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Autosussistenza energetica: domande ed esperienze 
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solo perchè ci ho battuto la testa... anzi me l'hanno fatta battere
sto ristrutturando casa, la prima casa e il solare termico l'ho messo, solo per scaldare l'acqua sanitaria, non faccio integrazione del riscaldamento (a pavimento) perchè vivo sotto collina, in questo periodo (piena estate) al pomeriggio verso le 5 i pannelli sono già in ombra e non ho modo di orientarli in modo diverso. durante l'inverno perciò non potrò scaldare chissà quanto perciò meglio avere acqua calda sanitaria visto che con la caldaia a condensazione posso abbattere i consumi del riscaldamento a pavimento.
vado a scaldare un bollitore da 250litri con 4 pannelli collegato ad un secondo a 250litri integrato dalla caldaia. I pannelli fanno preriscaldamento. Ora sto finendo di ristrutturare e non vivo ancora li. non so per che motivo ma nel collaudare il riscaldamento a pavimento (e per asciugare bene il massetto) prima di piastrellare mi hanno messo in funzione anche i pannelli. morale della favola in un attimo arrivo alla temperatura nominale del bollitore e da quel momento si attiva la funzione "raffreddamento del collettore" che praticamente appena la temperatura del liquido nei pannelli passa i 110° viene attivata la pompa raffreddando perciò il pannello si raffredda. Arrivato però a 90° di bollitore è finita, non raffreddi più. la temperatura sale e a lungo andare il liquido si gassifica. si creano bolle d'aria senza più grosse e la pompa comincia a girare a secco. la notte poi si attiva il raffreddamento del bollitore. praticamente il pannello fa da scambiatore e vai così a raffreddare l'acqua del bollitore riportandolo alla temperatura nominale.
se ci sono bolle d'aria qui la situazione diventa critica. durante il giorno complice la temperatura alta la pressione del liquido sale e la bolla d'aria sparisce. di notte invece la pressione resta la minima e se ci sono bolle d'aria rischi di bruciare la pompa, cosa che mi stava per succedere.
ho dovuto coprire i pannelli con telo ombreggiante e spegnere tutto....

Li c'è poco da fare, puoi mettere tutti i vasi di espansione che vuoi, ma alla fine l'unico modo per tenere l'impianto sotto controllo e usare l'acqua calda.


18/07/2011, 16:48
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e si i problemi ce ne sono sempre una cifra...ma il sistema di controllo non dovrebbe intervenire ed evitare questi problemi???


19/07/2011, 9:30
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non può farlo perchè ormai tutti i sistemi di sicurezza sono intervenuti.
quando l'acqua del bollitore è arrivata al limite non è più possibile raffreddare il collettore. c'è un vaso di espansione che serve a garantire lo spazio al liquido che aumenta di volume (aumenta la temperatura del liquido e di conseguenza la pressione e il volume).
la cosa da fare è impostare i parametri di temperatura nominale del bollitore e limite del collettore in modo che durante il giorno non si arrivi quasi mai al limite del bollitore.

la seconda cosa da fare è usare l'acqua calda per abbassare la temperatura del bollitore.

una terza soluzione è raffreddare l'acqua del bollitore facendola circolare in una radiatore che faccia da scambiatore.
lo sto valutando per quando la casa sarà vuota, con tutti fuori casa e zero consumo d'acqua.


19/07/2011, 9:55
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Trovo interessantissima la progettazione di pirlan1, anche se io sono uno di quelli che di elettronica non ne capisce moltissimo.
Sarebbe bello se tu potessi allegare uno schema (o semplice disegno) di ciò che stai realizzando, in modo da renderlo "capiblie" anche da quanti non mastichino così bene l'elettronica ;) :mrgreen:

Cita:
Io per autosussistenza energetica intendo l'essere autonomo ed indipendete sotto il rpofilo energetico, ovvero la produzione fai da te.

Nino1001, pure io la intendo così. ;)
Ridurre al minimo la dipendenza da terzi.
Nel mio progetto non ho mai messo (per esempio) l'integrazione di un generatore diesel.


22/07/2011, 9:51
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e secondo me tosco hai fatto un errore.
Un generatore a scoppio lo fai funzionare con qualsiasi liquido combustibile.
Per quel poco di energia che ti serve e' piu che sufficiente e meno impattante di batterie e silicio ultraraffinato,ultrasnob e producibile solo dall'altra parte del mondo. La nuova forma di dipendenza energetica.
Esattamente come il mezzo migliore per girare il mondo non e' la bici elettrica, soluzione iperconsumistica, ma il vecchissimo velosolex che con un litro di pessima benzina faceva 50 km piano piano, ma senza un colpo di pedale e trasportando due cassette di frutta sul portapacchi.

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22/07/2011, 10:53
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Forse raviolo hai ragione...
Sono combattuto in questa decisione, e ti spiego volentieri il perchè.
Il mio progetto (per adesso solo su carta) prevede l'impiego dell'eolico e l'utilizzo di batterie per accumolarne l'energia...
Ma sono ben cosciente di cosa costi "produrre quelle batterie" e "smaltire quelle batterie"...e si torna al vecchio discorso sul fotovoltaico, e sul costo di tutto quel silicio...
Apro una parentesi: l'altro giorno ero nella mia associazione di categoria e stavo chiacchierando con un tecnico che mi proponeva l'impiego del fotovoltaico sopra i capannoni dicendomi che "nel tempo" mi avrebbe reso. io gli ho fatto presente che tutto quel silicio però mi dava da pensare e lui mi ha risposto così: "...di fronte al nucleare tutto appare un male minore, ed anche se l'Italia non avrà centrali nucleari saremo sempre obbligati a comprare energia elettrica di altri paesi che producono con centrali nucleari, e questo indirettamente ci vede partecipi del nucleare che a quanto pare tanto odiamo... preferirei così il fotovoltaico rinunciando ad essere uno dei consumatori di quel tipo di energia e di scorie..."
beh, lo so che messa così pare un discorso bischero, ma in effetti (facendo le dovute tare e riflessioni) questo suo discorso mi ha fatto pensare proprio a quale sia il male minore.
credo che in ogni scelta ci sia un "male", quale che essa sia.
La dipendenza dal gasolio... la dipendenza dalla rete, son sempre dipendenze che hanno il suo peso economico ed etico.
Credo che la tua riflessione raviolo non sia sbagliata, anzi...ma forse si dovrebbero fare dei conti più precisi...conti che io non sono in grado di fare.
per esempio: una batteria quanto tempo può durare? E quanta energia può accumolare in questo tempo? Se questa batteria è attaccata ad una palina eolica che gira sempre (notte e giorno...in inverno ed in estare) quanto "impattante" sarebbe di fronte ad un generatore che produca la stessa quantità di energia elettrica per lo stesso tempoi di tale batteria???
Questo conto sarebbe interessante...
vedere quale è il male minore: se usare un motore diesel per tot anni con tot utilizzo di carburante (ed il suo relativo costo), oppure una palina eolica con tanto di batteria?
Naturalmente per costo avete capito che non intendo quello in denaro (e sarebbe da calcolare anche quello successivamente) ma tutto il discorso sull'estrazione dei metalli, il peso ambientale etc.


22/07/2011, 11:35
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Tosco.
Dobbiamo distinguere. Stiamo parlando di autonomia energetica totale o di investimento come produttori di energia?.
Le due cose son molto diverse e presuppongono soluzioni diverse.
Se parliamo di liberarci dalle dipendenze energetiche per ottenere una certa autonomia IN PROPRIO allora bisogna ESCLUDERE A PRIORI TUTTE LE TECNOLOGIE CHE NON SIAMO O NON SAREMO IN GRADO DI RIPRODURRE O RIMPIAZZARE. Quindi via fotovoltaico, via nucleare, via sistemi elettronici di controllo sofisticati e cosi via.

Un motore a scoppio, una dinamo, una pala eolica, una turbina siamo in grado di sistemarli con l'aiuto del fabbro di paese. Un microcontrollore guasto non lo ripariamo se non ci arriva il pezzo dalla cina.

Insomma lo slogan di questa filosofia potrebbe essere " SE NON ACCETTO CHE I MIEI POMODORI ARRIVINO DALLA CINA PERCHE' DOVREI ACCETTARE IL FATTO CHE I PEZZI DI RICAMBIO CON CUI PRODUCO IL MIO CIBO DEBBANO ARRIVARE SOLO DA LA?'"

Altra cosa se vogliamo sfruttare gli incentivi europei per fare una speculazione. Li il discorso cambia radicalmente.
L'europa finanzia il fotovoltaico perche' e' una tecnologia che noi non possiamo produrre. Dunque le aziende Europee possono solo rivendere prodotto comprato altrove. Quindi si concentra il commercio in poche mani ed il business diventa ricco per i soliti noti.
Ma perche non consideriamo il solare a concentrazione basato sui sali fusi?. rende di piu del fotovoltaico, occupa meno spazio, costa un terzo, e' stato inventato in Italia e potremmo costruirlo noi da soli.

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22/07/2011, 14:22
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Leggendo il tuo messaggio devo fare una precisazione.
Il tecnico che mi parlava del fotovoltaico mi accennava alla resa che nel tempo avrei avuto..ma tale resa era intesa (scusate il gioco di parole) così: "...nel tempo riuscirai a ripagarti tale investimento e a produrre gratis energia...", ma tutto il discorso era sacrosantemente inteso come energia NON IMMESSA NELLA RETE, ma energia PRONTA AL CONSUMO DELL'AZIENDA...e basta.
Non sono e non sarò mai interessato ad essere un produttore di energia da immettere nella rete, e se potessi (...se potessi...) manco vorrei esserci attaccato alla rete.
Se rileggi tutti i miei post in questa discussione non ho mai parlato di un interesse personale al fotovoltaico: ho moltissime perplessità che spero di risolvere quanto prima in modo da avere un'idea certa di questo tipo di energia.
Aborro con tutto me stesso il nucleare, e manco stò qui a dire il perchè (chi mi conosce... :mrgreen: ).
L'idea di questa discussione è proprio questa...AUTOSUSSISTENZA ENERGETICA.
Un corso d'acqua, il sole, il vento, la legna...sono questi elementi per renderci indipendenti, e sfruttando questi potremmo riuscire a produrcio l'energia che ci serve per vivere e per lavorare nella nostra azienda.
Amo l'eolico, ed ho la fortuna di vivere in un posto ricchissimo di vento, ma mai lo produrrei per terzi: io sono un agricoltore e vivo di agricoltura...non di energia elettrica.
Sono sempre piuttosto arrabbiato con quanti "seminino" pannelli fotovoltaici nei terreni agricoli (ne abbiamo già parlato), e sono contrario a questa nuova concezione di essere agricoltore (...che poi uno non è più manco agricoltore ma produttore di energia elettrica che manco sfrutta...).
Chi vive in campagna ha la possibilità di rendersi autonomo (anche se credo che ce l'avrebbero anche nelle città, ma questo è un altro discorso...) e questa discussione punta proprio a questo: riuscire a crearsi l'energia che viene consumata...autosussistenza o autosufficenza...appunto.
Un ciclo chiuso...


23/07/2011, 10:20
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ok , in questo senso, puntando all'obiettivo di diventare energeticamente indipendenti ,nel vero senso della parola, e non soltando spostando la dipendenza da un fornitore all'altro, la mia visione e' questa:

Essendo l'energia elettrica la forma piu raffinata e costosa di energia presente in natura, va da se' che,in quanto risorsa preziosa, si debba limitarne l'uso alle sole applicazioni assolutamente indispensabili. Cercando di spostare il consumo quanto piu' possibile verso altre forme di energia.

Dunque, disponendo con molta fortuna di fonti di energia naturali, cascate, vento ,sole. Direi che la trasformazione in energia elettrica va prevista solo nei casi e nelle quantita' in cui sia possibile produrla con macchine facilmente riparabili e sostituibili con materiali prodotti nel raggio di al massimo un migliaio di km.
Escluderei a priori il fotovoltaico per ragioni di difficolta' di approvvigionamento e manutenzione.
Ok a generatori statici o rotanti connessi a turbine,ruote a pale, eliche, solare a concentrazione, vapore,motori a scoppio.
scusate devo scappare, proseguo dopo, se ne frattempo qualcuno vuole aggiungere qualcosa, e' benvenuto.

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23/07/2011, 12:14
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tosco i disegno ve li mando appena trovo uno scanner....cmq tanta roba questa discussione....complimenti


23/07/2011, 12:17
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