Di sicuro l'impiego è stato prorogato per questa stagione.
Ho provato in rete tre siti online: nel primo lo danno indisponibile, nell'altro bisogna chiedere preventivamente prima di procedere all'acquisto, ma nel terzo digitando lo trovo sul carrello della spesa.

Per come dice Alessandro, collegandomi al sito Ersa regionale, confermo che la produzione di prodotti a base di dimetoato, é stata derogata ancora e i nuovi prodotti sono indicati nel: Rogor L 40 ST 2020 e Diamant Plus.
Oggi ho chiesto in una rivendita e non l'avevano. Proverò ancora in qualche Consorzio Agrario.
Sulle indicazioni avute in questa discussione ho dato un prodotto fra quelli indicati da hyspanico. L'ho dato entro la prima quindicina di luglio data probabile di arrivo della mosca. Ripetendo il trattamento dopo sette giorni, come consigliato dal produttore.
Adesso chiedo se trovassi quello a base di dimetoato (indicato per due trattamenti all'anno) come comportarmi.
Aspettare inizio inoculazioni della mosca?
Una curiosità......come agisce il prodotto per colpire la mosca? Sarà una domanda da inesperto ma mi chiedo il meccanismo secondo il quale il farmaco attacca la mosca olearia.
Da me ancora non vedo punture di mosca sulle olive e spero ormai di non vederne.
Ho messo anche 10 bottiglie con esca proteica sparse fra gli ulivi.
Se frequenti il posto l'olezzo non é dei migliori

il dimetoato agisce per contatto ed è citotropico (penetra nei frutti), se non ci sono olive bucate puoi aspettare (un anno a settembre c'erano più di 30 gradi, non ho avuto bisogno di trattare, ma è eccezionale), quando compaiono i primi fori dovrebbero essere "di saggio" insomma, non 'è l'uovo ma solo il buco, però, se anche c'è ovideposizione il dimetoato è in grado di uccidere la larva prima che si sviluppi, per esperienza, trattando entro un settimana dai primi fori mi sono trovato con olive in ottime condizioni e rese alte (quindi non smangiate), pur con raccolta precoce, la raccolta precoce è l'altra strategia, dalle mie parti l'inolizione termina verso metà ottobre e la raccolta inizia la terza settimana del mese, con due interventi intercetti la generazione più pericolosa e sei coperto rispettando la carenza

Se ti riferisci a come esplica l'azione ti ha risposto Pantagruele, se invece ti interessa sapere la modalità di azione (MoA), il dimetoato fa parte del gruppo degli inibitori della acetilcolinesterasi che è un mediatore della trasmissione degli impulsi nervosi: in pratica l'organismo bersaglio va in ipereccitazione neuromuscolare e muore.

La molecola fa parte della famiglia chimica dei fosforganici, inizialmente studiati negli anni '30 del Novecento a scopo bellico come gas nervini, e fortunatamente mai impiegati in combattimenti.
Se in alternativa hai usato il fosmet, esso funziona allo stesso modo, solo che a differenza del dimetoato non è idrosolubile e perciò gli eventuali residui non vengono allontanati con la frazione acquosa durante l'estrazione dell'olio in frantoio.

Mi permetto una breve divagazione storica.
Il primo fosforganico della serie si chiamava Bladan, seguito a ruota dal Parathion (siamo in Germania, durante WW 2, si studiavano molecole insetticide sostitutive alla nicotina): quest'ultimo fu introdotto nel dopoguerra e me lo ricordo bene perché si impiegava ancora largamente quando studiavo (diciamo oltre 50anni fa, è stato revocato neppure da tanti anni): già all'epoca portava il teschio in etichetta perché la sua tossicità acuta era molto elevata e letteralmente "desertificava" gli appezzamenti da tutti gli insetti presenti, buoni e cattivi (è da lì che è incominciata la lunga storia che ha portato alla Difesa Guidata e poi Integrata); era un brevetto anni '40 della tedesca IG Farben che faceva tante cose nella chimica e anche altri gas, e qui mi fermo perché entreremmo in un doloroso capitolo della storia.

Certo che se hai usato fosforganici e le trappole le hai innescate con pesce marcio hai trovato il sistema per scoraggiare passeggiate romantiche tra i tuoi ulivi

Rigrazio pantagruele e Alessandro per le ottime risposte.
In effetti si poteva dedurre l'obiettivo larve del farmaco ma ero convinto che potesse colpire anche la mosca in attività.E non capivo come.
Per il funzionamento del farmaco, Alessandro mi ha fatto piacere conoscere la spiegazione scientifica e la storia antecedente.
Mi é venuto da pensare, relativamente al dopoguerra, quel programma annuale che prevedeva l'uso, su stalle e case di campagna, del DDT.
Alla fine noi in ambiente domestico usavamo l'insetticida Flit che si spargeva con caratteristica pompa a mano. Chissà se aveva anch'esso delle magagne...
Sulla divagazione storica in cui accenni alla parentela con gas nervino di triste memoria....aggiungerei che nonostante il DDt e altri isetticidi, poi proibiti, il mio modesto pensiero é che gli esiti negativi dovuti a tali farmaci non siano stati così eclatanti.
I tumori, seppur esistenti,non erano ancora conosciuti ai più.
Buona serata

Chi scoprì l'efficacia del DDT come insetticida (un chimico svizzero; la molecola era stata sintetizzata molto prima da un chimico austriaco) ricevette il premio Nobel nel 1948 perché è grazie a quello che è stata eradicata la malaria in mezzo mondo.
Anche il flit lo ricordo bene e c'era pure una cantilena in proposito che ne evidenziava...diciamo così... l'uso 'universale' . Purtroppo ogni medaglia ha il suo rovescio: il DDT (più precisamente il suo prodotto di degradazione) lo hanno persino trovato nel grasso degli orsi polari tanto è persistente nell'ambiente da fare il giro della catena alimentare orbe-terraquea. Forse ne avrò tracce anch'io nel mio corpo perché la classica pompa tipo bicicletta si usava pure in ambiente domestico per abbattere le mosche.

Fu a causa del DDT che nacque il Movimento ambientalista e quanto ne seguì; oggi si parla di agricoltura sostenibile.

La storia dolorosa legata ai prodotti della IG Farben a cui ho fatta allusione in realtà era un'altra e riguarda l'umanità, non gli insetti, la quale umanità progredisce grazie a scoperte di mezzi potenti, il cui uso tuttavia a volte viene rovesciato per fini distruttivi e anche abbietti.

Mi scuso per l'OT, ma penso che ogni tanto sia utile qualche riflessione traendo spunto da situazioni quotidiane, come appunto un trattamento antiparassitario, ma che hanno dietro una interessante e istruttiva storia di cui però si è persa traccia.