di succo, è particolarmente dissetante e diuretica e buone sono anche le proprietà nutritive ed energetiche. La pectina – ha proseguito la Dott.ssa Luciana Prete - presente nelle pesche è molto importante per la regolazione dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue e, inoltre, sono presenti zuccheri facilmente assimilabili e molti acidi organici che, oltre a conferire loro il particolare sapore, aumentano la riserva alcalina necessaria a regolare l’equilibrio acido-basico dell’organismo. La pesca contiene molto potassio, pochissimo sodio e buone quantità di carotenoidi, che nell’organismo si trasformano in vitamina A (o beta-carotene). Contengono circa 30 kcal ogni 100 grammi di alimento fresco, si digeriscono facilmente per cui il loro consumo è indicato a chi soffre di cattiva digestione, alle donne in gravidanza e ai bambini. Per beneficiare delle proprietà delle pesche, meglio consumarle fresche e conservarle in frigo per non più di 3-4 giorni; ottimo spuntino sono adatte per preparare crostate, marmellate, succhi e centrifughe ma vengono anche sciroppate e usate per la preparazione di liquori. Non bisogna dimenticare, però, che alcuni sono allergici alle pesche per cui devono evitarle e che il nocciolo è tossico in quanto contiene amigdalina, una sostanza che a contatto con gli enzimi della flora batterica si rivela nociva”.



La pesca in cucina: un esempio di armonia gustativa

“Un primo riferimento ci viene tramandato dal ricettario di Marco Gavio Apicio, il più grande gastronomo della Roma Imperiale del I secolo, che nella monumentale opera “De re coquinaria” cita una modalità di conservazione del frutto ottenuta mediante una preliminare bollitura e posta poi in salamoia in un vaso con sale, aceto e santoreggia per lungo tempo prima di poterlo utilizzare. Bartolomeo Scappi – conclude il DottGiorgio Palmeri - nella sua monumentale “Opera dell’arte di cucinare” del 1570 descrive una ricetta “Per far torte di pesche” con cottura in forno o alla brace e utilizzo di burro, zucchero, cannella all’interno di un preparato di pasta frolla e successivamente cotta di nuovo al forno. Con l’edizione della “Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, avvenuta nel 1891 per opera di Pellegrino Artusi, vengono proposte le “pesche nello spirito”; una preparazione che assolve due finalità: la conservazione nel tempo ed una preparazione che può concludere un pranzo. Dall’ Ottocento, periodo dal quale la coltivazione del pesco in Italia prende corpo, l’utilizzo del frutto in cucina si mantiene coerente con le pratiche gastronomiche dei secoli precedenti, andando ad alimentare essenzialmente le preparazioni di dessert, gelati, sorbetti, composte e conserve, influenzate dalle tradizioni regionali dove le colture si sono sviluppate. Ancora oggi troviamo presenti nelle proposte gastronomiche italiane le “Pesche ripiene”, ottenute con cottura al forno di pesche gialle farcite con un ripieno di parte della polpa, amaretti, cacao in polvere, zucchero, uova ed una noce di burro, le “Pesche scaligere” nel cui ripieno vengono aggiunti miele e grappa, così come le “Pesche Chantilliy” con un ripieno caratterizzato da ananas, gelato di vaniglia, maraschino, kirsch e panna montata. Infine, di attualità, sono i cocktail a base di polpa di pesca frullata e vino spumante, il “Bellini” e la “Sangria di pesche” con vino rosato, succo d’arancia, lime e cannella”.

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16/09/2021, 12:33
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I benefici della mela al centro del quinto incontro online de “I Mercoledì dell’Archiginnasio”

Le qualità nutrizionali, gli aspetti salutistici, la storia in cucina e una particolare case history di questo importante frutto saranno i temi trattati dai relatori della conferenza organizzata da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna.

Bologna – “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” sono il ciclo d’incontri dedicati al mondo del food e delle eccellenze agroalimentari italiane organizzate in collaborazione, per il terzo anno consecutivo, da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna. Il quarto incontro dedicato alla “Pesca” si terrà in modalità online mercoledì 29 settembre, a partire dalle ore 16.30, al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO (consigliato l’utilizzo di Google Chrome per una migliore visualizzazione).

I relatori dell’incontro saranno il Dott. Roberto Piazza, Accademico Ordinario Accademia Nazionale di Agricoltura, la Prof.ssa Silvana Hrelia, Ordinario di Biochimica università di Bologna, il Dott. Giorgio Palmeri, Delegato Bologna dei Bentivoglio A.I.C e il Prof. Silviero Sansavini, Emerito di Frutticoltura Università di Bologna.

L’incontro tratterà il valore del prodotto in termini economici, di elaborazione della materia prima e i benefici per la salute e il valore nutraceutico della pesca. Gli incontri “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” sono conferenze dedicate alla conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane e una volta al mese, da aprile a novembre, i prodotti trattati saranno Crostacei e molluschi, Latte latticini e formaggi, Pomodoro, Pesca, Mela, Legumi e Castagna arricchiti anche da curiose “case history” dedicate alla valorizzazione della Mela Rosa Romana dell’Appennino, la cosmesi con latte d’asina, il controllo satellitare sulla produzione di pomodori e le attività del Castagneto Sperimentale Didattico di Granaglione sull’Appennino bolognese. Gli incontri seguiranno l’ormai abituale formula divisa in tre relazioni: una relativa al “prodotto agricolo”, una seconda incentrata sul suo “valore nutrizionale” e una conclusiva dedicata agli “aspetti storico-culturali in cucina e in tavola”, trasmettendo la consapevolezza che il valore del nostro settore agroalimentare si fonda su un percorso che parte dai processi produttivi e passa attraverso le caratteristiche qualitative arrivando fino alle potenzialità gastronomiche.

Come partecipare. L’incontro si terrà in modalità online e sarà visibile su piattaforma a libero accesso senza limite di partecipanti, il che salvaguarda la caratteristica di incontri aperti al pubblico, al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO.

Per maggiori informazioni e chiarimenti si invita a contattare la mail ufficiostampa@accademia-agricoltura.it

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23/09/2021, 10:20
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COMUNICATO STAMPA



La mela, frutto dalle riconosciute qualità per la salute e motore della produzione agricola italiana.



La produzione nazionale di mele arriva a 23 milioni di quintali l’anno e la metà viene esportata all’estero, soprattutto Germania, Egitto e Oriente. Le sue qualità antiossidanti di prevenzione di tumori, cardioprotettive e neuroprotettive sono riconosciute ormai a livello medico. Si ricorda che al canale Youtube dell’Accademia è disponibile il video integrale dell’incontro.



Bologna, 30 settembre 2021 – Si è svolto in modalità online, mercoledì 29 settembre, il quinto incontro del ciclo 2021 de “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” dedicato alla mela. I relatori dell’incontro sono stati il Dott. Roberto Piazza, Accademico Ordinario Accademia Nazionale di Agricoltura, la Prof.ssa Silvana Hrelia, Ordinario di Biochimica Università di Bologna, il Dott. Giorgio Palmeri, Delegato Bologna dei Bentivoglio Accademia Italiana della Cucina. Il ciclo di conferenze “I Mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”, che si tengono una volta al mese da aprile a novembre al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO vede Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna insieme per divulgare la buona comunicazione in campo alimentare favorendo la conoscenza al pubblico delle fasi di produzione, qualità salutistiche e storia in cucina delle eccellenze agroalimentari italiane. Di seguito quanto emerso durante l’incontro.

La produzione nazionale è di 20/23 milioni di quintali esportata in tutto il mondo

“L’Italia è leader mondiale nella produzione di mele. Le regioni settentrionali, in particolare quelle dell'arco Alpino, che producono il 70 % delle mele nazionali. In Piemonte le province di Cuneo e Torino con 80/90.000 ton. l'anno, in Lombardia la Valtellina con 40/50.000 ton, in Trentino la zona principale è la “Val di Non” con 450/500.000 ton e in Alto Adige la Val Venosta dove si producono 800/900.000 ton di mele. Seguono poi il Veneto e l’Emilia-Romagna, dove la produzione di “Fuji” è di ottima qualità e sull'Appennino si ritorna a coltivare la storica "Rosa Romana". Accanto alle varietà tradizionali – ha esordito il Dott. Roberto Piazza - i genetisti sono sempre alla ricerca di nuove varietà, per accontentare i diversi gusti dei consumatori e offrire agli agricoltori varietà sempre più resistenti alle malattie, diminuendo significativamente il numero dei trattamenti con gli agrofarmaci. Quasi la metà delle mele che produciamo in Italia, 20/23 milioni di quintali l'anno, è esportata in Europa, con a capo la Germania, in Egitto e Oriente. Nell’ultimo ventennio tutti i produttori italiano di mele hanno assimilato i concetti di salubrità, basso impatto ambientale, lotta biologica e lotta integrata, e sono al primo posto in Europa e nel mondo”.


Povera di calorie, fonte di vitamine e dal ruolo chemio protettivo
“Numerosi sono i potenziali effetti benefici per la salute delle mele. Il consumo regolare di questo frutto come parte di una dieta equilibrata concorre sicuramente alla prevenzione delle patologie cronico-degenerative e alla protezione della salute. La mela – ha proseguito la Prof.ssa Silvana Hrelia - è povera di calorie, ed è composta principalmente da carboidrati e acqua. Anche se il frutto è ricco di zuccheri semplici (come il fruttosio, il saccarosio, e il glucosio) presenta un indice glicemico basso e questo è sicuramente dovuto al buon contenuto di fibre. E’ anche una buona fonte di vitamine e sali minerali. Ma il vero patrimonio salutistico delle mele risiede nella loro particolare ricchezza di componenti “nutraceutici”. La mela contiene un’ampia varietà di componenti nutraceutici, tra cui l’acido idrossicinnamico, la floretina, le antocianine e soprattutto la quercetina. Quest’ultima molecola, presenta un’elevatissima attività antiossidante ed è stata ampiamente studiata per quanto riguarda il suo ruolo chemiopreventivo, vale a dire la sua capacità di inibire l’insorgenza o ritardare la progressione di un tumore, cardioprotettivo e neuroprotettivo. Sono molti i fattori che possono influenzare il contenuto in nutraceutici delle mele, tra cui il grado di maturazione, lo stoccaggio e il cultivar. I cultivar antichi possiedono attività antiossidante superiore ai cultivar moderni, per cui la riscoperta e valorizzazione dei vecchi cultivar risponde pienamente alle richieste di salute da parte dei consumatori”.

La mela e i dolci, un connubio perfetto

“In cucina la diffusione della mela in epoca antica non ha avuto un particolare rilievo e solo dall’epoca rinascimentale e dall’età barocca l’utilizzo di talune specie di mele hanno trovato ampia diffusione. Fu con l’avvento della cucina borghese alla fine dell’800 – ha concluso il Dott. Giorgio Palmeri, e quindi con una caratterizzazione delle preparazioni del territorio, che si ampliò la gamma delle proposte utilizzando le consuetudini che le cucine regionali offrivano, laddove la coltura della mela era più sviluppata. A partire da Pellegrino Artusi, con la sua opera “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, iniziarono proposte sull’utilizzo delle mele in cucina come le “mele all’inglese”, le “frittelle di mela” e le “mele in gelatina”, tutte composizioni destinate ai desserts. L’affermazione di una cucina più legata al territorio ha quindi consentito, anche attraverso l’estro di molti cuochi e sulla scia delle tradizioni regionali, di affrontare proposte innovative in cucina con l’utilizzo delle mele, nelle proprie specie più diffuse. Anche fra i primi piatti non mancano i “risotti con mele renette”, il “risotto alla mela verde con zenzero o buccia di limone, i “knodel con le mele” a base di mele, uova, farina, burro, zucchero e pangrattato, la “polenta con le mele” con l’utilizzo di mele valdostane cotte in acqua, vino, zucchero, cannella e chiodi di garofano, le “pappardelle con le mele limoncelle” cucinate con olio, aglio, guanciale e amido di riso. Più variegate rimangono però le proposte sui dolci come “lo strudel”, “la sfogliata di mele”, frittelle, torte, crostate, conserve e gelatine, molto comuni a varie regioni italiane”.

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L’Accademia Nazionale di Agricoltura inaugura il 214° Anno Accademico con la Prolusione del Prof. Riccardo Valentini, Premio Nobel per la pace nel 2007,
sul ruolo delle foreste per raggiungere la carbon neutrality del paese.

La cerimonia terminerà con la consegna del “Premio Filippo Re” nato dalla collaborazione tra Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line per premiare articoli e studi originali in campo agronomico di under 40 con focus, quest’anno, sul rapporto tra agricoltura e ambiente.

Bologna - Si inaugurerà lunedì 11 ottobre, alle ore 16 presso la Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio di Bologna, il 214° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. La cerimonia inizierà con la Relazione del Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura dal titolo che porrà l’attenzione su vantaggi e svantaggi dell’agricoltura nell’era della globalizzazione. Successivamente seguirà la Prolusione del Prof. Riccardo Valentini, Ordinario di Ecologia forestale presso l’Università della Tuscia e membro dell’Intergovenmental Panel on Climate Change vincitore nel 2007 del Premio Nobel per Pace, dal titolo “Il ruolo delle foreste nel raggiungimento della Carbon Neutrality del paese” che inaugurerà il 214° Anno Accademico.

La cerimonia sarà conclusa dalla consegna del “Premio Filippo Re”. I tre studi finalisti del premio, che lo scorso anno ha visto la Dott.ssa Roberta Calone, Phd Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna, ottenere il primo posto con lo studio “Improving water management in Europena catfish recirculating aquacolture systems trough catfish-lettuce aquaponics” che proponeva una innovativa possibilità di riutilizzo sostenibile dei sistemi di acquacultura per l’irrigazione dei terreni con coltivazioni differenti, vedono quest’anno finalisti gli studi di:

. Andrea Fiorini, Phd Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali Università Cattolica del Sacro Cuore, “Combining no-till with rye cover crop mitigates nitrous emission without decreasing yield”.

. Livia Paleari, Phd Dipartimento di Scienze Politiche e Ambientali Università degli Studi di Milano, “May smart technologies reduce the environmental impact of nitrogen fertilization? A case of study for paddy rice”.

. Anna Panozzo, Phd Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente Università degli Studi di Padova, “Morphology, Phenology, Yield, and Qualiy of Durum Wheat Cultivated within Organic Olive Orchards of the Mediterranean Area”.

Il premio alla sua seconda edizione è dedicato ad articoli, studi e pubblicazioni in ambito agronomico con focus specifico sui temi di Economia, Ambiente, Territorio, Società ed è aperto ad autori under 40 che hanno redatto articoli o pubblicazioni scientifiche, editi da Testate registrate o Annali di Accademie, durante l’anno 2020. Nato dalla collaborazione tra Accademia Nazionale di Agricoltura e Image Line, il premio ha l’intenzione di promuovere la costante evoluzione del ruolo dell’agricoltura per il Paese e diffondere una sempre maggiore conoscenza e consapevolezza delle interazioni di questo settore con le dinamiche economiche, sociali, ambientali e territoriali. Il bando di partecipazione, svoltosi nel corso del 2020, ha visto l’invio di numerosi paper scientifici da tutta l’Italia, esaminati da una apposita commissione formata da Accademici e addetti ai lavori, scelti per le loro qualificate conoscenze scientifiche nei campi d’interesse richiesti dal Premio. Sponsor del premio è ILSA leader nazionale nella produzione di biostimolanti e prodotti ad azione specifica, concimi organici e organo minerali, solidi e liquidi per l’agricoltura.

Partner dell’Accademia Nazionale di Agricoltura nell’organizzazione del “Premio Filippo Re” è Image Line (www.imagelinenetwork.com), specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali per l’agricoltura. In 30 anni di attività, Image Line ha dato vita alla più grande Community di operatori agricoli con oltre 240.000 utenti e un trend di crescita in progressivo aumento. L’azienda mira alla diffusione della cultura del “coltivato in Italia” (il più sano, sicuro e sostenibile) per valorizzare e tutelare l’agroalimentare Made in Italy, ma anche ispirare scelte consapevoli. Nel corso degli anni, l’azienda ha messo a punto un vero e proprio network di portali web per l’agricoltura, web application, servizi cloud, raccolte di opere scientifiche e database professionali. Image Line, inoltre, condivide con L’Accademia Nazionale di Agricoltura il comune obiettivo di rinnovare le forme di divulgazione per creare sempre più spazi di conversazione fra imprenditori del settore agricolo ed agroindustriale.


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I boschi e le foreste sono lo strumento più naturale e a impatto zero che ha l’uomo per combattere le emissioni di CO2 e arrivare alla Carbon Neutrality mondiale.

Inaugurato il 214° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. Il tema di quest’anno è stato il rapporto tra emissioni di CO2, ambiente agricoltura.

Il Prof. Giorgio Cantelli Forti - “L’agricoltura ha strumenti indispensabili per mantenere l’equilibrio ambientale da gas e inquinanti generati da città e attività industriali”.
Il Prof. Riccardo Valentini - “Le foreste giocano un importante ruolo nella stabilizzazione del clima globale assorbendo circa il 30% delle emissioni di anidride carbonica”.

La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione del “Premio Filippo Re” a Riccardo Fiorini che ha presentato un innovativo studio per aumentare il sequestro di carbonio nel suolo e mitigare le emissioni in agricoltura.

Bologna 12 ottobre – Si è svolta nel pomeriggio di ieri lunedì 11 ottobre, presso la Sala dello Stabat Mater del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna, la cerimonia d’inaugurazione del 214° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. La cerimonia è stata aperta dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, con la Relazione “Il ruolo dell’Agricoltura nell’era della globalizzazione: alcune riflessioni”.

“L’agricoltura è vittima da anni di gravi speculazioni internazionali ed oggi è di moda indicarla come principale colpevole del destino infausto della Terra ma, ad esempio, dall'ultimo rapporto Ispra si dimostra che in Italia le emissioni globali nel settore agricolo diminuiscono da anni.– Il futuro ambientale del nostro Paese - ha esordito il Prof. Giorgio Cantelli Forti (Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura) - Il futuro ambientale del nostro Paese risiede anche nelle straordinarie eccellenze alimentari che vanno difese dalle contraffazioni: dobbiamo incentivare e tutelare questa indispensabile fonte economica dell’Italia che favorisce inoltre la biodiversità delle nostre produzioni agricole. L’agricoltura ha strumenti indispensabili per mantenere l’equilibrio ambientale da gas e inquinanti generati da città e attività industriali e, inoltre, è necessario dare più peso al concetto di vocazionalità dei suoli in modo da adeguare le esigenze colturali ai terreni più idonei, riducendo l’uso dei concimi chimici, ed al tempo stesso aumentare lo stoccaggio del carbonio come del resto indicato dalla nuova PAC”.

Successivamente il Prof. Riccardo Valentini, Ordinario di Ecologia forestale presso l’Università della Tuscia e membro dell’Intergovenmental Panel on Climate Change vincitore nel 2007 del Premio Nobel per Pace, ha inaugurato il 214° Anno Accademico con la Prolusione dal titolo ““Il ruolo delle foreste nel raggiungimento della Carbon Neutrality del paese”. Il tema è di stringente attualità essendo oggi alberi e foreste, secondo quanto presentato dal Prof. Valentini, l’unico strumento subito disponibile e a impatto zero per assorbire le emissioni di gas. Attualmente, ad esempio, l’industria mondiale produce l’86% di emissioni, ma di queste ben il 56% viene assorbito in maniera naturale dalle foreste (31%) e dagli oceani (20%), riducendo così le emissioni globali in modo naturale sostenibile per l’ambiente. Per fare sì che questo avvenga in maniera virtuosa l’uomo deve curare le foreste, gli alberi che ne fanno parte, aumentare dove possibile le aree boschive e soprattutto mantenerle nel tempo facendo sì che possano pienamente compiere il proprio compito. Non basta piantare degli alberi è necessario che questi vengano seguiti.

“Le foreste giocano un importante ruolo nella stabilizzazione del clima globale assorbendo circa il 30% delle emissioni di anidride carbonica. La strategia europea per la lotta ai cambiamenti climatici - continua il Prof. Riccardo Valentini – prevede il raggiungimento delle emissioni nette pari a 0 (carbon neutrality) nel 2050. Il ruolo delle foreste sarà fondamentale nel catturare la co2 in eccesso per il raggiungimento di tali obiettivi. E' una grande sfida anche per il nostro paese e un'opportunità di sviluppo dei territori agricoli e montani nella direzione della sostenibilità”.

La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione della seconda edizione del “Premio Filippo Re”, quest’anno dedicato al rapporto tra agricoltura e ambiente, che ha visto vincitore lo studio di Riccardo Fiorini, Ricercatore alla Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dal titolo “Combining no-till rye cover crop mitigates nitrous emission without decreasing yield” che rivela il potenziale della non lavorazione, no till, abbinata all’impiego di colture di copertura, cover crop, per aumentare il sequestro di carbonio nel suolo, mitigare le emissioni di protossido di azoto e mantenere o aumentare la resa di colture co e mais e soia, in un’ottica di adattamento dell’agricoltura e contemporanea mitigazione del cambiamento climatico.

“Per l’Accademia questo premio, intitolato al famoso agronomo bolognese e padre fondatore del nostro sodalizio, è un vero fiore all’occhiello che ci rende molto orgogliosi. La nostra mission – sostiene il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura - è promuovere studi di valore che sviluppano i temi dell’innovazione e della ricerca scientifica in agricoltura. Un’agricoltura sostenibile, attenta alle esigenze ambientali e alla qualità degli alimenti rappresenta la sfida del futuro e, insieme ad Image Line, siamo felici di dare il nostro contributo nel promuovere lo sforzo dei giovani ricercatori che studiano in questi campi di grande importanza”.

“Il percorso intrapreso con l’Accademia Nazionale di Agricoltura continua a darci grandi soddisfazioni– afferma Ivano Valmori, CEO di Image Line – e anche quest’anno abbiamo avuto modo di entrare in contatto con giovani talentuosi, desiderosi di condividere idee nuove attraverso le loro pubblicazioni. In Image Line siamo convinti che il progresso inarrestabile che sta vivendo il settore agricolo passi anche e soprattutto dalla condivisione di idee e progetti dal confronto continuo di chi opera in questo ambito. Stiamo vivendo un periodo storico in cui l’attenzione ai temi della responsabilità ambientale è sempre più alta e si guarda a un futuro ancora più green. Ciò si traduce in un’agricoltura non solo più digitalizzata e all’avanguardia, ma anche più ecosostenibile. Abbiamo bisogno di fare ancora tanto per il nostro pianeta, ma l’agricoltura 4.0 sta andando nella giusta direzione anche grazie al contributo e alle idee dei giovani. Tra questi i vincitori del Premio Filippo Re”.

Il “Premio Filippo Re – Economia, Società, Ambiente e Territorio”, nasce con l’obiettivo di promuovere una costante evoluzione del ruolo dell’agricoltura per l’economia del Paese e le interazioni di questo settore con le sue dinamiche sociali, ambientali e territoriali. Nello specifico, il premio del valore economico di 4.500 euro diviso tra i tre finalisti, quest’anno è stato assegnato alla pubblicazione scientifica che, con approccio multidisciplinare, originale e con sguardo d’insieme, ha meglio indagato l’impatto del settore agricolo sul sistema economico nazionale.

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