Caro francesco sarei stato ben felice di discutere con il sig. gmf se, a sostegno della sua tesi, avesse portato argomentazioni un po' più sostanziose e non avesse proposto di volta in volta argomentazioni assurde... la parola autoctono in questo caso sta indicare che il bovino in questione è entrato da secoli nel tessuto sociale e zootecnico del sud anche se le sue ascendenze sono da ricercare nei bovini che dall europa dell est in diverse ondate sono penetrate in italia, soppiantando qello che era il tipo bovino precedentemente predominante...
Questo è stato abbondamentemente documentato e dimostrato non da me ma da tutti gli studiosi e gli etnologi che si sono dedicati allo studio dei bovini.
Anche gli articoli che il sig gmf ha postato non fanno altro che avvalorare la tesi secondo cui i bovini grigi provenienti dell est hanno opereto una sostituzione sul bestiame locale, e la correlazione tra gli aplotipi di DNA mitocondriale degli uri pugliesi e l' odierno bestiame italiano citata nell articolo che gmf ha postato è spiegabilissima dal fatto che il bestiame proveniente dall' est si è rivelato migliore e tramite un incrocio di sostituzione gli allevatori hanno sotituito la vecchia tipologia di bovino con quella nuova...

Invece di spiegare le sue ragioni il signor gmf da per false le precedenti teorie e propone dei confronti a dir poco improbabili tra una raffigurazione rupestre e un bovino già molto migliorato attraverso la selezione e lontano dal tipo "vecchio" , quindi piu vicino all' antenato ancestrale, che serviva per il lavoro con pelle più spessa e con ossa più pesanti.

Che i bovini dell'Europa orientale abbiano soppiantato, in Italia, il "tipo bovino precedentemente predominate" è - come si è già convenuto - indimostrabile documentalmente, così come è indimostrabile che i "bovini grigi provenienti dall'est" (ma da quale Est precisamente?) fossero in realtà grigi.

Resta il dato dell' impressionante rassomiglianza - su cui sono davvero curioso di conoscere anche altri pareri - di molti degli odierni tori "Podolici"(ex Pugliesi) con l'uro di Papasidero.

Trovo le riflessioni di Francesco assolutamente sensate e responsabili, ma vorrei aggiungere, non per fare il politico/moderatore, ma semplicemente perché sento realmente la cosa in questo modo, che le due posizioni hanno logiche precise, non sono campate in aria, ne quella di Alessio ne tanto meno quella di GMF che rappresentano i capo fila di questa animata controversia e che divide i lettori, proprio per questo la discussione procede perché, nonostante qualche eccesso, sostanzialmente ci sono elementi a favore delle due tesi, una che poggia su una visione rigorosamente accademica che deriva dalla grande competenza a passione di Alessio e l'altra più da libero ricercatore, ma certamente documentato. Quindi, al momento, vedo difficile una conclusione condivisa, ma niente di male non è la prima volta e non sarà l'ultima, saluti Mario

ma non c'è nessun elemento a fovore della tesi di gmf!!! anche i dipinti postati da alessio risalenti all epoca romana dimostrano che i bovini del tempo erano del tipo iberico... e il fato che i bovini provenienti dalla zona compresa tra ungheria, ucraina, polonia e turchia siano grigi e molto somiglianti alle nostre podoliche, maremmane, romagnole e garfagnine dovrebbe fare pensare, anche il documento che zanon ha postato che fa riferimento all' utilizzo del termine lammardo o lombardo per indicare il colore grigio può far pensare al fatto che siano stati gli ariani a portare questa tipologia di bovino in italia,...
Comenque a sostegno della tesi di gmf ci sono:
Un confronto tra un uro di una pittura rupestre e due bovini moderni;
Scritti latini che non danno un idea molto precisa ma che comunque non parlano di bovini grigi macroceri;
Scritti del 1800 che descrivono semplicemente il bovino del ceppo podolico;
Un articolo che dice cose sacrosante a cui però gmf ha dato una sua libera interpretazione.
Non capisco come si possa dire che dietro a questo ci sia una logica precisa...

A mia volta, non capisco come si possa difendere ad oltranza una denominazione ("Podolica") priva del sostegno di elementi di prova documentali, escogitata nel 1836 (Wagner) e confermata nel 1878 (Sanson) sulla base di lacunose cognizioni di storia, all'epoca forse giustificabili ma oggi - dopo le recenti acquisizioni in materia di archeologia e di paleontologia - non più ammissibili.

Ancora nessun altro intervento sul confronto tra l'uro di Papasidero ed i tori "Podolici" (ex Pugliesi) fotografati in www.anabic.it ?

caro gmf la denominazione podolica non sarà la più appropriata, ma italica, apulo-lucana, o calabrese lo sono ancora meno da un punto di vista storico geografico...
vorrei che mi spiegasse quali sono le nuove acquisizioni in campo paleontologico e archeologico

Giunti a questo punto del dibattito, è bene convenire tutti sulla necessità della sostituzione del nome "Podolica" per la razza bovina autoctona dell'Italia del Sud continentale.

Quanto alla scelta di una denominazione storico-geografica appropriata, in sostituzione dell'attuale "Podolica", se ne può certamente discutere con pacatezza ed obiettività. La mia proposta è ormai ben nota, oltre che - come credo - ben documentata.

vorrei che rispondesse alla mia domanda, quali nouve conoscenze storiche e paleontologiche le danno la certezza della diretta dicendenza di questo bovino da uri del territorio del sud italia... l' incisione dell' uro di papasidero?????
Se veramente qualcuno che si occupa di biologia evoluzionistica o di zootecnica seriamente leggesse le sue affermazioni riderebbe...
o le chiederebbe documenti un po' più attendibili...