non ho potuto leggere l'intera discussione, ma mi permetto comunque di inserire due foto d'epoca di polli di popolazioni diffuse nel bresciano, che forse potrebbero ricordare la vecchia brianzola. le foto sono state scattate tra il 1920 e il 1945.
Mi preme una precisazione riguardo alla boffa, di cui si parlava prima.
per quel che riguarda il colore dei tarsi, ci si è basati sulle due descrizioni complete arrivateci da Mazzon, su alcune foto storiche, sulla testimonianza dell'allevatore da cui è stato raccolto il ceppo supersitite, e su alcune nozioni di genetica.
Mazzon ha affermato che i tarsi della boffa erano di colore variabile, ma che il mercato li preferiva gialli. nello standard del 1937 presentato nella Rivista degli allevatori, i tarsi vengono definiti gialli. nelle poche foto storiche che ho trovato, i tarsi sono visibili solo in due di esse e personalmente mi sembrano chiari, e non scuri. la persona che le ha ricevute oramai quasi 60 anni fa aveva avuto un gallo a tarsi verdi e tre galline a tarsi gialli, e sulla prole di questi capi aveva poi effettuato una selezione volta a tenere solo i capi a tarsi gialli.
riguardo alle origini dalla Polverara: è un discorso ampio e complesso che meriterebbe una lunga disamina, ma fondamentalmente è più probabile che la polverara del 1800 avesse tarsi verde ardesia - e pelle giallastra - piuttosto che grigi. dall'accoppiamento con polli comuni del contado padovano a tarsi gialli non era affatto difficile in poche generazioni ottenere sia prole a tarsi gialli che verdi. esiste poi la reale possibilità, vista l'attitudine alla produzione di carne della boffa, che essa sia stata incrociata nel padovano con razze come wyandotte e orpington, all'epoca presenti anche se non troppo diffuse negli allevamenti padovani. da qui si potrebbe spiegare il motivo della presenza di tarsi di diverso colore indicati nell'opera "pollicoltura padovana - storia monografia delle razze padovane" di Mazzon.