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Allarme per le aflatossine tossiche della frutta secca 
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Ciao, Eugenio.

Pensi che le aflatossine, possono essere distrutte con il calore del forno?

Io raccolgo delle mandorle 20-30 Kg dal mio terreno e prima di consumarle li passo nel forno, temperatura 70°C, per dar loro un certo gusto.

Spesso faccio anche il torrone.

Saluti.

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Il sapere è come mettere dei soldi nel salvadanaio, più ne metti e più ne trovi. :D


18/01/2010, 20:42
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Salvo1,
purtroppo non è in genere possibile bonificare un alimento contaminato da micotossine: queste sono infatti resistenti al calore, chimicamente stabili nel tempo, non inattivabili mediante fermentazione, solubili in acqua e perciò non rimovibili ad esempio con la scrematura del latte.
Il sistema più efficace resta quindi la prevenzione.
E questa direttiva va contro ogni logica, se non quella economica... :twisted:
Jacopo

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Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità.
Vandana Shiva


18/01/2010, 21:04
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quindi
anche se non compero più nocciole della turchia :evil: e a questo punto anche l'altra frutta secca
i produttori italiani sono autorizzati a vendere nocciole con la tossina??
ciao

certo che fare le integrazioni dei paesi a scapito dei consumatori..
invece di insegnare o obbligare gli altri paesi a sottostare a regole più restrittive..


peccato che le mie nocciole se li mangino tutte i ghiri :twisted: :twisted:
ciao
Nino

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Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER


18/01/2010, 21:26
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Iscritto il: 17/07/2009, 18:35
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Caro Nino,
è una bella fregatura questa direttiva!
Per quanto riguarda il ghiro, bèh, non sei solo: http://www.messinanotizie.it/2009111235 ... ucria.html" target="_blank :?
Jacopo

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Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità.
Vandana Shiva


19/01/2010, 8:34
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Le tossine sono un dramma, perchè non becchi sempre il focolaio, nel senso prendo un campione di frutta anche omogeneo, non è detto che ho beccato il focolaio, o meglio possono attivarsi anche in un secondo momento, la prassi analitica è prelievo in ingresso, sulla linea di lavorazione e sul prodotto finito, quindi ogni lotto ha mediamente 3 analisi, questo lo fanno le aziende serie e che non vogliono casini, inoltre farne altre è gravarsi di costi senza reale beneficio.
L'unica arma è igiene massima , non significa solo lavarsi le mani, ma attenersi a regole ferree su tutta la catena di lavorazione (quindi costi medio alti)


19/01/2010, 11:23
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E il consumatore cosa deve fare? Cioè, possiamo accorgerci di aver in tavola frutta secca con aflatossine? Si rendono visibili all'occhio?
Lo chiedo perché sono un discreto consumatore di frutta secca. Cerco di accertarmi il più possibile che sia Italiana, ma viste le nuove normative e la pericolosità di queste muffe, vorrei esser ancora più attento a quello ingerisco.

Saluti!

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Questa Italia non ci piace e forse neppure ci appartiene, ma è pur sempre la nostra madre e la dobbiamo amare comunque, anche se è diventata una prostituta.

Beppe Niccolai


26/01/2010, 9:04
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Sunmyra,
le aflatossine vengono prodotte da muffe e funghi del tipo Aspergillus e si formano prevalemnetemente in condizioni di alta temperatura e umidità.
Vederle ad occhio nudo è impossibile, ma scartare alimenti contaminati da muffe è la prima scelta da fare.

Paolo, aggiungi anche te, con la tua esperienza, qualche altro "escamotage" per non ricorrere tutte le volte ad un laboratorio prima di acquistare un alimento possibilmente contaminato... ;)

Per i più curiosi, questo link riporta gli atti di un congresso nazionale proprio sulle micotossine pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità del 2009, dove vengono trattati tutti i temi riguardanti la copntaminazione di alimenti ad uso umano ed animale: http://www.iss.it/binary/publ/cont/09_C6.pdf

Ciao,
Jacopo

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Vandana Shiva


26/01/2010, 9:28
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Jacopo ciao, cosa posso dire, devo ripetermi, i prodotti venduti dalla GDO sono decisamente più controllati, quindi più sicuri, non è consigliato acquistare prodotti sfusi in locali non particolarmente puliti, arieggiati e con poca luce.
Ancora non acquistare buste gonfie, non mangiare frutti con muffe e cestinare la restante parte,
non mangiare frutta secca bagnata di suo, cioè con alta grado di umidità provocata dalla frutta stessa.
Posso consigliare questo: acquistate prodotti a marchio GDO, spesso sono confezionati da marchi nazionali e hanno maggiori controlli, i prodotti a marchio GDO normalmente ha dei limiti più restrittivi sui pesticidi, tossine e altro.


26/01/2010, 11:37
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Grazie per le dritte! Ne terrò sicuramente di conto.

Saluti!

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Beppe Niccolai


26/01/2010, 14:02
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Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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parlando con un veterinario di questo problema riguardo al mais per il consumo dei suini, lui mi disse che se ci si accorge che c'è un livello alto di micotossine nei cereali si "mette un captatore nel mangime ( e si può stare tranquilli)".
Era una panzana volta a tranquillizzare l'allevatore-tordo o cosa?
Quanto tempo ragionevole può rimanere insilato il mais prima di essere usato? Ovvero può essere usato anche oltre l'anno?

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


27/01/2010, 19:18
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