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Lo standard ed il disegno standard! 
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Scusami Inoky ma non ho capito l'analogia: prima poni l'accento sulle "razze autoctone" e poi posti foto di polli, simil, R.L.? :|

Provo a partire dalla fine…
alessiozanon ha scritto:
pertanto un carattere estetico si rifletteva su un importante aspetto merceologico dei busti di pollo.

e mi chiedevo: non è per caso il contrario?
Da un articolo in rete a ulteriore conferma di quanto già detto anche da te qui e altrove, svariate volte: “The majority of chickens used for commercial egg and meat production in the Western world are homozygous for the yellow skin allele. In live birds, the phenotype is most easily recognized by the presence of yellow legs. The expression of yellow skin is influenced by the amount of carotenoids, primarily xanthophylls, in the feed. More carotenoids produce a more intense yellow color. There is a strong consumer preference for the yellow skin phenotype in certain geographic markets where synthetic pigment may be added to enhance the yellow color.”
In pratica, quando dici:
alessiozanon ha scritto:
In passato quasi tutti gli standard erano selettivi

ti riferisci al fatto che negli ultimi decenni, è stato, comprensibilmente direi, “l’orientamento di mercato” a condizionare taluni caratteri estetici nello standard selettivo di svariate razze?
Tornando al colore dei tarsi (e di riflesso a quello della pelle), esso costituisce appunto un carattere estetico (estetico qui inteso, penso, come uniformità, intensità del colore ecc) o può considerarsi un mero carattere morfologico, visto che l’estetica è un qualcosa di soggettivo?
Se dico baggianate o mi è sfuggito qualcosa, magari aspetta un pochino prima di sguinzagliare il Rottweiler (o era Rottermeier :D )?

Detto questo posso chiederti infine perché hai prima posto tutta l’attenzione del bellissimo post sul “disegno standard” e poi mi tiri fuori come esempio i “busti di pollo”? :mrgreen:

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“secondo i più eminenti scienziati il calabrone non può volare perché il peso del suo corpo è sproporzionato alla portata delle sue ali.
Ma il calabrone non lo sa e vola lo stesso...."


17/09/2014, 10:51
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Kembol non ho capito pienamente le tue domande ma provo a risponderti comunque. Nel caso se manca qualcosa mi fai un ulteriore domanda .

L'affermazione che facevo sul colore dei tarsi e zampe era per far capire all'utente l'importanza del carattere morfologico standardizzato che molto spesso sembra solo estetico agli occhi di un amatore ma nella sua originale elaborazione andava a sopperire ad un bisogno.
Es Il Leghorn americano ha la cresta più piccola del Leghorn Inglese o del Livorno Perché?
Per un fattore climatico. In inverno gli allevatori americani notavano che i galli con creste più grandi andavano spesso soggetti al congelamento della stessa e dei bargigli , così optarono per creste mediamente più piccole.

Razze con barbe e con ciuffi es. sono adatte a climi freddi Orloff, ed altre minori russe.

In pratica il concetto che volevo fosse chiaro è che benché esistano molte razze ornamentali molte sono ora ornamentali ma prima produttive pertanto i loro caratteri codificavano per particolari aspetti.

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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17/09/2014, 12:25
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Cita:
riferisci al fatto che negli ultimi decenni, è stato, comprensibilmente direi, “l’orientamento di mercato” a condizionare taluni caratteri estetici nello standard selettivo di svariate razze?


No , in quella frase voglio dire che essendo oggi le razze pure poco usate, il loro standard è via via arrivato ad arenarsi su una forma conservativa e non esistono più i gruppi di allevatori che si riuniscono e prendono le decisioni.

Per le altre specie zootecniche l'evoluzione continua con cambi anche repentini di rotta . Per i polli no.


Riguardo il colore della pelle ,benché oggi l'orientamento premi polli a pelle gialla nel passato era l'esatto contrario Francia Inghiltera e altri stati avevano quasi esclusivamente razze a pelle bianco rosea.

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17/09/2014, 12:32
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scusami kembol se ho messo foto di simil lionata , pensa che quando ho preso i riproduttori dal co.va di rovigo la signora b.......... mi ha letto le marchette alari e mi ha detto anche quando sono nati e da che gruppo provengono. andrò a lamentarmi. comunque la mia domanda ad alessio era basata sul fatto del evoluzione dei polli negli anni , visto che sempre al co.va mi era stato detto che anni fa erano più tozzi , e un parere da alessio su quale scegliere penso mi fosse stato utile.


17/09/2014, 23:36
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alessiozanon ha scritto:
Kembol non ho capito pienamente le tue domande ma provo a risponderti comunque.

Intanto grazie per la risposta.
Ammetto che il mio post era un po’ ingarbugliato ma, sommando le tue due risposte, hai chiarito e anche confermato, se posso permettermi, tutta la tua amarezza per un mondo, quello avicolo, in perenne stagnazione!
Chiaro che il mio riferimento ai “busti” era una battuta. :D
Hai aggiunto inoltre un ulteriore elemento al thread e cioè: la selezione mirata ad ottenere animali che meglio si adattassero a condizioni ambientali ostili.

inoky ha scritto:
scusami kembol se ho messo foto di simil lionata

Inoky non devi scusarti con me, anzi, quel “simil” non voleva essere un espressione di giudizio sui tuoi galli ma semplicemente una sottolineatura del fatto che sono io a non avere conoscenze sufficienti per poter esprimere un giudizio che sicuramente ti avranno già dato invece utenti ben più esperti di me sulla razza.
La mia osservazione va intesa a sottolineare il fatto che la suddetta razza non può e non deve essere considerata “autoctona” come già stato chiarito più volte. Tutto qui.

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18/09/2014, 10:20
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Ma quali sarebbero le razze auctoctone?


18/09/2014, 12:58
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inoky ha scritto:
Ma quali sarebbero le razze auctoctone?

A parte il fatto che sei finito OT, e che già ti era stato risposto qui,e se, a quanto pare, ancora non è chiaro il concetto, prova a chiedere al Genio e vedrai che saprà chiarire ogni tuo dubbio! ;)

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18/09/2014, 14:50
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Ot lo sei tu caro genio sappientino


18/09/2014, 16:34
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18/09/2014, 16:57
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mi permetto quando nella chiarezza vedo confusione, fosse anche solo nella mia testa.

Partiamo da "standard" parola inglese dai numerosi significati (senza voler arrivare alla sua origine latina) la cui traduzione in italiano va contestualizzata. Nel mondo avicolo (e zootecnico in generale) la parola standard persiste nella sua forma inglese, in quanto essa, come il concetto che rappresenta, sono stati importati, non che questo significhi che prima il concetto fosse estraneo ma la sua definizione e codifica non come oggi li conosciamo.
Detto questo se andiamo ora a tradurre la parola standard nel contesto avicolo la parola italiana che meglio esprime il concetto è "modello" inteso come "prototipo ideale", il concetto qui descritto di disegno standard è di per se null'altro che la rappresentazione grafica dello standard di razza sotto il profilo morfologico, che deriva dalla standard stesso, non rappresenta un concetto se non per distinguerlo da quello di foto (?) è ridondante, del resto può come non essere presente in uno standard e sarebbe forse più opportuno chiamarlo "disegno dello standard" o "rappresentazione grafica morfologica dello standard". Aggiungo che la rappresentazione grafica serve a sopperire idealmente il vuoto che il concetto di irraggiungibile perfezione c'è nella nostra cultura, di per se un'esemplare "imperfetto" con punteggio 98, se ben fotografato, è di gran lunga più rappresentativo di un disegno che descrive l'ideale 100, e senza voler fare mio questo concetto rimando chi interessato ad andare a leggere gli standard ufficiali di altri paesi che, attraverso le foto, sono andati a rappresentare "l'ideale" che ancora qui ci sfugge.
Per quanto concerne uno standard selettivo da qui a 20 anni del "pollo che vorrei", (senza voler togliere a nessuno la possibilità di dare sfogo alla propria creatività) se questo concetto dovrebbe rilanciare l'avicoltura di selezione in Italia.... mah!? Rimane il fatto che uno standard per essere riconosciuto necessita di qualcuno che quantomeno, se pur con dei "difetti", lo incarni.

restiamo su standard: standard statici conservativi oggi col cambiamento delle tecnologie e dei metodi di allevamento, nonchè della cultura che ci ruota attorno è molto più frequente trovare concetti sempre più complessi e vari la cui sintesi diventa a volte difficile. Standard statico? uno standard che non prevede modifiche? non al passo con i tempi? ...statico conservativo? la conservazione è di per se statica? statico? a parte queste superficiali domande, che si parli di standard statico conservativo o standard conservativo, come scritto altrove, queste due parole standard e conservazione non vanno molto d'accordo.
La conservazione delle specie nasce dalla presa coscienza del rischio di estinzione, e partita dalle specie selvatiche ha recentemente interessato tutto un insieme di specie e razze zootecniche che per vari motivi sono state abbandonate dagli allevatori. In questo secondo ambito, la conservazione dovrebbe prevedere, qualora possibile e limitatamente a taluni casi, la sola selezione del gruppo di individui che andranno poi a costituire la razza che si vorrebbe conservare. Un piano di conservazione è un sistema molto complesso che non si limita all'aspetto morfologico di un individuo né alle sue caratteristiche produttive, la conservazione di una razza non ha uno standard come strumento di selezione, può solo eventualmente intervenire in sostituzione della selezione naturale, qualora questa non abbia modo di realizzarsi. Parlare di standard conservativo o sottintende il processo di selezione degli esemplari iniziali costituente la razza e la sua successiva conservazione o non ha applicazione.
Anche l'utilizzo di strumenti quali, ad esempio, marcatori molecolari o genetici tipo microsatelliti ecc ecc. se usati come selettivi ci dicono solamente che il nostro gruppo di riproduttori non è ancora definito per la conservazione, con tutti i se e i ma che questo comporta.

Mi permetto in chiusura, da qualche parte ho letto "bacchettate" quella della maestra per intenderci, con la matita rossa!
"standard conservativo ( si tratta di uno standard che non prevede evoluzione e rappresenta solo la media di popolazione di un dato animale ) "
EVOLUZIONE??? ...non prevede evoluzione? perchè la selezione selettiva prevede evoluzione??? .... ....
.....forse abbiamo confuso "The Origin of Species" con "The variation of animals and plants under domestication" che se pur entrambi di Darwin non sono proprio la stessa cosa!
Sarà che oramai i termini vengono usati in senso traslato e anche un'automobile si "evolve"... aggiungiamo un briciolo di quella superbia che pone l'uomo sopra ogni cosa ed eccoci diventati protagonisti dell'evoluzione.
Spero nessuno se la prenda a male quando si scherza, ora mi sono dilungato oltre misura e torno al mio pollaio ad evolvere i miei polli che magari da qui a 20 anni sapranno usare il computer e scrivere al mio posto cose forse più interessanti e pertinenti .

PS. Autoctone se intese come per l'uomo indigene, al mondo ci sono solo 4 specie del Genere Gallus che possono vantare tale aggettivo, e sono i Galli della Giungla, tutti gli altri sono domestici e sono per definizione autoctone nel momento in cui si trovano nella città, zona o per esteso nazione nella quale sono state selezionate come razze.


18/09/2014, 17:09
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