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Incominciare con la linea vacca-vitello 
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Ciao a tutti, sono un allevatore di vitelloni da carne. Ho una stalla dove ce ne stanno circa 120 e all'esterno ho un paddock dove ce ne starebbero altri 60. Però in questo momento il ristallo è molto difficile (economicamente parlando) ed è da un po' che mi gira per la testa di fare la linea vacca-vitello per vedere se il guadagno può aumentare. Secondo voi è fattibile? Ho circa 50 ettari in pianura e volevo incominciare con la limousine (che già ingrasso i vitelli maschi) o altrimenti con la piemontese (però con questa razza c'è il problema dei macelli, e per questo mi devo informare). Voi cosa mi consigliate?


07/02/2014, 23:37
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Se Atene piange, Sparta non ride...

Comunque ti rispondo per la piemontese, che avevo, il problema macelli dovrebbe essere se aderisci al circuito coalvi..
Comincerei da una ventina di capi per farci la mano, gli altri mi picchieranno ma in genere un buon ingrassatore ha problemi con le nutrici e viceversa, per le diverse necessita' delle varie classi di bestiame.

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Tutti crescono giocando coi trattori. I piu' fortunati non smettono mai


08/02/2014, 8:45
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qui ce uno che incrocia la limousine col blu belga , e nn ne ha basta ,unico neo che dei tenerli alemno 5mesi perche nascono un po piccolini..

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Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


08/02/2014, 14:40
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lumacosio ha scritto:
Se Atene piange, Sparta non ride...

Comunque ti rispondo per la piemontese, che avevo, il problema macelli dovrebbe essere se aderisci al circuito coalvi..
Comincerei da una ventina di capi per farci la mano, gli altri mi picchieranno ma in genere un buon ingrassatore ha problemi con le nutrici e viceversa, per le diverse necessita' delle varie classi di bestiame.

Ti ringrazio per la risposta. Sul fatto dei macelli mi devo ancora informare. La mia intenzione è di tener fuori nel paddock le vacche e i vitelli, poi nella fase di ingrasso metterli nella stalla. Ah, il grigliato è un problema per i piemontesi (come nei charolaise)?

grintosauro ha scritto:
qui ce uno che incrocia la limousine col blu belga , e nn ne ha basta ,unico neo che dei tenerli alemno 5mesi perche nascono un po piccolini..

Beh non avrei problemi perché me li ingrasserei tutti io.


08/02/2014, 14:43
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nn e' che sconsiglio la piemontese , pero' se nn ha un po di praticita ne parti triboli, tribolo io che son una vita che l'allevo..

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08/02/2014, 14:47
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grintosauro ha scritto:
nn e' che sconsiglio la piemontese , pero' se nn ha un po di praticita ne parti triboli, tribolo io che son una vita che l'allevo..

Ti ringrazio, infatti avevo scelto anche la limousine perché, a quanto dicono, è una razza con parti facili. Poi volevo sapere di più sulla piemontese dato che qui in zona gli unici rimasti, vanno solo per il ristallo dei francesi (da sempre mi affascina la piemontese per le sue forme).


08/02/2014, 14:57
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Quoto, anche se la selezione ha fatto molti progressi.

Il mio compagno attuava il ciclo semibrado: dall'accertamento della gravidanza e ovviamente l'asciugatura del latte andavano giorno e notte sul pascolo, partorivano quasi sempre fuori e rientravano in stalla col vitello.
C'era una una sala parto per 4 vacche in caso di distocie e per i primi giorni di scolostratura.
Le puerpere avevano un box collegato a una vitellaia per i vitellini piccoli.
Successivamente a turnazione queste vacche saltavano in un box di gestione dei problemi vari (lattazione prolungata, calori silenti o assenti, ecc ecc) fino a tornare al pascolo.
Le strutture erano molto semplici, tutto all'esterno o sotto portichetti studiati, collegati con un semplice sistema di corridoi..

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08/02/2014, 15:13
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lumacosio ha scritto:
Quoto, anche se la selezione ha fatto molti progressi.

Il mio compagno attuava il ciclo semibrado: dall'accertamento della gravidanza e ovviamente l'asciugatura del latte andavano giorno e notte sul pascolo, partorivano quasi sempre fuori e rientravano in stalla col vitello.
C'era una una sala parto per 4 vacche in caso di distocie e per i primi giorni di scolostratura.
Le puerpere avevano un box collegato a una vitellaia per i vitellini piccoli.
Successivamente a turnazione queste vacche saltavano in un box di gestione dei problemi vari (lattazione prolungata, calori silenti o assenti, ecc ecc) fino a tornare al pascolo.
Le strutture erano molto semplici, tutto all'esterno o sotto portichetti studiati, collegati con un semplice sistema di corridoi..

Sisi dividerei tutto per bene il paddock esterno. Sai se il piemontese ha problemi con il grigliato (come i charolaise)? Ah, e come alimentazione delle vacche? Avevo pensato a insilato di triticale o frumento, loietto/loiessa e mangime apposta. Che ne dici? Sarebbe difficile l'allevamento delle nutrici?


08/02/2014, 15:20
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Dividere tra pro insilato e contro insilato sul forum equivale a scatenare la guerra civile..

Io facevo alimentazione secca per ragioni di spazio, investimento iniziale e terreni poco vocati ai cereali, come me fanno quasi tutti quelli della zona colline novaresi.
Le vagabonde al pascolo avevano un portaballoni artigianale fatto con 2 scale a pioli inferro saldate su un rimorchio scassato e una vasca per il mangime di integrazine dato alla mattina.
in stalla fieno e concentrato, eventualmente del fasciato di 3 taglio di prato polifita, ma solo se valeva la pena portarlo a casa, non irrigando.
Inislati aspetta che qualcuno che lo usa ti risponde sicuro..

Grigliato, idem. Non l'ho mai usato, ma qui in polonia siccome avevano ai tempi dei comunisti un progetto di stalla a grigliato che andava sia alle vacche che ai maiali che ai polli, primo lavoro abbiamo rifatto i pavimenti con cemento pieno e ci siamo tolto il dubbio..

Niente e' facile nella vita, si deve provare ed imparare..

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08/02/2014, 15:30
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lumacosio ha scritto:
Dividere tra pro insilato e contro insilato sul forum equivale a scatenare la guerra civile..

Io facevo alimentazione secca per ragioni di spazio, investimento iniziale e terreni poco vocati ai cereali, come me fanno quasi tutti quelli della zona colline novaresi.
Le vagabonde al pascolo avevano un portaballoni artigianale fatto con 2 scale a pioli inferro saldate su un rimorchio scassato e una vasca per il mangime di integrazine dato alla mattina.
in stalla fieno e concentrato, eventualmente del fasciato di 3 taglio di prato polifita, ma solo se valeva la pena portarlo a casa, non irrigando.
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Grigliato, idem. Non l'ho mai usato, ma qui in polonia siccome avevano ai tempi dei comunisti un progetto di stalla a grigliato che andava sia alle vacche che ai maiali che ai polli, primo lavoro abbiamo rifatto i pavimenti con cemento pieno e ci siamo tolto il dubbio..

Niente e' facile nella vita, si deve provare ed imparare..

Eh lo so...però volevo avere delle informazioni in più dato che al termine della scuola (2 anni ancora), mio papà lascia l'azienda a me e mio fratello, però mio papà è un po' titubante all'idea della vacca-vitello... e per di più con i piemontesi (dove esistono solo ristalli francesi).


08/02/2014, 15:41
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