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Provincia Autonoma di Trento 
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Su Science pubblicato il documento di presentazione firmato da 92 scienziati assieme alle Nazioni Unite che spiegherà come identificare i "corridoi verdi" del pianeta per gli ungulati
Nasce il primo atlante mondiale delle migrazioni degli ungulati, nel gruppo promotore c'è la FEM
Nel settembre 2019 un gruppo di esperti internazionali in ecologia del movimento animale si incontrava alla Fondazione Edmund Mach per sviluppare un’idea ambiziosa: documentare per la prima volta tutte le vie di migrazione dei grandi erbivori terrestri, gli ungulati. Oggi quell’idea è diventata un’iniziativa supportata ufficialmente dalle Nazioni Unite che raccoglie quasi un centinaio di studiosi e biologi della conservazione da tutto il mondo. L’Iniziativa Globale per le Migrazioni degli Ungulati (GIUM, Global Initiative for Ungulate Migration) viene presentata in questi giorni sulla prestigiosa rivista Science

La disponibilità di un atlante mondiale delle migrazioni permetterà di identificare le aree e i corridoi di passaggio degli ungulati durante questi importanti movimenti. Scienziati, biologi della conservazione e decisori avranno uno strumento rapido e dinamico per sviluppare e adottare soluzioni di mitigazione che possano preservare il fondamentale comportamento migratorio degli ungulati. Grazie all’Atlante, si potranno ad esempio localizzare i punti chiave dove costruire ‘ponti verdi’ sulle grandi vie di comunicazione, o aprire recinzioni durante il periodo migratorio ed ancora connettere aree di protezione con ‘corridoi verdi’.
Per questa ragione, l’iniziativa ha avuto la partnership ufficiale della Convenzione per la Conservazione delle Specie Migratorie della Fauna (CMS) delle Nazioni Unite. “Siamo all’inizio di uno sforzo epocale, ma il coordinamento tra gli esperti e il supporto delle Nazioni Unite lo rendono possibile e di grande impatto” commenta la dr. Francesca Cagnacci del Centro Ricerca e Innovazione FEM, secondo nome sull’articolo e organizzatrice dell’incontro a San Michele.
Nel Commentary di Science (https://science.sciencemag.org/cgi/doi/ ... ce.abf0998 ) si citano spostamenti strabilianti di centinaia di chilometri, come quelli della gazzella della Mongolia o della saiga in Asia, della gazzella di Thompson e degli gnù in Africa, o delle renne e caribou nell’Artico, che sono però interrotti e limitati da arterie stradali di nuova costruzione, da impianti estrattivi, o da recinzioni di confine. Drammaticamente, per molti ungulati non si conoscono ancora le vie di migrazione (per esempio, il guanaco in Argentina), che rischiano così di scomparire ancor prima di essere tracciate. Anche l’Europa continentale offre spunti importanti, essendo il primo continente ad aver trasformato profondamente il proprio territorio: “Il cervo rosso è capace di spostamenti di molte decine di chilometri in pochi giorni, come nel Parco dello Stelvio in Trentino, ma spesso diventa residente e localmente sovrapopolato negli ambienti frammentati europei”.
“Durante la riunione nel 2019 in FEM abbiamo formalizzato l’idea e pensato di organizzare una conferenza a cui invitare gli studiosi di tutto il mondo su questo tema. Anche se ovviamente la conferenza è stata rinviata, la pandemia non ci ha fermato: abbiamo contattato i colleghi e collaborato tra noi con decine di riunioni telematiche, individuando la realizzazione di un Atlante Mondiale delle Migrazioni di Ungulati come la nostra priorità” riporta la dr Cagnacci. “Abbiamo cominciato a sviluppare una struttura digitale per ricevere, elaborare e pubblicare i dati di spostamento ottenuti da collari GPS e, quando questi ultimi non sono stati ancora utilizzati, dalle conoscenze di esperti locali, ma ci siamo anche confrontati sulla motivazione centrale della nostra iniziativa: il rischio che le migrazioni degli ungulati scompaiano a causa dell’impatto umano” continua il prof. Matt Kauffman, dell’Università del Wyoming, primo coordinatore dell’iniziativa.
Gli ungulati sono dei consumatori primari, ossia si nutrono delle risorse vegetali. Al contempo, fertilizzano il suolo e trasportano nutrienti ed energia e rappresentano le prede principali dei grandi predatori, rivestendo così un ruolo ecosistemico fondamentale. Sono da millenni legati alla cultura e identità delle popolazioni umane, con la caccia e il pastoralismo. "Senza migrazioni di ungulati - puntualizza Cagnacci- , molti servizi ecosistemici verrebbero compromessi e ci si può attendere un crollo della biodiversità ad essi legata a diversi livelli di complessità, dal microbiota, ai grandi carnivori, fino all’interazione con i domestici”.
sc
Links:
Policy forum in Science, https://science.sciencemag.org/cgi/doi/ ... ce.abf0998
You Tube:https://youtu.be/8_Np6Aclttw voce narrante: Francesca Cagnacci)


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Appuntamento a Cavalese il 20 maggio; l'evento sarà trasmesso in streaming sui profili social della Provincia
La biodiversità nell'agricoltura di montagna, il convegno
Appuntamento con la biodiversità giovedì prossimo a Cavalese, con un convegno in diretta streaming promosso dal Servizio provinciale Politiche di sviluppo rurale e ospitato dalla Magnifica comunità di Fiemme.
L'iniziativa cade in una data significativa, proprio il 20 maggio data in cui ricorrono la Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare e la Giornata Mondiale delle Api.
"Questa giornata assume particolare valenza per porre l'attenzione sulla peculiarità del nostro territorio Trentino, ricco di varietà e specie sia vegetali che animali, che vanno preservate e tutelate. L'impegno che ci poniamo come amministratori è quello di valorizzare e salvaguardare il paesaggio montano alpino, il sostegno alle aziende si traduce nel promuovere e offrire prodotti di qualità e di nicchia. Ecco dunque il latte, i formaggi, la stessa carne, prodotti a filiera corta e certificata, frutto della nostra tradizione di genti di montagna. Attraverso Bioagrimont - conclude l'assessore Zanotelli - non solo viene tutelata la biodiversità agricola di prati e pascoli di montagna, ma anche la zootecnica, tramite progetti specifici di salvaguardia di alcune razze autoctone di cui sono in corso esempi virtuosi che saranno presentati durante questo convegno".
Due giorni dopo il convegno, il 22 maggio, cade invece la Giornata mondiale della Biodiversità: "E' una vera e propria settimana dedicata alla diversità ambientale e alimentare, nella quale fare il punto sulle buone pratiche adottate dalla nostra Provincia e sull'importanza della biodiversità nella vita quotidiana di tutti noi - aggiunte il vicepresidente e assessore all'ambiente Mario Tonina -. In Trentino possiamo contare su un territorio straordinario: le aree protette rappresentano circa un terzo della superficie totale, e la ricchezza dell'avifauna e della flora selvatica non ha uguali nelle Alpi. Per questo è fondamentale tutelare questo patrimonio. Lo facciamo in molti modi, ma qui vorrei ricordare il percorso partecipato della Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, che punta a costruire in modo condiviso un Trentino sostenibile entro il 2030. Ebbene, una delle cinque aree individuate come prioritarie è proprio 'un Trentino più verde' e ha come primo obiettivo la biodiversità".

Il convegno di Cavalese fa parte del progetto Bioagrimont, "Biodiversità agraria e alimentare associata alle produzioni agricole e zootecniche di montagna, conservazione e tutela del paesaggio agrario”, promosso dalla Provincia in collaborazione di Fondazione Edmund Mach, Muse, CREA, Museo Civico di Rovereto, e finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per preservare la biodiversità agricola e alimentare.
L'appuntamento potrà essere seguito sui profili social della Provincia autonoma di Trento
Bioagrimont si concluderà a inizio 2022 e si articolerà in incontri tecnici e scambi di esperienza rivolti agli allevatori, corsi di aggiornamento per docenti e progetti per le scuole, indagini fitosociologiche ed escursioni guidate.

PROGRAMMA

La biodiversità nell'agricoltura di montagna: un patrimonio da conoscere e da tutelare
Magnifica comunità di Fiemme - Cavalese
Giovedì 20 maggio

MATTINA

Diretta on line: https://www.facebook.com/provincia.autonoma.trento

ore 10 - Saluti istituzionali
modera: Lorenzo Rotondi

Renzo Daprà – scario Magnifica Comunità di Fiemme
Sergio Finato - sindaco Cavalese
Giulia Zanotelli – assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento
Mario Tonina – vicepresidente e assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione della Provincia autonoma di Trento
Giovanni Zanon – commissario della Comunità della Val di Fiemme
ore 10,20 - Promuovere la biodiversità agricola e alimentare: il progetto BIOAGRIMONT
Angela Menguzzato - Ufficio Produzioni Biologiche della Provincia autonoma di Trento

ore 10,40 - Le politiche comunitarie e nazionali a servizio dell’agrobiodiversità
Vincenzo Montalbano – MiPAAF, Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari

ore 11,00 – La biodiversità, base della vita
Fausto Gusmeroli - Fondazione Fojanini, Sondrio

POMERIGGIO

Diretta on line: https://www.youtube.com/channel/UCRniun ... fEGJPMZzog

ore 14.00 - La domesticazione di piante alimurgiche: l’esperienza del CREA di Trento
Pietro Fusani – CREA

ore 14.15 - Invisibili ma importanti: il ruolo della diversità genetica e dei microrganismi nella zootecnia di montagna
Heidi Hauffe – Fondazione Edmund Mach

ore 14.30 - Vita, morte e miracoli delle sementi. Il contributo delle banche semi alla tutela delle varietà locali delle piante coltivate
Costantino Bonomi - MUSE

ore 14.45 - Biodiversità floristica negli ambiti agricoli del Trentino
Alessio Bertolli – Fondazione Museo Civico di Rovereto

ore 15.00 - La Biodiversità nella zootecnia da latte
Mauro Fezzi – presidente Federazione Provinciale Allevatori

ore 15.15 - Conservare i prati ricchi di specie per conservare le api: relazione tra apoidei selvatici e comunità vegetali in Val di Fiemme
Davide Andreatta – Università degli studi di Padova e Fondazione Edmund Mach

ore 15.30 - Paesaggio e biodiversità agraria nel contesto delle Valli di Fiemme e Fassa
Federico Bigaran - Agronomo già direttore dell'Ufficio per le Produzioni biologiche della Provincia autonoma di Trento

ore 16,00 - Tavola Rotonda - Interverranno

Tommaso Martini - Slow Food
Gianluca Barbacovi – Federazione Provinciale Coldiretti
Paola Fontana – Comune di Trento
Giuliano Micheletti - Associazione Biodistretto di Trento
Paolo Fontana – Fondazione E. Mach
Andrea Bertagnolli – Magnifica Comunità della Valle di Fiemme, Rete di Riserve Fiemme destra Avisio

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15/05/2021, 18:30
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L’assessore Zanotelli: “Si apre alla raccolta delle domande con le risorse ora disponibili che saranno integrate non appena assegnate le nuove risorse Feasr”
Insediamento giovani agricoltori, nuovo bando
Un “premio” per l'insediamento in agricoltura di giovani con meno di 40 anni, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale. Il via libera al sesto bando dell'operazione 6.1.1 "Giovani agricoltori", è arrivato dalla Giunta provinciale. I nuovi aiuti all’avvio di imprese per giovani agricoltori hanno, per ora, un valore complessivo di 240mila euro. Si tratta di un’iniziativa che si avvale di risorse che derivano da revoche e rinunce sui bandi precedenti. “L'obiettivo – evidenzia l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli - è quello di attivare subito la procedura, consentendo ai giovani imprenditori di presentare le loro domande corredate da un business plan che deve caratterizzarsi da elementi di innovazione e di sviluppo tecnologico. La previsione è di integrare queste risorse quando saranno disponibili i fondi della nuova programmazione 2021 - 2027, secondo quanto previsto dai regolamenti comunitari”.

L’insediamento è un processo che deve essere già iniziato alla data di presentazione della domanda di aiuto ma che non è ancora del tutto completato. Il bando 2021 prevede che siano ammissibili ad agevolazione le domande dei giovani che hanno avviato la loro attività – come capi azienda o corresponsabili - nei 18 mesi precedenti, mentre resterà il limite dei 6 mesi precedenti per il bando 2022. La delibera dispone la presentazione delle domande dal 17 maggio al 15 luglio. In questo bando possono presentare domanda i giovani che si sono insediati negli ultimi 18 mesi come previsto dalla modifica apportata al Piano di sviluppo rurale.

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17/05/2021, 16:33
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Il 20 maggio a partire dalle 10 diretta streaming sui profili social della Provincia
Per celebrare la biodiversità agricola e alimentare ecco il convegno
Per celebrare la biodiversità agricola e alimentare, che cade proprio il 20 maggio insieme alla Giornata mondiale delle api, giovedì prossimo si terrà un convegno in diretta sui profili social della Provincia che sarà ospitato a Cavalese, presso la sede della Magnifica Comunità di Fiemme, ed è promosso dal Servizio provinciale Politiche di sviluppo rurale.
In quella che rappresenta una vera e propria settimana dedicata alla diversità - il 22 maggio ricorre la Giornata mondiale della Biodiversità - l’appuntamento che si potrà seguire on line ci aiuterà a fare il punto sulle buone pratiche adottate dalla nostra Provincia e sull'importanza della biodiversità nella vita quotidiana di tutti noi. Il convegno di Cavalese fa parte del progetto Bioagrimont "Biodiversità agraria e alimentare associata alle produzioni agricole e zootecniche di montagna, conservazione e tutela del paesaggio agrario”, promosso dalla Provincia in collaborazione con Fondazione Edmund Mach, Muse, CREA, Museo Civico di Rovereto, e finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per preservare la biodiversità agricola e alimentare.


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18/05/2021, 18:08
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Dal 23 al 30 giugno evento digitale organizzato da Fondazione Edmund Mach, Università degli Studi di Verona e dall’Università degli Studi di Torino
A Macrowine il punto con 400 esperti sulla ricerca vitivinicola mondiale
E' uno degli appuntamenti più attesi a livello mondiale per gli studiosi del settore vitienologico ed è slittato di un anno a causa dell’emergenza Covid 19. Macrowine è in programma in modalità virtuale dal 23 al 30 giugno con 400 partecipanti provenienti da diversi paesi tra cui Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Grecia, Australia, Nuova Zelanda, Cina, Stati Uniti, Cile, Uruguay, Sud Africa.
Organizzato in collaborazione tra Fondazione Edmund Mach, Università degli Studi di Verona e Università degli studi di Torino, l'appuntamento scientifico fornirà a scienziati, operatori ed esperti l’opportunità esclusiva di scambiare, aggiornare ed implementare informazioni scientifiche, novità e risultati in campo vitivinicolo.

L’edizione 2021 propone un ricco programma di elevato livello scientifico, che include 65 relazioni orali e 280 poster organizzati in 6 sessioni plenarie e 5 tavole rotonde tematiche, con argomenti che spaziano dalla vigna al bicchiere, ovvero dalla diversità varietale dell’uva e dalle pratiche per una viticoltura sostenibile all’ecosistema microbico dal campo al consumo finale, senza tralasciare la shelf life dei vini e gli strumenti a disposizione per supportare una viticoltura di precisione e innovativa. Si parlerà, inoltre, di aspetti sensoriali e percezione del consumatore, identità, tipicità e origine.

https://macrowine2020.com

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18/06/2021, 18:05
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E’ arrivata l’autorizzazione ministeriale per i rilasci delle vespine: immediati i lanci FEM
Vespe samurai in arrivo in 44 siti trentini: parte il 2° anno di rilasci contro la cimice
Al via il secondo anno di rilasci delle vespe samurai in Trentino per contrastare la cimice asiatica. L'autorizzazione ministeriale appena arrivata consente di immettere nel territorio provinciale Trissolcus japonicus, l’agente di controllo in grado di parassitizzare le uova della cimice asiatica e ridurre cosi la popolazione che sta creando notevoli danni all'agricoltura. Alla Fondazione Mach era tutto pronto da settimane e appena arrivato il via libera ufficiale sono partiti immediatamente i primi rilasci in 44 siti trentini.

Vengono rilasciate cento femmine per ogni sito (con la presenza di almeno un ulteriore 10% di maschi) per tre volte a distanza di 20 giorni l’una dall’altra. Un’operazione preparata nel dettaglio dal gruppo di lavoro della Fondazione Edmund Mach da anni in prima linea per affrontare questa emergenza. Per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno ma già nel 2020, primo anno di rilasci, i risultati sono stati oltre le aspettative, con un insediamento delle vespe samurai nel 30% dei siti trentini.
I punti di rilascio riguardano tutte le zone a maggior presenza della cimice asiatica: Alto Garda, Valle di Loppio, Valle dei Laghi, Vallagarina, Trento, Piana Rotaliana, Val di Non, Valsugana e Val di Cembra.
L’attività di rilascio, che durerà un paio di mesi, si inserisce nell’ambito dello specifico progetto per la lotta biologica SWAT, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, e all'interno del programma nazionale di lotta biologica coordinato dal CREA - Difesa Certificazione.
La vespina, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all'interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l'uomo e per gli altri organismi. Per allevare la vespina è stato necessario raccogliere migliaia di esemplari di cimice asiatica e grazie alla collaborazione della cittadinanza anche quest'anno il piano di raccolta sta portando centinaia di esemplari negli allevamenti FEM.
Proprio in questi giorni è uscito un approfondimento monografico edito dalla FEM e realizzato sempre nell’ambito del progetto SWAT, dal titolo “Cimici. Guida al riconoscimento delle specie di interesse agrario nel Nord Italia”. Si tratta di uno strumento utile al riconoscimento di alcune specie di cimici e rivolto ad agricoltori, tecnici, studenti e naturalisti.
https://www.fmach.it/Servizi-Generali/Editoria
Dallo scorso anno è attivo anche un sito dedicato che fornisce informazioni precise e aggiornate sugli sviluppi della lotta biologica in provincia di Trento nei confronti della cimice asiatica e di altre specie aliene invasive.

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08/07/2021, 21:54
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Nella seduta di oggi il CdA ha nominato il nuovo dirigente del Centro Istruzione e Formazione con decorrenza dal 1° settembre, per la durata di un triennio
Il professor Manuel Penasa è il nuovo dirigente del Centro Istruzione e Formazione FEM
Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Edmund Mach ha nominato nella seduta di oggi il nuovo dirigente del Centro Istruzione e Formazione, con decorrenza dal primo settembre 2021 per la durata di un triennio, rinnovabile fino alla scadenza del Cda in carica. Si tratta del professor Manuel Penasa, da oltre 13 anni docente all'Istituto Agrario di San Michele all'Adige.
Il professore subentra al prof. Ivano Artuso, che ha svolto l'incarico dall' autunno 2019 fino al 31 agosto 2021, data in cui concluderà la sua attività lavorativa per pensionamento.
Il Cda ha esaminato una rosa di tre candidati con la relativa documentazione prodotta dalla Commissione di selezione, la quale a sua volta ha valutato complessivamente 11 candidature di cui due provenienti da fuori Trentino.

La commissione selezionatrice risultava composta dal professor Fulvio Mattivi in qualità di presidente della commissione, professore ordinario presso l’Università degli studi di Trento, già ricercatore di prima fascia della Fondazione Edmund Mach; dalla prof.ssa Mariagrazia Morgan, in qualità di commissaria esperta, dirigente scolastico presso l’Istituto Statale Istruzione Secondaria Superiore G. B. Cerletti di Conegliano (TV), polo di riferimento nell’ambito viti-enologico e per l’istruzione tecnica agraria e professionale; dal prof. Francesco Rossignoli, in qualità di commissario esperto, dirigente scolastico presso l’Istituto di Istruzione Superiore Stefani Bentegodi di Isola della Scala (VR), polo di riferimento per l’istruzione superiore di indirizzo agrario sia tecnico che professionale; dalla prof.ssa Michaela Girschik-Diamantini, in qualità di commissaria esperta aggiunta, per l’accertamento della conoscenza della lingua tedesca.
Professor Manuel Penasa - curriculum
Il professore Manuel Penasa, classe 1982, è nato a Rabbi San Bernardo (Trento). Si è laureato nel 2006 in Scienze ambientali e forestali presso l'Università degli Studi di Padova. Docente tecnico con 13 anni di esperienza di insegnamento alla Fondazione Edmund Mach in molte discipline sia presso l'Istituto tecnico che in quello professionale, ha ottenuto nel 2001 all'Istituto di San Michele il diploma di esperto ambientale e forestale. Numerosi gli incarichi svolti con competenza e continuità da referente dell'area tecnica agroalimentare, referente di articolazione Gestione Ambiente e Territorio, incarico che ricopre dal 2017, e di supporto all'attività di innovazione alla didattica presso il Dipartimento Istruzione secondaria tecnica.
Nel 2016 ha conseguito presso l'Università degli Studi di Trento l'abilitazione all'insegnamento nella classe di concorso zootecnia e scienza della produzione animale, mentre l'abilitazione all'esercizio della professione di dottore agronomo e dottore forestale è stata conseguita presso l'Università degli Studi di Padova. Il professor Penasa è stato riconosciuto anche come "miglior studente" del corso di laurea specialistica presso l'Università di Padova nell'anno accademico 2005-2006. Dal 2020 è docente al master di primo livello "Fauna e Human dimension" promosso dall'Università degli Studi dell'Insubria in collaborazione con FEM.
Centro Istruzione e Formazione.
Il Centro ha contribuito ad avviare e promuove tuttora la diffusione della cultura tecnica agraria e viticolo-enologica in Italia, formando professionisti affermati anche a livello internazionale.
Il CIF garantisce istruzione, formazione ed aggiornamento nel settore agricolo, agroalimentare, ambientale e forestale ed ha un forte legame con il territorio e il mondo tecnico e professionale. L’offerta formativa si sviluppa su differenti livelli: istruzione e formazione scolastica; formazione specialistica, post-diploma e formazione per gli adulti. Il CIF, che conta oltre cento docenti e quasi mille studenti sviluppa percorsi attinenti alle esigenze di innovazione e sostenibilità dell’agricoltura, di salubrità dei prodotti e di salvaguardia del territorio. Gode della sinergia e dell’interazione continua con gli altri centri ed è dotato di moderne strutture e attrezzature didattiche oltre ad un accogliente convitto. Vanta collaborazioni storiche con scuole e istituti a livello internazionale (Germania, Austria, Francia e Inghilterra). Afferiscono al Centro l’Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Trentino e la Biblioteca


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15/07/2021, 13:59
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Ultimo lancio del parassitoide per il 2021 a Pergine con l'assessore provinciale all'agricoltura
Ganaspis contro Drosophila suzukii: conclusa la prima stagione dei "lanci" in Trentino
Si è conclusa in questi giorni in Trentino la prima stagione di rilasci in campo da parte della Fondazione Edmund Mach dell'insetto Ganaspis brasiliensis, in grado di contrastare la Drosophila suzukii, il moscerino asiatico dei piccoli frutti che sta causando ingenti danni alle coltivazioni di piccoli frutti. L'Italia è la prima nazione ad ottenere l'autorizzazione ai rilascio di questo parassitoide specifico, importato lo scorso anno dalla Svizzera. Un risultato prestigioso per il nostro paese, frutto della intensa rete di collaborazioni scientifiche con istituti nazionali ed internazionali con i quali si sono condivisi dati ed informazioni utili alla predisposizione della documentazione necessaria.

Lanci di Ganaspis brasiliensis contro Drosophila suzukii [ Ufficio stampa FEM - S.Natali ]
In occasione dell'ultimo rilascio a Pergine Valsugana, nei campi sperimentali della FEM, con il presidente FEM, la dirigenza e i tecnici che seguono l'attività in campo, era presente anche l'assessore provinciale all'agricoltura della PAT che ha definito l'autorizzazione ministeriale e il conseguente rilascio del parassitoide un momento importante dopo tanti mesi di lavoro da parte della Fondazione Mach e della Provincia autonoma di Trento. Ora l'attenzione è rivolta ai monitoraggi in campo per verificare l'insediamento del nuovo insetto e predisporre la dettagliata relazione da inviare al Ministero entro il mese di dicembre 2021.
Claudio Ioriatti, dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, spiega che dalle ricerche condotte in diversi laboratori sia statunitensi che europei G. brasiliensis è risultato essere, per la sua elevata specificità, il candidato migliore per attivare programmi di lotta biologica. Sulla base di queste evidenze, sono stati predisposti (es. USA, e Italia) o sono in corso di preparazione (es. Francia, Svizzera) gli studi sulla valutazione del rischio, documenti indispensabili per il deposito della richiesta di autorizzazione al rilascio del parassitoide. In questa corsa all’ottenimento dell’autorizzazione, l’Italia è stata la prima a tagliare il traguardo e per il momento è quindi la sola nazione in cui sia stato consentito il rilascio di G. brasiliensis per il controllo di D. suzukii.
Il via libera del Ministero della transizione ecologica è arrivato ad agosto e la FEM si è attivata fin da subito con il rilascio in campo in 12 siti, mentre nelle camere di quarantena prosegue l'allevamento e la riproduzione dell'insetto.
La lotta biologica contro la Drosophila suzukii si inserisce, al pari della cimice asiatica, all'interno del progetto SWAT finanziato dalla Provincia autonoma di Trento. La FEM con il Servizio agricoltura della Provincia autonoma di Trento rappresenta il Trentino nel tavolo nazionale Drosophila suzukii coordinato dal CREA-DC. Ma ci sono altre regioni che hanno ottenuto l'autorizzazione accanto alle Province autonome di Trento e Bolzano: Veneto, Valle d'Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Sicilia e Puglia.
Ad oggi gli allevamenti di G. brasiliensis alla FEM contano migliaia di esemplari con una produzione mensile di oltre 7000 individui. Dodici i siti trentini nei quali sono stati rilasciati gli esemplari di Ganaspis, corrispondenti alle aree a maggiore vocazione cerasicola e di piccoli frutti, vale a dire: Valsugana (5 siti), Val d'Adige (4 siti), Vallagarina (1 sito), Valle dei Mocheni (1 sito), Altopiano di Pinè (1 sito).
A seguito dei rilasci del parassitoide è previsto un programma di monitoraggio pluriennale per valutarne in sicurezza gli eventuali impatti sugli ecosistemi locali e l'efficacia nei confronti della Drosophila suzukii. Gli esiti del piano di monitoraggio e una dettagliata relazione saranno trasmessi al Ministero entro il mese di dicembre 2021.
Per effettuare i rilasci di G. brasiliensis sul territorio è stata necessaria una specifica autorizzazione del Ministero della transizione ecologica, chiamato a valutare l’analisi dei rischi diretti e indiretti legati all’immissione dell’ACB (agente di controllo biologico) sulla biodiversità.
La Fondazione Edmund Mach ha pertanto predisposto un articolato documento di valutazione del rischio: un dossier di 120 pagine che descrive le caratteristiche biologiche ed ecologiche della specie G. brasiliensis e i possibili impatti sull’ecosistema. Le sette regioni e due province autonome di Trento e Bolzano partecipanti al gruppo nazionale per il lancio dell'antagonista hanno sottoscritto e inviato il 7 maggio la domanda di rilascio al MITE, unitamente allo studio del rischio. L'iter ha previsto un passaggio all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), alle agenzie di protezione ambientale regionali e provinciali (ARPA e APPA) ed infine ai Ministeri dell'ambiente e agricoltura.


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Corso per giovani imprenditori agricoli, iscrizioni aperte fino al 16 ottobre
La FEM avvia la 21esima edizione del brevetto professionale per imprenditori agricoli
C’è tempo fino al 16 ottobre per presentare la domanda di iscrizione alla 21^ edizione del corso per giovani imprenditori agricoli organizzato dalla Fondazione Edmund Mach. Il corso partirà a novembre e potrà coinvolgere 60 giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni; prevede un percorso di 600 ore da portare a termine in un periodo di circa due anni e risulta organizzato in otto moduli formativi e quattro fasi di orientamento, approfondimento e recupero.

Dall'anno di attivazione (1986) ad oggi il corso per la qualificazione professionale dei giovani imprenditori agricoli, organizzato dal Centro Istruzione e Formazione, ha registrato più di 2500 frequentanti. Un numero molto significativo che negli ultimi anni ha portato alla necessità di operare una selezione delle richieste; l’85% degli studenti ha concretizzato un progetto aziendale in agricoltura; la partecipazione femminile si è ormai stabilizzata mediamente intorno al 30% delle adesioni; il 60% degli iscritti risulta diplomato/laureato in ambiti diversi da quello dell'agricoltura; il 30% possiede una qualifica professionale e il 10% ha la licenza media.
Per informazioni riguardanti gli aiuti all'insediamento dei giovani in agricoltura (misura 6.1.1 – PSR):
• Uffici centrali (Trento/via Trener, 3) e periferici (Ispettorati Agrari di zona) Provincia Autonoma di Trento
http://www.psr.provincia.tn.it/Sviluppo ... ndi-Aperti
• Uffici delle Organizzazioni professionali di categoria
Per info Paolo Dalla Valle – 0461/615294 - 335/7867497 - paolo.dallavalle@fmach.it
www.fmach.it/CIF/Didattica/Corsi-Agricoli

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Pubblicata la classifica della Stanford University che identifica i 100 mila "scienziati top" nel mondo
I ricercatori della FEM tra i migliori scienziati al mondo
Un importante riconoscimento internazionale arriva per la Fondazione Edmund Mach a conferma dell'alta qualità della ricerca scientifica svolta nel campus di San Michele all'Adige. Nella classifica Top Scientists, appena pubblicata dalla Stanford University, figurano otto ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione FEM che si sono distinti a livello mondiale per autorevolezza scientifica sulla base del numero di pubblicazioni e di citazioni nelle relative aree disciplinari.
I ricercatori FEM che fanno parte di questa preziosa lista, composta da circa 100mila ricercatori classificati in 22 campi scientifici e 176 sottocampi, sono: Panagiotis Arapitsas, Franco Biasioli, Damiano Gianelle, Stefan Martens, Annapaola Rizzoli, Nico Salmaso, Kieran Tuohy, Urska Vrhosek.

Panoramica FEM [ Ufficio stampa FEM]
Un traguardo importante, come sottolinea il prof. Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione: “Questo risultato evidenzia l'eccellenza e la rilevanza internazionale dei ricercatori di FEM in specifiche tematiche strategiche e peculiari della Fondazione, cioè agricoltura, ecologia, ambiente ed alimenti".
Il ranking dei migliori scienziati al mondo, realizzato dalla Stanford University in collaborazione con la Elsevier ed il database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”, è stato ottenuto analizzando gli impatti della loro ricerca attraverso i principali parametri bibliometrici degli articoli scientifici pubblicati.
Si tratta di un aggiornamento di uno studio di bibliometria, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni scientifiche all’interno delle comunità scientifiche. Il nuovo rapporto è stato firmato dal prof. John Ioannidis della Stanford University, aggiornato con gli indicatori di citazioni standardizzate, relativi a ben 8,6 milioni di ricercatori di Università e Centri di ricerca di tutto il mondo.
L’analisi dei dati bibliometrici ha consentito di stilare la classifica dei 100.000 scienziati top, ovvero il 2% di quelli valutati. Vi sono, in tutto, due classificazioni: la prima basata sull'intera carriera dei ricercatori e la seconda che invece si riferisce al solo anno 2020. Per ogni ricercatore viene indicato il settore in cui è attivo e il ranking corrispondente, differenziato tra ranking che includono i riferimenti di auto-citazioni e quelli che non li includono.

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