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Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga 
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Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino
Scoperta una nuova pianta a Campo Felice: è stata chiamata 'Sedum aquilanum' in omaggio alla città

(Assergi 11/02/106) - Una nuova specie, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, che comprende le piante grasse spontanee, è stata descritta da Fabio Conti, responsabile scientifico del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino del Parco nazionale Gran Sasso - Laga. Il ricercatore dell'Università di Camerino, ateneo che gestisce il Centro in collaborazione con l'Ente Parco, nel suo studio si è avvalso della collaborazione dello specialista di Crassulaceae, Lorenzo Gallo, ed ha aggiunto così aggiunto una nuova tessera al grande mosaico della flora abruzzese.

La nuova specie è stata rinvenuta a Campo Felice (AQ), dove è presente con una piccola popolazione e in un ambiente umido particolarmente delicato, ragion per cui è stata immediatamente inserita tra le piante più minacciate del territorio italiano. Ad essa è stato dato il nome di Sedum aquilanum, in omaggio alla città dell'Aquila, e andrà così ad aggiungersi ad altre piante che già testimoniano la ricchezza e la peculiarità della flora del suo territorio, come l'Astragalus aquilanus, la Stipa aquilana, la Genista pulchella subsp. Aquilana.

'La specie più vicina a quella del Sedum aquilanum - spiega Fabio Conti - è il Sedum nevadense, descritto nella Sierra Nevada e presente in stazioni molto isolate anche in Marocco e Provenza, dal quale si sarebbe differenziato durante il Quaternario'.


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11/02/2016, 17:07
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Collegato ambientale: Parco al lavoro sulle “Disposizioni per il contenimento della diffusione del cinghiale nelle aree protette”

Assergi (18/02/2016) _ Si è tenuta nella giornata di ieri presso la sede dell’Ente Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga un'importante riunione tecnica sull’emergenza cinghiali finalizzata ad attuare le "disposizioni per il contenimento della diffusione del cinghiale nelle aree protette e vulnerabili e modifiche alla legge n. 157 del 1992" previste nel collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2016.

Oltre alle associazioni di categoria del mondo agricolo, hanno partecipato all’incontro coltivatori ed esperti interessati ad attivare un partenariato territoriale sulla filiera del cinghiale, previsto nel nuovo PSR, che veda i Comuni interessati a superare questa fase critica consapevoli che la gestione di una specie quale il cinghiale, dotata di un elevato potenziale riproduttivo e di ampia capacità di spostamento, debba necessariamente realizzarsi attraverso una pianificazione di ampio respiro, che vada a interessare le diverse realtà territoriali ed istituzionali convergenti su un’azione comune, come già attivato dal tavolo istituzionale presso l’Ente convocato per la prossima settimana.

La nuova normativa nazionale vieta "l'immissione di cinghiali su tutto il territorio nazionale, ad eccezione delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende agri-turistico-venatorie adeguatamente recintate”, specificando, inoltre, che “Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adeguano i piani faunistico-venatori di cui all'articolo 10 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, provvedendo alla individuazione, nel territorio di propria competenza, delle aree nelle quali, in relazione alla presenza o alla contiguità con aree naturali protette o con zone caratterizzate dalla localizzazione di produzioni agricole particolarmente vulnerabili, è fatto divieto di allevare e immettere la specie cinghiale (Sus scrofa)”.

Il Direttore del Parco, Domenico Nicoletti, che nei prossimi giorni incontrerà i Comuni maggiormente interessati e le ASL, ha annunciato di voler fare il punto della situazione anche con gli Ambiti Territoriali di Caccia che nel passato hanno avuto un ruolo rilevante nella immissione della specie a fini venatori, ed ha aggiunto che “Il dialogo e il confronto con i coltivatori e gli operatori del territorio, compreso il mondo venatorio, risulta in questa fase indispensabile e urgente per trovare forme di cooperazione che affrontino con concretezza il problema, in modo da trasformare questa rilevante emergenza da problema a risorsa per il territorio”.

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19/02/2016, 19:16
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“Il Parco in fiore”
Bando del Parco chiama a raccolta le associazioni del territorio per collaborare a iniziative condivise

Assergi 23/02/2016 _ Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha pubblicato sul proprio sito web (www.gransassolagapark.it) un bando per richiedere manifestazioni d'interesse a organizzare attività educative, formative, ricreative, divulgative e culturali, legate a tematiche di botanica e non solo, in collaborazione con il Centro di Ricerche Floristiche dell'Appennino (CRFA) e da svolgersi presso il complesso turistico - ambientale di San Colombo a Barisciano (AQ).

Obiettivo di questa inedita iniziativa dell’Ente Parco è la valorizzazione delle competenze e delle professionalità presenti sul territorio e di avviare un percorso di condivisione e di messa in rete di tutte quelle realtà che a vario titolo operano nell'area protetta perseguendo le medesime finalità dell'Ente di tutela ambientale, promozione territoriale, recupero delle tradizioni locali e sviluppo sostenibile.

Possono rispondere al bando università, dipartimenti, istituti di ricerca, enti pubblici, associazioni riconosciute o non riconosciute, comitati riconosciuti, cooperative, cooperative sociali, imprese sociali e fondazioni. Le manifestazioni d'interesse vanno recapitate all'Ente Parco entro il 4 aprile.

Una volta valutate le proposte pervenute e concordati i dettagli della collaborazione, l'Ente provvederà a stilare il programma degli eventi e a divulgarlo anche presso le strutture ricettive, affinché possano formulare pacchetti di soggiorno legati alle attività programmate. Nel caso di proposte che abbiano i sufficienti requisiti, l’Ente potrà anche mediare con le Università del territorio il riconoscimento di crediti formativi per gli studenti che parteciperanno.

Nel mese di marzo sarà organizzato un incontro illustrativo del progetto la cui data sarà comunicata con sufficiente anticipo sul sito web dell'Ente. Per informazioni si può comunque contattare la referente del progetto, Dott.ssa Daniela Tinti, al numero 0862 899025 o all'indirizzo: danielatinti@gransassolagapark.it.

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23/02/2016, 15:56
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Contenimento cinghiali: proseguono i lavori della Commissione

Oggi ad Assergi incontro con le Province

Assergi 24/02/2016 _ E' tornata a riunirsi oggi ad Assergi la Commissione per la gestione del contenimento del cinghiale, istituita in seno all'Ente Parco e formata dal Vice Presidente Maurizio Pelosi e dai Consiglieri Graziano Ciapanna, Stefano Petrucci e Paolo Salvatori. L'obiettivo e l'impegno sono di giungere in tempi rapidi alla redazione di un piano di gestione condiviso con gli Enti territoriali.

Oggi la Commissione ha incontrato i rappresentanti delle Province del Parco, tutte presenti tranne quella dell'Aquila, e della Regione Abruzzo, trovando piena sinergia sulle azioni e sulla strategia da adottare. Le Province, in particolare, si sono impegnate a rendere disponibili i rispettivi dati relativi alla popolazione di cinghiale e ai danni registrati sì da poterli elaborare e pianificare interventi concreti.

L'incontro ha visto la presenza del Presidente della Comunità del Parco, Antonio Matarelli, dal Direttore dell'Ente, Domenico Nicoletti, del responsabile del competente servizio, Federico Striglioni, e di Giovanni Giuliani, tecnico incaricato dalla Commissione per la messa a punto del piano di contenimento.

Soddisfazione è stata espressa dal Vice Presidente Pelosi, che ha parlato di un incontro proficuo, rimarcando "l'importanza della sinergia individuata con le Province, sicuramente di buon auspicio per consentire ai lavori di procedere celermente e trovare una soluzione efficace in tempi rapidi”.

Il Direttore Nicoletti ha rimarcato "l'impegno del Parco ad affrontare l'emergenza cinghiali, anche in attuazione delle disposizioni previste nel Collegato Ambientale alla Finanziaria 2016, rafforzando il dialogo e il confronto con le categorie interessate: amministratori, coltivatori, operatori, ASL e rappresentanti del mondo venatorio".

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25/02/2016, 12:32
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PROGETTO LEGUMI&LEGUMI:
IL PARCO CERCA GIOVANI PER DIFENDERE LA BIODIVERSITA’ AGRICOLA

Assergi 29/02/2016 – Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dopo gli incoraggianti risultati ottenuti dai progetti Cerere, Demetra, Persefone e Feronia che hanno permesso di censire e diffondere una grande varietà vegetale autoctona e di creare una rete di agricoltori custodi, intende continuare l’opera di sensibilizzazione a difesa della biodiversità agricola.
Con lo slogan "Semi nutrienti per un futuro sostenibile", l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2016 l'Anno Internazionale dei legumi, per aumentare la consapevolezza dei molti vantaggi dei legumi, incrementarne la produzione ed il commercio, e incoraggiare utilizzi nuovi e più intelligenti lungo tutta la catena alimentare.
Su tali basi, partendo dal dato che gli agricoltori custodi del Parco hanno mantenuto in vita un gran numero di varietà vegetali differenti e che la scarsità di prospettive occupazionali ha visto l’affacciarsi dei giovani al mondo delle produzioni agricole di qualità, l’Ente Parco mette in campo l’iniziativa Legumi&Legumi, con l’obiettivo di favorire l’avvicinamento e l’avvicendamento di chi detiene il sapere e la tecnica agricola con chi ha voglia di conoscere, apprendere ed imparare.
Il progetto intende diffondere la tradizione ed il sapere contadino incentivando la coltivazione di leguminose da parte di giovani interessati, grazie alla guida e all’affiancamento di agricoltori custodi disposti a svolgere tale compito.
Per la realizzazione del progetto l’Ente Parco intende quindi ricercare/selezionare fino a 27 giovani che si impegneranno a coltivare almeno una coppa di terreno a legumi (equivalente a circa 622 mq) e fino a 27 agricoltori custodi che si impegneranno a formare i neo-agricoltori.
Allo scopo di favorire e consentire l’accesso anche ai giovani inoccupati, è previsto per i beneficiari un rimborso fino ad un massimo di € 600,00 da utilizzare per le spese legate all’avvio della coltivazione dei legumi - es. acquisto attrezzature, materiali di consumo, recinzioni, lavorazioni del terreno, ecc.
I giovani selezionati riceveranno inoltre un quantitativo di legumi, da varietà autoctone, utili alla coltivazione di almeno una coppa di terreno.
A tal fine è stato pubblicato un Avviso Pubblico e la relativa manifestazione di interesse, scaricabile dal sito del Parco www.gransassolagapark.it, che illustra gli obiettivi dell’iniziativa, i requisiti per parteciparvi e i benefici ottenibili.
Le manifestazioni d’interesse, dovranno pervenire all’Ente entro il giorno 22 marzo 2016 a mezzo fax al n. 0862.606675 o mezzo e-mail con firma scansionata all’indirizzo lucaschillaci@gransassolagapark.it o a mezzo posta al seguente indirizzo: Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga - Via del Convento - 67100 - Assergi - L’Aquila.
Il responsabile del procedimento è la Dr.ssa Silvia De Paulis. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il Dr. Luca Schillaci al n. 0862.6052227.

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01/03/2016, 18:00
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Comunità del Parco Gran Sasso Laga

Fiscalità di vantaggio e imprese verdi nelle aree protette: la sperimentazione parte dall'Abruzzo

Assergi 02/03/2016 – La Comunità del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, riunita ieri nelle sede dell'Ente ad Assergi, ha approvato all'unanimità la proposta del Direttore dell'Ente, Domenico Nicoletti, della “Fiscalità di vantaggio” nelle aree protette, per avviare una sperimentazione nel campo della green economy con progetti innovativi e virtuosi dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

La fiscalità di vantaggio consente l'applicazione di risparmi d'imposta alle imprese che svolgono la propria attività produttiva in aree ben definite per un determinato periodo di tempo, contraendo benefici fiscali in cambio di certificazioni ambientali. Secondo Nicoletti “si tratta di uno scenario che non soltanto risulta particolarmente congeniale al territorio abruzzese ma che va anche nella direzione indicata dal Ministro dell'Ambiente di una contabilizzazione e renumerazione dei beni e servizi ecosistemici assicurati dai Parchi alla nazione”.

La proposta è stata accolta con interesse dall'assemblea che, nella stessa seduta ha approvato, sempre all'unanimità, il bilancio 2016 dell'Ente, oltre alla costituzione di due Commissioni, di cui faranno parte i sindaci , l'una per il Bilancio e la programmazione economica e l'altra per la Pianificazione territoriale.

I numerosi amministratori presenti hanno espresso fiducia per quello che da più parti è stato salutato come un “cambiamento di corso” e un “voltare pagina” del Parco, per il ruolo di interlocutore e di guida assunto a partire dalla ricostituzione degli organi e alla ridefinizione delle responsabilità. “Direttrici di azione che - come ha sottolineato ancora Nicoletti - consentiranno all'Ente di progredire anche sul terreno della governance e di eguagliare i primati di ricerca scientifica, conservazione ed ecologia ambientale che indubbiamente contraddistinguono il Parco nel panorama nazionale”.

Autorevoli testimonianze hanno rafforzato questo generale senso di fiducia, come quelle della consigliera Cristiana Avenali, della Regione Lazio, e del Consigliere regionale abruzzese Pierpaolo Pietrucci.

“Una nuova fase è partita dalla Comunità del Parco – così il Vice Presidente Maurizio Pelosi che ha rimarcato la presenza nel Consiglio Direttivo dell'Ente di sindaci che, da amministratori, si fanno portatori delle istanze del territorio”.

Molto soddisfatto anche il Presidente della Comunità del Parco, Antonio Matarelli. “Mi rallegro – ha detto – di aver tracciato un percorso in cui il Parco si configura finalmente come ausilio del territorio e degli amministratori, che devono a loro volta dare risposte ai cittadini e che oggi tornano a dialogare in maniera intelligente”.

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02/03/2016, 19:41
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Il progetto “Praterie” e la scuola: parte il percorso didattico “Impara dai pastori”

Assergi 03/03/2016 – Nell'ambito delle azioni di disseminazione culturale del progetto europeo LIFE Praterie, sta partendo in questi giorni il percorso di educazione alla sostenibilità ambientale per il mondo della scuola “Impara dai pastori”, mirato alla conoscenza della cultura pastorale antica e moderna del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Il progetto è attuato dai qualificati operatori degli “Help Desk” territoriali del progetto e consentirà ai ragazzi di approfondire gli aspetti peculiari della vita quotidiana dei pastori e delle genti di montagna con l'obiettivo finale di ispirare le nuove generazioni sull'importanza delle pratiche pastorali come patrimoni comuni da conoscere, preservare e valorizzare.

Il progetto didattico si articola in tre diversi percorsi tematici che coinvolgeranno sei classi di diversi istituti dell'area protetta. Di vivo interesse e attualità le tematiche, che saranno affrontate sia con attività in classe e di approfondimento laboratoriale, sia con uscite didattiche, esplorazioni del territorio, osservazioni multidisciplinari ed esperienze sensoriali.

Si tratta di “Verdi pascoli, fonti e rifugi”, per la conoscenza dei luoghi vissuti dai pastori: rifugi, capanne in pietra, transumanze e punti d'acqua; “La via della lana”, con laboratorio di tessitura, scoperta delle razze locali e del progetto “Pecunia”, realizzazione di manufatti, pratiche e erbe tintorie; “L’oro bianco dei pastori”, per scoprire le tecniche tradizionali del casaro e il mondo dei formaggi tipici del Parco e la loro unicità in relazione all'ambiente naturale e alla biodiversità dei pascoli.

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04/03/2016, 1:03
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Cinghiali: il Parco va nei territori
Ieri primo incontro nei comuni di Rocca S. Maria e Valle Castellana

Assergi 10/03/2016 – Il Comune di Rocca S. Maria, ha organizzato e ospitato ieri un incontro tra il Direttore, Domenico Nicoletti, i competenti servizi dell'Ente e i diversi portatori d'interesse locali, finalizzato a conoscere ed affrontare le priorità del territorio, a partire dalla problematica più urgente dei cinghiali. Oltre al primo cittadino ospite, Lino Di Giuseppe, erano presenti il Sindaco di Valle Castellana, Vincenzo Esposito e il consigliere dell'Ente Graziano Ciapanna.

“C'è un sentimento generale e diffuso – spiega Nicoletti - secondo cui è da imputare ai Parchi la responsabilità di certe emergenze, in questo modo, invece, il Parco dimostra una volontà, anche coraggiosa, di andare nei territori, per dire che è impegnato in prima linea e con grande impegno per risolverle”.

Si è trattato di un incontro comprensibilmente intenso, dibattuto e molto partecipato anche dagli amministratori delle Asbuc, dal Corpo Forestale dello Stato e ASL, oltre che da operatori, associazioni e cittadini.

“Accanto ai tavoli istituzionali – ha spiegato Ciapanna - che sono stati avviati con le province e le regioni, è imprescindibile per il Parco conoscere il punto di vista degli agricoltori e degli operatori, senza escludere dal dialogo i cacciatori e gli ATC, per un confronto autentico che supera pregiudizi e recinti ideologici, in quanto l'obiettivo comune è trovare delle soluzioni efficaci”.

Quello di Rocca S. Maria è stato il primo di una serie di appuntamenti territoriali che il Parco sta programmando, con la collaborazione dei Sindaci, in quelle aree da cui giungono sollecitazioni e proposte per una soluzione del problema, come nel pescarese: comuni di Montebello di Bertona, Pescosansonesco, Carpineto della Nora; nell'Alta Valle dell'Aterno: Montereale, Capitignano, Campotosto, oltre che nell'area reatina e marchigiana del Parco: comuni di Accumoli e Aquasanta Terme.

Obiettivo degli incontri è anche quello di illustrare il progetto “Organizzazione e avvio della filiera per la macellazione, trasformazione e commercializzazione della carne di Cinghiale”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito della Direttiva “Biodiversità – 2014, che si pone il fine di valutare e risolvere le problematiche connesse alla commercializzazione a fini alimentari delle carni di cinghiale.

A tal proposito, si tratta anche di informare in merito all'assegnazione di nuovi chiusini di cattura da affidare in gestione alle aziende agricole o a cooperative agricolo forestali che ne facciano richiesta, e di proporre la creazione di eventuali consorzi Cooperativi, come è già avvenuto in altre realtà dell'area protetta, per gestire insieme le fasi di una filiera (cattura, macellazione, trasformazione, vendita della carne) e trasformare il problema del cinghiale in una risorsa per le collettività locali.

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11/03/2016, 19:30
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Consiglio Direttivo del Parco accoglie Collegio dei Revisori dei Conti

Il Vice presidente Pelosi: “importante sinergia per migliorare funzionamento amministrativo”


Assergi 15/03/2016 – L'odierna seduta del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha visto per la prima volta la partecipazione del Collegio Straordinario dei Revisori dei Conti, organo fondamentale dell’assetto istituzionale dell’Ente Parco. Una partecipazione auspicata dal Vice Presidente dell'Ente, Maurizio Pelosi, che assume il significato di “una partecipazione attiva, sinergica e di indirizzo per assicurare la correttezza amministrativa all'attività del Parco”.

Il Consiglio, che deliberava su fondamentali regolamenti della vita dell’Ente, ha avuto l'occasione di confrontarsi con il Collegio dei Revisori sull’applicazione delle norme in materia e il Presidente del Collegio, Dr. Mario Carli, ha dato a nome degli altri membri il saluto e la più ampia collaborazione per il completo riassetto amministrativo e contabile nell’azione dell’Ente.

Il Direttore Domenico Nicoletti ha esplicitato, su invito del Vice Presidente, le proposte di modifica ad alcuni regolamenti interni dell'Ente, nell'ottica di uno snellimento delle pratiche e di una maggiore efficienza, oltre che di rilancio delle opportunità territoriali con l’approvazione del civic crowdfunding o di comunità.

L'iniziativa consentirà di ampliare la gamma di servizi e occasioni di “promozione delle attività di educazione, formazione e ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili"- ha spiegato Nicoletti - assicurando equità e trasparenza all'azione amministrativa e realizzando il miglior impiego delle risorse destinate al conseguimento di utilità sociali per la comunità residente nel territorio dell’area protetta e nei territori adiacenti, al fine di “promuoverne lo sviluppo economico e sociale, la tutela dei valori naturali, ambientali, storici, archeologici, culturali, antropologici e tradizionali”.

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15/03/2016, 21:19
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Progetto LIFE PLUTO: attivata nel Parco una stazione di alimentazione per rapaci
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Assergi 18/03/2016 - E' operativa dal mese scorso una stazione di alimentazione per rapaci necrofagi che il Parco Gran Sasso-Laga ha realizzato nell'ambito del progetto LIFE PLUTO. Il carnaio è stato costruito nella parte settentrionale dell'area protetta per supportare i rapaci necrofagi e viene rifornito con pecore a fine carriera cedute da aziende zootecniche locali.

La struttura occupa una superficie di circa un ettaro ed è delimitata da una recinzione antipredatori che impedisce l'ingresso di mammiferi terrestri. La rete di raccolta comprende 9 aziende zootecniche locali che forniscono le pecore a fine carriera, acquisisite dal Parco a fronte di un contributo economico che le stesse aziende utilizzano per l'acquisto di pecore di rimpiazzo.

La disponibilità di carcasse di bestiame nella stazione di alimentazione ha lo scopo di favorire i rapaci necrofagi che frequentano l'area protetta e che, in questo modo, possono reperire una fonte sicura di cibo, riducendo estese ricerche che potrebbero avvenire anche in aree a rischio veleno. Per talune specie, come l'aquila reale, la disponibilità di cibo può favorire il successo riproduttivo.

D'altro canto, l'impiego di capi di bestiame a fine vita ed il loro rimpiazzo con capi giovani, solleva gli allevatori dai costi di smaltimento delle carcasse e favorisce la prosecuzione dell'attività zootecnica, allentando eventuali tensioni tra il mondo zootecnico ed i grandi predatori che, talora, costituiscono l'innesco dell'uso del veleno.

L'operazione, infatti, rientra nelle molte attività ed iniziative finalizzate a contrastare l'uso illegale del veleno che il progetto LIFE PLUTO, cofinanziato dalla Commissione Europea, permette di sviluppare in 11 regioni italiane e che vede il Parco Nazionale Gran Sasso-Laga quale beneficiario coordinatore ed il Corpo Forestale dello Stato quale beneficiario associato.

E' il caso di ricordare che l'utilizzazione di carcasse di bestiame per l'alimentazione di rapaci necrofagi è possibile, seppure con precise prescrizioni vòlte ad escludere qualsivoglia rischio di natura sanitaria, grazie a due regolamenti comunitari (CE 1069/2009 ed UE 142/2011). Ciò permette di ridurre quelle complicazioni e quegli aggravi ai quali sono andati incontri gli allevatori a seguito di regolamenti emanati negli ultimi anni dalla Comunità Europea e che, al tempo stesso, hanno sottratto preziosi fonti trofiche ai rapaci necrofagi.

Il carnaio viene controllato mediante un impianto di videosorveglianza di ultima generazione, dotato di zoom e brandeggio, che consente anche il monitoraggio dei rapaci che utilizzano la struttura.

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19/03/2016, 12:05
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